Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Bloody Desperation 26-04-2012

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2012 00:08
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27/04/2012 00:07
 
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La donna Giapponese vista più e più volte stasera si aggira nuovamente per il backstage contando il frutto delle proprie "prede", si ferma però di fianco ad un camerino aperto, guarda dentro e sorride, di li a pochissimo aqrriva un inserviente con una bottiglia d'acqua; la fanciulla lo ferma.
:"Per chi è quest'acqua?"
Lìinserviente, affascinato dalla bellezza della donna, balbetta e indica il camerino, lei prende la bottiglia e accarezzando i capelli del ragazzo lo fa allontanare.
Si vede chiaramente che apre la bottiglia facendovi cadere dentro alcune gocce di una qualche sostanza, sorridendo poi entra seguita dalla camera.
Su una panchina mentre si sta preparando c'è Castiel Caliburn, il Death Defy Drifter osserva la ragazza mente ripone nella giacca le poprie carte.
:"Mi hanno comunicato che desideravate bere, vi ho portato dell'acqua"
Castiel prende la bottiglia, la fanciulla gli carezza la mano nel mentre:"Mi sembrate però una persona da bevande più virili o sbaglio?"
Castiel apre la bottiglia e ne vuota metà contenuto:"C'è un tempo per concedersi agli alcolici e uno per non farlo, durante uno show resto concentrato"
:"Perdonatemi, ho visto che avete delle carte con voi, siete un giocatore?Io mi reputo una principiante, ma se non vi crea disagio vorrei giocare con voi, solo per passare il tempo"
Castiel beve un'altro sorso, la ragazza sorride maliziosa vedendolo, poi le fa cenno di sedersi:"Hai delle carte?Sono....superstizioso e non mi piace usare le mie"
Lei siede accavallando le gambe e da un taschino della camicetta estrae un mazzo di carte:"Oh certo, sono sempre pronta ad una buona partita"
Le carte vengono distribuite, lei sorride, lui è serio, lei prende una banconota (ovviamente non di sua propietà) e la mette sul piatto, un grosso pezzo da 100$, lui sembra stupito, dallam sacca ne estrae uno a sua volta.
Pochi scambi e passaggi, il sorriso di lei svanisce, poche mani e lui si è già preso quasi tutte le banconote che è riuscita a prendere durante la serata, la fanciulla è nervosa, oltre per la sconfitta anche poichè sembra che il contenuto della bottiglia non stia facendo effetto.
:"Non ho intenzione di addormentarmi"
Le parole di lui la lasciano di stucco, accenna un sorriso:"Cosa...spero proprio di no, la notte è ancora giovane e vorrei rivincere i miei soldi"Accarezza la mano di lui ma il Magnum Mage la ferma :"Non avrei nulla in contrario se fossero davvero i TUOI soldi"
Castiel si alza in piedi senza lasciarla, prende le carte di lei e la porta via con se, lei urla, ma l'ex Therakiel non sembra intenzionato a mollare la presa.



“American Storm”, per la seconda volta nella storia della WBFF, si ode nelle casse dell'arena, e la reazione è ben diversa dall'ultima volta.

Se a Maniacs l'accoglienza era stata tiepida, stasera è decisamente più infuocata ed i BOOS di fanno sentire!

Jason Page sale sul ring già armato di microfono mentre la sua themesong cala fino a sparire, e continua a guardarsi attorno mentre il pubblico gli inveisce contro.

JP: “E' per Capitan Mark vero?”

Cori di i “YOU SUCK” crescono a dismisura.

JP: “...non è colpa mia se questo è il livello dei vostri campioni, che avrei dovuto fare, mettermi a terra e dire - schienami pure - ?

Ad ogni modo non è per parlare della WBFF o di Mark che sono qui, l'ho già fatto a sufficienza a Friday night Tap Out!

Stasera il mio avversario è Joey DiMaggio, della GWF.

Sai Joey, ho visto la tua intervista prima del tuo match per il Games of Thrones, ho visto che parlavi proprio di Capitan Mark, che dicevi di come eri informato su di lui, della sua carriera, la sua storia, i suoi regni da campione e cose simili.

In realtà non è poi così impegnativo sapere queste cose su un wrestler, io ad esempio ho stampato la tua scheda dal sito della GWF e so che tu...”

Page fa cenno al pubblico di aspettare e tira fuori un foglio dalla sua tasca, che poi apre ed inizia a leggere.

“...sò che tu sei nato a Savona, in Italia, e che ora abiti sempre a Savona, però in USA.

Ti fai chiamare il Messia dei disperati perchè sei sempre dalla parte di chi ha avuto sfortuna nella vita ma odi la gente che la sfortuna se l'è procurata da solo, sei entrato in GWF nell'ottobre 2011 e sò che lo stesso anno hai vinto il GWF "Keep your eyes on..." Slammy Award.”

Page richiude con cura il foglio, poi lo strappa in due, poi in quattro, poi in otto e quindi lancia i coriandoli di carta dietro di se.

“E' questo quello che hai fatto per conoscere meglio il tuo avversario Capitan Mark?

E' questo che farai stasera per sapere meglio chi sono io?

Non so da che mondo vieni tu, ma nel mio queste cose, una volta sul ring, sono solo puttanate!

Sai quali sono le uniche cose importanti che devo sapere su di te?”

Page conta sulle dita.

“Peso.

Altezza.

Moveset.

Se pensi che conoscere la mia storia personale e professionale possa aiutarti sul ring contro di me, accomodati pure, ma il mio sospetto è che tutto quello a cui può servirti è darti del materiale su cui costruire un intervista in uno show straniero contro un wrestler che non conosci, perchè altrimenti non sapresti nemmeno che dire!

Forse mi sbaglio, magari sapere questa roba ti aiuta davvero, in quel caso spera che ti aiuti di più di quanto non abbia fatto contro Mister Pirata, perchè sennò dovrai aggiungere un altro campo sulla tua scheda personale.

Segni particolari: la mia suole di stivale stampata sulla tua faccia!”

American Storm esplode di nuovo nell'arena, Jason Page getta il microfono tra il pubblico, che lo accompagna nell'uscita dal ring in modo non più benevolo di quanto successo all'entrata.



L'arena è completamente all'oscuro. Mentre gli occhi sono impossibilitati a vedere, le orecchie si riempono del rumore provocato dal pubblico sugli spalti, eccitato dal mistero che si crea ogni volta che vengono a mancare in un colpo solo le centinaia di luci che illuminano a giorno l'edificio. Ad un tratto un singolo fascio di luce bianca parte dal soffitto andando ad illuminare esattamente il centro del ring dove, grazie al favore delle tenebre, è stato silenziosamente posizionato un trono. L'eccitazione della folla cresce mentre tale pezzo di mobilia risplende, con la luce che colpisce la dorata montatura che avvolge la seduta e lo schienale, entrambi di un rosso acceso. Il brusio di sottofondo continua mentre uno dopo l'altro gli spettatori intuiscono che, qualunque cosa stia per accadere, avrà probabilmente a che fare con il Game of Thrones. Il tempo di realizzare questo e l'unica fonte di luce svanisce, facendo ricadere l'arena nel buio. La reazione da parte del pubblico pagante continua ad essere la stessa, se non superiore. L'attesa ed il mistero sono due potenti agenti sul cervello umano e anche questa sera si stanno dimostrando tali. All'improvviso ecco riformarsi quello stesso cono di luce che torna ad avvolgere il tanto desiderato trono ma questa volta non vi è tempo per stare ad ammirarne la bellezza. Un secondo fascio di luce bianca viene a formarsi subito dopo, calandosi dal soffitto dritto su uno dei quattro angoli del quadrato. La reazione della folla non si fa mancare nemmeno questa volta ma non è più la stessa. Il rumore proveniente dagli spalti aumenta esponenzialmente ma non si tratta di stupore od eccitazione, bensì di rabbia e odio. Si possono udire grida ed insulti lanciati in direzione del ring ed il ricevente si trova proprio sotto al secondo fascio di luce, seduto sulla sommità del paletto di sostegno del ring. Si tratta di Joey Di Maggio. L'atleta mascherato ha una mano al mento ed il relativo gomito puntato sulla coscia, leggermente piegato in avanti sembra essere impegnato a pensare. Nell'altra mano è presente un microfono che non sembra ancora aver voglia di utilizzare, rimanendo fermo e con lo sguardo fisso sul trono mentre il pubblico della WBFF continua a dargli contro, reazione provocata dallo stesso atleta quando, durante la sua apparizione in EWS, parlò male della compagnia che lo ospita questa sera. Passa il tempo, che si dice guarisca ogni ferita, e con il suo scorrere sembrano calmarsi o forse stancarsi gli spettatori più inferociti. Solo adesso Di Maggio si muove, come se ad un tratto la scultura de "Il Pensatore" decidesse di averne abbastanza di arrovellarsi le cervella. L'uomo in maschera si porta finalmente il microfono alla bocca e con la folla ormai stufa di gridare, si ritrova libero di parlare senza il timore di essere interrotto.

JD - Credo proprio di aver commesso un errore. Pensavo che vincere questo torneo sarebbe stata una passeggiata. Pensavo che sconfiggere un "pirata" non avrebbe fatto fuoriuscire nemmeno una singola goccia di sudore da uno dei miei pori ed invece eccomi qui, tre punti più lontano dal potermi legittimamente sedere su quel trono.

Di Maggio alza ora lo sguardo, per la prima volta da quando è comparso davanti agli occhi del pubblico, e ruota il capo scrutando nell'oscurità che ancora avvolge l'arena.

JD - Non so se qualcuno di voi potrà confermare ciò che sto per dire, probabilmente potranno farlo gli atleti dietro le quinte, ma l'essere sconfitto da un "pirata" ha degli effetti su di un uomo. Dei pesanti effetti. Perdere contro Captain Mark mi ha dapprima disorientato per poi farmi cadere in uno stato di disperazione alquanto familiare negli ultimi tempi. Uno stato che, chi mi conosce sa, mi rende più forte. E così la disperazione si è tramutata in rabbia e voglia di rivalsa che però difficilmente potrò scatenare contro il "capitano" perché l'unico modo per rincontrarlo è quello di arrivare entrambi in finale. Si direbbe un altro buon motivo per deprimersi ed invece no, lo userò come ulteriore motivazione per andare avanti a raggiungere l'ultimo match di questo torneo, sperando che Mark sia in grado di fare lo stesso. Cinque match mi separano dalla corona e questo mi porta a questa sera, mi porta al primo di questi cinque incontri, mi porta a Jason Page.

Il Messia decide di scendere dal paletto e compie tale gesto con un agile balzo. Il cono di luce lo segue, illuminandolo anche quando l'atleta inizia a camminare per il quadrato, attorno al trono, continuando il suo discorso indirizzato all'oscurità che lo circonda. Il pubblico sembra intanto essere stato spiazzato dal comportamento dell'atleta, in molti probabilmente si aspettavano qualche altra frecciatina alla WBFF come la scorsa volta ma invece Di Maggio non gli sta dando motivi per fomentarsi e così la folla rimane per lo più in silenzio ad ascoltarlo.

JD - La scorsa volta ho commesso l'errore di dare troppa importanza al mio avversario, perdendo tempo a studiare cosa avesse fatto e quanti titoli avesse vinto. Ho perso di vista la realtà dei fatti e la realtà è che Jason Page, per me, non è altro che un gradino sul quale salirò avvicinandomi al trono. Il Game of Thrones non è altro che l'ennesima montagna da scalare, una montagna che si tramuta in una piccola collina se si va ad analizzare la mia vita per intero e non solo la mia carriera. Alla fine dei conti, anche questo torneo, proprio come Jason Page, non è altro che uno scalino che sfrutterò per raggiungere livelli ancora più alti di realizzazione professionale e personale.

Il continuo camminare per il ring arriva ad una conclusione quando il Messia si ferma accanto al trono, appoggiandosi ad esso con un mano. Di Maggio spende ancora qualche istante ad ammirarlo e ad accarezzarne la dorata montatura dopodiché rialza lo sguardo e torna a rivolgersi al "pubblico che non c'è".

JD - Ammetto che mi ci è voluto del tempo per ricordare chi sono e per capire che per essere d'esempio ai miei disperati devo iniziare con l'essere d'esempio per me stesso. Ho cominciato col piede sbagliato e la sconfitta iniziale mi ha colpito ed umiliato, mi ha ferito in un modo inaspettato che per poco non mi faceva abbandonare tutto. Avrei così deluso l'intera GWF e tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nel sottoscritto ma soprattutto, avrei deluso me stesso. Non mi sono arreso quando ho realizzato che vivevo in un paese dove il mestiere che amo è preso come un gioco. Non mi sono arreso quando nessuno credeva in me. Non mi sono arreso quando ho dovuto imparare un'altra lingua. Non mi sono arreso quando ho dovuto mettermi in forma perché ero uno sfigato grassone! Non mi sono mai arreso e oggi, quel ragazzino sfigato con un grande sogno e quasi nessuna possibilità di farcela, è davanti a tutti voi! Non mi sono fermato allora e di certo non mi fermerò dopo u na solo sconfitta. Ripeto, una sola sconfitta. Questa sera scriverò un altro capitolo del libro che racconterà delle mie gesta nel Game of Thrones e una volta che avrò finito di narrare il mio incontro con "Page" e la mia vittoria su di lui, mi limiterò a voltar "pagina" e a relegarlo nelle mie memorie.

Di Maggio si sposta dunque di fronte al trono mentre il fascio di luce che lo seguiva si va a fondere con quello che illuminava il simbolo di questo torneo. Da sotto la maschera è visibile un'espressione più che seria mentre il Messia accenna ancora una volta a parlare.

JD - Il mio nome è Joey Di Maggio e se adesso mi conoscete come il disperato divenuto Messia, al termine di questo torneo voi tutti mi conoscerete come il Messia che divenne Re.

Queste le sue ultime parole e, dopo averle pronunziate, il Messia dei Disperati molla la presa che aveva sul microfono, il quale cade a terra emanando il solito e fastidioso rumore. Poi, con sguardo fiero, Di Maggio prende posto a sedere sul trono e, proprio nello stesso istante, il cono di luce svanisce facendo crollare l'arena nuovamente nell'oscurità.



”While the sun hangs in the sky
and the deserts have sand

While the waves crash in the sea
and meet the land”


Innuendo anticipa l’ingresso del King of Fight Underdog, che percorre la rampa a passo lento e cadenzato, raggiunge il quadrato e, microfono alla mano, saluta il pubblico:

«Heil, brava gente.»

Underdog prende un bel respiro e riavvicina il microfono alle labbra.

«Underdog sa, e voi meglio di lui, di essere uno sputo, nessuno, nulla più che un nome come altri in un albo d’oro che già ne conta tanti.
E sa, e voi meglio di lui, che se pronunciasse ora detta lista di nomi nella sua interezza, molti, troppi dei nomi che sono stati incisi su questa cintura, vi risulterebbero ignoti.
E sa, brava gente, e voi meglio di lui, che tutte le storie relative a quei nomi, quelli caduti nell’oblio, sono nulla più che patetici e vani tentativi di scappare dall’inevitabile, posticipare la resa, eludere ciò che sapevano sarebbe accaduto. Molti di loro non hanno meritato ciò che hanno avuto, e difendere con le unghie e con i denti qualcosa di immeritato li ha resi mere pedine proprio dell’oggetto del desiderio, che ha accresciuto la propria fama senza permettere a quella del suo possessore di fare altrettanto.

Io, mio gentile pubblico, non sono un re, e non costruirò rocche fortificate per fuggire, né assolderò un esercito affinché mi difenda, ma piuttosto lotterò, contrariamente a quanto molti hanno fatto, perché se è vero che merito di essere insignito di un titolo, allora non dovrò temere alcun confronto. Proprio nessuno. Ed è per questo motivo che chi salirà su questo ring, adesso, avrà la sua occasione per arrogarsi il mio titolo.

Venite, ora, sarete di certo i benvenuti.»

C'è una musica religiosa a pieno volume ad interrompere il discorso di Underdog ai suoi sfidanti. Si tratta di Black Violence, il brutale membro della Chaotic Existence.

"Gran bel discorso, devo darti credito. Hai lodato la storia del King of Fight, ora l'unica cintura disponibile per chi non fa parte dell'elite della federazione, quei pochi bravi e fortunati a competere nel main event. E noi, non siamo seconde scelte, ma lottatori che intendono incidere la propria storia su quella cintura, portando via il soprannome di Re della Lotta."

I fans rumoreggiano, saranno loro a scegliere lo sfidante di Underdog.

"Eppure, dopo tutte quelle parole nemmeno un ringraziamento per il Creatore? Non ti chiedo di metterti a pregare, io lo farei, ma questo è l'uomo che sono e la WBFF mi ha chiesto di non parlare esplicitamente della mia fede per non 'urtare la sensibilità di atei o persone di un credo differente'. Sono troppo vecchio per questa farsa! Io vedo un uomo che si è saputo ergere davanti a nove potenti avversari e che ha fede solo in se stesso. Ti sei dimenticato nel Medioevo in che modo venivano proclamati i Re in Europa? Con la benedizione del Sommo Pontefice, lo stesso Re si chinava al papa per ricevere la concessione da parte del Creatore."

Psalm 23 si avvicina al King of Fight e solleva il bastone da pastore che si è portato con sé.

"Underdog, stasera sono qui nelle vesti di uomo di fede. Ti offro l'opportunità di redimerti dalla tua blasfemia. Prostrati a me e ti benedirò nel Sacro Nome del Signore Nostro Dio, solo così sarai un degno King of Fight e, se queste persone timorose del Suo Nome o coloro che desiderano una Redenzione fatta di sangue e violenza, allora Egli farà in modo che io e te ci ritroveremo come avversari sul ring. Ma stavolta non come rivali, bensì come degni contendenti ad un titolo nobiliare che dimostra che il possessore è un grande pro-Wrestler. Allora, Underdog, ti chinerai a me? Il Signore è il tuo bastone ed il tuo vincatro, ad acque tranquille Egli ti conduce."

The Shepherd solleva il bastone e si avvicina sempre più pericolosamente al campione, se volesse aggredirlo avrebbe l'occasione per farlo, ma aspetta di vedere la sua reazione.

«Genuflettermi.
Sì, questo gesto un tempo trasformava i duchi in imperatori, i conti in re. Genuflettersi e subordinarsi alle grandi autorità era un gesto in grado di conferire grande potenza, Violence, di donare grandi poteri. Ma è questa una presa di potenza, Violence, oppure è subordinazione? Persino tu, che asserisci di voler soverchiare gli ordini gerarchici ed agisci da ligio servo del Signore, e che dunque come tanti altri trai la tua potenza dalla subordinazione, dovresti conoscere la risposta. E dovresti conoscere anche la risposta alla tua assurda richiesta.»

Underdog tace per qualche attimo e... SI INGINOCCHIA!!!!!

«Sì, esatto, io mi prostro a te, Violence, per essere insignito tramite il tuo bastone della Benedizione del Signore.»

I fan reagiscono con un "WHAT?!" e qualche fischio, persino Black Violence sembra sorpreso.

«Era questo, Black Violence, ciò che desideravi? Io non credo. La verità è che questo mio gesto non ha conferito a te né al Signore che tu servi alcuna potestà. Io rimango ciò che sono, ed anche tu.

Io credo che tu volessi che io mi ribellassi, che magari gettassi il tuo bastone tra il pubblico, che inveissi contro la tua religione e che inveissi contro di te, perché ciò ti avrebbe dato motivo di combattere, motivo di esser qui. Come combatti una battaglia per il tuo Signore contro un uomo che ha accettato di genuflettersi e ricevere la sua benedizione sotto i riflettori e davanti a 15.000 spettatori?

Benedicimi adesso, avanti.»

"Requiem For A Dream" risuona nell'arena! Lin Li Yung e Chung Wung Li appaiono sullo stage. Il wrestler e il manager si avvicina al ring osservando Black Violence e Underdog.

Chung: "Siete sicuri, voi tutti, di poter, di dovere votare chi si professa un religioso distruttore? Quante persone hai mandato all'ospedale, Black? Adesso potrai sembrare l'uomo più buono del mondo, ma quello che c'è quella pelle tutti lo sanno e tutti lo conoscono: un uomo senza remore e pieno di cattiveria."

I due sono sul ring. Lin spostato più indietro rispetto al suo manager.

Chung: "Underdog, combatterai e ti comporterai da campione degno per qualche settimana purtroppo. Se Lin verrà scelto dal popolo americano, sarei presto dimenticato come King Of Fight. Sarei ricordato solamente se qualcuno leggerà l'albo d'oro e poi ricorderà che è stato quel campione prima dell'unico e inimitabile Red Dragon!"

Il manager indica dietro di sé il gigante, tra i fischi del pubblico.

Chung: "Mi dispiace."

Il manager allarga le braccia, sorridendo.
E' Black Violence a prendere la parola.

"Sì, io sono cattivo, sono spietato. Ma anche l'arcangelo Michele non ha esitato dinnanzi alle schiere infernali dell'esercito di Goetia. No, li ha rispediti dove la fiamma è così cocente da apparire blu: nel Cocytus, l'inferno ghiacciato. La mia non è incoerenza, l'universo stesso è stato generato dal vortice oscuro definito dagli antichi greci come Chaos, il disordine primordiale. Ed è da esso che intendo costruire un nuovo universo, anche se piccolo, si tratta pur sempre di un universo libero, dove finalmente potrò liberarmi da questa maschera che indosso per costrizione."

Il wrestler volge lo sguardo verso il King of Fight.

"Underdog, a te dico che c'era una sola ragione per cui speravo che tu ti chinassi: per ricevere la mia collera, per trafiggerti il cranio con il mio bastone, impalato per il tuo peccato originale che hai rifiutato di fare assolvere. Ma ti accetto comunque come Re di un Regno che durerà solo altre due settimane."

Poi l'attenzione di The Shepherd è diretta al manager Wu Chung Li.

"Io non temo alcun male, ma le persone insicure farebbero bene a temere tutto quello che c'è di cattivo. Dì al tuo gigante che farà meglio ad avere timore del sottoscritto. Perché io... io non sono il Buon Pastore, sono quello cattivo che colpisce le sue pecore se scappano fino a martoriarle e spezzare le loro ginocchia, costringendole a strisciare dal pascolo fino al recinto."

Underdog si avvicina a Lin Li Yung, il quale resta in piedi fermo e sicuro di sé, riprende a parlare dopo aver lasciato che lui e Black Violence dicessero la loro:

«A me non interessano le tue parole, Wu Chung Li. Il tuo assitito è ciò che più mi spaventa, che mi colpisce. Il suo silenzio, tanto ardore represso e poi sfogato sugli avversari... potrebbe spodestarmi, sì, potrebbe. Ma non ha nulla che possa permettergli di essere un buon re, no, sono certo che saresti tu a controllarlo, a manipolarlo. Sei un essere spregevole, Chung, ed allo stesso tempo così perfetto. Il tuo assistito è pericoloso, e dovresti stare attento, posto ciò.»

Underdog si gira poi verso Black Violence, e la sua voce cambia completamente tono:

«Il Cristianesimo, o perlomeno coloro che lo hanno propugnato, ha sempre proposto un ordine gerarchico piramidale. Il Chaos, invece, nella cultura greca è un vortice che contiene l'indefinito, dal quale la materia è poi emersa acquisendo definizione, e dunque mortalità. Il Chaos non è creatore di nulla, Violence, ma è ciò da cui si fugge se si vuole avere un'identità. Se il mondo dovesse essere dominato dal Chaos tu non aversti più bisogno di una maschera per celarti, dato che, essendo immerso in un mare di indefinito, diverresti tale tu stesso. E probabilmente è nasconderti ciò che vuoi. Non ti biasimo.

Inoltre, pravo pastore, non mi hai benedetto. Usa il tuo bastone per colpirmi, se è questo ciò che intendi per "benedizione".»

Underdog non si inginocchia di nuovo, ma sceglie di andarsene. Il pubblico è dalla sua parte ed accompagna la sua uscita con grida di incoraggiamento.

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John Taggart: “in netto ritardo, arriva anche il match tanto atteso del Game of Thrones”
El Kokone: “che vuol dire in ritardo? Siamo in diretta”
Jimmy Lover: “c'è grande calore nell'arena. Jason Page vs Joey DiMaggio sta per cominciare”
Daniel Otto: “il wrestler della ECF parte favorito perché finora ha sempre sconfitto i suoi avversari, dunque mi aspetto che basta anche DiMaggio come ha già fatto contro il vostro caro lottatore della WBFF, non mi ricordo nemmeno chi fosse”
El Kokone: “Daniel, perché tifi sempre per la ECF? Sei in WBFF da tre anni”
Daniel Otto: “vado dove mi porta il sangue... ECF, ECF, ECF”
John Taggart: “a difesa del rappresentante GWF posso dire che la sconfitta iniziale gli ha permesso di riscattarsi al secondo round, ora vuole continuare la sua ascesa nel torneo e sconfiggere il wrestler a pieni punti nel suo girone”
Mike Fregna: “sognavo di dirlo da mesi...... che il gioco dei troni abbia inizio! Aspetto lo spiegone con sottofondo erotico”
Jimmy Lover: “Mike, non siamo sulla HBO”

Game of Thrones round III
26 Aprile 2012: WBFF Bloody Desperation: Jason Page (ECF) vs Joey DiMaggio (GWF)


“The Killer CPU” Jason Page entra sulle note di 'American Storm' dei Wolf, il rock veloce è un buon accompagnatore per il wrestler di Phoenix, Arizona. 1.86 x 108, questi sono i dati per il brawler che già ha debuttato con successo in WBFF al suo primo match del torneo. I fans non apprezzano i suoi commenti fatti nel promo e ci sono fischi nei suoi confronti, ma lui è disinteressato ed anzi si sistema sul ring in attesa dell'arrivo del rivale.

Direttamente dal roster di GWF FEAR, arriva “The Messiah of Desperate” Joey DiMaggio. L'ottimo brano degli Shinedown ricopre le sonorità dell'intera arena. 1.76 x 90.
BOOOOOOOOOOOOOM
Pyros per lui, che DiMaggio sia venuto a salvare anche il pubblico di Burlington dall'oscurità nei loro cuori?

“... AND I'M FINALLY HERE!!!!!!!!!!!!!”.
DiMaggio si esalta e poi sale sul ring per confrontarsi con Page, che lo guarda in maniera guardinga senza troppi problemi.
La WBFF si approfitta dell'attesa del match per mostrarci una pubblicità di sette secondi sulla McFarry's Irish Beer.
Il Referee del match è “The Brain” Franklin Aloisio, una fra le figure più scaltre ed intelligenti dell'intero Referee-Business, sempre che ne esista uno.

DIN DIN DIN

La sfida ha inizio, The Killer CPU sembra programmato al solo assalto frontale, è lui a cominciare con una dose di pugni cattiva ed allo stesso tempo tendenzialmente letale, ma DiMaggio è un campione dotato di grande classe e sfrutta la maggiore agilità. Leg DDT da parte sua, eseguita con successo. E' il Messia dei disperati ad attaccare nuovamente, sembra pronto ad una mossa ad alto impatto... Roundhouse Kick!!!!!!!!!! Calcio rotante che sfiora soltanto Page, capace di indietreggiare con i riflessi di un rapace che sa quando è un errore accanirsi su una preda in grado di attaccare. The Killer CPU avanza e lo fa in direzione del collo del rivale...... Neckbreaker.
A segno!!!

Taggart: “i primi due minuti ci regalano una buona fase psicologica, è normale fra wrestlers che conoscono poco l'uno dell'altro”
Kokone: “sì, nel Game of Thrones c'è spesso un fattore a sorpresa quando non si conoscono i rivali. Sfide come Raven vs Kirk o Kent vs Mark hanno un'impostazione diversa poiché sono lottatori che sono abituati ad affrontarsi normalmente nei roster di una o più federazioni. Ma Page vs DiMaggio... questo è inedito, almeno che io sappia. Ma è meglio chiedere a Daniel”
Otto: “ti sembro uno che si occupa di statistiche? Io so solo che il corpo umano è composto al 75% da sangue! Ecco quello che so”
Lover: “ma non era acqua?”

Ignorando il dibattito fra i commentatori, i due wrestlers proseguono nella loro battaglia, Page connette con il NECK SHOT!!!!!! Neckbreaker onto knee. Per DiMaggio la situazione è allarmante, l'avversario sale sulla seconda corda ed è pronto a connettere con.... DOG-FACE BOY, un KNEE DROP BULLDOG!!!!!!!! Ma DiMaggio evita di farsi schiacciare come un sandwich ed a terra reagisce con il Fujiwara Armbar, stringendo il braccio del rivale sopra la sua schiena. Presa di sottomissione altamente efficace, che viene poi modificata quando The Killer CPU è in grado di voltarsi dall'altra parte...... JUJIGATAME!!!!!!! Cross Armbreaker che mette in difficoltà il brawler dell'Arizona, che spalanca la bocca ed esprime in silenzio tutta la sua sofferenza. Ma le corde non sono troppo lontane ed il wrestler riesce a toccarle. Salvezza!!! DiMaggio abbandona la presa con correttezza, ma solo perché ha già in mente la prossima mossa. GESTO DEL TAGLIAGOLE!!!!!!! Tentativo di Crippler Crossface, ma Page difende il suo collo, avendo intuito che era proprio quello il bersaglio dell'avversario.

SIT-DOWN GORDBUSTER da parte della Killer CPU!!!!!!!!!!!!!!!!!!
SLAAAAAAAAAAAAM.

Taggart: “questo rumore...”
Otto: “OSSA SPOSTATE?!?!?!? Ah, è nella mia top 10!”
Kokone: “vi rendete conto che dobbiamo fare la telecronaca con uno psicopatico?”
Otto: “preferisco definirmi un potenziale spiatterellatore di persone!”
Tutti: “...”

Page non perde troppo tempo e si posiziona sull'avversario, 'The Brain' Franklin Aloisio va allo schienamento.


1................................



2...................................


3NO!!!!!!!!!! NO NO NO.

Joey Di Maggio si riprende e dà vita alla SLAPFEST. Chop in continuazione e si sente il suono STIFF dell'impatto sul petto dell'avversario, che diventa improvvisamente rosso come dopo una cottura a vapore. Exploder Suplex.......... non connesso, Page spinge l'avversario alle corde e..... CLOTHESLINE!!!!!!!!!!!!!! The Messiah of Desperates vola all'esterno del ring. Il rivale sa che non può lasciarlo lì con tutte quelle armi in vicinanza, perciò sale all'angolo e..........
MOONSAULT VERSO L'ESTERNO DEL QUADRATO.

A SEGNO!!!!!!!!!!!!
A SEGNO!!!!!!!!!!!!

Fans: “this is awesome!!!”

Partono i cori pro Game of Thrones mentre Ref. Aloisio fa partire il conteggio di dieci. Non è un WBFF Rules match, può terminare per Countout.

1.............
2............
3..............
4.............
KIP UP di DiMaggio, che sorprendentemente si innalza prima dell'avversario, poi arriva il SUPERKICK!!!!! E' capace di gettarlo contro alla barricata.
5............
6............
7............
Il wrestler che rappresenta la GWF si prepara a tornare sul ring, ma comprende che vincere per Countout non lo soddisfa, quindi decide di trascinare con sé la Killer CPU per poi schienarlo all'interno del ring, ma si dimentica del fattore importante: Jason Page è sempre pronto a reagire!
EVENFLOW DDT su DiMaggio. Anche Page crolla a terra per via dei danni subiti impattando contro la barricata di metallo.
8...............
9................
10!!!!!!!!!!!!!!!

La sfida termina in Count-out dopo tredici minuti sui venti a disposizione per concluderla. E' un risultato che non soddisfa i due lottatori, che hanno usato buona parte del loro repertorio ma sono stati sfortunati nella fase all'esterno del quadrato.

Risultato match: Pareggio
1 punto a Page, 1 punto a Di Maggio


Entrambi i wrestlers sembrano sul punto di collidere nuovamente fra di loro, ma le bodyguards fanno irruzione a separarli. I due cercano di sfuggire per affrontarsi ancora e determinare chi di loro è il degno King of Thrones, ma non c'è nulla da fare.

Taggart: “che finale incredibile, sono certo che se non ci fosse stato il Count-out avremmo assistito ad una fase finale intensissima”
Kokone: “la sfida sarebbe terminata prima dei consueti 20 minuti di Time Limit. Si sarebbero sicuramente distrutti a vicenda”
Otto: “il torneo deve continuare, entrambi saranno probabilmente carichi per la sfida successiva, ancora due round ci separano dalla fase finale!”

[Modificato da cell in the hell 28/04/2012 11:43]
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