Bloody Desperation 10x02 - 20/01/2017

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GregorHeavans
00venerdì 20 gennaio 2017 20:05
Siamo nel backstage in compagnia di Crystal Houghton, la rossa accenna un sorrisino agitando una grossa busta colorata che si rigira tra le mani: La lente indiscreta si avvicina ancora e notiamo una grossa quantità di tessuti colorati e fantasie animalier in quello che sembra un tripudio di discutibili abiti femminili.

Cray: "Ho un regalo per Derrick Mortimer!"

Rovistando sul fondo la lottatrice della Carolina ci mostra anche l'inconfondibile parrucca che il WWE è stato costretto ad indossare.

Cray: "Lo so è un po' mal concia ma credo che con una bella spazzolata tornerà come nuova."

Con passo spedito raggiunge l'area dedicata ai camerini e dopo aver superato una lunga fila di porte raggiunge una stanzetta piuttosto angusta la cui porta è socchiusa, con un calcio spalanca l'uscio che sbatte rumorosamente alle sue spalle annunciando il suo ingresso.

Cray: "Buongiornissimo!?"

Ride di gusto di fronte ad un interdetto Derrick Mortimer che la fissa con la bocca aperta poco distante.

Cray: "Sono venuta a portarti una cosa."

Lascia cadere a terra il suo prezioso carico di sciatteria.

Cray: "Dato che dalla tua cazzo di bocca sono uscite un sacco di stronzate sessiste ho pensato che avessi bisogno di una lezione.
Probabilmente dovresti tentare di... immedesimarti."

WWE sembra confuso e si rigira tra le mani dei ring attire piuttosto provocanti, Miss Congeniality annuisce invitandolo a guardare con più attenzione.

Cray: "Lo fanno anche gli attori Morty, dato che come wrestler fai schifo al cazzo forse avrai fortuna con la recitazione.
Per il prossimo mese potrai salire sul ring solo ed esclusivamente in abiti femminili, ogni tua apparizione sarà scandita dal fruscio dei merletti di questa mostruosità! Risplenderai di lustrini e posso garantirti che sarà una spettacolo meraviglioso.
Non credo nelle stronzate femministe ma questo mi pare un giusto castigo per una mezza sega del tuo calibro."

Derrick guarda i vestiti femminili con la bocca aperta ma non accenna a proferire parola.

Cray: "Che è successo? Il gatto ti ha mangiato la lingua?"

WWE: "No, no... ecco, pensavo peggio. Tutto qui. Non è poi tanto diverso da ciò che mi ha fatto subire Sophitia quando ero nell'UnStable... eh eh eh"

Cray: "Uhm, è che mi sembrava di sparare sulla Croce Rossa."

Crystal fissa il WWE insospettita, Derrick è decisamente diverso dalla settimana scorsa, gli si avvicina tenendo le mani sui fianchi e guardandolo di traverso.

Cray: "Beh? Non reagisci? Non urli? Non mi insulti? Stai uccidendo il mio divertimento."

Derrick mantiene uno sguardo basso, evita di incrociare gli occhi con la rivale, alterna un'espressione vacua con un sorriso ebete.

WWE: "Ehm... sei un'oca giuliva!"

Cray: "Mi aspettavo qualcosa di meglio, anche da uno come te."

WWE: "Vado a mettermi i vestiti che hai portato allora, tanto non avrai interesse a stare nella stessa stanza con una nullità come me!"

Crystal rimane basita ma anche un po' delusa.

WWE: "E lasciami in pace!"

Il WWE fugge via portando con sé abiti e parrucca. La rossa rimane sola nella stanza a fissare la porta, nota poi una busta rossa con scritto sopra il suo nome sul tavolo, cerca di prenderla ma una voce dietro di lei la blocca.

???: "Lady Houghton, incantato di ricevervi."

La ragazza si volta di scatto, su una poltrona si è come materializzato il manager giapponese di Gaijin.
Crystal sembra piuttosto sorpresa e resta per qualche secondo in silenzio fissando il suo interlocutore, si avvicina di qualche passo guidata dalla curiosità.

Cray: "Il piacere è tutto mio."

Afferra una sedia di plastica alla sua destra e trascinandola vi si siede a cavalcioni, i due sono l'uno di fronte all'altra e la rossa incrocia le dita sotto il mento: Il suo sguardo è come rapito dal giapponese.

Cray: "Non mi piacciono le formalità, puoi chiamarmi Cray."
Giapponese (sorride): "Spiacente ma non sono solito a tanta informalità, Lady Houghton. Vorrei complimentarmi innanzitutto per la vostra risolutezza. Non è da tutti una reazione così pacata all'apparizione di un uomo dall'ombra. Una risolutezza degna dell'avversario che tra tanti, è stato scelto dallo Straniero stesso."

Cray: "Wow, suona quasi come un complimento.
Più che risolutezza la mia è curiosità: Non so nemmeno che cazzo di faccia abbia lo straniero ma qualcosa mi spinge nella sua direzione."

Giapponese: "Tuttavia Lady Houghton, vi invito a rinunciare alla lotta e andarvene lontano da questo continente, questa sera stessa."

La Survival Champion resta attonita udendo l'invito del misterioso uomo nipponico, pronunciato con un tono talmente composto da non farlo suonare come una minaccia.

Cray: "Mi dispiace ma hai fatto un viaggio a vuoto."

Si alza di scatto arretrando di qualche passo, si guarda attorno nervosamente come se qualcosa di impercettibile fosse cambiato nella stanza: La sua espressione tradisce una certa impazienza.

Cray: "Sai cosa? Questo continente mi piace un sacco e non intendo muovere il culo. Puoi dire a Gaijin che non torno sui miei passi, se vuole impressionarmi dovrà fare molto di più!"

La ragazza della Carolina sembra improvvisamente infastidita.

Cray: "BJ? seriamente... Brock Johnson è troppo stupido per essere lo Straniero, mi sento quasi offesa da un simile tentativo."

Il manager sorride.

Giapponese: "Lady Houghton, vi do un umile consiglio: mai dare niente per scontato quando si tratta dello Straniero, mai. E chiedo venia ma non potrò riferire il vostro messaggio perché da tempo e mi duole ammetterlo, ho perso ogni controllo sulle scelte dello Straniero."

Crystal si guarda intorno, la stanza si è fatta più inquietante, avverte delle presenze.

Giapponese: "Il mio invito non era una minaccia ma un apprezzabile consiglio."
Cray: "Grazie ma non c'è bisogno. Posso battere lo Straniero."
Giapponese: "Lo so."
Cray: "Come?"
Giapponese: "Lady Houghton, di fronte a me ho una ragazza che nonostante la giovane età e i suoi sessanta chili di peso ha conquistato premi ambiti da uomini grossi due o tre volte lei, sconfiggendoli uno ad uno. Grazie alle numerose battaglie gravate su queste mie vecchie spalle so riconoscere un potente guerriero quando me lo trovo davanti, nonostante esso si celi sotto le vesti di una graziosa fanciulla."
Cray: "Voi mi lusingate buon uomo con i vostri complimenti, soprattutto quello sulla 'giovane età'... anche se con l'ultima frase sembrava mi steste dando del trans. Dunque tu pensi che possa battere lo Straniero ma che non debba farlo?"
Giapponese: "Pressappoco sì. Egli ti brama come avversaria per le tue eccellenti abilità combattive ma sono certo ci siano anche altre motivazioni più... oscure. Legate al passato del Gaijin, la sua vita prima delle maschere. E questo è un pericolo per noi tutti. Il Gaijin è una bomba a orologeria di cui voi, Lady Houghton, potreste essere l'innesco. E io devo impedire ciò."

Dalla penombra escono fuori due uomini, sui volti le maschere infuriate dello Straniero.

Giapponese: "Visto che non accettate di seguire il mio consiglio, sono costretto a usare le maniere forti."

I due uomini si avventano contro la Survival Champion che viene colta di sorpresa: La rossa cerca di divincolarsi e scalciando riesce a colpire uno dei due che indietreggia lasciando la presa.
Una delle maschere la blocca stringendole l'avambraccio attorno al collo, ma Miss Congeniality non sembra pronta a desistere e in modo piuttosto roccambolesco morde il suo assalitore che viene colpito in rapida sequenza da una serie di gomitate all'addome.

Giapponese: "Tenetela ferma!"

Le copie dello Straniero non ci mettono molto a riorganizzare l'offensiva e avanzano con la chiara intenzione di chiudere la ragazza all'angolo, Crystal con occhi sgranati urla in direzione del manager.

Cray: "Bastardo!"

Si guarda attorno cercando una via di fuga ma la porta è troppo lontana e i due uomini le sbarrano il cammino: La stanza sembra sempre diversa ad ogni battito di ciglia e la lottatrice si agita spaesata... Improvvisamente però qualcosa si accende nel suo sguardo e rivolgendo l'attenzione alla sedia di plastica allunga velocemente la mano.
Anche il Giapponese se n'è accorto ma ormai è troppo tardi!

Cray: "Col cazzo"

Alza l'arma contundente accanendosi con tutta la sua forza ciò che le si trova davanti: Il primo sembra capitolare ma il secondo volto infuriato la colpisce alle spalle lasciandola senza fiato.
Crystal barcolla, piegata in avanti, l'uomo mascherato la afferra da dietro e la immobilizza, anche l'altro mascherato si alza e la va a bloccare, persino il manager giapponese si avvicina lento e minaccioso. Poggia il suo bastone sotto al mento di Cray rialzandole il capo.

Giapponese: "Che spreco. Una così pulcra fanciulla, una così abile combattente..."

Pone il bastone sulla gola della rossa, poi lo allontana per caricare un colpo.
Ma la poca luce presente abbandona la stanza, e quando torna i soggetti mascherati sono tre: Gaijin si erge maestoso alle spalle del suo manager. La stazza, il portamento, le tre maschere... stavolta si tratta dell'originale.
Buio.
Torna la luce e gli altri due mascherati sono a terra.
Buio di nuovo.
E gli altri due mascherati non ci sono più.

Giapponese: "Ho capito, Straniero, la lascerò in pace. Ma questa ricerca spasmodica del tuo passato porterà sventura a tutti, nessuno escluso."

Buio.

Il giapponese non c'è più.
Crystal è seduta, ancora intontita per la colluttazione di pochi secondi prima. Gaijin ha la maschera triste sul volto, le si avvicina tendendole la mano, la lentezza con cui si piega verso la ragazza e l'espressione della maschera farebbero provare a chiunque pena verso di lui.
Il viso di Cray viene sfiorato dalla mano di Gaijin ma la ragazza la allontana con uno schiaffo.

Buio.
Poi luce.
Gaijin non c'è più.

Crystal è sulla sedia utilizzata poco fa come arma, i gomiti sulle ginocchia e le mani sulle tempie, se ne sta chiusa nei suoi pensieri.
Poi sposta leggermente il capo e vede la busta rossa con scritto sopra il suo nome, lasciatale da Derrick Mortimer. D'istinto la afferra e la apre:



La appallottola, si batte il palmo della mano sulla fronte e scuote la testa.



Bloody Desperation 10x02: 20/01/2017
@Charleston (West Virginia)
BD#332 Event#635


Locandina


Match #1: Robert Dumas (w/ Oregon McClure) vs Harold Hog (w/ Eugene Hog)
Match #2: -verrà annunciato in seguito-
Main event: Paul DeSade vs Noah Hendersen


Kokone: Salve signori! Siamo tornati a una nuova puntata!
Taggart: Ah siamo ancora vivi!
Kokone: Esattamente e siamo a un passo da Gates of Valhalla
Taggart: Ne sarà contento Bjorn Ironside
Kokone: Ma che dice? Bjorn non è con noi! E' a Extreme Hell
Taggart: Me tapino! Che oscena figura: meglio iniziare !!




I want it all
I want it all
I want it all
And I want it now!

BOOOOOOOOOOOOOOOOOIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!!!!!!!!!

Aaron Kirk si presenta sullo stage! Lo scozzese stringe un microfono e un non meglio specificato foglio arrotolato in mano.

Una volta sul ring, Kirk avvicina il microfono alle labbra.

AK: "Un dito in culo. Non riesco a trovare una definizione migliore per Drago, non ci riesco davvero. Due volte ho avuto il Desperation Iron Man Championship in tasca, Sheenan davanti a me, pronto per essere finito.
E due volte quel coglione si è messo in mezzo. E voi Toys sapete che non lascio conti in sospeso."

Kirk mostra il foglio al pubblico.

AK: "Questo è un contratto che sancisce un incontro: Aaron Kirk vs Drago, fra una settimana. Drago mi ha messo i bastoni fra le ruote troppe volte, e tutte quelle volte ho lasciato correre, ho pensato che ci fossero cose più importanti a cui pensare, ma ogni volta si aggiungeva una piccola voce al conto."

Kirk aggrotta le sopracciglia.

AK: "Ora è tempo di pagare. Chiedo a Drago, se gli sono rimasti almeno un po' di coglioni, di presentarsi sul ring e firmare questo contratto. Sto aspettando."

Can't Hold Us risuona nell'arena, e Drago fa il suo ingresso sul ring. Il pubblico, di fatto, non sa come reagire all'ingresso dell'ormai ex beniamino delle folle, il quale avanza in maniera incerta e raggiunge lo scozzese sul quadrato.
Kirk inarca il sopracciglio, mentre Drago scuote in maniera nervosa il capo.

AK: "Quindi, questi coglioni?"

DR: "Io non capisco, Kirk. Non capisco, non riesco a capire...perchè sei ancora qui di fronte a me!?! Perchè non sparisci dalla mia vita!"

AK: "Vorrei farti notare che sei stato TU ad intrometterti come una puttanella nella mia esistenza...ancora una volta!"

DR: "Questa è una menzogna!"

AK: "Facciamola finita con queste stronzate! Qui ho un contratto che sancisce il match tra noi due, in modo da mettere fine a questa pagliacciata. Se sei ancora un uomo, per quanto insignificante e schifoso, metti questa maledetta firma qua e chiudiamo il discorso una volta per tutte!"

DR: "E poi...e poi, dimmi Aaron, poi ognuno andrà per la sua strada?!?"

Kirk, spazientito, passa il contratto a Drago senza rispondere alla domanda del fighter.
Vesely sembra sul punto di firmare, quand'ecco che risuona la theme song di Sheenan!

Attenzione, nell'arena di Bloody Desperation parte "Rise of the Voodoo Ostinati"! Poco dopo sullo stage appare il Desperation Iron Man Champion in carica, Sheenan!
Voodoo Doll ha già un microfono in mano e, mentre avanza lungo la rampa, fa il segno del "cut the music" con le dita.

Sheenan: "Non così in fretta. Apprezzo la vostra voglia di massacrarvi a vicenda e non farò nulla che possa impedirvelo, ma credo che abbiate dimenticato qualcosa...
Avete dato una festa senza invitare il primo della classe, IL CAMPIONE che è già sopravvissuto a ben DUE dei vostri assalti, di cui uno in contemporanea. Potete anche far finta di aver avuto un vuoto di memoria, ma credo che in fondo abbiate omesso di proposito il mio nome... Poichè è il nome dell'uomo che ha già dimostrato più di una volta di esservi superiore."

Il Tribal Warrior sale sui gradoni d'acciaio e cammina sul bordo dell'apron-ring, senza ancora passare in mezzo alle ring ropes.

Sheenan: "E' logico, dalla vostra prospettiva, evitare di incorrere nell'ennesima umiliazione. Vedo un'interrogazione in cui voi, che non siete adeguatamente preparati, abbassate lo sguardo per non incrociare quello dell'insegnante. Senza sapere che farlo è quel passo falso che vi sottopone a maggiori attenzioni.
Eppure non sono qui per tarparvi le ali, ma per far sì che possiate finalmente spiccare il volo. Non sono quel genere di primo della classe che denigra i suoi compagni per potenziare il suo status, ma quello che può affiancarli per aiutarli a migliorare, a raggiungere la forma migliore."

Voodoo Doll adesso passa in mezzo alle corde e raggiunge finalmente Drago e Kirk.

Sheenan: "E cosa può fare un primo della classe modello? Semplice, supervisionare l'operato dei suoi compagni e correggere i loro passi falsi."

L'ultima frase di Sheenan genera un piccolo boato tra la folla, qualcuno ha già intuito il succo delle sue strane parole. Non siamo abituati a sentirgli pronunciare discorsi di questo genere, il campione oggi sembra essere meno cupo ed enigmatico del solito... Ma poi lo vediamo mutare l'espressione del volto in maniera repentina, il suo sguardo si fa inquietante e movimenti del corpo divengono sciolti e viscidi.

Sheenan: "Ma qui non siamo a scuola, e Gates of Valhalla non è il nome più congeniale per un party. Qui i passi falsi non fanno seguire pessimi voti in pagella, ma lunghe convalescenze in ospedale. Qui il primo della classe non divora libri, ma le anime dei suoi avversari."

Sheenan adesso si rivolge a Kirk, ma indicando Drago.

Sheenan: "Drago è una MIA CREATURA, e tu non puoi mettergli le mani addosso SENZA CHIEDERMI IL CONSENSO. E tu invece, Aaron, hai intrapreso un percorso analogo al suo che presto ti porterà alla sua stessa condizione, alla sua stessa forma. Anche tu tra qualche tempo diverrai un mostro, il MIO SECONDO MOSTRO, che tu lo voglia o no.
Se è proprio questo ciò che vuoi, uno scontro tra te e lui, voglio osservarlo da una prospettiva che - pur essendo esterna - sia la più vicina possibile. Quella che può permettermi di valutare al meglio l'operato del mio mostro e di colui che - un giorno - diverrà il mio secondo mostro.
E l'unica prospettiva che può soddisfarmi è quella DI UN ARBITRO."

...

Sheenan: "Capirei il tuo rigetto, ma sto venendo incontro anche a te anche se ancora non puoi capirlo. Ti sto sto tendendo in anticipo l'unica mano che potrai afferrare quando intorno a te ci sarà solo il buio e il vuoto, cosicchè tu sappia dove trovarla quando ti sentirai sperduto e privo di ogni speranza, inghiottito dal mio regno del Caos. E quando lo farai diverremo una cosa sola, io, te e lui... Una Triade inarrestabile che farà tremare questo business dalle fondamenta.
Accetta la mia proposta, è l'unico modo per avere DRAGO, per averlo ADESSO. O farò in modo che lui non ci arrivi neppure sul ring di Gates of Valhalla, lasciandoti a digiuno su quello squared circle... E sai che posso farlo."

Il Desperation Iron Man Champion si avvicina ancora di più all'Humbler, fissandolo dritto negli occhi.

Sheenan: "O mi temi così tanto da essere disposto a rinunciare al tuo match con Drago? Forse il gioco non vale la candela?
Se davvero hai le palle, se davvero sei un duro come pensano tutti questi spettatori che ci stanno osservando, allora non ti farai alcun problema a correre qualche rischio... Ad avermi sullo stesso ring che ospiterà il vostro scontro."

Aaron Kirk si para davanti a Sheenan.

AK: "Rischio. È un modo di chiamarlo, ma nella mia testa la parola è 'Handicap', come in 'Handicap match', i match che sto combattendo contro voi figli di puttana da due mesi a questa parte. Farai in modo che Drago non combatta, dici? Vuoi dire che me lo leveresti dai coglioni, facendomi il favore più grande che un collega mi abbia mai fatto? Cazzo, ti porterei pure dei fiori. Ma tu sei più una ragazza da bambole, a quanto ho capito. No, Sheenan, non pensare neanche per un fottuto secondo di avere il coltello dalla parte del manico."

Kirk si guarda intorno per saggiare lo stato del pubblico, che, di rimando, incoraggia lo scozzese con qualche applauso.

AK: "E la ragazzina, hai per caso paura che possa farla tornare in sé a suon di calci nel culo? Dici di avere potere, ma io vedo che riesco a metterti a pecora come la puttana che sei quando voglio, vedo che hai bisogno del tuo piccolo schiavetto Drago, che senza di lui saresti di nuovo nel nulla a litigare col tuo manager, la fottuta storia della tua carriera. Non hai potere, se ne avessi non avresti bisogno di stare in mezzo ai coglioni costantemente. Sei solo un sacco d'aria, Sheenan, puoi impressionare qualche debole con i tuoi trucchi di magia da festicciola di compleanno al McDonald's, ma non pensare di potermi mettere sullo stesso piano di Riva, di Liiva, della ragazzina, o sul tuo stesso piano."

Kirk si avvicina a Sheenan.

AK: "No, l'unico motivo per cui sono ancora bloccato in questo puttanaio è che ho intenzione di andare fino in fondo, e sai bene cosa significhi 'fino in fondo'. Significa che mi prenderò il Desperation Iron Man Championship e distruggerò la tua carriera e la carriera di Drago pezzo per pezzo, e sai che succederà. Ma..."

Kirk sorride e scuote la testa, prende il contratto, strappa di mano la penna a Drago.

Ci siamo, l'Humbler scrive qualcosa sul contratto e poi lo mette in bella mostra, facendoci notare che adesso affianco al nome dei partecipanti e a quello della stipulazione presenzia un'aggiunta: WITH SPECIAL REFEREE, SHEENAN.

AK: "Vuoi fare l'handicap, stronzo? Posso fare l'handicap. Posso battere voi due con un fottuto sbadiglio, e lo farò."

Poco dopo Kirk appone la sua firma sul foglio e passa il contratto a Voodoo Doll. Il Tribal Warrior fa lo stesso, quindi passa il blocco a Petr Vesely. Drago, infine, chiude il giro con la sua di firma, per poi passare nuovamente il contratto al suo fautore, Aaron Kirk.

Qualche istante più tardi, però, Aaron osserva stranito il contratto. Una telecamera a bordo ring fa un primo piano sul foglio e ci mostra che, mentre le firme di Kirk e Sheenan sono ordinate e chiaramente leggibili, Drago ha firmato con un enorme scarabocchio che riempie almeno metà foglio. La sua firma è stata apposta senza alcun criterio, sintomo della sua instabilità psichica.

Poi Vesely inizia a ridere in maniera sadica, senza un motivo apparente, lasciando perplessi gli altri due atleti che condividono con lui il quadrato. Drago scende dal ring anticipando Sheenan e Kirk, quindi attraversa la rampa iniziando a muoversi con la sua famosa Drago Dance. Un gesto che stona fortemente con l'atmosfera che si era venuta a ricreare in arena. Infine...

WHAT?!? DRAGO SFERRA UN VIOLENTISSIMO CALCIO SU UNA TRANSENNA! Gli spettatori vicini alla barricata indietreggiano in preda al panico! Ma cosa gli prende?!? E' totalmente fuori controllo!

Poi il fighter di Liberec si volta dalla parte opposta, raggiunge un'altra transenna e ne afferra il bordo, poi inizia a strattonarla ripetutamente e nel mentre urla a squarciagola verso il pubblico! La gente si allontana, intimorita dal suo folle gesto e preoccupata da ciò che potrebbe seguire da lì a breve. Un padre che si trovava vicino alla transenna si mette in braccia la sua figlioletta, piangente e terrorizzata da Drago, e fugge verso le retrovie...

Drago adesso torna a ridere senza motivo e, riprendendo la sua Drago Dance, si dirige verso il backstage e sparisce dietro le quinte...

Taggart: "Non ho parole."
Kokone: "Sarà anche un mostro, ma ho qualche dubbio che Sheenan sia capace di controllarlo davvero."
Taggart: "E' una mina vagante, non puoi mai sapere cosa aspettarti da lui."
Kokone: "Può esplodere in momenti morti e spegnersi nel vivo di un match, tutto questo è davvero privo di logica."
Taggart: "A Gates of Valhalla avremo dunque Aaron Kirk contro Drago, con Sheenan in veste di Special Referee. Una sfida che dubitiamo fortemente possa svolgersi in maniera del tutto regolare."
Kokone: "Staremo a vedere."





La telecamera ci mostra una data: 19/01/2017
Siamo appena fuori la hall dell'Embassy Suites, un lussuoso albergo nel quale soggiornano Oregon McClure e Robert Dumas.
Sull'uscio, il Bastardo è vestito elegante con un completo celeste firmato Versace.
Dopo pochi secondi, sulla scena compare anche Oregon, con una maglietta con su scritto “Versace... n'artro litro”.

“Ho accettato di venire a ballare con te, ma fortunatamente se ti presenti così vestito ti fermeranno i buttafuori all'ingresso e porremo fine il prima possibile a questa buffonata.”

-Eh? Buttafori? Ingresso?

“L'Atmosphere Ultra Lounge è la discoteca più in di Charleston. Anche perché è l'unica nel raggio di chilometri.

-A Robè, ma che cazzo dici?

Dumas si stupisce, si toglie gli occhiali da sole e si avvicina a brutto muso al suo compagno di tag.

“Sei tu che mi hai chiesto di venire a ballare, ed adesso...”

-No, nun hai capito un cazzo!- lo interrompe Oregon -annamo a ballà ma mica in discoteca!

“E... dove, di grazia?”

-Tu lascia fa, ho organizzato na festa in spiaggia co l'amichetti mia, so saliti apposta dar Mississippi!

“Cioè, tu mi stai dicendo che hai fatto salire apposta dei tuoi compaesani per più di 1000 km per organizzare un rave nel quale, nella migliore delle ipotesi, passeremo metà serata a prendere a calci delle pantegane?”

-Che c'hai contro le pantegane? Noi ner Mississippi ce crescemo co accanto loro, le nutrie, pure le zoccolone da mezzo metro che durante l'estate se mettono a pancia in sopra sur fiume a pià er sole, so tanto carucce e te danno na mano!

“...Una mano in cosa?”

-Eh, in estate se magnano le zanzare, a Jackson c'avemo certe zanzare che so così grosse che so loro a levasse le ciavatte pe piatte a ciavattate in testa.

“Non mi sento molto bene, torno in camera...”

-Ma nun dì cazzate, viè commè!- prendendolo sottobraccio e trascinandolo a forza -... e poi, mò la camera nun è agibile, ce so entrato co Betsie e sta tutta in disordine...

“Oregon, la nostra camera è al piano terra, con quale Betsie ci sei entrato?”

-TACSIII!

Stacco, sullo schermo appare la scritta “Qualche ora dopo”.

Vediamo tanti ragazzi divertirsi con un falò sulle rive del fiume, stranamente più pulito, o comunque meno decadente di quanto si potesse immaginare.
Dumas è seduto a guardare il falò, tristo e malinconico.
Gli si avvicina una ragazza bionda, ricorda vagamente Lily Rabe, ma con meno denti.

-Ahò, ma lu sai che si popo nu ber pischello? Si te do la patata, ce metti la carota e famo no stufato tra de nui?- e mentre lo dice, la ragazza comincia a ballare con la stessa sensualità di un cartone di tavernello.

“No grazie.”

-M'hai detto de no perché se sende che nun se so Jegson, ma de Bilogsi! Sede tutti uguali voialtri, a noi burine ce piate solo pe lu culo!

SCIAF!

Uno schiaffo si stampa sul volto di Robert Dumas che rimane stupefatto dai modi bruschi della ragazza, che va arannicchiarsi vicino ad un palo, tirando su il cappuccio della sua felpa grigia.
Ciò però serve a farlo risvegliare, serve a fargli rendere conto di dove si trova: lui, vestito Versace, il figlio dell'elite Bostoniana, ad una sorta di Rave party circondato da Redneck, ognuno con la sua bottiglia di whisky fatti in casa, dei quali il più lucido è intento ad autosotterrarsi nella fanghiglia con una paletta da spiaggia rossa.

“Adesso basta” - bofonchia tra sé e sé il Bastardo, e con aria decisa va a cercare Oregon.
Lo ritrova a ballare sottocassa, da solo, su una polka remixata in chiave techno.

“Io me ne vado”

-Ma no a zì, mo se stavamo a divertì!- risponde Oregon con gli occhi strabuzzati de fori e color rosso sangue.

“Oregon, va tutto bene?” - chiede preoccupato Dumas.

-CHE TE SEI CALATO IN PASSATO, A ZI', TE STA A RISALI'!

“Ok, è arrivato proprio il momento di andarsene...” – ed approfitta, prendendo per mano Oregon, trascinandolo via.

-NO ASPEEEE, ASPEEEE, DEVO NA COSA ORCHIDEE! E' NA COSA TROPPO IMPORTANTE, POI SE DAMO!

Dumas acconsente, sperando che ciò possa velocizzare i tempi.
Oregon, canticchiando “TAJERINO, LE STRADE ME E SBUCCIO, GIRO COR CAPPUCCIO” ed altre lyrics di un noto rapper di Jackson, Mississippi, procede a passi lenti verso il palo su cui è ancora appoggiata la ragazza di prima.
Le arriva alle spalle.

SCIAFFFFFF!

Le tira uno schiaffone in testa, detta volgarmente in gergo “Er pizzone der curvone”.

-AHIAAAAAA!- urla la poveretta
-ORCHIDEE, UN SECCHIO CHE PARLA!
-Ma che cazzo dici? Ma perché m'hai tirato na pizza?
-Oddio ma sei na ragazza, t'ho tirato na pizza perché me parevi un secchio dell'immondizia!
-MA COME CAZZO STAI?!?- e così dicendo, la giovane si allontana.
Oregon si mette a ballare nei pressi del palo su cui si era appoggiata, scambiandolo per una persona.
-A watussa, rispetto a te io so bassetto ma c'ho doti nascoste che manco quelli de a tribù tua se sognano!

“Oregon, dobbiamo andare”- gli sussurra Dumas, riavvicinatosi a lui.

-E TE CHI CAZZO SEI? SEI ER FISCO? AHO' TOO GIURO CHE ER CANONE L'HO PAGATO, ME L'AVETE MESSO SU BOLLETTA MORTACCI VOSTRA, NUN VE LO POTEVO PIU' EVADE!

“No, sono Dumas, Robert Dumas, il tuo tag team partner, e domani dobbiamo lottare!”

-NO A FRATE', IO NUN TE CONOSCO, IO LOTTO SOLO CO LE FREGNE E COI TRICHECHI! E CO LE GIRAFFE! MO LASCIAME STA CHE C'HO DA FA CO STA BUZZICONA!

“Oregon, è un palo della luce!”

-ABBELLA, NUN JE DA' RETTA, E' SOLO GELOSO! NDO ERAVAMO RIMASTI!

Dumas scuote la testa, fa per allontanarsi, lasciando Oregon al suo destino.

-STI RAGAZZINI HANNO SBROCCATO, SO IMPAZZITI!

Camera fades.



20 Gennaio 2017 - h 19:52

Siamo nel backstage dell'arena dove si sta svolgendo WBFF - Bloody Desperation.
L'immagine è quella tipica di una vecchia videocamera che ormai conosciamo tutti ... infatti ben presto, ad autoriprendersi, vediamo Harold Hog,
L'uomo è nel suo camerino ... si gratta la testa, è solo, del resto della Family non v'è traccia ...

Harold: "Non credo ci sia motivo di parlare, di dire altre cose, non me ne fotte un cazzo e se non ne sentissi un certo bisogno, non direi nulla prima di un incontro ... Ma devo farlo, adoro dare quell'ultimatum al mio avversario. Io E Lucille siamo là, dietro la porta della sua camera, dentro il suo armadio, sotto il letto.
E no ... non è una stupida cazzata da Giajin o Sophitia o tutti quegli squinternati che in realtà non farebbero mai un cazzo.
No.
Quello che dico io è fottutamente reale;
Eugene lo ha dimostrato ... La Hog Family è capace di tutto, è capace di fare le peggio cose, come devastare un povero coglione che si è ritrovato con una cintura alla vita per pura fortuna."

Si ferma un attimo ad asciugarsi le labbra con il dorso della mano

Harold: "Manca pochissimo all'incontro ... La Hog Family ha deciso, IO Ho deciso che punteremo tutto su questa federazione;
Perché l'ho detto io.
Le acque dopo quanto successo poco tempo fa devono calmarsi, e questa piccola federazione è il posto migliore ... e sfogarmi con un bambolotto come Robert Dumas sarà divertente come federe quel coglione di mio fratello che incula a sangue quel cosetto rachitico.
Uno ad uno, io e la mia famiglia divoreremo questa federazione rendendola il nostro parco giochi ...
Finalmente quel "Bloody" avrà un vero significato.
Dumas, non ho altro da dire, ci vedremo tra poco sul ring, non vedo l'ora di vedere la tua rabbia contro di me.
O Magari, Ahahaha, forse vorrai ringraziarmi per aver fatto dare una lezione al ritardato."

Con poche parole lapidarie, Harold chiude la videocamera.



Kokone: “Ehi, ma questo è lo stesso match della settimana scorsa.”
Taggart: “No… El, non lo è.”
Kokone: “Certo che lo è. Guarda: ‘un tizio della Hog contro uno fra McClure e Dumas’. Lo stesso settimana scorsa.”
Taggart: “È così che scrivi gli appunti?”
Kokone: “È perché uno della Hog è morto ma non saprei dire chi. Dovrei vederli tutti insieme per vedere chi manca. Avevano un cane?”
Taggart: “Harold, combatte Harold. Contro Robert Dumas.”
Kokone: “Harold… avevo uno zio Harold. Ma è morto quando è scivolato nel mio camino e per spegnersi si è auto sotterrato in una buca di tre metri nel mio giardino. Quindi non può essere lui.”
Taggart: “Puoi commentare e basta, per favore?”

Harold Hog (w/ Eugene Hog) vs Robert Dumas

Harold Hog fa il suo ingresso nell’arena! Il leader – da poco unico e solo leader - della Hog Family avanza verso il quadrato insieme a suo fratello Eugene, ruba la maschera di Skyblue a un bambino nelle prime file e urla al bimbo che la userà come preservativo, mimando poi con le mani le – millantate - dimensioni del suo glande. È il turno di Robert Dumas, incitato dal pubblico, che non degna la folla di uno sguardo, ma sotto sotto ha tutta l’aria di bearsi dei cori a favore ricevui.
Dumas e Hog uno di fronte all’altro, Jay Senton ad arbitrare: si parte!

DIN DIN DIN!

Clinch! Robert Dumas passa subito alla Headlock, Harold Hog cerca il nervo sensibile strizzando barie parti del fianco di Robert Dumas, che si “convince” a lasciare andare l’avversario, lo manda alle corde… ma Harold scivola sotto la prima corda e fa scrocchiare il collo, si prende una bella dose di fischi per il comportamento vigliacco. Hog va vicino a un fan della prima fila e lo afferra per la collottola, urlandogli di ripetere “vigliacco” adesso se ha il coraggio… ma è Robert Dumas a tirare il povero cristo fuori dall’impiccio, tira un Forearm Smash alla nuca di Harold, Eugene si mette entrambe le mani sulla testa al vedere il fratello subire, Harold gli urla un “intervieni, ritardato” mentre viene subissato di pugni dal Bastardo!
Eugene Hog afferra Robert Dumas per i capelli e lo spinge via, rimette Harold in piedi e lo guarda con occhi speranzosi come un cane che ha appena portato il giornale, Harold non vi presta attenzione e lo spinge via.
Harold Hog e Robert Dumas sono ancora uno di fronte all’altro, Robert Dumas parte per primo per sferrare un pugno in direzione dell’avversario… e questo va a segno, Hog si abbassa, The Bastard lo afferra per il costume e lo forza a salire sul ring facendolo rotolare dall’apron, un secondo e Dumas lo segue e continua la sua offensiva: stomp diretto alla nuca della Iena del Sonora, Harold rotola per sottrarsi all’assalto, raggiunge l’angolo e lì attende Dumas al varco, ma quest’ultimo ha troppa esperienza per farsi fregare all’angolo: finta uno Shoulder Block e, quando Harold si fa da parte per evitare l’impatto, si ferma e MANDA HAROLD FUORI DAL RING CON UN BIG BOOT!
MA EUGENE LO PRENDE AL VOLO IMPEDENDONE L’IMPATTO CON L’ESTERNO DEL RING!
Robert Dumas incrocia le braccia e sbuffa, Eugene Hog poggia il fratello sull’apron ring, Robert Dumas lo afferra per un piede, lo porta sul ring e si abbatte su di lui con un Elbow Drop! Poi il pin:

1…
2…
NO!

Robert Dumas rialza Harold lo getta verso l’angolo e lo segue immediatamente per mettere a segno uno Shoulder Block! Harold avanza barcollando con le mani incrociate sullo stomaco, Robert Dumas lo solleva per una FALLAWAY SLAAAM! Mr. Unhappy Ending sta letteralmente dominando la contesa, grande affermazione finora per il bostoninano. Robert mette poi Hog a sedere per abbatterlo immediatamente dopo con una Chop! E ripete il procedimento per tre volte! SLAP! SLAP! SLAAAP! Harold rotola via, ma Robert Dumas lo raggiune… Harold riesce però a metterlo al tappeto con un Drop Toe-hold e tira una gomitata sulla nuca di Dumas! Il bastardo si porta le mani alla testa, si rigira mentre Harold lo tira per i capelli, lo tiene fermo… mentre Eugene sale sul ring con un tubo al neon, lo appoggia ancora sulla nuca di Dumas.
KNEE DROP SULLA NUCA DI DUMAS.
IL TUBO AL NEON FINISCE IN FRANTUMI.
I capelli di Robert Dumas finiscono intrisi di sangue, Eugene Hog alza la mano per un cinque, ma Harold lo ignora e gli ordina di rimettere in piedi Robert Dumas.
HAROLD INIZIA A COLPIRE CON DEI PUGNI A MANO CHIUSA! Una ferita si è aperta sulla fronte del Bastardo, Harold lo prende e come un sacco di patate, insieme a Eugene, lo lancia fuori!
Nelle vicinanze del tavolo dei commentatori, Harold afferra uno dei fili neri dei monitor, lo avvolge intorno alla gola di Robert Dumas che si dibatte, riesce anche a tirare un calcione sul naso di Harold, ma Eugene riesce efficacemente a tenerlo fermo!
Ma Dumas non ci sta! Afferra il filo con il pollice, si abbassa e tira un calcio sulla caviglia di Eugene, che barcolla, Dumas riesce a mettersi in piedi tirandosi dietro il monitor e una parte della copertura del tavolo, Harold lo colpisce con un Gut Kick, ma Robert prende la copertura del tavolo e la usa come arma contundente prendendo Harold in pieno volto! Eugene torna all’attacco e riesce a colpire Dumas con un ceffone, Robert barcolla ma si riprende, usa la copertura del tavolo per parare un pugno e colpisce Eugene Hog con un Toe Kick, completa l’opera sollevando la copertura del tavolo…
MA ALLE SUE SPALLE HAROLD LO FA CHINARE CON UN LOW BLOW!
Il pubblico fischia.
Ma poi rumoreggia!
OREGON McCLURE! The Non-Remembering One è giunto a dare man forte al suo compagno! Il figlio di Donovan Bluegrass giunge di corsa sul ring, di corsa raggiunge le corde.
Salta, mette un piede sulla terza corda. E vola.
Ma non ha calibrato bene il salto, poiché supera Harold, Eugene e Robert Dumas, supera il tavolo dei commentatori e si va a stampare su una transenna.
E finisce al tappeto.
Robert Dumas sbuffa e urla insulti nei confronti del compagno di squadra, è in ginocchio con le mani sui testicoli. Eugene Hog si impadronisce di uno dei monitor. E LO USA PER COLPIRE DUMAS IN PIENA FRONTE! OUCH! The Bastard è al tappeto!
Harold Hog lo prende per i capelli, i due della Hog Family lo portano sul ring.
Eugene lo solleva dalle spalle.
EUGENE JOKE. CHE VA A SEGNO.
Harold Hog poggia un piede sul petto di Dumas per schienare.

1…
2…
NO!!!

Hog sputa fuori dal ring, si abbassa e solleva la gamba dell’avversario per fare più pressione.

1…
2…
NO! NO! NO!

Il pubblico esulta, Harold ordina a Eugene di continuare l’attacco, Eugene si china su Dumas.
YOU’RE A BAD BOY. Eugene pressa la testa di Robert Dumas contro il tappeto, fa peso, e se Eugene fa peso fa 150 chilogrammi di peso. Robert Dumas si gira su un lato, riesce a mandare a vuoto un braccio di Eugene e metterlo da parte, colpisce Eugene con un pugno, si mette a sedere.
Ma Harold lo rimette al tappeto con un calcio ben assestato, lo prende per i capelli, Eugene lo segue.
Eugene colpisce Dumas con un pugno allo stomaco costringendolo a chinarsi.
Harold corre alle corde. Corkscrew Neckbreaker in arrivo.
BIRTH OF A NATI0N. A SEGNO.

Harold Hog non commette lo stesso errore di prima, solleva entrambe le gambe di Dumas per schienarlo.

1…
2…
3!!!

DIN DIN DIN!

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In una stanza buia irrompe Artiglio-di-Falco, uno dei tanti manager indiani di Gaijin, ormai da noi ben conosciuto da quando ha lasciato la sua tribù per indagare sulla vera identità dello Straniero.

Hawk: << Viso pallido, ci sono novità? Hai scoperto chi è lo Straniero? >>

L'interpellato è seduto su una poltrona di cui vediamo il retro, ancora una volta non ci è concesso scorgere il suo volto. Vediamo solo che di fronte al mobile vi è una TV su cui sta visionando l'ultimo Pay-per-view, Year's end Night of Champions.

???: << Che non si usa bussare nei tepee? Comunque no, non ci sono novità in quanto non ho alcuna intenzione di tornare nelle foreste dell'Est Europa per cercare The Black Devil e farmi fare la pelle da qualche setta di metallari! >>
Hawk: << Black Devil? Sei convinto che si tratti di lui? >>
???: << Assolutamente! Ha tutto: la stazza, il misticismo, il mistero... Ora, se permetti... >>

L'uomo preme Play e si rimette alla visione del PPV.

Hawk: << Ti arrendi troppo presto alla soluzione più ovvia. COsa stai guardando? >>
???: << Quel McClure mi fa spanciare! Guarda la faccia di Dumas quando se lo trova davanti nudo! Non avrei mai pensato che Dummie potesse essere così divertente dall'alto della sua bastardaggine! >>

Artiglio-di-Falco prende il telecomando e manda avanti le immagini col Fast Forward.

???: << Ehi ma che cazzo fai? Così mi spoileri! >>
Hawk: << Guarda qua. >>

Il pellerossa stoppa e fa partire la visione a metà del tag team match cui Gaijin prende parte:

...Crystal afferra il polso del rivale al volo vanificando il Roaring Elbow. Lo Straniero però tira verso di sé la rivale e la sorprende con una manovra inattesa!
Gaijin afferra Cray in posizione di Rock Bottom, non gli abbiamo mai visto usare questa mossa prima...360 BOMB! OH MY GOD! Gaijin colpisce Crystal con la mossa finale del leggendario amico/rivale di Crystal, BROCK JOHNSON!!! Che significa tutto ciò??


Hawk: << Come definiresti questo, viso pallido? >>
???: << Spoiler! >>
Hawk: << Sei ancora convinto che Black Devil sia la risposta al nostro quesito? >>

L'individuo misterioso non risponde, si fa pensieroso, poi si avvia verso la porta.

???: << Sai cosa? Potresti non avere torto. >>

Ed esce. Hawk resta solo nella stanza, ne approfitta per sedersi sulla poltrona e con l'ausilio del telecomando guarda di nuovo il match.

Sophitia si è lanciata dentro in tempo colpendo con un dropkick lo Straniero!
Questi tenta un braccio teso su di lei: evitato! Lillith’s Thrill al TurnBuckle!!!
Sophitia cerca di ridestare Crystal, ma la rossa pare non prenderla bene e urla che avrebbe alzato la spalla e non c’era bisogno dell’intervento della compare!
Stanno riemergendo attriti. Le due perdono tempo a discutere…


*CLIC*

La serratura della stanza fa uno scatto, l'indiano ruota la testa in direzione della porta.



Ufficio dell'Owner.
Denny Leone rilascia una sorta di comunicato a beneficio di tutto il WBFF Universe.

"Quest'oggi, Denny Leone tornerà a calcare il ring della WBFF non solo come owner della federazione, ruolo che calza a pennello ad un elemento come il sottoscritto. Oggi tornerò a lottare sul quadrato, dando una chance a Nathan Murdoch di tornare ad essere parte integrante del roster. La WBFF è la terra delle opportunità, e chiunque ha la possibilità di dimostrare che chi lo ha giudicato in maniera magari troppo frettolosa possa essersi sbagliato.
Nathan Murdoch, se riuscirà a sconfiggermi, otterrà un contratto di sei mesi con la federazione, mesi nei quali avrà le stesse opportunità di chiunque altro di mettersi in mostra e, chissà, strappare un contratto ancora più vantaggioso. Io sono un uomo aperto ad ogni possibilità..."

Denny respira profondamente prima di proseguire nel suo discorso.

"Come avrete sicuramente constatato dai media e dal web, non ci sono nuove notizie su Skyblue, e per la prima volta decido di parlarne pubblicamente.
Ciò che è successo a Skyblue è un incidente, non era assolutamente mia intenzione ridurlo ad un vegetale e questo penso che sia chiaro a tutti voi..."

Fischi della folla, con Denny Leone che rimane in silenzio lasciando sfogare il pubblico.

"Comprendo la vostra reazione, è mia intenzione continuare ad informarvi sulle novità che riguardano le condizioni di salute di Skyblue, sperando in un lieto fine. Colgo l'occasione, inoltre, di accettare la sfida lanciatami da David Barriage.
La mia situazione personale differisce da quella professionale, che vede ancora una volta il sottoscritto salire sul quadrato per affrontare un generico 'qualcuno' convinto di sconfiggermi con semplicità. Questa è una scena che si ripete in maniera regolare, ma l'esito lo conosciamo già tutti.
Denny Leone sconfiggerà David Barriage.
Godetevi lo spettacolo, e tu Nathan...cerca di sfruttare al meglio la tua occasione. Stupiscimi!"

Le immagini sfumano.



*CLIC*

La serratura della stanza fa uno scatto, l'indiano ruota la testa in direzione della porta che cigola restando semichiusa: un esile spiraglio consente a un piccolo ratto di introdursi nella stanza. L'animale si ferma ad osservare Artiglio-di-Falco fisso negli occhi.

<< Ohhhh... Malvasio... così mi hai rovinato l'entrata in scena... >>

Trascinata e lamentosa, la voce di Sophitia la precede mentre varca l'uscio, lasciandosi scivolare nel breve spazio fornito della fessura, guardinga, rifiutandosi testardamente di spalancare la porta dando nell'occhio di possibili osservatori. Una volta dentro, chiude l'anta, e serra l'entrata incastrando una sedia sotto il pomello.

Sophitia << Perdonami, avrei preferito entrare a luci spente facendomi trovare appesa a testa in giù, penzolando da qualche armadietto, ma qualcuno qui sta sviluppando un certo protagonismo, dico bene? >>

La ragazza lancia un'occhiata di rimprovero al roditore che, rintuzzato, le corre lungo la gamba fino a saltare sulla spalla della giovane che ora rivolge la sua attenzione ad Hawk.

Sophitia << AUGH! Verrò subito al dunque... Malvasio mi ha fatto notare che sfogare la frustrazione su poveri agnellini innocenti come 7 giorni fa è un puro spreco di energia, per quanto divertente.
Dovrei sfogarmi su bersagli meglio definiti.
E per farlo ho bisogno del tuo aiuto.
E quando dico "ho bisogno", intendo dire "esigo", e quando dico "aiuto", intendo che sarà l'ultima parola che urlerai se questo non mi verrà fornito in maniera concreta.
Voglio vendicarmi. TU sei un ponte con lo Straniero, TU sai molte più cose su di lui di quante ne possa sapere io, e pretendo informazioni sul suo conto per potermene sbarazzare.
Definitivamente. >>

La frase cade nel silenzio. Momenti di attesa...

Hawk: << Viso molto pallido. Pensi che io tema le tue minacce? >>

Artiglio-di-Falco cerca di mostrarsi risoluto, rimane seduto ma tiene una postura fiera.

Hawk: << Sin dalla nascita sono stato addestrato per diventare un guerriero: nonostante la mia giovane età conosco il fatto mio. Potrei andarmene, lasciare i tuoi quesiti e le tue vuote minacce a perdersi nel vento ma... >>

Il givoane pellerossa incrocia le braccia.

Hawk: << ...a giudicare da quello che hai detto abbiamo un obiettivo comune. Tu vuoi terminare l'esistenza dello Straniero per tue ragioni personali, mentre io voglio che ciò accada affinché i compagni della mia tribù, morti nella futile guerra di questo dio senza nome né volto, siano vendicati. >>

Tira verso di sé il tavolino su cui poggiava il telecomando, poi estrae dalla sua cintura un piccolo sacchetto di pelle e ne rovescia il contenuto sulla piattaforma davanti a sé: un impasto verde, di erba e foglie stropicciate.

Hawk: << Ti dirò ciò che so, quanto sono riuscito a carpire dalle storie dell'Anziano del mio villaggio. Se poi ciò ti sarà d'aiuto lo capirai tu e solo tu, viso molto pallido. >>

L'indiano tira fuori una sorta di pipetta nel quale inserisce l'impasto opportunamente pressato e accende l'oggetto, inspira e poi soffia del fumo sul tavolo, di fronte agli occhi inespressivi di Sophitia.
Sul tavolo il fumo prende delle forme che iniziano a muoversi come dei pupazzetti animati.

Hawk: << All'alba dei tempi esisteva una terra del Sogno, dove tutti gli esseri viventi camminavano liberi... >>

Sophitia << Salta il Paleolitico, per favore... >>

Hawk: << Ma guarda che è affascinante! >>

L'espressione di Sophitia non pare concorde e convince l'Indiano a tagliare corto.
Un pupazzetto di fumo assume fattezze umane e tre volti, dietro di esso si forma una piccola caverna di fumo.

Hawk: << Lo Straniero è il Grande Sciamano, un essere umano scelto dal Grande Spirito per mantenere l'equilibrio tra il nostro e l'Oltremondo, quello che voi occidentali chiamereste Aldilà, o Ade, o Inferi, o... >>

Lo sguardo dell'indiano cade sull'interlocutrice, come a volersi assicurare di non star infastidendo la ragazza, che prende a battere freneticamente un piede sul pavimento mentre il palmo copre ermeticamente le labbra. Sta sbuffando dal naso, impaziente di risposte concrete.

La caverna assume una forma da teschio.

Hawk: << La mia tribù ha da millenni il compito di vegliare sul Grande Sciamano perché svolga il suo compito in modo egregio. O almeno questo è quello che ritiene l'attuale Anziano. Ma questo compito ha solo portato morte ai miei comp... >>

Sophitia sferra un cazzotto sul tavolino.
Si massaggia i capelli facendo aventi e indietro nella stanza mostrando una respirazione affannosa. Le figure di fumo si dissolvono.
La giovane si china quindi con schiena protesa verso il tavolo, poggiandovi i gomiti, con palpebre spalancate.
Il tono di voce è sottile, sussurrato e collerico.

Sophitia << Apri bene le tue orecchie Artiglio-di-Falco. Voglio informazioni utili. "Moana" della Disney l'ho già visto al cinema la settimana scorsa e queste storielle della buona notte da Tribù Natie sono solo una perdita di tempo. Mi sarei dovuta portare una gabbia piena di ratti affamati e farti uccidere a furia di morsi, ma posso rimediare io... >>

La bionda sgrana gli occhi digrignando i denti, mentre sbava in maniera poco rassicurante.
L'Indiano perde le staffe.

Hawk: << MA CHE CAZZO VUOI? TI STO DICENDO TUTTO QUELLO CHE SO! >>

Sophitia << E ALLORA STRINGI! Non voglio sapere nulla di te e del tuo schifo di villaggio! Toglierei di mezzo io stessa l'Anziano se ne avessi l'occasione. Parlami solo di quell'Arlecchino ! Che sono quelle maschere?!? >>

L'indiano sbuffa, rimette a posto il tavolo e visibilmente scocciato, riprende a narrare. Nel frattempo il fumo torna a depositarsi sul tavolo ricomponendo le forme.

Hawk: << Tre maschere. Una vita, tre vie. Passato, presente e futuro. >>

Tre maschere di fumo: rabbia, gioia e angoscia.

Hawk: << La rabbia è il presente, una gabbia da cui non è possibile scappare. La consapevolezza di non poter più tornare l'uomo di un tempo. Ti dice qualcosa? Questo è il BERSERKER. >>

Finalmente Sophitia si è placata. Fissa le figure davanti a sé inespressiva, con braccia distese lungo i fianchi. La maschera angosciata diventa uno Straniero in miniatura chiuso in una gabbia di fumo che tenta di liberarsi invano.

Hawk: << La gioia è il futuro, in quanto tale è incerto e dunque è speranza. Ma è una speranza bizzarra, schizzata... JUGGLER. >>

La maschera gioiosa diventa un ballerino piroettante.

Hawk: << L'angoscia è il ricordo di un'era passata, è un piacere ormai lontano, l'eco di un canto. Il canto del BARD. >>

La maschera triste diventa uno Straniero ingobbito da un peso invisibile.

Sophitia << Perché hai parlato del passato per ultimo? Sono io quella con le rotelle fuori posto. Chi ti ha insegnato a fare il narratore?>>

L'indiano sbuffa. Il quesito non trova risposte soddisfacenti, perché il discorso devia immediatamente altrove.

Hawk: << Il Berserker è associabile ai visi gialli, essi si approfittano dell'Ira dello Straniero per le loro oscure trame. >>

Compaiono molte figure umane dietro alla gabbia.

Hawk: << Il Juggler è inseguito da un entità demoniaca che vuole gettare il Caos tra i due mondi, quello che voi chiamate il Nano. >>

Appare una piccola figura ghignante che danza con la figura di fumo piroettante più grande.

Hawk: << La mia tribù è invece vicina al Bardo, teniamo a bada la nostalgia dello Straniero affinché mantenga il suo ruolo di Grande Sciamano. >>

Un totem appare vicino alla statuetta ingobbita.

Hawk: << Non possiamo permettere che torni l'uomo di un tempo o mancherà al suo dovere e sarà il caos più totale. Comprendi quale compito grava sulla mia tribù? Lo comprendi? >>

Il fumo si dissolve come nebbia quando torna il sereno.
Sophitia, gravida di nuova consapevolezza, torna a sedere.
Trascorrono alcuni secondi di silenzio. Poi un sorriso le incornicia il volto da guancia a guancia.

Sophitia << Comprendo.
Comprendo che liberare l'uomo dietro quelle maschere eliminerebbe l'Entità che veglia sull'Equilibrio. Comprendo che il Caos invaderebbe questo mondo e l'Altro.
E comprendo che l'Apostola del Caos numero 2 da troppo tempo non timbra il cartellino. E' giusto che io torni a lavorare e servire quella delizia dell'immaginazione che è il Caos stesso.
L'ordine, Hawk, non è che il nostro desiderio di ordine.
L'ordine è una illusione che ricerchiamo.
Tanto vale liberarsi delle illusioni.
Tanto vale gettare via le maschere.
...vorrei dire che mi dispiace per il tuo villaggio, per questo mondo, e per l'Altro... ma non è così>>

La ragazza si alza sorniona. Il topolino le salta sul capo.

Sophitia << Se la distruzione di Gaijin passa per la devastazione di tutto ciò, è un prezzo che sarò felice di pagare.
Gaijin tornerà l'Uomo-che-era, che lui lo voglia o no. E voglio che lo faccia lentamente. Soffrendo...
Grazie mille, Hawk, mi sei stato d'aiuto!>>

La bionda stampa un bacio sulla fronte dell'Indiano e si dilegua spostando la sedia dal pomello, abbandonando l'Indiano nella sua stanza.
Prima di andar via lancia un'ultima occhiata ad Artiglio-di-Falco.

Sophitia << Ah... credo che questo sia un Addio. I tuoi servizi non saranno più richiesti tra non molto... tutto sommato, è stata una bella ultima chiacchierata >>



“No Church in the Wild” di Kanye West suona a pieno volume. Fa l’ingresso il boss della WBFF Wrestling, Denny Leone.
Fischi del pubblico per lui, ma il lottatore appare abbastanza sconfortato, non sembra il simbolo del potere, canotta sportiva, blue jeans, l’ultima persona che ci si immaginerebbe a gestire una federazione, ma Denny lo ha fatto meglio di tanti. Sta attraversando una crisi personale dopo l’infortunio di Skyblue, è come se il suo mondo si fosse riversato su di lui, eppure finalmente torna nell’arena per combattere.


Fa il suo ingresso l’australiano di Melbourne, che ha un’opportunità incredibile per tornare a lottare a Bloody Desperation, ma la sfida è folle, deve sconfiggere Denny Leone, deve battere l’uomo da battere. Denny è amichevole, gli lascia un breve applauso di incoraggiamento mentre lui sale sul ring, e “The Heir” solleva un braccio al cielo, è pronto a dimostrare di essere pronto a tornare, e che può fare qualcosa di unico, sconfiggere Denny Leone senza interventi esterni, senza alcun aiuto.


Match 2: Denny Leone vs Nathan Murdoch [Golden Opportunity match]

DIN DIN DIN
Suona la campanella e immediatamente ci troviamo con Denny all’attacco.
PUGNO DIRETTO AL VOLTO.



POTREBBE AVER ROTTO IL NASO ALL’AVVERSARIO!

Nathan si tocca il naso per il dolore e l’arbitro cerca di prestargli cure mediche, ma Denny lo spinge via e si accanisce su Murdoch all’angolo, non dandogli alcuna occasione per riprendersi. Con il sangue che scorre dal viso, l’australiano fatica a trovare il momento adatto per reagire, Leone lo sta massacrando a soli pugni, senza nemmeno ricorrere a manovre di Wrestling, lo stordisce con prepotenza e non pare mai sazio del suo assalto.
Murdoch collassa al tappeto e Denny scende dal ring, dove va alla ricerca di un oggetto che ha fatto preparare in precedenza, sa già dov’è posizionato.


TORNANO LE CATENE!
Le catene di Denny Leone!
Il wrestler se le mette al collo e torna sul ring, poi afferra la catena e comincia a colpire l’avversario.
Al petto.
Alla gamba.
Al ginocchio.
Ed è proprio dopo quest’ultimo colpo che sentiamo un gemito di dolore dall’australiano.


DENNY SUCKS.
DENNY SUCKS.
DENNY SUCKS.

Taggart: “Il pubblico appare disgustato dalle azioni del boss.”
Kokone: “La settimana scorsa il suo brano d’ingresso ha causato a David Barriage la sconfitta contro Claudio Cazador, ma è ora che vediamo il carattere tremendo di Denny, la sua crudeltà all’opera.”

Denny lega una catena al ginocchio già colpito dell’avversario, poi sale all’angolo. L’arbitro lo invita a fermarsi, a lasciar perdere questa follia. Potrebbe infortunare Murdoch, causargli una terribile agonia. Qui si va oltre a far sfumare i sogni di gloria di un lottatore che vuole il contratto.

Denny sta per lanciarsi… ma ha un’esitazione. E se Murdoch dovesse infortunarsi gravemente? E se lui causasse altro dolore alla famiglia di un lottatore?
Sono solo pensieri, il wrestler li scaccia via e si lancia.

LEGDROP FROM ATMOSPHERE!
LFA!


A segno.

Dritto per fare pressione sul rivale, gli schiaccia la catena sul ginocchio durante il rimbalzo a terra, poi va a schienarlo.
LO HA COLPITO CON BRUTALITA’!


1…


2…


3!!!

Finisce qui, finisce con un massacro da parte di Denny nei confronti di un avversario che non ha avuto nemmeno l’occasione di mostrare cosa è in grado di fare. O forse… cosa era in grado di fare perché dopo questa sfida difficilmente lo rivedremo sul ring. Leone lascia la catena a terra e se ne va, indifferente verso le condizioni del rivale. Si è sfogato e lo ha brutalizzato. Murdoch deve uscire in barella dal ring e i paramedici si occupano di lui.

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Taggart: “Incredibile, ma nemmeno troppo, sapevamo tutti che Denny avrebbe vinto, è la modalità che mi sorprende, poteva fermarsi per non rischiare di causare un altro potenziale infortunio.”
Kokone: “Denny deve andare avanti con questa storia, basta rammarico di alcun tipo! Questo è un trionfo vero.”



Barriage è da solo nel backstage davanti alla telecamera e pronto a parlare.

"Denny! È a te che mi rivolgo...

A quanto pare tutte le tue parole sul fatto di non valere nulla per te e su come tu non avevi nessun interesse nei miei confronti si sono rivelate per quello che erano: STRONZATE!

Ho potuto apprezzare i tuoi giochi di parole sul motivo per cui mi hai sfidato per il PPV e devo farti i complimenti per essere riuscito, ancora una volta, ad ingannare queste amebe che riempiono gli spalti riuscendo a non ammettere la vera ragione per cui hai scelto di sfidarmi: IO SONO LA TUA OSSESSIONE!"

Barriage sorride e si prende qualche secondo di pausa prima di riprendere a parlare.

"Sin da quando hai preso il potere qui hai provato a portarmi dalla tua parte ma, al mio rifiuto, non ti sei fatto scrupoli cercando di rovinarmi in qualunque modo la carriera. Non voglio essere ipocrita e voglio farti i miei complimenti per essere riuscito a fare quasi tutto sotto traccia senza esporti più di tanto, sicuramente questo è un merito che ti va riconosciuto...

... la tua colpa, però, è quella di avermi solo fatto inciampare qualche volta senza MAI farmi cadere!

Si Denny, i tuoi 'scherzi' mi hanno impedito di raggiungere traguardi che, non solo erano alla mia portata, ma che avrei facilmente raggiunto se non fosse stato per te.
Mi hai costretto a combattere in due match ad Extreme Rumble facendomi perdere il MIO Indipendent Championship e impedendomi di vincere l'Extreme Rumble. Settimana scorsa, invece, mi hai privato della possibilità di poter competere per il titolo mondiale e, in quel momento, ho capito che era arrivato il momento di mettere la parola fine a tutto questo!"

Nuova pausa, Barriage rimane qualche secondo in silenzio prima di ricominciare.

"Sarò sincero, ero pronto a tutto, a rovinare la tua vita pur di avere uno scontro contro di te e, lo ammetto, mi ha fatto piacere che sia stato tu, invece, ad annunciare quest'incontro, ma sappi che se pensi di aver ottenuto un vantaggio da tutto questo... well... you're wrong mate!

Sono mesi che aspetto di metterti le mani addosso, Denny, e di mettere una volta per tutte la parola fine a questa situazione e non sarà certo un annuncio come il tuo a farmi perdere concentrazione o a farmi distrarre dal mio obbiettivo.

Tu sei l'ultimo ostacolo sulla strada che mi porterà al titolo del mondo e, una volta che sarai caduto, nulla potrà impedirmi di salire al posto che mi spetta!
Quando saremo one on one non avrai di fronte solamente David Barriage. No, avrai di fronte una bestia assettata di sangue pronta a distruggerti e a non lasciarti nemmeno la forza per tornare nel backstage sulle tue gambe!
Per mesi hai approfittato della tua posizione rimanendo impunito, ma a Gates Of Valhalla, metterò fine a tutto questo e non solo mi libererò di te e del 'fastidio' di averti tra i piedi ma mi prenderò una cosa a cui, sono sicuro, tieni molto: la tua imbattibilità!

Si Denny, il tuo non essere schienato da tempo immemore è qualcosa che non mi è passata inosservata e, visto quello che tu hai tolto a me, è quello che IO porterò via a te!
Tra 8 giorni di Denny Leone non rimarrà che il nome nell'organigramma della WBFF e, dal letto d'ospedale al quale ti costringerò, non potrai far altro che osservare la mia inevitabile ascesa al trono della WBFF!"

***CAMERA FADES***
GregorHeavans
00venerdì 20 gennaio 2017 20:05



Dalla parete vetrata di un attico open space che domina Seattle, qualsiasi nottata è stupenda. Rainer tiene tutte le luci spente e lascia che siano la luna e le stelle ad illuminare il suo parquet. L’arredamento asettico perde ogni residua nota di colore, ma il panorama è mozzafiato.
Il campione regge una Davidoff tra indice e medio. A braccia conserte sta fissando il suo titolo.


“OH MY GOD! SI ERGE SULLA THIRD ROPE!” Urlava John Taggart. “OH MY GOD!”. La Shooting Star Press con cui ha steso Cazador che giaceva su vetro, puntine da disegno, frammenti appuntiti di compensato viene riproposta. Le immagini tornano indietro, il salto viene mostrato un’altra volta. Una terza.
Le urla di Taggart si mischiano al boato della folla. “BLUEBIRD! BLUEBIRD! BLUEBIRD! BLUEBIRD!”
La Shooting Star Press riparte, stavolta accompagnata da freddo silenzio.

“The Eagle è sull’angolo!” la voce di chi commentava la Shooting Star press con cui Rainer s’è rotto il collo si sovrappone alle immagini di Year’s End Night Of Champions. “Punta i piedi, la folla gliela chiede… SHOOOOOOTING STAAAAAR P…. OOOOH!”.

“Hai detto che vivi in una prigione…” fa la voce di Lena Habermann, tratta da un vecchio promo, fuori campo. “Questa è la chiave.”

Il titolo di campione della WBFF viene consegnato a Rainer mentre tre addetti ai lavori si stringono a lui per tenerlo in piedi. “Non si riesce a capire se sia commosso perché il sangue gli copre il volto” commenta Taggart con tono accorato, ma Rainer non è commosso, guarda il titolo come un leone guarda la sua preda dopo averla azzannata. Non uno sguardo per Cazador.


“Questa è la chiave.” Mormora Rainer alla sua cintura nel buio del suo attico, mentre il metallo dipinto di rosso scintilla alla luce della luna.

“Ray… sei ancora sveglio?” lo chiama Maeve con la voce impastata dal sonno.
“Mh-mh.”
Maeve muove piccoli passi nell’oscurità avvicinandosi a Rainer. Urta una coppa da champagne lasciata per terra, che cade ma non si rompe.
“Non è bellissima?” le chiede Rainer senza staccare gli occhi dalla cintura.
“Ha un suo perché.” Risponde lei mentre afferra una bottiglia di Krug dal bancone per la colazione.
“Già.”

I due rimangono in silenzio a fissarla.
“Sono molto fiera di te.” Sussurra Maeve col sorriso sulle labbra.
“May, senti. Tuo… uhm…” Rainer sospira “tuo fratello si è ammazzato, sì?”
Maeve ingoia saliva. “Dobbiamo proprio parlarne?”
“Ho bisogno di te! Una persona a cui voglio bene si sta ammazzando! Lentamente, Maeve, si sta lentamente ammazzando ed io non so come si supera una cosa del genere.”
“Wow… e chi è?”


“OH MY GOD! SI ERGE SULLA THIRD ROPE!” Urlava John Taggart. “OH MY GOD!”. La Shooting Star Press con cui ha steso Cazador che giaceva su vetro, puntine da disegno, frammenti appuntiti di compensato, viene mostrata ancora una volta, poi indietro veloce finché non ricomincia da capo.
Claudio Cazador, abbandonato su un divano a fiori, riavvolge senza soluzione di continuità il video della sua disfatta, come se sperasse di cambiare ciò che è accaduto semplicemente ripetendo gli avvenimenti.

D’un tratto Cazador sorride.
Secca, come un colpo di tosse, una risata. Cazador sta ridendo, sempre più fragorosamente.


“È Cazador.” Risponde Rainer a Maeve.





Silenzio nell’arena, finché non compare un tema che non sentivamo da mesi.


THE HIDDEN FORTRESS! La theme song dell’avvocato Daisuke Kobayashi. Clamoroso! L’avvocato raggiunge il ring sul suo tema, è stato General Manager di Bloody Desperation dal 2014 al 2016 inoltrato finché Denny Leone non lo ha scalzato con Claudio Cazador. Una volta sul ring, “Sad News” è al microfono, lo vediamo con il volto spento e poca vitalità, potrebbe morire da un momento all’altro sul quadrato e deprimerebbe la persona più energica al mondo solo a vederlo.

Kobayashi: “Ho delle TRISTI notizie per voi.”
Fan: “#SadNewsKobayashi”
Kobayashi: “Non sono il General Manager di Bloody Desperation e nemmeno tornerò a esserlo. Ancora una volta la vita mi priverà dell’unica misera gioia che era in mio possesso, e probabilmente dopo avermi visto stasera vi dimenticherete del mio ritorno perché non avrà il minimo impatto sulla mia persona.”

Le parole dell’avvocato deprimono i fan dell’arena.

Kobayashi: “Sono stato incaricato dalla dirigenza di parlarvi della Scent of Glory Elimination Chamber che si terrà a WBFF Maniacs IX, ma sono già stato anticipato dal General Manager di Extreme Hell Morgan DeSade, perciò lo sapete già. Lottatori dei due roster si incontreranno nella Chamber per contendersi non solo la Scent of Glory che darà l’accesso al main event e alla lotta per l’Undisputed WBFF Heavyweight Championship, ma anche ad altri premi.
Perciò, venerdì prossimo al pay per view Gates of Valhalla si affronteranno due nuovi lottatori della WBFF Wrestling, ed entrambi entreranno a far parte dell’Elimination Chamber match. La sfida sarà valida per un’opportunità esclusiva, entrare nel match con un ingresso SUPERIORE AL NUMERO 4.”

Il pubblico cerca ancora di comprendere il significato di quelle parole.

Taggart: “Se saranno in 6, sarà praticamente un’opportunità per entrare negli ultimi due. Se saranno in 8 sarà la possibilità di essere nell’ultima metà, se saranno in 10 invece permetterà un buon ingresso ma potrebbe risultare comunque non determinante. Tutto cambierà in base al numero di partecipanti.”
Kokone: “E sia DeSade che Kobayashi hanno glissato sul numero per il momento!”

L’avvocato si rivolge verso la rampa.

Kobayashi: “Voglio presentarvi dunque due nuovi membri del roster della federazione, poi lascerò a loro l’occasione di dirvi qualcosa in più sulle loro esistenze sicuramente più felici della mia TRISTISSIMA vita.”
Fan: “#SadNewsKobayashi.”
Kobayashi: “Il primo nuovo lottatore proviene da Medford, Massachusetts ed è un detective privato il cui nome è ‘The Sleuth’ Chadwick Ellis.”

Le luci calano nell'arena.
All'improvviso la tromba di Miles Davis rimbomba nell'arena.
So What in sottofondo, le luci soffuse danno all'arena un aspetto antiquato, pare quasi di essere piombati negli anni quaranta.
Una voce fuori campo, piuttosto profonda, inizia a farsi sentire nell'arena, con la musica che pian piano si affievolisce per far spazio alle parole, intanto una lieve cortina di fumo si alza sullo stage.

“Ho provato a non farmi tirare giù nel baratro. Ho fatto di tutto per non farmi cullare da tutti i veleni che questo mondo ha da offrirmi, e sono riuscito a modo mio a non affogare. La risalita è stata indubbiamente difficile, ma i figli di buona donna come me sono difficili da affossare.”

Una breve pausa. La tromba di Davis continua il suo canto straziante in sottofondo.

“Cercare una via d'uscita è da persone coraggiose, raggiungerla è tutta un'altra storia. Arrivare fin qui non coincide con la fine del tunnel, eccellere è l'inizio della luce, ma io punto alla cima della montagna e per farlo dovrò sputare parecchio sangue, ma a questo sono abituato...”

So What ha un crescendo, una luce viene puntata sullo stage, dove fa il suo ingresso Chadwick Ellis, l'ultimo acquisto in casa Bloody Desperation!
Il wrestler originario di Boston si avvia lentamente verso il ring, guardandosi intorno piuttosto spaesato.

Kobayashi: “Mr. Ellis, le chiedo di attendere un attimo, perché il secondo nuovo lottatore proviene da Parts Unknown e si chiama Angerfist.”

*Underground filth coming out to play!!! The Deadfaced Dimension risuona nell'arena di Bloody Desperation; è una canzone aggressiva e inquietante allo stesso tempo, così come inquietante è la visione che sta avendo il pubblico: entrano decine di persone vestite tutte uguali e con la stessa maschera indosso ... un esercito di cloni che entrano in totale sincronia e con un silenzio quasi assordante. Non fanno nulla se non osservare con occhi vuoti l'arena, occhi di chi non ha gioia nè dolore; subito dopo le luci si spengono e quando si riaccendono ... ne rimane solo uno, armato di microfono*

Il dolore ... il dolore è ciò che ti avvicina alla morte, ma anche l'unica cosa che ti fa sentire vivo e io ne sono pieno, il dolore ha sostituito il sangue nelle mie vene, lo conosco a livello molecolare, mi strappa gli atomi, mi parla nel linguaggio della paura!

*Estrae dalla sua tasca un coltello per tagliarsi il palmo della mano, passandosi quest'ultima sulla maschera tingendola di un rosso acceso*

Io sono qui ... in escandescenza ... venuto a rompere le ossa della vostra anima. Voi potrete sconfiggermi, potreste spezzare il mio corpo ma ciò non importa: la sofferenza caricherà la mia vita come fossero delle pile alcaline e la sapete una cosa? Anche gli occhi del leopardo sono maculati!

*Entra nel ring con totale indifferenza*

Kobayashi: “Egregi Mr. Ellis e Mr. Angerfist, io mi eclisso nell’ascoltarvi, non c’è nulla che io possa dire che meriti di essere espresso.”

Ellis scruta attentamente Angerfist. Il suo non è uno sguardo minaccioso, ma semplicemente quello di una persona attenta ai dettagli, che non vuole farsi scappare nulla della persona che si trova innanzi a lui.

Ellis: “Sembri un tipo che ha voglia di fare, uno disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, e questo è qualcosa che rispetto. Ma raggiungere un obiettivo non è solo una corsa a ostacoli, è anche una noiosa e lenta partita a scatti, fatta di alti e bassi, bisogna saper cosa sacrificare per poter andare avanti con successo e non lasciarsi trascinare dall'euforia.
Tu per esempio sei un tipo euforico, anzi direi fin troppo, hai l'aria di chi si lancia a capofitto contro un numero imprecisato di avversari. Lascia che ti dia un consiglio, la vita non va così, non si può solo correre in avanti, bisogna rallentare tal volta.”

Chadwick si gratta il mento perplesso.

Ellis: “Devo dirte, devo proprio dirtelo, non ti vedo messo bene. Se sono qui è grazie alla mia attenzione ai dettagli, alla determinazione con la quale non lascio nulla al caso e sono sicuro che sul ring, a Gates of Valhalla, ti lascerai sfuggire qualcosa, lascerai che la tua esuberanza prevalga sulla tua voglia di vincere e io sarò pronto a sfruttare quel tuo piccolo, e per te insignificante, errore.
La rabbia è qualcosa che ormai non mi appartiene da tempo, ne ho viste davvero troppe per poter continuare ad alimentare il fuoco che mi spingeva ad alzarmi ogni mattina e a indossare quella maledetta divisa, ma tu bello mio, tu sei il tipo di persona che fa della rabbia la sua unica arma.”

*Angerfist osserva Ellis, inclina la testa a destra e sinistra come se stesse osservando una strana scultura e ricomincia a parlare con tono freddo e non emotivo, in modo simile a chi non ha più emozioni nel proprio animo*

Angerfist: Tu ... hai sbagliato tutto sul capirmi. Non sono qui per vincere o perdere, a differenza di voi ... patetiche formiche che lavorano operose all'infinito senza un particolare scopo, o se ne avete uno è così labile e superficiale da essere praticamente inesistente.

*Si avvicina all'ex-poliziotto, con la maschera che scintilla ancora di rosso per il sangue che gocciola*

Angerfist: Io sono qui per diffondere il Dolore. Renderò questa arena un'altare per la chiesa della sofferenza e mi ci inginocchierò su un mare di sangue e una spiaggia di corpi. La vittoria o la sconfitta sono mezzi terreni per un obiettivo terreno, il mio è un fine molto più grande di redimere la propria anima per qualche caso poliziesco andato a male ... dico bene signor Ellis?

*The Bloodcage si esprime in una risata vuota, senza divertimento, dopo la frecciatina a chi ha di fronte*

Angerfist: Guardami bene signor Ellis ... sono un essere umano per caso? No. Io sono l'Errore Primordiale, un feto malato, il cromosoma anomalo ... io sono completa e totale pazzia ... io sono la paura!

*Scende dal ring allontanandosi*

Angerfist: C'è un uomo che suona il violino ... e le corde sono i nervi del suo stesso braccio! Arrivederci signor Ellis, si ricordi di questa conversazione quando il Dolore la infetterà.

L’avvocato Kobayashi torna in scena senza cercare di rubare spazio alle due nuove star della federazione.

Kobayashi: Mi fa piacere sentire che vi state preparando al vostro debutto, non sono nemmeno esprimere quanta ‘gioia’ mi procuri tutto ciò. Purtroppo mi addolora comunicarvi che ho un’ultima TRISTE notizia per voi.

I due lottatori osservano il membro della dirigenza con sospetto.

Kobayashi: Quando parlo di membri del roster non ho mai detto Bloody Desperation, ma della federazione. Infatti il vincitore del match sarà parte dello show e avrà un ingresso potenzialmente da vincente per l’Elimination Chamber di Maniacs, ma lo sconfitto… io non ho mai parlato di un posto a Bloody Desperation. Infatti c’è una rigida selezione per essere parte dello show del venerdì sera, ormai attivo da oltre dieci anni. Lo sconfitto diventerà infatti un altro SCARTO come tutti coloro che militano a Extreme Hell.
Detto questo, auguro a entrambi di fare del vostro meglio per divenire parte del più grande spettacolo al mondo!

Il pubblico è sorpreso, non c’è solo in palio un posto di lusso nella Chamber ma anche la permanenza nel roster rosso, un lottatore infatti finirà a Extreme Hell (che non è uno show minore, ma Kobayashi trova sempre il modo di far valere di prepotenza la lunga storia di Bloody Desperation). Chi dei due nuovi lottatori riuscirà a collocarsi nello show del venerdì sera?



Anche l'arena di Charleston, dove si sta svolgendo l'odierno "Bloody Desperation", ha riservato al General Manager Claudio Cazador una stanza riservata, adibita ad ufficio dove poter assolvere i suoi compiti dirigenziali. E' sempre un po' strano vedere il Bounty Hunter seduto dietro una scrivania, con atteggiamento compito, intento ad esaminare scartoffie... un ticchettio alla porta comunque distrae Cazador che bofonchia un "avanti" molto poco convinto. Vediamo un velo di stupore sul suo viso quando scopriamo che a varcare la soglia c'è... Daniel Stuart.

Lo scozzese entra, guardandosi intorno, un po' disgustato dall'arredamento spartano di quell'ufficio messo sù su due piedi, ma soprattutto disgustato dal pacchiano ritratto con colori ad olio del General Manager appeso dietro la parete dello stesso. Tenta di non farlo vedere ma la smorfia sul suo viso è eloquente. Indica una sedia posta di fronte alla scrivania di Cazador.

DS: "Posso?"

Il GM risponde con un cenno d'assenso, senza parlare, tenendo lo sguardo fisso su svariati fogli che firma, timbra, cambia di pila in pila ogni qualvolta ripete tali operazioni. Stuart si accomoda, e sorride.

DS: "Penso che io e te è la prima volta che ci parliamo. Buffo no? Sei il General Manager, nonché uno dei lottatori più noti, dello show di cui faccio parte anche io... eppure abbiamo vissuto finora come se ci trovassimo su due continenti diversi..."

Ancora nessuna risposta da Cazador, per il momento poco loquace. Stuart si appoggia allo schienale, continuando a guardarsi intorno.
Cazador smette di firmare e timbrare e finalmente dedica un minimo d'attenzione al Nobleman, incrociando le mani ed iniziando a fissarlo.
Appena Stuart fa per riprendere il suo discorso, però, viene interrotto dal Cacciatore.

-Strano che un nobiluomo come te si abbassi a parlare a della feccia arricchita come me. È così che mi definereste, voi della noblesse, o sbaglio?

Stuart socchiude gli occhi, fissando con curiosità Cazador.

-Lascia perdere, era una domanda retorica. Ma questa non lo è: non hai un cazzo di meglio da fare? Non sei la chioccia di Hendersen?- si lascia scappare una risata, prima di proseguire con tono ancora più sarcatico -Non hai paura che si frantumi tutte le ossicine prima di poter tenere testa a Paul DeSade?

Stuart si aggiusta il polsino della camicia, sotto la giacca, senza perdere la pazienza.

DS: "A che pro? E' una sfida già scritta, se Noah fosse minimamente un ostacolo per Paul DeSade, sarebbe meglio estromettere il ragazzo dal Main Event di 'Maniacs, non trovi? Vedi, Claudio... se mi avessi seguito un po' dal mio esordio, avresti imparato almeno due cose, su di me: non mi struggo più di tanto per battaglie che sono perse in partenza, preferisco concentrarsi dove SI PUO' VINCERE. E secondariamente... che ciò che accade OGGI per me è già PASSATO, e stò già organizzando il DOMANI. E qui, my dear, entri in gioco tu."

Stuart fissa Cazador cercando di carpirne qualche emozione, ma il GM è una sfinge. Daniel prosegue allora nella sua esposizione.

DS: "Al prossimo PPV, sarai l'avversario di Bluebird per il WBFF Undisputed Championship. Questo vuol dire che chi uscirà vincitore da quello scontro sarà il mio prossimo avversario, insieme a Paul DeSade, al Main Event di 'Maniacs. Ecco il punto, Cazador: avessi la possibilità di scegliere chi deve esserci in quel match, sceglierei TE.

Non perchè ti reputi un avversario facile. Tutt'altro... con ogni probabilità sei molto più pericoloso di quanto non sia Mr. BlueMonday perenne. Tuttavia, a differenza di Rainer... tu mi dai l'idea di essere un uomo ragionevole. Un uomo al quale si può proporre di coalizzarsi per togliersi di torno Paul DeSade, che non è assolutamente all'altezza della sfida, e di giocarci il titolo tra noi due, dopo che l'avrai riconquistato. Pensaci... sicuramente una sfida tra Daniel Stuart e Claudio Cazador è qualcosa che il pubblico vorrebbe vedere, rispetto ad uno scialbo match a tre con dei pivelli dal carisma di uno stoccafisso, quali sono Bluebird e DeSade.

C'è un problema, ovviamente. Io NON POSSO scegliere chi deve esserci in quel match. Ma qui entri in gioco tu... General Manager: non devi fare altro che sancire che il match tra te e Bluebird sarà un Lumberjack Match. Fatto ciò, mi occuperò io di trovare dei "lumbers" che ti siano utili... e quando butterai Rainer fuori dal ring, ciò che ti sarà restituito sarà un corpo esanime che dovrai soltanto schienare."

Daniel congiunge le mani, intrecciando le dita davanti a sè.

DS: "Mi sembra un'onesta proposta. Cosa ne pensi?"

Cazador resta impassibile, senza rispondere, a fissare qualche altro secondo Stuart.
Quindi, con nonchalance, estrae da un cassetto della scrivania la sua inseparabile scatola di sigari... “speciali”.
La apre, estrae un joint e se lo porta alla bocca ma, prima di accenderlo, porge il contenuto della confezione al Nobleman, che rifiuta con garbo.

DS: “Non ci crederai, ma le ho già provate in passato… e non mi fanno alcun effetto. Secondo i medici è un’iperconsapevolezza derivante dal mio disturbo narcistico della personalità… per me questi sono solo paroloni inutili.In alcuni casi è seccante, sarebbe divertente… staccare la mente a comando. In altri casi è utile.”

Dal canto suo, il wrestler di Sparks, Nevada, alza le sopracciglia e dà fuoco al join.
Inspira profondamente, espira mandando il fumo a pochi centimetri da Daniel, quanti bastano per evitarlo con tale nube, quanti bastano per infastidire lo scozzese.

-Sai che c'è, Daniel? Tu mi piaci. Forse sono l'unico a cui piaci in tutta questa cazzo di federazione.

Stuart indietreggia con le spalle, spalancando gli occhi; sembra piuttosto sorpreso da questo incipit del Cacciatore.

-Sei intelligente, individualista, abile nella manipolazione e nell'intorbidire le acque; sei ambizioso. Forse anche troppo.

Il Nobleman non sa se prendere queste ultime affermazioni come un complimento o come un'accusa, tuttavia non riesce a nascondere un velo di narcisismo.

-Ed ora, questo colloquio tra noi, dovrebbe continuare con io che sbatto i pugni e ti dico di no, te che sicuramente hai già un asso nella manica, perché altrimenti non saresti così stupido da venire con una richiesta del genere senza un piano B da sbattermi in faccia, ed io che acconsento facendoci la figura del jabroni.

Stuart, stavolta, sembra sorpreso, ma anche piacevolmente stupito.

-Ed invece sai che ti dico? La tua è una proposta ragionevole. La stipulazione al PPV sarà un lumberjack match, e te o chi per te mi porterà alla riconquista del titolo. Qua la mano!

Cazador inspira ed espira profondamente, alzandosi dalla sedia e porgendo la mano destra a Daniel Stuart, con un gesto molto teatrale, con un linguaggio del corpo volto ad aumentare il suo volume fisico ed occupare il maggior spazio possibile tra i due.
Al contrario, la compostezza e la raffinatezza di Stuart sono l'esatto contrario nell'accettare la stretta di Claudio, siglando così l'accordo.

DS: “Sapevo che non eri così stupido da rifiutare.”- professa sorridendo.

Ma Claudio Cazador lo strattona, portandolo a pochi centimetri dal proprio volto.

-Non lo sono. E non lo sei neanche tu. A giocare col fuoco, e con chi detiene il potere, prima o poi ci si brucia.

Attimi di silenzio tra i due, in un tesissimo staredown.

-Sarà meglio che ci siano dei validi alleati e che io esca con la mia cintura in vita. Perché altrimenti, Maniacs potrebbe rivelarsi molto amaro per te.

DS: “Così come io mi auguro che tu sia all’altezza delle aspettative. Sarebbe seccante accorgersi a posteriori di aver puntato sul cavallo sbagliato.”

Cazador lascia andare Stuart, si rimette a sedere e, continuando a fumare, riprende distrattamente a timbrare e firmare documenti.

-E' stato un vero piacere, Mister Stuart. Spero che non sarà il nostro ultimo colloquio.

Stuart mima un mezz’inchino, quindi prima di lasciare la stanza replica.

DS; “Noi non siamo uomini che sperano, Mister Cazador. Solo i deboli confidano nella sorte o in benevole forze superiori… e noi non lo siamo. Ci rivedremo, senz’altro, perché siamo persone che tramutano in fatti le loro volontà. Quindi consideri certo che non sarà il nostro ultimo colloquio...”

Un’ultimo sguardo, un sorriso, indecifrabile, prima di andarsene.

DS: “Decisamente.”

Poi la porta si chiude, Cazador torna alla routine dei suoi doveri dirigenziali, ed il collegamento torna con quanto accade altrove, nell’arena di Charleston.



"Cerchi risposte? Ne avrai."

Siamo nel backstage dell'arena di Charleston e la telecamera inquadra il nuovo spaventoso face paint di Paul DeSade.

"I tuoi dubbi, le tue perplessità, le tue ilari considerazioni... Ho ascoltato tutto con estrema attenzione e ho trovato una delle domande che ti sei posto particolarmente adeguata..."

"Se è bastato così poco, se è bastato quello che tu definisci "un match senza il minimo dramma", se è bastato semplicemente costringermi ad affrontare una delle poche persone che mai e poi mai avrei voluto combattere all'interno di un ring, e che con mia sorpresa sono riuscito a sconfiggere senza eccessivi patemi d'animo, se tutto ciò è bastato per sconvolgere così tanto la mia personalità... Cosa sarebbe successo se fosse accaduto qualcosa di ben peggiore?"

Pausa di Paul DeSade.

"Ecco, Daniel Stuart, parlo rivolto a te. Ecco, questa domanda non dovrebbe solleticare il tuo buonumore, questa domanda non dovrebbe suscitare in te alcuna risata, ma dovrebbe farti riflettere con estrema attenzione. Rifletti su quanto sei andato vicino alla morte, rifletti su quanto hai rischiato di incorrere in un'ira funesta e implacabile che mai nessuno ha osato rilasciare dentro o fuori da qualunque ring, rifletti su quanto tu possa ritenerti fortunato a poter ancora raccontare i tuoi irritanti discorsi strafottenti."

Nuova pausa di DeSade.

"Questo è tutto ciò che ho da dirti, so bene che le mie parole non serviranno a farti realizzare il grave pericolo che incombe su di te, ma in fondo credo che sia meglio così. Lentamente realizzerai tutto, lentamente ti renderai conto dei tuoi sbagli, lentamente la tua espressione sempre così convinta e sicura di sé lascerà il posto al gelido volto del terrore. E allora capirai che non è soltanto la pittura che copre il mio volto ad essere cambiata."

DeSade sorride malignamente.

"Osservami stasera. Osservami mentre faccio a pezzi l'uomo conosciuto come Noah Hendersen. Osservami mentre dilanio il suo corpo e ne faccio cibo per vermi."

"Non pretendo di comportarmi da vile come tu sei stato colpendoti negli affetti. Ma togliere un tuo alleato dalla scacchiera, privarti di una risorsa più o meno importante, farti sempre più terra bruciata intorno finché non sarai solo, circondato, costretto ad arrenderti e ad attendere che il destino cali sul tuo collo la lama della sua ghigliottina..."

"E' qualcosa che farò con piacere e dedizione."

CAMERA FADES



Taggart: “Siamo giunti al main event dello show.”
Kokone: “Sì, ma non imitare Chris DeWitt.”
Taggart: “Ma guarda che questa frase la uso da 12 anni! È lui ad avermela fregata.”
Kokone: “Eh, ma lo sai, poi la gente si confonde, mi chiedono chi commenta Extreme Hell, chi commenta Bloody Desperation, addirittura chi commenta Death Shiver che non esiste più da anni.”
Taggart: “Digli che commenti con l’uomo più classy dell’intero pianeta!”
Kokone: “Dico che il mio partner di commento è cornuto.”

Taggart: “Certo che DeSade dovrà affrontare una bella sfida stasera.”
Kokone: “Hendersen è motivato perché dovrà mostrare quanto ha imparato al servizio di Daniel Stuart, gli è stato accanto e questo lo ha reso un wrestler migliore.”
Taggart: “Sì, ma di Stuart ce ne è solo uno! E DeSade comunque arriva da una vittoria ai danni di David Wolff, penso che sarà lui ad avere la meglio nel match.”

Main Event: Paul DeSade vs Noah Hendersen

Ingresso per “The Fool”, la “Self-Made Superstar”, il lottatore che ha combattuto contro A.D.A.M. per la cintura EWW.
Poi arriva Paul DeSade, la scorsa settimana ha introdotto un nuovo facepaint, più aggressivo e pericoloso rispetto al passato, di certo il lottatore si sta preparando a divenire un main eventer della federazione e competere nella sfida più importante, il Cage of Death match di WBFF Maniacs IX contro Daniel Stuart e il campione della federazione uscente dalla sfida fra Bluebird e Claudio Cazador.

L’arbitro Derek Williams tiene la distanza fra i due lottatori (ndKokone: ma che è, un duello western?) e la sfida può avere inizio.

DIN DIN DIN.

The Fool scatta all’attacco, sembra subito in vena di aggredire l’avversario e connette con un Jawbreaker. Spezzamascella ai danni di DeSade, l’aggressività del wrestler si nota fin da subito!
Tuttavia il lottatore di Cambridge, Maryland, ha una reazione pressoché immediata, raffica di pugni ai danni di Noah, lo getta alle corde e poi lo scaraventa all’esterno con una Clothesline.

Nemmeno un minuto di match che già l’azione si sposta all’esterno del ring, situazione a cui siamo abituati.

Arriva un Irish Whip potente del former Deadly Shiver Champion, che lo scaraventa contro la transenna.
Sdeeeeeeeeeeng, rumore insano all’accasciarsi del lottatore.
DeSade trova una scala posizionata vicino alla barricata e decide di utilizzarla come ariete.
Sbaaaaaaaaaaaam.
Durissimo colpo con la scala. Il lottatore poi va per il FIGHT YOUR DEMONS, Inverted Front Powerslam.

A segno!

Grande manovra offensiva da parte del giovane Paul, che subito mostra la sua energia, mai ha avuto un’occasione così importante per raggiungere il main event della WBFF Wrestling, dopo mesi di rappresentanza a Extreme Hell come Deadly Shiver Champion ha conquistato l’Extreme Rumble match dello show. Hendersen si rende conto dell’avversario che ha di fronte, un distruttore capace di sfruttare la sua potenza, che predilige lo stile hardcore.

I fan apprezzano DeSade, il lottatore tuttavia lascia un breve varco all’avversario, che sferra un Superkick per gettarlo contro la gradinata. Attenzione, Noah raggiunge la scala, ma che vuole fare?
Sale sulla scala, oltre alla transenna è pronto a raggiungere il rivale.
I fan hanno già capito tutto e si spostano prima che sia troppo tardi.


GOODBYE MY LOVER!
Leapfrog Body Guillotine.

THAT WAS FREAKIN’ INSANE!

Un tuffo micidiale verso la gradinata, che investe DeSade.

Taggart: “Una manovra da applausi.”
Kokone: “Pazzesco, ha rischiato di ammazzarsi.”

Noah mostra di aver subito un duro impatto nella caduta, è anche lui sofferente a terra.
Il lottatore cerca di recuperare DeSade per portarlo verso il ring, ma lui reagisce.
Pugni, pugni e ancora pugni, poi il lottatore va per il PAIN SACRIFICE, la Rydeen Bomb.
Devastante manovra d’impatto, Hendersen si protrae su se stesso mentre viene scaraventato sul concrete floor.
DeSade solleva un braccio, ora è in netto vantaggio, gli serve il ring per chiudere, per assestare il colpo di grazia all’avversario, perciò lo lancia all’interno di esso.

Taggart: “Direi che ci siamo, è quasi fatta!”
Kokone: “Penso anch’io.”

Running Big Boot del membro della Scuola del Sapere Superiore, ma non è ancora finita. Ovviamente manca il tocco conclusivo.

AFTER LIFE RESTRAINT.

Snap Brainbuster!
A segno.
A segno.
La manovra è connessa a perfezione.
Perciò ora arriva lo schienamento.


1…



2…



3!!!


Ci siamo, non è solo una grande vittoria per DeSade, ma un chiaro messaggio di preparazione nei confronti di quello che pare un match che deve succedere in futuro. Un giorno arriverà il turno di Daniel Stuart e DeSade sarà preparato per quel momento. Con la celebrazione del lottatore, il pubblico appare festante.

Testo nascosto - clicca qui


Taggart: “DeSade connette con l’After Life Restraint, pare indomabile, non c’è un solo wrestler capace di metterlo alla prova.”
Kokone: “Dunque siamo giunti alla conclusione, le immagini vedono Paul festeggiare la vittoria senza esserne particolarmente sorpreso.”
Taggart: “Stasera è stato il wrestler migliore!”
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