…
…
Nulla.
Per un minuto intero non è successo nulla: non c’è Caos, ma neanche Pace.
Come se il Big Bang non fosse ancora avvenuto.
ZAP
Un fiammifero fa luce. Luce così fioca e debole, eppure così accecante dopo un lungo lasso di tempo trascorso nelle tenebre. Giochi luminosi tendenti a varie sfumature di rosso ci lasciano intravedere a intermittenza il viso deformato dai bagliori.
Gli occhi di Sophitia sono grandi e spalancati. La pupilla dell’occhio destro scannerizza quanto è intorno a lei ma celato alla nostra vista; quella del sinistro un po’ meno.
La voce è ridotta a un sussurro.
Sophitia << … “errare humanum est, perseverare diabolicum”…
La massima è esatta. Ardua è l’applicazione della stessa.
Fino a qualche giorno fa è sorto e ha germogliato in me, come in voi, il seme del dubbio. Ritenevo che il “perseverare diabolicum” fosse la permanenza in una fazione in cui ognuno pare abbandonato a se stesso, in cui “l’ospite è nemico dell’ospite”.>>
Il fiammifero si piega consumandosi… e si spegne. Cala il buio.
Sophitia << Poi mi sono resa conto che erravo proprio in questo. Un fiammifero solitario è destinato ad estinguersi presto, forse perché dovrebbe camminare in compagnia?>>
Sophitia sfregando senza timore due “cerini” sulla propria gamba, accende anche quelli.
ZAP
Allunga la mano, porgendone uno a qualcuno, e illuminando così il volto di chi le siede di fronde.
Derrick Mortimer. Il ragazzo resta in silenzio. Concentrato.
Sophitia << Mi sono detta che questo avrebbe aiutato, che nulla sarebbe stata in grado di distruggere una compagine…>>
La New Age Eris accosta il proprio fiammifero a quello del WWE come a volerne aumentare l’intensità, ma in pochi secondi… anche questi divengono fiochi… fino a consumarsi in un lascito di cenere e fumo.
ZAP
Nuovo fiammifero. Uno solo stavolta.
Sophitia << Mi sbagliavo. Ed allora ho capito. Ho capito che non è questione di esteriore alleanza, ma di profondo legame. Solo in un modo la fiamma non si estingue… quando ci si da… uno scopo…>>
La ragazza stavolta col fiammifero accende una candela contenuta in un vasetto di terracotta ai suoi piedi. Capiamo dalla distanza da terra, solo adesso che, sia lei che Derrick, sono seduti.
Sophitia << Ora la fiamma ha uno scopo, ora la fiamma impiegherà tempo a consumarsi, e altre possono essere accese per lavorare l’un con l’altro. Questo serve all’UnStable. Una mano che decida quale candela accendere… o correndo di cero in cero senza prendere una decisione… il fiammifero si consuma, e il pacco che li contiene dovrà terminare…>>
Mortimer, imitando Sophitia accende un’altra candela ai loro piedi. Dal bagliore propagato, ne intravediamo altre. Non poche candele, all’interno di vasetti di terracotta sono disseminati sul pavimento.
D'improvviso una manina entra nel cerchio di luce, munita di un fiammifero che va ad accendersi al contatto della sua miccia con una delle candele già fiammeggianti. Il nano se la porta al bianco volto, poi la poggia a terra e si siede a gambette incrociate.
Sophitia << Dunque sei tu, grande Nano, ancora una volta a palesarti per essere fiamma ardente per queste scoppiettanti scintille... >>
Nano: "Così è se vi pare."
L'aralda del Chaos pone una mano sulla fiamma di una candela spegnendola, senza scottarsi.
Sophitia << ...ma noi siamo stufi di supplenti! Qualcuno ha contribuito alla creazione di questa UnStable senza mai esprimere opinione né motivazioni! È ora che Lui parli! >>
WWE: "N-non credo sia saggio..."
Sophitia << Zitto tu! Allora, voglio vedere lo Straniero! Sentirlo parlare! Anche solo sillabare! Ma lo voglio adesso! >>
Si odono dei passi dietro al Nano, ma il buio circonda la figura che li compie dato che la luce delle candele non va molto oltre la schiena del minuto essere.
Tuttavia una mano esce dall'oscurità e va ad appoggiarsi sulla schiena del Nano col palmo aperto.
Nano: "Se avete qualcosa da chiedermi parlate, vi ascolto."
Derrick Mortimer e Sophitia rimangono esterrefatti.
WWE: "Ma...la terza persona?"
Nano: "Non ce n'è bisogno perché non è il nano a parlare, ma lo Straniero attraverso di esso. Dunque, approfittate di questo breve tempo per dire ciò che conta."
Con la mano appoggiata sulla schiena del Nano, Gaijin si serve di esso per parlare come farebbe un ventriloquo! Ma la voce è quella del Nano, dunque è come se se il pensiero dello Straniero fosse trasmesso telepaticamente dalla minuscola creatura e da essa convertito in parola.
Sophitia e il WWE non credono ai propri occhi. Un moto di eccitazione percorre le loro membra di cima a fondo.
La ragazza sorride. Le labbra si schiudono sonoramente rimanendo sospese… pronte a pronunciare domande che finalmente troveranno risposta.
WWE “ Ce l’ho io una domanda! Come facciamo a sapere che non ci stai prendendo per culo, Nano? e che quello là dietro non è un fantocc… ?”
Le insinuazioni di Derrick vengono smorzate da una gomitata di Sophitia che punta dritta all’addome spezzando la respirazione del compare ridotto alle lacrime. Gli sussurra dunque a denti stretti.
Sophitia << Evitiamo di porre domande di cui non potremo conoscere l’autenticità della risposta. Chiaro??! Lascia fare a me… Potremmo non riavere MAI questa occasione... >>
La New Age Eris leva il capo seriosa verso la figura rimasta parzialmente nell’oscurità, facendone il proprio interlocutore, benché sarà il Nano a replicare per conto terzi.
Sophitia << Straniero… ho essenzialmente da porre solo tre domande le cui risposte potrebbero avere una lunghezza variabile, da secca a infinita, a seconda di quanto complessa sia la spiegazione>>.
Si morde il labbro inferiore con un canino ponderando riguardo le giuste parole da utilizzare… e comincia.
Sophitia << Questo team è nato apparentemente sotto il tuo segno, divenendo presto però come un figlio illegittimo mai riconosciuto, abbandonato nella giungla in una lotta per la sopravvivenza. Ma non posso fare a meno di sentirmi come chi si lamenta con tutti di un amico che “non è mai presente”, ma lo squillo all’amico in questione per chiarirsi… non l’ha mai fatto.
Oggi, dopo tanti dubbi dovuti alla tua assenza, ti abbiamo chiamato. Per la prima volta per davvero. E tu sei qui.
La mia prima domanda delle tre è quindi: è così facile contattarti? >>
StranierNano: "Sì."
Silenzio.
Dopo alcuni secondi riprende la parola (oltre che il fiato dalla gomitata ricevuta) il WWE: "Beh? Tutto qui?"
SBONK! (altra gomitata, WWE piegato a metà)
StranierNano: "In verità, credevo fosse lapalissiano. Da quando sono tornato in WBFF mi sono sempre palesato quando il mio nome è stato invocato."
Derrick Mortimer trasalisce: "Come torn...?"
Sophitia fa partire un'altra gomitata ma il WWE la blocca, stupendo sia lei che sé.
WWE: "Co-come diav...?"
Ma poi parte un pugno di Sophitia che si infrange sul naso di Derrick.
Sophitia << Stanno succedendo troppe cose incredibili tutte in una volta, come Derrickuccio che para un mio colpo ma...una cosa incredibile per volta! Straniero, ascolta la mia seconda domanda: cosa rappresenta per te l'unStable? E cosa rappresento io? Un tramite, una pedina, una eletta, cosa? >>
StranierNano: "Un tassello."
Sophitia << Un tassello? >>
StranierNano: "Quello che voi chiamate Straniero è un mosaico che tenta di ricomporsi ai fini di tornare l'essere che era un tempo. Ma il mosaico è composto da tempi diversi: passato, presente e futuro si fondono in esso. Questo mondo di lotte è un grosso tassello del passato, mentre la UnStable è un tassello più piccolo che si compone a esso, ma appartenente al presente e forse...al futuro. Per quanto concerne te..."
Sophitia << Non oserai dire che sono un misero tassello? >>
StranierNano: "Posso dirti che non sei una pedina, non per me almeno. Ma non posso mentirti dicendo che tu sia l'eletta, non ci sono predestinazioni per Gaijin oltre a Esso. Tuttavia potresti essere l'eletta di qualche oscuro progetto del Nano. Egli tesse trame di cui sono ignaro pertanto, potrai rivolgere a lui la stessa domanda e magari ottenere la risposta che desideri."
Sophitia decide di accettare per buona anche questa risposta, trovandosi con in mano tutto e il contrario di tutto.Non sembra abbia bisogno di ponderare: sa già cosa domandare. Si leva quindi all'in piedi, schierandosi dinnanzi allo Straniero con occhi rivolti verso di lui.
Sophitia << Come detto, ho un'ultima domanda ancora da porre. Forse la più strana, ma... se è vero che tu ti palesi quando invocato; se è vero che un tassello è pur sempre meglio di un errore di valutazione; se è vero che per te forse seriamente conta qualcosa tutto ciò, allora ...>>
La New Age Eris sotto gli occhi sconcertati di Derrick fa per allungare la mano verso Gaijin, ma poi devia all'ultimo momento il corso del suo arto e si limita ad accarezzare il capo del Nano, indirizzando quindi indirettamente il gesto allo Straniero. Il suo viso resta serio. Non tradisce ironia.
Sophitia << ...la mia terza domanda è: ...sei felice?
Voglio dire... quelle maschere... quelle maschere che ti coprono il viso non facendo trasparire emozioni, al punto forse da averti fatto dimenticare quale il tuo volto sia in realtà...
... sotto quelle maschere, un sorriso si è mai palesato? E se la risposta è sì... quando è avvenuto l'ultima volta...?>>
Silenzio. Un refolo di vento si insinua nella stanza scomponendo i capelli della ragazza che si sparpagliano sul suo volto, ma lei resta immobile in attesa della sua risposta.
StranierNano: "...............No."
Ancora qualche secondo di silenzio, poi la figura nel buio dietro al nano riprende la parola.
StranierNano: "Il Gaijin è un ammasso di frammenti male assemblati e in balia degli eventi, tanti brandelli di carta scossi dal vento e disposti a caso. Un golem formato da tante pietre non può provare emozioni. Ma l'uomo che un tempo possedeva questo corpo...lui è triste, difatti la faccia sconsolata del Gaijin è quella che indica il Passato, la più vicina all'uomo che un tempo era. Se volete scorgere emozione nello Straniero, dovete fare breccia in quella faccia. È la più vicina a voi esseri umani. E ora, addio."
La mano si stacca dal corpo del nano, tornando nella tenebra.
WWE: "Aspetta! Io non ho fatto domande!"
La mano torna sul piccolo essere malvagio.
StranierNano: "Ultimamente l'Uomo-che-era ha fatto la sua comparsa, ciò si verifica sempre meno di rado, seppur per poche ore. Se avete pazienza, avrete modo di conoscerlo. Sempre che siate ancora interessati a tenere assemblata questa UnStable. Sebbene una UnStable, può scoppiare e riformarsi come e quando vuole se vuole rimanere fedele al suo nome, non credete?"
E la mano torna nell'oscurità, stavolta definitivamente.
Derrick Mortimer afferra il nano e lo scuote.
WWE: "Fermo, non te ne andare, Straniero! Io ho mille domande da farti!"
Nano: "Fai schifo al cazzo, Derrick Mortimer."
WWE: "Nano bastardo, sputa Gaijin!"
SPUT!
Il nano sputa in faccia al WWE.
WWE: "Piccolo bastardo, ti faccio fuori!"
Sophithia << Basta così! >>
La New Age Eris con una mano afferra il WWE per un polso e glielo ruota facendogli mollare il nano e costringendolo a terra sottomettendolo con facilità.
Sophitia << Per quanto mi riguarda l'udienza è sospesa >>
Il Nano, intanto, approfitta della morsa per disegnare a Mortimer dei baffi sulla faccia usando un pennarello indelebile tirato fuori dal nulla.
La giovane strabuzza gli occhi. Un’illuminazione.
Dando le spalle al Nano sorride e con tono calmo e gentile prorompe.
Sophitia << Grazie mille per questa generosa possibilità, signor Nano.
Se la cosa non le fosse di troppo disturbo, però, ora gradirei che io e Derrick fossimo lasciati da soli. Devo sfogarmi dopo tanta stabilità…>>
Il Nano che ha appena terminato di disegnare anche barba e occhiali finti acconsente
Nano “ Nessun problema. Questo Nano conta di ritrovare il WWE ancora più malconcio a una prossima visita. I miei omaggi”
Ciò detto una fiaccola si spegne, e il Nano svanisce nel fumo di essa.
Mortimer fissa Sophitia con sguardo allarmato, come se già implorasse pietà per quanto potrebbe accadere, ma la ragazza non tradisce minacce dai suoi occhi. Afferra il polso di lui amorevolmente, e siede al suo fianco lasciando che anche lui si metta comodo.
Sophitia << Derrick… penso di essere già giunta ad una conclusione. So quello che voglio.
…. Voglio distruggere lo Straniero…>>
WWE “ CHE? Che di salta in mente!? Distruggere Gaijin!?”
Sophitia << NO! Non Gaijin. Lo Straniero. Insomma… voglio dire. Voglio salvare la persona che non sorride più da quella che NON PUO’ sorridere per natura. Voglio liberare “ciò che fu un uomo” dallo Straniero. Non so se sia morto, se sia solo un corpo vuoto, ma trovo orribile il fatto che venga sfruttato in questo modo>>
WWE “ Non penserai che io voglia aiutarti spero! SCORDATELO!”
Sophitia << Grazie mille!>>
Il viso di lei è sinceramente felice. Derrick ne risulta confuso.
WWE “ Che?! Dico, ma mi hai sentito?”
Sophitia << Si che ti ho sentito! E non averti tra le palle mi aiuterà moltissimo ahahaha>>
WWE “ ….Questo… vuol dire che abbandonerai l’UnStable?”
…Sophitia si alza, osserva pensierosa il soffitto, ma la risposta la conosce già.
Sophitia << Assolutamente, no. Lo hai sentito, no? Sono un tassello. Non un’eletta, né un ospite indesiderata. Sono un tassello di un grande mosaico, pertanto farò parte di questo team perseguendo i fini dell’UnStable fintanto che questo sarà possibile, senza ostacolarne il cammino.
Inoltre il Nano è il nostro tramite per lo Straniero. E lo Straniero è il tramite per l’uomo che voglio aiutare…>>
WWE “ Si ma…. perché tanta pena per qualcuno che nemmeno sai se è vivo?”
Sophitia << Non lo so. Forse sono semplicemente stufa di sembrare cattiva… Sei con me?!>>
WWE “ NO!”
Sophitia << Così ti voglio!! Ahahah>>
Un nuovo soffio di vento. Le fiaccole si spengono.
Buio.
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Un salotto ben arredato, con pesanti drappi sulle finestre che fanno filtrare ben poca luce. La stanza è illuminata da lampade che richiamano la forma di antichi candelabri. La puntina di un giradischi che si ferma su un vinile. Una musica comincia a riempire l'aria.
"Tanti sapranno la storia raccontata da questo brano..."
Stacco ed apertura dell'immagine: nel salotto c'è Daniel Stuart, seduto comodamente su una poltrona di pelle.
"Racconta la storia di un vassallo che si ribellò al suo signore. Il vassallo credeva di avere abbastanza prestigio, e potenza, da poter eguagliare ed affrontare quella della Casa che aveva giurato di servire. Ma non era così, e la ritorsione del Lord fu devastante. Nulla rimase della casata del Vassallo, che fu sterminata."
Pausa teatrale di Stuart.
"Ora vi aspetterete che io faccia un'analogia tra questa storia ed il match che affronterò stasera contro Derrick Mortimer.
...
No, non sarà così.
Nessun paragone, Derrick non è il "vassallo".
Io non vi dirò che lo distruggerò.
Io non vi dirò che dopo che mi avrà affrontato, di Mortimer resterà solo un ricordo destinato a sbiadirsi.
Io non vi dirò nulla di tutto ciò.
Non lo faccio perchè rispetto il mio avversario, tutt'altro.
Semplicemente... non lo faccio....
Perchè DERRICK MORTIMER FA SCHIFO AL CAZZO.
E questo match non merita una sola parola di più."
L'immagine va via con un secco CLIC che chiude il collegamento.
La linea torna alla regia.
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Calano le luci.
Un fascio di luce bianca viene proiettato su una fetta di pubblico, e corre lungo gli spalti disegnando un grande arco. Un fascio azzurro lo insegue. Le luci dei due riflettori invertono poi le traiettorie, si incrociano e ripetono ancora il processo.
Late at night, when the wind is still
I’ll come flying through your door
And you’ll know what love is for
I’m a bluebird
I’m a bluebird, I’m a bluebird
I’m a bluebird…
Entrambi gli occhi di bue si spengono.
Se ne accende un altro, bianco, a centro ring. C’è Rainer Habermann in jeans e t-shirt bianca, con una sigaretta in una mano ed il microfono nell’altra, che siede a gambe incrociate sul caratteristico sgabello. Sulle sue ginocchia zampetta nervosamente una deliziosa sialia, un uccellino blu del tutto simile a quello apparso nel promo di Garet Jax. Il pubblico reagisce positivamente.
“Ehm, ehm.” Il pubblico aumenta il proprio calore.
“Vi sono mancato. Y’aaaaaall.
No, non è una domanda. Ultimamente a prendere il ring è stato Denny quando vi andava bene… sì, vi sono mancato. Ma non ve lo farò pesare, y’all, non ve la faccio pesare, non sono mica il tipo di persona che vi fa pesare di promare ‘ogni quando cazzo gli pare’, io.”
Rainer prende una boccata dalla sigaretta.
“Sapete che? Credo che gli uomini siano tipo sculture, right? Ah-ah, siamo un grosso, grasso blocco di marmo, amorfo. Marmo buono, forse? Pur sempre un blocco inutile, e francamente anche bruttino. E credo che la vita sia tipo… uno scultore, no? Che scalpella, scalpella, smussa gli spigoli, scolpisce la faccia, e piano piano dà forma a quel blocco di marmo. La vita è… la catarsi della vita.
Ora, QUESTA è una cazzo di catchphrase! ”
Rainer accarezza la testolina dell’uccelletto col dito indice.
“Ci penso tutto il tempo. ‘Ogni perdita è un regalo’, mi dico. Non sono il tipo più adatto per fare della filosofia spicciola, ma continuo a fare questo lavoro ingrato, ogni volta più duramente, e continuo a cascare col culo per terra quando non dovrei. E quando dovrei, del resto? Sapete, c’è un solo motivo per cui faccio questo lavoro. Non è la gloria, non è la fama, non è perché sono un idiota. È per… equilibrio, sapete. È l’unica cosa in cui sono bravo, e SO di essere bravo, semplicemente. E questo significa che ogni cosa che faccio, ogni singola cosa che faccio deve dimostrarlo, che sono bravo. Deve, sapete, reggere le attese, strappare un ‘oooh’, rendervi fieri, contenti. Rendere me stesso fiero e contento.
Sei mesi fa ho vinto questo ferro di cavallo a forma di S… com’era bello. Penzolava lì dalla gabbia, c’erano undici uomini che lo volevano e l’ho preso io. Quello che ha paura dell’altezza… è poetico. Non pensate sia poetico? Io penso sia poetico. E com’era bello… mi sono fatto tatuare quella roba sul costato, ero, cazzo, CERTO che ero fiero e contento. Parlavo di essere il vostro campione, quello che tutti volete, y’all. E com’era bello. Ho sognato varie volte il momento in cui avrei incassato, lo sapete? Non so dire se era con gli occhi aperti oppure durante la notte, non mi interessa neanche. Ho sognato che salgo sull’angolo e non ho paura dell’altezza. L’altezza non può fare un cazzo al vostro campione, quello che tutti volete. Il tempo passava, e passa ancora. Tutto questo tempo, per tutto questo tempo e per altro ancora io potrei dire ‘sapete che? Voglio il mio cazzo di titolo’, posso andare e prendermelo. E non l’ho fatto, SEI MESI, e non l’ho fatto. E sapete perché?” Rainer si prende una pausa, aspirando fumo dalla Davidoff che tiene tra indice e medio “Perché ho ancora paura. È la verità. Nei miei sogni non ne ho, ma in realtà ho paura tutto il tempo, tutto il tempo che questa S che ho staccato dal soffitto pende sulla mia testa.”
Rainer si abbraccia le gambe, la sialia sulle sue ginocchia è straordinariamente calma.
“L’altezza, sapete, mi distrugge ancora. Skyblue, lui mi distruggerebbe, perché sa che ho paura. Gaijin, lui mi ha distrutto, perché sapeva che ho ancora paura. Ho paura di non farcela. Ho trentadue anni, e l’opportunità di fare la differenza nell’unica cosa in cui sono bravo continua a sfuggirmi di mano, continuo a vedere gente più giovane di me che si proclama ‘leggenda’. Ho paura di essere arrivato tardi, sapete. Ho… ho paura che Lena non mi perdonerà mai, anche. Che cazzo di paradosso, y’all, non è così? Lei mi ha preso per il culo e poi si è scopata l’uomo che voleva la mia testa, ed io l’ho già perdonata! Non me ne frega un cazzo di niente, l’ho già perdonata. Sapete? Ho detto il suo nome mentre Garet mi colpiva con quella mazza. È così triste. So che Lena avrebbe impedito che quella cosa succedesse, ma poi c’ho pensato: a che prezzo? Lei è un… enorme pezzo di marmo che se ne va. Me lo sono detto che serve a… completare la scultura, ma fanculo le mie metafore, ancora mi manca.”
Bluebird fa un altro tiro di sigaretta.
“Ho… ho paura che non riuscirò a vedere le mie cazzo di nipoti. Lawrence è sempre stato bravo in queste cose, strappare i cari ad altri cari. È il suo cazzo di lavoro, ed io non lo so come andrà a finire.”
Il detentore dello Scent of Glory getta la sigaretta per terra e la calpesta.
“Ho quest’incontro con McFist stasera. Spero che le cose si mettano meglio. È una roba in un casino e… lo sapete, mi ricorda Jax e tutta la voglia che ho di strappargli l’intestino e usarlo per strozzarlo. Io sento davvero… non posso evitare di pensarci. Mi ha allontanato dalla mia cazzo di famiglia ed io lo voglio morto, ed ho perso. Io non lo so perché, ma ho perso. E continuerò ad avere paura, continuerò ad avere paura dell’altezza finché non riesco a farla pagare a chi mi fa così tanto male. E ho, ho paura di non riuscire a fargliela pagare. Ho paura che non pagherà mai per aver sfaldato una famiglia e questo mi distrugge, lo voglio morto.
Ma sapete, y’all, in quel suo promo, un uccellino del tutto simile a quello che ho sulle ginocchia si è schiantato contro un vetro. Non aveva capito dov’era il limite, così pensando che fosse tutto libero si è fiondato contro una finestra chiusa, e poi è ruzzolato per terra.
L’uccellino blu è morto” Rainer fa spiccare il volo all’uccellino che teneva sulle ginocchia “lunga vita all’uccellino blu.”
Il riflettore si spegne.
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Daisuke Kobayashi cammina frettolosamente per un lungo corridoio con uno specchio lungo tutta la parete, emerge in una stanza illuminata da alcune luci stroboscopiche, con dei tavolini bianchi, tutti vuoti.
Oltre la stanza una balconata con lungo tavolo bianco, un faro da esterno a illuminare le cinque persone sedute intorno.
L’avvocato Tim Sunner, la garante delle pari opportunità Lena Habermann, i membri del consiglio Ivan Filitov e Adam Picker e il rappresentante della società che fa capo proprio a Kobayashi, la WBFF Wrestling Economic Conglomerates Nicholas Faimberg compongono il concilio seduto attorno al tavolo. La créme de la créme della WBFF.
Daisuke Kobayashi prende il suo posto a capotavola, dall’altro capo Adam Picker, che lo guarda dritto negli occhi. L’avvocato giapponese si schiarisce la voce e prende la parola.
DK: “Ci siamo riuniti perché, in quanto incaricati di amministrare una società come la World Bloody Fight Federation, ci interessa mantenere le condizioni che portano una società a fiorire. Una condizione irrinunciabile per la salute di una società è la sua stabilità, me ne rendo conto. Ma mantenere stabile una follia significa condannare una società a rinunciare a fiorire per paura di perdere le nostre posizioni. Voi siete in affari con Michael McFarry, voi sapete che oggi la World Bloody Fight Federation non può prescindere da Michael McFarry, perché la stabilità che ci ha permesso di fiorire l’ha guadagnata Michael McFarry, e l’ha fatto col sudore della sua fronte. Oggi tutti dobbiamo le nostre posizioni, le nostre ricchezze a quell’uomo, e sappiamo che è l’unica occasione che abbiamo per far sì che la WBFF continui a crescere a dismisura, come ha fatto in questi due anni…”
Kobayashi viene quasi interrotto dagli applausi di Ivan Filitov. Il russo, chiaramente, applaude sarcasticamente.
IF: “Davvero un bel discorso, avvocato, così bello che mi fa venire voglia di urlare SLAJE. Ma qualcuno di voi ha parlato con Michael McFarry in questi giorni?”
Nessuno risponde.
IF: “E so per certo che tutti ci abbiamo provato. Non è così, avvocato?”
DK: “Non ho parlato con McFarry. Ma ho attuato questa contromisura per permettergli di tornare a capo della sua società. Gli stiamo ridando ciò che lui non voleva perdere.”
IF: “Preferirei sentire queste parole da lui.”
Tim Sunner si schiarisce la voce
TS: “Avvocato Kobayashi, a tale proposito… per il rispetto che nutro verso di lei ho deciso di non dire nulla a Jack Leone. Ma prenderò il mio posto nella dirigenza di Extreme Hell non appena il roster avrà preso forma. Se McFarry ha deciso di sparire il motivo è solo uno: la battaglia è finita.”
DK: “La battaglia è finita, ma la guerra finirà quando ognuno di noi avrà perso. Io non ho perso.”
“La battaglia è finita” fa eco Lena Habermann, che si fa più avanti con la sedia.
LH: “Ma nessuno di noi ha ancora perso. Possiamo ancora perdere, questo è certo, ma sta a noi decidere.”
Adam Picker interviene: “Parla chiaro, Habermann. Stai dicendo che dobbiamo saltare sulla barca di Denny Leone per mantenere la sedia?”
LH: “È ‘avvocato Habermann’ per lei, signor Picker.” risponde lei piccata.
AP: “Dimenticavo che sono circondato da emissari del diavolo in giacca e cravatta. Volevo dire ‘avvocati’, avvocato Habermann.” chiude Picker con un sorriso.
Kobayashi picchietta con la mano sul tavolo, attirando l’attenzione dei litiganti.
DK: “Voi siete uomini di McFarry tanto quanto lo sono io.”
IF: “McFarry è andato, avvocato. Eravamo d’accordo per seguire McFarry, non quello che il suo avvocato pensa che lui pensa.”
Kobayashi abbassa mestamente lo sguardo.
Ma, appena dopo, lo rialza, con nuova determinazione.
DK: “McFarry è andato. Io no. Sono stato il General Manager nel periodo di massimo splendore della nostra società. Posso guidarla.”
Ora Lena Habermann si alza.
LH: “Con quali soldi? Il suo trenta percento di azioni? Non ci faremo guidare da un socio di minoranza, porterebbe soltanto a un’altra guerra, un altro 2012. Nessuno vuole che il 2012 si ripeta, sbaglio?.” Lena cerca consensi tra il consiglio, Ivan Filitov la punta con l’indice ed annuisce “non è la paura di perdere il posto” prosegue lei “è la paura di vedere le cose precipitare. Se avessimo McFarry o qualcuno in grado di garantire stabilità saremmo con lei, ma non mi getto a capofitto nella distruzione di una federazione per seguire l’etica samurai di un collega.”
DK: “Non possiamo lasciare la compagnia in mano a Denny Leone per i fantasmi di avvenimenti ipotetici. Non ti fai mangiare da un leone perché domani ti potrebbe mangiare una tigre, non ha nessun senso. Vi illudete di controllarlo? Controllare Denny Leone? Buona fortuna.”
LH: “Lei è solo atterrito dalla sua perdita di potere. Mangiare da un leone? L’unica cosa che questo ‘leone’ ha fatto è stata privarla della sua carica, al che lei ha considerato irrinunciabile rovesciare questo mostro. Ci chiede di seguirla ciecamente basandoci sul suo trenta percento di azioni perché rivuole indietro la sua carica?”
DK: “Non tutti ragioniamo come lei, avvocato.”
Kobayashi fa per girarsi, ma poi torna a rivolgersi al tavolo, in particolare a Nicholas Faimberg, fino a questo momento rimasto in silenzio.
DK: “Possiedo ancora il trenta percento di questa società a nome della WBFF Wrestling Economic Conglomerates. E ho intenzione di portarmelo via, con voi o senza di voi.”
Faimberg resta tuttavia impassibile.
NF: “In verità, avvocato…”
Kobayashi ingoia già il rospo.
NF: “Di comune accordo coi nostri associati, abbiamo deciso di riunirci per decidere di relegare la società a un altro socio. Lei sembra personalmente coinvolto nella faccenda, questo potrebbe offuscare il suo giudizio. Sono sicuro che una figura più imparziale deciderà di appoggiarvi, se la sua posizione è la più giusta.”
Kobayashi si mette quasi sull’attenti, si sistema la cravatta.
DK: “È così.”
LH: “Avvocato” Lena, che si è rimessa a sedere, richiama la sua attenzione “c’è un’altra questione.”
DK: “Cosa?”
LH: “Lei è ancora il proprietario del contratto di Aaron Kirk, giusto?”
DK: “Sì.”
LH: “Abbiamo pronta un’offerta per pagarle la sua rescissione.”
Kobayashi rimane intontito per qualche secondo. Ingoia mestamente saliva.
DK: “Posso accettare una sconfitta, signora Habermann. Ma stia pur certa che non accetterò una sconfitta senza onore come questa. Non so cosa vi abbia proposto Denny Leone, se siete semplicemente attaccati al vostro posto come sanguisughe. Ma proverò a giocarmi qualunque carta ho a mia disposizione. Saluti a voi.”
Detto questo, Daisuke Kobayashi si gira e, camminando a testa alta, ripercorre la stanza, arriva al corridoio con lo specchio. E si ferma, per qualche secondo, a osservare la sua immagine riflessa.
CAMERA FADES
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Backstage WBFF. Sul titantron compare l’Anti-Hero. David Wolff. Il wrestler tedesco nonché ex KOF Champion ha chiesto espressamente alle telecamere di raggiungerlo nel backstage. Attende di avere l’attenzione della folla presente in arena e inizia a parlare.
Wolff: Sono sempre stato visto come un impulsivo, come uno sprovveduto che ha avuto spesso più fortuna che meriti. Da sempre le mie vittorie, quello che ho conquistato, è stato attribuito principalmente o alla sorte o al merito di qualcun altro con più esperienza di me. Non c’è bisogno che faccia nomi, sapete a cosa mi riferisco. Immaginate cosa si provi a essere definito, nonostante tutto, sempre un rookie che ha ottenuto di più di quello che meriti per capacità agonistiche. Bella merda vero? Sin da quando in WBFF ho avuto a che fare con gente come Jumala, Emyx Riddle o Gregory Heavans che mi sento dire sempre le solite stronzate. “David, sei un codardo. David, la tua fortuna prima o poi finisce. David goditi il tuo momento di gloria perché non durerà ancora a lungo”.
Wolff estrae una sigaretta e l’accende. Fa un tiro, poi riprende a parlare.
Wolff: Sapete che ho da dirvi? Potete tranquillamente capire come mi può fregare di queste voci tanto quanto mi interessa del moscerino che ho visto volare poco fa. Ma c’è di più. Capirete presto che ho sempre agito con un piano ben preciso in mente. dietro ogni mio match c’era sempre un perché. A volte era la ragione più antica del mondo: i soldi, la fama, la gloria. Ultimamente però, qualcosa di ben superiore. Pensate che me ne importi qualcosa di aver perso il King Of Fight Championship contro mister Big Bad Motherfucker Gregorian Allan Heavans? Assolutamente no. Forse i primi giorni in me albergava il rammarico, ma ora no. Ora so che ho chiuso una porta solo per poter permettere a qualcosa di più grande…di assai più grande…di aprirsi. A cosa mi riferisco? Beh non sono cosi idiota da svelare le mie carte. State sintonizzati e lo scoprirete.
Wolff si rivolge ora al cameraman. Radicale cambio espressivo negli occhi del German Wolf
Wolff: Quanto a te, servo del potere, fuori dalle palle. Abbiamo finito.
-CAMERA FADES-
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Taggart: “Il prossimo match sarà una contesa molto equil… cosa? WWE contro Daniel Stuart?”
Kokone: “Meglio, ‘sta roba finisce in due minuti.”
Taggart: “Forse Derrick ha qualche cartuccia da sparare!”
Kokone: “Se la mia federazione mi costringesse a mandare over Mortimer io fuggirei a gambe levate.”
Taggart: “Mandare Mortimer sopra cosa?”
Kokone: “NIENTE.”
Troppo tardi, la SWAT interviene, colpisce El Kokone con un raggio congelante e lo trascina via, mentre gli altoparlanti diffondo Die Young di Kesha per fare il lavaggio del cervello alla folla. Nel frattempo El Kokone viene rimpiazzato con un figurante.
WWE Derrick Mortimer vs Daniel Stuart
The Rains of Castamere non annuncia un massacro, bensì l’ingresso di Daniel Stuart! A pensarci bene, potrebbe annuciare il massacro del Worst Wrestler Ever. La regia ripropone le parole di Daniel Stuart “FAI SCHIFO AL CAZZO”, rivolte proprio al suo avversario. Daniel si “riscalda” attendendo il suo avversario.
LUCI SPENTE!
E con un trucco degno di Gaijin, il WWE Derrick Mortimer è alle spalle di Daniel Stuart quando le luci si riaccendono!
DIN DIN DIN!
Elbow Smash alla nuca! Daniel Stuart si inginocchia, il WWE lo colpisce ancora alla nuca con una ginocchiata! The Nobleman è al tappeto! E IL WWE INFIERISCE CON DEGLI STOMP! Daniel Stuart urla di dolore, il WWE sta quasi per piangere dalla felicità.
Ma, fra le urla di dolore, spunta qualche risata.
E Daniel Stuart inizia a rotolarsi per terra, esagerando la ridarella, facendo capire chiaramente che il dolore che provava era una finta. Il pubblico lo sotterra di fischi, il WWE si rattrista e va in un angolo, sotterrando la testa fra le mani.
Daniel Stuart è presto in piedi, va a prendere il WWE all’angolo per i capelli, lo porta a terra con uno Snapmare E CHIUDE UNA SLEEPER HOLD!!! SLEEPER HOLD CHIUSA!!!!
Dopo pochissimo tempo, Derrick Mortimer sembra nel mondo dei sogni. Eric Adams si avvicina al WWE, prova a tirargli qualche schiaffetto. E gli solleva il braccio… per farlo cadere!
1!
Il WWE non dà segni di vita, Daniel Stuart esulta esageratamente, schernendo ancora il suo avversario.
2!
Ancora una volta il braccio del WWE cade senza mostra segni di reazione. Eric Adams afferra ancora il braccio del membro della UnStable.
3… MA DANIEL STUART MOLLA LA PRESA APPENA PRIMA CHE L’ARBITRO LASCI CADERE LA MANO!
Stuart si siede sul tappeto, appoggiandosi all’angolo, sbadiglia e finge di guardare l’orologio, aspettando che il WWE si rialzi. Per la prolungata staticità della scena, il pubblico ricomincia a fischiare, Daniel Stuart si stringe nelle spalle come a dire “non l’ho deciso io quest’incontro”.
Il WWE finalmente inizia a mettersi in ginocchio, Daniel Stuart lo attende al varco, e GLI RIFILA UN CEFFONE! Alla vecchia maniera! Il WWE viene sbalzato contro un angolo, Daniel Stuart gli afferra il braccio per mandarlo dall’altro lato con una Irish Whip! Il WWE sbatte contro il cuscinetto, barcolla, si volta. Daniel Stuart è lì ad aspettarlo.
DEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP
VANITY.
E va a segno!
Ma Daniel Stuart non sembra voler schienare l’avversario! Piuttosto, gli tira del calcetti con la punta del piede sui fianchi, invitandolo a rialzarsi e combattere! Lo tira ancora in piedi con la forza, il WWE sembra volere solo che il tutto finisca al più presto.
Daniel Stuart lo spintona! E Derrick Mortimer prova a colpirlo con un pugno!
A vuoto!
E NUOVA DEEP VANITY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Daniel Stuart scuote la testa e copre il suo avversario.
1…
2…
3!!!
DIN DIN DIN!
Testo nascosto - clicca qui
Vincitore: Daniel Stuart
Daniel Stuart, stavolta, non si vanta, lascia Derrick Mortimer al tappeto e torna verso lo stage, indicandosi, urlando di meritare sfide di gran lunga migliori!
Taggart: “Be’, non è stato difficile.”
Kokone: “Ben detto, John!”
Taggart: “Cos.. mi stai dando ragione? Che ti è successo?”
Kokone: “Siamo sempre stati buoni amici, John! Salutami la tua famiglia.”
Taggart: “Non so come interpretare quest’ultima frase.”