Dalla parete vetrata di un attico open space che domina Seattle, qualsiasi nottata è stupenda. Rainer tiene tutte le luci spente e lascia che siano la luna e le stelle ad illuminare il suo parquet. L’arredamento asettico perde ogni residua nota di colore, ma il panorama è mozzafiato.
Il campione regge una Davidoff tra indice e medio. A braccia conserte sta fissando il suo titolo.
“OH MY GOD! SI ERGE SULLA THIRD ROPE!” Urlava John Taggart. “OH MY GOD!”. La Shooting Star Press con cui ha steso Cazador che giaceva su vetro, puntine da disegno, frammenti appuntiti di compensato viene riproposta. Le immagini tornano indietro, il salto viene mostrato un’altra volta. Una terza.
Le urla di Taggart si mischiano al boato della folla. “BLUEBIRD! BLUEBIRD! BLUEBIRD! BLUEBIRD!”
La Shooting Star Press riparte, stavolta accompagnata da freddo silenzio.
“The Eagle è sull’angolo!” la voce di chi commentava la Shooting Star press con cui Rainer s’è rotto il collo si sovrappone alle immagini di Year’s End Night Of Champions. “Punta i piedi, la folla gliela chiede… SHOOOOOOTING STAAAAAR P…. OOOOH!”.
“Hai detto che vivi in una prigione…” fa la voce di Lena Habermann, tratta da un vecchio promo, fuori campo. “Questa è la chiave.”
Il titolo di campione della WBFF viene consegnato a Rainer mentre tre addetti ai lavori si stringono a lui per tenerlo in piedi. “Non si riesce a capire se sia commosso perché il sangue gli copre il volto” commenta Taggart con tono accorato, ma Rainer non è commosso, guarda il titolo come un leone guarda la sua preda dopo averla azzannata. Non uno sguardo per Cazador.
“Questa è la chiave.” Mormora Rainer alla sua cintura nel buio del suo attico, mentre il metallo dipinto di rosso scintilla alla luce della luna.
“Ray… sei ancora sveglio?” lo chiama Maeve con la voce impastata dal sonno.
“Mh-mh.”
Maeve muove piccoli passi nell’oscurità avvicinandosi a Rainer. Urta una coppa da champagne lasciata per terra, che cade ma non si rompe.
“Non è bellissima?” le chiede Rainer senza staccare gli occhi dalla cintura.
“Ha un suo perché.” Risponde lei mentre afferra una bottiglia di Krug dal bancone per la colazione.
“Già.”
I due rimangono in silenzio a fissarla.
“Sono molto fiera di te.” Sussurra Maeve col sorriso sulle labbra.
“May, senti. Tuo… uhm…” Rainer sospira “tuo fratello si è ammazzato, sì?”
Maeve ingoia saliva. “Dobbiamo proprio parlarne?”
“Ho bisogno di te! Una persona a cui voglio bene si sta ammazzando! Lentamente, Maeve, si sta lentamente ammazzando ed io non so come si supera una cosa del genere.”
“Wow… e chi è?”
“OH MY GOD! SI ERGE SULLA THIRD ROPE!” Urlava John Taggart. “OH MY GOD!”. La Shooting Star Press con cui ha steso Cazador che giaceva su vetro, puntine da disegno, frammenti appuntiti di compensato, viene mostrata ancora una volta, poi indietro veloce finché non ricomincia da capo.
Claudio Cazador, abbandonato su un divano a fiori, riavvolge senza soluzione di continuità il video della sua disfatta, come se sperasse di cambiare ciò che è accaduto semplicemente ripetendo gli avvenimenti.
D’un tratto Cazador sorride.
Secca, come un colpo di tosse, una risata. Cazador sta ridendo, sempre più fragorosamente.
“È Cazador.” Risponde Rainer a Maeve.
Silenzio nell’arena, finché non compare un tema che non sentivamo da mesi.
THE HIDDEN FORTRESS! La theme song dell’avvocato Daisuke Kobayashi. Clamoroso! L’avvocato raggiunge il ring sul suo tema, è stato General Manager di Bloody Desperation dal 2014 al 2016 inoltrato finché Denny Leone non lo ha scalzato con Claudio Cazador. Una volta sul ring, “Sad News” è al microfono, lo vediamo con il volto spento e poca vitalità, potrebbe morire da un momento all’altro sul quadrato e deprimerebbe la persona più energica al mondo solo a vederlo.
Kobayashi: “Ho delle TRISTI notizie per voi.”
Fan: “#SadNewsKobayashi”
Kobayashi: “Non sono il General Manager di Bloody Desperation e nemmeno tornerò a esserlo. Ancora una volta la vita mi priverà dell’unica misera gioia che era in mio possesso, e probabilmente dopo avermi visto stasera vi dimenticherete del mio ritorno perché non avrà il minimo impatto sulla mia persona.”
Le parole dell’avvocato deprimono i fan dell’arena.
Kobayashi: “Sono stato incaricato dalla dirigenza di parlarvi della Scent of Glory Elimination Chamber che si terrà a WBFF Maniacs IX, ma sono già stato anticipato dal General Manager di Extreme Hell Morgan DeSade, perciò lo sapete già. Lottatori dei due roster si incontreranno nella Chamber per contendersi non solo la Scent of Glory che darà l’accesso al main event e alla lotta per l’Undisputed WBFF Heavyweight Championship, ma anche ad altri premi.
Perciò, venerdì prossimo al pay per view Gates of Valhalla si affronteranno due nuovi lottatori della WBFF Wrestling, ed entrambi entreranno a far parte dell’Elimination Chamber match. La sfida sarà valida per un’opportunità esclusiva, entrare nel match con un ingresso SUPERIORE AL NUMERO 4.”
Il pubblico cerca ancora di comprendere il significato di quelle parole.
Taggart: “Se saranno in 6, sarà praticamente un’opportunità per entrare negli ultimi due. Se saranno in 8 sarà la possibilità di essere nell’ultima metà, se saranno in 10 invece permetterà un buon ingresso ma potrebbe risultare comunque non determinante. Tutto cambierà in base al numero di partecipanti.”
Kokone: “E sia DeSade che Kobayashi hanno glissato sul numero per il momento!”
L’avvocato si rivolge verso la rampa.
Kobayashi: “Voglio presentarvi dunque due nuovi membri del roster della federazione, poi lascerò a loro l’occasione di dirvi qualcosa in più sulle loro esistenze sicuramente più felici della mia TRISTISSIMA vita.”
Fan: “#SadNewsKobayashi.”
Kobayashi: “Il primo nuovo lottatore proviene da Medford, Massachusetts ed è un detective privato il cui nome è ‘The Sleuth’ Chadwick Ellis.”
Le luci calano nell'arena.
All'improvviso la tromba di Miles Davis rimbomba nell'arena.
So What in sottofondo, le luci soffuse danno all'arena un aspetto antiquato, pare quasi di essere piombati negli anni quaranta.
Una voce fuori campo, piuttosto profonda, inizia a farsi sentire nell'arena, con la musica che pian piano si affievolisce per far spazio alle parole, intanto una lieve cortina di fumo si alza sullo stage.
“Ho provato a non farmi tirare giù nel baratro. Ho fatto di tutto per non farmi cullare da tutti i veleni che questo mondo ha da offrirmi, e sono riuscito a modo mio a non affogare. La risalita è stata indubbiamente difficile, ma i figli di buona donna come me sono difficili da affossare.”
Una breve pausa. La tromba di Davis continua il suo canto straziante in sottofondo.
“Cercare una via d'uscita è da persone coraggiose, raggiungerla è tutta un'altra storia. Arrivare fin qui non coincide con la fine del tunnel, eccellere è l'inizio della luce, ma io punto alla cima della montagna e per farlo dovrò sputare parecchio sangue, ma a questo sono abituato...”
So What ha un crescendo, una luce viene puntata sullo stage, dove fa il suo ingresso Chadwick Ellis, l'ultimo acquisto in casa Bloody Desperation!
Il wrestler originario di Boston si avvia lentamente verso il ring, guardandosi intorno piuttosto spaesato.
Kobayashi: “Mr. Ellis, le chiedo di attendere un attimo, perché il secondo nuovo lottatore proviene da Parts Unknown e si chiama Angerfist.”
*Underground filth coming out to play!!! The Deadfaced Dimension risuona nell'arena di Bloody Desperation; è una canzone aggressiva e inquietante allo stesso tempo, così come inquietante è la visione che sta avendo il pubblico: entrano decine di persone vestite tutte uguali e con la stessa maschera indosso ... un esercito di cloni che entrano in totale sincronia e con un silenzio quasi assordante. Non fanno nulla se non osservare con occhi vuoti l'arena, occhi di chi non ha gioia nè dolore; subito dopo le luci si spengono e quando si riaccendono ... ne rimane solo uno, armato di microfono*
Il dolore ... il dolore è ciò che ti avvicina alla morte, ma anche l'unica cosa che ti fa sentire vivo e io ne sono pieno, il dolore ha sostituito il sangue nelle mie vene, lo conosco a livello molecolare, mi strappa gli atomi, mi parla nel linguaggio della paura!
*Estrae dalla sua tasca un coltello per tagliarsi il palmo della mano, passandosi quest'ultima sulla maschera tingendola di un rosso acceso*
Io sono qui ... in escandescenza ... venuto a rompere le ossa della vostra anima. Voi potrete sconfiggermi, potreste spezzare il mio corpo ma ciò non importa: la sofferenza caricherà la mia vita come fossero delle pile alcaline e la sapete una cosa? Anche gli occhi del leopardo sono maculati!
*Entra nel ring con totale indifferenza*
Kobayashi: “Egregi Mr. Ellis e Mr. Angerfist, io mi eclisso nell’ascoltarvi, non c’è nulla che io possa dire che meriti di essere espresso.”
Ellis scruta attentamente Angerfist. Il suo non è uno sguardo minaccioso, ma semplicemente quello di una persona attenta ai dettagli, che non vuole farsi scappare nulla della persona che si trova innanzi a lui.
Ellis: “Sembri un tipo che ha voglia di fare, uno disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, e questo è qualcosa che rispetto. Ma raggiungere un obiettivo non è solo una corsa a ostacoli, è anche una noiosa e lenta partita a scatti, fatta di alti e bassi, bisogna saper cosa sacrificare per poter andare avanti con successo e non lasciarsi trascinare dall'euforia.
Tu per esempio sei un tipo euforico, anzi direi fin troppo, hai l'aria di chi si lancia a capofitto contro un numero imprecisato di avversari. Lascia che ti dia un consiglio, la vita non va così, non si può solo correre in avanti, bisogna rallentare tal volta.”
Chadwick si gratta il mento perplesso.
Ellis: “Devo dirte, devo proprio dirtelo, non ti vedo messo bene. Se sono qui è grazie alla mia attenzione ai dettagli, alla determinazione con la quale non lascio nulla al caso e sono sicuro che sul ring, a Gates of Valhalla, ti lascerai sfuggire qualcosa, lascerai che la tua esuberanza prevalga sulla tua voglia di vincere e io sarò pronto a sfruttare quel tuo piccolo, e per te insignificante, errore.
La rabbia è qualcosa che ormai non mi appartiene da tempo, ne ho viste davvero troppe per poter continuare ad alimentare il fuoco che mi spingeva ad alzarmi ogni mattina e a indossare quella maledetta divisa, ma tu bello mio, tu sei il tipo di persona che fa della rabbia la sua unica arma.”
*Angerfist osserva Ellis, inclina la testa a destra e sinistra come se stesse osservando una strana scultura e ricomincia a parlare con tono freddo e non emotivo, in modo simile a chi non ha più emozioni nel proprio animo*
Angerfist: Tu ... hai sbagliato tutto sul capirmi. Non sono qui per vincere o perdere, a differenza di voi ... patetiche formiche che lavorano operose all'infinito senza un particolare scopo, o se ne avete uno è così labile e superficiale da essere praticamente inesistente.
*Si avvicina all'ex-poliziotto, con la maschera che scintilla ancora di rosso per il sangue che gocciola*
Angerfist: Io sono qui per diffondere il Dolore. Renderò questa arena un'altare per la chiesa della sofferenza e mi ci inginocchierò su un mare di sangue e una spiaggia di corpi. La vittoria o la sconfitta sono mezzi terreni per un obiettivo terreno, il mio è un fine molto più grande di redimere la propria anima per qualche caso poliziesco andato a male ... dico bene signor Ellis?
*The Bloodcage si esprime in una risata vuota, senza divertimento, dopo la frecciatina a chi ha di fronte*
Angerfist: Guardami bene signor Ellis ... sono un essere umano per caso? No. Io sono l'Errore Primordiale, un feto malato, il cromosoma anomalo ... io sono completa e totale pazzia ... io sono la paura!
*Scende dal ring allontanandosi*
Angerfist: C'è un uomo che suona il violino ... e le corde sono i nervi del suo stesso braccio! Arrivederci signor Ellis, si ricordi di questa conversazione quando il Dolore la infetterà.
L’avvocato Kobayashi torna in scena senza cercare di rubare spazio alle due nuove star della federazione.
Kobayashi: Mi fa piacere sentire che vi state preparando al vostro debutto, non sono nemmeno esprimere quanta ‘gioia’ mi procuri tutto ciò. Purtroppo mi addolora comunicarvi che ho un’ultima TRISTE notizia per voi.
I due lottatori osservano il membro della dirigenza con sospetto.
Kobayashi: Quando parlo di membri del roster non ho mai detto Bloody Desperation, ma della federazione. Infatti il vincitore del match sarà parte dello show e avrà un ingresso potenzialmente da vincente per l’Elimination Chamber di Maniacs, ma lo sconfitto… io non ho mai parlato di un posto a Bloody Desperation. Infatti c’è una rigida selezione per essere parte dello show del venerdì sera, ormai attivo da oltre dieci anni. Lo sconfitto diventerà infatti un altro SCARTO come tutti coloro che militano a Extreme Hell.
Detto questo, auguro a entrambi di fare del vostro meglio per divenire parte del più grande spettacolo al mondo!
Il pubblico è sorpreso, non c’è solo in palio un posto di lusso nella Chamber ma anche la permanenza nel roster rosso, un lottatore infatti finirà a Extreme Hell (che non è uno show minore, ma Kobayashi trova sempre il modo di far valere di prepotenza la lunga storia di Bloody Desperation). Chi dei due nuovi lottatori riuscirà a collocarsi nello show del venerdì sera?
Anche l'arena di Charleston, dove si sta svolgendo l'odierno "Bloody Desperation", ha riservato al General Manager Claudio Cazador una stanza riservata, adibita ad ufficio dove poter assolvere i suoi compiti dirigenziali. E' sempre un po' strano vedere il Bounty Hunter seduto dietro una scrivania, con atteggiamento compito, intento ad esaminare scartoffie... un ticchettio alla porta comunque distrae Cazador che bofonchia un "avanti" molto poco convinto. Vediamo un velo di stupore sul suo viso quando scopriamo che a varcare la soglia c'è... Daniel Stuart.
Lo scozzese entra, guardandosi intorno, un po' disgustato dall'arredamento spartano di quell'ufficio messo sù su due piedi, ma soprattutto disgustato dal pacchiano ritratto con colori ad olio del General Manager appeso dietro la parete dello stesso. Tenta di non farlo vedere ma la smorfia sul suo viso è eloquente. Indica una sedia posta di fronte alla scrivania di Cazador.
DS: "Posso?"
Il GM risponde con un cenno d'assenso, senza parlare, tenendo lo sguardo fisso su svariati fogli che firma, timbra, cambia di pila in pila ogni qualvolta ripete tali operazioni. Stuart si accomoda, e sorride.
DS: "Penso che io e te è la prima volta che ci parliamo. Buffo no? Sei il General Manager, nonché uno dei lottatori più noti, dello show di cui faccio parte anche io... eppure abbiamo vissuto finora come se ci trovassimo su due continenti diversi..."
Ancora nessuna risposta da Cazador, per il momento poco loquace. Stuart si appoggia allo schienale, continuando a guardarsi intorno.
Cazador smette di firmare e timbrare e finalmente dedica un minimo d'attenzione al Nobleman, incrociando le mani ed iniziando a fissarlo.
Appena Stuart fa per riprendere il suo discorso, però, viene interrotto dal Cacciatore.
-Strano che un nobiluomo come te si abbassi a parlare a della feccia arricchita come me. È così che mi definereste, voi della noblesse, o sbaglio?
Stuart socchiude gli occhi, fissando con curiosità Cazador.
-Lascia perdere, era una domanda retorica. Ma questa non lo è: non hai un cazzo di meglio da fare? Non sei la chioccia di Hendersen?- si lascia scappare una risata, prima di proseguire con tono ancora più sarcatico -Non hai paura che si frantumi tutte le ossicine prima di poter tenere testa a Paul DeSade?
Stuart si aggiusta il polsino della camicia, sotto la giacca, senza perdere la pazienza.
DS: "A che pro? E' una sfida già scritta, se Noah fosse minimamente un ostacolo per Paul DeSade, sarebbe meglio estromettere il ragazzo dal Main Event di 'Maniacs, non trovi? Vedi, Claudio... se mi avessi seguito un po' dal mio esordio, avresti imparato almeno due cose, su di me: non mi struggo più di tanto per battaglie che sono perse in partenza, preferisco concentrarsi dove SI PUO' VINCERE. E secondariamente... che ciò che accade OGGI per me è già PASSATO, e stò già organizzando il DOMANI. E qui, my dear, entri in gioco tu."
Stuart fissa Cazador cercando di carpirne qualche emozione, ma il GM è una sfinge. Daniel prosegue allora nella sua esposizione.
DS: "Al prossimo PPV, sarai l'avversario di Bluebird per il WBFF Undisputed Championship. Questo vuol dire che chi uscirà vincitore da quello scontro sarà il mio prossimo avversario, insieme a Paul DeSade, al Main Event di 'Maniacs. Ecco il punto, Cazador: avessi la possibilità di scegliere chi deve esserci in quel match, sceglierei TE.
Non perchè ti reputi un avversario facile. Tutt'altro... con ogni probabilità sei molto più pericoloso di quanto non sia Mr. BlueMonday perenne. Tuttavia, a differenza di Rainer... tu mi dai l'idea di essere un uomo ragionevole. Un uomo al quale si può proporre di coalizzarsi per togliersi di torno Paul DeSade, che non è assolutamente all'altezza della sfida, e di giocarci il titolo tra noi due, dopo che l'avrai riconquistato. Pensaci... sicuramente una sfida tra Daniel Stuart e Claudio Cazador è qualcosa che il pubblico vorrebbe vedere, rispetto ad uno scialbo match a tre con dei pivelli dal carisma di uno stoccafisso, quali sono Bluebird e DeSade.
C'è un problema, ovviamente. Io NON POSSO scegliere chi deve esserci in quel match. Ma qui entri in gioco tu... General Manager: non devi fare altro che sancire che il match tra te e Bluebird sarà un Lumberjack Match. Fatto ciò, mi occuperò io di trovare dei "lumbers" che ti siano utili... e quando butterai Rainer fuori dal ring, ciò che ti sarà restituito sarà un corpo esanime che dovrai soltanto schienare."
Daniel congiunge le mani, intrecciando le dita davanti a sè.
DS: "Mi sembra un'onesta proposta. Cosa ne pensi?"
Cazador resta impassibile, senza rispondere, a fissare qualche altro secondo Stuart.
Quindi, con nonchalance, estrae da un cassetto della scrivania la sua inseparabile scatola di sigari... “speciali”.
La apre, estrae un joint e se lo porta alla bocca ma, prima di accenderlo, porge il contenuto della confezione al Nobleman, che rifiuta con garbo.
DS: “Non ci crederai, ma le ho già provate in passato… e non mi fanno alcun effetto. Secondo i medici è un’iperconsapevolezza derivante dal mio disturbo narcistico della personalità… per me questi sono solo paroloni inutili.In alcuni casi è seccante, sarebbe divertente… staccare la mente a comando. In altri casi è utile.”
Dal canto suo, il wrestler di Sparks, Nevada, alza le sopracciglia e dà fuoco al join.
Inspira profondamente, espira mandando il fumo a pochi centimetri da Daniel, quanti bastano per evitarlo con tale nube, quanti bastano per infastidire lo scozzese.
-Sai che c'è, Daniel? Tu mi piaci. Forse sono l'unico a cui piaci in tutta questa cazzo di federazione.
Stuart indietreggia con le spalle, spalancando gli occhi; sembra piuttosto sorpreso da questo incipit del Cacciatore.
-Sei intelligente, individualista, abile nella manipolazione e nell'intorbidire le acque; sei ambizioso. Forse anche troppo.
Il Nobleman non sa se prendere queste ultime affermazioni come un complimento o come un'accusa, tuttavia non riesce a nascondere un velo di narcisismo.
-Ed ora, questo colloquio tra noi, dovrebbe continuare con io che sbatto i pugni e ti dico di no, te che sicuramente hai già un asso nella manica, perché altrimenti non saresti così stupido da venire con una richiesta del genere senza un piano B da sbattermi in faccia, ed io che acconsento facendoci la figura del jabroni.
Stuart, stavolta, sembra sorpreso, ma anche piacevolmente stupito.
-Ed invece sai che ti dico? La tua è una proposta ragionevole. La stipulazione al PPV sarà un lumberjack match, e te o chi per te mi porterà alla riconquista del titolo. Qua la mano!
Cazador inspira ed espira profondamente, alzandosi dalla sedia e porgendo la mano destra a Daniel Stuart, con un gesto molto teatrale, con un linguaggio del corpo volto ad aumentare il suo volume fisico ed occupare il maggior spazio possibile tra i due.
Al contrario, la compostezza e la raffinatezza di Stuart sono l'esatto contrario nell'accettare la stretta di Claudio, siglando così l'accordo.
DS: “Sapevo che non eri così stupido da rifiutare.”- professa sorridendo.
Ma Claudio Cazador lo strattona, portandolo a pochi centimetri dal proprio volto.
-Non lo sono. E non lo sei neanche tu. A giocare col fuoco, e con chi detiene il potere, prima o poi ci si brucia.
Attimi di silenzio tra i due, in un tesissimo staredown.
-Sarà meglio che ci siano dei validi alleati e che io esca con la mia cintura in vita. Perché altrimenti, Maniacs potrebbe rivelarsi molto amaro per te.
DS: “Così come io mi auguro che tu sia all’altezza delle aspettative. Sarebbe seccante accorgersi a posteriori di aver puntato sul cavallo sbagliato.”
Cazador lascia andare Stuart, si rimette a sedere e, continuando a fumare, riprende distrattamente a timbrare e firmare documenti.
-E' stato un vero piacere, Mister Stuart. Spero che non sarà il nostro ultimo colloquio.
Stuart mima un mezz’inchino, quindi prima di lasciare la stanza replica.
DS; “Noi non siamo uomini che sperano, Mister Cazador. Solo i deboli confidano nella sorte o in benevole forze superiori… e noi non lo siamo. Ci rivedremo, senz’altro, perché siamo persone che tramutano in fatti le loro volontà. Quindi consideri certo che non sarà il nostro ultimo colloquio...”
Un’ultimo sguardo, un sorriso, indecifrabile, prima di andarsene.
DS: “Decisamente.”
Poi la porta si chiude, Cazador torna alla routine dei suoi doveri dirigenziali, ed il collegamento torna con quanto accade altrove, nell’arena di Charleston.
"Cerchi risposte? Ne avrai."
Siamo nel backstage dell'arena di Charleston e la telecamera inquadra il nuovo spaventoso face paint di Paul DeSade.
"I tuoi dubbi, le tue perplessità, le tue ilari considerazioni... Ho ascoltato tutto con estrema attenzione e ho trovato una delle domande che ti sei posto particolarmente adeguata..."
"Se è bastato così poco, se è bastato quello che tu definisci "un match senza il minimo dramma", se è bastato semplicemente costringermi ad affrontare una delle poche persone che mai e poi mai avrei voluto combattere all'interno di un ring, e che con mia sorpresa sono riuscito a sconfiggere senza eccessivi patemi d'animo, se tutto ciò è bastato per sconvolgere così tanto la mia personalità... Cosa sarebbe successo se fosse accaduto qualcosa di ben peggiore?"
Pausa di Paul DeSade.
"Ecco, Daniel Stuart, parlo rivolto a te. Ecco, questa domanda non dovrebbe solleticare il tuo buonumore, questa domanda non dovrebbe suscitare in te alcuna risata, ma dovrebbe farti riflettere con estrema attenzione. Rifletti su quanto sei andato vicino alla morte, rifletti su quanto hai rischiato di incorrere in un'ira funesta e implacabile che mai nessuno ha osato rilasciare dentro o fuori da qualunque ring, rifletti su quanto tu possa ritenerti fortunato a poter ancora raccontare i tuoi irritanti discorsi strafottenti."
Nuova pausa di DeSade.
"Questo è tutto ciò che ho da dirti, so bene che le mie parole non serviranno a farti realizzare il grave pericolo che incombe su di te, ma in fondo credo che sia meglio così. Lentamente realizzerai tutto, lentamente ti renderai conto dei tuoi sbagli, lentamente la tua espressione sempre così convinta e sicura di sé lascerà il posto al gelido volto del terrore. E allora capirai che non è soltanto la pittura che copre il mio volto ad essere cambiata."
DeSade sorride malignamente.
"Osservami stasera. Osservami mentre faccio a pezzi l'uomo conosciuto come Noah Hendersen. Osservami mentre dilanio il suo corpo e ne faccio cibo per vermi."
"Non pretendo di comportarmi da vile come tu sei stato colpendoti negli affetti. Ma togliere un tuo alleato dalla scacchiera, privarti di una risorsa più o meno importante, farti sempre più terra bruciata intorno finché non sarai solo, circondato, costretto ad arrenderti e ad attendere che il destino cali sul tuo collo la lama della sua ghigliottina..."
"E' qualcosa che farò con piacere e dedizione."
CAMERA FADES
Taggart: “Siamo giunti al main event dello show.”
Kokone: “Sì, ma non imitare Chris DeWitt.”
Taggart: “Ma guarda che questa frase la uso da 12 anni! È lui ad avermela fregata.”
Kokone: “Eh, ma lo sai, poi la gente si confonde, mi chiedono chi commenta Extreme Hell, chi commenta Bloody Desperation, addirittura chi commenta Death Shiver che non esiste più da anni.”
Taggart: “Digli che commenti con l’uomo più classy dell’intero pianeta!”
Kokone: “Dico che il mio partner di commento è cornuto.”
…
Taggart: “Certo che DeSade dovrà affrontare una bella sfida stasera.”
Kokone: “Hendersen è motivato perché dovrà mostrare quanto ha imparato al servizio di Daniel Stuart, gli è stato accanto e questo lo ha reso un wrestler migliore.”
Taggart: “Sì, ma di Stuart ce ne è solo uno! E DeSade comunque arriva da una vittoria ai danni di David Wolff, penso che sarà lui ad avere la meglio nel match.”
Main Event: Paul DeSade vs Noah Hendersen
Ingresso per “The Fool”, la “Self-Made Superstar”, il lottatore che ha combattuto contro A.D.A.M. per la cintura EWW.
Poi arriva Paul DeSade, la scorsa settimana ha introdotto un nuovo facepaint, più aggressivo e pericoloso rispetto al passato, di certo il lottatore si sta preparando a divenire un main eventer della federazione e competere nella sfida più importante, il Cage of Death match di WBFF Maniacs IX contro Daniel Stuart e il campione della federazione uscente dalla sfida fra Bluebird e Claudio Cazador.
L’arbitro Derek Williams tiene la distanza fra i due lottatori (ndKokone: ma che è, un duello western?) e la sfida può avere inizio.
DIN DIN DIN.
The Fool scatta all’attacco, sembra subito in vena di aggredire l’avversario e connette con un Jawbreaker. Spezzamascella ai danni di DeSade, l’aggressività del wrestler si nota fin da subito!
Tuttavia il lottatore di Cambridge, Maryland, ha una reazione pressoché immediata, raffica di pugni ai danni di Noah, lo getta alle corde e poi lo scaraventa all’esterno con una Clothesline.
Nemmeno un minuto di match che già l’azione si sposta all’esterno del ring, situazione a cui siamo abituati.
Arriva un Irish Whip potente del former Deadly Shiver Champion, che lo scaraventa contro la transenna.
Sdeeeeeeeeeeng, rumore insano all’accasciarsi del lottatore.
DeSade trova una scala posizionata vicino alla barricata e decide di utilizzarla come ariete.
Sbaaaaaaaaaaaam.
Durissimo colpo con la scala. Il lottatore poi va per il FIGHT YOUR DEMONS, Inverted Front Powerslam.
A segno!
Grande manovra offensiva da parte del giovane Paul, che subito mostra la sua energia, mai ha avuto un’occasione così importante per raggiungere il main event della WBFF Wrestling, dopo mesi di rappresentanza a Extreme Hell come Deadly Shiver Champion ha conquistato l’Extreme Rumble match dello show. Hendersen si rende conto dell’avversario che ha di fronte, un distruttore capace di sfruttare la sua potenza, che predilige lo stile hardcore.
I fan apprezzano DeSade, il lottatore tuttavia lascia un breve varco all’avversario, che sferra un Superkick per gettarlo contro la gradinata. Attenzione, Noah raggiunge la scala, ma che vuole fare?
Sale sulla scala, oltre alla transenna è pronto a raggiungere il rivale.
I fan hanno già capito tutto e si spostano prima che sia troppo tardi.
GOODBYE MY LOVER!
Leapfrog Body Guillotine.
THAT WAS FREAKIN’ INSANE!
Un tuffo micidiale verso la gradinata, che investe DeSade.
Taggart: “Una manovra da applausi.”
Kokone: “Pazzesco, ha rischiato di ammazzarsi.”
Noah mostra di aver subito un duro impatto nella caduta, è anche lui sofferente a terra.
Il lottatore cerca di recuperare DeSade per portarlo verso il ring, ma lui reagisce.
Pugni, pugni e ancora pugni, poi il lottatore va per il PAIN SACRIFICE, la Rydeen Bomb.
Devastante manovra d’impatto, Hendersen si protrae su se stesso mentre viene scaraventato sul concrete floor.
DeSade solleva un braccio, ora è in netto vantaggio, gli serve il ring per chiudere, per assestare il colpo di grazia all’avversario, perciò lo lancia all’interno di esso.
Taggart: “Direi che ci siamo, è quasi fatta!”
Kokone: “Penso anch’io.”
Running Big Boot del membro della Scuola del Sapere Superiore, ma non è ancora finita. Ovviamente manca il tocco conclusivo.
AFTER LIFE RESTRAINT.
Snap Brainbuster!
A segno.
A segno.
La manovra è connessa a perfezione.
Perciò ora arriva lo schienamento.
1…
2…
3!!!
Ci siamo, non è solo una grande vittoria per DeSade, ma un chiaro messaggio di preparazione nei confronti di quello che pare un match che deve succedere in futuro. Un giorno arriverà il turno di Daniel Stuart e DeSade sarà preparato per quel momento. Con la celebrazione del lottatore, il pubblico appare festante.
Testo nascosto - clicca qui
Vincitore via schienamento: Paul DeSade
Taggart: “DeSade connette con l’After Life Restraint, pare indomabile, non c’è un solo wrestler capace di metterlo alla prova.”
Kokone: “Dunque siamo giunti alla conclusione, le immagini vedono Paul festeggiare la vittoria senza esserne particolarmente sorpreso.”
Taggart: “Stasera è stato il wrestler migliore!”
[Modificato da GregorHeavans 20/01/2017 20:10]