00 29/07/2016 19:02
A DAY BEFORE WBFF EXTREME DESPERATION.
Unknownk Place / 11.00 p.m.

Prima inquadratura delle telecamere: ghiaia, sabbia, ciottoli e due paia di stivali neri che marciano con passo di guerra su di essi.
L'immagine, dapprima, s'allarga e sulla destra non possiamo fare a meno di notare dei binari.
Successivamente, l'inquadratura s'alza sempre di più: da una parte un paio di shorts di jeans marroni, dall'altra pantaloni della tuta neri. La differenza di stazza tra i due è evidente: uno è un dannato armadio a quattro ante, l'altro è meno grosso.
Ancora più in alto e i dubbi riguardo l'identità di questi due vengono spazzati via: da una parte una canotta nera raffigurante un teschio e la scritta “Cheek to Cheek”, dall'altra lo stesso vestiario, ma totalmente nero.
E finalmente vengono inquadrati i volti dei due: si tratta, indubbiamente, dei fottutissimi Brutus “Cheek” Rotten e il suo mentore, Sick Mike!

Entrambi sembrano abbastanza brilli, tant'è che Mike – con le guance arrossate – sorride e s'avvicina all'allievo, dandogli una pacca sulla spalla che avrebbe potuto seccare un montone.
Basta uno sguardo di Brutus a far capire che non è aria, ma il gigantesco pel di carota non demorde.

Mike: << Cazzo, se mi hanno ingranato quei fottutissimi drink! E poi mi sto chiedendo … Ma come diamine siamo arrivati qui? Ahahahah … >>

Il silenzio è la risposta alle domande di Mike. E forse, non esisteva responso migliore.

Mike: << Eddai, Brutus, cos'hai? Sarà mica perché hai perso con Kratos, ah? Se è questa la causa del tuo malessere, beh, sei stupido: caccia via i brutti pensieri e goditi questo panorama fantastico! >>

Tralasciamo il fatto che l'unico panorama visibile alle undici di sera lungo i binari di una stazione ferroviaria è il buio più totale.
Brutus sembra voler riprendere lucidità, tant'è che si passa le mani sulla faccia un paio di volte e si tira degli schiaffetti sul volto, in modo da allontanare i fumi dell'alcool e chi lo sa, magari anche i brutti pensieri di cui parlava Mike.

Brutus: << Brutti pensieri, man? Ti sbagli. Questo è uno dei pochi giorni in cui riesco a sconnettere la mente e non pensare alla merda che mi sta attorno. Ma così facendo, mi sento un vuoto nello stomaco. E non può essere riempito solamente dal calore accogliente del rum … >>

Brutus volta la testa di 90°, guardando Mike, il quale sembra in fissa su un punto impreciso di fronte a sé. Con un gesto della mano, fa cenno all'allievo di continuare a parlare.

Brutus: << Tu sai di cosa ho bisogno, Mike. Ho un dannato bisogno di sangue. Ho bisogno di macellare la carne di qualche mio nemico. Ho bisogno … Ho bisogno di sentire qualcosa!
E la verità è che io, se non salgo sul ring a spaccare il culo a qualcuno, non sento un cazzo!
Ho un'irrefrenabile necessità di far male a qualcuno per far del bene a me. Ed è ciò che ho fatto dU8e settimane fa a John Kratos. Ricordi? Aahhaahah … >>

The Bloody Engine inizia a ridere in modo isterico e totalmente incontrollato: si tira la barba con entrambe le mani, urlando, quasi provasse piacere. Ci siamo. E' entrato nella fase in cui, ormai, ordinariamente, nella sua mente tornano brutti ricordi e lui sconnette totalmente.
E cammina così, per quasi un minuto, guardando i ciottoli davanti a sé, con un'espressione smorta, innaturale e … fottutamente terrificante.
Mike, sfruttando il pizzico di lucidità che ancora non ha perso, gli si avvicina e con un paio di schiaffoni ben assestati riesce a far tornare l'allievo al mondo reale.
I due camminano, in silenzio, per qualche secondo. A fargli compagnia solo il silenzio sommesso che li circonda.
Ma poi, con tutta tranquillità, Brutus riprende la parola.

Brutus: << Io ho fatto il culo a John Kratos e, anche se non ho vinto quel merdosissimo titolo … Mi ritengo vincitore. Perché ho dimostrato a chiunque di che pasta sono fatto e non solo: ho mostrato ciò che posso fare quando si lotta con le MIE regole … Ovvero quandO queste non ci sono!
Perché la realtà e che l'unica regola è che non ci sono regole ed io, in qualunque modo mi baleni per l'anticamera del cervello, batterò chiunque salga sul mio stesso ring. E non solo … Non solo li batterò … LI UCCIDERO E LI ANDRO AD AGGIUNGERE ALLA LISTA DELLE ANIME CHE MI HO MANDATO AL CREATORE! Quindi forza, Denny, dopo questo stracazzo di Extreme Desperation voglio che tu mi mandi contro il meglio che puoi offrire, i pezzi di carne più succulenti! >>

Mike: << Il futuro è dalla tua parte … >>

Brutus si volta repentinamente verso Mike, quasi sorpreso: questi gli risponde con un sorriso.

Mike: << Ho ascoltato tutto, Brutus, ed è tutto vero. Non hai perso, no, per un cazzo! Ci sono cicatrici che non se ne nadranno mai, no? E sono le stesse che hai inflitto a Kratos quando gli hai sbattuto quel palo da spiaggia sulla schiena fino a farla diventare talmente rossa da poter essere usata per cucinare un bel barbecue: ahaahahahahaahah! >>

High – five tra i due.
Brutus tira fuori dalla tasca dei Jeans una bomboletta spray che, ormai lo sappiamo, tende sempre a portare con sé. Si avvicina ad un muro con passo celere, ridendo con una vena accentuatamente sadica.

Brutus: << Questo è il mio momento, questo è il mio spazio e la WBFF, ormai, è diventata la mia casa … E chiunque oserà entrarci verrà sbranato vivo! Il futuro è dalla mia parte, Mike, hai ragione: è una cosa che non può essere cambiata! Quello con Kratos è stato solamente un antipasto …
Il futuro porta un nome ben preciso e verrà scritto ovunque col sangue dei poveri stronzi che hanno pensato di potermi battere! Ed è … >>

Brutus, ridendo, scrive sul muro le sue iniziali con un color rosso sangue.
Una volta finito, sul muro sembra essere rimasto un marchio indelebile.
B.
C.
R.

Mike: << THIS IS YOUR KINGDOM, MAN! >>

I due si guardano con uno sguardo d'intesa e poi entrambi fanno il gesto delle corna a due dita con la mano.

Brutus: << TILL I DIEEEEEEEEEEEEEE! >>

E su queste parole, su queste immagini, il collegamento si chiude.



Questa volta nulla si sa dell'orario, della data né tantomeno del luogo dove sta avvenendo la registrazione.
Le telecamere indugiano ad una certa distanza, su una vecchia casa in mezzo ai monti, tra gli alberi.
Possiamo solo ipotizzare che siamo all'interno di qualche enorme foresta su di una catena montuosa o comunque qualche zona scoscesa.
Un camper è fermo lì vicino … l'inquadratura zoomma, ed eccoli finalmente. L'intera Hog Family, o quasi … L'anziano Otis Hog è intento a controllare il camper ed a riparare roba che, dalla distanza non capiamo cosa sia di preciso.
Subito là vicino Eugene che seduto per terra gioca con l'erba e poco più lontana, seduta sulla mansarda della casa coloniale, con la schiena poggiata ad una colonna in legno … Sheri Dahamer, la ragazza ascolta della musica con le cuffie, occhi chiusi nella più totale pace.


[Ci avviciniamo alla scena]


Otis: Cristo canto! Sta bollendo questa Roba … Eugene! L'acqua cazzo! Sbrigati!

Il figlio ritardato del vecchio si alza e raggiunge Sheri, là vicino prende una tanica d'acqua da dieci chili che se per una persona normale non pesa niente, per Eugene è come alzare una bottiglia da mezzo litro. Quindi si dirige verso il padre ad aiutarlo … ma l'inquadratura rimane su Sheri, la bionda muove la testa a ritmo, sotto il cappello da Cowboy che le copre parte del volto … canticchia non preoccupandosi di ciò che le accade attorno … cosa che non importa neanche a noi effettivamente …


[Stacco]


Cambiamo location, questa volta è anche notte, alla guida di una vecchia auto italiana un uomo anziano, non tanto da esser definito vecchio ma neanche così giovane da ritenersi ancora giovane. Si aggira sulla sessantina, pochi capelli, solo ai lati, una leggera traccia di pizzetto ormai bianco, proprio come i capelli … porta grossi occhiali e dalla camicia nera e dal collarino ecclesiastico capiamo si tratti di un prete cattolico.
Alla radio, mentre guida, parlano della bibbia …
"Matteo 24:23-24 "Allora se qualcuno vi dice: 'Ecco, il Cristo è qui', o: 'È là!' non lo credete.
Poiché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno grandi segni e prodigi da sviare, se possibile, anche gli eletti."
Un Botto! In quell'istante e l'auto finisce fuori strada facendola ribaltare.
… Passa qualche attimo, schermo nero … le immagini ritornano, l'auto è ribaltata, la radio continua con la predica in sottofondo mentre l'anziano prete rimane appeso in testa in giù, appeso e ferito … ma vivo, grazie alla cintura.
Si sentono dei passi sull'asfalto, ed intanto ancora una volta sentiamo un altro passo letto dalla radio
"Proverbi 29:2 Quando i giusti divengono molti il popolo si rallegra;
ma quando governa un malvagio, il popolo sospira"
Dei piedi si fermano davanti alla portiera

???: E allora è arrivato il momento di Sospirare.


[Stacco]


La telecamera si accende. Questa non è una telecamera della WBFF, non è nulla di professionale, una semplicissima videocamera, e questo si nota anche dall'immagine leggermente sgranata e fuori fuoco.

Non è una stanza buia, o per lo meno non è la solita stanza buia. Siamo all'interno di una vecchia casa in legno, più simile ad un capanno che altro. Un'unica stanza, tutto illuminato da una finestra situata dalla parte opposta alla telecamera, le altre sono chiuse …
Una sagoma passa proprio di fronte alla telecamera, diretto verso destra … porta con se una lampada ad olio che appende ed accende … la stanza viene inondata da una luce calda e finalmente vediamo il volto dell'uomo, ma purtroppo è tutto sfocato ed abbiamo difficoltà a riconoscerlo. Grembiule di cuoio, maglietta biancastra, logora, pantaloni in tela marroni e stivaloni da spaccalegna.
La sagoma si avvicina … afferra la telecamera e se la porta con se, sistemandola su una mensola all'angolo … l'immagine viene messa a fuoco finalmente. Un sorriso dai denti giallastri ci dà il benvenuto, un volto in parte sfregiato da una vecchia e grande cicatrice al lato della faccia è il suo segno di riconoscimento … è lui, Harold Hog. Ma vediamo anche qualcos'altro … ad un lato della parete è appesa una camicia nera e dei pantaloni dello stesso colore, sporchi, ma a catturare la nostra attenzione, eccolo là … su uno sgabello, il collarino ecclesiastico di un prete …
la piccola telecamera viene sistemata per bene ed a quel punto viene inquadrato … un prete di mezza età … proprio quello di prima … è legato ad una vecchia sedia di legno, e si guarda attorno, confuso, preoccupato … le folte sopracciglia bianche gocciolano sudore sugli occhiali … l'uomo respira a mala pena. Il dialogo inizia:

Harold: Prete, sveglia. C'è uno spettacolo e tu sei il protagonista. Dici il tuo nome

???: Io sono padre Mathias. Non capisco, che succede? Perché mi trovo qua? Harold: Padre Mathias, se sei qua … devi ringraziare un dio.

Mathias: Nessun Dio chiede violenza. Io non ho fatto nulla.

La iena del sonora si volta verso la telecamera, la guarda, per poi allontanarsi ed uscendo dall'inquadratura

Harold: Jumala! Alcide … state vedendo? Questo spettacolo è per voi … era, taaanto tempo che non mi davo a questa roba. Anni! *Sospira* Anni che questo mi mancava.

Si sente il rumore di attrezzi d'acciaio in sottofondo

Harold: Uccidere qualcuno non è la parte migliore, mai lo è e mai lo sarà … non è come nel wrestling. Il finale è quello che conta, il risultato … e non come ci si arriva.
Jumala, tu dopotutto in entrambi i casi non hai mai fatto nulla … chi è Jumala? Beh, Jumala è quel povero idiota convinto di essere un Dio e Alcide è quello che silenziosamente fa quello che la sua troia vuole.
Entrambi sia come risultati che come strade … avete fatto un cazzo di nulla.

Un tavolinetto d'acciaio con ruote entra in scena, nella parte di sotto, un vecchio generatore mentre sul ripiano superiore, un bel numero di attrezzi

Harold: Prete … io ho peccato, Iddio mi perdonerà mai? La voce dell'Hog è tranquilla, anzi, totalmente diversa dal solito, più tranquilla, più buona … più falsa.

Mathias: Il signore perdona tutti, basta pentirsi di ciò che si ha fatto
Harold: Pentirsi? … nel corso di quest'anno sono morte quasi una decina di persone, tutte colpa mia … due di loro potrei averle mangiate … ed uno di loro è stato torturato fino alla morte. Uno è stato buttato in fondo al mare ancora vivo con una catena ed un peso di cemento ai piedi, è ancora là ad aspettare che il signore lo salvi. Ho anche portato qualcuno a commettere omicidio … ho manipolato e sfruttato gente per fare quello che IO volevo … dimmi quindi padre. Dio perdona anche questo? È davvero così debole da non riuscire a fermarmi?
Padre … Dio non esiste, non esistono dei ne immaginari né tantomeno autoproclamati. Vuoi sapere perché sei qua? Guarda quella telecamera!
Sei un messaggio che va mandato … qualcuno si domanda ancora chi comandi tra me e mio padre. Ma mentre lui fotte i bambini … io faccio molto peggio.

Quindi ecco che si alza … e va a prendere qualcosa appeso sopra il prete … è un uncino da macello. Vi aggancia la corda che lega le due mani e quindi inizia a tirare la corda fino ad appendere il prete che rimane con le gambe a penzoloni. Mathias: Hey! Che vuoi fare? Harold: Un "Apprendi giocando" padre Mathias. Nulla di più.
Sai? Quando ero piccolo ho perso ore ed ore a leggere libri sulle torture. Alcune classicissime, altre meno. Ecco … proprio come dicevo prima. Non conta uccidere la persona. Non conta vincere soltanto. Conta la strada.
Puoi fulminare, ustionare, stirare, scuoiare, tirare unghie, denti … la lingua.
Poi ci sono quelle che chiedono più tempo. Quelle mentali. Torture che piegano anche l'uomo più forte.
Ma sai? Alla fine mi chiedo: Quanto cazzo può resistere un uomo di dio sapendo che Dio è là a guardarlo?
Questo è un mondo di cattivi Padre. E voi non potete far altro che … "Sospirare" ahahah

Afferra un coltellaccio da macellaio ed inizia a puntare lo stomaco dell'uomo

Harold: Una vecchia tortura molto divertente è quella di aprire lo stomaco e far uscire tutte le interiora, poi prenderle, rimetterle dentro e cauterizzare la ferita per richiudere tutto.
Magari potrei tagliarti dito per dito, articolazione per articolazione … umh … è difficile. Dimmi Padre, se la sodomia è peccato? Se io prendessi ora qualunque cosa cilindrica e la usassi per fotterti. Sarebbe peccato? E se ti tagliassi il cazzo per farti una bella fica artigianale? Non sarebbe divertente?

Il prete cerca di ribattere ma Harold lo colpisce con un pugno all'addome per poi imbavagliarlo. Va a prendere un grosso peso e lo sistema sistema sullo sgabello, quindi vi ci lega le caviglie del prete e lasciando cadere il peso. Questo rimane immobile
Quindi, la iena del Sonora si dirige verso i fornelli della cucina lì vicino ed inizia riscaldare la lama.

Harold: Jumala, Alcide … Paige.
So che per molti è una cosa impensabile … ma io voglio farvi un regalo a nome dell'intera famiglia. Quel giorno, quando lotterete con noi. Avrete QUESTO nella mente. O magari quando tornerete a casa dopo lo show … chissà.
Questa ripresa non finisce qua … voi tre essere inutili, Jumala! Tu per primo. Dio del nulla. E tu Alcide … figlio e servo di troia. Avrete la possibilità di vedere in anteprima quello che Harold Hog è capace di fare.
Qualcosa che neanche la rete WBFF permetterà di mettere in onda.
Perché io non solo voglio sconfiggervi. Voi e tutto quello che rappresentate non mi interessa nulla. Il vero godimento sarà … Sapervi seduti nei vostri salotti, che guardate questa registrazione. Fino in fondo.
Non sarebbe fottutamente spettacolare? Cazzo spero di si. Pregherei qualunque dio pur di sapervi legati ad una poltrona mentre guardate quello che farò a questo uomo di Dio.
Anche lui crede in qualcosa di "Buono e Giusto" … e proprio come Lui, Voi farete una brutta fine.
Ed ora …

Spegne la fiamma e si avvicina al prete che inizia a muoversi ma non riesce a fare nulla. Harold toglie il bavaglio

Harold: Che lo spettacolo inizi …

Mathias: No ti prego figliolo!


[Stacco]


Siamo nuovamente fuori. Dove avevamo lasciato all'inizio con Eugene che porta l'acqua al Padre … Un urlo interrompe il cinguettio degli uccellini … tutti e tre si voltano verso la piccola casa, prima di tornare a fare quello che stavano facendo. Il collegamento quindi si chiude. Il resto sarà solo per i rivali.



Backstage.
Jumala, Alcide e Paige rilasciano una breve intervista (senza intervistatore) mandata in onda via Titantron.

Jumala: "La WBFF ci considera rifiuti umani, indegni di far parte di questo mondo. Eppure noi abbiamo dimostrato come i rifiuti, talvolta, possano ribellarsi ad un destino già scritto, mostrando i detti e le unghia, distruggendo le convenzioni sociali. Per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sono sentito...vivo! Maledettamente vivo!
Alcide e Paige condividono le mie stesse sensazioni, i miei stessi sentimenti. Noi siamo coloro che doneranno luce e gloria ad un roster nato palesemente sotto una cattiva stella. Noi siamo la fulgida luce che ridarà fiducia a coloro che non credevano più nella giustizia, a coloro che non credevano più nel bene.
La Hog Family deve essere annientata, e noi siamo il mezzo che il bene e la giustizia hanno deciso di schierare contro le forze del male. Noi siamo la soluzione agli stessi nostri problemi!"

Viene ripresa Paige che annuisce alle spalle di Alcide: La stanza dalla quale provengono le riprese è scarsamente illuminata e l'arredamento essenziale stona con gli ambienti a cui Cappuccetto Rosso ed il Lupo ci hanno abituati.

Paige: "Dal nostro arrivo abbiamo camminato al fianco di diversi individui, passeggiavamo da imparziali osservatori e non abbiamo mai creduto nella causa per la quale combattevamo... Ma oggi, qualcosa è cambiato e finalmente abbiamo avuto la possibilità di compiere LA scelta.
Il Lupo è al servizio del giusto, la sua musa ha sposato la giusta causa e questa si cela sotto il nome di Extreme Hell! Tutti possono scrivere una parte nella storia di questo roster ed abbiamo bisogno di sentire la forza del cambiamento, dobbiamo liberarci della zavorra che non ci permette di proseguire il nostro cammino e quella zavorra è rappresentata dalla violenza della Hog Family.
Sono il braccio armato del tiranno e noi non intendiamo tollerare la loro condotta disdicevole: Non c'è spazio per loro nel mio racconto e non intendo sprecare nemmeno una goccia di inchiostro per raccontare la loro disfatta.
Non c'è niente di epico in questo confronto, è semplicemente qualcosa che deve essere fatto."

Nathan rimane immobile, non mostra nessun turbamento di fronte alle parole della compagna: Il Lupo si limita ad un fugace cenno del capo con il quale concede la sua tacita approvazione.

Paige: "Non sarò su quel ring insieme a Jumala e Alcide ma posso garantirvi che fornirò loro tutto il supporto necessario, non sarò una semplice spettatrice ed il mio compito sarà quello di anticipare ogni scorretezza che possa avvantaggiare Eugene e Harold Hog.
Sono una manager e come tale mi muoverò per tutelare gli interessi dei miei due assistiti... Gli consiglio di non perdermi mai di vista, loro non sanno cosa vuol dire avere a che fare con la sottoscritta!"

Cappuccetto Rosso ride con espressione soddisfatta, stampa un bacio sulla guancia di Alcide e con un cenno della mano si congeda.

Paige: "Il tempo scorre Hog Family, siete arrivati al capolinea."

CAMERA FADES.



“Sapete perché siete qui?”

Un uomo piuttosto basso, capelli castani e barba folta, è seduto a una sedia, parte di un cerchio di sedie a formare la composizione classica degli alcolisti anonimi.

“Voglio dire, non cosa vi ha portato qui, ma con cosa potete uscire. Un uomo che, se avessi conosciuto, avrei stimato molto - si chiamava Aristotele - ha scritto che certi racconti sono in grado di spingere, di suscitare emozioni come pietà, paura ed entusiasmo. E chi fra voi ne è colpito, si trova nelle condizioni di chi è stato risanato o purificato. Danno agli uomini una innocente gioia. Non possiamo fuggire dalla conseguenze delle nostre scelte, rivivere la nostra storia e la storia di altre persone come noi è quello che darà a noi una innocente gioia. Non possiamo combattere i nostri impulsi, signori, possiamo soltanto viverli.”

Mano a mano che l’uomo tiene il discorso, le persone intorno a lui vengono inquadrate, finché la telecamera non si ferma su un volto di nostra conoscenza: capelli e barba rossicci, sopracciglia folte aggrottate e occhi verdi ora ridotti a una fessura, Aaron Kirk guarda i suoi piedi.

“E in tal senso, è bene ricordare che anche chi è grande cade, anche chi è sotto i riflettori. Ringrazio sentitamente il nostro amico Aaron per aver accettato di partecipare a questa conversazione, ha dimostrato grande umiltà e una voglia di mettersi in gioco e conoscere se stesso che molti nella sua posizione gli invidierebbero. Aaron, ti va di dire due parole?”

Aaron alza la testa, inarca il solo sopracciglio destro e abbozza un mezzo ghigno sperando di farlo passare per un sorriso.
AK: “Come no.”
The Humbler si alza e schiarisce la voce, ma la telecamera sfuma proprio mentre sta per iniziare a parlare.

Un secondo dopo, Aaron Kirk è alla guida di un sobrio ed elegante BMW X5 nero, ma, improvvisamente, inchioda in mezzo alla strada, accanto a un cassonetto. L’auto dietro di lui, una Ford Fiesta, riesce a fermarsi in tempo, ma si sente voltare un “Testa di cazzo!”.
Kirk sospira rumorosamente, prende il portafogli e ne estrae la sua vecchia monetina dei sei mesi da sobrio, guadagnata a dicembre 2015.
La osserva per qualche secondo, tenendola fra indice e pollice.
E poi, dal finestrino abbassato, fa saltare la monetina col pollice, mandandola nel cassonetto.
Dalla macchina dietro, sentiamo “Ma quello è Aaron Kirk” e poi, ad alta voce “Ehi, Aaron!”.
The Humbler pare non sentirlo, rimette in moto l’auto e riprende ad avanzare. Vediamo l’X5 allontanarsi e diventare sempre più piccolo, finché la telecamera non sfuma.

Ancora tempo un secondo e le scene riprendono, è notte (e quindi, visto che sarebbe orario di Extreme Desperation, possiamo dedurne che i fatti si sono svolti almeno il giorno prima), e, seduti sulla scalinata esterna di un hotel – l’insegna recita ‘Hotel Excelsior’ – vi sono Aaron Kirk e Rebeca Helderson da Silva.
L’ex segretaria brasiliana ha la testa poggiata sulla spalla dell’Humbler, che, dal canto suo, osserva il vuoto davanti a sé.

RHS: “Vorrei entrare nella tua testa.”
AK: “Ora come ora ci troveresti solo rabbia.”
RHS: “Lo so.”
AK: “Ho bisogno del tuo aiuto, Becky.”

Rebeca fa una smorfia, dubbiosa.
RHS: “Per cosa?”

Kirk passa il pollice sul dorso della mano di Rebeca, per poi stringerla e, un secondo dopo, mettersi in piedi.

AK: “Stronzate da alcolisti anonimi.”

Altro stacco della telecamera, una mano ammanettata, stretta in un pugno, riempie l’inquadratura che poco a poco si allontana.
In un vicolo, Aaron Kirk è ammanettato a una scala antincendio, Rebeca tiene in mano una bottiglia di Chivas ormai quasi svuotata.
Kirk, il volto deformato da una smorfia di disgusto, respira affannosamente e invita Rebeca a concludere con un gesto della mano libera dalle manette.
Rebeca, che dal canto suo pare estremamente contraria alla cosa, esita, ma esegue.
Rovescia Chivas Regal fino ad esaurire la bottiglia, Kirk tossisce, rivolge un sorriso nervoso a Rebeca.

AK: “Chi è che sta vicendo?”

La donna rimane in silenzio per qualche secondo, a squadrare la bottiglia.

RHS: “È Daniel Stuart.”

Il sorriso nervoso di Kirk si trasforma in una risata.

All’allontanarsi della telecamera, Aaron Kirk e Rebeca nel vicolo diventano sempre più simili a due ombre.

Veniamo catapultati direttamente alla mattina dopo, Aaron Kirk è da solo, nel bagno dell’hotel, e, scuro in volto, sta rimuovendo i vistosi bendaggi che portava in seguito all’assalto.
Si volta per vedere bene nello specchio un ematoma sulla spalla appena scoperta, vi preme con un dito.
Fatto ciò, prende il rasoio elettrico regalatogli dalla Braun per la sponsorizzazione e inizia a tagliare la barba, al solito, per farla sembrare incolta.

CAMERA FADES



Taggart: “El! Cosa ne pensi di questo match?”
Kokone: “Non so, non seguo Extreme Hell.”
Taggart: “Ma… ma… ma…”
Kokone: “Blah, è lo show di serie B. E poi Paul De Sade parla come mio nonno. Due coglioni.”
Taggart: “Tu…”
Kokone: “Ci hanno piazzato Angel, Jumala e Zed via dai coglioni nello stesso show, sembra fatto apposta per zomparselo.”
Doppio facepalm per Taggart.
Taggart: “E la Hog?”
Kokone: “Niente da dire, mi stanno simpatici.”

Jumala & “Alcide” Nathan Rhodes w/ Paige vs The Hog Family w/ Sheri Dahmer (Interbrand Tornado Tag Team match)

Sul ring, i due team si fronteggiano. Gli uomini “regolari” sono quattro, ma sarà senz’altro fondamentale la presenza a bordoring di quelle due signorine: Paige e Sheri Dahmer!
Sul ring Jumala e Alcide da un lato, Harold Hog e Eugene Hog dall’altro. Eric Adams a impedirgli di fare troppo casino.
Ci siamo!

DIN DIN DIN!

DOUBLE CLOTHESLINE di Eugene Hog! Il bestione mette a terra entrambi i suoi avversari, Eugene Hog annuisce compiaciuto! Ma Jumala da terra riesce ad atterrarlo con un Drop-Toe Hold, ed applica poi una Step-over Toe-Hold Facelock! Eugene Hog interrompe subitaneamente la presa di sottomissione, ma alle sue spalle Alcide lo colpisce con uno Shoulder Block! Che non fa spostare Eugene di un millimetro! Alcide non si perde d’animo e colpisce l’avversario con una serie di pugni alla figura, l’ultimo dei quali precisamente alla bocca dello stomaco! Eugene Hog non ci sta, corre alle corde e prova anch’egli ad atterrare Alcide con uno Shoulder Block, anche stavolta invano! Il pubblico si scalda per la sfida fra giganti, sono i 196 centimetri di Alcide contro i 205 di Eugene!
Ma sono i chilogrammi a fare la differenza in questo caso, perché Alcide, sebbene non vada a terra, barcolla pericolosamente, Eugene lo affera per una Delayed Scoop Slam… e poi va alle corde per mettere a segno un Leg Drop! 150 chili in caduta libera su Alcide… che riesce ad evitare!
E riesce pure a mettere a segno un Front Kick sul petto di Eugene Hog seduto! Pin:

1…
NO!

Intanto Jumala e Harold Hog se la stanno vedendo nelle vicinanze di un angolo: Jumala ha intrappolato l’avversario con la testa fra due corde intrecciate e lo sta strangolando! Jumala lascia Harold intrappolato, sale sulla seconda corda e prova una senton sull’avversario intrappolato… che però riesce a liberarsi! E Jumala finisce dritto a cavalcioni sulla terza corda! Brutto colpo preso sotto la cintura, Harold Hog prende la rincorsa e con uno Yakuza Kick ben mirato MANDA JUMALA A RUZZOLARE FUORI!!! Bruttissima caduta per Jumala, Harold Hog si rialza e va a dare man forte al suo alleato contro Alcide!
Alcide aveva atterrato Eugene Hog con una Side Slam, ora corre alle corde…
Ma Harold Hog lo intercetta con un DOUBLE KNEE FACEBREAKER!
Messa a segno! Pin su Alcide:

1…
2…
NO!

Harold Hog e Eugene Hog rimettono in piedi il Lupo, doppio Gut Kick, Harold Hog va alle corde…
E PAIGE ALLE SUE SPALLE COLPISCE CON UN LOW BLOW!
Harold Hog riesce solo a urlare “Bitch” a profusione, Sheri Dahmer interviene per tirare una gomitata alla compagna di Alcide, che risponde con un Knee Shot diretto all’addome! Sheri non le manda a dire: Irish Whip contro le transenne… ma Paige salta ed atterra in piedi su una di queste! E si lancia all’indietro con un Crossbody! A SEGNO! Entrambe le lottatrici hanno sentito il colpo, e Paige resta a terra quel tanto che basta perché qualche security-man arrivi a separare le due!

Sul ring, sfruttando il colpo basso di Paige, Alcide tira una gomitata sull’addome di Eugene e corre incontro al suo avversario: Big Boot! Pin:

1…
Eugene Hog interrompe!

Il fratellino di Harold solleva Alcide sulle proprie spalle, ma non si avvede del fatto che un redivivo Jumala ha scalato le corde ed è sull’angolo! Missile Dropkick di Jumala! E Alcide sfrutta la posizione e l’impatto della mossa di Jumala per effettuare un Crucifix Pin:

1…
2…
NO!!!

C’è mancato davvero poco!
Mentre Alcide scopre l’angolo, Jumala risolleva Harold Hog, lo manda verso l’angolo con una Irish Whip, Alcide lo prende in corsa, lo solleva e con un Flapjack lo catapulta verso l’angolo scoperto! OUCH! Ora è Alcide a incaricarsi della Irish Whip per mandare il ponderoso Eugene contro l’angolo: Irish Whip… invertita! E Alcide rovina addosso a Jumala! Eugene prende la rincorsa… SPLASH CHE PRENDE ENTRAMBI! E SUBITO SCHOOL BOY PIN DI HAROLD HOG SU JUMALA DA TERRA:

1…
2…
3!!!
NOOOO!!!

Il Self-Proclaimed God riesce ad alzare la spalla!
Harold Hog rialza il santone e lo porta all’angolo: pugno… evitato! Jumala inverte le posizioni e mette a segno una Turnbuckle Clothesline! Harold barcolla in avanti, Jumala mette a segno un T-Bone Suplex! NO! Perché Harold Hog rifila una ginocchiata sotto la cintura di Jumala!

Kokone: “Jumala stasera mi diventa sterile!”

E PROVA LA END OF FUNNY GAMES!!! END OF FUNNY GAMES A SEGNO!
Pin su Jumala…

1…
2…
3!!!
NOOOOO!!!

Altro near fall! L’aria nell’arena si scalda!
Harold chiama a raccolta suo fratello Eugene che ha messo a segno un’altra Scoop Slam ai danni di Alcide, rialza Jumala, Gut Kick di Eugene ai danni del santone, Harold va alle corde.
VA ALLE CORDE PER LA BIRTH OF A NATI0N.
MA MENTRE PRENDE SPINTA ALLE CORDE PAIGE GLI RIFILA UNA SEDIATA SULLA SCHIENA!
La telecamera inquadra Sheri Dahmer al tappeto, anch’essa presumibilmente vittima della stessa sedia.
Harold Hog finisce in ginocchio, Alcide è in piedi, afferra la Iena del Sonora e LO GETTA FUORI!!! Si fa passare la sedia da Sheri… e RIFILA UN CHAIR SHOT SULLA FRONTE DI EUGENE HOG! Eugene Hog finisce a carponi, Jumala si affretta a raggiungere l’angolo.
JUMALA’S WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAY!!!!!!!!!!!!
A segno.
Il santone copre Eugene, Alcide si aggiunge per esercitare ancora più forza:

1…
2…
3!!!

DIN DIN DIN!

Testo nascosto - clicca qui


I rapresentanti di Extreme Hell possono prendersi qualche meritato secondo per riposare e festeggiare la vittoria appena conseguita...
...MA ATTENZIONE!!!!!

BRUTUS "CHEEK" ROTTEN!!!
E...

????

NATHAN MURDOCH!!!!!!

I DUE ATTACCANO PAIGE FUORI DAL RING!
E POI ASSALGONO JUMALA E ALCIDE, COLPENDOLI CON DELLE VIOLENTISSIME SEDIATE!!!!!!

Alcide e Jumala rimangono a terra privi di sensi, mentre Brutus e Murdoch esultano a beneficio della telecamera.

NM: "Bloody Desperation...sono il tuo uomo!!!!!"

Kokone: Clamoroso! Nathan Murdoch annuncia il suo passaggio a Bloody Desperation, mentre via titantron un sorridente Denny Leone applaude l'operato dei due, complimentandosi per quanto appena fatto!
Taggart: Diamo linea alla pubblicità!



Uno scantinato oramai noto ai teleschermi WBFF, par essere decorato in maniera differente dal solito. Siede al suo centro, gambe incrociate, Sophitia, che dà le spalle a una telecamera fissa posta a una discreta distanza, distanza sufficiente ad accogliere gran parte della stanza.
Al fianco del letto sono spariti i poster di Crystal, Nathan e Jumala.
Dalla destra della finestra da cui proviene la flebile luce naturale è stata rimossa l’insegna dell’hotel giapponese.
Capeggiano alla parete tre maschere disposte a distanza cadenzata.
Jugglar, Bard, Berseker. Sopra di esse, torreggia una quarta, bianca, alla quale pochi tratti del volto sono stati cartoonescamente disegnati. Quel vago e impreciso ritratto di ciò che Sophitia pensa d’aver colto del suo viso.
I volti dello Straniero pare la osservino, ma è lei che osserva loro, concentrata.

Sophitia << Ho promesso di liberarti. Ho promesso di eliminare queste tre maschere che mi sono da ostacolo al completamento di quella più alto. Ti voglio libero. Nuovamente libero.
Sto affrontando un Inferno che non credevo possibile, sto precipitando in un abisso più profondo di quanto non fosse il mio, guardo me stessa e non vedo più ME. Vedo un’altra delle tue maschere.
Questo sono diventato Straniero.
Pensavo di essere diversa, eppure come tutti prima di me, sono stata risucchiata nel Tuo mondo.
Sono diventata un coefficiente non di instabilità, ma addirittura superfluo.
Un corpo orbitante introno a un pianeta senza esserne un satellite.
Sto provando a impedirlo. Sto provando a ribellarmi. Ho promesso alleanza a Sheenan rinunciando a un oggetto caro, al mio stesso sangue, ma più ci penso e più mi accorgo che Riiva ha ragione.
L’ho fatto perché volevo non un Alleato, ma un Co-Belligerante.
Compimenti, Straniero.
Tutto ruota ancora una volta intorno a te!>>

Sophy ha uno scatto di rabbia e scaglia un piattino di ceramica in cui probabilmente era posata qualche pietanza poc’anzi consumata e lo scaraventa con foga contro il muro provando a far centro su una delle maschere, ma becca solo di striscio quella Bard.

Sophitia << … stasera la mira sarà migliore…...
Stasera è il momento di chiudere questo dannato capitolo. Nessuno sentirà più parlare dello Straniero. Siamo tutti stufi dello Straniero. Siamo tutti stufi di Nani. Siamo tutti stufi di villaggi indiani del CAZZO! Siamo tutti stufi di TRONI! UCCISIONI! STRAGI! TELETRASPORTI! MASCHERE! TRUCCHI DA B-MOVIE! STRONZATE DA ILLUSIONISTA SOTTO EFFETTO DI CRACK!!!!!

Nessuno conosce Sophy-So…>>

La rabbia ha fatto posto alla tristezza…. il viso è chinato… il tono sommesso… ma consapevole.

Sophitia << E’ come se io fossi nata pochi mesi fa. Come se mi fossi affacciata al mondo, sputata tra l’umanità, non più di un anno fa. La gente ha iniziato a chiamarmi per nome e salutarmi solo di recente, riconoscendomi. Prima ero invisibile. Per le strade non ricevevo nemmeno un saluto…
Ora sto ritornando ciò che ero prima.
Sto tornando ad essere una Storia di Nessuno.
Come mi definisti eh? “Un tassello non fondamentale nei piani superiori che ti riguardano”.
…bhe, io sono stanca. Questo tassello è al suo limite.
Ha gettato via tutto. Ha gettato poster, regali e sangue del suo sangue solo per concentrare la sua mente su di te: basta distrazioni. E anche i RICORDI sono distrazioni.
Ho cancellato il mio PASSATO, per quanto breve, che conservavo gelosamente qui dentro.
La sola cosa che mi dava motivo di gioia: la sola cosa in grado di farmi sorridere…
…tutto per assicurarmi che TU oggi, costituisca un capitolo chiuso.
Io non farò più parte della tua storia.
Sarai tu, Straniero, a far parte della mia.
A far parte della Storia di Sophitia, la ragazza che rivelò il tuo volto al mondo e che liberò Gaijin… da Gaijin stesso…

… e se per farlo dovessi annullare la Storia di Entrambi ponendo il punto a due libri contemporaneamente…
…sia>>.

Camera Fades



Gaijin, le maschere disposte due ai lati del volto e una sulla nuca, brandisce un microfono e parla.

“Ora l’inverno del nostro scontento s’è cambiato in gloriosa estate a questo sole di York, e tutte le nubi che incombevano sulla nostra casata sono sepolte…nel profondo cuore dell’oceano.”

Pausa intensa.

“Ora le masse sono giunte in quest’arena per sollazzarsi innanzi allo spettacolo offerto dai gladiatori, atti a cimentarsi in scontri all’ultimo sangue, non per vanagloria ma per cagionare diletto a chi vil denaro ha speso per riempire i posti dell’anfiteatro!”

Pausa ancor più intensa.

“Ma io…io che son di ben diverso conio, qui son giunto sì ma per sollazzare alcuno! Io non combatto per il vostro spasso, sia ben chiaro! Io combatto per me, per il mio ego, per la mia vita! E la mia vita mi impone di liberarmi delle palle al piede! Ebbene, la UnStable è una di queste…una zavorra. Una zavorra che mi impedisce di ascendere al massimo alloro dell’olimpo di questa federazione. E ancor peggio è Sophitia. Una donna, e con questo potrei aver detto tutto…ma ancora peggio una donna che tenta di salvare questo uomo. Orbene…vi sembro forse uno che ha bisogno di essere salvato?”

Pausa intensa, ma lo Straniero si porta una mano alla testa e con quella si porta sul volto la maschera triste, la modalità del Bardo.

<< Una donna…un tempo ho fatto una brutta cosa ad una donna…poi ho fatto di peggio ad altre donne…ma le donne hanno fatto del bene a me, forse? Mia madre mi ha forse educato ad aver rispetto verso il sesso cui apparteneva? Come poteva questo seme germogliare e crescere sano se l’albero da cui è caduto il suo frutto era malato? Un figlio non è forse il riflesso del genitore? Sob…sigh… >>

Scoppia a piangere, una mano a coprire un volto già bardato da veli e maschera, ma questa viene sostituita dalla maschera felice, la modalità del Giocoliere.

‘La UnStable mi diverte! Il peggiore lottatore del mondo mi diverte! Il teschio dello sciamano è cosa assai buffa! Le personalità di Sophitia son una più divertente dell’altra! Ella vuol danzar con me, e così dunque sia! Saltiamo dunque, che del doman non v’è certezza! In un campo di lotta lo Straniero oggi danza con Sophitia, domani con un indiano, poi con un nano, poi un tedesco, un uomo delle vacche, uno scozzese, un dio caduto, un assassino, un sadico…venghino siori venghino, tutti a ballare un bel rondò!’

Solo una faccia manca all’appello, e subito giunge. La maschera arrabbiata, modalità del Berserker.

*UCCIDERO’-DONNE-BAMBINI-PRETI-POI-TU-E-TU-NIENTE-DURA-IL-MONDO-CADE-E-IO-TI-FACCIO-A-PEZZI-POI—TI-SPUTO-TI-STUPRO-TI-SCORTICO-E-TI-RIFACCIO-A-PEZZI-E-SCORRE-TUTTO-OOOOOH-MUORI-E-IO-CON-TE*

Gaijin getta a terra il microfono spaccandolo a pezzi, poi crolla a terra.
Le maschere per l’impatto saltano tutte via dalla sua testa come i pezzi di un uovo spappolato a terra.
Il buio tutto intorno a lui, nessuno lo vede all’interno di questa stanza.
Nessuno lo ha visto.
Forse.
Ma tanto non ha importanza.