00 10/06/2017 22:12
Le seguenti immagini sono state registrate al termine dello show:

Siamo nei corridoi dell’arena dove le telecamere ci restituiscono un filmato in cui Saul Clarke, armatosi di bagagli si sta avviando al parcheggio procedendo lungo i corridoi. Risente ancora della stanchezza del match combattuto qualche ora prima, ma una figura gli sbarra la strada con mani dietro la schiena mentre esclama con voce squillante.

Sophitia << Che combinazione! Saul Clarke! Proprio te cercavo…>>

Il Chitarrista fa per abbandonare per terra i bagagli per propiziarsi una posizione di guardia, sospettoso, ma la bionda cerca subito di rassicurarlo.

Sophitia << No, comodo comodo comodo…. Va tutto bene, Saul. Va tutto bene perché nessuno si farà del male, e nessuno si farà del male perché tutto procede secondo i piani. Perché tutto procede secondo i piani, giusto?>>

Clarke resta quasi impassibile e non rilassa i muscoli, mentre Sophitia si fa seria e prende a gironzolargli attorno carezzandogli una spalla con nonchalance.

Sophitia << Insomma, Saul, come ho detto, io non ho nulla contro di te. Io ho qualcosa contro Brutus. Ma per arrivare a Brutus mi serve La Perra, e per arrivare alla Perra mi serve il suo pseudo ehmmmm…. fidanzato edipico. La domanducciola che sorge è limpida e cristallina quanto le acque del mare d’agosto: DOVE STA LA CAGNA?>>

La Lillith Mad Daughter sbatte in terra uno scatolone con attrezzatura scenica, la qual cosa causa le bestemmie di alcuni addetti nei suoi riguardi ma lei li ignora e ha occhi solo per Clarke.

Sophitia << MI SERVE CHELSEA E MI SERVE SUBITO!>>

La palpebra sinistra trema e si chiude a più riprese – tic involontario o nervoismo? – l’indice è puntato verso Saul mentre avanza con fare deciso e tono imperioso.

Sophitia << L’hai chiamata almeno, Saul? Hai disturbato la principessina?>>

Saul, quasi sbuffando, commenta con uno scossone del capo.

Saul << Non, non risponde. Sono giorni che provo a mettermi in contatto con lei. Non vuole più saperne. Pare si sia messa addirittura a lavorare nel negozio di famiglia. Stai sprecando il tuo tempo, Sophitia. Con permesso, vorrei andare a casa…>>

Clarke riafferra i bagagli e avanza, ma Sophitia gli va dietro seguendone l’andatura con la medesima velocità e prova a farsi più diplomatica e comprensiva.

Sophitia << Oh, mi dispiace per questa decisione di quella giovane ragazza. Sembrava così entusiasta. Pareva avere un fuoco negli occhi, l’ardore della sfigata di periferia che è destinata a realizzare il suo sogno Disneyano, ma il tutto si è frantumato per via di un uomo. E tu sai chi è quell’uomo. E’ lo stesso che io ESIGO distruggere. Io voglio una mano, ma se voi me la date, IO posso dare una mano a voi. E’ un patto di cobelligeranza necessario sul quale non sputerei…>>

Sono oramai a un passo dalla macchina. Saul non ha voglia di stare a sentire l’Aralda che gli ricorda quanto già sa. Apre la portiera per montare dentro, ma la bionda gliela chiude di netto prima che possa metterci anche solo un piede.
Il tonfo deciso dell’anta nel silenzio del parcheggio, pare tramutarsi in una dichiarazione di guerra.

Sophitia << Quale parte di “necessario” non ti è chiara, Saul?>>

Il tono è calmo. Ma non rassicurante. La quiete prima della tempesta…
…che si manifesta sottoforma di John Doe che, ancora sporco di sangue, arriva a tutta velocità alle spalle colpendo con un tubo di piombo Clarke alla schiena! I due sollevano il ragazzo e lo sbattono contro la portiera della macchina frantumandone un vetro. Lo tirano di nuovo su e…. VIA contro un pilastro di sostegno del parcheggio. Clarke è KO al suolo e Sophitia si china al suo capezzale con affanno, mentre gli accarezza i capelli.

Sophitia << Perdonami Saul, ma ci serve Perra. Con le buone… o con le cattive. E se le buone non le vanno più bene… beh, fai due più due!>>

John Doe si avvicina alla “propria” auto, solleva il bagagliaio e ci sbatte dentro Saul Clarke con i suoi bagagli. Se una telecamera fosse all’interno della macchina potremmo assistere a un cinematografico Trunk Shot, ma così non è…
… l’unico ad assistere in prima persona alla porta del bagagliaio che discende e fa piombare il buio… è un malconcio Saul Clarke, troppo stordito per reagire.

Sophitia e Doe montano in macchina, con John al posto guida e mettono in moto lasciando l'arena.