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"The Best Sit" (Spot Draven per SOTR)

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2007 20:55
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Matt Draven
15/05/2007 01:17
 
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Martedì 31 Ottobre, Prigione Statale di San Quintino, California, 11:00 AM

Sue Wilkins aspettava fuori dal grande cancello da quasi 2 ore.
Le sue unghie laccate di rosso ticchettavano impazientemente sul taccuino, mentre la sua vecchia biro era adagiata da qualche parte nel disordine della sua borsetta Fendi.
Era vecchia e fuori moda, ma Sue ne andava orgogliosa.
Le nuvole si addensavano sempre di più, contrastando i pareri dei più importanti metereologi Californiani, che all'unisono avevano rpedetto una gran giornata di sole.

"Cazzate" pensò Sue. "Il giorno di Halloween non vuole nessun sole. E io mi ritrovo qui davanti, in attesa di scendere all'inferno."

Automaticamente, Sue aprì la borsetta e controllò di nuovo il suo contenuto. Era la quinta volta in 3 ore, ma la sua indole giornalistica considerava quel gesto normale.

Profilo psicologico, dossier del processo, alcune raccomandazioni del capo, domande da progere all'intervistato, due tampax e, naturalmente, la sua vecchia biro.

Sue Wilkins era un'affermata giornalista in California.

45 anni, bella presenza, parlantina sciolta, sicurezza nell'affrontare i casi che le venivano assegnati. Questi requisiti avevano fatto di lei una della maggiori giornaliste penali dello Stato. Se non dell'intera Nazione.

"La giornalista a Stelle e Strisce". Così l'aveva presentata quel numero di People, quel giorno. Per una volta, Sue aveva abbandonato il mestiere della giornalista ed era saltata dall'altra parte, svolgendo il ruolo dell'intervistata. Due pagine intere di intervista, che Sue conservava ancora nel suo cassetto.

A questo pensava Sue, quando venne destata dal suono acre della sirena che apriva il grande cancello della prigione.

Leggermente intimorita, ma sicura nel passo, Sue attraversò lo stretto cortile d'accesso e si fermò davanti al portone della prigione Statale di San Quintino.

Martedì 31 Ottobre, Prigione Statale di San Quintino, California, 12:10 AM

"Signora?"

"Signora???"

Sue Wilkins alzò gli occhi dal suo dossier per guardare la donna che la stava chiamando.

"E' il suo turno signora, si diriga verso quella porta, per il controllo."

Sue osservò la guardia che l'aveva chiamata. Un cartellino metallico spiccava sul suo grosso seno.

"Helen M. Sanders"

Sue le sorrise e chiuse il suo dossier. la guardia vide il nome del detenuto scritto sulla copertina del dossier e rivolse a Sue una breve risatina.

"Che coraggio che ha..."

"Prego?"

La guardia sorrise ancora, per poi indicare con l'indice il nome scritto sulla copertina del dossier.

"Dico che ha un gran fegato ad affrontare quest'uomo. Nessuno lo avvicina, anche le guardie hanno paura di lui. Non per farmi gli affari suoi, ma perchè lo cerca?"

Nel forte accento del sud, Sue riconobbe una donna che non aveva studiato.

"Lavoro per un giornale molto importante, e saremmo curiosi di avere anche il profilo psicologico di questo carcerato per lo speciale che abbiamo intenzione di proporre."

Helen guardò Sue, abbssò di nuovo gli occhi sul dossier e li alzò di nuovo.

"Io fossi in lei sarei curiosa di sapere come si esce alla svelta da questo posto, e sarei ancora più curiosa di sapere come si evita l'uomo che sta per incontrare..."

Sue sbarrò gli occhi.

"Come dice, scusi?"

La guardia si scansò di lato, e sorrise indicando una porta sul fondo della stanza.

"Attraversi quella porta, per il controllo."

Martedì 31 Ottobre, Prigione Statale di San Quintino, California, 12:50 AM

Un pò scossa, Sue Wilkins percorreva ora uno stretto corridoio.

Ripensava alle parole della guardia all'ingresso, trovandole remote e al tempo stesso ignote.

Perchè quell'avvertimento?

A scansare un pò questi pensieri, ci aveva pensato il corpulento addetto alla sicurezza.

Con gesti poco gentili aveva invitato Sue ad aprire la borsetta, per poi palparla in ogni punto del suo corpo. Sue si era trattenuta dal reagire, tenendo bene a mente di essere in un carcere di massima sicurezza.

Finita la routine di controllo, l'addetto alla sicurezza, un certo Hopkins, consegnò a Sue un foglietto. Subito dopo l'aveva esortata a passare sotto il metal detector, per poi incamminarsi per il corridoio. Seguendolo avrebbe trovato in fondo una scrivania.

"L'entrata per il Regno dei Morti", l'aveva chiamata Hopkins, senza nascondere un certodivertimento.

Sotto le luci al neon, Sue avanzava a passo veloce, fra cataste di vecchi materassi e alcuni vassoi rotti.

Quando sul muro accanto a se lesse "ALA E" scritto a lettere rosso sangue, capì di essere arrivata.

Un uomo era intento a scrivere sulla sua scrivania.

Con un leggero colpo di tosse Sue richiamò la sua attenzione. L'uomo alzò gli occhi dal foglio e squadrò la giornalista. Senza dire una parola si alzò e prese il foglietto. Lo lesse velocemente e lo richiuse, posandolo sulla scrivania.

"Signora Wilkins, lei sta per entrare nell'Ala E del Penitenziario di Stato di San Quintino." L'uomo, che era senza targhetta di riconoscimento, parlava come un auotma, quasi stesse ripetendo una recita che ripeteva fin troppe volte.

"L'Ala E della prigione è il Braccio della Morte. La prego di attenersi scrupolosamente agli ordini che le verranno impartiti dalle guardie carcerarie."

L'uomo andò dietro la scrivania e prese un mazzo di chiavi. Ne scelse una e il suo sguardo cadde di nuovo sul foglietto. Lo prese e lo riaprì. Leggendo, un sorriso quasi malinconico si aprì sul suo volto.

Guardò di nuovo la giornalista e si diresse verso la porta blindata.

Uno scatto metallico e l'uomo spalancò a Sue le porte del Braccio della Morte.

Scostandosi, l'uomo permise a Sue di oltrepassare la porta, non prima di rivolgerle di nuovo la parola.

"Buona fortuna, signora Wilkins."

Martedì 31 Ottobre, Braccio della Morte della Prigione Statale di San Quintino, California, 01:00 PM

Era tutto così diverso, nel luogo in cui nessun uomo desidera approdare.

Una lunga fila di celle che si estendevano da entrambi i lati del corridoio, e in fondo una porta che conduceva alla Camera della Morte.

Una guardia in divisa bianca, che recava le lettere DR (Death Row) sul petto la stava aspettando in piedi, con le braccia dietro la schiena.

Senza aspettare che Sue arrivasse, l'uomo girò sui suoi tacchi e andò ad aprire la porta in fondo al corridoio.

Un leggero senso di nausea pervase Sue, alla vista della Camera della Morte.

La porta era aperta, probabilmente perchè si stavano facendo i preparativi per l'esecuzione di cui tutti parlavano. Come tutto lo Stato della California sapeva, quella notte si sarebbe svolta l'esecuzione di un Killer, da tempo nel Braccio della Morte. La porta socchiusa lasciava intravedere il lettino dove si praticava l'iniezione letale. Il senso di nausea si attenuò quando la guardia chiuse di scatto la porta.

"Da questa parte."

Senza usare termini cortesi. Si vedeva che quegli uomini era abituati a convivere con i peggiori assassini dello Stato.

Scostando la vista dalla Camera della Morte, Sue seguì la guardia in una stanza più piccola.

Una lunga fila di sedie, poste una di fronte all'altra. Tutte separate da una rete. Il tutto controllato da un cecchino appostato in fondo alla stanza.

La guardia fece strada a Sue, indicandole una sedia.

La giornalista si sedette.

Con uno slancio di gentilezza, la guardia le chiese se aveva bisogno di un bicchiere d'acqua, o di qualcosa da mangiare nell'attesa. Sue rispose negativamente e la guardia sembrava aspettarselo.

"Probabilmente gli è imposto dal regolamento..." pensò Sue.

"Fra qualche minutò verrà qui condotto il condannato con il quale desidera parlare. La prego di non avvicinarsi mai troppo alla rete e di non toccare per nessuno motivo il condannato. Per il grado di pericolosità che la prigione ha attribuito al condannato, due cecchini controlleranno sempre l'evolversi della situazione."

Senza guardare in faccia Sue, la guardia abbandonò la stanza.

Nella sua solitudine, Sue cominciò a sudare freddo.

Martedì 31 Ottobre, Braccio della Morte della Prigione Statale di San Quintino, California, 01:15 PM

Erano passati solo 15 minuti, ma a Sue sembravano passate delle ore.

Pochi minuti prima erano entrati i due cecchini. Si erano sietamati dietro alla giornalista, guardando dritto avanti a loro, quasi come se temessero anche la sedia sulla quale di lì a poco si sarebbe seduto il condannato.

Nel frattempo Sue rileggeva il dossier.

Matt Draven, accusato dell'omicidio di 3 ragazze ed un ragazzo. Condannato a morte dalla giuria del processo dopo soli 30 minuti di deliberazione. Alla pronuncia della condanna, il ragazzo si era limitato ad alzarsi ed incamminarsi da solo verso l'uscita. Non aveva opposto nessuna resistenza durante il tragitto verso il Braccio della Morte, anzi, aveva in qualche modo collaborato. Ma era psicopatico. E questo era quello che più preoccupava George Henry Whitmore, il direttore della prigione.
Ordinò subito che la cella di Draven fosse posta lontana dalle altre. Il ragazzo entrò nella sua cella e da quel momento non parlò più.
La sola infrazione che commise fu nelle docce, dove con una gomitata spaccò il cranio di Webby Gardner, che stava provando a sodomizzarlo.
Gardner giaceva ora in coma irreversibile nell'ospedale della prigione.

Proprio mentre Sue girava la pagina sulla foto del cranio spaccato di Gardner, la porta dall'aktra parte della rete metallica si aprì e due guardie entrarono nella stanza.

Subito dopo, scortato da altre due guardie, un ragazzo ammanettato sia alle mani che ai piedi fece il suo ingresso.

Teneva la testa china, ed i capelli neri che gli coprivano il viso contrastavano con il candore della sua divisa.

Sue non sapeva dire se quel ragazzo non si rendesse conto che di lì a poche ore sarebbe stato giustiziato. Anzi, le sembrò anche troppo sicuro di se.

Matt Draven si sedette sulla sedia di fronte a Sue, sempre con la testa china.

Due guardie uscirono dalla stanza, mentre altre due si posizionarono ai lati della porta.

"Signor Draven?"

Intimorita, Sue provò ad attirare l'attenzione del ragazzo, che però non dava segni di vita.

"Vorrei solo porle alcune domande signor Draven sulla sua vita qui dentro e su quello che l'asoetta stasera."

Non aveva mai amato i mezzi termini Sue Wilkins. Dire ad un uomo che probabilmente era già provato mentalmente che quella sera sarebbe morto era crudele, ma il suo lavoro le aveva insegnato che con i mezzi termini i discorsi si allungano, e portano via del tempo.
E se c'era una cosa che Sue desiderava in quel momento, era andarsene via al più presto.

"Signor Draven, se non ha intenzione di parlarmi, posso anche andare via. Mi chiedo solo perchè ha accettato la mia intervista."

Il ragazzo continuava a tenere la testa china.

In un attimo Sue raccolse tutt le sue cose e si diresse verso la porta, pronta per andarsene.

"Che domanda stupida Sue, come credi che si senta un uomo che sta per morire?"

Sue Wilkins si arrestò davanti alla porta, con gli occhi sbarrati.

"Come sa il mio nome, signor Draven?"

Il ragazzo, teneva ancora la testa china.

"Non ho bisogno di dossier, mi è bastato vederti qualche volta in TV. Sai, la TV è l'unico svago che mi è concesso. Mi ci tengono buono con la TV. Ma da stasera credo che non mi servirà più. Potrei regalarla ad Eddie Bone, che non ne ha una. Sicuramente si sentirebbe meglio."

Sue si girò e guardò il ragazzo.

"Proprio di questo parlavo signor Draven. Lei regalerà la sua TV ad un altro detenuto perchè stasera verrò giustiziato..."

Draven ebbe un sussulto.

"Chi ha detto che verrò giustiziato?"

Gli occhi di Sue divennero due fessure.

"Ha appena detto che regalerà la sua TV. Suppongo che nella bara non ci sia un antenna per ricevere i canali."

Sue terminò la sua frase con un sorrisetto. Aveva paura si, ma lo nascondeva molto bene.

Con una mano candida, Draven si riavviò una ciocca di capelli ed alzò la testa. Due occhi che sembravano iniettati di sangue guardavano ora la giornalista.

"Ho solo detto che non mi servirà più, Sue. Non tratte conclusioni affrettate. Ancora non ti ho detto il motivo per cui ho accettato la tua intervista...."

Sue indietreggiò alla vista del volto di Draven.

"No signor Draven sarei curiosa di saperlo..."

Draven si alzò in piedi, avvicinando la faccia alla rete metallica.

"So che per stasera avrai un posto in prima fila per assistere allo spettacolo. Sai cosa succedeva in Francia, ai tempi della ghigliottina? Un uomo si metteva sopra uno sgabello e vendeva i posti migliori. Ma c'è un posto che non è mai stato venduto Sue. Il posto del protagonista. Tu hai fatto di tutto pur di poter assistere alla mia esecuzione e io voglio premiarti. Voglio donarti quel posto che non è mai stato venduto... pensaci bene Sue...."

Sue Wilkins era terrorizzata, si avvicinò al cecchino, ma quello non si mosse di un millimetro. Sembrava fatto di Cera.

"Non aver paura Sue, stasera assisterai allo spettacolo dal punto di vista migliore."

La voce di Draven era mellilua e divertita.

"Si Sue, ti ho invitata qui perchè tu stasera prenderai il mio posto alla direzione dell'orchestra...."

Sue ulrò di terrore, e il buio circondò la sua mente. Ea sicura di avere gli occhi aperti, ma non vedeva nulla.

Poi, il vuoto.

Martedì 31 Ottobre, Camera della Morte della Prigione Statale di San Quintino, California, 11:57 PM

Sue aprì gli occhi.

La prima cosa che vide fu un orologio che segnava ale 23:57, ma non si accorse di essere legata e sdraiata su di un lettino.

E non si accorse nemmeno degli uomini che armeggiavano intorno a lei.

Ad un certo punto, le imposte di una finestra che Sue aveva alla sua destra, si aprirono. Dietro, sedute in fila, c'erano 11 persone, su 12 sedie. Una sedia era vuota. Sopra c'era un cartello che recava un nome: "Sue Wilkins".

Sue non capiva, ma la voce del direttore Whitmore la portò di botto alla cruda realtà.

"Matt Draven, sei stato condannato a morte da una giuria di tuoi pari."

Sue sbarrò gli occhi.

"NO! NO! NOOOO!!!!!"

"Un mix di farmaci verrà iniettato nelle tue vene, fino a darti la morte. Hai un'ultima dichiarazione da fare?"

Un microfono venne avvicinato alla bocca di Sue.

Le sue urla riempirono la stanza, ma le sentiva solo lei.

"COSA STATE FACENDO!!!!!! SLEGATEMI!!! SLEGATEMI PER DIO!!! SLEGATEMI, VI PREGO!!!!!!!"

Sue piangeva, ma nessuno ci fece caso. Il microfono le venne tolto dalla bocca e un medico si avvicinò al suo braccio. Con molta delicatezza, inserì due aghi nel braccio di Sue, per poi recarsi accanto ad una macchina che recava 3 bottoni, collegati a loro volta a 3 fiale che contenevano 3 liquidi diversi.

Tiopentale Sodico per addormentare il condannato.
Pancuronio Bromuro per rilassare i muscoli del condannato.
Cloruro di Potassio per arrestare il battito cardiaco del condannato.

Il medico che si era avvicinato alla macchina guardò in faccia il direttore del carcere, che a sua volta guardò l'orologio e il telefono che campeggiava in fondo alla stanza. Quel telefono serviva al direttore per parlare con il Governatore, in caso ci fosse stata una grazia dell'ultim'ora.

Ma quale uomo sano di mente avrebbe concesso una grazia a Matt Draven?

Il direttore guardò il medico alla macchina e fece un lento cenno con la testa.

Il medico azionò uno dopo l'altro i 3 interruttori.

Sue voltò lo sguardo verso il "pubblico" e notò che non c'era più la sedia vuota.

Quella sedia era stata occupata.

E su quella sedia, in preda ad una crisi di risate isteriche, c'era Matt Draven.

Sue pianse, ed urlò, ma poi i suoi occhi si fecero più pesanti, i suoi muscoli si rilassarono e il suo cuore si fermò, proprio mentre le imposte della finestrella degli spettatori si chiudevano, cancellando le risa di Matt Draven, oltre alla vita di Sue Wilkins.

[Modificato da =LionMatt= 15/05/2007 1.18]

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15/05/2007 08:47
 
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Freud si masturberebbe al pensiero di poter analizzare una mente malata come quella di Draven [SM=x1183776]

grandissimo spot, agghiacciante e tremendo nella complessità psicotica di Matt Draven, letto piacevolmente per uno stile scorrevole ma efficace, capace di catalizzare l'attenzione con frasi ad effetto nei momenti giusti!

super!
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15/05/2007 13:06
 
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Re:

Scritto da: =CharismaticEnigma= 15/05/2007 8.47
Freud si masturberebbe al pensiero di poter analizzare una mente malata come quella di Draven [SM=x1183776]

grandissimo spot, agghiacciante e tremendo nella complessità psicotica di Matt Draven, letto piacevolmente per uno stile scorrevole ma efficace, capace di catalizzare l'attenzione con frasi ad effetto nei momenti giusti!

super!



Quoto Fausto, Matt!
Uno spot maturo, documentato e attento alle sfumature. Con una suspence che aumenta fino al finale da psicothriller!
Ottimo!
Peccato che tu sia mio avversario... Mi costringi a fare qualcosa di super (ma un po' già lo sospettavo, conoscendoti [SM=x1183765])
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15/05/2007 14:34
 
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Re: Re:

Scritto da: stivi handler 15/05/2007 13.06


Quoto Fausto, Matt!
Uno spot maturo, documentato e attento alle sfumature. Con una suspence che aumenta fino al finale da psicothriller!
Ottimo!
Peccato che tu sia mio avversario... Mi costringi a fare qualcosa di super (ma un po' già lo sospettavo, conoscendoti [SM=x1183765])



Lo dicevo che srebbe stata una grande sfida.... [SM=g27828]
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16/05/2007 22:52
 
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E' bellissimo come spot ma non è che ho capito molto bene il finale, cioè perchè uccidono Sue, come mai non se ne accorgono? E' tutto un gioco mentale? Mi sono perso suppongo, però mi è piaciuto un casino, attendo delucidazioni anche via FFZ per poter giuficare meglio, è uno dei primi spot che mi spiazza tantissimo nonostante lo abbia apprezzato molto.
La mente di Draven è malata, lo so, si denota da ogni spot, ma non riesco a capire questo pensiero (se è un pensiero) del Lonewolf...non comprendo appieno questa follia, e forse è un punto a vantaggio dello spot stesso...

[Modificato da wordlife85 16/05/2007 22.54]

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16/05/2007 23:12
 
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Re:

Scritto da: wordlife85 16/05/2007 22.52
E' bellissimo come spot ma non è che ho capito molto bene il finale, cioè perchè uccidono Sue, come mai non se ne accorgono? E' tutto un gioco mentale? Mi sono perso suppongo, però mi è piaciuto un casino, attendo delucidazioni anche via FFZ per poter giuficare meglio, è uno dei primi spot che mi spiazza tantissimo nonostante lo abbia apprezzato molto.
La mente di Draven è malata, lo so, si denota da ogni spot, ma non riesco a capire questo pensiero (se è un pensiero) del Lonewolf...non comprendo appieno questa follia, e forse è un punto a vantaggio dello spot stesso...

[Modificato da wordlife85 16/05/2007 22.54]




E' la follia di Draven, è la sua mente che crea tutto questo...

In fondo nel pg di Draven nn c'è nulla di reale, è tutto un pensiero malato, è tutto un gioco della mente...

Se ci fai caso, Sue quando vede la camera della morte ha un senso di nausea, lo dico esplicitamente nello spot...

E alla fine ci si ritrova nella camera della morte, come in un incubo, reso reale dalla mente di Draven.

E Draven è questo.

Alla fine voglio far vedere che Draven è un incubo, un pensiero malato. E creo che quel finale sia adatto proprio a far capire questo...

Se qualcuno ha altre domande, fate pure....
22/05/2007 16:55
 
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Cià, proviam a leggere.

" rpedetto " Errore di ortografia , - 167834 punti.

" Mi ci tengono buono con la TV. ", il " mi ci " mi sta sul cazzo, - 99523212 punti.

" Un uomo si metteva sopra uno sgabello e vendeva i posti migliori. ".

Ma c'era anche la prevendita, se eri furbo.

" La voce di Draven era mellilua e divertita. "

MELLILUA! GENIALE! Neologismo of the Year. + 14325432 x 10^12 punti.

Che poi, io sapevo che con l'inezione letale erano 3 i medici, che schiacciavano 3 interruttori diversi , senza sapere quale fosse realmente quella letale, di modo da non aver rimorsi...

Vabbè, dai, è scorrevole, scritto benissimo, con una forma ottima e parole oculatamente scelte. Però non l'ho capito molto. Soprattutto non ho capito perchè qualcuno vorrebbe mai intervistare Draven. Sarà il caldo.

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Re:

Scritto da: MeltdownMachine 22/05/2007 16.55
Cià, proviam a leggere.

" rpedetto " Errore di ortografia , - 167834 punti.

" Mi ci tengono buono con la TV. ", il " mi ci " mi sta sul cazzo, - 99523212 punti.

" Un uomo si metteva sopra uno sgabello e vendeva i posti migliori. ".

Ma c'era anche la prevendita, se eri furbo.

" La voce di Draven era mellilua e divertita. "

MELLILUA! GENIALE! Neologismo of the Year. + 14325432 x 10^12 punti.

Che poi, io sapevo che con l'inezione letale erano 3 i medici, che schiacciavano 3 interruttori diversi , senza sapere quale fosse realmente quella letale, di modo da non aver rimorsi...

Vabbè, dai, è scorrevole, scritto benissimo, con una forma ottima e parole oculatamente scelte. Però non l'ho capito molto. Soprattutto non ho capito perchè qualcuno vorrebbe mai intervistare Draven. Sarà il caldo.




Sugli errori grammaticali che ti devo dire? Ci sn... [SM=g27828]

Sulla pena di morte sei poco informato... Quel discorso si faceva con la fucilazione... Tutti i fucili a salve tranne uno... [SM=x1183762]

Con la sedia elettrica sennò cosa facevano? 15 interruttori di cui solo uno faceva partire l'elettricità?

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Re:

Scritto da: MeltdownMachine 22/05/2007 16.55
Cià, proviam a leggere.

" rpedetto " Errore di ortografia , - 167834 punti.

" Mi ci tengono buono con la TV. ", il " mi ci " mi sta sul cazzo, - 99523212 punti.

" Un uomo si metteva sopra uno sgabello e vendeva i posti migliori. ".

Ma c'era anche la prevendita, se eri furbo.

" La voce di Draven era mellilua e divertita. "

MELLILUA! GENIALE! Neologismo of the Year. + 14325432 x 10^12 punti.

Che poi, io sapevo che con l'inezione letale erano 3 i medici, che schiacciavano 3 interruttori diversi , senza sapere quale fosse realmente quella letale, di modo da non aver rimorsi...

Vabbè, dai, è scorrevole, scritto benissimo, con una forma ottima e parole oculatamente scelte. Però non l'ho capito molto. Soprattutto non ho capito perchè qualcuno vorrebbe mai intervistare Draven. Sarà il caldo.







Leggi il mio, Imbemille. [SM=x1183765]
22/05/2007 17:15
 
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Re: Re:

Scritto da: IL TAGLIAGOLE CANADESE 22/05/2007 17.05





Leggi il mio, Imbemille. [SM=x1183765]



Da quando la mia opinione è così richiesta ? [SM=x1183761]
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Re: Re: Re:

Scritto da: MeltdownMachine 22/05/2007 17.15


Da quando la mia opinione è così richiesta ? [SM=x1183761]







Fallo e basta. :argh:
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23/05/2007 14:57
 
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Re: Re:

Scritto da: =LionMatt= 22/05/2007 17.00


Sugli errori grammaticali che ti devo dire? Ci sn... [SM=g27828]

Sulla pena di morte sei poco informato... Quel discorso si faceva con la fucilazione... Tutti i fucili a salve tranne uno... [SM=x1183762]

Con la sedia elettrica sennò cosa facevano? 15 interruttori di cui solo uno faceva partire l'elettricità?




che io sappia in alcuni stati ci sono 3 medici ,ma non in tutti.

cmq pure te, quel mellilua te lo potevi risparmiare... ma ricontrollare le parti segnate in rosso da word prima di postare no, eh? [SM=g27828]
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Re: Re:

Scritto da: =LionMatt= 16/05/2007 23.12


E' la follia di Draven, è la sua mente che crea tutto questo...

In fondo nel pg di Draven nn c'è nulla di reale, è tutto un pensiero malato, è tutto un gioco della mente...

Se ci fai caso, Sue quando vede la camera della morte ha un senso di nausea, lo dico esplicitamente nello spot...

E alla fine ci si ritrova nella camera della morte, come in un incubo, reso reale dalla mente di Draven.

E Draven è questo.

Alla fine voglio far vedere che Draven è un incubo, un pensiero malato. E creo che quel finale sia adatto proprio a far capire questo...

Se qualcuno ha altre domande, fate pure....



ho capito che era tutto nella mente di Draven notando i nomi dei personaggi:
Ed Boone, Herry Whitmore, c'è pure Hopkins.

Ci sono arrivato, sarà che ormai studiandomi ogni dettaglio nelle puntate di Lost sono diventato molto acuto, ma ce l'ho fatta. [SM=x1183785]
Spot fantastico, non so più che dire leggendo gli spot di questo turno, si superano l'uno con l'altro.
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23/05/2007 15:21
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: HHHThegame 23/05/2007 14.57


che io sappia in alcuni stati ci sono 3 medici ,ma non in tutti.

cmq pure te, quel mellilua te lo potevi risparmiare... ma ricontrollare le parti segnate in rosso da word prima di postare no, eh? [SM=g27828]



Il fatto è che word mi sta sul cazzo, di solito uso Wordpad...

Cmq i 3 medici nn ci sn più, le esecuzioni sn computerizzate...

E gradirei anche un commento, denghiù..... [SM=g27828]
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Matt Draven
23/05/2007 15:23
 
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E cmq in mellilua m'è scivolata una "f" mica ho fatto st'errorone... [SM=g27828]
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