00 15/04/2012 20:55
In una fumosa palestra non molto ben illuminata, un uomo è alla panca piana. I suoi bicipiti, grossi come meloni, irrigati da vene ipertrofiche si tendono e contraggono ritmicamente, come un battito cardiaco, sollevando un massiccio bilanciere stretto tra dita enormi e callose. La bocca, lasciata scoperta da una maschera che copre metà del viso, si muove con ogni respiro affannoso, mentre gocce di sudore scivolano da sotto il tessuto e imperlano il mento.

Un repentino cambio di scena. La camera inquadra ora una figura sottile, asciutta, che con movimento altrettanto ritmato salta la corda. Ogni tre balzi fa fare due giri completi alla fune, restando qualche istante in più sospeso, mentre l'aria è tagliata. Contemporaneamente, ad ogni salto la sua testa si ritrae tra le spalle, abbassando un viso nascosto da una maschera adornata con due grossi occhi composti ed iridescenti, come di un insetto.

Nuovamente, la telecamera sposta il suo fuoco. Un uomo, completamente rasato, con il volto segnato dall'età, è in ginocchio. Di fronte a lui, un corpo segnato da vecchie cicatrici regge una sedia d'acciaio stringendola fra dita stanche. Una testa coperta da una maschera da hockey quasi penzola appesa alle spalle, mentre una voce poco più forte di un bisbiglio, gelida ed affilata come una lama di ghiaccio, sibila di abbassare il mento, prima di abbattere con un fragoroso frastuono metallico lo strumento di tortura contro il cranio della figura inginocchiata, che non si sposta di un centimetro nonostante l'impatto.

La camera ruota ancora una volta su sé stessa. Una porta si spalanca, valicata da un uomo piuttosto tarchiato, bardato in una lunga vestaglia blu elettrica. Tutti gli sguardi si voltano, puntando su di lui.

Stacco. Ora la telecamera inquadra un vecchio ring, col tappeto riparato da pezze qua e là. In slow motion, il grosso braccio muscoloso del gigante mascherato si sta stampando sul collo dell'uomo vestito di blu elettrico.

" Non sono forte "

Stacco. Ora sul ring il luchador mascherato da insetto si sta gettando in un maestoso crossbody al rallenty dal paletto, mentre l'ometto tarchiato non può fare altro che incassare.

" Non sono veloce "

Stacco. La parte sporgente dello schienale di una sedia d'acciaio si si insinua con violenza nel costato di un uomo, che si piega a metà con una smorfia di dolore. Un sorriso accennato si palesa sul volto rigato del suo avversario, che alza la sedia sopra la sua testa pronto a dare il colpo di grazia.

" Non sono resistente "

Stacco. La telecamera ritorna nella palestra, dove l'atleta getta la sua vestaglia, e sorride, mentre la telecamera inquadra il suo viso sbruffone.

" Non ne ho bisogno "

L'atmosfera smette di improvvisamente di essere ovattata, e il video torna ad essere in tempo reale, con possenti chitarre distorte in sottofondo.

Il grosso braccio che sembrava stesse per decapitare il malcapitato, diventa soltanto un utile appiglio per fare leva, ed entrare in uno small package. 3 secondi dopo, è tutto finito.

Il crossbody impatta in pieno, ma sfruttando il momento d'inerzia, l'insetto si trova dal lato sbagliato di un pin. Tre volte batte una mano sul tappeto, ed è tutto finito.

La sedia non fa in tempo a colpire, e anzi sibila nell'aria, a vuoto. L'avversario è già rotolato alle sue spalle, e infilando una mano tra le sue gambe da dietro, avvolge la minaccia in uno school boy. Inutile il suo dimenarsi, poiché tre semplici istanti dopo, è tutto finito.

Nella palestra, tre dita si alzano su di una mano.
Ho bisogno soltanto di tre secondi.

La canzone raggiunge il suo climax, mentre una voce gutturale urla " THIS IS THE PROPHECY "

Sullo schermo, due B incatenate si incrociano.

Brandon Barker, Coming Soon.

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Il titantron si accende, o meglio si spegne. Si perché da com'era adesso passa a compeltamente nero così anche come il resto delle luci del palazzetto che si oscurano e cadono completamente nel buio più totale! Qualcuno potrebbe dire un calo di corrente ma il fatto che si senta un piccolo *click* fa presupporre che sia qualcosa di preparato: e così è infatti perché nel titantron dopo quel rumore si vede che si accendono ben tre televisori, uno centrale e due laterali posti come a fare una sorta di postazione dolby-surround. I televisori al momento sopra hanno le linee bianche che in genere stanno ad indicare una qualsiasi interferenza dovuta a chissà quale guasto od a quale problema di linea ma le tre luci che in questo modo risultano bianche rivelano che proprio davanti ai tre schermi vi sta un'ampia poltrona oscurata dato che, per l'appunto, non ci sono altre luci all'infuori di quelle dei televisori.

La poltrona è inquadrata da dietro e dunque non si vede chi ci sia e si ptorebbe anche sospettare che sia vuota ma un braccio che si alza tenendo in mano un telecomando si alza e dopo un altro *click* le interferenze finiscono lasciando dunque spazio ad un'immagine bella e buona, ovvero il logo della EWS, Explosion Wrestling Superstar! Vi è comunque silenzio, fino ad ora nessuno ha ancora detto niente da sopra quella poltrona ed anche il braccio che ha acceso i televisori con calma e lentezza quasi snervante ritorna al proprio posto sul bracciolo. E' dunque questo un momento dedicato ad una delle Superstar di quella federazione? Sembrerebbe di si dato ciò che è appena spuntato.


SN: « Il Game of Thrones...che iniziativa interessante, non vedevo un torneo tra federazioni da tanti, tanti anni: saranno tre? No no, forse quattro ma ricordo ancora bene il suo nome: Challenge in Sunlight. Che bell'esperienza che fu ma adesso...adesso quest'iniziativa. Il gioco dei troni! Dieci gladiatori per un solo posto, cinque regni che si sfidano mandando due dei migliori combattenti che lottano per la supremazia e per il rispetto che pretendono di avere e che solo uno di loro potrà reclamare! Una competizione ad esclusione di colpi e che vedrà come campo di battaglia un suolo immenso, vastissimo, l'intero panorama del wrestling attuale!

E' un palcoscenico grandioso, è una competizione grandiosa la cui unica pecca, se posso ammetterlo, è l'ignoranza: ma non l'ignoranza degli stolti, l'ignoranza degli arroganti e degli stupidi ma quella di chi proprio non sa, di chi non può sapere. Perché bisogna dirlo, prima di questa iniziativa pochi o nessuno al di fuori della ECF sapevano chi fosse Jason Page, o Simon Steed al di fuori del suo contesto, o Chris Crabb al di fuori della EWS stessa. Ed è un peccato, è un peccato perché quest'ignoranza alcuni credono non importi ma in realtà serve per vedere quanto si possa spiegare le ali e volare in alto. E' un peccato perché dall'alto della nostra ignoranza non possiamo sapere se c'è qualcuno che vola più in alto di noi e di conseguenza non possiamo vedere, non possiamo capire quali siano i nostri limiti e soprattutto quando sia il momento di chinare il capo e quando quello di alzarlo.

Di me si sa poco, di me si sa molto poco: si sa che provengo da questa federazione il cui logo è davanti a me, si sa che sono orientale, si sa che porto una maschera e si sa anche che ci saranno persone che proprio per quel che sono non perderanno occasione di mostrare una stupidità immane e calpestare la mia cultura paragonandomi ad un cartone da quattro soldi realizzato da qualche autore in cerca di un pò di gloria. Perché è così, perché è già successo in passato ma tutti quelli che l'hanno fatto ci hanno rimesso almeno qualche dente e non lo dico per vantarmi, lo dico perché è la verità. Lo dico perché quello che molti chiameranno "Naruto" all'interno di questo torneo è la persona più in forma della federazione che andrà a rappresentare e non faticherà a farsi strada fino in cima. Lo dico per avvertire, per consigliare di non farlo ma...ma so. Io so che senza delle dimostrazioni le persone non saranno in grado di credere ed anzi so che non sarà affatto un deterrente ma so anche che la speranza è l'ultima a morire.

Chi sono io? »

La solita mano di prima si alza tenendo impugnato sempre il telecomando e dopo un altro pulsante premuto il logo della EWS sfuma fino a lasciare spazio a delle immagini. Le prime immagini hanno come data il 29 Maggio del 2008 e come logo in alto Explomania III, il PPV più importante della federazione: riguardano quello che ai tempi viene indicato dalla grafica come DCW Champion che appare su uno dei paletti del ring dopo che le luci sono state spente qualche secondo e proseguono arrivando direttamente al finale del match dove questo ragazzo mascherato si è visto bloccare dapprima un Superkick per poi connettere con la stessa manovra solamente usando l'altro piede dopo aver fatto abbassare di scatto il primo. Poi il conteggio decisivo con la conseguente difesa del titolo. Un fast forward di qualche mese ci porta ad Highway #86, nel settembre dello stesso anno al debutto del suddetto ragazzo nel roster principale interrompendo due veterani come The Crazy Man ed AJ-Five atterrandoli con un doppio braccio teso.

Brevi immagini di match svoltisi nei successivi due mesi fino a quando la grafica non indica il penultimo giorno di Ottobre, Pay per View Degenerate Horror III: il ragazzo colpisce con un Superkick il suo avversario che cade in una bara e, dopo la conseguente chiusura, la vittoria dell'equivalente del Money in the Bank.

SN: « Il mio primo grande traguardo, questo, circa tre anni e mezzo fa: appena due mesi dopo il mio arrivo nella Explosion Wrestling Superstar. Perché c'è da specificare una cosa, c'è da chiarire una cosa: qua i lottatori, ai giorni d'oggi, arrivano tutti quanti in pompa magna nel main roster. Inquadri una federazione, fai domanda e se gli va bene allora bam! Sei dentro. E nessuno ti può dire niente, eh! Se sei scarso abbasserai semplicemente il livello della tua federazione ad un punto tale da essere quasi deplorevole e più che gli opener non farai: anzi a volte ti faranno fare i dark match. Con quanti lottatori succede? Quante sono le comete, i fuochi di paglia che arrivano, fanno la loro apparizione e se ne vanno? Troppi, decisamente troppi. Tutti quelli che partecipano a questo torneo sono della stessa pasta, sono della pasta di chi si è visto aprire il cancello principale sin dall'inizio senza spaccarsi la schiena per far arrivare anche solamente un dito più in alto di quelli degli altri che come te lottano per emergere dal mare di fango e merda che circonda il panorama amatoriale. Tutti, dal primo all'ultimo. Non è facile una vita così? Non è bello arrivare ed avere già tutte le comodità? E' bello, certo, ma non aiuta: non ti fa vedere quali sono i tuoi limiti e dove devi migliorare arrivando così ad essere un lottatore pieno di imperfezioni: tutti quanti lo siamo, o perlomeno tutti quelli che non hanno fatto la gavetta.

Sono tutti quanti dei lottatori che se dovessero partire da zero, dalla strada, non saprebbero come fare: tutti tranne me. Tranne me che sono arrivato in questo dannato paese senza niente, che sono andato avanti lottando nei garage e nelle palestre, che ho dovuto sbattere più volte la schiena sul duro cemento prima di alzarmi ormai abituato. Se chiedessi ad uno qualsiasi degli altri nove di definirmi la parola "gavetta" probabilmente mi risponderebbero dicendo che non ne hanno idea perché loro sono arrivati nel punto più in alto sin da subito: io no.

Sono stato preso dalla strada da un'icona della nostra federazione, sono stato schiaffato su un ring satellite e mi è stato detto: "vuoi avere successo? Perfetto, sali su quel fottuto ring e guadagnatelo. Metti tutti quanti spalle a terra: rendi la DCW da satellite della EWS al tuo terreno di caccia." e diavolo se l'ho fatto. Nemmeno un mese dopo tra tutta quella manica di incapaci che erano arrivati non ce n'è stato uno che mi abbia ostacolato e mi abbia impedito di diventare l'unico campione che quella federazione satellite abbia mai avuto. Ed ho mai perso in uno di quei match? In uno dei match che contassero? La risposta è no, mi sono sempre rialzato.

Sono arrivato che la scala, per me, non esisteva nemmeno: piolo dopo piolo l'ho costruita con le mie fottute mani e l'ho scalata fino ad uscire da quella marmaglia di dilettanti e l'ho fatto talmente in fretta che della mia guardia sono l'unico ad esser passato dal satellite al corpo principale e tutti, ripeto tutti ne sono rimasti impressionati, colpiti. Stupefatti.

Al punto che quando due mesi dopo la ripresa delle danze nel main roster mi sono guadagnato qualcosa di importante come un Contratto che mi permettesse di sfidare chi volevo, quando volevo e come volevo lasciando tutti a bocca aperta e lasciando, soprattutto, terra bruciata dei miei avversari; il primo capitolo della mia carriera mi ha visto emergere dalla merda delle ceneri fino a guadagnarmi una piccola porzione di luce già da subito nel panorama interno della EWS. Ma come si suol dire...il bello doveva ancora venire. »

Le immagini continuano passando per le difese del ragazzo mascherato della suddetta sacca fino a quando ad Highway #98 svela che lo userà in una grande occasione per far ricordare di sé ad una delle puntate più importanti dell'intera storia della federazione: la numero #100 dove strappa il suo primo titolo, il Divine Championship, a Sepe dopo un attacco alle spalle tra gli sguardi increduli di bene o male tutti quanti i fan che non si aspettavano il suo volta faccia.

Poi dopo qualche istante di buio le immagini si soffermano su una struttura enorme, mastodontica e fatta di ferro, acciaio e catene: la macchina della tortura per eccellenza, la casa del dolore ed il luogo dove carriere intere possono terminare, possono finire e colli possono spezzarsi in meno di un istante. Dove tutto o nulla può succedere, la grandiosa Elimination Chamber. La gabbia cala sul ring, siamo a No Holds Barred IV nel marzo del 2009 come indica la grafica e l'inquadratura si alterna inquadrando per primo il suddetto uomo con la maschera e poi un'altra persona che la grafica indica come Mr.Tank.

SN: « Un periodo un pò controverso della mia carriera. Un periodo dove, però, devo ammettere che le mie tradizioni mi sono tornate utili: sapete cosa si dice no? Che un ninja se si fa vedere non è un ninja e se non lo vedi allora devi iniziare a preoccuparti. Ho agito nell'ombra, ho fatto cadere pochissimi sospetti su di me e non solo ho mandato una prima volta il mio vecchio rivale all'ospedale ma l'ho anche assalito alle spalle strappandogli la cintura. E' stato l'unico periodo della mia vita che ho agito da heel ma...ma avevo capito. Avevo capito che per farsi un pò di strada in questo mondo ci sono dei periodi dove devi usare tutti i mezzi a tua disposizione per arrivare ad un traguardo importante: c'è un abisso tra la tua prima vittoria ed il tuo primo titolo e se riesci a passarlo senza subire danni, senza sprofondare allora sei praticamente sulla buona strada per diventare a tutti gli effetti una stella del panorama mondiale. Quel passo è il più complicato, è ciò che chi non ha un briciolo di preparazione non può compiere ma chi arriva dal nulla ed ha già scalato un monte non si ferma di fronte ad un piccolo salto.

E così ho fatto: ho saltato e mi sono preso quella vittoria. Certo a ripensarci ammetto che non sono stato poi lealissimo considerando come sono ora ma altri prima di me hanno fatto nella stessa maniera e nessuno mi ha biasimato per questo, nessuno. Anzi da quel punto in poi si sono preoccupati di me perché hanno capito che potevo arrivare in qualsiasi istante, in qualsiasi momento ed attaccarli quando meno se l'aspettavano dall'ombra e dall'oscurità. Le persone avevano quasi paura di camminare al buio in quei corridoi soprattutto se erano coinvolti con me. Tranne una.

Tranne la persona che mi ha portato nel roster principale, che mi ha fatto penare sangue e chissà quant'altro e che mi ha fatto abbassare la cresta per darmi quel tocco di umiltà che non deve mai mancare nella testa di un lottatore: Mr.Tank, l'unica vera e grande icona della nostra federazione. Quando sono entrato nell'Elimination Chamber tutti hanno detto: "Cavolo, quello è un rookie arrivato pochi mesi fa e non solo ha il Divine ma partecipa anche alla camera passando avanti a tantissimi wrestler già affermati!" e l'ho detto anch'io, ero un predestinato ma Tank eliminandomi mi ha fatto capire quale fosse il mio posto. Mi ha fatto capire che le luci della ribalta non sono per me: io le luci le guardo da lontano e le spengo, io cammino ed ho sempre camminato nelle ombre. Quando sono entrato in quella camera e mi sono messo faccia a faccia con Mr.Tank è iniziato il capitolo sicuramente più importante dal punto di vista mentale della mia carriera perché anche se mi ha giocato un brutto tiro... »

E le immagini passano al PPV immediatamente successivo: Twister IV nell'aprile del 2009 quando la stessa persona, quello mascherato, arriva tra il clamore e lo stupore generale al faccia a faccia nella Rumble. Altro grande traguardo per lui, un rookie che ai traguardi di prima ci aggiunge un traguardo importante come la rissa reale arrivando tra gli ultimi due eliminando proprio quell'icona che, però, le immagini mostrano come si vendichi facendogli perdere il match causando la sua definitiva eliminazione da parte del vincitore della rissa di quell'anno. Ed al PPV successivo, Explomania IV, Mr.Tank ruberà anche il Divine a Shin interrompendo il suo discreto primo regno.

SN: « ...mi ha fatto maturare. Mi ha fatto capire come dovermi muovere sul ring per non far capire nulla al mio avversario, mi ha ricordato come non mollare le mie tradizioni e portarle avanti e soprattutto mi ha insegnato a lottare per difenderle con le unghie e con i denti, mi ha insegnato che non bisogna mai adagiarsi. E non l'ho mai più fatto, da quel nostro incontro ad Explomania IV, un anno esatto dopo il mio debutto nel palcoscenico principale, non mi sono mai arreso ed ho sempre lottato e lottato e lottato fino a quando...la EWS ha chiuso. »

Buio. Gli schermi tornano a fermarsi sul logo della EWS e la figura misteriosa abbassa di colpo il braccio come morto. Ma parla comunque nell'oscurità perché il buio per lui è solamente un fedele compagno. Un alleato a cui rivolgersi. Il più prezioso degli amici.

SN: « E per tanto tempo tutti sono stati fermi, per tanto tempo nessuno ha più fatto nulla. Nessuno, me compreso.

E' stato triste perché non ho potuto comunque riprendere ciò che mi era stato sottratto, non ho potuto riprendere ciò che era mio e non ho potuto difendere quella tradizione e quella cultura che il mio avversario aveva calpestato e su cui aveva sputato. Per un anno sono stato in pena, sono stato senza un obiettivo ed uno scopo fino a quando un barlume di luce ritorna nel mio spirito guerriero ed indomabile: la EWS nel Novembre del 2010 riapre! Ho fatto di tutto per esserci il prima possibile ed eccomi che poi... »

Alza di nuovo la mano come a dare un cenno ai televisori che in contemporanea mostrano un match, un uno contro uno proprio tra Mr.Tank ed un secondo avversario che puntava al Divine Title. Quasi alla fine del match le luci si spengono per pochi secondi e quando si riaccendono lui, il wrestler mascherato, è davanti allo Stealer e lo colpisce con il suo Superkick. Le immagini proseguono con i vari confronti con Tank passando per il PPV dove questi difenderà il titolo, ma la settimana successiva come testimonia la grafica il wrestler mascherato farà volare Tank su una pila di tavoli volandogli addosso per poi riprendersi il titolo. Titolo che difenderà anche al PPV susseguente e, soprattutto, fino ad Explomania come dimostrano le immagini che vedono il mascherato entrare sempre con la cintura di Divine in vita: sia a Twister V dove vediamo la sua eliminazione scorretta ed ingiusta da parte dell'Undisputed Champion dell'epoca, sia ad Explomania V dove esce vincitore da un match a quattro portandosi a casa sia il Divine che l'Undisputed.

SN: « ...mi riprendo la cintura in un match violentissimo, un match in cui ho dato quasi tutto. Perché dico quasi? Perché tutto l'ho dato poi ad Explomania. Ma andando per gradi posso dire che quando mi sono ripreso il Divine sono successe molte cose: prima di tutto la gente si è accorta che io non scherzavo avendo fatto fare quella fine ad un'icona e che quando avevo detto che gli avrei fatto male per avermi rubato ciò che mi ero guadagnato con il sudore ed il sangue di una vita, quando gli ho detto che mi sarei vendicato per tutto il non rispetto mostrato verso me e verso la mia cultura; poi anche i miei colleghi si sono accorti che con me era bene non scherzare e si sono accorti di tenere gli occhi aperti quando lottavano contro di me; e poi io mi sono accorto che avendo battuto la colonna della federazione poteva davvero essere il mio anno buono.

Il secondo ed il terzo punto mi hanno ripagato, certo, ed infatti ho tenuto il titolo fino a dopo Explomania. Il secondo punto però ha fatto si che l'Undisputed Champion commettesse un grave reato: rovinarmi un match. Ma non un match qualsiasi, la Royal Rumble! Quel match che tutti i tifosi aspettano di vedere per un anno, quel match dal tasso di tensione così alto da essere uno dei più belli della storia ed ha solo una regola oltre a come eliminare: il campione non deve intervenire. Ma ai tempi il campione intervenne quando avevo eliminato tutti, quando avevo eliminato anche l'ultimo ad entrare andando contro la tradizione, sputando in faccia all'attesa dei fan e sopravvenendo le regole rubando un posto per entrare a tradimento.

Ha avuto paura. Ha avuto paura che io potessi vincere e volare nel Main Event di Explomania: sapeva che la mia ombra incombeva forte su di lui dal momento in cui sono rimasto negli ultimi quattro e si è preparato per evitare che avvenisse l'incomparabile, che arrivassi dall'oscurità e lo pugnalassi per rubargli ciò che aveva di più caro. Ma alla fine è successo comunque, in quel match a quattro sono riuscito ad essere un passo avanti a tutti ed a diventare così il primo Undisputed & Divine Champion della federazione: se il feud con Tank è stato un capitolo fondamentale della mia carriera, questo è stato sicuramente il punto più alto.

Perché? Perché io che sono partito avendo in mano solamente terra ed una maschera ho alzato lo sguardo, ho guardato chi era entrato dal portone principale come un raccomandato, gli sono passato avanti trascinandoli nelle ombre dalle quali non sono più usciti e contro ogni pronostico sono riuscito ad arrivare nel punto più splendente, là dove pochi possono vantarsi di essere arrivati. In quel momento il "Naruto" che tutti sfottevano li ha messi tutti quanti a dormire, ha zittito tutti quelli che lo vedevano solo come un cartone animato ed ha chiuso la bocca a chi prendeva per il culo sia lui che ciò che è. E tutti hanno provato una grande invidia. Ma non a sufficienza da permetter loro di sconfiggere la mia ombra e la mia volontà facilmente. Adesso sfortunatamente a causa di un invidioso bastardo ingrato non ho più niente, ma la mia attenzione adesso deve essere focalizzata solamente su un altro ingrato. »

Un altro click ed ecco che le immagini da vari scontri di questo atleta mascherato variano, passando improvvisamente al logo della ECF. Pochi secondi di pausa e poi sia un'immagine che un nome appaiono sugli schermi mostrando qualche mossa del suddetto lottatore: Jason Page, il Killer CPU. Le immagini scorrono e la voce rimane silente, quasi attenta nell'esaminare chi ha di fronte e chi combatterà a Maniacs V.

Poi riprende.

SN: « Jason Page della Extreme Championship Federation.

Sarei un'ipocrita se dessi dell'ignoranti a tutti quanti ma non mi fossi informato su chi sarà il mio primo avversario nel Game of Thrones, dunque l'ho fatto. E lui è sicuramente un ingrato a tutti gli effetti.

Aveva uno stile acrobatico, uno stile molto spettacolare e che piace. Piace anche a me. Lo usava come stile per affermarsi come lottatore nelle piccole federazioni, per far presa sul pubblico perché aveva capito ai tempi che proprio la folla era importante: aveva capito che il pubblico non è parte dello show, ma è lo show in sé e per sé. E' ciò che manda avanti una federazione, è ciò che dà motivazione ai lottatori e che dà loro la giusta forza quando in un incontro non ce la fai più. Il pubblico è la cosa più importante, io stesso l'ho capito dopo che quando sono rientrato dopo tutta quella lunga pausa ero sempre tifato come prima ed anzi di più, perché tutt'ora nella mia federazione forse sono quello che è più tifato rispetto agli altri. Il fatto che le mie maglie siano in cima alle vendite non è un caso.

Ma quando mi sono trovato con le spalle a terra, delle volte, quando mi sono trovato stanco al tappeto ed ho sentito il pubblico che mi incitava...quella era la giusta spinta. Page l'aveva capito agli inizi ma ha fatto un errore piuttosto grossolano ed è stato quello di credere che il suo infortunio al gomito sia stata colpa del pubblico che pretendeva sempre di più, sempre di più: quello, caro Jason, è il minimo. Il pubblico vuol vedere azione e più ne vede più ne chiede ma se ti fai male è solo colpa di un tuo errore di valutazione, colpa di un tuo sbaglio. Nessuno ti ha costretto a farlo, quel salto. Se non vieni lanciato per una cintura non è colpa del pubblico, nonostante tutto le decisioni su queste cose le prendono i dirigenti e non loro. Se non sei arrivato in cima ragazzo mio è solamente perché non sei capace, perché non hai quelle qualità che cercano e non del pubblico.

E mi spiace che la tua federazione abbia preso un incapace ed ingrato come te perché questo torneo di persone come te non ne ha bisogno, mi piace invece perché come nella mia federazione potrò dare una lezione ad un ingrato senza pari. »

Piccola pausa, le immagini su Jason Page si fermano su una sua esultanza facendo in modo che tutti gli schermi lentamente si tingano dapprima di rosso, poi si oscurino sempre più fino a diventare neri come se volesse significare che è stato eliminato.

SN: « La tua rabbia, la tua frustrazione non sono giustificabili odiando il pubblico, odiando coloro che ti pagano lo stipendio con i soldi che versano pagando il biglietto ogni volta. Per te che sei rientrato dall'ingresso principale dopo un infortunio completamente per miracolo, per te che credi che chi ti permette di andare avanti sia stata la tua rovina...sta per arrivare una bella lezione. E così capirai, così tutti quanti avranno la dimostrazione di come chi abbia delle forti convinzioni, di come chi si sia fatto da solo partendo dal nulla sia superiore a degli ingrati ed incompetenti come te.

Lo prometto a te, lo prometto a tutto il pubblico. Lo prometto ai miei colleghi. Presto Jason avrà di fronte l'avversario più grande che gli potesse mai capitare: me.

Chi sono io? Scusate, non mi sono ancora presentato.

Io sono colui che si nasconde nell'ombra, sono colui che rende terrificante il buio proprio perché è la mia casa. Fino a quando non ci vedremo sul ring, Jason, abbi paura del buio perché è li che mi nascondo. »

Gli schermi, neri, si accendono tutto d'un tratto rivelando all'esatto centro, su tutti e tre contemporaneamente, un nome. Due parole che svelano dunque l'identità di quella persona sia protagonista dei filmati sia che aveva parlato fino a quel momento. Sono scritti grossi in rosso ed in grassetto e sono due parole l'una sopra l'altra.

Shin Nihu

Poi dopo qualche secondo interferenze sugli schermi fanno si di mandarli in corto e le luci si accendono di poco rivelando una stanza completamente vuota se non per gli schermi e per la poltrona. Esatto, completamente vuota. Anche di Shin che se ne stava sulla poltrona non c'è traccia, sparito del tutto come un'ombra.

E sul muro sopra gli schermi due parole che sembrano quasi un monito, un terribile presagio per il suo avversario del Game of Thrones stampate come se fossero state scritte con una bomboletta spray rendendo così la stanza relativamente inquietante.

F E A R

A W A K E N

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Al Esposito si incammina verso l'ufficio di Michael McFarry. Spalanca la porta e con decisione si porta faccia a faccia con il co-owner WBFF.

Al Esposito: "Tu non hai mai creduto in me! Stasera ti dimostrerò quanto valgo vincendo la Triple Crown championship. Piangerai lacrime amare quando sarò il campione di tre titoli e li porterò via con me, lasciando la WBFF e passando all'ECF. Ahahahahahahahahah!

L'Irish Multimillionaire sorseggia la classica McFarry's Beer. Osserva con sdegno l'interlocutore, poi appoggia la bottiglia sulla scrivania.

McFarry: "Sono sicuro che non sarai tu a vincere, ma non c'è nemmeno bisogno che te lo dica. Anche se fortunosamente tu dovessi raggiungere il main event, verresti ridicolizzato dagli atleti che lo compongono... e fai qualcosa, perché stai sprofondando nelle sabbie mobili."
Al Esposito: "Queste tue metafore non mi colpiscono, Michael!"
McFarry: "Non è una metafora, stai effettivamente sprofondando nelle sabbie mobili."

Al Esposito si guarda attorno e vede che il suo livello sta abbassandosi sempre di più.

Al Esposito: "What the fuck! Ma come cazzo fai ad avere le sabbie mobili in ufficio?"
McFarry: "Io posso crescere di 15 cm di altezza e secondo te non posso avere le sabbie mobili in ufficio. Questa è una e-fed di genere platform, e tu ti trovi nel livello del deserto che è presente in tutti i giochi!"

Casualmente TC Mad spunta dalla porta dell'ufficio.

TC Mad: "Stavo camminando per il backstage quando ho visto Al Esposito che iniziava a sprofondare. Wow, che figata!"
Al Esposito: "Tiratemi fuori!!!"
McFarry: "Io non mi sporco assolutamente le mani. Per me puoi pure morire."
TC Mad: "Ti aiuto io, ma te devi cedermi il Deadly Shiver title?"
Al Esposito: "What!? Ma questo è un fottutissimo ricatto!"
TC Mad: "Non è cosi che funzionano le cose per voi mafiosi? E poi sei già al livello della gola, dobbiamo sbrigarci."
Al Esposito: "Ok, ok, ok. Ti cedo il mio Deadly Shiver title!"
McFarry: "Mi sembra tutto regolare, il nuovo campione è TC Mad."
TC Mad: "Wow, splendido!"
Al Esposito: "Tirami fuori, adesso!!"
TC Mad: "Naaaaah, bluffavo."
Al Esposito: "Figlio di putt... sgorg, sgorg, sgorg."

TC Mad si allontana sorridendo, con il Deadly Shiver title in spalla.

McFarry: "Quanto casino. Adesso chiudo l'ufficio a chiave e guardo "Il mio nome è Nessuno". Adoro lo spaghetti western!"

Vincitore e nuovo Deadly Shiver Champion: TC Mad

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Una musica mai sentia sui ring WBFF si spande dalle casse dell'arena, è “American Storm” e molti, nonostante tutto, la riconoscono per essere la theme musica di Jason Page, the Killer CPU!

Il wrestler americano fa il suo ingresso dalla rampa fino al ring dove si arma di microfono.

JP: “Sapete, è veramente, ma veramente figo, poter essere sul palcoscenico di quello che è forse il più importante ppv della WBFF!”

Face pop da parte del pubblico.

JP: “Nonono...non pensiate che vi stia leccando il culo, ne a voi ne alla WBFF, a me importa solo di me stesso, ho sempre pensato di meritare il meglio, quindi sono felice di essere qui su un palco degno del mio nome!”

Stavolta niente face pop, ma qualche boos si!

JP: “Vediamo, chissà di cosa sarebbe giusto parlare adesso...”

Page si gratta pensieroso il mento.

JP: “...immagino che sarebbe giusto spendere due parole sul Games of Thrones, beh è quello che ho intenzione di fare.”

Pausa di Jason, che soppesa le parole.

JP: “Il Games of Thrones è un invezione geniale, la più geniale dai tempi della guerra, ci sono stati molti tornei inter-fed, ma nessuno che io ricordo ha puntato così tanto sul fatto che ogni e-fed fosse schierata contro le altre.

Gli altri tornei erano più classici, del tipo gloria personale al vincitore, tanti saluti e grazie, e chi se ne frega della federazione a cui appartiene il wrestler vincente. Mi pare giusto.

Ora invece ogni federazione ha fatto una cernita dei migliori wrestler da mandare in campo perchè non vuole perdersi l'occasione di far vedere che è lei la migliore, così anziché essere una fiera di pornoattori che giocano a chi c'è l'ha più lungo, il torneo diventa più simile ad una gara dove un sacco di registi hard mette in campo i loro uomini migliori per poi potersi vantare di avere lui, fra le proprio fila, il solo, vero, grande John Holmes.”

Altra pausa della Killer CPU

“Sapete perchè vi dico tutto questo? E sapete perchè, nonostante tutto, abbia scelto di partecipare?

Beh, la prima risposta è facile, perchè dovevo pur dire qualcosa e, nonostante il rispetto che nutro verso Shin Nihu, cioè nessuno, ho pensato che puntualizzare questa cosa fosse assai più importante che parlare dell'ennesimo wrestler orientale vestito da ninja, samurai o qualsiasi altro personaggio con gli occhi a mandorla vestito ridicolo.

La seconda risposta è...”

Page balza verso la camera, finendo in primo piano.

“...perchè IO sono John Holmes e me ne frego se questo torneo è solo una trovata pubblicitaria per la federazione del vincitore, non permetterò a nessuno di prendersi il posto su quel cazzo di trono!”

Camera Fades

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TC Mad barcolla, il suo volto è rigato di sangue, segnato dalla sua prova leggendaria. Il wrestler della M&G arranca a passo strisciato verso un lavabo, qui si lava nervosamente la faccia arrossando lo stesso di sangue alza lo sguardo verso lo specchio, una figura si staglia nella penombra. OH MY GOD, IT’S STIVI! A braccia conserte, l’ex campione scuote la testa. Mad si volta di scatto e... SPARITO! STIVI È SPARITO! Terry si china sul lavabo e si lava la faccia con foga, scosso dalla sconcertante visione, MA ATTENZIONE! UNA PISTOLA VIENE PUNTATA SULLA SCHIENA DEL LOTTATORE! A tenerla Jack Runkle, vestito con un abito elegante nero seguito da Alf Pacino e da un altro scagnozzo del quale è inquadrata soltanto la spalla.

Jack Runkle: «Allora, capo, che minchia ci facciamo cu ‘stu qui, neee?»

Alf Pacino: «Lui ha tradito la famigghia, la tua testa deve ffare bbum. BBUM DEVE FARE, ‘U CAPISTI?»

Terry si volta di scatto e disarma Jack Runkle, punta la pistola contro Alf Pacino. Ma Alf fa un cenno e dalla penombra esce il famigerato secondo scagnozzo... JULIUS MAGNO!!! Mad, scioccato, lascia cadere la pistola a terra, e Magno è così liberissimo di intrappolarlo nella sua terribile MAGNOLOCK!!

Magno: «Capolavoro sugnu!»

Alf Pacino: «Presto avrò quello che mi mmerito, quello che mi spetta. Io sono una stella assoluta! Pure il papa quando sta coi bambini dice “pel pampino, tu dare me pacino”, pure il papa. Io sarò alle stelle, figghiu ri scuffata.

Finiscilo.»

La telecamera inquadra la porta del bagno, dalla quale si può sentire un “BANG!” riprodotto con la bocca (!!) da Magno e un rantolo di TC Mad. L’arbitro Eric Adams entra nel bagno, dall’esterno si sente il conteggio: 1... 2.... 3!!!!

Vincitore e nuovo Deadly Shiver Champion: Alf Pacino

ALF PACINO WON THE DEADLY SHIVER!

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Il dealer gira il turn: Queen of spades!

La telecamera inquadra il board: 3f, Qf, Qp, 9p

Una mano maschile bussa sul tavolo da poker: Check.

La bellissima Sakura Azushina, top model giapponese, sorride e punta duecentomila dollari. Sembra sicura del fatto suo.

La mano del misterioso giocatore spinge sul tavolo le fiches, per un valore complessivo di duecentomila dollari. Call.



Il dealer gira il river: Jack of Spades!

Il board si presenta così ai nostri occhi: 3f Qf QP 9p Jp

La mano del giocatore senza volto bussa nuovamente sul tavolo: Check.

Sakura spinge senza esitazioni fiches per il valore di cinquecentomila dollari in mezzo al tavolo. Sorride, mentre attende la decisione del misterioso avversario.

Si intravede la metà inferiore del volto del giocatore misterioso, che si gratta il mento, pensieroso sul da farsi. Decide, dopo interminabili attimi di riflessione, di giocarsi tutto ciò che ha: un milione e settecentomila dollari.

Sakura non ha abbastanza soldi per coprire la puntata del giocatore senza nome. Senza lasciar trasparire alcuna emozione, fa una proposta al suo avversario: "non avendo abbastanza soldi per coprire la giocata, vorrei chiederle se accetta il mio corpo come posta sostitutiva. Se dovesse vincere, potrà disporre di me come vorrà, per tutta la vita". L'uomo esita qualche secondo, prima di rispondere con un "ok" molto pacato.

La donna si lascia andare e scoppia in una risata sguaiata e gira Qc Qq: Qp Qf Qc Qq Jp, quads!
Poker di donne!
Sakura, sorridendo, si appresta a raccogliere le fiches dal tavolo, ma la mano del suo avversario le blocca con fermezza il polso. Sakura osserva il volto del misterioso giocatore, mentre noi possiamo vedere solo un enorme sorriso campeggiare sul volto del pokerista. La telecamera indugia sul volto della Azushina, che pare sconvolto. Una panoramica sul tavolo ci mostra la mano del pokerista: Ten of Spades, King of Spades

9p, 10p, Jp, Qp, Kp....STRAIGHT FLUSH! THE NUTS!

Primo piano del volto di Sakura Azushina, spento, privo di qualunque reazione. Il pokerista invita la sua rivale ad alzarsi, e questa, chiudendo gli occhi in segno di resa, si alza seguendo la volontà del rivale.

Quel river, quel Jack of Spades...quella carta che cambierà la vita di due persone.

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