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Bloody Desperation 5x04 - 20/11/2015

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2015 20:53
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Drago / Denny Leone
Over the God
20/11/2015 20:52
 
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Spogliatoio di Oregon McClure. The Non-remembering One è visibilmente rilassato, molto probabilmente grazie al precedente incontro, lo vediamo più reattivo, più sveglio, tanto che è intento a risolvere i 7 millennium problems, per ora ha risolto solo il primo con un equazione il cui risultato è "Forza Roma". Un uomo anziano vestito di bianco passa a trovarlo. È SAN PIETRO della pubblicità della Lavazza? No, è diverso, la barba è finta, la parrucca sulla testa ed appena apre bocca possiamo riconoscere il suo accento napoletano.
“Ho tornato!”
È GAETAN PIETRO!!!!!!!!!!!!! Il non-santo non-patrono dei lottatori napoletani.
“Sn Gaetan Pietro di Mugnano. Cosa a hai da dire? Stasera Ciro De Curtis ti faccia vedere come un vero napoletano SPACCATUTT!!!!!!!!!!”
Il Bimbo Diaboliko pare perfino ponderare le parole giuste, passando un set di carte napoletane all’attore e lottatore del Mississippi.
“Scopiamo con il mio mazzo? No, volevo dire, giokiamo a Scopa con le mie carte?”
L’altro lottatore pare accorgersi di qualcosa che non va.
Oregon: Ahò, ma oggi parlate tutti strani, è peggio de quando ho dovuto girà "Ultras vs Terroristi". E comunque,c'è quadracosa che non qual, ce stanno 6 giolli.
Gaetano: “Nn sono originali ma le ho contate, sono giuste, tutte e 120!”
Oregon: Ma che cazzo stai a dì, so troppe, mica se gioca così a scopa! Ce sta na variante, e nun sto a parlà dello scopone scientifico che pure quello se gioca co 40, ndo se gioca in due, ma si sei venuto pe quello t'attacchi ar cazzo, possibilmente non ar mio, grazie. C'è pure a variante do scopone scientifico, ndo te scopi na cosplayer vestita da Marì Curì, ma pure in sto caso, no grazie. Resta er fatto che voi giocà co troppe carte.
Gaetano: “Dipende… io ho vinto due pakki ecstrah da chi ho battuto. Li ho spaccati tutti!”
Gaetan Pietro comincia a distribuire le carte sul tavolino dello spogliatoio senza nemmeno ottenere il consenso dell’avversario. Si posiziona in modo che Oregon abbia lo specchio alle spalle, così da poter consultare tutte le sue mosse.
Gaetano: “Nn provare di barare o vinco per Spaccamento delle regole!”
Oregon: A zì, ma che voi rubbà nea casa der ladro? Io so pluricampione 2008, 2009, 2011 e 2014 de passatella nell'osteria de Zì Tonino!
Gaetano: Cs e l'ha passatella?
Oregon: A passatella è quanno giochi co le bire, se fa a squadre e chi vince decide chi deve beve e quanto deve beve. Ce se sgamano l'infami, pure perché a fine giornata bevono tutti, e se qualcuno non beve tocca capì chi mannà bevuto.
Gaetano: Eh?
Oregon: Tocca capì chi è er Giuda che t'ha fatto l'infamata! Ahò, sei popo sveglio come na vorpe te!
Gaetano riflette su quanto raccontatogli dalla Stella del Mississippi, rendendosi conto che forse è meglio bere che barare.
Gaetano: M'agg convintuto, pazziamm co a passatella, jamm!
Oregon dà carte.
Nella prima mano, McClure riesce a fare l'en plein di tutte le carte sul tavolo, collezionando qualcosa come 48 punti su 120 totali disponibili, intascando due 3, due assi e due 9.
Gaetano: Ma tu si truopp forte!
Oregon: A zì, io so n'umile pluricampione d'osteria, t'ho detto, quanno c'è da calà, calo, quanno c'è da pià, pio.
Seconda mano, un copione che si ripete.
Gaetano: Ma nn è giusto! XO! XO! XO!
Oregon: A zì, sei te che m'hai voluto sfidà, io te l'ho detto che quanno c'è da calà, calo, e quanno c'è da pià, pio.
Il copione si ripete, mano dopo mano, fin quando all'ultima McClure non fa il "grande slam" e praticamente aggiunge anche le ultime carte a formare la totalità del mazzo.
Gaetano: Hai ftt 120 a 0...
Oregon: A zì, quanno c'è da calà...
Gaetano: Ho cpt, ho cpt... Quindi mo bevo?
Oregon: No a zì, ta vai a pià nder culo, io ho vinto e decido che bevo io.
Gaetano: Allora 6 tu il bevuto!
Oregon: Ahò, onestamente, ma chi cazzo te conosce, t'accolli più dei tossici che te chiedono na cartina ar parchetto e c'hanno a mista già pronta. Orchidee, se ta stavi a impastà vordì che ce sei partito co l'ideale de scroccalla, vedi d'annattene!
Gaetano ha le lacrime agli occhi, scoppia a piangere ed esce dalla stanza, sbattendo fragorosamente la porta.
Oregon sorride, da un cassetto della scrivania estrae diversi bossoli di caffè Borghetti da stadio, quindi inizia a berne uno dietro l'altro.
Oregon: CAFFEINAAAAAAAAAAA!- esclama, quindi inizia a girare per la stanza a tutta velocità, prima che la telecamera sfumi.

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Boiler Room. Stavolta non abbiamo la solita inquadratura mobile, ma le sfumature in scala di grigio di una camera statica posizionata in alto. A quale cameraman salterebbe in mente di trasportare l’equipaggiamento in una sala fatta di vapori e rumore fastidioso? Eppure, la camera statica ci mostra una figura sullo sfondo. C’è audio e sentiamo ansimare, forse sbuffare con nervosismo. Almeno finché non si sentono dei passi in avvicinamento.

John Kratos irrompe nella Boiler Room e si avvicina alla figura rannicchiata, un uomo che sta tracciando righe sbilenche con un gessetto rosso sul pavimento.

“Ti ho cercato ovunque, non c’era traccia di te. Addirittura il personale pensava di trasformare la sfida che ci attende da avversari in un Handicap match, ma ho rifiutato, ho continuato a vagare per trovarti. Alla fine ho realizzato il tuo tormento.”

Breve pausa, Kratos parla mentre riusciamo finalmente a vedere la figura rannicchiata, si tratta di Psycho Roman.

“Ho capito che ti avrei trovato nel luogo più vicino all’inferno. Qui il caldo lacera i sensi, il vapore dilania la psiche, il rumore ti distrae. È il luogo peggiore in cui trovarsi, ma se il mondo esterno ti offusca, allora la Boiler Room può diventare il rifugio perfetto. Lontano da ogni disturbo. Scommetto che è proprio un comportamento come questo che ti rende Psycho Roman. Dove ogni persona perderebbe la sua sanità mentale, tu trovi il giusto equilibrio.”

Il Greek Warrior appoggia una mano su una valvola di emissione, non possiamo percepire il dolore da parte sua, ma è chiaro che deve trattarsi di una temperatura notevole che arriva alla pelle.

“Se vuoi il mio parere, tu non sei pazzo, sei un uomo che è arrivato vicino al concetto di Caos necessario nella propria vita, ma senza comprenderlo a fondo. Quello che io chiamo Caos per te è l’Abisso.”

Silenzio.

“Ho freddo”, risponde Roman. Le gocce di sudore che dalla sua fronte cadono sulle piastrelle negano la veridicità di tale affermazione. “Immagina, Kratos, di vivere in un mondo in cui il calore venga associato al Paradiso e il gelo all’Inferno. Una vasta terra demoniaca dominata dai ghiacci, in cui il principe delle tenebre vaga di iceberg in iceberg, alla ricerca di coloro che hanno peccato, per punirli definitivamente. Cosa accadrebbe, secondo te?”

A domanda retorica, Kratos preferisce tacere. Roman si alza, le ingenti spalle di fronte al lottatore greco, la mano ad accarezzare la parete, il gesso a tracciare linee inconcludenti.

“Sarebbe un mondo in cui il concetto di Paradiso, come noi lo conosciamo oggi, sarebbe trasportato all’Inferno. Un mondo in cui scendere consentirebbe il trionfo, mentre l’elevarsi significherebbe ridursi, perdere. Un fottuto mondo in cui l’Abisso si posizionerebbe in mezzo alle nuvole. Un mondo in cui l’inverno dominerebbe sull’estate, la stagione dei tuoi dei greci, cullati dal caldo.”

Il Bald Basterd mostra una smorfia mentre riflette sulle parole del wrestler italiano.

“Dante descriveva le profondità dell’inferno come una vasta distesa di ghiaccio, il Cocito, il luogo di eterna dannazione per i traditori. Forse, è meglio ardere fra le fiamme che essere masticati per l’eternità in una distesa di ghiaccio, dove l’odore della propria carne flagellata è estremamente potente a causa dei sensi espansi dal freddo.”

Psycho Roman si gira e si rivolge a Kratos guardandolo direttamente negli occhi. Uno sguardo freddo, assente, privo di empatia.

“Un mondo che non conosce la vita. Perché il calore scioglie e indebolisce, il gelo rinchiude e rafforza. In una parola: imprigiona. Un mondo in cui il male trionferebbe sul bene, in cui noi due non potremmo parlare”.

Roman abbassa la testa, un sentimento di sconforto lo coglie d’improvviso. “Né lottare. I ghiacci dell’Inferno si sciolgono e dall’acqua emerge Skyblue. È lì che è nato… è lì che morirà”.

Kratos prova a parlare, ora che il discorso di Roman, come spesso accade, si è fatto davvero inconcludente, parallelamente alle linee tracciate col gesso. Roman lo interrompe. “Non c’è nulla di sovrannaturale in tutto questo. È la realtà. Chi ha creato l’Inferno e il Paradiso lo ha fatto consapevole degli effetti dell’atmosfera. È qui che voglio portare tutti, è questo il mio scopo finale. Far diventare tutti come me, in modo che io possa nascondermi tra la folla e individuare la pecora nera del gregge, che in quel mondo sarebbe Vance…”

Roman si blocca.

“Vance…”

Si blocca di nuovo.

Roman scivola e cade a terra. Il calore lo ha condotto al crollo fisico. Kratos prova a rianimarlo. Il match incombe, non c'è un attimo da perdere. Il Greek Warrior usa le mani per premere sul costato dell’avversario, non prova nemmeno a svestirlo, semplicemente coglie un metodo imperfetto, ma capisce che non è il suo stile.
Il suo metodo per aiutare è quello della brutalità innata, afferra l’avversario per i capelli cortissimi e lo getta vicino ad altro vapore.
Fight Fire With Fire!
Il calore rianima Roman, che spalanca gli occhi e la bocca, senza proferire parola. Kratos lo osserva.

“Non ti permetterò di crollare all’esterno del ring, non voglio essere privato di un avversario di valore come lo sei tu. So che per te sarebbe lo stesso perché l’agonia di Skyblue da solo contro me e la Voodoo Doll ti darebbe soddisfazioni, ma ti garantisco che avrai più piacere a combattere che ad osservare. Perché tu nell’agonia ci sguazzi.
Ricordati di questo caldo infernale, che esso possa espandersi nella tua mente e darti il desiderio di annichilire Sheenan e me.”

L’italiano, tuttavia, ha già smesso di ascoltarlo, è lui a prendere la parola senza nemmeno accertarsi che il guerriero spartano avesse terminato il suo discorso.

"Vedi, sono caduto... perché ti preoccupi di rianimarmi. Perché ti preoccupi di farmi rialzare. In questo mondo, cadere significa alzarsi, significa reagire, significa trionfare! Nel mio mondo, Kratos. Quello è esattamente il Mio Mondo."

Sfumatura in nero, o meglio, in scale di grigio.

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Camerino di Robert Dumas. La porta viene aperta dal bestione guardiaspalle di McFarry, Volkemord. L’Irish Multimillionaire segue.

Dumas osserva perplesso questa entrata, mentre McFarry si siede al suo fianco.

McFarry: “Caro il mio Robert, le settimane passano e gli appuntamenti si avvicinano. In particolare si avvicina il momento in cui diventerai ufficialmente la mia arma di espansione. Non ti lusinga essere paragonato a quello che può fare un esercito? O la stima che ho di te per reputarti così potente?”

Dumas non risponde.

McFarry: “Oh sì, lo so. Tu preferisci essere indipendente, conquistare il mondo. Ma non hai le mie capacità. Puoi soltanto metterti al mio servizio e cercare di essere degno della carica di cui ti rivesto.”

Ancora silenzio di Dumas.

McFarry: “O forse speri di avere qualche possibilità di vincere? Non ci credo, non si arriva al punto in cui sei arrivato tu senza essere un minimo intelligente. Solamente un’idiota penserebbe che tu abbia una possibilità di vittoria nel nostro match.”

Per tutto il discorso dell’Irish Millionaire, il bastardo è rimasto seduto al suo posto. Senza degnare di uno sguardo l’interlocutore e restando concentrato sull’obiettivo della tranquillità.
La voce con la quale il Mr.Unhappy Ending risponde è sferzante.

“Magari sono effettivamente un idiota, Michael. Chi può dirlo?

Un sorriso amaro sul volto di Dumas.

“Del resto sono mesi che continuo a presentarmi qui, ripetendo che: in un modo o nell’altro, non importa come, io sarei uscito da Maniacs con quella cintura in mano. E sin dal mio ritorno sulle scene, ho sempre avuto la sensazione di nuotare in direzione opposta alla corrente. Ho sempre percepito la presenza di una forza uguale e contraria rispetto alle mie aspirazioni.”

McFarry: “Mi sembra ingeneroso etichettare in questo modo un uomo che sta facendo di tutto per portarti dal suo lato.
Capisco che il match di domenica possa offuscare il quadro d’insieme, ma la verità è che non siamo l’uno contro l’altro. Noi combattiamo già dallo stesso lato. Quella della Extreme Rumble è solo una firma del contratto.”

Dumas scuote il capo.

“Il problema di tutta questa storia è che io non sono tornato qui per combattere le guerre di qualcun altro. I tempi del New Doom Syndacate sono lontani; mi interessano davvero poco i vostri equilibri di potere. Lo scorso anno sono tornato per prendermi lo slot di Maniacs e riconquistare non soltanto la cintura, ma il rispetto e gli onori che mi erano stati strappati otto anni fa.”

Il discorso continua a svolgersi su due piani differenti: quello di McFarry e Volkemord, in piedi con tono conciliante e quello di Robert Dumas. Seduto, schivo, con voce di sfida.

“Io capisco le tue esigenze. Non posso biasimarti per il desiderio di avermi al tuo fianco, ma sei stato tu a spingermi troppo, troppo lontano dai miei obiettivi. Per un anno intero non hai fatto altro che svilirmi, mi hai ostacolato in ogni modo. Subdolamente hai continuato ad alternare umiliazioni e sporadiche concessioni. Mi hai reso nient’altro che un elefante da spendere per la categoria Tag Team. Abbastanza in auge da richiamare i fasti del mio passato, ma non sufficientemente sponsorizzato da poter pretendere alcunché.
L’unica occasione titolata che mi hai concesso è stata quella di The Last War.
Un massacro più che una reale chance titolata.”




“L’occasione di privarmi, in un solo colpo, sia dell’opportunità di battere Drago, sia di quella di vincere i War Games.
Quindi perdonami, Michael, se continuo a vederti come il nemico.
Perdonami se domenica farò di tutto per evitare di entrare a far parte del tuo braccio armato.”


Un largo sorriso si dipinge sulle labbra dell’Irish Multimillionaire.

McFarry: “Robert, mio caro. Tu sai che a volte si tratta male la persona che più stimiamo e per cui vogliamo le cose migliori, soltanto perché non si ha il coraggio di ammetterlo a sé stessi? Il mio desiderio di vederti lottare per me, aiutarmi a completare il mio impero, era così forte che non potevo permettermi un tuo rifiuto. Così ti ho ingannato e messo i bastoni fra le ruote. Mi dispiace Robert, se questo ti ha ferito. Mi dispiace davvero tanto. Ma ciò che è davvero importante è il fatto che alla fine io sia riuscito nel mio intento.”

L’Irish Multimillionaire si alza, si porta vicino all’ingresso del camerino.

McFarry: “Io e te siamo una squadra adesso. E sono sicuro che riuscirai a dimenticare quanto di brutto ti ho fatto e capirai che con i miei ordini e le tue abilità saremo inarrestabili. Lascia stare il New Doom Syndacate e qualsiasi altra battaglia tu abbia combattuto per il potere. Quello che accadrà fra pochi mesi sarà molto più eclatante e gratificante. Farai parte della storia, Robert, in una maniera indelebile, molto di più rispetto al tuo glorioso passato. Saremo il passaggio di una generazione, il nuovo inizio di un’era, le leggende viventi.”

McFarry fa segno a Volkemord di aprirgli la porta del camerino, il quale ubbidisce. Ma prima di lasciare il camerino, l’Irish Multimillionaire si ferma.

McFarry: “Per cui grazie Robert, per fare parte della mia squadra. Non ti pentirai di questa tua scelta.”

La porta si sta chiudendo, ma Dumas prova a raggiungere i suoi prossimi rivali (?) con la voce.

“Avete ragione. Farò parte della storia indelebilmente. Ma non avrete nulla di cui ringraziarmi.

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Le telecamere ci portano dietro le quinte in compagnia di Crystal Houghton: La ragazza in jeans e t-shirt rivolge un cenno distratto alla camera per poi riprendere a sorseggiare la lattina che ha in mano.
Il cameraman indugia sulla lottatrice che in tutta risposta si esibisce in una serie di smorfie, la rossa ride divertita ma poco dopo qualcosa attira la sua attenzione facendola tornare improvvisamente seria.
Artemis compare nell'inquadratura: Jana avanza di qualche passo trovandosi proprio faccia a faccia a faccia con Cray... La cacciatrice ha probabilmente assistito alle buffonate della collega e la sua espressione è di evidente disappunto.
C'è un lungo silenzio tra le due ed è Miss Congeniality a rompere gli indugi.

Cray: "Non fare quella faccia, dovresti smetterla di prendere tutto così sul serio."

...

Cray: "Sai, volevo giusto parlarti. Ho visto quello che è andato in onda prima dello show della scorsa settimana e non avevo davvero idea che tu fossi li a guardare, per la prima volta da quando sono tornata in federazione ho sentito da te parole che condivido. Ho già perso abbastanza tempo con Drago e credo che ormai abbia capito cosa penso di questa sua mossa: è stato uno stronzo. Sò benissimo che non ascolterai una sola parola di quello che ti dirò oggi ma non me ne frega un cazzo. Io e te non ci scambieremo certo pacche sulle spalle ma sarebbe un peccato vederti affondare solo per regalare qualche minuto di gloria a Petr. Lui non ha bisogno di essere salvaguardato Artemis, lui si stà parando il culo a tue spese! Pensa bene a tutto quello che hai dovuto affrontare in questi mesi, quando mai ti ha veramente supportata? tutti quei discorsi sul fatto che non sei pronta, tutti quei sofismi per giustificare i tuoi insuccessi... Credi davvero che in qualche modo ti abbiano fatto bene? Io ti ho seguita Jana e ti ho vista cadere sconfitta dopo sconfitta, non hai bisogno di un uomo che ti dica come comportarti o come devi sentirti! Drago ti stà solo mettendo un freno, non ti permette di vedere tutta la forza che avresti a disposizione, lui vuole avere il controllo su TUTTO e quel tutto comprende anche te. Sai perchè lo fà? Perchè ti teme. Ci sono passata anche io e posso garantirti che uomini come lui non vogliono condividere la luce, preferiscono avere una compagna lontana dai riflettori che possa ricordargli in ogni momento quanto sono grandi."

Cray scuote la testa lentamente e qualche ciuffo vermiglio scivola dietro le sue spalle, si prende una piccola pausa e studia molto attentamente la sua interlocutrice che sembra riordinare di idee prima di rispondere.

§Artemis§ Non abbiamo la più pallida idea di quanto noi possiamo cambiare le carte in tavola di continuo, e di quanto sia mutevole anche il mondo che ci ospita.. So che non ci scambieremo carezze Crystal, ma voglio raccontarti una cosa..

Lo sguardo della Huntress queen si fa molto serio ma anche piuttosto vivo, come se la lottatrice di Praga stesse ripensando a qualcosa in cui, adesso o in passato, crede o ha creduto con convinzione...

§Artemis§ Non è necessario che ti racconti la storia della mia vita, ma devi sapere che io mi sono avvicinata a questo sport osservando te.. Forse lo sapevi già in qualche modo, ma non hai mai saputo COME, come è successo.. Stavo portando avanti una dura lotta per spingere le donne della città in cui vivevo ad emanciparsi e a denunciare i soprusi che subivano di giorno in giorno e, nel frattempo, mi stavo allenando duramente per diventare una lottatrice.. Perchè volevo essere forte, sicura di me, capace di affrontare qualsiasi ostilità, superando anche quei limiti della nostra natura che ci pongono fisicamente qualche gradino sotto gli standard maschili.. In quegli anni mi capitò casualmente di vedere uno show di questa federazione, c'eri tu sul ring, con il titolo Undisputed della WBFF sulla spalla..

Artemis deglutisce, poi riprende il discorso

§Artemis§ Non ti conoscevo, tu non potevi saperlo, ma sei diventata un solido esempio, un motivo in più per stringere i denti e continuare a lottare.. Probabilmente avrei voluto essere come te, è innegabile.. Mi sono lanciata nel mondo del wrestling con l'idea di ripercorrere la tua strada e di dimostrare che tu non eri un caso isolato, ma che ogni donna al mondo può davvero tutto se solo lo desidera.. Far capire che non era Crystal Houghton l'eccezione, ma che ognuna di noi poteva riuscire nelle tue stesse imprese soltanto volendolo, fortemente.. Ma....

L'espressione di lady Dizziness ora cambia, Jana aggrotta la fronte e si morde un labbro..

§Artemis§ Quando ti ho conosciuta dal vivo mi è crollato un castello, addosso, tutto per intero.. Non capivo come mai ti ostinassi a rivolgerti a me con aria di sufficienza, quasi di scherno.. Mi sforzavo di comprendere quale potesse essere la ragione per cui tu, più che nutrire un senso di responsabilità o di gratificazione per tutto questo, non facevi altro che sottolineare la mia inferiorità ponendola in confronto con i tuoi indubbi successi..

Artemis si sofferma a riflettere per un po' e incrocia le braccia sul petto

§Artemis§ E guarda ora.. Io e te, qui, a parlare di un'opinione che condividiamo, nonostante tutto.. Vedi, non posso sapere se tu mi stia dicendo queste cose perchè le pensi davvero o solo per creare altre tensioni tra me e Petr e, quindi, per spingermi dolcemente in un fosso profondissimo.. Non posso sapere se oggi tu sia dalla mia parte oppure no, né quali rapporti avremo domani, o tra quattro mesi.. Quello che voglio dirti è che, a prescindere dalle tue reali intenzioni, negli ultimi tempi mi sta succedendo qualcosa di molto simile a ciò che fui costretta ad affrontare prima di diventare una lottatrice professionista.. Non secondo le stesse modalità, ma sicuramente qualcuno ha trovato dei vantaggi nel mettermi in ombra, qualcuno di cui mi fidavo ciecamente.. Quel qualcuno che io amo e odio allo stesso tempo, che oggi mi sostiene e domani mi rade al suolo.. Quindi, che tu oggi sia una musa o una chimera, in questo momento mi torna in mente quel video che guardai parecchi anni fa, in cui c'eri tu, Crystal.. Mi ricorda che ho ancora bisogno di credere in quella Crystal Houghton, in ciò di cui era o è capace, nell'idea stessa che quella campionessa rappresenta.. Forse non importa chi sia davvero quella Crystal Houghton, ma solo ciò che può o ha potuto rispetto a chi, diversamente da lei, ci ha provato e ha fallito..

La lottatrice Ceca abbassa un po' lo sguardo, umettandosi le labbra..

§Artemis§ Quindi non ti chiederò chi tu sia davvero, perchè mi basta sapere di cosa sei capace.. Potresti anche colpirmi alle spalle con una sedia mentre me ne vado e, ti assicuro, non esiterei a rialzarmi e combatterti, ma rimarresti comunque Crystal Houghton.. Forse un giorno combatteremo insieme sullo stesso ring, oppure l'una contro l'altra, ma in quel momento non potrò che provare rispetto verso chi condivide il quadrato con me e in ciò che, proprio sul quel quadrato, ha dato e fatto per cambiare per sempre il volto di questo business.

Cray ascolta tutto molto attentamente, poggia le spalle al muro e sospira profondamente.

Cray: "La vita è curiosa. In quel momento l'onore di un titolo tanto importate pesava come un macigno sulle mie spalle: C'era molta diffidenza nei miei confronti e dovevo raccogliere l'eredità dell'uomo che avevo amato per tanto tempo con discrezione... Ero davvero distrutta eppure qualcuno a quanto pare ha visto qualcosa di buono in me quando io per prima vedevo solo cenere. Era una maschera quella che indossavo per dimostrare al mondo quanto fossi forte: Dietro la maggior parte di quei sorrisi c'erano notti insonni trascorse a chiedersi cosa ne sarebbe stato di me. Era quel business Artemis che mi schiacciava giorno dopo giorno e ogni volta che cadevo era sempre più difficile trovare la forza di rialzarsi."

La rossa si stringe nelle spalle e accenna un sorriso.

Cray: "Se avessi mollato tutto probabilmente avrei scelto la strada più semplice ma.. Non l'ho fatto. Sono tornata con la consapevolezza del mio valore e questa volta non manderò tutto a puttane: Quella che vedi sono davvero io, non ho più bisogno di nascondermi, non mi importa quello che pensa la gente di me. Ti ho detto tutte queste cose perchè penso che ci sia del potenziale in te e non avrei nessun tipo di vantaggio nel mentirti. Solo, non abbassare la guardia e sii pronta ad aspettarti qualsiasi cosa da Drago... Ci tenevo solo a dirti questo."


La lottatrice della Carolina si stiracchia pigramente e rivolge uno sguardo distratto all'orologio.

Cray: "A quanto pare siamo state tanto fortunate da avere una seconda chance: Io stò sfruttando la mia con tutte le forze di cui dispongo, tu fai lo stesso su quel ring Jana. Batti Drago e dimostragli che meriti quel rispetto che lui reclama a gran voce, chiarisci che l'avversario da cui si deve guardare sei TU."

C'è uno sguardo di intesa tra le due e Crystal annuisce, Miss Congeniality si allontana di qualche passo per poi voltare il viso in direzione della Cacciatrice.

Cray: "Uhm quasi dimenticavo,Grazie Jana."

La ragazza sorride e le telecamere ci lasciano con l'immagine di Crystal Houghton che si allontana nel backstage sotto lo sguardo soddifatto di Lady Dizziness.

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Inquadratura buia, nessuna fonte luminosa. Non si sente alcun rumore, non si vede nulla. La totalità del niente inizia a suscitare un profondo senso di inquietudine, che cresce sempre di più trasformandosi nella consapevolezza dell'imminenza di qualcosa, qualcosa di non prevedibile, qualcosa di indefinito che rimarrà tale fino a quando qualcuno, o qualcosa, non divorerà l'apparente immutabilità di quel nero e di quel silenzio che continuano a tenersi per mano.

Si accende un fiammifero: attraverso la fiochissima luce che emana riusciamo a distinguere il volto di Sheenan. Ma la piccola fiammella si estingue nel giro di pochi secondi, ed è nuovamente buio pesto.

"Sono estraneo alla consuetudine, lo so. Non potremo mai essere simili, poichè io ho sempre cercato tutto ciò di cui avevo bisogno nelle tenebre, perchè in presenza di una forte luce ho sempre posto le mani davanti agli occhi."

Viene acceso un secondo fiammifero, riusciamo a vedere di nuovo il viso di Voodoo Doll. Stavolta però è cambiato qualcosa, il Tribal Warrior sembra avere le pupille dilatate come se si trovasse ancora al buio, come se quella fonte luminosa non fosse mai esistita.

"Possiamo volere le stesse cose, ma i metodi che adotteremo per averle non troveranno mai alcuna analogia."

Terzo fiammifero: Sheenan mostra uno sguardo agghiaccante, accompagnato da un sorriso a denti stretti. L'inesorabile estinguersi della fiammella questa volta, probabilmente, suscita negli spettatori un lieve senso di sollievo.

"Avete provato per tutta la vita a trovare una via d'uscita dal buio.

Ad Extreme Rumble compirete soltanto ciò a cui siete abituati per natura. Trovare una via d'uscita dal buio, il mio.

La luce, si trova oltre la terza corda.

La salvezza ha sempre avuto un prezzo da pagare."


Altra fonte luminosa, stavolta però non si tratta di un fiammifero, ma di uno spiraglio di luce generato dall'apertura della porta di quella stanza. Sheenan protende una mano verso l'esterno, quasi ad invitare chi lo osserva ad uscire fuori. Metaforicamente parlando, sembra che il suo messaggio sia proprio questo: se non riuscirete a trovare da soli la via d'uscita, sarò io a condurvi fuori.

"Non è la caduta ciò che fa male, ma l'atterraggio - dicono... Ma quando cadrete e vi perderete nel mio abisso senza fondo, attendendo con tremenda ansia quel fatidico momento dello schianto, quello che frantumerà tutte le ossa del vostro corpo... Capirete di essere stati condotti sulla via del dolore infinito, quel dolore che anticipa il dolore, la morte dell'anima. Mi chiederete di uccidervi, e io vi accontenterò."

Camera fades.

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27/11/2012

Passi sull’asfalto. Cadenti, acuti, come la lancetta di un orologio dal vetro infranto.

La camminata di una persona riflette la sua personalità. Il ritmo la descrive per quel che è, senza alcun filtro. Veloce, breve, allungata, rallentata, pesante, leggera.

Questa qui non trasmette nulla.

L’inverno sta arrivando, il gelido vento accoltella la schiena del passante e trasmette brividi che riconducono ad un passato così lontano, così vicino.

Gli stivali ora calpestano l’erba bagnata dalle lacrime che piovono dal cielo, una maschera celeste stretta nel pugno di colui che si sta avvicinando alla meta.

La chiamo per informarla che la World Bloody Fight Federation, in seguito agli avvenimenti di The Last War, è stata chiusa a tempo indeterminato. Pertanto, il suo colloquio preliminare con i vertici della federazione è da ritenersi inconcludente.

Tra le lapidi del cimitero, il passante si destreggia. Un valzer meraviglioso, infinito, non nel senso che si protrae senza fine, ma che non può finire. Persone amate, parenti, fidanzate, mariti, tutto l’amore che essi hanno provato in vita entra nel cuore del passante e non se ne va più.

La ricontatteremo se la decisione sarà sospesa. A proposito, le auguro tutto il bene per quel suo problema. Ci dispiace non poter mettere sotto contratto un atleta con una dote così interessante e unica come la sua, un esempio per tutti coloro che si trovano nella sua stessa situazione e che non riescono ad andare avanti.

Andare avanti…

Camminare…

I passi sono già, di per sé, una dimostrazione di forza.

Sulla lapide sopra la quale si posa l’attenzione del passante c’è scritto William. Il capo di colui che abbiamo seguito, coperto da una maschera celeste, copre il cognome. Una goccia, di pioggia, di sudore, o più semplicemente una lacrima, cade sulla pietra disinteressata al lento scorrere della vita degli animali con cui condivide uno spazio che prima o poi non esisterà più.

I passi finiranno. E con loro se ne andrà la speranza.

Il cielo si sta inscurendo. L’inverno è arrivato.

Skyblue si toglie la maschera e piange suo figlio.

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Taggart: E di ritorno dalla pubblicità, è tempo di TAG TEAM MATCH!
Kokone: I quattro wrestlers sono già sul quadrato, ed il volto di Psycho Roman non sembra promettere nulla di buono!

TORNADO TAG TEAM MATCH: Sheenan & John Kratos vs Psycho Roman & Skyblue

DING DING

La campana dà il via alla contesa ed i quattro wrestlers sono faccia a faccia, Sheenan e Kratos da una parte e Roman con Skyblue di fronte a loro...

Kokone: Il pubblico sembra maggiormente spaventato dalla presenza del solito Zombie Sean X all'angolo di Sheenan, piuttosto che catturato da ciò che accade sul ring.

...

CROWD: "Nooooooooooooooooooo"

Kokone: Psycho Roman, dopo aver dedicato un ghigno a dir poco agghiacciante al suo compagno di tag, si schiera dalla parte di Sheenan e di John Kratos, ponendosi di fronte a Skyblue, il quale praticamente è solo contro tre rivali...

E SCATTA UNA RISSA! Skyblue nonostante l'esile corporatura è il primo a lanciarsi contro Kratos con un CROSSBODY, ma subito Roman lo rialza e lo schianta al tappeto con una FULL NELSON SLAM! Roman intima a Sheenan di fare ciò che deve fare, e Sheenan applica una CEREBRO LOCK ai danni di Skyblue, che senza grossi patemi riesce a liberarsi dalla morsa del Tribal Warrior!

KRATOS TUTTAVIA E' LIBERO DA PENSIERI E SI RIMETTE IN PIEDI, ALZANDO SKYBLUE E LANCIANDOLO CONTRO L'ANGOLO CON UNA CHAOTIC SOUL!
Sky rimane contuso all'angolo, e Sheenan procede liberamente con un TIDAL'S CRUSH che va perfettamente a segno! Il tribal warrior prova lo schienamento:

1....
2....

INSIDE CRADLE DI SKYBLUE!!!!

1....

Calcione alla schiena da parte di Roman ai danni di Skyblue, che è nuovamente a terra! Roman lo rialza e con una BODYSLAM lo manda al tappeto, prima di colpirlo ripetutamente con una serie di pugni al volto che mettono in difficoltà il wrestler mascherato!

CROWD: "Skyblue! Skyblue! Skyblue!"

Sky viene incitato dal pubblico, ma le grida d'affetto non sembrano sortire alcun effetto! Roman lancia Skyblue verso John Kratos il quale se lo carica a spalle e mette a segno la sua FEEL THE PAIN!!!!! La manovra conclusiva del Greek Warrior!!!!! Kratos va per il pin:

1.....
2.....

KICK OUT DI SKYBLUE!!!!!
CROWD: "Yeahhhhhhhhhhhh"
Kokone: Avrebbe fatto meglio a stare giù...

Kratos rialza Skyblue e lo lancia verso Roman che con una MORTIFERA CLOTHESLINE LO MANDA ANCORA UNA VOLTA AL TAPPETO! Roman si accanisce nei confronti di Skyblue, il quale si ripara dai pugni che il wrestler italiano ha in servo per lui! Roman strozza letteralmente Skyblue, e lo alza a diversi centimetri da terra...MA SKYBLUE RIESCE A RIBALTARE TUTTO ED A IMPRIGIONARE ROMAN NELLA SUA BLUE AS THE SKY!!!!!!

CROWD: "Yeahhhhhhhhhhhhhhhh....NOOOOOOOOOOOOOOOOO"

Kokone: Lo dicevo che faceva meglio a restare giù...

SHEENAN INTERROMPE IMMEDIATAMENTE LA SUBMISSION DI SKYBLUE CON UNO STOMP AL VOLTO! Sky rimane a terra, Sheenan lo rialza e lo lancia nuovamente contro Kratos...

ALTRA FEEL THE PAIN A SEGNO!!!!!!

Ma Roman non vuole che Kratos schieni Skyblue...E SI ACCANISCE ANCORA CONTRO DI LUI CON UNA SERIE DI CALCI AL VOLTO! Roman ride beffardamente dopo aver perpetrato il suo massacro, e decide che è giunta l'ora di dire stop all'incontro...

Psycho Roman, nel gelo dell'arena, rialza Skyblue...il quale è vittima della SKULLSCRAPER di Sheenan! La micidiale manovra conclusiva del Tribal Warrior! Skyblue è inerme al tappeto e Sheenan procede con lo schienamento:

1....
2....
3!!!!!!!

Taggart: Questa volta è davvero finita.

VINCITORI


Il pubblico fischia l'epilogo dell'incontro e Roman osserva compiaciuto il lavoro appena concluso. Solo Skyblue rimane a centro ring e si rialza con l'ausilio delle corde, mentre il pubblico applaude a scena aperta il wrestler mascherato che, zoppicando, fa ritorno nel backstage.
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