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JLW #32: Exit Stage

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2018 00:18
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25/10/2018 00:18
 
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In un locale della periferia di New York City, e più precisamente poggiato su un bancone di legno, troviamo il JLW World Championship. Il primo piano sulla title belt lascia spazio, pian piano, ad un'inquadratura molto più larga.

Il campione in carica, Völkermord, sovrasta con la sua imponenza uno sgabello che, pur essendo alto e robusto, sotto il teutonico dà l'impressione di essere fragile e di potersi rompere da un momento all'altro.
Il Berliner Annihilator è alle prese con un boccale di birra, probabilmente tedesca.

Völkermord: "Quando ho terminato il liceo mi sono iscritto all'Università e, compiuti 23 anni, mi sono laureato in Filosofia."

L'Unsterblich afferra il boccale e manda giù qualche sorso di birra, per poi ripoggiarlo sulla superficie lignea.

Völkermord: "A 26, invece, sono finito dentro dopo aver conciato per le feste un buffone che faceva il gradasso all'interno di un locale come questo. Ci sono rimasto per ben 9 mesi e - seppur per breve tempo - ho sofferto di un leggero stato depressivo e di frequenti sbalzi d'umore."

Il colosso di Berlino è molto serio. Non capiamo ancora dove voglia arrivare, ma c'è sicuramente un motivo di fondo dietro a questa serie di esternazioni di carattere così "privato".

Völkermord: "Detesto la cucina asiatica, mentre adoro quella africana. Quando ero un infante mi piaceva collezionare biglie di vetro."

Il teutonico ruota con il busto disponendosi frontale rispetto alla telecamera. Beve qualche altro sorso di birra dal boccale, poi riprende a parlare.

Völkermord: "Vi chiederete... Perchè Völkermord ha deciso di rivelare delle informazioni di carattere personale? Domanda lecita, logica. Tanto quanto la risposta...

...

Perchè ho bisogno di ricordare, a tutti voi e anche a me stesso, che nonostante tutto SONO ANCORA UN ESSERE UMANO."

Sul volto dell'Unsterblich compare un sorriso beffardo, da vero spaccone.

Völkermord: "Perchè dopo JLW Third Anniversary non esistono altre imprese sulla lista di quelle da compiere. Non esiste più una vera lista, perchè le ho affrontate tutte. Tutte, quelle possibili, difficili, e soprattutto quelle ritenute IMPOSSIBILI, come l'ultima.
Ho battuto The Terrific Blue mantenendo questo titolo stretto alla mia vita. Io ho schienato One Man Circus, e lo avete visto con i vostri occhi. Ho fatto ciò che nessun altro sarebbe mai in grado di ripetere e, adesso, il rischio è che qualcuno possa scambiarmi per un cyborg, rifiutare l'idea che Völkermord possa essere un comune mortale costituito da carne ed ossa. E, di conseguenza, temere di salire sul ring contro di me per evitare di finire a brandelli senza avere alcuna possibilità di spuntarla.

...

Io ho consacrato la mia vita alla suprema arte del combattimento, ma il combattimento - per esistere - necessita di almeno due guerrieri che si diano battaglia. E mi rendo conto che tale condizione potrebbe venir meno adesso che, in virtù dei più recenti eventi, è divenuto noto che sulla carta NESSUNO in JLW potrà MAI avere una sola remotissima chance di eguagliare il mio valore sul ring.
Mi auguro che comprendiate quali siano le mie preoccupazioni, dunque. Quindi lasciate che ribadisca il concetto. Io sono un essere umano, DAVVERO! E' difficile crederci, ne sono consapevole, ma è così!"

Il Berliner Annihilator scoppia in una fragorosa risata. Il suo atteggiamento lo rende arrogante fino all'inverosimile e detestabile, nonostante i fatti parlino tutti in suo favore e rendano giustificabile il suo approccio.

Völkermord: "Provo delle emozioni, alle volte. Mangio, bevo, esco e incontro altra gente. Quando mi alleno sudo, quando mi ferisco sanguino."

Il campione in carica adesso afferra la title belt e la poggia sulla propria spalla destra, poi si alza dallo sgabello e muove qualche passo in direzione della telecamera.

Völkermord: "Non sarà gradevole per me constatare che tra qualche tempo potrei ritrovarmi a vincere tutte le mie sfide per forfeit, perchè nessuno sfidante avrà abbastanza fegato di misurarsi con un vero titano del pro-wrestling. Ma per fortuna questi sono pensieri che torneranno ad assillarmi tra qualche settimana, perchè pare che UN UOMO in particolare abbia deciso di non fidarsi dei propri occhi. Si tratta di un uomo che vuole provare le esperienze sulla propria pelle, un impavido... O più semplicemente, un folle.
Jacques Perrier. Famine, Enfant Prodige."

Völkermord si ferma a pochi passi dal cameraman e respira profondamente, gonfiando il petto e alzando il livello delle spalle.

Völkermord: "Adesso che io e lui possiamo contare due regni da JLW World Champion, Famine ha pensato che potrebbe essere una buona idea quella di sfidarmi per segnare un record, allo scopo di divenire l'unico wrestler nella storia della JLW a conquistare il massimo alloro della federazione per la terza volta.
Vuole farlo, si. Per raggiungere la perfezione, dice.

...

A JLW Third Anniversary lui mi ha lanciato una sfida, e l'ha fatto immediatamente dopo avermi visto schienare The Terrific Blue. Non so se ciò possa fare di lui il più valido dei miei compagni dell'Apocalypse, un vero temerario, o un pazzo che agisce e parla senza alcuna cognizione di causa.
Ma una cosa la so per certa, e riguarda proprio la sua ricerca di perfezione."

Il Berliner Annihilator si avvicina ancora, fino a quando l'inquadratura - ora tendente verso l'alto - non si riduce ad un primo piano forzato del suo volto.

Völkermord: "Raggiungerla è impossibile, ma avvicinarvisi è un altro conto. Io l'ho fatto, mi sono avvicinato di molto alla perfezione assoluta sui ring che ho calcato, pur essendo e rimanendo un ESSERE UMANO.
Ma ricorda, Jacques... Ci sono obiettivi che, per essere raggiunti, richiedono o che tu nasca con i giusti requisiti, o che tu li acquisisca con massimo impegno e costanza fin dalla più giovane età.

...

Avvicinarsi alla perfezione non è impresa impossibile, ma è impossibile avvicinarvisi più di quanto Völkermord non l'abbia già fatto. Oggi voglio ricordare a te e a chi mi sta guardando che un essere umano può compiere le imprese che IO ho affrontato, ma anche che... Per quanto gli altri esseri umani possano sforzarsi...
Völkermord sarà sempre una spanna sopra a tutti gli altri esseri umani, te compreso."

Camera fades.



Denny Leone si presenta via titantron al pubblico della JLW. La reazione dei fan è mista, ma sappiamo benissimo che l'Owner WBFF sguazza in queste situazioni. Infatti, senza scomporsi, comincia a parlare.

"Jack Leone...mio padre...mio mentore...mia fonte di ispirazione...uomo che ammiro e rispetto..."

Attimi di silenzio.

"Sapete perfettamente che, a parte la prima affermazione, le altre sono tutte stronzate..."

Sghignazza Denny, salvo ricomporsi in un attimo.

"Detto questo, sono qui per spendere due parole per il ritiro dal wrestling lottato di una delle più grandi leggende del panorama internazionale. Ci tenevo a far presente che questo è, se non erro, il settimo o ottavo ritiro ufficiale di mio padre, quindi sappiamo benissimo cosa significa tutto ciò..."

Il pubblico rumoreggia.

"Addio Jack Leone. Ci rivedremo presto sul ring. Come sempre, oserei dire. E se questa fosse davvero la volta buona, beh...sarebbe anche ora!"

Occhiolino di Denny, il quale si congeda con una dissolvenza della propria immagine dal titantron. Un omaggio 'particolare' quello del figlio di Jack Leone, non una carezza ma neanche uno dei suoi terrificanti schiaffi morali.



DeWitt: Siamo ora al match valido per il JLW World Championship. Dopo due cambi di titolo, mi chiedo se anche questa sfida ci porterà a un altro cambiamento.
Silente: Certo, è possibile. Enfant Prodige ha FAME, vuole il suo terzo JLW World Championship, nessuno finora è arrivato a questo risultato.
Lover: Se c’è uno che può riuscirci quello è proprio Jacques Perrier.

Match 6: JLW World Championship: "War" Völkermord (c) vs "Famine" Enfant Prodige
Referee: Cartlon O’Hara


CUT MY LIFE INTO PIECES…
THIS IS MY LAST RESORT!!!


Enfant Prodige fa il suo ingresso trionfale nella sera in cui può aggiudicarsi il suo terzo JLW World Championship. Il lottatore di origini francesi ha avuto una carriera praticamente perfetta in federazione, è tornato ed ha vinto le Pro Wrestling Wars, salvando l’Apocalypse dopo la diserzione del Famine sostituto a lui.


THIS IS WAR!!!


Grande ingresso per l’Unsterblich, il War Machine Völkermord. Il wrestler di Berlino è pronto per causare distruzione, e l’appartenenza all’Apocalypse dell’avversario non lo rende meno pericoloso. Sembra la serata ideale per distruggere e demolire, quindi è pronto a portare avanti un regno mondiale in cui è stato in grado non solo di respingere Yuri Bakunin, ma anche di essere il primo uomo a vantare uno schienamento in sfida singola con The Terrific Blue.


L’arbitro O’Hara, senior referee della JLW nonostante non sia nemmeno vicino alla quarantina d’anni, dà il via alla sfida.

DIN DIN DIN


DeWitt: Questo è un match che può terminare in ogni modo possibile.
Silente: È stata una sera ricca di sorprese, non ho idea di come andrà a finire la sfida.
Lover: Abomination affronta l’Hulk di questa federazione.
Silente: Perché Abomination?
Lover: Eh, penso che Perrier assomigli moltissimo all’attore di Abomination…


Perrier fa partire un Clinch, ehi, questa mossa non la si vedeva da 10 anni, o quasi! Tuttavia War si avvantaggia e lo spinge alle corde. Perrier prova a colpirlo in slancio ma lui lo solleva per il BACK BODY BOOM.

Lo travolge con una manovra DEVASTANTE!

Il campione JLW non perde tempo e assale l’avversario con dei calci a terra, ma occhio ad allungare così la gamba che…


ANKLE LOCK!

Lo sapevamo tutti. Alla prima occasione Perrier ha agganciato la caviglia dell’avversario, e se molti lottatori hanno avuto problemi ad atterrare il Berliner Annihilator, questo non vale per Enfant Prodige, che invece riesce a sfruttare l’angolo per ribaltarlo a terra, bloccandolo nella manovra.



Ankle Lock micidiale, che sembra mettere in seria crisi il campione, che non si aspettava così tanta determinazione fin dalle prime battute della sfida.
Ma War lo respinge di prepotenza, sfruttando la sua forza bruta.


SHEET DIVIDER, una variante della Gutbuster che travolge in pieno il wrestler francese.
War lo scaraventa a terra e va addirittura a schienarlo.



1…



Solo conto di uno!

Si prosegue immediatamente e Jacques Perrier mostra le sue doti tecniche, sfruttando ancora una volta le corde, riesce nella colpo Enzuigiri Kick seguita dall’Exploder Suplex.
LO HA SOLLEVATO!
La capacità tecnica del francese è prodigiosa (ovviamente!)


Incredibile, Famine va per LA VIE EN ROSE.
Hammerlock trasformata in un Kneeling Facebuster.


A SEGNO!!!


Mossa che può cambiare l’esito della sfida.


1…



Solo conto di uno anche stavolta.



Völkermord sembra pronto a risvegliare la brutalità insita in lui e sferra un BIG BOOT all’avversario, poi è tempo del DISCUS THROW.

Lover: Völkermord lancia l’avversario con così tanta potenza che lo scaraventa fuori dal JLW Dojo. Oh no, Perrier finisce allo stadio di Baseball e viene colpito dal battitore degli Yankees. HOMERUN!!!
Silente: Sai che non ti crede nessuno quando esageri!


AIM…

FIRE!


War è pronto a dare il colpo di grazia all’avversario e chiama la VOLKERSTRASSE, ma lui reagisce e lo fa di nuovo con un Enziguiri Kick, seguito da una manovra che può cambiare tutto.


LE VOJAGE DANS LA LUNE.


COUNTER ROLL-UP DAL NULLA DEL FRANCESE!!!



1…




2…



NO!

Non ci siamo ancora.


Applausi del pubblico per Enfant Prodige, che si è mostrato pericoloso e vicino a prendersi la vittoria nella sfida. Ma questo è praticamente un MAIN EVENT sui due serali, e sapete tutto quanto la JLW sia alta a livello drammatico in sfide del genere. Come in una tragedia di Shakespeare c’è il pathos necessario e il tentativo di Perrier di fare qualcosa che solo a pochi lottatori è riuscito risulta impegnativo. Il punto è che Völkermord è nel migliore momento della sua carriera, in una fase di dominio assoluto. Lui, che supera a malapena i 100 kg, vuole abbatterlo.


Arriva la PRODIGE CLUTCH.
Non è più la manovra finale del lottatore, ma come si può dire che non farà l’effetto desiderato?

War è intrappolato nella manovra e soffre! Ma riesce ad uscirne.



THIS IS AWESOME!!!


I fan si stanno godendo la sfida mentre questa cresce sempre più di tono, arrivando alle battute finali come un romanzo perfetto. Ma chi dei due avrà la meglio? Non ci è dato saperlo!


Jacques Perrier vuole assolutamente porre fine alla sfida e va di PERRIER PRODIGE.
Fisherman’s Driver… NOOOOOOO!
NON RIESCE A SOLLEVARLO!

Stavolta War fa sentire il suo peso ed è lui ad attaccare.



SCATTERBRAINER!!!


Crucifix Powerbomb Stance into Sit-out Piledriver.

Manovra finale del Tedesco.



A SEGNO!


Sì, direi che ci siamo. Sta per giungere la fine della sfida e War va a schienare il rivale.



1…




2…





3NO!


CLAMOROSO!


Jacques Perrier resiste ancora.



Il Berliner Annihilator però non demorde.


AIM…

FIRE!


Di nuovo lo prende di mira e appena lui si alza arriva l’ETERNAL RETURN!



Variante del Fameasser che travolge in pieno Perrier, che impatta nuovamente sul quadrato.



Arriva lo schienamento.



1…




2…



3!!!



Finisce qui dopo una grande sfida.


Abbiamo un vincitore e questo non ci sorprende visto il suo periodo di dominio totale. Völkermord ha appena compiuto un’altra grande impresa in carriera, arrivando ad avere la meglio su un avversario di tutto rispetto, che gli ha reso difficile mantenere la cintura, ma ormai il match è terminato. Applausi del pubblico in una sfida a livello agonistico che è stata del tutto adatta, senza mai ricorrere a scorrettezze.

Testo nascosto - clicca qui


DeWitt: Il primo dei due main event ci porta a una difesa titolata. Völkermord rimane campione a Exit Stage dopo tanta fatica.
Lover: L’assalto di Perrier è stato leggendario, gli è mancato poco per vincere.
Silente: È stato sicuramente un grande match, e ora ci rimane una sfida… che non farà sconti per nessuno visto che porterà a DUE RITIRI sul ring.



Nella sala trofei del Khanato, il suo leader Mr. Khan è circondato dagli agenti con la maschera nera, tutti in seconda fila mentre Khan non sembra nemmeno rivolgersi a loro.

“Chi sono io, Jack? Vuoi davvero sapere chi sono?”

Mr. Attitude non può sentirlo, ma il suo messaggio può arrivargli lo stesso.

“Io sono il tuo peggiore incubo fin da quando hai iniziato a lottare. Io conosco te e tu conosci me, e posso dirti che non mi hai mai sconfitto, non saresti in grado di farlo. Anche se io non avessi questa maschera, tu perderesti lo stesso, perché sono stato un grande campione, e soprattutto non ho deteriorato il mio fisico come hai fatto tu.
Mentre tu morivi un giorno dopo l’altro sul ring a suon di sfide Hardcore, io rendevo il mio fisico capace di sopportare l’eredità del Khanato dell’Orda d’Oro. Sono il Khan del Ventunesimo Secolo, colui che lo riporterà alla sua degna gloria.
Il Khanato non avrebbe mai perso il suo prestigio se non si fosse convertito alle religioni, ma credere in un Dio ha abbagliato la ragione di un Khan, che deve ergersi come Dio del suo popolo, senza sostituti.
Non conoscevo la mia linea di sangue quando eravamo avversari in WBFF, non sapevo nemmeno cosa mi avrebbe atteso. Avevo perso la mia umanità ed ero già il fulcro di quello che sarebbe divenuto The Demonic Entity.”

Gli agenti del Khanato sono in silenzio, come sempre non proferiscono parola. Fra di questi c’è pure Golden Horde, ma sembra aver perso il suo ruolo di rilievo, è sulle retrovie.

“Jack… non credere di avere la minima possibilità di sconfiggermi. Quando hai deciso l’Hell in a Cell match, hai sancito la tua fine. La tua disfatta certa, il crollo di ogni tua speranza.
Pensi davvero che io avessi bisogno di Sylvia Madison per sconfiggerti nel Casket match? Era parte del mio piano perché volevo dimostrarti di togliere tutto ciò che volevo alla tua vita. Il tuo ruolo di potere, la tua amata. Con tuo figlio Denny non ho dovuto far nulla perché gli è stato semplice allontanarsi da te.
E ora passiamo a un punto fondamentale.
Io ti odio?!?
No, Jack, non ti odio. Anch’io ti rispetto!
Questo non cambia nulla. Fin da quando le parole Jack Leone Wrestling sono apparse nella tua mente, io ero già pronto a usarti per arrivare al potere. Avevo i soldi del Khanato per finanziare un grande progetto, ma mi mancava un uomo immagine per la federazione.
La JLW è stata la punta di tutto ciò che arriverà dopo. Devi capire che il Wrestling è visto da persone di tutto il mondo, e non importa se il Jack Leone Dojo può contenere fra i 200 e i 300 spettatori, tanti la seguiranno da casa propria.
Quindi Jack, io ti rispetto come tassello del mio impero, per riportare il Khanato alla sua gloria e finalmente iniziare la conquista mondiale.
Sono un idealista, non un tiranno, e credo che il Khanato sia l’unico modo per contrastare quella forza invisibile ma esistente che controlla tutti come dei burattini. Siamo al giogo dei potenti, una schiavitù che costringe le persone a pensare quello che vogliono loro. Ma io li libererò!
Con la tua caduta, arriverà l’oscurità. Tu che hai creato l’Apocalypse sei il primo a comprendere che bisogna distruggere per rinnovare, ma hai sbagliato bersaglio. Posso perdere una sfida ma non la guerra. Il mio successo è già scritto e avverrà stasera con la tua disfatta.”

The Demonic Entity solleva il suo bastone Khanate al cielo, gli agenti chinano le loro teste in segno di rispetto.

“Per il Khanato dell’Orda d’Oro…
Per il Ventunesimo Secolo…
Per la mia ultima conquista sul ring…
AVANTI KHANATO!”

Le luci si spengono, le parole di guerra sono state pronunziate dal leader del Khanato.



“Il mio ultimo match della carriera…”



Un pensieroso Jack Leone scruta la bottiglia di whiskey sul tavolo. Forse in lui c’è una venatura di nostalgia, o semplicemente si è arreso all’idea che non può più continuare a combattere il tempo.

“Tante volte mi sono sottratto da ciò che era necessario. Tutto prima o poi giunge alla fine, oggi la mia carriera, un altro giorno la mia vita. E un altro giorno ancora perfino la mia fama sparirà nel nulla.
Questo è stato il terrore dei potenti, che il loro nome venisse sostituito da qualcuno dopo di loro. Alessandro Magno è stato scavalcato da Giulio Cesare. Cesare, forse, è stato scavalcato da Napoleone. Ma perfino il francese non ha saputo reggere il confronto con i nomi dei grandi tiranni, Hitler e Stalin.
Ricordiamo più chi distrugge con le armi che chi crea con la pace.
I grandi pacifisti sono stati tutti strumentalizzati, Gesù Cristo, Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, Mahatma Gandhi… così tanti usati per trasmettere i messaggi di altri.
In questo mondo si diventa una leggenda con una lama di pugnale o con un bel discorso. Sono tante le persone che nell’anonimato hanno compiuto grandi prodigi, senza mai essere conosciuti. Se dovessi dirne uno che merita più popolarità di quanta ne ha avuta, direi Nikola Tesla, l’inventore geniale di cui Thomas Edison si è preso tutti i meriti, e l’industria ha nascosto bene alcune sue scoperte che renderebbero gli uomini benestanti ma ai danni del capitalismo estremo del nostro bel paese.
Io mi limito al Pro Wrestling. Non ho ucciso, non ho proclamato la pace, non ho fatto guerre e politica e nemmeno invenzioni scientifiche. Sono un pro wrestler e anche da ritirato lo rimarrò.
Sono un uomo d’affari e allo stesso tempo tutto ciò che guadagno lo uso di nuovo per il Wrestling.
Il mio amore per questa disciplina mi ha reso odiato, amato, tifato e fischiato, da sconosciuto sono divenuto popolare. A volte come capro espiatorio, a volte come icona, ma ciò che conta è che un giorno il mio nome sfumerà in mezzo a quello di tanti altri che hanno scritto e stanno scrivendo la storia del Wrestling.
Dannazione, voglio credere che fra 200 anni esista ancora il Pro Wrestling!”

Mr. Attitude sorride in maniera amara, poi beve il suo Whiskey, compagno di tante avventure.

Leone: “Le emozioni che si provano quando si sale sul ring sono indescrivibili. Gli avversari diventano nemici, talvolta amici, ma spesso persone con cui si instaura un legame indelebile.
Non c’è sfida che non abbia senso, perfino il più irrilevante dei match crea qualcosa. Ho affrontato tante leggende quando mi dovevo sgrezzare, e ho affrontato tanti rookie quando ero io una leggenda. In tutto questo ho solo visto persone con la mia stessa passione.
Alcuni lo facevano per denaro, altri per popolarità, ma in ogni caso c’era sempre di mezzo il desiderio di dedicare la propria vita al Pro Wrestling.
Ed è grazie a questo che ho ritrovato il mio figlio perduto.
Denny… so che mi stai ascoltando, so che anche se non lo ammetterai mai, vivrai questa serata così come la vivo io, come un grande cambiamento.
Segui la tua vita, e non essere condizionato dal Wrestling, hai voluto la mia eredità e l’hai ottenuta, e allo stesso tempo hai compreso che c’è altro.
La WBFF Wrestling chiuderà fra qualche mese, la JLW sopravvivrà un po’ più a lungo, ma non smetterò mai di dire che tutto ciò che ha un inizio ha una fine. Il tempo scorre in avanti, e va indietro solo per i nostalgici, chi rimane troppo legato al suo passato.
Il mio futuro non lo conosco, e stasera determinerà se rimarrò una figura al potere in JLW o se sparirò nel vento, scomparendo per sempre.
Ho deciso di giocarmi tutto perché questo è il mio ultimo match, e voglio godermi la cavalcata finale del vecchio cowboy.
Sono pronto a rischiare tutto, ho detto da tempo che le mie sfide rimaste si contavano sulle dita di una sola mano, ed è stato così. Questa è la MIA fine, ma non la fine di tutto, perché il Wrestling continuerà ad essere bello e spettacolare anche senza di me, come lo è stato nei periodi in cui non combattevo.
Abbiamo creato tutti insieme questo miracolo, noi wrestler e voi fan, ecco perché non si tratta di un addio, ma di una continuazione.”

Mr. Attitude afferra il suo lazo messicano, poi si aggiusta il cappello da cowboy.

Leone: “Ho incontrato di nuovo tanti vecchi amici e nemici. Altri si sono presentati attraverso dei video, o erano presenti nell’arena.
Non ho più nulla da chiedere o pretendere dal mondo del Pro Wrestling. Ho ricevuto molto più di quanto ho meritato, e ne sono consapevole.
Perciò… io sono pronto a combattere!
Mr. Khan, finiamola una volta per tutte, voglio strapparti la maschera, voglio umiliarti e mostrare a tutti la tua identità. Se credi che nel mio ultimo match sarò più buono ed educato ti sbagli. Io sono un bastardo, ma almeno lo ammetto!”

Jack Leone ricorre a una sua frase classica.

Leone: “Affrontami con il meglio delle tue forze, ma sappi che non c’è fuga da quella gabbia. Mi hai fatto paura in un certo periodo, e poi ho scoperto che non sei altro che un buon illusionista. La tua magia è teatralità e buona costruzione artificiale.
Non c’è nulla di vero in te, perciò voglio strapparti quella finzione che chiami Mr. Khan e mostrare al mondo chi sei realmente.
Questa sarà la mia ultima soddisfazione, e la sera della tua caduta.
25 ottobre 2018. Segnati questa data perché sarà la tua disfatta finale.
Più le cose cambiano, più rimangono le stesse… e stasera il vecchio Jack ripulirà New York dal Khanato una volta per tutte!”

Il lottatore sorride con voce rauca e si allontana dalla stanza, ormai pronto alla sua sfida finale della carriera.


[Modificato da cell in the hell 26/03/2019 14:05]
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