| | | OFFLINE | | Post: 30.212 Post: 5.349 | Registrato il: 12/07/2006 | Città: VERCELLI | Età: 39 | Sesso: Maschile | CITH - Boss WBFF | Wrestler of the Decade | Ava Misfit | The Boss | |
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22/07/2007 15:37 | |
CHARLIE
Spot Jack Leone x Blood River 2007
Charlie
Diventare un wrestler non è così facile, bisogna scegliere quale impatto avere sulla gente, come comportarsi e soprattutto non si può essere impreparati al debutto. Per questo motivo mi trovo di fronte a questa gigantesca villa, dove vive l’uomo per cui ho fatto questo viaggio. Chi sono io? Mi chiamo Charlie Logan, sono un ragazzo di 19 anni e sono appena stato ingaggiato da una federazione di Wrestling attiva da più di 20 anni. Devo prepararmi a questo grande evento, ma ho sempre pensato che mi mancasse qualcosa: un manager, una persona importante capace di guidarmi verso il successo. E questa persona può aiutarmi, poiché per me è stato fonte di motivazione, di passione e sarà lui a spronarmi verso il successo. Bene, mi avvio verso il giardino, ma è un ambiente strano, il vecchio lascia tutto ad accesso libero, tanto se qualche malintenzionato arriva alla porta lui è in grado di stenderlo con pochi colpi. Autodifesa, la sto imparando anch’io. Finalmente, arrivo sul citofono a fianco della porta.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Il vecchio
Non ho mai amato i predicatori. Chi può venire a disturbarmi se non qualche giovane testimone di Geova, o magari uno di qualche setta strana. Fermo il vecchio lettore blu-ray da cui stavo vedendo un mio match di parecchi anni fa, poi raggiungo la porta. Avevo ragione, un predicatore, anzi, sembra più un mio fan. Ho passato anni a firmare autografi per tutti quelli che credevano che io fossi importante e questi sembrano non finire più. Con gentilezza, mi avvicino alla porta dopo aver afferrato una penna, pronto per l’autografo, ma scopro che quello non è un fan qualunque. Cappello da texano, tratti sottili di barba tipici della fine dell’adolescenza ed un sorriso sincero. Gli dico che non ho problemi a firmargli un autografo, ma lui mi chiede di tornare nel mondo del Wrestling. Perché dovrei? Ah, vuole che diventi il suo manager. Povero ragazzo, se solo sapesse in che guaio si sta andando a cacciare…
“entra pure”
Charlie
L’interno della casa è di lusso, sono stato cresciuto da una buona famiglia, ma non così ricca. Eppure, ci sono segni di polvere ovunque, pare veramente tutto trasandato, tranne che una cosa: le fotografie della sua carriera. Il vecchio estrae del whisky proveniente dalla Scozia e me lo passa direttamente da bere a canna. Non sono abituato a bere dalla stessa bottiglia di un perfetto sconosciuto, ma voglio conquistare la sua fiducia e butto giù un intero sorso tutto d’un fiato. Il vecchio ride, mi dice che la mia sì che è “attitude”. Io rido, ma la sua espressione si fa seria. Mi chiede perché lo voglia come manager. Risposta semplice: per sfondare. Il Wrestling è un Business letale per chi si fa cogliere impreparato, è sempre stato così e serve una spinta per guadagnare posizioni. E quale manager può essere migliore di un uomo che è stato il fulcro della federazione? Ok, lo ricordavo un po’ più fisicato, ora sembra davvero troppo magro, capelli grigi lunghi e non curati, un po’ come avviene a quei wrestlers nostalgici che sanno di aver perso la loro carriera quando hanno scelto di ritirarsi. Lui pare soffrirne, ma non voglio indagare sul suo stato di forma, a me interessa il suo nome.
Il vecchio
Io sono morto… ovviamente per finta, la finzione che rende tanto fascinoso il Wrestling. Ricordo molto bene quel momento, era al termine di un ppv, ora non ricordo quale. I commentatori salutano il pubblico, poi vengo inquadrato mentre entro nel mio spogliatoio, ma il mio peggiore rivale è lì e mi spara con la pistola. I fans hanno criticato quel segmento per mesi, dicendo “è ridicolo, la polizia interverrebbe”. Ormai l’intrattenimento alla “old school” non attira più nessuno, la gente è in cerca di nuove mosse, nuovi capolavori sul ring. Perfino un vecchio picchiatore come me oggi sul ring sarebbe ridicolizzato da tutti. Dico a Charlie che non posso tornare indietro, ma anche lui è concorde con la critica che la mia morte è stata un’emerita cazzata. Devo tornare e farlo per chiudere la mia carriera in modo dignitoso, lanciando la sua. Noto nello sguardo del ragazzo che c’è qualcosa nella sua vita che lo turba, un ricordo del suo passato affiora nella sua mente e la intasa di pensieri di vendetta. Poi, la stanza vede un terzo ingresso...
Charlie
Mi sono sempre chiesto che fine avesse fatto suo figlio. Eccolo in sedia a rotelle, quasi incapace di parlare. Il vecchio, anzi, meglio chiamarlo Jack, lo rimprovera in modo paterno, dicendogli che non avrebbe dovuto muoversi senza lui ad aiutarlo. I sensi di colpa sono sempre evidenti sulla pelle di Jack, che ha lasciato la federazione che tanto amava per via di quello che è successo a suo figlio. La famiglia prima di tutto, tanti anni di lotta e poi succedono gli incidenti. La scena mi rende triste, pensare che quell’uomo sulla sedia a rotelle l’ha preso a calci nel sedere migliaia di volte. Jack me lo presenta, ma io già lo conosco, ho sentito parlare di lui e della sua carriera. Anch’io non sono mai stato soddisfatto della mia famiglia, di quella vera. Non mi chiamo davvero Logan, questo è il nome che mi ha dato la mia nuova famiglia. Ma allora chi sono? Tante volte ho provato ad informarmi, ma alle persone qualunque si nascondono le informazioni. Per questo devo diventare importante, scoprire la verità e fare luce sugli eventi. Osservo la casa e mi viene in mente qualcosa che non posso comprendere, mai sentito parlare di deja-vu? Ecco, mi pare di aver già vissuto questa situazione, per quanto sia impossibile. Intanto, Jack mi dà la sua risposta.
Jack
Accetto la sua proposta, tornerò nel mondo del Wrestling per lui, perché credo di doverglielo. Rivedrò ancora Sylvia? Lei è sempre lì, ma dopo un burrascoso litigio non abbiamo più parlato fra di noi. Accompagno il ragazzo alla porta, da oggi comincia una nuova vita per me, o meglio torno nel mondo dove provengo. Mentre cammino, mi accorgo che il calendario segna la data del giorno precedente, così strappo il ventinove ed ecco quella giusta, 30 giugno 2025. Poi, parte il formalismo, un’ultima chiaccherata su come gestiremo il rapporto di lavoro, il ragazzo è euforico. Quando raggiunge la sua macchina, lo vedo sparire sullo sfondo. Chiudo la porta e torno da Denny, abbracciandolo. Gli avevo promesso di stargli accanto per il resto della mia vita, di aiutarlo nei suoi momenti difficili, ma sono stato attirato ancora una volta in quel mondo. La mia vita appartiene al lavoro e per quanto cerchi di starne fuori non ci riesco. Sono destinato a morire davvero sul ring, perché non so fare altro, sono nato wrestler, morirò wrestler.
Charlie
Mi lascio scappare un gesto d’esultanza mentre guido verso casa. Ce l’ho fatta, ho il miglior manager al mondo: Jack Leone, un’icona della World Bloody Fight Federation. Immagino già come il pubblico reagirà nel vederlo, qualcuno ha creduto che fosse morto veramente. Poi, mi viene da starnutire (succede anche ai lottatori!), cerco un fazzoletto, ma trovo una foto, non mia, ma di Leone. C’è lui, c’è una donna che non ho mai visto, non è di sicuro Sylvia Harrison e poi c’è un neonato in braccio alla madre. La didascalia recita la seguente frase: “benvenuto fra noi”. Sorrido, non sapevo che Jack avesse un altro figlio oltre a Denny, chissà che fine ha fatto. Poi, torno a casa e do la notizia alla mia fantastica fidanzata, che esulta assieme a me e mi trascina sotto la doccia con lei. Prima di tornare a divertirmi, mi lascio andare con un ultimo pensiero, perché Jack si è confuso e mi ha chiamato Max? Dannazione, dovrà imparare che mi chiamo Charlie Logan!
Posso manovrare il mio futuro
Posso pianificarlo come voglio
Alle mie spalle vi stanno i fallimenti
Fra le mani mantengo la cintura… e brilla nella mia luce.
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