È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

Un colpo perfetto...o quasi. ( Spot Harrison per DSU )

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2007 21:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 428
Post: 275
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
25/09/2007 22:10
 
Quota

Chicago, Illinois, 15 settembre 2007

Mark sollevò il bilanciere dalla panca, pompando al massimo i muscoli delle braccia. Ogni istante che aveva libero si rintanava nella palestra personale di Robert Mason, a curare i suoi muscoli. Solo perché era diventato il braccio destro del più grosso boss della malavita di Chicago, non per questo aveva dimenticato il wrestling. In fondo quando era in operazione non si faceva mai vedere in faccia, e si faceva chiamare Frank Jhonson; come Mark Harrison non era stato incriminato neanche per l'omicidio dello spacciatore, e poteva ancora salire sul ring.

Il suo meglio però lo dava veramente come stratega criminale: se prima del suo arrivo Malone era ricco, dopo che lui era diventato il suo braccio destro il potere del boss della zona nord si era moltiplicato, a tutto discapito di Donald Mason. Con pochi colpi ben organizzati, e di solito quasi incruenti, secondo "lo stile Jhonson", come lo chiamava lo stesso Malone, il potere e la ricchezza del boss della zona sud si erano ridotte ai minimi storici. Gli accadeva di tutto: le sue raffinerie di droga prendevano fuoco improvvisamente, i suoi depositi di armi saltavano in aria apparentemente senza motivo, i camion che portavano merce di contrabbando venivano regolarmente intercettati dalla polizia, e nelle sue bische clandestine le irruzioni erano all'ordine del giorno. Anche gli appalti e gli altri "favori" dei politici si erano ridotti sempre di più, Malone pagava meglio. Insomma, in un mese con il cervello Mark era riuscito a fare quello che gli uomini di Malone non erano riusciti a fare in anni con i muscoli.

Mark si sentiva orgoglioso di quello che aveva combinato: senza spargere troppo sangue aveva fatto dei miracoli. E oltretutto per la prima volta nella vita viveva nel lusso. Certo, quel po' di onestà che restava in lui non la smetteva mai di ricordargli che i suoi genitori gli avevano sempre detto che vivere poveri ma in pace con la legge e con la propria coscienza era meglio della ricchezza disonesta, ma ormai era allenato a zittirla: per la prima volta da quando era nato aveva veramente successo, e non voleva rinunciarci.

La porta della palestra si aprì, ed un uomo vestito con una camicia bianca lo chiamò effacciandosi allo stipite:- Frank, vai a farti una doccia e vieni nella sala riunioni; il capo vuole parlare con tutti tra venti minuti.- ed uscì subito. Mark posò il bilanciere, si alzò dalla panca e si asciugò il sudore con un asciugamano; se lo aspettava: a Malone non andava più giù il conflitto; anche se vittoriosa, la guerra costava troppo, e lui voleva dare un colpo risolutivo a Mason, in modo da diventare il solo padrone di Chicago. E sarebbe toccato a lui trovare il modo, senza alcun dubbio. Pensando già a cosa fare, Mark si avviò verso la doccia.



Trenta minuti dopo, nella stanza della villa di Malone adibita a sala riunioni, Mark si sedette al tavolo, accanto al boss; oltre a loro due c'erano il figlio minore di Malone, il ventenne Jesse, che Mark aveva nominato suo braccio destro, e una mezza dozzina di uomini più anziani, all'incirca della stessa età del boss. Erano quelli che Mark chiamava "La Vecchia Guardia", quelli che stavano con Malone dall'inizio della sua ascesa. Erano stati il top della criminalità americana dalla metà degli anni sessanta a tutti gli anni ottanta, ma ormai le loro idee erano vecchie, e i loro metodi anche. E la cosa peggiore era che loro non se ne rendevano conto. Erano un nemico peggiore di Mason per le razionali e moderne iniziative di Mark.

Il boss stava spiegando la situazione con il rivale:- Le nostre informazioni ci dicono che Mason sta cercando in tutti i modi di rialzare la testa. Ha aumentato al massimo le sue iniziative legali, i suoi guadagni maggiori ora vengono da casinò legali e abitazioni; ma sta anche cercando di rimettere in piedi il traffico di droga, e si sta inserendo nel racket dell'immigrazione. Non facciamoci illusioni, ragazzi. Mason è a terra, ma si sta rialzando! Sta trattando con dei killer dell'est per mandarli ad ammazzarci. Dobbiamo dargli il colpo mortale, subito, prima che lui lo dia a noi!

- Tendiamo un agguato a lui e ai suoi e sterminiamoli!- gridò Nathan Dalton, il decano della "Vechia Guardia",- Posso mettere insieme un gruppo d'assalto in tre giorni; li colpiremo così duro che la Strage di San Valentino in confronto sembrerà una rissa tra ragazzini!

- Pessima idea, rischiosa e superata.- rispose Mark.

Dalton si inalberò subito:- Chi ti credi di essere, ragazzino? Io ero il leone di Chicago vent'anni prima che tu nascessi, e non intendo farmi dire quello che devo fare da uno sbarbatello che puzza ancora di latte!

- State calmi, ragazzi!- lo interruppe il boss, divertito da quei battibecchi trai suoi uomini.

- Tu sarai anche stato un leone, ma ormai ragioni come un gattino: una strage del genere, ammesso che riesca e che non si finisca noi per essere sterminati, provocherebbe solo una lunga guerriglia; un disastro per gli affari; e se la polizia ci mette il naso si rischia la galera per nulla. Non ci siamo, signori miei. Quì ci vogliono meno muscoli e più cervello!

Il boss rimase in silenzio per qualche secondo, poi disse, rivolto a mark:- Tu hai già in mente qualcosa, vero?

Mark si alzò con un sorriso ed aprì una cartelletta che aveva davanti, poggiata sul tavolo:- Un massacro non ci porterebbe alcun vantaggio, neanche se riuscissimo ad ammazzare lo stesso Mason. La cosa che invece gli farà malissimo è un colpo nel patrimonio. le sue ricchezze sono già minate, un grosso furto gli darebbe un colpo mortale.

- E tu sai già dove farlo?

Mark, per tutta risposta, tirò fuori una foto e la mise sul tavolo; rappresentava una grossa nave da crociera.

- Questa è la "Belkan", nave da crociera ex sovietica, 17500 tonnellate per circa 1400 passeggeri e 450 membri di equipaggio. Mason l'ha acquistata qualche anno fa e l'ha trasformata in una casa da gioco galleggiante che naviga sull'Ontario; tecnicamente è legale, in pratica è una bisca in cui si spennano i polli. Nella cassaforte di borno non ci sono mai meno di venti milioni di dollari, e spesso molti di più. Vi lascio immaginare quanto male farebbe a Mason la perdita di una tale cifra.

- Vorresti rapinare la "Belkan"?- chiese Dalton sorpreso,- Ma sei impazzito? E' un suicidio, una follia! Quella nave sarà difesa come una fortezza dell'esercito! Non funzionerà mai!

- No, se uno sa come fare. Capo, dammi una possibilità! Se non ce la farò avrai la mia testa su un piatto d'argento!

Il boss rimase pensieroso per qualche secondo, poi rispose, con un sorriso:- Hai carta bianca, Frank. Vediamo cosa riesci a fare!





Meno un minuto.

Mark si guardò in giro, quasi scannerizzando l'intero salone centrale della "Belkan". C'erano centinaia di persone che giocavano ai tavoli. Almeno una ogni venti, però, secondo i suoi calcoli, era una guardia di Mason travestita. In ogni caso un sacco di soldi stavano entrando nella cassaforte della nave.

Meno cinquanta secondi.

Mark si voltò a destra, fissando gli occhi su Jesse Malone e Kirk Wallard, i due che dovevano aiutarlo nell'azione. Erano i migliori esponenti del suo nuovo corso, il suo braccio destro e quello sinistro. Vestiti come lui con la camicia bianca e la giacca nera, sembrano James Bond e i suoi due fratelli. Ricordavano il piano a memoria.

Meno quaranta.

Nessun assalto, nessuna battaglia. Non si sarebbe sparato un colpo quella sera. Il sistema di siurezza di mason era poderoso: telecamere, infrarossi, sensori di movimento, guardie armate nel salone. Ma aveva un grosso difetto: tutto o quasi dipendeva dall'impianto elettrico, e non esisteva un gruppo di contingenza per gli allarmi. Staccato il generatore, l'intero sistema di sicurezza sarebbe andato in pappa. Per almeno cinque minuti, che gli sarebbero bastati e avanzati.

Meno trenta.

Una squadra era pronta; erano un vero gruppo d'assalto. Avrebbero attaccato il generatore, messo fuori combattimento le guardie e fatto saltare l'impianto. Per diversi minuti nessuno avrebbe potuto compensare con il generatore di riserva della centralina di comando, e in quel tempo loro avrebbero aperto la cassaforte.

Meno venti.

Anche uscire non sarebbe stato difficile: un altro gruppo, in quello stesso momento stava piazzando una bomba nella fiancata della nave; avrebbero aperto una falla nello scafo, non sufficiente ad affondare la nave, ma abbastanza da costringerla a rientare in porto subito. A quel punto la squadra avebbe già piazzato un'altra bomba in sala macchine. Sarebbe esplosa allo sbarco, scatenando una confusione enorme. Per loro sarebbe stato facile scendere con il bottino approfittando della confusione. Colpo perfetto e pulito.

Meno cinque.

- Pronti.- disse Mark agli altri due, ed estrasse un passamontagna e una maschera con occhiali infrarossi da sotto la giacca, subito imitato dagli altri due.

Un sommesso scoppio, poi lo scafo tremò e le tenebre calarono sul salone. Tra le urla di spavento dei giocatori Jesse e Kirk sentirono la voce di Mark dire:- E ora, al lavoro.





Mark, seguito da Jesse e Kirk, si aggirava furtivo per i ponti inclinati dela nave, evitando gli assembramenti di gente spaventata; ognuno di loro aveva in ogni mano un grosso borsone sportivo. In ciascuna di quelle borse c'erano tre milioni di dollari in contanti.

Il colpo era riuscito alla perfezione: esploso il generatore, era stato facilissimo tramortire le due disorientate guardie della cassaforte, aprirla con la fiamma ossidrica e rubare indisturbati gli oltre venti milioni di dollari che conteneva. Anche il seguito era andato esattamente come previsto: nell'istante in cui era tornata la luce e gli allarmi erano scattati, la fiancata della nave era esplosa, e la sirena dell'allarme della cassaforte si era persa in quelle d'emergenza. La nave imbarcava acqua, e sia l'equipaggio che le guardie erano troppo occupate a fronteggiare l'emergenza per pensare al furto. Quando poi, circa mezzora dopo l'esplosione, la nave era attraccata al porto di Chicago, in modo che non potessero focalizzare la loro attenzione sul furto l'altro suo gruppo d'assalto aveva fatto esplodere l'altra bomba. Mark, che era nascosto sul ponte, aveva visto le lamiere della fiancata deformarsi, poi una colonna d'acqua si era alzata intorno alla parte posteriore della nave, e entro pochi secondi la "Belkan", con un violento incendio sotto coperta, aveva iniziato ad affondare di poppa.

Esplosione perfetta al millimetro: parecchi contusi, qualche ferito, alcuni ustionati e intossicati, ma probabilmente nessuna vittima. La bomba era stata piazzata in modo da strappare letteralmente un pezzo della chiglia; il fondale era basso, la nave si sarebbe posata sul fondo in modo da lasciare in superficie il ponte e le sovrastrutture. Abbastanza da scatenare un gran casino, ma non abbastanza da fare una strage. Infatti pochi secondi dopo che la nave ebbe toccato il fondo una serie di passerelle venne calata verso il ponte, e la gente iniziò ad evaquare.

Mark, seguito dagli altri due, si intrufolò in mezzo alla folla; fu facile anche per tre uomini in passamontagna scendere senza farsi vedere.

- Ora filiamo di quì. Indifferenti, mi raccomando. Probabilmente penseranno che abbiamo delle maschere antigas, non dei passamontagna. Ce la faremo. Ancora pochi metr...

Le sirene d'allarme ricominciarono a suonare, e i proiettori della plancia furono puntati su di loro; abbagliato, Mark sentì il capitano urlare dagli altoparlanti:- Allarme! Rapina in corso! Fermate quei tre uomini!

- Merda!- urlò Mark,- Sparpagliamoci! Ci ritroviamo alla villa! Non fatevi prendere, cazzo!

I tre iniziarono a correre in tre direzioni diverse; Mark si sentiva inseguito, non sapeva se i poliziotti che erano al porto avevano visto che strada aveva preso, ma temeva proprio di si. Correva a caso tra capannoni e container.

Un minuto, poi si trovò un poliziotto davanti, a poco più di un metro; per la verità quasi si scontrarono stupito, l'uomo in diisa cercò di estrarre la pistola; Mark reagì con la velocità di un cobra: con un calcio in girata gli fece saltare via l'arma, poi con una mossa fulminea lo sollevò per scagliarlo a terra; accadde in un lampo: lmentre veniva rovesciato verso il suolo l'uomo afferrò il passamontagna di Mark, e grazie allo slancio che lui stesso gli aveva dato glielo strappò dal volto.

Mark rimase inebetito, mentre il poliziotto lo fissava in volto: in pratica si sentì scannerizzato in ogni parte del suo viso. poi il poliziotto mormorò:- Ehi...ma...ma tu sei...

Colpito. Il disastro era fatto: quell'uomo l'aveva riconosciuto, aveva visto in lui il wrestler della tv. Rovinato. La sua vita sarebbe andata di nuovo a catafascio. Avrebbe dovuto vivere da latitante. E non sarebbe mai più salito su un ring. A meno che...

Mark estrasse la sua pistola e la puntò alla testa del poliziotto; sentì il suo stomaco ribollire: quell'uomo aveva di certo una famiglia, dei figli, una moglie che lo aspettava a casa...non era un bastardo come Zack, non era uno spacciatore o un killer; era solo un uomo che faceva il suo lavoro. Se non lo uccideva non avrebbe più avuto un futuro, ma se lo faceva la sua vita sarebbe stata segnata, da lì non si poteva tornare indietro...lo poteva fare.

Quasi sensa accorgersene premette il grilletto; risuonò uno sparo, e il corpo dell'uomo si abbattè al suolo; e con lui Mark sentì morire anche la sua anima. Si inginocchiò accanto a quel corpo insanguinato, mentre le lacrime gli rigavano le guance:- Tu hai la faccia di un uomo buono. Ma perché ti sei dovuto trovare sulla mia strada!? Io non volevo farlo, ma non mi hai dato scelta!

Sentì una gran confusione avvicinarsi: lo sparo aveva attirato altra gente. Quasi dovendo obbligare le sue gambe a muoversi, si alzò e iniziò a correre. Ma sapeva di non potersi lasciare alle spalle quello che aveva fatto: aveva ucciso un poliziotto, quello era il punto di non ritorno. Non poteva più tornare indietro.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 430
Post: 277
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
26/09/2007 22:32
 
Quota

Dai gente commentate!!!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 11.141
Post: 2.463
Registrato il: 06/08/2006
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Power Handler
Main Eventer
Jaz / Cazador / McClure
27/09/2007 15:58
 
Quota

Bello spot, ma te lo potevi giocare meglio, dividendolo e facendone di più (ad esempio uno col piano, uno con la rapina, etc...), inserendo quindi più particolari...
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 432
Post: 279
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
27/09/2007 21:27
 
Quota

Volevo evitare di diventare palloso, di solito ho imparato che se uno spot lo farcisci troppo finisce che diventa una noia...
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 11.154
Post: 2.475
Registrato il: 06/08/2006
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Power Handler
Main Eventer
Jaz / Cazador / McClure
28/09/2007 01:59
 
Quota

Re:
=Marco89=, 27/09/2007 21.27:

Volevo evitare di diventare palloso, di solito ho imparato che se uno spot lo farcisci troppo finisce che diventa una noia...




ti faccio un'esempio: guarda la saga che sta iniziando Gabe con Porter.

Lui ha fatto uno spot parecchio lungo su un dialogo (nn approfondisco per evitare spoiler a chi nn l'ha letto), eppure è ricco di dettagli e non è mai noioso nella sua lunghezza.
Cerca di variare molto e inserisci più dettagli possibili, snza però perderti in descrizioni prolisse.

Esempio
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
la maestosa porta della chiesa aveva l'uscio semiaperto; aveva un look barocco con vari intarsi, che però non cadevano nel pacchiano e le davano un'atmosfera inquietante.

DESCRIZIONE PROLISSA

la maestosa porta della chiesa aveva l'uscio semiaperto che lasciava entrare al suo interno un filo di luce che spezzava la penombra.
Sulla porta erano presenti numerose decorazioni dell'età barocca, che variavano all'incirca ogni 20 incisioni, e sopra questa era possibile notare 3 trifore che donavano al luogo sacro un aspetto ed un'atmosfera a dir poco inquietante.



insomma, inserisci un numero sufficiente di dettagli da rendere l'idea allo scrittore, senza però annoiarlo inserendone troppi inutili ai fini della narrazione, nn so se rendo l'idea [SM=g27811]
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 434
Post: 281
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
28/09/2007 07:43
 
Quota

Chiarissimo, grazie del suggerimento!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 31.631
Post: 6.581
Registrato il: 12/07/2006
Città: VERCELLI
Età: 39
Sesso: Maschile
CITH - Boss WBFF
Wrestler of the Decade
Ava Misfit
The Boss
28/09/2007 18:36
 
Quota

penso che Dibbio abbia dato un ottimo suggerimento, anch'io ho notato le descrizioni "alla Manzoni", che purtroppo ci fanno passare come il miglior libro della letteratura italiana (sigh).
La storia parte dall'idea di Harrison invincibile che però trova un ostacolo nella persona che può mandare a quel paese la sua vita e lo uccide fra vari sensi di colpa. Lo sviluppo è molto buono, sei riuscito a rendere interessante una trama semplice.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 8.367
Post: 868
Registrato il: 29/12/2006
Città: MONZA
Età: 36
Sesso: Femminile
Power Handler
Uppercarder
Problem Solver
28/09/2007 21:24
 
Quota

Re:
cell in the hell, 28/09/2007 18.36:

penso che Dibbio abbia dato un ottimo suggerimento, anch'io ho notato le descrizioni "alla Manzoni", che purtroppo ci fanno passare come il miglior libro della letteratura italiana (sigh).
La storia parte dall'idea di Harrison invincibile che però trova un ostacolo nella persona che può mandare a quel paese la sua vita e lo uccide fra vari sensi di colpa. Lo sviluppo è molto buono, sei riuscito a rendere interessante una trama semplice.




non è che è l'ultimo libro arrivato eh [SM=g27828]


spot molto buono [SM=x1183762]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:08. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com