Luci e ombre speciale: Extreme Rumble 2006 burial
PART ONE
Una schiera di avventori vestiti di nero, occhiali da sole a coprire occhi non gioiosi, ma sicuri di aver partecipato all’esistenza di qualcosa che hanno vissuto con emotività. Una bara trasportata, il fiore d’asfodelo da piantare. Una buca profonda di terra umida, in attesa. Avanza ciò che è stato di un’esistenza, con le sue pecche e i suoi pregi. Che il funerale abbia inizio! Seppelliamo l’Extreme Rumble, nata e morta il 26 novembre 2006.
Non posso che iniziare con l’analisi dell’intro, veramente notevole, come già siamo stati abituati dai precedenti PPV. Un’analisi dell’animo umano, del suo indagare se stesso fino al parossismo, poetica e filosofia raccolti assieme, giostrati con ottima scelta degli elementi (evoluzione, ricerca dell’uomo sull’uomo, impossibilità dell’indagare l’esistenza sia nella sua primeva essenza che in quella più complessa ed evoluta), un crescendo che giunge fino al collegamento con lo spirito competitivo che di cui l’Extreme Rumble match è pregno. Con i Papa Roach a fare da degno sottofondo.
Ottima la parte in cui i pg sciorinano ambizioni, minacciano wrestler con i quali hanno feud aperti e dimostrano tutta la loro determinazione. L’ho trovata davvero perfetta, i discorsi non sono mai banali, non le quattro righette buttate lì, ma un ragionamento su gimmick e contesto che mi trova pienamente soddisfatto. Una lavoro davvero ben fatto!
Passo ora in rassegna i vari segmenti che coinvolgono Sylvia Madison e altri lottatori, impegnati nella scelta del loro numero d’ingresso.
Brock Johnson/Crystal Houghton:
Buon segmento, con Brock che evidentemente, a differenza di Cray, becca un buon numero d’ingresso, e quest’ultima non si scoraggia, affermando che vincerà la Rumble. Sylvia Madison la rassicura sulle sue possibilità di vittoria, ma poi, dopo che la Survival Champ ha girato le spalle, si esprime in totale libertà dicendo che lei solo lei può vincere la Rumble.
Leone/Bruce/Dibbio:
Se c’è un motivo per cui questo segmento è molto più che buono questo motivo si chiama Dibbio! “Ciao a tutti, consapevoli…” con quanto ne segue mi pare quasi lo show stealer dell’evento (forse sto esagerando, okay, ma forse nemmeno troppo…).
Dumas:
Mmmm… Adoro Dumas, ma questo segmento è così così. L’unica battuta buona è quando dice a Sylvia che la sua frase in cui afferma che lui vincerà la Rumble si sta trasformando in una frase di rito. Per il resto, niente di che…
Chiudo la questione segmenti con il pezzo dedicato alla vigilia di Natale e a WBFF Maniacs II. Sono un anti-natalista di costituzione genetica, odio il Natale, e se Babbo Natale non esiste è perché l’ho ucciso quand’ero bambino. Nota positiva: il modo in cui Randy Dead (a proposito, ben tornato…) umilia i suoi “compari” di segmento.
King Of Fight: Joey © vs Rob Market vs Felix Owens (Triple Threat match)
Match molto solido, che alterna l’hardcore, utilizzato in grande quantità, alle mosse aeree, specie quelle di Joey. Alla fine la contesa appare godibile, come mi è parso giusto si è deciso di fare vincere la contesa (compresa di cintura) a Felix Owens in maniera sporca, cosa adattissima essendo lui il vero heel del match. Il resto vede ognuno con la propria arma sul ring usarla abbondantemente sugli avversari, il povero tavolo dei commentatori finisce quasi immediatamente in frantumi, sediate a destra e a manca, e Joey con il naso rotto. Vari tentativi di schienamento mettono in luce quale dev’essere il carattere di un Triple Threat match. Se devo trovare una pecca, dovevano esserci più interruzioni di pin da parte del pg non impegnato a compierlo attivamente o a subirlo.
Survival Title: Crystal Houghton © vs Scott Collins
Mi dispiace dare un dispiacere a LT, ma ha fatto di meglio in passato. Voglio dire, il ritmo c’è, le prime battute del match sono piuttosto solide, ma poi la contesa si dilunga in una serie di mosse hardcore che ammazzerebbero un bisonte, e dalle quali addirittura Crystal reagisce come se quasi non fosse successo niente: siamo davvero convinti che una donna (ma anche un uomo, se è per questo) sia in grado di eseguire un Moonsault dopo tutte quelle botte tremende prese e la durata consistente del match? Troppo pomposo… (Non me ne voglia LT!)
Dibbio vs Robert Dumas
Questo è un bel match, veramente hardcore, ma per questo più breve e coerente rispetto a quello che ho analizzato in precedenza. È impensabile che un incontro basato sull’hardcore possa rivaleggiare in lunghezza con un match che invece hardcore non è. Ci sono limiti fisici ltre i quali non si riesce ad andare. Qui si rasenta quel limite, ma non lo si passa mai. Unico appunto: ma vi siete accorti, voi booker, quanti Low Blow avete inserito in questo show? Suona un po’ ripetitivo…
Bene, per il momento… that’s all! Al più presto, forse già domani sera posterò la PART TWO di questo funerale d’onore, con le analisi del match per il Undisputed WBFF Heavywheight Title e l’Extreme Rumble match! E con la consueta sintesi finali di luci e ombre…