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Un'Idra nel Lavastoviglie [Kratos; Ciclo Conclusione 4/5]

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2014 19:03
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Un'Idra nel Lavastoviglie
John Kratos
Ciclo Conclusione, parte 4 su 5.


Parte 1
Parte 2
Parte 3

A volte mi sento come il personaggio di un'opera antica, un semidio eroico, figlio di un dio e di un'umana, travolto da un forte senso del dovere ma anche dal timore di un finale da tragedia greca. Lo so, non mi sto avvicinando ad un finale felice, ho la sensazione che il nome John Kratos sarà accompagnato da una gelida lapide e da un mazzo di fiori ormai secchi.
Tutto quello che vedo è l'eco del suo nome che si spegne lentamente come una candela trascurata all'avvento dell'inverno.

Primo Vortice.
Cammino nel corridoio della mia abitazione a Nashville. Non riesco a capirne la ragione, ma tutti i quadri sono usciti dal mio vecchio appartamento in Grecia. C'è una foto di famiglia, ci sono io ancora piccolo, ci sono il mio fratello maggiore Kyrios, papà e mamma. Quante emozioni, non riesco a provare quella sorta di disperazione che percepisco ogni volta che penso al mio passato, ad una famiglia spezzata da pessime decisioni e dalla follia dell'Uomo. In quella foto sono felice. Sì, immensamente felice. Un John Kratos felice... perché no? La ripongo sul muro ma essa cade a terra. Mi chino per raccoglierla, ma mi fermo. C'è un nido di ragni. Uno schifoso nido di ragni pelosi e ripugnanti che stanno facendo un nido all'interno della cornice. Devo eliminarli e riprendermi il ricordo della mia famiglia. Afferro delle lame nude, che uso per scatenare un vortice di fiamme. Che realismo, riesco a vedere l'indicatore dei frame al secondo sulle fiamme: 60 fps.
Wooooooooooooosh.
Il fuoco è ovunque, pure le mie braccia stanno andando a fuoco, perciò corro... corro verso la porta del bagno. Devo lavarmi, soltanto l'acqua può spegnere le fiamme che mi stanno facendo marcire (vivo). Apro la porta, ma nulla è come mi sarei aspettato.

Secondo Vortice.
Dovrei essere nel bagno, invece sono in cucina?!? Le mie braccia non sono avvolte dalle fiamme. Ah, che stolto che sono, avrei dovuto accorgermi che stavo sognando! Ora è tutto normale, saluto l'Idra nel Lavastoviglie. Wait? Cosa sta succedendo?
Un'Idra nel Lavastoviglie?
Un Lavastoviglie con la L maiuscola?
La televisione è accesa e c'è un documentario, anzi, sembra uno show comedy.

Up Next: Daniel Otto vs Stivi-Otto.
Right Noooow: BullCith Cabaret.

"L'Idra è un mostro mitologico a tre teste. La prima raffigura il potere interno, la forza fisica, la virilità dell'animale. La seconda raffigura il potere esterno, l'impatto sulle altre creature, il dominio dei mari. La terza rappresenta la sua personalità, ovvero la testa di cazzo."
AHAHAHAHAH (risate registrate?)

Non capisco il senso di tutto questo. Rimane il fatto che c'è un'Idra nel Lavastoviglie. Chi l'ha invitata? Chi l'ha voluta nella mia storia??? Esco dalla cucina per lasciarmi alle spalle questo ciclo di follie e tornare a tematiche più serie.

Terzo Vortice.
Esco dalla cucina per ritornare nel corridoio. Oh, nooooooo! Le mie braccia stanno andando a fuoco, ma per fortuna sono nel bagno, le metto subito sotto al lavandino, riesco a salvarmi appena in tempo per non finire arrostito. Mi è andata bene, sono sempre il solito pelato fortunato. Probabilmente devo avere un volto terribile dopo tutta questa fatica, osservo il mio sguardo allo specchio e... ehhhhhhhh?
Una testa. Due teste. Tre teste.

La prima testa è quella sulla destra, la mia, quella di John Kratos, il Greek Warrior. Certo, mi conosco benissimo! Non so nemmeno perché non sono la mia testa principale, stare inclinato su un lato mi infastidisce parecchio.
La seconda testa è quella sulla sinistra, un volto barbuto ed antipatico: Jack Leone, Mr.Attitude. Cosa ci fa Mr.Attitude come testa di riserva? Ah, sì, ora ricordo, l'ho praticamente trascinato via a Bloody Desperation per vendicarmi della sua patetica esistenza. Lui è un uomo di potere, rappresenta il mio nemico naturale. Okay, posso comprendere la presenza della sua testa, è lì per essere staccata dal corpo, per sparire una volta per tutte.
Tuttavia, mi inquieta di più la terza testa, quella principale di un burattinaio senza volto. Un burattinaio che manovra le mie azioni e quelle di Jack Leone.

"Cosa si prova ad essere un burattino nelle mie mani, John? Hai mai pensato che sia qualcuno a descrivere le tue gesta, che tu passi dall'essere protagonista della vita a co-protagonista di una storia? Ed io sono quello che scrive le tue gesta. Tranquillo, tutto questo sta per concludersi, presto la tua storia avrà fine con un punto a capo e la conclusione assoluta."

Il burattinaio mi inquieta, la sua voce è disturbata, come se fosse emessa tramite segnali radio che non riesco a percepire completamente. Una voce che proviene da una dimensione differente dalla mia.

Io sono parte dell'Idra, non sono nemmeno la testa principale! Non ho il controllo completo delle mie azioni, e dopo aver rapito Jack Leone penso che azioni da lui compiute potrebbero causarmi dei grossi danni.
Sto perdendo il controllo di tutto quello che è parte di me. Esco dal bagno.

Quarto Vortice.
Vedo l'universo nella sua piena estensione. La bellezza dell'Infinito di fronte ai miei occhi. Io sono un corpo astratto che vaga nello spazio senza una meta precisa. Mi perdo nell'infinito e sorrido, lasciandomi dietro tutto quello che compone la mia esistenza.
Non so quanto tempo sia passato, varco nuovamente una porta.

Quinto Vortice.
Sono l'Idra nel Lavastoviglie, non ho più un corpo umano. Qualcuno mi tiri fuori di qui per favore! Sto soffrendo, mi sento ristretto e lontano dal mio ambiente. Voglio tornare all'oceano, anzi, voglio perdermi nell'infinità dell'universo. Cosa ci faccio qui dentro!
Tre figure sfocate entrano nella stanza e si siedono al tavolo. Un uomo, una donna, un ragazzo. Riesco a focalizzare le loro immagini confuse, li ho visti nella foto di famiglia, quella in cui c'ero anch'io. Tuttavia, i loro volti sono disturbati, continuano a sfregarsi da una parte all'altra senza mai rimanere focalizzati, ondulando in modo perpetuo come se fossero di gomma. Tutti ricordi del passato, nessuno di loro si accorge della mia presenza. Provo un forte senso di nostalgia, vorrei poter andare da loro, anche per un solo secondo.
Per un solo dannatissimo secondo vorrei stare con loro e ricordarmi della persona di cui ho cancellato ogni esistenza, quella persona che poteva essere John Kratos. Non un Greek Warrior, non un Bald Basterd, non un eroe della guerra. No, no, no, soltanto un normale uomo felice.

Dopo l'Infinito susseguirsi di Vortici.
Ho perso la cognizione del numero di viaggi intorno alla mia mente. All'interno delle mie emozioni, di follie che divagano e si materializzano. Il mio corpo si è sfaldato, dell'Idra non vi è più traccia. L'universo ha smesso di essere infinito, ora è un campo di battaglia, è la collina del famoso dipinto della Battaglia di Camlann. Un'infinità di cadaveri di eroici guerrieri a terra, smembrati, poi vi sono io in piedi a trafiggere il mio nemico con un fendente di spada. Tuttavia, lui sferra il suo attacco, sfoggia il suo attacco decisivo e mi causa la morte.
Un dipinto che immortala la mia conclusione. Non sono il prode e stoico Re Artù, ma so che cadrò anch'io senza realizzare il mio più grande desiderio. Tutto quello che vorrei vedere in questo momento è la sabbia di Sparta e percepirne la Gloria Aeterna.
No, a chi voglio mentire!
Il luogo a cui tornare è quella foto di famiglia. Vorrei poter essere felice come lo sono stato in un passato ormai dimenticato dalla mia mente, di cui rimane qualche frammento isolato. Ora non trovo più così strano pensare che tutto quello che vorrei è un miracolo.

Vorrei scoprire il senso della vita.
Vorrei sapere perché avevo questo forte desiderio di andare avanti.
Vorrei che la mia arroganza di saper già tutto venisse spezzata. Sì, vorrei trovare un'Idra nel Lavastoviglie per starmene zitto ed ammettere di essermi sbagliato su tutto.
Vorrei sorridere, non per fare il piacere a qualcuno, ma per me stesso. Vorrei essere un uomo onesto, un uomo normale, un padre di famiglia.
Vorrei essere veramente vivo.

Quell'Idra alla fine dei conti ha sempre avuto quattro teste, è un ricordo che non può essere cancellato, che può essere riscoperto e tenuto nel cuore. Fino al giorno in cui tutto quello che fa parte di me si unirà alla sabbia nello scorrere ineluttabile dell'Infinito.
[Modificato da cell in the hell 28/09/2014 23:35]
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