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I Burattinai della Città Omicida [Spot Porter x UTP]

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2007 14:27
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23/09/2007 03:03
 
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Stavolta sono già in piedi. Curioso, vero?
Non e’ più mattina, lo capisco perché è già cominciata la programmazione pomeridiana al televisore, in questa domenica di cui ho approfittato per dormire fino a tardi, lusso consentito in questo unico giorno non lavorativo della settimana, almeno per me che l’ho preso di festa.
Le ferie sono ormai concluse da un pezzo ma il ritorno al lavoro non è stato così tragico come poteva essere, infatti aver partecipato per ben due volte alla cattura di criminali con conseguente articolo esclusivo per la nostra testata giornalistica ha garantito a me ed a Cyril una sorta di promozione, infatti adesso ci vengono affidati articoli molto più importanti rispetto a prima, il giusto premio per aver portato maggiore prestigio al nostro quotidiano. Anche se Runnels non ci ha espresso la sua gratitudine a parole, è chiaro, ma così va più che bene.
Anche la mia carriera di wrestler pare ormai consolidata, quindi posso dire che tutto va a gonfie vele, almeno fino all’istante successivo a questo, quando lo squillo del telefono squarcia letteralmente la pace di quell’attimo.

NP: “Pronto?”
???: “Nick, sono James”


James Dust è uno dei miei colleghi, un tipo tranquillo che qualsiasi cosa faccia cerca di arrecare il meno disturbo possibile, per questo ci vado piuttosto d’accordo. Ma stavolta ha fallito nel suo intento a quanto pare, perché effettivamente mi ha disturbato in un momento di pace e il fatto che sia un collega peggiora il tutto, dato che riconduce al lavoro.

NP: “Che c’è, James? Devi parlarmi con tanta urgenza?”
JD: “Decisamente, riguarda anche Cyril ma non risponde al telefono”
NP: “Ho già capito, si tratta di lavoro”

Trattengo a stento diverse imprecazioni con la certezza che le esprimerò ad alta voce una volta conclusa la chiamata.
JD: “No, Nick, magari fosse così.”
NP: “Allora smettila con questa suspance, di che diavolo si tratta?”
JD: “I Duckers sono stato liberati pochi minuti fa su cauzione!”


Silenzio.
Secondi di silenzio per permettere al mio cervello di carpire al meglio l’informazione ricevuta, rallentato dallo stupore seguito dall’ansia, un brivido freddo che scende sul mio corpo partendo dalla nuca.
Poi la consapevolezza che non c’è un solo minuto da perdere. Siamo in pericolo!

NP: “Tu continua a tentare di chiamare Cyril, ci proverò anche io mentre corro da lui!”
JD: “Subito!”

E chiudo la telefonata.

Di tutte le disgrazie che potevano rovinare il mio giorno festivo, questa è senza ombra di dubbio la peggiore. Credo che nessun’altra notizia avrebbe potuto trasformare un tranquillo pomeriggio in una ricerca-fuga disperata.
I Duckers sono finiti in prigione alcuni mesi fa a causa mia e di Cyril, e se sono usciti di prigione su cauzione devono avere qualche amico potente, e sicuramente anche un rovente desiderio di vendetta…
Ma non ho tempo per riflettere, la mia missione adesso è trovare Cyril prima che siano loro a trovarlo, sempre che non sia io il primo obbiettivo. Preoccupazione per la salute del mio amico o semplice deduzione che i Duckers preferiscano colpire il bersaglio più facile? Non lo so, l’unica certezza è che in coppia potremo guardarci meglio le spalle, anche se la protezione del mio paffuto amico non mi dà molta sicurezza.
Sceso giù in strada a corsa, mi muovo altrettanto frettolosamente facendomi largo tra la gente incuriosita dalla mia fretta ansimante, sono costretto a chiamare un taxi dato che la mia auto è dal meccanico.
Colpo di fortuna: un taxi si trova proprio lì vicino, privo di clienti, quasi mi stesse aspettando. Senza alcun indugio, vi salgo sopra e ordino al tassista di portarmi a casa del mio amico, sperando che si trovi lì. Al cellulare non risponde, e questo mi preoccupa…
E l’aria che si respira all’interno di questa vettura non semplifica alcunché.
C’è un forte odore di chiuso misto a fumo, che viene intensificato da quello della sigaretta che il tassista si è acceso al momento della partenza, che per un non fumatore come me è la peggior atmosfera al mondo soprattutto ora che sono un atleta a tempo (quasi) pieno. Apro il finestrino ma è solo un leggero toccasana.
Ora che il raggiungimento di Cyril non è più nelle mie mani ma in quelle del tassista ho il tempo di calmarmi e guardarmi intorno, rendendomi conto dell’aspetto della vettura. Pare così antiquata e poco invitante che averla trovata non mi pare più una casualità tanto stramba, reprimerebbe il volere di qualsiasi eventuale cliente spingendolo ad aspettare un altro taxi. Ma non è il mio caso, la vita di un mio amico è in pericolo.
Ma dopo pochi minuti mi rendo conto che la direzione intrapresa dal tassista non è quella più rapida per raggiungere la mia destinazione.

NP: “Ehi! Dove mi stai portando?”
Tassista: “Si fidi di me”
NP: “Non ho tempo da perdere, un mio amico potrebbe essere in pericolo!”
T: “Non si preoccupi per il signor Myers, signor Porter, per il momento non rischia niente”


Quest’uomo conosce Cyril e me, e conosce anche la nostra situazione!
E non mi sta portando a casa del mio collega, tutt’altro, sta uscendo da Detroit.
L’unica spiegazione a tutto ciò è che quest’uomo è un complice dei Duckers, e io sono già in trappola, incapace di tentare la fuga. Pur essendo una taxi molto vecchio, conducente e passeggero sono separati da un vetro protettivo che permette giusto di conversare, e l’auto sta proseguendo ad una velocità tale che gettarmi fuori mi sarebbe fatale, o comunque mi procurerebbe una paralisi nella migliore delle ipotesi.
In trappola, ora l’unica persona di cui mi preoccupo sono io stesso!

NP: “Dove ha intenzione di farmi fuori?”
T: “La prego di non giungere a conclusioni affrettate, signor Porter. Le spiegherò tutto una volta fermi, manca poco ormai…”


Manca poco alla mia ora, direi.
Non ho avuto ancora modo di vedere in faccia quello che sarà il mio esecutore, solo il grigiore dei suoi occhi cupi riflessi sullo specchietto retrovisore. Sono questi gli occhi di uno spacciatore di morte?
Ormai è uscito dalla strada extraurbana, la carreggiata è totalmente cambiata, ora non vi sono più auto in corsa a sfrecciarci accanto e nemmeno asfalto, siamo in una strada sterrata circondata dal verde dell’erba e dal giallo del grano. Campagna, se cercassi di fuggire adesso non avrei modo di fare una decina di metri che sicuramente il tizio seduto di fronte a me scenderebbe per ficcarmi una pallottola sulla schiena, senza correre alcun rischio data l’assenza di anima viva.
Dice di non giungere a decisioni affrettate, però mi ha portato in un posto perfetto per compiere un omicidio. Come posso fidarmi delle sue parole?

T: “Bene, direi che questo posto è sufficientemente lontano da occhi indiscreti…”
NP: “Scusi se non salto di gioia…”


Curioso come trovo la forza di scherzare anche nelle situazioni più tragiche, è una caratteristica che mi farà comodo nell’aldilà.
Il mio carnefice intanto ferma l’auto su uno spiazzo di ghiaia, a pochi passi da una rupe, magari mi farà fare pure un salto…
Sono bloccato, la mia mente è un groviglio di pensieri meditabondi su ciò che accadrà e su come fuggire, e questa mia concentrazione che dovrebbe salvarmi invece si rivela una beffa, dato che il primo a scendere dall’auto è quello che è da poco divenuto il mio nemico mortale. Ottimo, lasciamogli pure fare la prima mossa allora!
Qualcosa non quadra però, immaginavo che avrebbe spalancato lo sportello per poi prendermi per un orecchio, trascinarmi giù dal taxi puntandomi la pistola alla tempia sputandomi anche addosso magari, insomma, usato maniere non proprio cortesi…
Invece si è portato davanti alla rupe a guardare il panorama, come se fossimo venuti a fare una scampagnata tra amici. Ma da chi diavolo sono stato rapito?
A questo punto scendo dall’auto cauto, con un po’ di tremarella a dire il vero, sempre immerso nei miei pensieri cercando un modo per salvare la pelle. Fuggire pare impossibile, ma se lo spingessi giù dalla rupe ora che mi dà le spalle? Forse il mio rapitore è un povero sprovveduto, con uno scatto potrei dargli una spallata e…
E proprio in questo momento mi rendo conto che non ho mai preso in considerazione l’idea di fare come mi ha detto quando eravamo sull’auto e dargli la mia fiducia.

T: “Bene, signor Porter, penso sia giunto il momento…”
NP: “Sarà veloce e indolore?”

Ridacchia. Un gesto che non si adatta alla situazione e nemmeno al suo aspetto: grossa corporatura con spalle enormi che lo fanno apparire decisamente temibile, ma è la faccia a mentire la sua risata: i suoi occhi rimangono cupi e grigi.
T: “Le avevo detto di non giungere a conclusioni affrettate, ma comprendo che vista la situazione non poteva pensare altrimenti. No, signor Porter, non l’ho portata fin qui per ucciderla. Anzi, voglio salvarle la vita!”
Silenzio.
Certo, adesso lui non mi ha portato diversi chilometri lontano da Detroit per farmi fuori, ma per salvarmi! Rimanendo nella sua situazione di vantaggio, difatti come posso fidarmi restando all’oscuro sul fatto che possa essere armato?

NP: “Quindi lei non è armato?”
T: “Non posso mentire su questo: sì, ho con me un’arma ma non ho nessuna intenzione di usarla su di lei”
NP: “E su Cyril invece?”
T: “Le assicuro che il suo amico è salvo, ma dovrà ascoltarmi se vuole che lo rimanga…e anche lei”
NP: “Lo sapevo, mi sta minacciando!”
T: “Nient’affatto, ma non posso negare che io sia in qualche modo legato a coloro che vogliono vendicarsi di voi, non lo nego. Lasci che mi spieghi…”
NP: “Lei è in combutta coi Duckers?”
T: “Né sì né no, lasci che le racconti tutta la storia, per favore”


E io non posso fare altro che ascoltare. Ha ammesso di avere una pistola, non sono pazzo a tal punto da saltargli addosso, e poi c’è qualcosa nel suo aspetto che mi induce a ascoltarlo. Il suo aspetto così appassito dovuto ai capelli brizzolati e quegli occhi stanchi, caratteristiche anomale per un uomo che pare avere solo una quarantina di anni…
Ma sono ostinato e nonostante la tensione del momento voglio essere io a dirigere i giochi nel limite delle mie possibilità, ovvero rivolgendo domande che possano rendermi chiari i punti focali:

NP: “Quindi i Duckers non faranno del male a Cyril?”
T: “Non adesso, no”
NP: “Perché?”
T: “Perché devono eseguire altri ordini”
NP: “E lei come lo sa se non è in combutta con loro?”
T: “Diciamo che il loro capo e il mio si tengono in contatto. C’è un legame…ed è qui che nasce ciò che sto cercando di raccontarle…”


Ora so che quest’uomo è alle dirette dipendenze di qualcuno, e lo stesso vale per i Duckers. Ma ho la sensazione che questo me lo avrebbe detto senza alcun problema, quindi tanto vale ascoltarlo. Le mie domande sono valse solo a rendermi oltre che teso pure imbarazzato…

T: “Allora, innanzitutto è giusto che mi presenti. Il mio nome è Russ Costel”
NP: “Molto lieto”

Sono sarcastico, se non si capisse.
RC: “Questo è un tentativo per indurla a fidarsi del sottoscritto, ma apprezzo le buone maniere quindi mi sembrava doveroso presentarmi”
NP: “Lei dilunga fin troppo…”

Cosa può interessarmi del suo nome? Potrebbe essere falso esattamente come potrebbe farmi secco alla fine della nostra conversazione.
RC: “Non lo nego, è un mio difetto. Allora passo al dunque: deve sapere che è nata piuttosto recentemente un’organizzazione criminale che ha come centro proprio la sua città, Detroit, e si sta rapidamente espandendo all’interno degli Stati Uniti!”

Se finora dilungava troppo, adesso è riuscito a darmi un’informazione colossale in una volta sola.
In fin dei conti la cosa non dovrebbe sorprendermi dato che Detroit non è mai stata una cittadina pacifica ed è noto a livello mondiale. Ma cosa ha a che fare con me tutto ciò? Un brutto presentimento mi assale…

RC: “Sicuramente si domanderà perché abbia dato una simile quanto pericolosa informazione proprio a lei, e immagino non sappia cosa ha a che fare con tutto ciò, lei che è solo un fotoreporter oltre che un wrestler a quanto so…”
NP: “Temo di averlo intuito…”
RC: “Proprio così, i Duckers sono coinvolti in questa organizzazione, quindi lei e il suo amico Cyril Myers vi siete senza saperlo messi nei piani di questa pericolosa organizzazione”


Proprio quello che temevo. E quel brivido freddo torna a percorrere la mia colonna vertebrale più intenso che mai. Se quel che dice quest’uomo è vero sono in grossi guai.
Proprio così, ora la mia preoccupazione non è più l’individuo di fronte a me. Mi sto fidando di lui? Non posso dirlo, le informazioni appena recepite mi stanno annebbiando il cervello, e non voglio cadere nella paranoia, devo sentire il resto.

NP: “Quindi anche lei è coinvolto?”
RC: “Esattamente, ma prima non le ho risposto sul mio effettivo legame coi Duckers perché non siamo propriamente ‘colleghi’. Questa organizzazione è nata dall’unione di quattro dei più grandi boss del crimine della nazione. I Duckers sono alle dipendenze di uno di questi mentre io di un altro, ora capisce perché non sono proprio in combutta con loro, semplicemente le informazioni all’interno girano”
NP: “Ha un nome questa organizzazione?”
RC: “Ancora no, ma la formazione dei quattro capi lo ha, oltre agli pseudonimi che hanno ognuno. Sono Scorpion, Spider, Butterfly e Hornet. Insieme vengono chiamati i Murder City Puppeteers”


Questo era troppo. Finora il discorso poteva reggere per quanto insolita fosse la fusione di grandi criminali in una unica organizzazione con lo scopo del predominio a livello nazionale, quanto ancora più insolito era che io fossi finito nei loro affari. Ma questa storia dei nomi di insetti, dei marionettisti della città omicida, no, non può reggere. Questo non è un fottuto cartone animato!

NP: “Puppeteers? Butterfly? Sta scherzando?”
RC: “Assolutamente no, ma capisco che lei lo speri”
NP: “Sperare che scherzi? Al contrario! Lei mi ha rapito, portato lontano chilometri dalla mia città mentre il mio amico potrebbe essere già morto! E per cosa?!? Per raccontarmi storielle di insetti e giocattoli! E lei sarebbe un criminale?”
RC: “Senta…”
NP: “No, senti tu! Questo non è un fottuto cartone animato, QUESTA E’ LA MIA VITA, CAZZO!”


Ecco, sono esploso. E non me ne vergogno, sono certo di aver resistito più di quanto avrebbe fatto chiunque altro al mio posto.
Ma la reazione dell’interlocutore è più insolita della durata della mia pazienza, infatti rimane calmo e pacato come se nulla fosse successo, non si esaspera, solo la sua aria stanca sembra divenire ancora più spossata in un atteggiamento di rassegnazione.

RC: “Crede che l’avrei portata fin qui per raccontarle storielle? Io voglio salvarle la vita”
NP: “E perché dovrebbe se fa parte pure lei dell’organizzazione che mi vuole morto? Non le è più facile spararmi adesso?”


E questo è il punto cruciale, la crepa che incrina il mosaico che finora ha costruito pezzo per pezzo. Oltre che una sfida da me stesso lanciata che potrebbe costarmi la vita.
La sua aria resta seria, i suoi occhi posano a terra evitando il mio sguardo e la sua voce si fa grave.

RC: “La sua domanda è più che legittima e io posso solo dirle la verità, che lei mi creda o no… Vede, io faccio questo sporco lavoro da anni, il mio compito è sempre stato quello di killer su commissione e la pistola è stata la mia croce in questi anni trascorsi dalla mia giovinezza ormai esaurita…”
Non parla per qualche secondo, gli occhi sempre rivolti verso il basso.
RC: “...ma ora sto invecchiando sia nel fisico che nell’animo, un invecchiamento precoce dovuto alla delusione, la delusione di non essere riuscito a cambiare il mio destino, nemmeno per la mia famiglia”
NP: “La sua famiglia?”
RC: “Sì, mia moglie e mia figlia, la piccola Eleonore. Avrei voluto cambiare la mia vita, diventare un uomo onesto per dare loro un futuro sicuro e felice…”

Gli occhi gli diventano lucidi, trattenendo a stento le lacrime.
RC: “…ma da questo mondo non si esce, chi entra nel meccanismo del crimine non vi esce più e ora non posso tornare sulla retta via per garantire ai miei cari un benessere donato dall’onestà. Troppo tardi ho capito questo, e l’ho capito grazie al loro affetto, ma sapendo che non posso tornare indietro vorrei morire ogni giorno di questa vita, perché non riesco a portarmi un peso simile addosso, il peso della consapevolezza di non poter cambiare!”
Vedendo un uomo in queste condizioni e udendo simili discorsi in me avviene qualcosa, un sentimento che mi spinge a credergli. Non so cosa mi muova, forse il ricordo di mia madre perduta e della mia difficile adolescenza, ma smetto di emettere domande e parole animate da nuove sensazioni vengono emesse dalla mia bocca:

NP: “Lei non può rinunciare a vivere! Se morisse lascerebbe la moglie e la figlia che tanto ama sole!”
RC: “Grazie per le sue parole, posso dirle che questo è il motivo per cui sono ancora vivo e le parlo da uomo a uomo, con l’intenzione di salvare la sua di vita, dato che ne ho l’opportunità”
NP: “Ma lei deve abbandonare questo stile di vita! Cambi nome e stato, fugga, porti la sua famiglia lontano dalla malavita! Lei può ancora salvare ciò che le è caro!”


L’argomento non è più la mia salvezza, ma quella di quest’uomo, e sono io ad esortarlo a trattare di ciò. Incredibile.
Ma è merito di cosa? Il suo atteggiamento? Il suo aspetto che conferma quanto ha detto sulla sua stanchezza di vivere? O mi preoccupo per la sua sola famiglia?
Non posso rispondere a queste domande, non so da dove provenga questo altruismo che supera la premura di salvare la mia pelle, ma sento che è una cosa giusta e non la respingerò.

RC: “La ringrazio ancora, soprattutto perché sta dimostrando di credere all’uomo che le sta davanti e che poco fa credeva essere il suo carnefice, ma ora ciò che mi preme è salvare lei, questo darebbe significato alla mia vita ora come ora”
NP: “Ma…”
RC: “Salverò la mia famiglia, glielo prometto. Ma ora lasci che mi occupi della sua vita”


E così mi ha ammutolito, ma ha promesso che salverà la sua famiglia in qualche modo, forse seguendo il mio consiglio anche se sono certo che già lo avesse considerato, e questo mi rende meno irrequieto.
Ora sono pronto ad ascoltare il resto, ricordandomi improvvisamente che non è solo la mia vita in gioco, ma anche quella del mio amico Cyril.

RC: “I quattro membri hanno nomi insoliti, non lo nego, ma il nome dell’associazione ha un senso. Murder City Puppeteers: i Burattinai della Città Omicida. La città in questione come avrà intuito è Detroit, il fulcro del loro dominio, mentre lo pseudonimo ha un senso. Loro sono come dei burattinai che manovrano tutti, subordinati o avversari, come se fossero delle marionette. Proprio così, io, lei, siamo dei burattini nelle loro mani!”
NP: “Anche i Duckers…”
RC: “Esatto, anche i Duckers. Proprio per questo non uccideranno né lei né il suo amico oggi, lo stesso giorno in cui sono usciti di prigione proprio grazie all’organizzazione. I quattro sono abili marionettisti e vogliono cose in grande: vogliono manovrare i loro nemici, niente banali delitti! Per questo oggi non succederà niente, e ne sarei stato certo anche se la notizia non fosse giunta alle mie orecchie filtrando nella organizzazione. Però c’è un altro particolare!”
NP: “Quale sarebbe?”
RC: “I quattro capi sono solo in tre adesso”
NP: “Cosa?!?”
RC: “Uno di questi è in prigione ora, e ha assistito di persona al suo arresto!”
NP: “Vuole dire che si tratta di…”
RC: “Ralph Caruso, che fu incastrato con lei circa due mesi fa!”


Incredibile, Ralph Caruso era uno dei criminali più pericolosi nel territorio del Michigan e oltre, e questo in effetti farebbe di lui un candidato assai probabile all’interno di un’organizzazione con base a Detroit. Ma proprio lui è stato fregato come un pesce lesso in un complotto architettato apposta per metterlo fuori dai giochi, organizzato dai ricettatori dei Duckers e al quale sono stato coinvolto persino io, ignaro di tutto.

RC: “Ma non creda che questo significhi che i Murder City Puppeteers sono facilmente arrestabili. Deve sapere che Caruso aveva lo pseudonimo di Hornet tra i quattro, ed era il meno importante tra loro”
NP: “Però era pur sempre un membro…”
RC: “Già, ma lei non sa la cosa più importante: il complotto per mandarlo in galera è stato architettato proprio dagli altri tre membri!”


Lo stupore mi pervade, non ho il tempo di reagire che l’uomo di fronte a me prosegue imperterrito.

RC: “Gli altri membri lo volevano fuori dai giochi in quanto sono giunti a considerarlo una spina nel fianco, e lo hanno espulso a modo loro con un’abile manovra al quale persino lei ha partecipato come giocatore involontario. Lei ha già avuto a che fare con questa organizzazione criminale senza saperlo!”
NP: “Quindi Caruso era l’elemento più debole?!?”
RC: “Esatto”
NP: “Ma confesserà tutto alla polizia ora che è in arresto!”
RC: “Invece non lo farà, per molti motivi: il complotto è stato organizzato in maniera così sopraffina che lui non sa del tradimento. E anche se potesse sospettarlo, non dirà una sola parola per paura di mettersi contro Scorpion, Spider e Butterfly”
NP: “Ma dietro le sbarre è al sicuro!”
RC: “Nient’affatto, in quanto l’organizzazione ha degli infiltrati all’interno del corpo poliziesco, e questo rappresenta un grosso problema anche per lei…”
NP: “Infiltrati nella polizia?!?”
RC: “Già, lei non dovrà assolutamente riferire una parola sull’organizzazione ad alcun membro della polizia in quanto potrebbe incappare proprio in una spia”


Questo complica le cose, ora non posso contare nemmeno sull’appoggio della polizia.
Sono solo contro un’organizzazione criminale che ha intenzione di farmi fuori, cosa posso fare? Arrendermi e attendere la mia morte?

NP: “E allora che posso fare?”
RC: “Fidarsi di me. Io voglio salvarla e posso essere la sua spia all’interno dell’organizzazione, passandole informazioni che possono salvare la vita sua e del suo amico”


Cyril, mi ero dimenticato di lui! Anche la sua vita è in pericolo e l’unica via d’uscita è fidarsi di quest’uomo, che è riuscito a conquistare la mia fiducia nonostante fino a poche decine di minuti prima fossi certo che la mia scomparsa sarebbe stata opera sua.
Ma posso essere certo che voglia mettere a repentaglio la sua esistenza e la sua famiglia in mio favore in quanto stanco di essere un killer?
E’ un grosso dubbio, ma se ciò che ha detto corrisponde al vero, allora lui è l’unica speranza a cui aggrapparsi per avere salva la vita.

NP: “Ormai mi fido di lei. Ma mi prometta che metterà in salvo la sua famiglia”
RC: “La ringrazio sia per la fiducia che per la preoccupazione verso i miei cari, le assicuro che come marito e padre è mio dovere proteggerli, e lo farò! Ma prima di portarla dal suo amico sarà bene che fissiamo luogo e data per il nostro prossimo incontro”


Fissiamo per martedì a mezzanotte in un vecchio magazzino abbandonato alla periferia di Detroit, lontano da occhi e orecchie indiscrete. Immagino sia tutto quindi giro i tacchi per salire sull’auto, ma mi rendo conto di aver dimenticato una domanda importantissima…

NP: “Aspetti, non mi ha ancora dato alcune informazioni sull’identità dei membri dell’organizzazione”
Direi che non sono dati da poco, sapere chi affrontare è d’obbligo.
RC: “Purtroppo come subordinato conosco l’identità di un solo membro ovvero Scorpion, quello che è stato ed è tuttora il mio boss, l’uomo che da anni muove i fili della marionetta che le sta di fronte, signor Porter. Il suo nome è…”



**************************************************************************





Russ Costel mi ha accompagnato a casa di Cyril, al quale sto suonando il campanello con insistenza e visto quanto ritarda, anche con un po’ di timore. Ho provato a chiamarlo al telefono mentre stavo tornando a bordo del finto taxi ma non rispondeva.
Suono con ancora più vigore e mi metto persino a bussare provocando un baccano infernale, ma continua a non aprire. Che sia uscito? E se fosse in pericolo?
Appoggio l’orecchio per sentire un qualsiasi suono che mi segnali la presenza di qualche anima in casa, e proprio in quell’istante la porta si spalanca facendomi cadere in avanti! Ma che diavolo…?

Cyril Myers: “Oh Nick, che vuoi?”
Questo ragazzo mi farà impazzire...
NP: “Cosa voglio?!? Dove diavolo eri???”
CM: “Ah, mi sono messo a giocare online e sono finito letteralmente dentro al gioco! Mi ci sono piazzato all’una subito dopo pranzo!”
NP: “Ma ormai il sole sta tramontando!!! E perché diavolo non rispondevi al telefono?!?”
CM: “Vedi queste cuffie?
(mi illustra i dispositivi auricolari che ora tiene al collo, come se spiegasse ad un bimbo di 5 anni. Mi prende per il culo?) Le tenevo alle orecchie per entrare al meglio nella realtà virtuale e direi di esserci riuscito! Vuoi fare una partita?”

La sua pacatezza in momenti tempestosi come questo è assolutamente disumana. E’ vero che non sa ancora niente di tutto quello che ho vissuto e di quanto rischiamo, ma il suo comportamento assolutamente fuori luogo invece di farmi imbestialire o disperare, mi inietta una dose di buonumore nel sangue. Non una grande quantità, la circostanza è fin troppo angosciante, ma un po’ di vivacità è essenziale per affrontare simili avversità all’orizzonte.
Così interrompo l’allegra e fin troppo duratura giornata videoludica di Cyril con i miei aneddoti, e vedo la serenità del mio panzuto amico scorrere via lontano mentre la mia ricostruzione degli eventi prosegue. Una contraddizione rispetto a quanto ho espresso prima, ma inevitabile.

CM: “N-n-non ci c-credo!”
NP: “Invece è tutto vero, Cyril. Ma aspetta a preoccuparti! La nostra vita proseguirà normalmente, continueremo a svolgere il nostro lavoro e i nostri hobby ma dovremo tenere gli occhi aperti e fare ciò che ci conviene per evitare i guai”
CM: “A-anche l-la tua carriera d-di lottatore?”
NP: “Sì, non tenteranno di uccidermi durante uno show in diretta mondiale, loro amano le manipolazioni e non credo che si daranno ad efferati delitt o incidenti inspiegabilii. Inoltre non abbiamo solo una spia infiltrata nell’organizzazione, ma anche un'altra carta!”
CM: “Cosa?”
NP: “Non cosa, ma chi”
CM: “Allora chi?”
NP: “Una persona di mia conoscenza che sono certo non ci negherà il suo aiuto. Domani andremo da lui e vedrai coi tuoi occhi di chi si tratta…”


E così, ha inizio la guerra per la nostra sopravvivenza.
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23/09/2007 03:13
 
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Porter si shippuudenizza. Da oggi sarà in grado di creare Kage Bunshin a bizzeffe [SM=g27828]

A parte gli scherzi, questo è un cambio di stile oltre che l'inizio di una saga che ha avuto ben due prequel: gli spot di due e di tre mesi fa. Se non li avete letti potrà sorgere qualche difficoltà nella lettura per mancanza di informazioni sui personaggi e sulle vicende.
La cosa curiosa è che questa saga prende spunto dai due spot citati ma è del tutto improvvisata infatti mi è apparsa sottoforma di visione a fine agosto quando ero a meditare sugli scogli sardi (non ho altro cui pensare, eh? [SM=x1183764] )

Ci ho lavorato sodo cominciando a scriverla molto prima della Deadline e non all'ultimo minuto come al solito, riuscendo così a scrivere in maniera più dettagliata. L'obbiettivo è un incremento positivo nella media voti, spero di aver colto nel segno con questo lavoro.

Beh, leggete e commentate, più siete e più mi fa piacere [SM=g27811]
Spero non annoi più di questo post [SM=x1183788]
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27/09/2007 14:15
 
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certo che i nomi dei boss potevi sceglierli migliori [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
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27/09/2007 21:59
 
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Scorpion è un bel nome, Hornet sa troppo di personaggio cornuto. Vai a vedere che alla fine RC spia ha legami con Ralph Caruso e cerca di aiutarlo a comandare Detroit, non ce lo vedo altrimenti il suo ruolo da "buono".

Ok, detto questo, ribadisco che è un buonissimo spot, mi è piaciuta la narrazione.
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28/09/2007 00:20
 
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Re:
cell in the hell, 27/09/2007 21.59:

Scorpion è un bel nome, Hornet sa troppo di personaggio cornuto. Vai a vedere che alla fine RC spia ha legami con Ralph Caruso e cerca di aiutarlo a comandare Detroit, non ce lo vedo altrimenti il suo ruolo da "buono".

Ok, detto questo, ribadisco che è un buonissimo spot, mi è piaciuta la narrazione.




Ma porco zio, ho messo due RC! [SM=x1183771]

Ma Caruso è un cornuto, lo consideravano una pippa e l'hanno buttato fuori fregandolo come un pivello [SM=x1183764]

[Modificato da Kurtangle86 28/09/2007 00:31]
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28/09/2007 00:22
 
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Re:
HHHThegame, 27/09/2007 14.15:

certo che i nomi dei boss potevi sceglierli migliori [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]




Leggimi il labbiale:


PEZZO D'IMBECILLE!!!



Cmq di uno dei nomi capirete il motivo...

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Re: Re:
Kurtangle86, 28/09/2007 0.22:




Leggimi il labbiale:


PEZZO D'IMBECILLE!!!



Cmq di uno dei nomi capirete il motivo...





[SM=x1183767] [SM=x1183767] [SM=x1183767]
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Re: Re: Re:
HHHThegame, 28/09/2007 2.09:




[SM=x1183767] [SM=x1183767] [SM=x1183767]



Mi fai schifo, bombolo!!!


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Re: Re: Re: Re:
Kurtangle86, 28/09/2007 17.20:



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[SM=x1183767] [SM=x1183767] [SM=x1183767]
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Re:
cell in the hell, 27/09/2007 21.59:

Scorpion è un bel nome, Hornet sa troppo di personaggio cornuto. Vai a vedere che alla fine RC spia ha legami con Ralph Caruso e cerca di aiutarlo a comandare Detroit, non ce lo vedo altrimenti il suo ruolo da "buono".

Ok, detto questo, ribadisco che è un buonissimo spot, mi è piaciuta la narrazione.




posso dire che hudson hornet è "doc" di cars? [SM=x1183764]


cmq è bello spot!! e sono d'accordo con max! narrazione molto bella [SM=g27811]
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veramente spot ottimo, rappresenta il salto di qualità di Porter, sono contentissimo per te Gabe.
Sinceramente ho bestemmiato come un cane perchè voglio sapere come finirà, ma cmq vedo in Porter un futuro main eventer..
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