Quello che ho perso [Spot 6 Avernus x utp]
“La Repubblica” del giorno 25 Settembre 2007 titola :
Incredibile a Venezia: deputato ucciso da un fulmine.
E’ già caso mediatico, il noto parlamentare (…), esponente dell’UDEUR, viene ucciso da un fulmine durante un comizio, strana figura individuata dalle telecamere dopo l’accaduto.
Sabato scorso mentre il deputato teneva un discorso su un palco semi-scoperto in Piazza Ferretto a Mestre, è stato incredibilmente raggiunto da un fulmine ed è morto sul colpo. Non pioveva, ma il rombo dei tuoni presagiva l’inizio di un temporale, scioccanti le immagini riprese dalle telecamere della televisione locale e da qualche presente. Inoltre dalle riprese si riesce distintamente a vedere la figura sfuggente di un uomo sul tetto di una casa. L’identikit è stato collegato a quello del serial killer che da quest’Inverno ha ucciso diverse persone a Venezia, lasciando un mese fa un messaggio diretto a tutta la città sul corpo della sua ultima vittima ( un gondoliere). Ma il giallo non finisce qui, c’è anche un particolare che è emerso dalle indagine, infatti è stato trovato tra i vestiti bruciati della vittima un piccolo oggetto di un materiale altamente conduttore, che potrebbe essere la vera causa della disgrazia. Tutti questi casi sono legati ? Le autorità hanno promesso di dare a breve risposte all’opinione pubblica e alla informazione, sbigottite da una tragedia simile.
(…) era separato senza figli, la redazione del giornale esprime le condoglianze ai cari. Arrivano anche le condoglianze da quasi tutte le parti politiche, mentre alcune frange più estremiste che anche l’onorevole (…) di FI non si è riguardato dal definire “fasciste” , non perdono tempo nemmeno di fronte alla morte del deputato di accusarlo di essere stato coinvolto in faccende losche.
Avernus tiene in mano lo stralcio di articolo e lo infila all’interno del Libro Nero. E’ seduto su una panchina dei giardinetti, nessuno lo nota, e osserva i bambini giocare, perchè gli mette tranquillità.
Libro Nero, Capitolo IV- Venezia 25\09\2007
Quello che ho perso:
Il nome: cancellato, come una parte di storia sconveniente. Pagine strappate come quella di questo giornale, affinché tutto torni secondo i piani, affinché i “buoni” trionfino sempre e i “cattivi” siano eliminati nel silenzio.
I beni: portati via nel sonno, come la dignità umana dalla droga, viltà che ti ha donato il sistema, lo paghi perché ti succhi lentamente via la vita e ti porti via la dignità riducendoti ad un verme strisciante, solo il flebile ricordo di un essere umano.
La famiglia: legame di sangue spezzato, come la vita di un neonato abortito. Povero piccolo bambino nato in una bara, stroncato alla nascita come una rivolta, non sei che poche cellule, forse non eri bello come gli altri o magari è a causa della crisi degli alloggi, per questo sei in quel sacco d’immondizia, piccolo feto. Hanno giocato col tuo seme e si sono divertiti tanto, ma ora li hai annoiati, e come un freddo bambolotto Made in China ti hanno buttato via. Non invidiarci, hai fatto tre mesetti nella pancia di una donna che non dovrai chiamare mamma, e non dovrai sottometterti al Sistema.
Gli amici: scomparsi, come soldati venduti contro la loro stessa causa. Venduti, voltagabbana, traditori, per voi il “buon Dio” ha riservato all’inferno un posto più in basso del mio.
La Fede: annebbiata, come i ricordi di una vita mai vissuta. La vita di un uomo, che deve solo pensare a portare i soldi a casa tutta la vita, che tace i suoi ideali, non li ha, o fa finta di averne, che crede di vivere, mentre è in un grande teatro vivente e la sua parte finisce prima di quando possa accorgersene. Troppo tardi capirà l’unico modo di vivere davvero, e ipocritamente la sua fede tornerà di fronte alla morte.
La faccia: strappata, come l’identità di un popolo dal denaro. Legge dei soldi, lo chiamano libero mercato: libertà di sopprimere il più debole, libertà di trasformare in business anche la giustizia, libertà di vendere l’anima.
L’anima: tolta di mezzo per fare posto alla rabbia e al dolore. Come un corpo che colpito da un fulmine perde le sue funzioni vitali e lascia il posto a un cadavere bruciato, un corpo che viene purificato dal fuoco.
Giustizia: soffocata tra i mille intrecci della burocrazia. Come una persona che non può dire la verità, che viene pagata per mentire, sulla cui bocca viene cucito un falso sorriso. La legge, giustizia di nome non di fatto, il male nascosto sotto una giustizia apparente.
Libertà: l’unica cosa che non potranno mai togliermi, insieme all’odio, perché io sono l’Odio. Non mi frega di morire, sono quello che nella notte buia fa paura, sono quello dal nero mantello, sono quello dai mille volti, il male che si presenta sotto mille aspetti, sono quello che attaccate sui giornali di regime, sono il rumore della notte, sono quello cattivo, sono la storia di paura che raccontate ai vostri bimbi ignoranti quando vanno a letto, cosi avranno paura di quella minaccia che vaga là fuori, cosi chiuderanno bene le finestre. Preparate le solite storie dalla trama già vista, voi signori del sistema, raccontate di quel male che appare come il Diavolo, voi siete i demoni travestiti da angeli. Il mio fulmine colpirà ancora, ve lo garantisco, epurerà l’ipocrisia, c’è chi sceglie di morire per vivere e chi sceglie di vivere per morire, io scelgo la prima. Ma io morirò una volta sola.
Perché chi ha coraggio muore una volta, chi ha paura muore ogni giorno.[Modificato da mirror666 27/09/2007 20:06]