00 23/10/2015 20:50
Rainer Habermann cammina per le strade di Glasgow con suo fratello Kevin, pinte di birra in mano per entrambi come nella miglior tradizione del turista sfigato.

"Sai cosa ci starebbe bene con la birra, fratellino?"
"Kev, contando che delle tue frasi una su tre ha a che fare con la droga, credo non ci siano dubbi su cosa accompagneresti a malto e luppolo"
"Ma come parli?"

Rainer sta per rispondere ma nota qualcosa che lo blocca. Le strade non pullulano più di alticci scozzesi pel di carota tra i quali mimetizzarsi, intorno ci sono figure nere incappucciate, che zoppicano come se l'aria stessa fosse per loro pesante.
L'aria si fa pesante anche per lui, non trova il fiato per proferire parola. Il tutto dura cinque secondi che sembrano eterni, poi le figure perdono le loro vesti che si dissipano sulla strada rivelando donne e uomini scozzesi che proseguono nella loro serata festosa come se nulla fosse accaduto.

"Kev, hai provato la stessa cosa?"
"Sì Rainer: figure incappucciate e poi...silenzio. Può significare solo una cosa..."
"Cosa?"
"Sono in crisi d'astinenza"
"Fanculo. Ho provato e visto la stessa cosa, un'esperienza sensoriale come le tante cui mi sono ormai abituato..."
"Quindi si tratta di..."
"Sì, un'altra volta. E sarà l'ultima"

Dieci metri più avanti una figura taglia la strada: è vestita di nero e ha una maschera sul volto, vaga con un'andatura ciondolante e nessuno scozzese sembra notarla, lento lento si infila in un vicolo.

"Finalmente lui. Niente indiani, samurai, nani o jobber del cazzo. Stavolta lui mi vuole. E io lo prendo"

Rainer scatta e di corsa si infila nel vicolo, distanziando Kevin che non riesce a stargli dietro.
Oltre il vicolo...

Un mare immenso con all'orizzonte solo buio, in mezzo ad esso un percorso di pietre distanziate ciascuna circa un metro e che pare condurre all'infinito.

"Fanculo, mai che ti venga lui incontro!"
"Fratello, ricordi quando hai detto che sono un chiattone? Non correre, cazzo!" Kevin si affanna per raggiungere il rosso fratellone.
"Sta' buono, panzone. Non penso proprio che devi venire."
"E perché?"
"Chi è che sta feudando con 'sto Tizio da due mesi?"
"Chi è che... no, hai vinto tu. È il secondo promo che cominciamo insieme e poi mi tagli, va a finire che ti faccio causa!"
“E per che cosa?”
“Perché mi hai chiamato panzone, mi sono molto offeso. La finisci quella birra?”

Bluccello abbandona il fratello lasciandogli tra le mani il boccale, e non senza esitazioni si incammina verso l'infinito, muovendosi a grandi falcate di pietra in pietra, lasciando dietro di sé le luci di Glasgow ed il brusio di scozzesi avvinazzati. Come si stesse immergendo in acqua, il rumore della città lascia spazio ad un silenzio ovattato, i segni di vita scompaiono man mano, ed il tedesco si ritrova immerso in un'enorme distesa nera che continua ad estendersi a vista d’occhio.

“Non è come te l’aspettavi, straniero?” è la voce del Nano, di cui però non c’è alcuna traccia. “Dopotutto è un ragionamento che padroneggi bene: in terra straniera non sei che macchietta spersonalizzata, almeno secondo i tuoi criteri. Lui nel vostro mondo, tanto quanto tu nel nostro. Lo Straniero in quanto straniero non esige di essere compreso, tanto meno di comprendere voi, tuttavia la tua curiosità sta diventando un’ossessione, prima ancora che spinta conoscitiva. Pertanto devo chiedertelo: cosa ti aspetti che accada?”
“Non mi aspetto proprio un cazzo. È solo... quanto tempo ho passato ad inseguirlo? Quante volte ha assunto le sembianze dei miei fottuti problemi personali? Quanto di me stesso ho dovuto superare, soltanto per questa misera soddisfazione? Un po’ di soddisfazione, cazzo, è questo che mi aspetto.”
“Non ti sembra tremendamente simile alla fine che fece il buon Odisseo? Decadi a viaggiare per raggiungere casa, per poi ripartire e morire per mare...”
“Per essere chi siamo abbiamo bisogno di una storia.”
“Molto bene.” Il Nano si palesa, e tende la mano a Rainer, che l’afferra. “Vieni, dunque, Straniero.”

Lo Straniero appare ma senza fare alcun passo.
Dall'orizzonte di infinito uno scoglio si avvicina lento scorrendo su un tappeto di buio, seduto con le gambe incrociate vi è posto Gaijin, il volto coperto dal consueto nero ma senza maschera alcuna.

"Io e te abbiamo un sacco di cose di cui parlare"
"........."
"A cominciare da..."
"......................."
"Comincia tu allora!"
"....................................."
"PARLA, CAZZO, PARLA! NON NE POSSO PIÙ DI QUESTO GIOCO!"
"Quale gioco?"

Gaijin si toglie il cappuccio e rivela il suo volto.

"............."
"Adesso sei tu quello senza parole? Parla"
"FIGLIO DI UNA SCROFA!!!"

Bluebird si scaglia contro Gaijin e gli tira un pugno con tutto il peso del suo corpo ma finisce per colpire la nuda roccia, lo Straniero si è infatti materializzato alla sua destra pur restando seduto su uno scoglio, uno spostamento che sensi umani non avrebbero potuto percepire, prerogativa della dimensione in cui i due si trovano.
La mano di Rainer adesso sanguina e gocce grondano nelle tenebre su cui poggia i piedi.

"Fottuto bastardo, mi hai giocato...hai giocato tutti...SEI UN FIGLIO DI PUTTANA, KOLME!"

Il volto di Gaijin è quello di Derrick Mortimer, esattamente come la voce con cui si esprime.

"Può essere"
"No, lo sei!"
"Cosa sono? Un figlio di puttana? Kolme? Oppure entrambe le cose? Sono forse sinonimi? Devi misurare le parole...oppure farne a meno, Rainer, poiché non contano nulla"
"E allora stai zitto e combatti! QUI E ORA!"
"Anche i fatti non contano nulla qui, esattamente come le parole. Sto davvero parlando? Qui non contano nemmeno i volti. È il mio volto quello che indosso oppure solo un'altra maschera? E tu...che volto ti sei messo in faccia oggi?"

Lo scoglio dello Straniero diviene lucido e Rainer riesce a specchiarvisi sopra... ma nella rocca vede una donna di mezza età rossa di capelli, con il volto gonfio di inezioni di botulino e le bocce rifatte.

"Io mi... sono... messo in faccia il volto di... mia madre?"
"Non esiste il volto di Halina, è soltanto un tuo volto"
"Sono tutte stronzate..."
"Che presunzione! Io non gioco ad un gioco se le regole non mi piacciono, straniero, perché tu sì?"

Rainer si lecca le ferite sulle nocche. Continua a dare sguardi fugaci allo scoglio, che gli restituisce sempre la stessa immagine. Si guarda persino attorno, come se potesse trovare Halina dietro le sue spalle.

"Sono... io, quella puttana botulinata?"
"Pare di sì."
"E Nora?"
"Sì."
"E io che pensavo di doverla cercare. Come quando perdi le chiavi e 'oh, merda, le avevo in tasca'... ero io!"
"Fa un po' ridere che tu ti senta una puttana. Ricordi? Venisti da me a dirmi che non avevi paura di metterti a nudo... e invece è stato piuttosto traumatico, nevvero? E dimmi, perché mai saresti una puttana?"
"Ahem, ho fatto un gran bel monologo su questo un paio di settimane fa, 'siamo tutti manipolatori, doc'. Magari la zoccola è il mio bisogno di piacere a tutti... misto alle insicurezze e... perché cazzo te ne sto parlando? Sei tu che dovresti darmi delle risposte, chè io non faccio che dare risposte da mesi!"
"Qual è la domanda?"
"Chi... no, no, cosa sei?"
"Sono una macchietta spersonalizzata."
"..."
"Sono LA macchietta spersonalizzata."
"Perché gli indiani?"
"Sono stranieri in terra natia, suggestivo vero? Trovo che mi rappresentino bene."
"Non può essere tutto così semplice!"
"Perché no?"
"Cosa sei? Cosa... cosa cazzo sei?"
"Potrebbe esserti di maggior interesse sapere cosa ero. Un tempo ero simile a te: anche io cercavo la madre. Ma riempivo quell'assenza in maniera completamente diversa dalla tua. Adesso cosa sono? Qualcosa che trascende l'esistenza stessa e che non posso descriverti perché non lo comprenderesti"
"Fanculo! Sempre queste risposte-non risposte!"
"Allora ti metterò alla prova"

Le ombre diventano luci e viceversa, tutto avviene in un istante che sembra un millennio. Il volto di Kolme diventa quello del nano, poi un volto oscuro dalla lunga barba d'oro poi diventa Rainer, Lena, Kevin, Jack Leone...
Anche Rainer in quell'istante fuori dal tempo e dallo spazio cambia volto, volti sconosciuti.
Il suo corpo appare nudo e su esso sono tatuati visi, che si muovono come insetti sulle sue membra.
Lo scoglio stesso diviene volti, e cambia...cambia..
L'oscurità stessa sulla quale poggia i piedi Rainer diviene migliaia di volti...che cambiano...e si muovono...e si sfigurano...
Nel cielo di tenebra compaiono nembi e pure essi si sfigurano in milioni di facce...
Queste facce si sfigurano e divengono le maschere di Gaijin che si alternano nelle sue tre espressioni archetipiche: ira, angoscia, estasi. Si gonfiano divenendo figure mostruosamente grottesche, mutano in montagne mobili per poi infine abbattersi su Rainer e Gaijin come molteplici tsunami che collidono in un unico punto.

Ma poi l'istante finisce.
E Bluebird e lo Straniero sullo scoglio sono di nuovo faccia a faccia, ma quelle due facce sono entrambe quella di Rainer.

"Ti ho messo alla prova. Adesso credi che un essere del tuo mondo possa comprendere?"

Rainer non risponde immediatamente alla domanda, ma rimane stralunato a fissare il proprio volto parlargli.

"Non... lo escludo?"

Il secondo Rainer si lascia andare ad una risata sguaiata.

"Non ridere... figlio di puttana. Uhm, ehm, sai che cazzo sono gli scacchi?" Bluccello sembra aspettare una risposta, lascia passare qualche secondo, ma Gaijin non risponde. "Bah, non so neanche se serve. Comunque ci sono quei, quegli idioti che non hanno idea di come si gioca, e usano gli scacchi al massimo come metafora scema per la vita e... stronzate simili, insomma. E poi ci sono quelli che sanno come si gioca, entrano nella testa degli altri e... insomma, scacco matto. Sai che succede quando il primo e il secondo tipo di giocatore si incontrano? Io no, non ci ho mai giocato a scacchi, cazzo. Però gli scacchi sono come la vita: negli scacchi, come nella vita, non me ne fotte un cazzo di comprenderti."
"..."
"Di nuovo senza parole? Io ti ho visto, cazzo, e a me basta questo. Se sotto la maschera quello che trovo è terreno fertile... meglio ancora! Io non devo capirti, io devo... mallearti. E lo sto facendo, cazzo! HAHAHAHAHAHAHAH!"

Rainer mostra un improvviso entusiasmo nelle sue parole, ride nervosamente e fragorosamente, mentre la sua controparte rimane del tutto impassibile.

"Ti hanno costruito altri, o... altro, Straniero. È questo che fa di te uno Straniero, e parevi indistruttibile per quello. 'Cosa c'è sotto quella maschera?', 'cos'è che può fargli male?'... ma vaffanculo. TU, non puoi fare del male A ME!! QUESTO ho trovato, e questo mi permette di farti quello che CAZZO VOGLIO!"

Gaijin... sorride.
Afferra Rainer per la canottiera e gli tira un forte spintone, tale da farlo barcollare e ruzzolare col culo per terra. I rumori della città scacciano l'assurdo silenzio che faceva da contorno al dialogo tra Rainer e Gaijin, il pel di carota sembra piuttosto spaesato. Posa gli occhi sul muro di cemento che chiude il vicolaccio in cui s'era ficcato, un murales gli dice "IT'S STILL A CAGE".

"Oh, stronzo! Non te l'ho finita la birra, sono stato buono."
"Grazie. Panzone."



All'esterno dell'ufficio dell'owner Michael McFarry ci sono le sue due guardie del corpo, il veterano Völkermord e la new entry Maskos, allievo del Jack Leone Dojo di New York.
Un cartello ci mostra la ragione per cui i due devono fare le guardie all'esterno della stanza.
Il Cartello... della stanza


Il discepolo di Prometeo scioglie il gelo, rivolgendosi al collega.

Maskos: "È il mio primo evento in pay per view, immagino che la tensione sia alle stelle. Ho eseguito una divinazione frequentando una vergine templare, dal nostro rapporto puramente oracolare è emerso che ci sono individui che mirano ad abbattere il nostro magnanimo boss. Avvocati voltafaccia... e forzuti pieni di steroidi che vogliono proteggere un segreto nascosto."

Il Berlin Annihilator sembra aver portato la sua attenzione su Maskos, fissandolo con aspetto truce.

Maskos: "Non sto dicendo che io sappia i nomi di questi individui, ma ho la sensazione che l'Excelsior McFarry abbia bisogno di circondarsi di individui di cui può fidarsi, persone che gli saranno fedeli e non decideranno di appoggiare un tag team match contro, giusto per fare due nomi a caso, Psycho Roman e John Kratos. Anche perché se poi McFarry dovesse perdere terminerebbe la pace dei sensi e qualcun altro nell'ombra potrebbe trarne profitto. No, non parlo della Chaotic Existence, ma di avvocati con pochi capelli, chissà, giusto per ipotizzare un aspetto fisico."

Il discepolo di Prometeo si aggiusta la maschera e tocca le sue catene.

Maskos: "Ti riferisco solo cosa è emerso dalla divinazione con la vergine templare, io non ho alcun ruolo in tutto ciò, sono qui per proteggere e servire il profeta del ventunesimo secolo del Wrestling Business, cioè Michael dei J&M."

Quelle parole sembrano destare ulteriori sospetti nell'Unsterblich, che rompe il suo silenzio.

Völkermord: "Ho una profezia per te."

Il tedesco afferra Maskos di peso e lo getta contro una parete, facendogli compiere un volo di almeno due metri!

Völkermord: "Presto pagherai le conseguenze delle tue azioni. Le tue provocazioni si trasformeranno in dolore, sofferenza. Il muro che tenterai di buttare giù potrà crollare, si, ma solo addosso a te, Maskos. Rimarrai seppellito senza avere più alcuna possibilità di muoverti, ed implorerai una pietà che io non posso nè sono capace di concedere."

L'allievo del Dojo si rialza da terra, la botta è stata molto violenta ma il lottatore non è di certo uno che può essere messo KO con così poco.

Völkermord: "McFarry non ha bisogno di rinforzi, ma se credi che la mia presenza sia insufficiente puoi provare a dimostrarmi fin da subito di essere un atleta più forte di me. Se sarai tu il migliore non aprirò più bocca."

Unsterblich si avvicina al wrestler mascherato, fissandolo con disprezzo dall'alto verso il basso.

Völkermord: "Vergine templare... Ci credo, frequentando tipi come te l'unica voglia che le sarà venuta sarà stata quella di impiccarsi."

Il seguace di Prometeo muove le catene sulle sue spalle, le fa vibrare.

Maskos: "Noi greci soddisfiamo le nostre donne da oltre 3000 anni, mister Genocidio. Nessuno dubita la tua forza fisica, tu sei potente come il muro di Berlino che ha diviso la Germania in due parti per molti anni... ma anch'esso è caduto. Io voglio essere la liberazione dei fans nel potersi riunire con un campione che possono riconoscere."

Le parole provocatorie rischiano di mettere Maskos ancora in cattive condizioni, il futuro avversario potrebbe aggredirlo da un momento all'altro.

Maskos: "Ma questo succederà il primo novembre in JLW, adesso siamo dalla stessa parte e dobbiamo fare in modo che ogni minaccia venga repressa. Sempre sperando che qualche gigante forzuto non cominci a pensare che potrebbe indossare le scarpe del grande padrone! Ma con te sono tranquillo, tu non hai l'intelligenza per poter fare quello che fa l'Irish Multimillionaire, uomini come te sono nati per servire e rimanere nell'anonimato."

Maskos pare gioioso, tuttavia non mostra alcuna empatia verso l'altra guardia del corpo.

Völkermord: "Hai un gran fegato ragazzo, dico davvero. Non importa il fatto che oggi, domani o il primo di novembre passerai a miglior vita, la gente ti ricorderà come un eroe impavido. Anche se di te, purtroppo, non potrà rimanere altro che quel ricordo."

Il tedesco rivolge lo sguardo verso McFarry, poi sposta nuovamente il capo verso Maskos.

Völkermord: "Se davvero sono l'energumeno che hai dipinto, Maskos, allora farò come dici tu. Farò il servitore, ciò per cui sono venuto al mondo. Ma ricorda, i servitori sono quelli che spesso iniettano il veleno nel tacchino. Tra poco più di una settimana servirò a te, con ineguagliabile dovizia, una squisita valanga di violenza inaudita. Su un piatto d'argento."

I due lottatori si osservano a vicenda, pochi secondi più tardi il collegamento viene interrotto.



Nel backstage di Gates of Hell troviamo una personalità nota alla WBFF: lo scaltro ed egocentrico scoopman Marlon Dune, con un microfono in mano.

Dune: "Buonasera signori e signore, il mio nome è Marlon..."

...

Dune: "DUNEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAY DUNE!"

Il cameraman sobbalza e fa traballare la telecamera a causa dell'urlo del giornalista intervistatore.

Dune: "L'evento che stiamo vivendo avrà un main event molto atteso, insaporito da numerosi intrecci instaurati dalle individualità coinvolte. Uno dei protagonisti di quella sfida è proprio qui con me, in esclusiva, solo per gli spettatori paganti e gli abbonati a WBFF Network. James McFist!"

Hammer raggiunge Dune salutandolo con un cenno del capo.

Dune: "McFist, sappiamo tutti che non ti saresti mai aspettato di essere l'arbitro speciale del Gates of Hell match valevole per l'Undisputed WBFF Heavyweight Championship. Ma ora che hai questa grande occasione per fare il tuo gioco, in che modo pensi di distruggere Aaron Kirk?"

McFist non risponde, assume un'espressione dubbiosa, chiedendosi cosa intendesse dire Marlon.

Dune: "Che c'è? Lo sanno tutti che il tuo unico obiettivo questa sera sarà quello di annientare Kirk, proprio qui a casa sua, davanti a tutti i suoi più fedeli Toys. Anche se la scorsa settimana sei intervenuto per aiutarlo, lo sappiamo tutti che in realtà desideri soltanto distruggerlo."

Hammer: "Può darsi, oppure no. Dipende da me, ma lascia che ti dica una cosa. Non risponderò a nessuna delle tue domande mirate, sappiamo tutti che se esiste un uomo disposto a gettare Kirk in una piscina piena di acido muriatico, quell'uomo sei proprio tu, Marlon. Dovresti garantire una certa neutralità quando vesti i panni dell'intervistatore."

Dune: "Alle gente piace il giornalista che si schiera, il pubblico vuole notizie nuove ed esaltanti. E tu invece, James? Garantirai una netta neutralità durante il tuo arbitraggio?"

Hammer si mette a braccia conserte.

Hammer: "Non importa ciò che posso dirti adesso, le cose potrebbero cambiare durante il corso del match. Tutti si aspettano qualcosa da me, che io abbia un ruolo decisivo che determini il campione uscente da questo PPV. Gli arbitri speciali sono sempre un'incognita, perchè dovrei mai disvelare i miei propositi prima del tempo? Nel bene o nel male, sia che io arbitri correttamente o meno, la gente questa sera assisterà ad un grande match, uno di quelli che si ricorderanno nei mesi a venire."

Dune: "Quindi sarai l'ombra di Kirk, come lui stesso ti ha detto la scorsa settimana. Lui il protagonista, tu un'action figure trovata all'interno di una bustina di patatine."

James si porta faccia a faccia con Dune.

Hammer: "Ci hai provato, Marlon. Sai il fatto tuo, sai come far perdere i nervi alla gente. Ma non avrai ciò che desideri da me, rassegnati. E' vero, Kirk ha utilizzato quelle parole la scorsa settimana, tutto ciò che ho da rispondere a riguardo è quanto segue... Posso essere la sorpresa che l'Humbler può trovare all'interno del pacchetto di patatine, ma si sa, le sorprese non sono sempre gradite. Starà a lui valutare se oggi James McFist sarà una buona o una cattiva action figure. Qualcuno ha richiesto la mia presenza, per provocarmi, per emarginarmi ad un ruolo secondario e indurmi a fare un passo falso. Quel passo falso che può pormi nella schiera dei cattivi. Sai che c'è? Non me ne frega più un cazzo di come io possa apparire agli occhi della gente, in fin dei conti non sono altro che me stesso. Ogni calcolo fatto, ogni aspettativa che ripongono Jax e Kirk potrebbe essere del tutto ribaltata. Non sono loro ad avere la possibilità di fregarmi, questa sera sarò io a fargli sudare freddo dalle natiche."

McFist si allontana da Marlon Dune, portandosi altrove.

Camera fades.





Taggart: “El, guarda quella gabbia, cosa ti fa pensare?”
Kokone: “Mi ricorda il mio passato da bracconiere nei parchi nazionali dell’India.”
Taggart: “No! Significa che stiamo per assistere a Bluebird contro Gaijin!”
Kokone: “Tipo un combattimento di polli?”
Taggart: “No, di umani.”
Kokone: “Cazzo, devono pagare benissimo!”
Taggart: “Ma che razza di mente deviata hai?”
Kokone: “No, quello è il naso.”
Kokone tira su col naso e se lo gratta.
Taggart: “Dio onnipotente.”

Bluebird vs Gaijin [Steel Cage match]

“There’s a Bluebird on my shoulder, can I kill it?” canta Sadistik, e introduce il primo dei due contendenti: accompagnato da Lena Habermann, da Offenbach sul Meno, Rainer Habermann detto Bluebird appare sullo stage. Il tedesco appare stranamente sereno e disteso. Un’inquadratura ci ricorda che il tutto avverrà all’interno della gabbia ora sospesa sopra il ring. Con Bluebird sul ring... parte la sinstra cantilena che introduce il suo avversario. Il nano fa capolino, questo ci informa che Gaijin è adesso in Juggler Mode. Bluebird lo invita a farsi sotto, Gaijin non reagisce, è il nano a chiedergli se sa cosa sia il controllo che crede di avere. Bluebird fa scrocchiare il collo. Gaijin e Bluebird sono uno di fronte all’altro, la Steel Cage viene calata. Bluebird stringe l’acciaio e guarda fuori, ora sembra tradire una certa ansia. Eric Adams fa cenno al timekeeper, si va in scena!

DIN DIN DIN!

Clinch! Headlock Takedown di Gaijin, Headscissors al tappeto di Bluebird, Gaijin si rimette in piedi agilmente – almeno per una bestia della sua stazza – per affrontare una nuova prova di forza con Der Adler, vinta dallo Straniero; Gajin porta Bluebird vicino a una delle pareti della gabbia, gli spinge la testa contro l’acciaio, più vicino... no, Bluebird si libera, e protesta col nano fuori dal ring. Ora il tedesco sorride, allarga le braccia per un terzo Clinch... Toe Kick di Gaijin, che poi corre verso le corde: SPRINGBOARD SPINNING KICK! SBAM! Bluebird rotola all’indietro, riesce a mettersi in piedi, ma solo per crollare nuca contro la gabbia, e Gaijin va per lo SPLAAAASH!!! NO! Bluebird evita, Gajin riesce a fermare la sua corsa, ma Bluebird alle sue spalle LO COLPISCE CON UN DROPKICK ALLA NUCA CHE LO MANDA CONTRO LA GABBIA!!! OUCH!!! Gaijin va al tappeto, Bluebird però lo afferra prima che possa cadere per farlo cadere a modo suo: LONE WOOOOOOOOOOLF!!!!!!!!!! Bluebird potrebbe avergli staccato la testa, ma Gaijin resta seduto al tappeto come perso nell’osservazione di qualcosa. Bluebird prova a rimetterlo in piedi, ma si becca un Elbow Smash! Gaijin corre ora alle corde, Clothesline per Bluebird... che evita! E poi alle spalle spinge il Three-Faced Demon contro le corde, lo solleva da dietro E LO RIPORTA AL TAPPETO CON UN POP UP NECKBREAKER!!!! Che inizio per Bluebird! Applausi per la manovra di Rainer, che prova a coprire lo Straniero...

1...
NO!

Ed è solo uno. Bluebird si fa scappare una risata, rialza Gaijin e lo porta alle corde... per ACCOGLIERLO CON UNA SLEEPER HOLD!!!! Gaijin però non ha intenzione di farsi addormentare: proietta il tedesco sopra le sue spalle! Bluebird si rimette in fretta in piedi... STO di Gaijin! SEGUITA DA UNA TRIANGLE CHOKEHOLD!!!! La furia con cui è applicata la sottomissione ci suggerisce che qualcosa è cambiato: l’inizio folgorante di Bluebird ha portato Gaijin in Bard Mode! Bluebird si dimena per uscire dalla presa, ma per ogni movimento che fa Gaijin sembra stringere di più! L’arbitro si avvicina al tedesco per chiedergli se intende cedere, ma Bluebird non vuole neanche sentirne parlare! Gaijin sta per staccargli il braccio e il volto di Rainer è diventato totalmente rosso! Gaijin... molla la presa! Bluebird si ritrova in ginocchio con le mani alla gola in preda alla tosse, Gaijin approfitta della posizione per mettere a segno un Roundhouse Kick! SBAM! Bluebird geme, ma riesce ancora a muoversi, striscia verso una delle corde... CHE GAIJIN UTILIZZA PER STRANGOLARLO!!!! Bluebird prova a ficcare un dito nell’occhio dello Straniero, per poi accorgersi che non può per via della maschera e provare a ridere, ma, di nuovo, non può perché chiuso in una presa di strangolamento. WILL MAKE YOU GO NUTS!!! Bluebird afferra i testicoli di Gaijin, che salta all’indietro, Bluebird gli urla che “allora è un uomo!”, il manager scoppia a ridere. LOW BLOW DI BLUEBIRD!!!!!!!!!!
Che sortisce l’unico effetto di far ridere il manager ancora più forte.
SHADOWLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAND!!!!!!!! A SEGNO! A SEGNO! Gaijin copre Bluebird:

1...
2...
3!!!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!
C’È MANCATO POCHISSIMO!

Taggart: “Il match non è iniziato da molto, eppure stava per chiudersi!”
Kokone: “Che disdetta.”
Taggart: “Certe volte mi chiedo in base a che cosa ti abbiano preso...”
Kokone: “Prova a chiedere ad Alicia...”

Bluebird ora gattona per il quadrato in cerca di una via d’uscita... inesistente, visto che la contesa è uno Steel Cage match. Gaijin lo afferra PER CHIUDERE UNA ARM TRIANGLE CHOKE!!!! Bluebird si ritrova di nuovo chiuso nella morsa dello Straniero! Gaijin avvicina la bocca mascherata al suo orecchio, e non produce alcun suono... suono che però Bluebird sembra sentire. Gomitata di Der Wanderer sul fianco di Gaijin! Di nuovo! Di nuovo! Di nuovo! Gaijin è costretto a mollare la presa, Bluebird si rialza e per poco non viene preso da un conato di vomito. Chop di Gaijin! Chop di Bluebrid! Chop di Gaijin! Chop di Bluebird! Irish Whip di Gaijin.... NUTCRAC... NOOOO!!! BLUEBIRD COLPISCE GAIJIN CON UN FRONT KICK IN VOLO!!! E poi crolla ancora al tappeto, sfiancato dalla serie di sottomissioni dell’avversario. Gajin si rialza per primo, manda Bluebird contro la gabbia con una Irish Whip potenziata! E BLUEBIRD PROVA A SCALARE!!! Ma non può andare da nessuna parte. Gaijin lo afferra... IN POSIZIONE DI POWERBOMB! BITE OF CERBERUS!!!! SONO QUASI CENTRO CHILI! E Gaijin li solleva tre volte per mettere a segno una Triple Powerbomb!!!! Bluebird resta al tappeto, si potrebbe dire che neanche ha voglia di rialzarsi. Pin di Gaijin.

1...
2...
NOOOOO!!!!

Rainer resiste ancora! Gaijin lo prende per i capelli e lo sbatacchia contro un angolo, Bluebird barcolla in avanti... e si ritrova chiuso in una Standing Guillotine Choke! Bluebird dimena le braccia, incapace di reagire. A poco a poco, la sua forza si spegne, e Gaijin lo riporta. INVERTED STO PER PREPARARE LA WARRIOR’S BREATH... INVERTITO IN UN STO BACKBREAKER!!! Bluebird ha uno spazio, ma Gaijin è di nuovo in piedi, Clothesline da parte dello Straniero... evitata! Bluebird è alle spalle dell’avversario...
OH MY GAWD!!!!!!!!!!!!!!!
THE BALANCING AAAAAAAAAAAAAAAAACT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A SEGNO!
A SEGNO!
A SEGNO!!!!!!!!!!
Bluebird però crolla. Gaijin è rotolato lontano, Bluebird ha gli occhi chiusi e prova a schienare il tappeto. Se ne avvede e prova a guardarsi intorno. Quasi in lacrime striscia verso Gaijin.
E lo copre.

1...
SOLO UNO.

Bluebird si mette a sedere, davanti a lui il nano sorride, ma stavolta non sembra un sorriso di sfida. Bluebird sta passando un vero inferno in quella gabbia. Bluebird si dà uno schiaffo, Lena gli urla qualcosa di indecifrabile. Bluebird ha solo il tempo di voltarsi e osservare Gaijin in Berserker Mode prenderlo per i capelli e grattugiargli la faccia contro la gabbia. Bluebird lascia sangue e bava sulla gabbia, non ha neanche avuto il tempo di chiudere la bocca. Gaijin lo lascia a terra a strisciare, prende una leggera rincorsa... CALCIO SPAVENTOSO DRITTO ALLA BASE DEL COLLO DEL TEDESCO. Lena sembra impazzita, gli arbitri la trattengono per impedirle di provare a scalare la gabbia. Gaijin si china su di lui E INIZIA A COLPIRE CON UNA SERIE DI PUGNI!!!! BLUEBIRD È RIDOTTO A UNA MASCHERA SANGUINANTE!!!

Kokone: “È entrato in Bleeder Mode, ah ah.”

Eric Adams è costretto a interrompere Gaijin, che deve praticamente essere trascinato via dal corpo esanime di Bluebird. L’arbitro si abbassa a sincerarsi delle condizioni del tedesco, che si mette a sedere e fa l’occhiolino a Gaijin. Allarga le braccia, come a dire “sono ancora qui”. Si mette in ginocchio, tenta goffamente di rialzarsi.
E Gaijin lo stende con la Warrior’s Death.
A segno.
A SEGNO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bluebird crolla come un sacco di patate, ma, non pago, Gaijin lo prende per un braccio e lo rialza ancora, lo getta contro la gabbia... WARRIOR’S DEATH CHE SPINGE IL VOLTO DI BLUEBIRD CONTRO LA GABBIA. Bluebird barcolla in avanti, e Gaijin prepara il colpo di grazie.
TERZA... NOOOO!!! SECONDA BALANCING ACT!!!!! BALANCING ACT!!!! BALANCING ACT!!!!!!! A SEGNO!!!!
Ma Bluebird è nel mondo dei sogni. Non può coprire Gaijin, non può muoversi. Eric Adams procede al doppio conteggio:
1...
2...
3...
4...
5... è Gaijin il primo a muoversi.
6...
7... Gaijin striscia in direzione di Bluebird, è tornato in Juggler Mode.
8...
9... GAIJIN COPRE BLUEBIRD.

1...
2...
3!!!
3!!!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!

Lena Habermann ha le mani davanti agli occhi, ma Bluebird è riuscito ad alzare la spalla. Il pubblico, dopo un attimo di silenzio, esulta, sembra essere dalla parte di Bluebird per l’abnegazione mostrata.
Gaijin allora sale sulla terza corda, è Bluebird prova ad azlarsi... MA LA WARRIOR’S WAY È IN ARRIVO!!!! WARRIOR’S WAY!!! NOOOOO!!! Bluebird rotola via, Gaijin atterra male, Bluebird si getta con tutto il peso del corpo addosso allo Straniero per mettere a segno una Lone Wolf devastante!!! Gaijin arriva quasi a carpiare in aria. Bluebird osserva la gabbia e probabilmente pensa a provare una scalata, ma poi indica Gaijin a terra, si tiene a malapena in equilibrio per il trattamento ricevuto. Urla qualche parola in tedesco, afferra Gaijin alle spalle.
THE
BALANCING

...

LUCI SPENTE!!! LUCI SPENTE!!! È un altro trucco di Gaijin!!! Le luci si riaccendono dopo qualche secondo, Gaijin è in piedi al centro del ring, mentre Bluebird sembra sparito!
Perché è fuori dalla gabbia.

DIN DIN DIN!

Testo nascosto - clicca qui


Gaijin, il volto mascherato felice, osserva il suo avversario restare a malapena in equilibrio fuori. L’uccellino blu è riuscito ad essere Nessuno per un secondo? Bluebird sorride allo Straniero, Lena lo sorregge, Rainer la usa quasi come un bastone per riuscire a lasciare l’arena.



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"Buonasera a tutti. Questa è una camera d'albergo tipica di Glasgow...come se fossero diverse da quelle degli altri stati Europei. Va beh, a parte le stronzate, quello che state per vedere è un video amatoriale girato dal sottoscritto, riguardante me e Artemis."

Il pubblico sogghigna, ma Drago, pur non essendo in diretta, arrossisce in maniera vistosa e tenta di rimediare in extremis.

"Non quel genere di video amatoriale, intendo che è un video che sto girando ad insaputa di Jana per mostrarvi realmente quello che è lo stato d'animo di Artemis in vista dell'imminente match che ci vedrà lottare per i WBFF WORLD TAG TEAM TITLES a Gates of Hell. Anzi, a dire il vero il match è più che imminente, quando vedrete queste immagini mancheranno solo pochi minuti all'incontro..."

Un Drago evidentemente imbarazzato dalla gaffe precedente cerca di ricomporsi, rimanendo in silenzio per qualche istante, finchè Artemis, in vestaglia, non si infila sotto le coperte, vogliosa di riposare. Il pubblico di Glasgow ride nell'osservare la goffaggine e l'imbarazzo di Petr, che dà una pacca sulle spalle a Jana.

Drago: "Mancano pochi giorni al nostro match, sei tesa amò?"

§Artemis§ E ti sembra questo il momento di pormi una domanda del genere??

Il pubblico ride, ma Drago pare ormai a suo agio nel parlare con Jana, quasi come se la telecamera che riprende il tutto fosse spenta.

Drago: "Non sto scherzando, te lo sto chiedendo sul serio. Sono diverse notti che fatico a dormire, il tarlo dell'imminente incontro corrode il mio cervello e mi mette ansia, timori che credevo ormai spariti...pensavo che l'aver conquistato il titolo assoluto avrebbe giovato alla mia capacità di mantenere il sangue freddo in determinate circostanze, eppure, stavolta, non lotto solo per me stesso. Dalla mia prestazione, non dipende esclusivamente il mio futuro, ma anche quello della persona alla quale tengo maggiormente."

§Artemis§ Smettila di dir....

Drago: "NON STO SCHERZANDO, CAZZO! Il mio tentativo di pungolarti giorno per giorno, di prepararti al successo...forse altro non è che un mero tentativo di convincere me stesso che tutto è normale, che nulla potrà andare storto. Ma la tua risalita dipende da me...anche da me, perlomeno. Sono teso, sono maledettamente teso."

Drago rimane in silenzio, ed Artemis osserva il suo compagno con sguardo rassicurante, un sorriso si dipinge sul volto di Jana la quale risponde a Petr.

§Artemis§ Se ti dicessi che sapere queste cose mi da fastidio sarei la più grande bugiarda sulla faccia della terra, perché in questi momenti capisco quanto tu ci tenga davvero a me e alla mia carriera.. Di solito quando parliamo di lavoro sei molto duro, sicuramente per spingermi a dare il meglio, per stimolare la mia grinta..

Lady Dizziness si gira su un fianco, rivolta del tutto verso Petr..

§Artemis§ Ma sarei anche la regina delle egocentriche se provassi solo piacere nel sentirti parlare in questo modo.. In realtà allo stesso tempo mi dispiace che i dubbi su quel match ti tormentino in questo modo.. Ne ho avuti tanti anch'io, forse troppi, ma ormai ci siamo!! Per me è un grande risultato già solo il fatto di avere unito le nostre forze per formare una squadra, il sapere che potremo contare l'una sull'altro e che con ogni probabilità nessuno dei team partecipanti dispone della nostra stessa sintonia..

Artemis indirizza a Drago uno di quei gesti che non si azzarderebbe mai a compiere davanti a una telecamera, gli sfiora una guancia con il dorso della mano, accarezzandogli lentamente il viso..

§Artemis§ Possiamo vincere, lo so io e lo sai anche tu.. E se mai dovessimo perdere, fidati, questa non può essere la nostra prima e ultima possibilità.. L'importante è che tu non ti faccia carico di responsabilità che vanno oltre la tua persona.. E' vero che dobbiamo ragionare da coppia e sfruttare al meglio il nostro feeling, ma tu non sarai mai responsabile di eventuali errori che potrei compiere io, né io dei tuoi.. Ma lo sai, è più probabile che sia io quella con il potenziale più alto per combinare un terribile disastro!!

La lottatrice si mette a ridere a crepapelle, senza porsi alcun filtro.. Drago si fa coinvolgere nella risata ma la sua espressione continua a trasmettere un minimo di imbarazzo.. sa benissimo che prima o poi la sua ragazza scoprirà tutto quanto e che non la prenderà affatto bene..

HIC... HIC!

§Artemis§ Maledizione, mi è venuto il singhiozzo!!

Drago: "Ti vado a prendere dell'acqua."

Artemis poggia una mano sulla spalla di Petr trattenendolo, lanciandogli uno sguardo audace e accattivante

§Artemis§ Naaaa, penso che potresti trovare un'alternativa migliore per farmelo passare....

Drago sgrana gli occhi, consapevole di aver superato il punto del non ritorno: il pubblico di Gates of Hell nel vedere la scena scatena tutto il suo entusiasmo, per molti questa sera Drago è divenuto in tutto e per tutto un eroe nazionale.

Drago: "Si si, certo, però aspetta un attimo. Prima devo rimettere a posto un paio di cose, ok?"

§Artemis§ Ok

Drago si avvicina alla videocamera mostrando di trattenere una risata che rischia di esplodere da un momento all'altro.

§Artemis§ Ma che ci fa quella videocamera lì sopra??

Petr non risponde e allunga una mano verso la videocamera.

§Artemis§ PEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEETR!!!!

Click

Al termine del filmato la linea passa nel backstage, dove troviamo Artemis e Drago ormai pronti per affrontare il loro match. Jana sorride imbarazzata e si porta le mani sul viso per la vergogna, Drago le cinge le spalle con un braccio e la strattona verso di sé. Infine si separa da lei e allunga in sua direzione una mano chiusa a pugno. La Huntress Queen scuote il capo rassegnata e poi fa congiungere la propria mano chiusa a pugno con quella di Vesely. I due atleti quindi si incamminano verso lo stage di Gates of Hell procedendo fianco a fianco.



Cosa sogna un predatore? La propria preda o la propria madre?

Psycho Roman, steso su una panchina nel suo spogliatoio, apre gli occhi. L’odore del sudore si mischia all’umido che gli penetra direttamente nelle ossa. Si sgranchisce le spalle, due flessioni di rito, poi lo vede, parzialmente nascosto dalla penombra che nutre il suo habitat naturale.

Un uomo legato a una sedia, apparentemente privo di sensi, con la maschera di Skyblue a coprirgli il volto.

Roman si avvicina quieto, come se fosse a piedi nudi e stesse camminando su schegge di vetro. Allunga la mano verso la maschera, ma poi avverte qualcosa di simile a una scarica elettrica che dalle dita attraversa tutto il suo corpo. Si blocca. Un istinto che solo i predatori possiedono.

Si gira a destra e a sinistra, per cercare di individuare eventuali intrusi, ma non vede nessuno. Tra lui e l’uomo mascherato non c’è alcuna barriera. Poi, improvvisamente, una risata spezza il silenzio. Beffarda, di quelle che fanno tremare i muri.

“Ascolta, Maschera! Lo so che questa è opera tua. Uno dei tuoi ennesimi giochetti, come quello di settimana scorsa.”

Rivolgendosi al nulla, Roman indica l’uomo mascherato.

“È Michael McFarry, lo so già! Lo hai portato da me, come diceva di voler fare Kratos. Quel Kratos! Si starà facendo una gran risata vedendo questa scena, ne sono sicuro”.

Avvicina la mano alla maschera e la sfila.

Il sangue gli si gela nelle vene. Il muro si fa improvvisamente più freddo e più stretto, lo sguardo di Roman rimbalza sulle pareti e poi di nuovo negli occhi dell’individuo sotto la maschera, una palla da tennis impazzita, poi finalmente collega al cervello un pensiero mai sopito, finalmente rivelato sotto forma di una sequenza di dieci lettere.

“VANCE COVER! Non può essere!”

Un ghigno si dipinge sul volto di Roman, affossato dalla sua stessa follia, le occhiaie cadono come fossero lacrime di immensa gioia.

“Finalmente!”. La cattiveria pura diffonde ai cinque sensi una sensazione di benessere sconosciuta ai più. Roman afferra una spalla di Cover, i cui lineamenti del viso rimangono nascosti nell’ombra cupa dello spogliatoio, ma una reazione del suo arcinemico lo respinge all’indietro. La nuca sbatte contro il muro, sfiorando lo spigolo della panchina, l’atleta romano lotta per non perdere i sensi.

Cover si alza dalla sedia, i polsi mai stati legati, si inginocchia affinché il suo sguardo sia sulla stessa asse di quello di Roman. Non riusciamo nemmeno ora a distinguere il volto di Cover.

“Un nemico è la cosa più vicina a un amico, per chi non ne ha”, gli dice, con una voce che risuona nelle orecchie di Roman e che rimbomba come l’eco in una valle solitaria. “Non sai quanto ho aspettato questo momento. Tu, io, insieme, il mio sguardo a sorreggere il tuo. Mentre affermavi ai quattro venti che il tuo più grande sogno era quello di distruggere Vance Cover, io sono sempre stato qui”.
Vance Cover indica il suo volto. “Sotto una fottuta maschera”.

“Ho un match tra poco”, sospira Roman. “Posso farlo cambiare. Non mi frega un cazzo né di McFarry né di Skyblue, sei sempre stato te il mio obiettivo, sin dal primissimo momento. Io e te sullo stesso ring, se hai le palle accetta. Ti prego.”

“Non vedi?”

“Ti prego!”

“No, certo che non vedi.", conclude Cover. "Cosa rende veramente cieca una persona?
È Il buio? No.
È il desiderio.
È la paura.
È la rabbia.
È l’amore.
In una parola: l’emozione. Vi affidate alla vostra vista, ma la buttate via quando avete raggiunto il vostro obiettivo, nei momenti più importanti delle vostre vite. Non meritate questo dono. Tu, sei l’esempio più grande.”

Psycho Roman non risponde. Vorrebbe mordere la faccia di Cover, strappargli il naso e risputarlo. È di fronte al suo Godot. Non può.

“Hai visto riflesso in uno specchio il volto del tuo arcinemico. Lo rivedi oggi, nei miei occhi. Gli occhi di Vance Cover. C’è solo una cosa che al buio il cacciatore, abituato a distinguere la preda, non può vedere.”

Vance Cover allunga una mano verso la maschera e la indossa nuovamente.

“Un altro cacciatore".

Si alza e raggiunge la porta dello spogliatoio.

“No, non te ne andare!” gli urla Roman. “Non te lo permetto! Cover! Vance Cover! Non permetterti di andartene senza prima avermi battuto! Io ti distruggo! No! No! Io ti…”

Vance Cover spegne la luce ed esce dallo spogliatoio.