Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Scritto da: stivi handler 26/04/2007 22.16
Lenin non ha mai fatto rappresaglie agli oppositori, e si è aperto alle correnti. Da qui è giunto Stalin (forte anche di rapporti con ex zaristi che avevano ragionato sull'opportunità di abbandonare e sacrificare le cariche nobiliari in nome di un nuovo costrutto politico dittatoriale di stampo occidentalista). Stalin ha esiliato Lenin, lanciato i pogrom, giustziato migliaia di trotzkisti (Trotzkij incluso), fondato i gulag. Cosa centra Lenin in tutto questo? I morti zaristi? Una rivoluzione non si fa con il rametto d'ulivo in bocca, Goro.
Poi tu dici che io rileggo la storia attraverso l'ottica staliniana. Stalin è ciò che più deploro della storia: Stalin non solo ha massacrato a destra e a manca, ma ha creato (l'ho scritto sopra) uno stato dittatoriale sul modello occidentalista (non per nulla appoggiò Franco in Spagna), basato su una costituzione fantoccio che dichiarava che "il popolo reprime se stesso da comportamenti devianti ed eversivi, demanando questo onere al soviet supremo e all'esercito". Non a caso (anche se edulcorata) una sorta di clausola sicurezza esiste in TUTTI i paesi europei moderni e contemporanei: TUTTI dichiarano che la forma repubblicana è unica e inviolabile, propria del popolo, che ha l'onere di sostenerla e conservarla. Come vedi, io non solo non dico questo già dal mio primo post, ma con Stalin non ho nulla a che spartire, culturalmente e politicamente.
Nicola II? I kulaki? massì, ignoriamoli pure, tanto sono contro...