| | | OFFLINE | | Post: 9.908 Post: 1.301 | Registrato il: 25/08/2006 | Città: ROMA | Età: 103 | Sesso: Maschile | Handler | Desperation Iron Man Champion | Skyblue | |
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14/05/2007 19:13 | |
In una notte senza significato, in un luogo dimenticato da Dio, Psycho Roman siede a gambe incrociate sull’erba. Tiene un normale quaderno ed una matita in mano, pronto a mettere per iscritto i suoi terribili pensieri. Per liberarsene, finalmente. La scelta del luogo non è affatto casuale.
Foresta di Melbyville, 30 Aprile… dove tutto ebbe inizio.
Sapete… oggi ho ucciso un uomo. Oppure era una donna… non so, ho i pensieri troppo annebbiati per ricordarmi il sesso della mia vittima. Non ho avuto il coraggio per ascoltare il suo ultimo respiro, per osservare il volto innocente un’ultima volta. Ero in preda ai rimorsi. Non è la prima volta che lo faccio, questo è vero, però stavolta era diverso. Non ho più il gusto che provavo un tempo.
”Oh sì, amore, tutta questa segretezza mi eccita tantissimo, entriamo dentro la foresta, dai!”
Cosa? Volete sapere il metodo dell’esecuzione? Siete proprio così sadici come me? Bene, vi accontenterò. Netto taglio di gola con un coltello, roba da professionisti. Eppure… lui/lei era ancora vivo e vegeto. E mi ha detto tre parole che sono rimaste impresse nella mia mente “te ne pentirai”. Succederà davvero? Dannazione, una punta microscopica di paura si sta addentrando dentro la mia mente.
”Forza, addentriamoci sino in fondo! Abbiamo fatto 30, perché non facciamo 31? Voglio provare l’ebbrezza di farlo sotto gli alberi!”
E se tutto quello che ho fatto nella mia vita fosse sbagliato? Lo scrivo perché non avrei mai il coraggio di dirlo al mondo intero. Voglio dire: l’altro giorno stavo a letto, e nello specchio davanti a me ho visto una figura che doveva essere posizionata dentro le lenzuola insieme al sottoscritto. Solo che non c’era niente! Se esiste un Dio ora ho la prova che sta facendo giustizia spaventandomi. La domanda ora è: potrò mai…
”Cosa c’è, hai paura?” “No, è solo che questo posto mi mette i brividi. Una volta, quand’ero ragazzina mi ci sono persa, e mi sembrava tutto così assurdo… avevo allucinazioni, vedevo figure di morti dappertutto, ero perseguitata letteralmente dagli spiriti, ma ora…”
cambiare? La risposta la troverò stasera. E’ per questo che sono rimasto in questo maledetto posto. Loro me l’hanno detto! Sì, proprio loro, le voci! Voi direte che vi sembra tutto così sbagliato, ma non avete idea di quanto vi possano aiutare queste nei momenti di difficoltà. Una cosa comunque è certa: io voglio farlo. Tuttavia…
“Sono molto più sicura! Ci sei te vicino, non mi potrà mai succedere nulla. Sento che te sei speciale, diverso da tutti gli altri ragazzi. Andiamo allora, e che la forza dell’amore ci conduca verso luoghi sicuri!”
c’è un legame verso me e questa foresta che nessuno potrà mai sciogliere. Ho fatto tutto uno sbaglio, un fottutissimo sbaglio! L’ho detto prima, non ho paura a ripeterlo: questa foresta è maledetta. Me l’hanno detto sempre loro, sì. La leggenda narra di misteriosi omicidi avvenuti dieci anni fa. L’assassino non è stato mai ritrovato. E se si nascondesse ancora qui? … Ho appena rovistato dentro un cespuglio e non ho trovato nulla. Non so neanche perché l’ho fatto, qualcuno dentro la mia testa me l’ha detto.
”Hai sentito un rumore per caso, caro?” “No, era solo un po’ vento, non ti preoccupare, proseguiamo per il nostro cammino, non ti succederà nulla se sarai vicino a me”
No, ma cosa vado a pensare. Tutto questo è ridicolo! Melbyville è assolutamente normale! Anche se è… come dire… un luogo familiare. Sì, l’ho già vista! Ma in cosa? Era solo un sogno, un miserabile incubo. Non a caso li ho chiamati allo stesso modo. Ormai non li distinguo più, attendo l’oscurità solamente per immergermi nel mondo dei sogni. Io nutro le tenebre. Aspetta... cos’è questo rumore? Ho sentito come qualcosa che si muoveva tra i cespugli. Oh, ma sarà solo un po’ di vento, non devo preoccuparmene.
”Amore ho paura, voglio tornare a casa! L’eccitazione che era in me è del tutto scomparsa. Ti prego, riportami in città, ho paura!”
Ho già camminato tra questi alberi. Ho già assaporato l’odore dell’erba umidiccia. E c’era qualcuno al mio fianco… ma quando, dove? Non riesco ad inserire l’ultimo mattone nel muro, è impossibile! Un coltello... Sì, la mia lama preferita! Era qui e…
”Lo sapevo che avresti avuto paura, tze, sei solo una lurida figlia di puttana come tutte le altre. Vuoi andare a casa? Bene, fallo! Ma ti assicuro che io non ti accompagnerò, dovrai ritornare indietro da sola.” “Ma… ma…” “SILENZIO. Se non vuoi peggiorare la tua situazione” “Sei un bugiardo! Un infame! Io ti odio, verme!” “Tu mi… mi… mi odi? V-v-v-a b-bb-ene, l’hai voluto tu”…”
Sì, ora ricordo! Ma, un momento, devo andare a constatare se ciò che ho pensato corrisponde alla realtà, tornerò a scrivere tra qualche istante.
[Il ragazzo estrae un coltello dai jeans e trafigge la ragazza con un taglio netto alla gola. La fidanzatina si accascia a terra e, dopo un’ultima occhiata incredula al mostro, si accascia a terra e muore. Neanche ha il tempo di notare una figura misteriosa poco distante dal suo assassino, che il cancello dell’Ade si pone di fronte a lei]
Eccomi tornato. Ho visto, ho ricordato. Sono andato a rivedere il corpo che ho massacrato poco fa ed era… il mio! Ho visto il sangue sgorgare dal mio collo. Finalmente la mia vita si è conclusa qui, dove era iniziata.
[Il ragazzo osserva da sopra il corpo della ragazza. L’erba si tinge di rosso. Una goccia, dall’alto, cade sulla guancia della povera vittima. Lui volta i tacchi e torna da dov’era giunto. Da solo, questa volta. Con un alone di tristezza che lo invade. Si asciuga una goccia nella guancia con la mano destra. E poi… ride. Il suo cambiamento improvviso d’umore è incredibile... quanto impossibile]
Una goccia cade nell’ultima pagina, vuota, del quaderno di Psycho Roman. Esso, pochi attimi dopo, viene chiuso con un violento tonfo. Il Wrestler si alza, nasconde il diario dentro ai cespugli lì vicino, e torna da dov’era giunto. Da solo, con un alone di gioia che lo invade. La sua risata riecheggia agghiacciante tra gli alberi. Si asciuga, tuttavia, una goccia nella guancia con la mano destra. Il suo cambiamento improvviso d’umore è incredibile… quanto impossibile]
In entrambe le circostanze, mentre il ragazzo e l’uomo si dirigono verso l’uscita della foresta, un rombo di tuono sveglia i cittadini del piccolo paese situato accanto, che sono costretti ad alzarsi dai loro letti per chiudere le finestre ed evitare l’entrata di gocce di pioggia nell’appartamento. Per un attimo, questi, riescono a riascoltare negli abissi della loro immaginazione le due agghiaccianti risate che hanno udito nei loro incubi terminati pochi istanti prima, e tutto ad un tratto queste paiono, ironia della sorte, le stesse.
…
Non era solo un po’ di vento. |