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La notte che rovesciammo l'ordine

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2007 22:17
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18/03/2007 19:15
 
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10.01
Il ticchettio dell’orologio presente nella stanza era particolarmente fastidioso. Preciso come un metronomo, scandiva regolarmente i secondi con dei pesanti tic tac che sembrava non finissero mai. Jackal attendeva in quella vasta quanto vuota sala d’attesa che fosse il suo turno e che il Boss lo facesse entrare, cosicché avrebbe avuto qualcosa da fare. Certe volte pensava che questo suo lavoro fosse una maledizione, non tanto per il fatto che ad ogni missione rischiava la vita e perché la sua testa era ricercata dalla polizia di mezzo mondo, oltre che da molte famiglie contro cui aveva operato, ma più che altro perché quei minuti che precedevano ogni suo appuntamento di lavoro lo innervosivano come non mai. Per stemperare la tensione si accese una sigaretta, ma dopo appena due tiri si accorse che nella stanza non era presente alcun posacenere, dovette perciò arrangiarsi aprendo la finestra e facendo cadere la polverina cinerea all’infuori.
Quando arrivò in prossimità degli ultimi tiri, una giovane e bella ragazza lo andò a chiamare, era arrivato il suo turno.
Jackal si voltò indifferente verso di lei, scrutandola dalla testa ai piedi: indossava una aderente camicetta fucsia, una minigonna grigio scuro, degli occhiali con montatura spessa di un viola più scuro rispetto alla camicia che bene si intonava alla sua fluente chioma bionda. A concludere il tutto, tacchi a spillo che le regalavano 5 centimetri abbondanti, tra l’altro su delle scarpe abbinate al colore degli occhi, marrone nocciola.
Lo Sciacallo prese la sua valigia, precedentemente appoggiata con cura sopra un tavolino, dunque passò a fianco della segretaria; un distruttivo e quasi fastidioso odore di profumo gli fece arricciare il naso, mentre i suoi occhi erano sempre fissi sulla scollatura, poco generosa che però regalava molto alla fantasia.
“Si tratta bene il capo”, pensò. Venne accompagnato lungo il corridoio fino alla porta dell’ufficio di colui che lo doveva ricevere, dunque la ragazza gli passò davanti e con movenze provocanti aprì la porta del capo, annunciando l’arrivo dello Sciacallo

- Molto bene, fallo entrare! – disse, dopodichè fece cenno verso di lei di poter andare per poi ritornare in stanza in seguito, appena finita la riunione.
- Prego, entri pure, Signor Jackal!
Il killer professionista fece 3 passi all’interno, per poi immobilizzarsi ed attendere nuove istruzioni.
- Per 20 milioni di $, faresti un lavoretto per me?

12.35
- Allora, banda di inetti, per questo lavoro verremo pagati profumatamente. Non ho mai lavorato con voi, quindi non so come ve la possiate cavare di fronte a rappresaglie di questo genere, ma vi avverto subito che non sarà un lavoro facile, nemmeno per gente di esperienza come me.
Come avrete potuto vedere dalla piantina, dovremmo operare nella provincia di Alpine, precisamente in questo piccolo anfratto: si tratta di una piccola “oasi” presente sull’autostrada dove però abitano anche delle persone; è troppo piccola per essere considerata una cittadina, ma troppo grande per essere un’area di servizio, comprendendo infatti anche 7-8 villette e una fattoria. Ogni villetta ha su un lato un negozio, segnale che questo borgo, che d’ora in poi chiameremo Paradise City, è autosufficiente nel caso riceva giornalmente i rifornimenti necessari a garantire l’economia interna. Fin qui tutto chiaro?

Delle 11 persone presenti in aula, oltre a colui che stava tenendo questa didattica lezione su come organizzare un attacco anarchico, un uomo sui 30 alzò la mano. Aveva un aspetto ben curato, capelli lunghi neri e lisci tirati all’indietro, fermati con quintali di brillantina, che uniti al suo particolare taglio d’occhi lo facevano quasi assomigliare a John Travolta in un qualunque suo film degli anni 70.
Il maestro lo indicò come nel voler sapere quali fossero i suoi dubbi, perciò il sosia di Travolta parlò:

- Jackal, questo nome che hai dato alla città fa cagare!
- Non è questo il momento di discutere su quale nome dare all’obiettivo, cazzo! Abbiamo poco tempo per preparare tutto ciò che ci servirà per l’attacco di stasera, perciò vediamo di finire al più presto questa riunione.
Dicevo, come avrete visto dalla disposizione delle case e delle strade che portano a questa Paradise City, dovremmo dividerci in 4 gruppi: 3 di voi fingeranno di essere degli operai e lavorerete sulle strade che portano alla città. Piazzerete nel pomeriggio delle cariche di esplosivo agli alberi lungo la strada, e quando riceverete il segnale le farete saltare, affinchè una parte degli alberi che non verranno ridotti in cenere occupino la strada e rendano impossibili i soccorsi alla città per almeno 6 ore.
Il secondo gruppo, invece, si occuperà di creare un disordine anarchico in piena regola: fingerete di essere degli estremisti e metterete a ferro e fuoco la città, causando qualunque tipo di nefandezza vogliate.
Il terzo gruppo, invece, aprirà la strada al quarto, che dunque si avvierà verso il vero obiettivo della missione, ovvero la villa della famiglia Lloyd.
Infatti, questa famiglia negli ultimi anni ha inspiegabilmente preso una grossa fetta nel mercato della droga, sebbene nessuno sia mai riuscito a trovare una loro sede né prove che possano verificare la loro colpevolezza; o almeno fino a pochi giorni fa, quando ci giunsero voci che la villa dove i Lloyd gestivano i loro affari e tagliavano e ricevevano la droga si trovava nella Paradise City. Il luogo dovrebbe essere sorvegliato da una dozzina di guardie armate solo con una pistola d’ordinanza, quindi se riusciamo a coordinare l’attacco con la giusta intelligenza non dovremmo avere problema alcuno. Tutto chiaro?

Nella stanza nessuno pronunciò parola, dunque Jackal si accinse a concludere il discorso.

- Bene, visto che sembra che la missione sia chiara a tutti, vi do appuntamento alle 22 di questa notte al KM 435 dell’entrata Est. Li formeremo i gruppi. Questo vale per tutti tranne che per voi tre, che formerete il primo gruppo e dovrete iniziare a lavorare già da ora. bene, è tutto, a stanotte.

16.57
In un bar della periferia di Los Angeles, due uomini stanno chiacchierando; tra i loro argomenti possiamo notare il fatto che i Clippers non saranno mai la prima squadra della città, che negli ultimi 20 anni la città sia rimasta sempre la stessa in ogni ambito artistico come la musica ed il cinema e su come organizzarsi per la serata.
Uno dei due ha un udibile accento francese, cosa che innervosisce particolarmente il suo interlocutore, che però non può far nulla per aiutarlo a migliorare la pronuncia. D’altro canto, lo stesso accade al proveniente dal paese transalpino, visibilmente infastidito dall’accento irlandese del compagno…
- Cazzo, Jean, ma non riesci proprio a migliorare questa tua cazzo di pronuncia?!? Sei veramente irritante con questo accento francese!
- Sai come si fa impazzire un irlandese? Lo si chiude in una stanza tonda e gli si dice che in un angolo c’è una bottiglia di whiskey!
- Prova a ripeterlo e te la spacco in testa la bottiglia di whiskey, zozzo francese che non sei altro!
- Vedi di calmarti, figlio di San Patrizio, almeno fino a stanotte dovremmo sopportarci, dopo che avremo completato la missione poi potremmo sventrarci come maiali e vedere finalmente chi ha ragione… ora però concentriamoci sulla “lista della spesa”…
- Ok… cosa dice?
- Intanto, dovendo essere un attacco in stile anarchico, non potremmo utilizzare armi professionali, ma dovremmo limitarci a qualche beretta economica, oltre che qualche arma da rissa e a delle immancabili molotov.
- Cosa? È un suicidio!
- Non credo, infatti ti ricordo che nella villa le guardie sono armate più o meno quanto noi. Comunque, calcola che ad attaccare saremo in 9, perciò abbiamo bisogno di acquistare 9 ferri e un numero variabile di caricatori.
- Uhm… potremmo acquistare dei Glock, 9 colpi nel caricatore, molto economica, così da non dare nell’occhio…
- Idiota, il Glock ha un rinculo che ci farebbe perdere tantissimo tempo tra un colpo e l’altro, tempo in cui rischiamo di venire colpiti…
- E cosa consigli allora?
- Una Beretta 92 FS modello standard. 11 colpi nel caricatore. Un’arma decente che non desti troppi sospetti verso un attacco organizzato da un’organizzazione mafiosa, anche perché nessun professionista andrebbe a comprarsi un’arma del genere per lavorare abitualmente.
- Andata… per armi da rissa cosa prendiamo?
- 9 mazze da baseball andranno più che bene.
- Secondo me dovremmo differenziarci… 5 mazze da baseball, 3 spranghe e 1 bastone… anche perché non credo che un gruppo anarchico disponga di molti fondi…
- Hai ragione…
- Per fabbricare le molotov, io a casa ho una ventina di bottiglie di vetro vuote, però mi manca il resto… direi di comprare comunque altre 5 bottiglie di vetro, 3 bottiglie di alcol puro e 25 fazzoletti.
- Alcol puro? Vuoi proprio mettere tutto a ferro e fuoco!
- Siamo pagati per questo…
- Hai ragione anche tu… su, abbiamo poco tempo, facciamo la spesa, dopodichè ci mettiamo quelle cazzo di magliette con sopra quella “A” rossa e andiamo a fare questo lavoro…
- Ah, lo sai perché ti ho detto di prendere tutte quelle bottiglie di alcol puro?
- No, perché?
- Perché nel caso ne avanzi un po’, a missione finita, ti ci do fuoco!
- Pensavo te lo bevesi, irlandese ubriacone del cazzo…
- Fottiti!

21.21
Il caldo fuoco di un camino riscaldava un modesto ambiente familiare. Sul pavimento era presente un pregiato tappeto persiano sul quale un bambino, sdraiato a pancia in giù, si divertiva nel colorare un album da disegno, probabilmente regalatogli dalla madre. Notando il resto dell’arredamento, molto rustico, vedere un tappeto simile sul pavimento stonava parecchio e balzava subito all’occhio. Nella casa, oltre al bimbo, non era presente alcuna presenza maschile; infatti, la madre era in solitudine nella cucina a preparare da mangiare per lei e per il figlio. Era vestita in gonna e giacchetta, probabilmente era appena tornata a casa dal lavoro, tanto che nemmeno si era messa in abiti da casa. Dopo pochi minuti, portò a tavola un piatto con delle fumanti braciole, che fecero illuminare gli occhi del bambino, che si interruppe velocemente dal suo alacre lavoro di colorare l’album.
Diede un bacio alla madre, che si sentì realizzata nel sentire l’affetto del figlio, che successivamente pronunciò: -Ti voglio bene, mamma!-

22.42
I vetri di un alimentari erano stati fatti a pezzi da una mazza da baseball, lungo la 2nd Street era divampato un piccolo incendio a causa dello scoppio di una molotov e tre ragazzi stavano venendo brutalmente picchiati da due persone armate di mazze e spranghe. Dietro di loro, in un camioncino, una terza persona, con se aveva una scatola colma di altre bottiglie di vetro esplosive, e sembrava non attendere altro che farle scoppiare; uno dei suoi compagni, dopo aver quasi ucciso una delle sue vittime, gli chiese di passargliene una, che immediatamente lanciò verso una casa, centrando in pieno la finestra, rompendola.
Si sentì una grossa esplosione, probabilmente era stato lasciato il gas acceso e ciò contribuì allo scoppio. I 3 decisero di dirigersi verso un’altra abitazione, rimasta ancora illesa, ma lungo la loro strada si ritrovarono un anziano barista armato con una doppietta che non prometteva nulla di buono.
Il rombo del proiettile sparato dal proprietario dell’unico bar della città rimbombò per tutta Paradise City, ma purtroppo non colpì nessuno dei tre, che di risposta estrassero le loro pistole e sparano circa 6 colpi verso il malcapitato, che non si aspettava certamente un contrattacco con armi da fuoco. Riposero dunque le loro armi da fuoco e proseguirono nel causare distruzione lungo la strada, mentre dietro di loro 6 persone lanciarono una molotov verso la stazione di benzina, tenendosi a debita distanza.
L’esplosione fu inimmaginabile, tanto che 3 di loro rimasero gravemente ustionati e perciò non in gradoni proseguire nel loro compito, ma tutto ciò mandò a fuoco una parte del reale obiettivo, ovvero la villa dei Lloyd.
Subito da lì uscirono 4 bodyguards, che non fecero in tempo a rendersi conto di quanto stava accadendo che una scarica di proiettili li mandò al creatore. La scarsa precisione della Beretta però si faceva sentire, tanto che tutti e 3 finirono il primo caricatore, decisero perciò di prendere come scorta per le emergenze quelli degli fortunati rimasti in fin di vita.
Dopo aver ricaricato e dato un’occhiata per assicurarsi che nell’ingresso non ci fosse nessuno, il gruppetto entrò all’interno della villa, mentre gli altri continuarono nella loro opera di distruzione.
Contemporaneamente, all’interno di una delle 2 case ancora non colpite dalla furia distruttrice, una madre si era nascosta nel ripostiglio con il suo pargolo, abbracciandolo spaventata.
- Mamma, cosa sta succedendo? ho paura!
- Non lo so, tesoro… non lo so…
Pesanti lagrime iniziarono a colare sulle gote della donna, quando le sembrò per un attimo che il suo cuore si fermasse: infatti, come un tuono colpisce un albero di soprassalto, la porta del ripostiglio si aprì e la luce illuminò i volti degli innocenti, davanti ai quali si pararono gli artefici di quanto stesse accadendo.
Il panico si abbatté su di loro, tremavano come foglie, gli occhi erano fissi nel vuoto e sbarrati a tal punto che la pupilla non riusciva a focalizzare cosa stesse accadendo.
Uno degli assalitori strappò il bambino dalle braccia della donna, che urlò straziata a squarciagola, ma venne bloccata dagli altri, venendo afferrata per le braccia, per poi venire successivamente spogliata.
- Ora tu farai ciò che ti dicono, se ci tieni a tuo figlio. Dopodichè, vi consigliamo di rifugiarvi ella boscaglia qui vicino, almeno finchè non avremo concluso. Sapete, è inutile tentare di scappare, abbiamo interrotto i collegamenti.
La donna non sapeva cosa fare, non riusciva a ribattere e solamente le sue urla squarciavano l’innaturale silenzio venutosi a creare nella casa. Il bambino osservava impaurito la scena della denudazione della madre, non riusciva a pronunciare alcuna parola, né poteva girare il suo sguardo, avendo la testa tenuta ferma verso la scena da uno degli assalitori.
Passarono 20 minuti, i proprietari della casa vennero sbattuti fuori dalla propria abitazione, lei nuda come un verme, il bambino invece immobile e traumatizzato, dopodichè i criminali lanciarono una molotov anche all’interno di questa abitazione, causando così disordine anche lì.
Successivamente toccò all’ultima casa, nella quale bastò lanciare un’ultima bottiglia infiammabile solo per creare un bell’effetto scenico, essendo disabitata da mesi.

01.03
Scene da guerra civile dilagavano per le strade. Corpi straziati e mutilati per le strade, incendi divampati ad ogni angolo, una villa rasa al suolo dall’interno. Un paio di elicotteri sorvolavano l’area, ma poco potevano fare fino a quando non sarebbero giunti altri rinforzi via terrestre; infatti, sebbene la situazione sembrasse tranquilla e scevra da nuovi scontri in questo momento, nessuno voleva rischiare un attacco suicida contro una banda di matti anarchici.

06.00
“Benvenuti all’edizione delle 06.00 del telegiornale, grave attacco questa sera nella provincia di Alpine, sembra infatti sia stata rasa al suolo una piccola area abitata al KM 399 dell’autostrada che porta verso Los Angeles. Il motivo del perché sia stato fatto tutto ciò resta ancora ignoto, sebbene dalle prove riscontrate finora sembra si sia trattato di un attacco anarchico volto a far sentire la propria protesta insurrezionalista verso la Casa Bianca. Gli unici due superstiti sono una ventenne coppia, miracolosamente salva perché nascostasi nel garage della loro abitazione, che tra l’altro risulta anche una delle meno danneggiate, ed un bambino, trovato poco fa vicino ad un albero del bosco adiacente alla cittadina. Il bambino non ha ancora detto nulla, infatti appena ritrovato era in visibile stato di shock, probabilmente anche a causa del decesso della madre, trovata morta assiderata e totalmente nuda appena accanto a lui.
Inoltre, è curioso da notare come particolare che in una villa quasi del tutto rasa al suolo, siano state trovate traccia di corpi di guardie del corpo, sebbene non risultasse vi abitassero persone particolarmente famose.
Dopo il sopralluogo della polizia, che ha riscontrato difficoltà nell’arrivare a causa di un attacco anche sulle strade che portassero alla cittadina, che ha bloccato tutte le vie d’accesso verso di questa, sapremmo darvi informazioni più approfondite. Grazie per l’ascolto, linea allo studio!”

[Modificato da HHHThegame 19/03/2007 0.04]

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Duro, crudo e magistralmente scritto.

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Re:

Scritto da: =CharismaticEnigma= 18/03/2007 20.35
Duro, crudo e magistralmente scritto.

Grande Dibbio



grazie amore [SM=g27838]
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Grandissimo spot, Dibbio non ha perso la mano.
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Re:

Scritto da: Kurtangle86 19/03/2007 0.07
Grandissimo spot, Dibbio non ha perso la mano.



un bacio anche a te [SM=g27838]
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Re:

Scritto da: the legend killer of raw 19/03/2007 0.12
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per non essere da meno [SM=g27838]
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Re:

Scritto da: Kurtangle86 19/03/2007 0.07
Grandissimo spot, Dibbio non ha perso la mano.



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Re: Re:

Scritto da: DX rulez 20/03/2007 16.11


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Doppio senso? [SM=g27825]
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Re:

Scritto da: - The Game - 20/03/2007 2.38
I Dogo ti faranno causa, stronzo. [SM=g27828]



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Re: Re:

Scritto da: DX rulez 20/03/2007 16.11


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Re: Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 20/03/2007 16.25


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grande Dibbio, mi mette in difficoltà a votare perché è sempre un campione. Ed anche in questo turno l'ha dimostrato. Una storia che riesce a prenderti veramente.
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