Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Bloody Desperation 10x06 - 03/03/2017

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2017 21:55
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King Of Fight
Sophitia / Heavans
Giovane Virgulto
03/03/2017 21:55
 
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Il tonfo sordo e inconfondibile del sughero che fugge dallo champagne.
Un educato – ma deciso – “oooh” di esultanza, i commensali già sollevano la coppa. Lena Habermann tiene per il collo un Bollinger Vieille Vignes, continua a versarlo a chiunque si presenti da lei con la coppa vuota. Accanto a lei Kobayashi tiene le braccia incrociate sul tavolo, la schiena dritta, osserva la tavolata con la sua solita espressione indecifrabile. Sono tutti lì, Tim Sunner, Filitov padre e Filitov figlio, Vitalij Petrov, Adam Picker, Sylvia Madison, Nicholas Faimberg, siedono tutti lì. E hanno tutti perso.

Stacco

Siamo a casa Habermann-Jax.
Il wrestler di Las Vegas ha un dito fasciato, segno che i recenti lavori di ristrutturazione alla Sniper Scope Company non sono stati molto semplici, perlomeno per un tipo come lui.
E' seduto ad un tavolo a giocare con le bambine, lui da una parte, loro dall'altra.
-Allora, adesso è il mio turno... Alma, obbligo o verità?
“Obbligo!”
-Ah, abbiamo una bambina coraggiosa qui... allora devi dare un bacino sulla guancia a Freda!
“NOOOO!” urlano entrambe all'unisono, ma Jax fa cenno che devono procedere, in una scena talmente smielatamente familiare che mi rifiuto di continuare a descrivere.
“Adesso tocca a me!” fa Alma “Garet, obbligo o verità?”
-Verità!- risponde furbescamente il Luckyman.
Negli occhi delle due bambine, cambia l'espressione, si fa più cupa, si lanciano un segno solo fissandosi rapidamente negli occhi.
“Perché mamma ultimamente piange tanto?”
Una secchiata d'acqua gelata colpisce la schiena di Jax; balbetta, prima di schiarirsi la voce e rispondere.
-Beh, la mamma sono mesi che lavora ad un suo progetto per dimostrare che è all'altezza dei suoi colleghi, se non più brava, ed è stata scavalcata da un suo collega, semplicemente più lesto e scaltro di lei. È felice perché i suoi sforzi hanno raggiunto il loro scopo, ma è triste perché non è stata lei a potersene prendere il giusto merito. Mi seguite?
Le bambine fanno cenno di sì con la testa.
Dal fondo del corridoio, Lena Habermann fa capolino. Nonostante il suo solito modo di vestire sobrio e professionale anche in occasioni di festa come quella di stasera, appare radiosa in volto, grazie anche ad un trucco che le illumina il viso, costituito da un mascara celeste ed un rossetto rosso molto sgargiante.
La curvature delle sopracciglia, però, lascia intendere un corrucciamento interiore.
“Adesso è ora di andare a dormire. Non voglio danni a cose o persone mentre mi levo questo dente.” Ordina con tono secco.
Alma e Freda si scambiano un’occhiata complice.
“Vai tranquilla.” Fa Alma.
E mentre Alma e Freda si dirigono verso la toilette, Jax e Lena si scambiano un malinconico sorriso.
-Posso guidare la Porsche?
“No.”

Stacco

Lena batte il coltello contro la coppa di champagne per richiamare l’attenzione di tutti. In pochi istanti tutto tace, Lena comincia il discorso con un sorriso.

“Grazie a tutti quanti di essere qui.”

Lena appoggia la coppa ed il coltello sulla tavola.

“È stato divertente avervi come compagni di viaggio in quest’avventura, questa folle, folle avventura. Abbiamo dimostrato a chiunque ci guardi, a chiunque giudichi voi tutti dei freddi burocrati, che al di là dell’opportunità, al di là della ragione, perfino, esiste la responsabilità. E noi, tutti noi, abbiamo la responsabilità di impedire ad un capo di vessare i suoi dipendenti, di impedire ad un uomo di vessare un uomo più debole. Sono diventata avvocato perché non credo nel karma, non credo in Dio, ma credo nell’uomo, e nell’impegno che ci mette per aggiustare le cose. Stasera abbiamo fatto un piccolo passo, quindi godiamocelo.”

Lena solleva la coppa, i commensali fanno altrettanto.

“Salute!”

Stacco

“Avevo un sogno.” Si confida Lena nella Porsche, mentre Garet guida. L’auto è molto probabilmente oltre il limite di velocità, Garet tiene lo sguardo fisso sulla strada con l’espressione soddisfatta.
“Ma sono una donna, Garet, e forse a noi non è permesso. E lo so che cosa stai pensando, che questo è il solito discorso vittimista che si crea degli alibi, ma non c’è altra spiegazione. Cosa ho sbagliato? Garet, cosa ho sbagliato? Ho lavorato così duramente…”
-Conta il risultato. No? Niente più roster di serie b per me, più potere per te! Cosa te ne importa di chi si prende il palcoscenico?
“È solo che… è qualcosa di grande, quello che abbiamo fatto. Vorrei solo che mi fosse riconosciuta, tutto qui. Dovevo esserci io, lì, a dire a tutti che… ho vinto. Lena Habermann ha vinto.”

Lena si lecca le labbra, come per assaporare il gusto delle parole appena pronunciate.

“Di tutti quelli che stasera festeggeranno, nessuno era pronto a darmi appoggio. Adesso vogliono tutti una fetta della torta. È… tremendo.”

Garet accelera a tavoletta.

Stacco

Daisuke Kobayashi osserva tutti i presenti brindare, mentre giocherella col suo bicchiere vuoto fra le mani. Il capo della WBFF Wrestling Economic Conglomerates Nicholas Faimberg, succeduto proprio all’avvocato giapponese destituito dal consiglio ormai quasi un anno fa, gli si avvicina.
“Niente brindisi?”
Kobayashi risponde con un’occhiata.
“Mi dispiace per com’è andata. Sapevo che avessi ragione fin da subito.”
“Non avrei voluto niente di tutto questo.”
“Me l’hanno detto che non sei un tipo da feste.”
“Denny Leone, tu, Lena. È andato tutto storto.”
“È una tua vittoria, Kobayashi. Goditela.”
Faimberg tira una pacca sulla spalla del giapponese, e si allontana fischiettando, fino a salutare e accogliere con un sorriso qualche altro invitato.
Nel vociare, Kobayashi si abbandona sulla sedia e guarda davanti a sé, Lena sta conversando con Tim Sunner, l’uomo di Jack Leone nel consiglio, non si riesce a capire cosa dicono, quindi Kobayashi si alza e fa per avvicinarsi, ma poi ci ripensa, si volta e si dirige a passi veloci verso la porta.
Un secondo dopo, il giapponese è appoggiato accanto alla porta, appena fuori al locale, in completa solitudine ad osservare le auto che passano.
Un piccolo e fugace sorriso compare sul volto dell’avvocato, per un secondo, prima di scomparire nella solita




Veduta esterna della casa di Aaron Kirk, lo scozzese è seduto in sala da pranzo con entrambi i gomiti sul tavolo, fradicio di sudore per aver appena fatto esercizio, asciugamano dietro il collo e testa appoggiata sui pugni.
Seduto al tavolo, di fronte a lui, l’avvocato Daisuke Kobayashi.

AK: “Quindi è fatta.”

Kobayashi conferma restando in silenzio.

DK: “Ho risparmiato il tuo contratto dalla bonifica che sta avvenendo, ma non ti aspettare di poter prendere cifre del genere ancora per tanto tempo.”
AK: “Come?”

Kobayashi inarca le sopracciglia, e inclina leggermente il volto, chiedendo spiegazioni.

AK: “Come li hai riuniti? Avevi me, l’uccellino e la puttana. Come hai convinto Jack Leone?”
DK: “Jack Leone non è l’unico da convincere.”
AK: “E ora eviti le domande. O gli hai dato la tua verginità anale, o è appena successo qualcosa di davvero grave.”
DK: “Concentrati sul Desperation Iron Man Championship.”
AK: “Ero concentratissimo sul Desperation Iron Man Championship prima che la persona che ha appena riunito i roster della WBFF entrasse in casa mia.”

Kobayashi si alza.
AK: “Sei basso anche in piedi, Koba, non serve.”

Il giapponese raggiunge Kirk e poggia una mano sulla sua spalla.

DK: “Hai fatto morire la pianta che ti ho dato.”
AK: “Non si poteva fumare, quindi non me ne facevo un cazzo.”
DK: “Mi hai deluso.”
AK: “Vaffanculo, ho fatto anche più di quello che dovevo, hai usato il mio nome per i tuoi scopi, mi sono fatto fuori da solo dal Survivor of the Ring, a quest’ora ero Undisputed Champion.”
DK: “I nostri scopi.”
AK: “No, io volevo togliere di mezzo McFarry, volevo massacrare Denny Leone quando ero ancora in tempo, volevo impedire tutto il circo che si è creato e solo tu me l’hai impedito.”

Kobayashi abbassa lo sguardo per un secondo.

DK: “Michael McFarry. Ho provato a parlargli, ma non torna.”
AK: “Significa che non dovrò cacciarlo un’altra volta.”
DK: “Mi hai chiesto che cosa gli dovevo.”
Kobayashi si schiarisce la voce.


DK: “McFarry è l’uomo che ha salvato la WBFF. È il mio capo. Quello che io penso di lui non è mai stato un fattore, perché finché lasciamo che a comandare sia solo chi va a genio a una nostra personale visione del mondo, non c’è giustizia. Solo ciò che va a genio a chi riesce a imporsi. McFarry era il capo legittimo. E ora chiunque proverà a comandare sarà un capo ingiusto, messo alla sua posizione da una guerra, da un braccio di ferro con Denny Leone, dal compromesso, dalla violenza. Ho perso qualunque motivo per continuare a battermi.”
AK: “Quindi perché conutinui?”

Kobayashi si ferma a pensare per qualche secondo.

DK: “Perché lo devo a te. E a Rainer, e a Lena. Perché tu hai chiesto il mio aiuto e io te l’ho promesso.”

Kirk si alza a sua volta. E tende la mano a Kobayashi.

AK: “Voglio solo mettermi tutta questa merda alle spalle, Koba. Non sono un dirigente, non me ne frega niente di chi comanda finché non mi mette i bastoni fra le ruote. Con Sheenan e Drago mi sto divertendo, sono pazzi e sono esseri spregevoli, ma per la prima volta in un anno ci siamo solo noi, un ring e una cintura, non ci sono pubblicità di mezzo, poteri, tutta quella merda. È questo il mio lavoro.”
DK: “Aaron, Denny è diventato debole. Ci sono poche persone abbastanza forti da prendere le decisioni, io penso che tu sia fra queste. Lo so che sei stanco, lo so che non è quello per cui sei arrivato. Ma è quello che devi fare, è il tuo compito, come il mio era proteggere McFarry.”
AK: “Non puoi importunare il campione?”
DK: “Non eri tu il campione

Kirk sorride.

AK: “Sono solo l’unico coglione che ancora ti sta a sentire.”

CAMERA FADES



"Le vele sono state alzate, la nave si muove sull'oceano. Non è più possibile invertire la rotta."

La fiammella di una candela fa luce sul volto deturpato del Desperation Iron Man Champion, Sheenan. Il Tribal Warrior viene inquadrato in primo piano mentre regge l'oggetto con la mano destra: senza quella candela l'ambiente in cui si trova risulterebbe inghiottito dalle tenebre più fitte.

"Una rotta che ho scelto io, perchè sono colui che detiene il controllo del timone.
Drago, Kirk, siete saliti su questa imbarcazione e giungerete entrambi verso la meta che ho prefissato per voi. Un luogo che i diavoli dell'inferno ritengono sia peggiore dell'inferno stesso. Avete una sola ed unica possibilità per eludere il percorso che ho tracciato per voi...
Gettarvi in mare e affogare per privarmi di questa soddisfazione. Scendere giù verso il fondo dell'abisso e lasciare che il mondo dimentichi il vostro nome, prima che il mondo vi ricordi per sempre come le vittime del più efferato massacro che abbia mai preso piede su un ring di wrestling."

Un tic deforma la palpebra sinistra di Voodoo Doll, il quale adesso sorride appena.

"Tu, Drago, ormai hai perso definitivamente il controllo della tua vita, di te stesso. Non sarei sorpreso se ti distruggessi con le tue stesse mani prima di concludere questo viaggio, con un bel salto dall'asse... Sei la prova dell'inversione dell'evoluzione umana, della regressione pura. Hai scelto di attraversare le nebbie dell'occulto privandoti dell'unica vera guida che avrebbe potuto indirizzarti verso il potere, verso la gloria. E hai iniziato a combattere una guerra contro fantasmi che non puoi scalfire. Sei l'unico uomo che ho visto scavare la terra con le unghie dopo aver toccato il fondo, così masochista da perdere OGNI COSA per raggiungere un misero obiettivo che potrebbe anche sfumare nel giro di un niente."

...

"E tu, Kirk, tu sei colui che spera di prendere quel timone e appropiarsi della nave, quello che con il carisma spera di dar vita ad un ammutinamento contro il Capitano. Sei astuto, godi di una forte autostima e credi di poter riuscire a compiere qualsiasi cosa. Sei ostinato, credi sempre di poter controllare la rotta in maniera del tutto indipendente.
Eppure quando metterai le tue mani sul timone e userai la tua forza per manovrarlo, quando il brivido di quell'azzardo proibito ti farà sentire il padrone dell'oceano, quando crederai di avermela fatta...
Scoprirai di essere salito a bordo di una nave maledetta, che segue le regole di un mondo che non conosci e che non puoi capire, le MIE REGOLE. Verrai assalito dalla frustrazione e crederai di non aver girato quel timone con la forza necessaria, ignorando che può essere gestito solo dall'energia oscura di chi è in grado di canalizzarla."

Sheenan compie un respiro profondo, l'aria che esce dalla sue narici deforma la sagoma della fiammella rischiando di spegnerla.

"Le mie regole le conoscerete molto presto. Io sono il Capitano della nave e sarò io a stabilirle. Presto conoscerete la forma della stipulazione che regolerà il nostro ultimo scontro.
E quando saremo giunti sul ring di Maniacs capirete che, prima o dopo, sul fondo degli abissi ci saresti finiti ugualmente. Che la vera differenza stava nel farlo a modo vostro o a modo mio, che siete condannati alla dannazione. Che sotto il livello del mare esiste un mondo sommerso che non potrete mai conoscere perchè annegherete nel giro di pochi istanti... Perchè non avete lasciato che io vi insegnassi come respirare sott'acqua."

Voodoo Doll si alza in piedi e avanza verso la telecamera.

"Non vi ho mai chiesto di credere, nè di seguirmi. Solo di non prendervi gioco di una dimensione alternativa solo perchè convinti della sua non esistenza, solo di non sfidare i Signori del Male. Eppure lo avete fatto, e loro useranno me come tramite per scagliarvi addosso la loro ira, per punirvi con un supplizio senza fine.
Non importa cosa vedete adesso, ma ciò che vedrete dopo essere stati portati fuori dal quel maledetto ring.
Non importa cosa crediate, perchè dopo Maniacs IX non crederete mai più a nulla, semplicemente perchè sarete privati della possibilità di farlo.
Non importa quali sono le sensazioni che provate, perchè quando il vuoto riempirà i vostri cuori non riuscirete neppure a farne riemergere il ricordo.
Non importa chi siete, perchè a breve non sarete più nessuno. Siete già due morti che camminano, vi serve solo del tempo per prenderne coscienza."

Il Tribal Warrior soffia sulla fiamma della candela, spegnendola: schermata nera.

Camera fades.



Lui cammina lungo una strada, non importa sapere quale, tanto la foschia intervallata dal pallido cerchio di alcuni lampioni la rende impossibile da identificare.
Lui cammina, due maschere sulla testa, la terza se l'è presa qualcuno che ne ha molto meno bisogno.
Lui cammina, e mentre lo fa una figura femminile gli si affianca, sbiadita come il flebile chiarore dei lampioni. Questa essenza di donna gli gira attorno parlando a un apparecchio telefonico tenuto all'orecchio.

Donna: "Per me è molto dura da quando non c'è più mio marito, sai? Poi perderlo in quel modo. Guarda, non dirlo! Lo so che la vita è così, l'ho ripetuto più volte a me stessa come un mantra. Ormai l'ho assimilato, ma se me lo dico io è un conto, quando invece lo dicono gli altri... mi sembra vana compassione. Non ce l'ho con te, eh!"

Lui prosegue il suo cammino, l'essenza femminile prosegue a parlottare al telefono ronzandogli intorno come una fastidiosa zanzara fuori stagione.

Donna: "E quell'altro che fa? Se ne va! Sparito, puf! Nel momento di maggior bisogno! Dici che è stato un duro colpo anche per lui? E allora? Passiamolo insieme, resistiamo, confortiamoci! Bell'egoista! Ho messo al mondo un egoista!"

Lui va incurante del fastidio, quella continua a ronzare.

Donna: "Ha mollato tutto! Tutto! Per cosa poi? Sarà in qualche sperduto angolo del mondo a proseguire con quei combattimenti... ma ti rendi conto? Doveva solo essere uno sport, un'attività per farlo crescere sano... quando cominciano non puoi immaginare che un giorno diventeranno degli invasati!"

Lui va, quella non molla.

Donna: "Mi avesse mai portato una ragazza perbene a casa! O anche una poco di buono... giusto per non avere dubbi sulla sua sessualità! No dai, credo sia un po' viveur, come suo padre da giovane. Colpa nostra che lo abbiamo viziato, dici? Ma neanche per sogno! Io gli ho insegnato a rispettare la madre, la donna più importante nella vita di un uomo, quello che fa con le altre beh, sono robe sue..."

Lui, quella sempre intorno.

Donna: "Ha un problema con le donne, te lo dico io. Lo ha sempre avuto! Adesso pare che sia dietro a una e che questa lo ricambi pure, a suo modo, almeno come interesse... ma dietro ce ne sta un'altra gelosa, di chi non si sa, è un triangolo pazzesco. E quella gelosa gli ha portato via la faccia! Una donna gli ha fatto perdere la faccia mentre l'altra lo tiene per le palle!"

Lui, lei.

Donna: "È UN CAZZO DI BUONO A NULLA CHE SI FA SOTTOMETTERE NON DA UNA MA DA DUE DONNE CONTEMPORANEAMENTE! UN RELITTO UMANO! È FECCIA! E IO MI VERGOGNO DI AVERLO MESSO AL MONDO!"

Lui si porta la faccia arrabbiata sul volto e colpisce con un pugno l'essenza femminile, poi un calcio, poi la sua celebre gomitata. Ma quella donna è solo spirito e si dissolve nella bruma.
I cerchi dei lampioni si spengono.
La nebbia rimane.
E lui è solo, con due facce.



Siamo nel backstage e la porta della palestra si spalanca rumorosamente: Crystal accenna un sorriso in direzione della telecamera mentre si aggiusta il borsone sulla spalla destra.

Cray: "Hey!"

La rossa si sistema una ciocca di capelli dietro le orecchie mentre avanza lungo il corridoio, sembra piuttosto stanca e senza fretta raggiunge la porta del suo camerino: Accende la luce guardandosi attorno con diffidenza, accatasta le sue cose in un angolo e dedica la sua attenzione ad un divanetto scuro che si trova al centro della stanza.

Cray: "sono stanchissima, non ho avuto un secondo di tregua nell'ultimo periodo."

Si abbandona pigramente tra i cuscini.

Cray: "E come se non bastasse questa sera mi tocca salire sul ring con quella testa di cazzo di Kirk!"

Cray si stropiccia gli occhi sbadigliando scompostamente e con un gesto distratto estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloni, lo schermo si illumina provocando un moto di stizza nella lottatrice della Carolina che lo spegne immediatamente.

Cray: "Erica mi stà facendo la ramanzina, sono giorni che mi perseguita per questa storia di Gaijin e onestamente inizio a trovarla irritante."

Si mordicchia il labbro inferiore con espressione assorta.

Cray: "Trovo irritante anche Sophitia ora che ci penso: Ha sparato un sacco di stronzate sul mio conto.
Parla come se mi conoscesse ma davanti agli occhi ha un'immagine distorta che ha modellato nella sua testa cazzata dopo cazzata! Tutto ciò che ho fatto l'ho fatto per me stessa, non ho costruito nessun personaggio per compiacere la gente o la dirigenza.
Io sono Crystal Houghton e non ho bisogno di nascondermi dietro una maschera o di giustificare la mie azioni fingendo di essere pazza.
Sophy ama fantasticare di queste cose ma non capisce quello che ho costruito... Se nessuno si ricorda del mio regno a me non importa."

Getta la testa all'indietro facendo ondeggiare la lunga chioma vermiglia.

Cray: "Se da domani NESSUNO si ricordasse più del mio nome io sarei comunque fottutamente soddisfatta perchè la strada che ho fatto l'ho fatta sulle mie gambe senza l'aiuto di nessuno."

Si raddrizza di scatto.

Cray: "Ma immagino che allo Straniero queste cose non interessino ed io... io inizio a sentirmi osservata."

Crystal si alza lentamente muovendosi con cautela lungo la stanza, tende l'orecchio come fosse in attesa di qualcosa.

Cray: "Io voglio lasciarti con il culo per terra Gaijin, mi senti? Voglio delle spiegazioni e VOGLIO sapere cosa ti porta nella mia direzione: C'è qualcosa che mi manca, un cazzo di pezzo mi è sfuggito durante il nostro gioco ed intendo rimediare al più presto."

La luce si spegne, la rossa resta in silenzio.

Cray: "Devi dirmi chi sei."

Le immagini vengono interrotte bruscamente dopo le parole della ragazza e riusciamo solo a cogliere quello che sembra un lamento lontano prima che tutto si spenga.



Siamo nel camerino di Sophitia. La ragazza indossa la maschera Bard di Gaijin sull’orecchio destro e sorride alla sua telecamera.

Sophitia << Trovo… trovo triste e affascinante al medesimo tempo quanto sta accadendo in WBFF.
Ci si vuole illudere che la guerra sia finita. Si vuole sotterrare l’ascia, far finta che tutto ciò non sia mai accaduto e andare avanti. …io non ho assolutamente NULLA contro la gente di Extreme Hell: questa “guerra” non mi è mai appartenuta, ma mi chiedo sinceramente chi i generali vogliano prendere in giro.
Quello che è nato tra il padre e il figlio è un muro, un muro cresciuto di mattone in mattone, parola dopo parola, insulto dopo insulto, torto dopo torto: una muraglia che non è possibile ignorare semplicemente scavalcandola: il muro è ancora lì, anche se entrambi passate da un lato della barricata.
E non potete farlo saltare per aria senza fare vittime.
Simili bastioni possono essere eliminati solo con sudore e pazienza. Collaborando e togliendo ogni mattone con calma. E riciclando ognuno di essi per costruire case, chiese, ospedali, scuole, orfanotrofi...
Il Male non lo si annienta con l’impeto. Il Male lo si converte con la dedizione.
…E voi, Jack e Denny, ci state e vi state prendendo ampiamente per il culo…>>

Una Sophy assai più lucida dell’ordinario, quella che stiamo notando da un po’ di tempo a questa parte. Si gratta il capo e si sfila la maschera triste, che viene mostrata alla telecamera quasi con disinvoltura

Sophitia << Le guerre non terminano in un attimo senza prese di coscienza autentiche. E anche dopo esse, i terreni calpestati dai carri armati non daranno frutti per lungo tempo. Ma la cenere fa da concime naturale. Si dia tempo alla natura. Non la si forzi. E le cose potranno migliorare…>>

Fissa la maschera, come se volesse interloquire con quella stessa, o forse col vecchio proprietario.

Sophitia << La mia guerra è un’altra. E le cose non sembrano voler migliorare. Stasera avremo un’anticipazione di Maniacs quando noi tre potremo farci a pezzi nella gabbia. Saranno solo le avvisaglie prima dell’ultima atroce battaglia.
La vera domanda per me, Crystal e Gaijin è…. Vogliamo davvero rimuovere quei mattoni quando tutto sarà finito?
…Onestamente io non so ancora cosa pensare. Ci sono giorni in cui vorrei vedervi bruciare all’inferno. Altri in cui mi piacerebbe tornare ai tempi in cui ero felicemente con uno di voi due.
Oggi torneremo a saggiare un po’ della nostra collera, e credetemi… ne ho così tanta da sfogare.
Non mi risparmierò affatto.
La mia guerra non termina oggi. La guerra in effetti non termina mai.
Siamo uomini. Gli uomini sono fatti per imbastire guerra a ogni occasione.
La pace ci annoia. Ammiriamo la tempesta per ore, la quiete del mare ci causa sbadigli.
Vogliamo le onde agitate, desideriamo gli uragani, le eruzioni vulcaniche. Quelle sono le cose che ci danno i brividi lungo la schiena.
La mia guerra non termina oggi. E non termina neanche quella dei Leone.
Stanno solo pronti a sbranarsi nuovamente in un cantuccio più piccolo, ma a me non fregherà un cazzo di loro. L’unica preda di cui mi interessa ha una criniera rossa, e come le ho dette due settimane fa… è la Leonessa. La Regina della foresta.
Ma la domatrice di Leoni oggi si chiuderà in gabbia con lei ed è pronta far schioccare la frusta e infilarle un pugno fin giù per la gola. Crystal NON USCIREMO DA QUESTA GABBIA COME CI SIAMO ENTRATE, sappilo!>>

La collera scema in un istante. Sussurra ora con fare complice alla telecamera.

Sophitia << Però settimana prossima tieniti libera che dobbiamo parlare di una cosa…
Ok? Cià cià!>>

Stacco




Kokone: La gabbia sta venendo calata, mentre tutti i contendenti del match si stanno addentrando nella struttura metallica. Un match a sfide incrociate, tra i futuri membri dei due Triple Threat di Maniacs che oggi potranno mettersi le mani addosso.

Main Event: Aaron Kirk & Crystal Houghton vs Drago & Gaijin vs Sheenan & Sophitia [Three Way Tag Team Steel Cage match]

Sono tutti dentro e il gong SUONA!
Non si perde tempo: Drago carica contro Kirk spingendolo con tutta forza contro la parete metallica; Gaijin invece punta su Sophitia per strapparle via la maschera che tiene dietro la nuca mentre lui è in Juggler Mode. Crystal passa in mezzo e prova a stendere lo Straniero con un calcio rotante, ma questi rotola sotto e va di Pelé Kick sulla Rossa.
Sophitia intanto torna e affonda un Big Boot sull’ex-Three Faced Demon che cade al tappeto.

Sheenan tenta una ginocchiata alla schiena di Drago, ma questi assorbe il colpo e, imbufalito, si volta e assesta una gomitata al volto del Voodoo Doll. Kirk ne approfitta per sorprenderlo, ma Drago è vigile e scaglia Aaron contro lo Sciamano facendo una carambola.
Sophitia tenta di vendicare il compare con cui tempo fa fece un patto di sangue – che non ha portato a un cazzo, se non a un taglio sulla mano – e assesta una Buzzsaw Kick all’indirizzo del Fighter di Liberec che non cade ma anzi ride di gusto. Sophitia lo guarda e prende a ridere anche lei, quasi per nervosismo. E BECCA UNA GINOCCHIATA ALL’ADDOME CHE LA PIEGA IN DUE: E SUBITO DOPO VOOOLA CONTRO LA GABBIA!
Che botta!
Sheenan e Kirk si obbligano a fare incredibilmente fronte comune con un affondo alle ginocchia di Petr. E parte una compilation di calci da parte di Sheenan che infine stendono il Fighter! Kirk prova a sorprendere proprio il Voodoo Doll con un caricamento in BrainBuster, ma questi si difende piantando i piedi per terra e andando di Neckbreaker!
Attende guardingo che Kirk si rialzi… ma CRYSTAL STA PER EVADERE GABBANDO TUTTI!
Scatto felino di Sheenan che raggiunge la terza corda e afferra Crystal per una gamba cercando di tirarla giù. Gaijin sale anche lui sulla terza corda in bilico e afferra l’altra gamba della rossa: i due si fissano. Sheenan e Gaijin… si rinnova l’aria di faida tra due che mai si sono affrontati come si deve… Houghton prova a reagire spintonandoli via approfittando della situazione, ma tornano concentrati e la tirano giù facendola impattare con la schiena al tappeto.
Gaijin e Sheenan iniziano adesso a scazzottarsi tra di loro.
Enziguri del Demone: a vuoto!
Yakuza Kick di Sheenan: fuori bersaglio.
Entrambi di calcio rotante: si scontrano.
E Drago allora torna e senza troppe cortesie li stende entrambi con un doppio braccio teso!!

Kirk però si avventa su di lui provando come una Sleeper Hold mentre anche Sophitia va a risollevare una Crystal dolorante per la brutta caduta e la scaglia contro la parete laterale premendola con lo stivale dietro la nuca: prende ora la rincorsa e va di Big Boot: ma Crystal si scansa!! Sophy sbatte con la gamba contro la parete e zoppica.. TORNADO DDT DI CRYSTAL!
Cray nota Kirk impegnato con Drago e va di Superkick sul Fighter per stenderlo… questi subisce ma non molla. E’ solo in ginocchio… E ANZI DISARCIONA KIRK E METTE A SEGNO UN POLISH HAMMER SU CRYSTAL!
Tenta il pin su di lei… ma Sheenan lo ferma prima che possa cominciare con un double axe handle!
Drago rabbioso con una spinta lo scaglia contro la gabbia e tenta di strozzarlo premendo le mani contro il collo di Sheenan.
Sophitia intanto battaglia con lo Straniero: si sbattono entrambi il capo contro la gabbia alternativamente, ma Sophy sta avendo la peggio. Barcolla.
Lo Straniero la sta incastrando con le braccia alle corde per impedirle di muoversi e carica la traiettoria. Scalcia per terra: PASSA IN BERSEKER MODE: LA SECONDA MASCHERA CHE GLI E’ RIMASTA.
VA DI WARRIOR’S BREATH IN ARRIVO (Roaring Elbow)… MA CRYSTAL INTERVIENE AL SALVATAGGIO CON UN BIG BOOT CONTRO LO STRANIERO CHE VIENE STESO KO.
Sophitia guarda incredula Crystal: le ha appena salvato il culo! Resta immobile, incredula, quasi grata, a fissare la Rossa senza provare a liberarsi, e questa la scavalca senza curarsi di lei, ma si da a scalare.
Sheenan intanto è vittima ancora del soffocamento di Brutus che sprizza furia da ogni poro e Kirk nota la situazione e si dà alla fuga anche lui raggiungendo la Houghton.
I due sono quasi sulla cima… ED ESCONO! SONO FUORI!

Vincitori

Vittoria del duo costituito da Kirk e Crystal. Il gong suona e Drago si accorge solo ora dell’accaduto. Per la rabbia sbatte al tappeto in SpineBuster Sheenan e mentre la gabbia viene sollevata se ne va. Sheenan ha problemi di respirazione, Gaijin si risistema la maschera Juggler cercando di dileguarsi, mentre Sophitia solo ora si libera dalla forbice delle corde, ma se ne resta in ginocchio ancora un po’ scossa, ferma a fissare Crystal là fuori con fare compiaciuto.
Kirk e la Crystal andranno verso Maniacs col morale bello alto!





Ci troviamo all'interno del camper della Hog Family; Sheri è seduta accanto ad Harold ... come sempre è notte.

Harold: "Non c'è stata una cazzo di possibilità ..."

La ragazza sembra dispiaciuta, china il capo mentre Harold la fulmina con lo sguardo.

Harold: "Non potevi dirmelo prima eh??"

Sheri: "Ma ti ho già dato una motivazione Har-"

Harold: "Zitta! Il Fatto che quel figlio possa essere mio come anche di quel porco di mio padre non mi fa portare nessun rispetto per te né tantomeno per quel bastardo che sta nascendo ... ora vai a dormire!
Presto risolveremo tutto, stanne certa. Presto però abbiamo da che fare in WBFF."

[Stacco]



9:00 a.m.
Si chiude una porta, s'apre un portone … Beh, in questo caso non proprio.
Chiusa la porte alle spalle, eccoci nel tumultuoso, caotico ma per certi versi rassicurante traffico della città. Un uomo, chiusa con una certa attenzione una porta di servizio alle proprie spalle, esce da un edificio grigio, triste, apparentemente disabitato che però, non si sa come, s'affaccia su una strada mediamente trafficata. Il nostro soggetto viene inquadrato meglio dalle nostre telecamere: jeans lunghi, stretti sulle caviglie, strappati sulle ginocchia; timberland che – originariamente – dovevano essere di color marroncino: ora paiono nere; canotta nera e emblematica folta barba raccolta all'estremità in un codino …
Signori, Brutus “Cheek” Rotten.

La War Machine inizia a camminare di buon passo sul marciapiede, tenendo un portamento vivace che però è in contrasto con gli occhi socchiusi e le labbra bloccate in un'apparente smorfia di disappunto, quasi la città, il traffico e la luce del giorno non gli appartenessero.

Squilla il telefono. Sì, anche Brutus Rotten ha un telefono … Come riuscire a reperire i migliori venditori clandestini di birra, se no?

“Chi è?”
- “Sono io, B-Bello! Sono Mike! Psycho Mike! Stasera è stato uno sballo.”
“Già, ehm … Che cazzo vuoi?”
- “Eh?”
- “Cosa cazzo vuoi Mike? Te ne sei andato senza dire un cazzo.” - piccola pausa.

- “Ce ne siamo andati tutti senza dire una minchia, Brutus, era un cazzo di festino!”
- “Per festeggiare cosa, eh? Il fatto che è stata la prima volta che ti sei fatto sentire dopo che ho lasciato la WBFF? Che sei diventato sempre più infido e puttaniere di prima? Che dovresti essere il mio maestro e, invece … Invece … Non so anch'io chi cazzo sei!”
- “Ma io sono il tuo maestro, kid! Non dimenticare chi ti ha portato fuori da quella merda e ti ha fatto arrivare qui … Non dimenticarlo! Ho solo bisogno di staccare un attimo ...” - in sottofondo qualcuno, anzi, qualcuna pare chiamare insistentemente il manager di Brutus.

- “Vai, che la tua nuova troietta ti sta chiamando. Comunque, hai lasciato la tua felpa nel locale.
- “Tienila! Considerala un regalo … Un pegno, per quando tornerò a darti una mano.”
- “Vaffanculo.”
- “Brut...” tu … tu … tu.

Tempo scaduto.

BCR: “Era pure XXL ...”

Detto questo, The Appaling Scar mette via il telefono, senza tentare di nascondere la propria viscerale rabbia, e continua a camminare con passo ancora più spedito.

17:00 a.m.
Ormai il cielo non è più limpido. Un sottile strato di nuvole copre il tramonto e noi possiamo vederlo dall'alto di un capannone: seduto sopra il cornicione, con le gambe sospese nel vuoto, troviamo ancora Brutus Rotten, che guarda il cielo di fronte a sé con una parvenza di … tristezza.

Ancora il telefono. Questa volta è il brusio di un messaggio. Un rumore sentito già una decina di volte. E infatti …

“Mike – 13 messaggi.”

BCR: “Cosa cazzo vuole …”

“Senti … Ho sbagliato.”
“Tornerò.”
“Ricordati chi ti ha tirato fuori dalla merda”
“Ricordat...”

Basta. Evidentemente il nostro Brutus ne ha abbastanza. Con foga butta da parte a sé il telefono cellulare, il suo sguardo è diventato ancor più scuro di quel che già era.

BCR: “Mi sono rotto il cazzo. Di tutto, di tutti. Non che prima fossi soddisfatto di cosa, o chi, mi circondava. Sono qua, dall'alto di un capannone, e se abbasso lo sguardo … vedo formiche.
Poi, scendo in strada e cosa vedo? Formiche, checcazzo! Uomini fatti con lo stampino, omologati, che sudano come maiali e tornano correndo a casa perché non vedono l'ora di vedere il nuovo programmino del cazzo condotto dal figlio di puttana sorridente di turno sulla televisione della quale devono ancora finire di pagare le rate mensili, per poterne usufruire 2 ore al giorno.”

Pausa. Rotten si porta una mano sul capo, tirandosi indietro i capelli.

BCR: “Sono stanco di essere giudicato per come parlo, per come mi vesto, per i tatuaggi che ho, per le cicatrici sul mio corpo …
No … Devono essere i fatti … A parlare per me … E a far parlare di me.”

Rotten, voltando di 90° il volto, può così guardare dritto negli occhi lo spettatore attraverso la telecamera che lo inquadra. E' fottutamente serio.

BCR: “E' tempo di tornare. E' … tempo … di … tornare. L'orizzonte è sempre più vicino.
Sbranare omuncoli, disseminare cadaveri, spolpare l'animo dei più deboli e abbeverarsi del loro sangue. Uccidere. Sono … Nato … Per questo.
Fight.
Bleed.
Kill.
TILL … I … DIIIIIIIIIEEEEEEEE!”

L'ultima parola pronunciata da Rotten viene quasi storpiata da egli in un ruggito, una sorta di segnale … Un segnale forte e chiaro.
La Macchina da Guerra tornerà … presto.

Coming Soon.


“The Hidden Fortress” risuona a pieno volume qui in questa edizione speciale di Bloody Desperation – No Way to Escape.
L’avvocato Daisuke Kobayashi, ex General Manager e attuale ‘tirapiedi’ della dirigenza, fa il suo ingresso con una valigia 24 ore. Sul ring è allestito un tavolo, ma non ci sono poltrone. Siamo in un ring di Wrestling, si fa tutto in piedi e nessuno ha bisogno di riposarsi, specialmente con una cella che rimane sospesa sopra al ring, utilizzata in precedenza nel main event.

Kobayashi: “Egregio pubblico della World Bloody Fight Federation Wrestling, è giunto un momento che aspettavate da tempo, avere la certezza assoluta anche nei vincoli legali che tre lottatori della federazione mettano la loro firma al contratto del main event di WBFF Maniacs IX, dove sarà in palio l’Undisputed WBFF Heavyweight Championship.
Tuttavia ho delle TRISTI notizie per loro… non importa il percorso che è stato fatto, se arrivano alla sfida vincendo uno dei due Extreme Rumble match, o difendendo la cintura contro Claudio Cazador, saranno in tre ad ambire alla gloria, ma due di loro ne usciranno sconfitti, perché non ci sarà alcuna pietà sul ring, quella sera avremo un solo campione e sarà uno dei tre partecipanti. Gli altri due potranno consolarsi con un buon premio in denaro, ma proveranno sulla pelle l’onta della sconfitta.”

Le tristi notizie di Kobayashi stavolta sono più ovvie che mai, il deprimente avvocato giapponese non cambia la sua espressione mentre posiziona la valigia sul tavolo, la apre e da essa estrae un contratto bianco con delle scritte nere, qualcosa di classico. Poi emerge una penna elegante, di quelle usate per stipulare contratti nel mondo degli affari.

Kobayashi: “È giunto il momento dell’arrivo dei tre partecipanti alla sfida. L’Undisputed WBFF Heavyweight Champion Bluebird, il vincitore del 15 men Extreme Rumble match di Bloody Desperation Daniel Stuart, il vincitore del 15 men Extreme Rumble match di Extreme Hell Paul DeSade. Chiedo a loro la cortesia di presentarsi qui per la stipulazione del contratto.”

Al centro del ring c’è una tavola apparecchiata. Non con un pasto, ma con la promessa di un cenone succulento: il contratto che sancirà il Cage of Death a Maniacs. Kobayashi, fresco dei risultati ottenuti dalla sua alleanza con Jack Leone e Lena, sta presso il tavolo con le braccia conserte. Aspetta che i tre main eventers di Maniacs facciano il loro ingresso e appongano la loro firma sul contratto, così come tutta l’arena.

E' "Evisceration Plague" dei Cannibal Corpse la prima theme che si sente nell'arena! PAUL DESADE IS HERE! Il lottatore di Cambridge compare sullo stage in abiti civili, pantaloni lunghi neri e un giubbotto di pelle allacciato fino all'ultimo bottone, e poi avanza lentamente verso il ring applaudito dal pubblico presente, quindi sale all'interno del quadrato in attesa dei suoi futuri avversari.

Poco dopo risuonano le note di "The Rains of Castamere" in versione orchestrale... The Nobleman entra in scena, indossando un elegante completo grigio chiaro, sotto il quale indossa solo una semplice maglietta nera, attillata, con uno scollo a "V". Inutile specificare che l'accoglienza nei confronti dello scozzese è ben diversa da quella che il pubblico ha appena riservato a Paul DeSade: fischi, tanti fischi, e non pochi insulti. Stuart però si dirige verso il ring, con le mani nelle tasche dei pantaloni, con la nonchalance di chi si sta andando a fare un cicchetto al bar.

Entrambi i lottatori si appoggiano alle corde, attendendo l’ingresso del campione. Secondi d’attesa, che si fanno sempre più lunghi e snervanti, ma del campione nessuna traccia. Adesso il pubblico prova anche a battere le mani per incoraggiamento, come si fa quando uno spettacolo teatrale tarda a cominciare… ma niente.

DS: “Sembra che il “favorito” abbia voluto lasciare la discussione ai veri uomini…” dice dopo aver raccolto un microfono. La frase è seguita da una risatina.

Le luci si spengono. I fans, finalmente sollevati dalla snervante attesa, si lasciano andare ad un urlo liberatorio.
Fasci di luci colorate si accendono lungo tutta la rampa, parte Race For The Prize dei Flaming Lips.
Non appena la sviolinata della canzone parte, si sollevano dai lati della rampa nuvole di coriandoli, Rainer Habermann fa capolino e si ferma sullo stage, con la testa bassa ed il titolo alla vita. Veste un paio di jeans strappati e una camicia a quadri nera e rossa.
La musica si ferma, le luci si riaccendono. Rainer, che è rimasto sullo stage, stende le braccia verso l’alto e chiude entrambi i pugni, in un gesto teatrale per richiamare l’amore della folla.
“Late at niiiight…” Urla senza microfono, lasciando che sia il pubblico a completare la strofa di McCartney.
“When the wind is still, I’ll come flying through your door… and you’ll know what love is for. I’m a bluebird, I’m a bluebird, I’m a bluebird, I’m a bluebird…”

Bluebird percorre lentamente la rampa sulle note di questo coro, con un larghissimo sorriso stampato sul volto. Si fa passare il microfono, è ai piedi del ring.
BB: “Volete davvero togliere il titolo ad un campione con questo stile?”

PDS: "Spero che tu valga qualcosa oltre queste pagliacciate.”
BB: “Spero che tu valga abbastanza da scoprirlo.”

Il pubblico applaude questo botta e risposta. Daniel invita Rainer a salire sul quadrato, il tedesco finalmente raggiunge i suoi avversari. Paul DeSade è il primo a prendere la parola.

PDS: “E' tutto estremamente interessante: soltanto sette giorni fa ci trovavamo fuori da un ring uguale a questo e ci scambiavamo le nostre manovre migliori... O meglio, ero io quello che riservava la sua After Life Restraint ai danni del qui presente Daniel Stuart, il quale per ripicca poi faceva più o meno lo stesso contro Bluebird..."

DeSade ridacchia per la sua battuta infantile.

PDS: "Ora invece siamo qui, come se fosse l'ora del tè delle 17, a parlare cordialmente prima di apporre le nostre firme sul contratto che ci legherà indissolubilmente fino a Maniacs. Quindi eccoci qui: lo sfidante che deve ancora dimostrare a tutti di essere degno di calcare gli scenari più importanti di questa federazione e per farlo ha bisogno di una vittoria importante. La leggenda che ha nel mirino soltanto l'oro più prestigioso di tutti e non accetta nulla che possa valere anche solo un'oncia di gloria in meno. E infine il campione che cerca ancora di legittimare uno status che probabilmente nemmeno lui riesce a riconoscere a se stesso."

DeSade continua a sorridere.

"Storie interessanti, storie uniche, storie tragiche, storie che si intersecano tra punti di incontro e di scontro. Storie che iniziano da punti diversi ma che tendono a concludersi in un unico punto: Maniacs e il match valido per il WBFF Undisputed Heavyweight Title. Cos'altro hanno da aggiungere queste storie alle nostre vite? Di quanti altri eventi potranno arricchirsi le nostre esperienze prima che esse giungano alla parola fine?"

"Questo è ciò che vedremo nel futuro più prossimo, ma prima che ognuno di noi sancisca la sua volontà di arrivare alla fine di queste storie apponendo la sua firma su un pezzo di carta, chiedo che mi sia permesso di fare una piccola aggiunta a quanto è stato precedentemente disposto. C'è una tradizione a Maniacs che sembra abbiate tutti dimenticato... Ed è curioso che la ricordi io che sono colui con meno esperienza in assoluto, ma tanto vale che me ne faccia carico. Parlo di una tradizione relativa al match più importante, una tradizione che impone a coloro che lottano il match su cui sono puntati gli occhi di tutto il mondo di gettare il cuore oltre l'ostacolo e di sforzare il proprio corpo oltre i limiti delle umane capacità. Io, Paul DeSade, chiedo che il nostro match venga combattuto secondo le regole di una stipulazione speciale, brutale e violenta."

"Io, Paul DeSade, chiedo di affrontarvi all'interno della Cage of Death."

Vediamo Stuart deglutire. Lo scozzese cerca di essere una maschera di impassibilità ma appare più che mai evidente che la richiesta di Paul DeSade gli abbia messo una certa agitazione. Quando si accorge che gli occhi di Paul, di Bluebird, e di Kobayashi, sono rivolti verso di lui, prende la parola con fare sprezzante.

DS: "Beh, cosa avete da guardare?"

Provando a non perdere contegno, Stuart si dirige verso la scrivania dove è posato il contratto da firmare.

DS: "Ho sentito parecchie stupidaggini finora, e non c'è da stupirsi visto che abbiamo fatto prendere la parola, per primo, ad un post-teenager con tendenze emo. Delle tante sciocchezze dette però da DeSade Jr. UNA non lo era."

Stuart fissa prima Paul, poi Rainer.

DS: "Le tradizioni vanno rispettate, è il retaggio delle tradizioni che differiscono una Federazione da un'altra... ed è il "Cage of Death" a 'Maniacs che rende la WBFF tale. Non sarò certo io a tirarmi indietro... quando arriveremo a quel giorno, la CORONA finirà sul capo dell'uomo più degno... ed è inutile farvi notare che quell'uomo solo io. Un'incoronazione presuppone un cerimoniale da seguire... in WBFF questo cerimoniale si chiama "Cage of Death"... allora ben venga la tua proposta, Paul."

Daniel va a mettere la sua firma sul contratto.

DS: "Facciamo le cose così come vanno fatte."

Rainer si lecca le labbra. “Tocca a me?” chiede, come se fino a quel punto fosse stato distratto.
BB: “Prima di tutto, voglio ringraziare il folletto qui presente, che ha dovuto sorbirsi assieme a me i discorsi di ‘sti due senza fare una piega. Kobe, io scordo tante cose, ma mai da dove vengo… grazie.”

Rainer si inchina, come usanza giapponese, Kobayashi risponde con un sorriso imbarazzato.

BB: “Siamo tre bei lottatori, noi tre. Perché? Perché quando abbiamo cominciato le nostre carriere, nessuno ci ha mai detto che saremmo stati dei fenomeni. Ma… ma io non provo nessun risentimento, y’all, e come me neanche voi. Sapete? Questa non è la storia di un campione che cerca di legittimarsi, di un tizio che ha deliri di onnipotenza o di un bambino che deve dimostrare che ormai gli crescono i peli là sotto… questa è arte. Questa è bellezza! Un incrocio così perfetto tra una stella affermata, un giovane affamato ed un bulletto di periferia che cerca il riscatto, tra tre persone che sanno leggersi dentro… mi hai davvero fatto incazzare, Daniel, lo sai! Con Marlon Dune, e mia sorella, e sono… cazzo, sono felice! Kirk, Jax, anche loro mi hanno fatto incazzare, ma non nel modo stupendo in cui l’avete fatto voi. Voi siete sottili, voi siete perfetti… davvero non ci pensate mai? Davvero credete che il vostro cazzo di bisogno di sentirvelo duro sia più importante? Più immediato? Forse… forse davvero non siete pronti per questa cintura.”

Rainer raccoglie la penna dalla scrivania e firma, senza staccare lo sguardo dai suoi sfidanti.

BB: “Non quanto lo sono io, almeno. Voi avete una bella responsabilità. Pensateci, cazzo!”

CAMERA FADES



CREDITI:
- Greg Heavans (main event, assemblaggio)
- RentoPortento (match 2)
- Wordlife85 (match 1)
[Modificato da cell in the hell 04/03/2017 11:35]
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