Backstage.
Drake Kratos e John Kratos sono al microfono di Nice Pete, l’intervistatore più viscido della federazione.
Pete: “Ho l’onore… si fa per dire… di avere qui al microfono Drake Kratos della Chaotic Existence School e uno fra i lottatori più riconoscibili nel Wrestling, John Kratos. La prima domanda che vi faccio è… ma perché questo cognome comune? Ho sentito la storia di Drake che idolizza il Bald Basterd, però addirittura prendere il suo nome non è eccessivo?”
Drake: “Questo nome onora la mia missione, diventare un eroe della lotta.”
John: “Spero che tu possa diventare un vero guerriero, perché chiamarti British Warrior non basta per essere Kratos.”
Pete: “Okay, ora ho una domanda di quelle cattive. Drake, perché i busti che ti porti dietro in battaglia non sono quelli di John Kratos, ma di Kratos di God of War?”
Drake: “Ecco, perché… è pelato ma ha anche delle strisce rosse a differenza del Greek Warrior.”
John: “Ehi, stai dicendo che dovrei farmi un facepaint rosso?”
Drake: “E sbiancarti la pelle con la cenere!”
John: “Non ho alcuna intenzione di diventare l’imitatore del personaggio di un videogioco.”
Drake: “Serie di videogiochi.”
John: “Non mi interessa, io sono un individuo serio, queste cose chiedile all’Otaku Senpai.”
Pete: “Una domanda per John. Che speranze ha questo ragazzo della Chaotic Existence School di sconfiggere Ken Carter, un wrestler all’attivo in WTF, in VDW e ora finalmente anche in JLW?”
John: “Semplice, Drake ha una passione che lo guida, vuole essere l’eroe della gente, a differenza di molti membri della Chaotic Existence, lui vuole essere tifato! E questo lo porta a essere ancora più determinato del canadese, che è un valido lottatore ma non ha quel supporto che serve per vincere la maggior parte delle sfide. Sono certo che Drake emergerà vincente, e in ogni caso questo match gli darà l’occasione di rappresentare la scuola non solo nel Total War Project ma anche qui.”
Drake: “I millions of millions di Baldomaniacs, Brother!”
John: “Quelli non sono i tuoi fans, ragazzo.”
Drake: “Nice Pete, te lo dico io il motivo per cui vincerò. Ho alcune mosse nel repertorio che ho visto usare a Kratos nella sua carriera. E queste sono eccezionali. Il calcio spartano, il tornado di forza 5, le Termopili!!!”
John: “No, quelle non fanno parte del tuo repertorio.”
Drake: “Vero, non sono fisicamente portato a usarle contro un big man, ma con Carter ce la farei senza problemi.”
Pete: “In realtà se proprio devo essere sincero Drake Kratos mi ricorda un po’ il Worst Wrestler Ever Derrick Mortimer, noto per fare schifo al…”
John Kratos tappa la bocca a Pete e lo fissa, intimandolo con lo sguardo.
John: “Non ti permetterò di parlare in quel modo di un lottatore che ogni singolo giorno si allena nella palestra a York e continua a viaggiare di continuo negli USA per prendere parte agli eventi del TWP. La sua passione è innegabile, non è scarso e un giorno diventerà una figura di riferimento.”
Drake: “Grazie, John, le tue parole mi hanno colpito nel profondo.”
John: “Però devi smetterla di essere uno dalla battuta facile. Matura e fallo in fretta che non ho accettato di farti da babysitter, voglio un uomo e un guerriero pronto a combattere le sue battaglie a testa alta. Stasera come in ogni altra occasione!”
Il rimprovero del Bald Basterd viene preso troppo bene da Drake.
Drake: “Quindi mi consideri una parte della tua carriera, sono certo che diventerai un grande mentore per me!”
John: “Ti sbagli, voglio giudicare il tuo operato sul ring. Sarà quello a determinare se sei valevole.”
Drake: “Te lo dimostrerò, io sono Drake Kratos… il British Warrior.”
Pete: “Ho ancora un’ultima domanda per voi. Questa è cinica e spietata, talmente geniale che potrebbe bruciare entrambe le vostre carriere all’istante. Perciò, ecco la domanda. Cosa…”
L’intervistatore viene interrotto dalla suoneria del suo iPhone, il tema di Halloween.
Pete: “Certo che domani ti pago, sono in diretta a un evento. Ti ho detto che mi pagano, luridissimo… grrr, basta, ci sentiamo dopo.”
I due Kratos lo osservano, ma lui pare furioso.
Pete: “Mi è passata la voglia. L’intervista è finita. March, March!”
Il Greek Warrior e il British Warrior abbandonano insieme la scena.
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Tappeto rosso, rose rosse, squilli di tromba … E no, niente di tutto questo accompagna l'entrata in scena del nuovo membro della Jack Leone Wrestling: “Mr. Intensity” … Ken Fuckin' Carter!
Il fighter sotto contratto, attualmente, anche con WTF e VDW è carico a mille per il suo debutto nel dojo di Mr. Attitude.
E sì, il “carico a mille” è un eufemismo: come definireste voi un uomo che sta martoriando un sacco da boxe, nel suo spogliatoio, con raffiche di pugni?
Dopo qualche secondo “The Man of Endless Holds” sembra appagato e, voltandosi e asciugandosi il sudore sulla fronte, rivolge un sorriso alla telecamera.
Felpone nero – che sul davanti cita la scritta “Pain & Gain”, che richiama il Team formato in WTF da lui e l'irlandese Mark Pain – con cappuccio alzato sul volto, shorts dello stesso colore e trainers bianche. E' pronto!
Ken: “Un vero guerriero non dorme mai: egli è colui che, vagando, cerca nuove esperienze, nuove lande su cui porre la propria bandiera, territori dove imporre la propria supremazia.
Ma soprattutto, cerca sempre nuove persone a cui spezzare le ossa: dopo un po' ci si stanca delle urla lancinanti provenienti sempre dalle stesse persone … Non trovate?”
Sorriso che sa di sadico quello del Canadese. Il Carter proveniente da Victoria abbassa il cappuccio della felpa – che precedentemente copriva quasi interamente il suo capo – e il sorriso stampatosi sul suo volto regredisce, lentamente, diventando una smorfia e poi lascia spazio al ferreo volto a cui ci ha abituato Mr. Intensity.
Ken: “E quindi, eccomi qua: nuova avventura! Jack Leone Wrestling. Un dojo il cui nome è preceduto dalla sua fama. Cercavo nuove terre su cui lasciare l'impronta dei miei stivali e poi, notando “Mr. Attitude” Jack Leone camminare tra i corridoi della VDW, ho avuto l'illuminazione.
Ho capito che quell'uomo il cui volto sembrava raccontare mille storie poteva darmi ciò che cercavo. Ed è esattamente ciò che ha fatto …
Mi ha dato ciò che volevo. Mi ha offerto di lottare qui. Mi ha offerto nuovi lottatori su cui lasciare la mia firma incisa, sul petto, come un marchio indelebile.”
Il volto di Carter non tradisce emozione alcuna, se non infinita determinazione e voglia di vincere.
I suoi occhi sembrano ardere e, dal tono di voce che sta assumendo, capiamo che gli prudono le mani: non vede l'ora di entrare in azione.
Ken: “Non sono un uomo di molte parole, e chi mi conosce lo sa. Perciò, bando alle ciance.
Non sono qua per dare spettacolo, ma per lottare: è nel mio DNA. Io sono un guerriero, e il mio motto è “distruggi o sarai distrutto”. Per questo, nel mio match odierno, non aspetterò che sarà il mio avversario a fare la prima mossa: perché lasciargli questa soddisfazione?
Stasera, al mio debutto, sarò protagonista di un match inter-promozionale: dovrò rappresentare la JLW e la VDW nell'affrontare un membro della Chaotic Existence School, Drake Kratos. Mph...”
Ken sbuffa col naso, quasi ad accentuare il disprezzo che prova per l'avversario.
Niente di personale, come la maggior parte delle volte, ma avete mai visto un cecchino provar compassione per la vittima sulla cui testa giace il mirino della sua arma?
Ken: “Non sono un tipo sentimentale: gli unici miei amori sono il Canada e la mia famiglia. Non mi affeziono facilmente alle persone, lo ammetto: diffidare è meglio, in qualunque occasione.
Un uomo che si pone continuamente dubbi ha capito meglio la vita di chi, i dubbi, non se li pone mai.
Ma ho anche un'altra caratteristica: se mi dai un lavoro, stai certo che lo porterò a termine. Potrei essere un cecchino, un assassino o un sicario.
Ma la verità è che questa definizioni sono errate. Io sono semplicemente Ken Carter e questo mi basta per poter mettere col culo a terra la copia di serie D di John Kratos.
Sto parlando del mio avversario di stasera: Drake Kratos.
Un uomo senza personalità, senza originalità alcuna. Come pretende di poter battere … Me?
E' come chiedere ad un gallo di fare un uovo: non può. E' nella sua natura.
Potrà gettare il cuore oltre l'ostacolo, ma non servirà, e sapete perché?
Perché io sono quell'ostacolo e se oserà gettare il cuore oltre di me io lo afferrerò al volo e lo stringerò tra le mie mani, fino a renderlo cenere!”
Il volto di Carter rende l'idea: sta ringhiando, e solo Dio sa quanta voglia di primeggiare c'è nei suoi occhi.
Ken: “Che sia un decreto a morte (citazione alla finisher che, recentemente, ha aggiunto al suo moveset: un double underhook facebuster soprannominato Death Decree ndr.) o una presa spezza-ossa a concludere le ostilità non importa: il risultato DEVE essere uno soltanto … Ovvero che questo stronzo canadese vincerà e porterà la gamba di quel coglione di Drake Kratos in giro, come scalpo, come trofeo di guerra.
E non starò a rimuginare sul fatto che John Kratos lo accompagnerà a bordo ring, mettendoci la faccia.
Affronterò la questione direttamente, di petto, come ho sempre fatto: salirò sul ring e senza troppi convenevoli farò capire a Drake che c'è differenza tra un semplice uomo e Ken Carter!”
Ken avanza verso la telecamera, mostrando un primo piano del suo volto.
Sembra che abbia lasciato la frase in sospeso per dare un po' di suspence.
Ken: “Un uomo combatte ma perde. Ken Carter combatte … E vince, a tutti i costi!
Ti posso sottomettere in mille modi e ognuno di essi ti lascerà senza fiato.
Ma perché perdere tempo a spiegartelo, quando posso dimostrartelo sul ring?!”
Carter, di fronte alla telecamera, effettua la sua taunt: mima, infatti, il gesto di un osso che si rompe con entrambe le mani e ringhia.
Ken: “SEE YA NEXT, ASSHOLE!”
E su queste parole finali di Mr. Intensity, il collegamento si chiude.
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DeWitt: “Debutto per Ken Carter contro Drake Kratos, come abbiamo visto nel promo accompagnato dal Greek Warrior John Kratos.”
Silente: “Avere il Bald Basterd dalla sua parte è un netto vantaggio per Drake, ma Carter non può mancare l’occasione di un debutto di successo.”
Match 4: Ken Carter vs Drake Kratos (w/ John Kratos) [JLW/VDW vs CES Inter-Promotional match]
Referee: Derek Williams
JLW CAREER STATS [win-lose-draw]
Ken Carter /
Drake Kratos /
Ken Carter è già sul ring dopo essersi rivolto alla folla, ma vediamo entrare anche Drake Kratos sulle note di “Youth Gone Wild” degli Skid Row. Con lui c’è il manager, il ‘Greek Warrior’ John Kratos.
DING DING
Drake Kratos parte fortissimo mettendo al tappeto Carter con una CLOTHESLINE, salvo poi rialzarlo e metterlo al tappeto con una DDT. John fuori dal ring annuisce, e Drake prova immediatamente lo schienamento:
1...
2...
Carter esce dal tentativo di schienamento, e Drake applica la sua DRAKE STRETCH sul rivale, nel tentativo di sottometterlo! Derek Williams osserva la scena e si sincera che Carter non decida di arrendersi, ma Ken è ben lungi dal mollare e si riesce a liberare con un colpo di reni non indifferente, prima di rimettersi in piedi! Carter colpisce con una serie di pugni al volto l'avversario per avvicinarlo poi alle corde e mettere a segno un CLINCH SUPLEX con annesso tentativo di schienamento:
1...
2....
Kratos si libera, ed ora è Carter a provare a sottomettere l'avversario imprigionandolo in una JUST FACELOCK! Kratos si dimena e nel breve periodo riesce ad uscire dalla manovra, liberandosi poi con una gomitata all'addome dalla morsa del rivale, il quale tuttavia riesce a reagire abbrancandolo e mettendolo a tacere con una REGAL SUPLEX!
Carter ora sembra in pieno controllo della contesa e applica a terra una SINGLE LEG BOSTON CRAB, nel tentativo di debilitare la resistenza alle gambe del suo rivale che fatica a liberarsi e prova a dimenarsi, ma Carter applica sempre maggior forza alla presa e prova a sottomettere definitivamente Drake...IL QUALE RIESCE A VOLTARSI SFRUTTANDO UNA FALLA NELLA MORSA DEL RIVALE, ED A SPINTONARLO VIA CON UN CALCIONE! Kratos si rimette in piedi e prende una breve rincorsa, seppur zoppicando mette a segno una MY HERO'S KICK!!!!!!!!
Una vera e propria dichiarazione d'affetto nei confronti di John, che sorride sornione fuori dal ring! Kratos va per il pin:
1.....
2.....
INSIDE CRADLE DI CARTER!
1.....
2.....
Kick Out...entrambi si rimettono in piedi ed entrambi collidono l'uno con l'altro con una DOUBLE CLOTHESLINE!
Derek Williams conta entrambi a terra, ma i due lentamente si rimettono in piedi...ed è Carter che riesce a prendere un vantaggio colpendo con una serie di pugni il rivale...ma Drake reagisce e con una IRISH WHIP lancia Carter all'angolo per poi colpirlo con una CLOTHESLINE!
Ora è Drake che prende una rincorsa...
YOU THINK YOU KNOW ME??? SPEAR ALL'ANGOLO, CARTER FINISCE AL TAPPETO PER L'IMPATTO VIOLENTO! Drake va per la chiusura:
1....
2.......
Carter alza la spalla!
Drake sembra voglioso di chiudere la contesa...
Drake Kratos rialza il rivale, il quale tuttavia con una magia riesce a mettere a segno un DRAGON SUPLEX!
Manovra eccezionale, ma Carter si inginocchia per la fatica del match, leggermente a vantaggio di Drake il quale si rimette in piedi...Drake riesce a prendere il braccio di Ken, lo lancia alle corde con una IRISH WHIP e prova una CLOTHESLINE, ma Carter si abbassa, evita la manovra e dopo essersi lanciato alle corde di rimando con un CROSSBODY METTE A TERRA DRAKE KRATOS...
.....MA KRATOS ROTOLANDO TENENDOSI STRETTO AL RIVALE LO RIALZA, E LO CARICA IN POSIZIONE DI FEEL THE PAIN!
John Kratos osserva il tutto...
FEEEEEEEEEEEEEEEL
THEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
PAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA....
...IIIIIIIIIIIIIINIENTE!
TORNADO DDT DA PARTE DI CARTER! Drake finisce a terra, non riesce a portare a termine la manovra conclusiva di John Kratos!
TIGER SUPLEX 85 da parte di Carter, con Drake Kratos che finisce inopinatamente al tappeto...Carter ne approfitta e...
.....
WILD TRAP!!!!!
WILD TRAP CHIUSA!!!!!!!
Carter applica una delle sue manovre conclusive su Drake il quale grida per il dolore e prova a dimenarsi...e CLAMOROSAMENTE DRAKE RIESCE AD USCIRE DA UNA DELLE FINISHERS DI CARTER!
Drake rimane comunque a terra...
.....
THE SLASHER LOCK!!!!!!
MORSA ALLA CAVIGLIA DI DRAKE!!!!!!!
Kratos prova a resistere...riesce a voltarsi e prova a scalciare via il rivale...IL QUALE TUTTAVIA MANTIENE LA PRESA SULLA CAVIGLIA ED ANZI SI PORTA A TERRA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA FUGA PER DRAKE...CHE DOPO CIRCA VENTI SECONDI E' COSTRETTO A CEDERE!!!!!!
Ken Carter vince questa autentica battaglia!!!!Sfida alla pari per i primi minuti, nella fase finale Drake cerca di connettere con la FEEL THE PAIN di John Kratos per impressionarlo, ma fallisce, Carter a quel punto prende il controllo della situazione e connettere due manovre finali su di lui per poi schienarlo.
Testo nascosto - clicca qui
Vincitore via schienamento in 10:18: Ken Carter (JLW/VDW)
DeWitt: “Vittoria per Ken Carter, che grande debutto per lui!”
Silente: “John Kratos non pare contento dell’errore di Drake, ha cercato di impressionarlo senza successo.”
Lover: “Ma che succede? Chi sono questi?”
Jason Black.
Jon Prototype.
Jay Danger.
I tre lottatori raggiungono il ring mentre Drake esce all’esterno.
Ce l’hanno con Ken Carter.
DeWitt: “Sono i KENNELS OF PAIN della VDW!”
Silente: “Sì, ma perché ce l’hanno con Carter? Lui ha rappresentato la federazione con successo.”
Prototype si accanisce su Carter.
THE SHOCKING IMPACT!
Una devastante Double Arm DDT sul wrestler canadese.
Non finisce qui, anche Jay Danger vuole danneggiarlo. THE TRIBUTE, ovvero il Curb Stomp in salto.
Danger: “Welcome in Danger Zone!”
DANGER ZONE!
La Go To Sleep ai danni di Carter.
Infine, c’è Jason Black, che pare pregustarsi questo momento. Carter ha subito due manovre finali, ma The Rejected Fighter lo fa vittima della Styles Clash, poi va per la X-BOMB.
Cross-Arm Sitout Powerbomb ai danni del canadese.
Jason: “Kennels”
Jon: “Of”
Jay: “Pain”
Ken Carter pare ormai in una brutta situazione, i fans messicani lanciano lattine e pezzi di carta ai tre lottatori, mentre dall’esterno John Kratos prende la parola.
Kratos: “Ascoltate, che siate fans della JLW o della VDW ha poca importanza perché annuncio che i Kennels of Pain sono alleati della Chaotic Existence School!”
WHAT?!? Un’alleanza fra il trio e la scuola inglese di York?
Kratos: “Non c’è bisogno che vi chiediate perché hanno attaccato il rappresentante di entrambe le federazioni, la risposta è evidente: questa alleanza è solida e porterà i Kennels of Pain ad agire indisturbati dove lo vorranno, quando lo vorranno, nel modo che preferiranno!”
I tre lottatori se ne vanno mentre Drake Kratos si congratula con loro per l’intervento, mentre il Greek Warrior fulmina il suo allievo con uno sguardo severo per via della sconfitta.
DeWitt: “Intervento clamoroso, dopo l’Awakening, la Chaotic Existence stringe un’alleanza con i Kennels of Pain.”
Silente: “Però Kratos la definisce a favore della Chaotic Existence School.”
Lover: “Così tanti alleati e nessuno che suona la chitarra davanti a un falò.”
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Cannon’s Fanfare risuona in arena, e sotto tali note, ecco il JLW Pro Wrestling Legacy Champion, il giapponesissimoooo… HIROSHI YAGAMIIIIIIII!
Il nipponico si presenta al pubblico con uno strano attire: Scarpe da ginnastica, jeans scoloriti, giacca di pelle rossa aperta con sotto una maglietta che recita “no more heroes,” occhiali da sole con le lenti gialle e… stringe una fottutissima katana laser nel pugno!
Il pubblico accoglie bene il wrestler che lentamente guadagna il ring ed appoggia la katana all’angolo per appropriarsi di un microfono.
Yagami: Sapete, negli ultimi tempi, anzi, se devo essere sincero, da quando sono tornato a combattere, mesi fa, non sono mai salito sul ring per parlare un po’ con voi, quindi mi sono detto, perché non farlo?!
E quindi eccomi, qui, pronto a narrarvi le gesta di questo giovane wrestler che tutta la vita ha sognato di diventare forte come una tigre e che da qualche tempo è riuscito a coronare il proprio sogno vincendo questa!
L’Otaku Senpai alza la maglietta, mostrando la cintura.
Yagami: Sapete, sono molto fiero di possedere il titolo, e sono ancor più fiero di difenderlo questa sera davanti a tutti voi, in un match, che di certo non mi vede svantaggiato.
Breve pausa per l’Otaku Senpai che viene accolto da un coro di voci puramente femminili, ed infatti, in prima fila notiamo un nutrito gruppo di giovani ragazze per la maggior parte asiatiche con le magliette che fanno ormai parte del merchandise di Yagami.
Yagami: La JLW come potete vedere è diventata da qualche tempo una federazione più hardcore, e chi meglio dell’allievo di “Mr. Extreme” Ricky Fujinami?
E questo Yagami non smetterà mai di ricordarcelo, non per vanità, sia chiaro, solo per orgoglio nei confronti del suo sensei.
Yagami: Questa sera saremo io e Black Violence, il, o uno dei, boss della Chaotic Existence.
Immagino mi aspetti un incontro al limite dell’umano, ma ogni volta che ho avuto a che fare con qualcosa di non umano, ho sempre vinto… sempre!
Satana alla fine di Dante’s Inferno, è stato sconfitto.
Fleming, boss principale di Shadows of the Damned… è caduto.
E poi Argosax, Mundus, Incubator, Incubus, Radec, Nemesis, e tutti gli altri… beh, forse mi sono lasciato un po’ trasportare.
Yagami scoppia in un’imbarazzata ma al contempo divertita risata passandosi la mano sulla nuca.
Yagami: Comunque, ciò che volevo dire è che, se è una sfida al limite quella che volete, sarò il primo a gridare “LIMIT BREAK” e a dare il massimo, lasciando sangue sul ring, e gran determinazione.
E finalmente qualche applauso, Yagami non è più abituato ad approcciarsi in questo modo col pubblico, è ancora in tempo per trasformare tutto in un totale flop.
Yagami: Ora, io non ho avuto molto a che fare con questa Chaotic Existence, anche se mi ricordano un po’ la Nightmare Company, ma non fa nulla.
So che sono tipi violenti, che amano il chaos e che sono alla mercè del nuovo capo, Mr. Khan.
Forse è per questo che mi ritrovo contro uno di loro in un match simile, sapete, ultimamente sono entrato in confidenza con Jack Leone, e la cosa, non so, potrebbe non essergli andata a genio.
Insomma, parliamo di Black Violence, un santone con la maschera da hockey, non mi vengono in mente citazioni… no, non è vero, ci sarebbe “Gokuraku Seishun Hockey Bu” che parla di una ragazza che entra in una squadra di hockey…
In tutti i casi, la violenza nera, si abbatterà su di me, a questo punto, dovrei rilanciare con, non so, la febbre gialla?
Battuta che sarebbe incredibilmente razzista se non fosse proprio un muso giallo ad averla appena detta.
Yagami: Scusate, credo di essermi dilungato troppo e di non aver poi detto nulla di molto sensato.
Meglio che vada e che presto vi mostri cosa combina un hardkorist giapponese in un incontro mortale come un Ultraviolent Japanese Death match!
Il microfono viene lasciato cadere e la katana torna in mano all’Otaku Senpai, che la alza al cielo sotto al boato del pubblico, fomentato dalla promessa di sangue e violenza.
Il giapponese se ne va, forse quasi soddisfatto del proprio discorso, non troppo demoralizzato comunque.
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Il solito spogliatoio della Chaotic Existence è più spoglio del solito. Non c’è Wizard, non c’è Zed e non c’è Amanita.
Vediamo Black Violence chinato con le mani sul suo bastone di legno, il lottatore non indossa la sua maschera nera, ma è in controluce e non riusciamo a vederlo, seppure ne conosciamo il volto, già mostrato in una rara occasione.
“Il Signore è il mio Pastore, non manco di nulla… su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.”
Il wrestler sa di essere davanti alla telecamera, però mantiene il suo spazio privato in cui esprimere la sua fede profonda.
“Il Salmo 23 mi ha salvato la vita, mi ha reso un uomo capace di fare ammenda per gli errori del passato. C’è un passo che rappresenta la speranza che mi porto dietro.”
Non c’è bisogno di un testo davanti perché lui possa recitare un salmo che conosce a memoria.
“Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.”
Anjeh ansima, come se potesse assaporare il valore di quelle parole.
“Con il Salmo 23, l’uomo chiamato Anjeh Leeu si è lasciato andare ad una nuova esistenza, pura, dolce… ma oscura e violenta, moniti del suo passato. Quest’uomo è diventato me, Black Violence. Non per dimenticare quel passato, ma per aggrapparmi al presente in attesa del futuro. Ero un uomo senza fede in nulla, nemmeno nel denaro. Valevo meno di zero, persone come me non meritavano di esistere, o almeno era quello che pensavo. Dopo aver conosciuto quel Salmo ho compreso che nei piani del Signore c’era posto anche per me. Sì, io potevo esistere nel suo Regno.”
Black Violence impugna il suo bastone con forza, da vicino ne vediamo le scritte calcate provenienti proprio dal Salmo 23.
“La fede può salvare una persona. Ma io non sono un fedele comune, credo nel Caos, credo che il bene e il male siano relativi poiché un uomo malvagio è divenuto buono, e agendo nel giusto può compiere azioni malvagie. Come quello che farò stasera a Hiroshi Yagami.”
Il wrestler pare focalizzarsi sul suo avversario, ma c’è prima un gesto di rito che deve fare per interrompere quella sua grazia spirituale. Indossa la sua maschera e torna a essere inquadrato dalla telecamera.
Nera. Oscura. Priva di valori positivi.
Come la violenza.
“Mettermi sul ring con Yagami in una sfida ultra violenta è come dare caramelle zuccherate a un diabetico o alcool a uno che è uscito dal tunnel. Darmi violenza significa mettermi a confronto con il mondo da cui provengo, quello da cui per anni ho cercato di disintossicarmi. Ho apprezzato le tante sfide non brutali che ho avuto in WBFF Wrestling. Ho apprezzato quelle contese e il legame con i miei compagni. Mi piace essere un insegnante all’interno della Chaotic Existence School perché posso trasmettere dei valori a quei ragazzi. Eppure, Mr. Khan assegnandomi in questa sfida mi ha trasmesso un messaggio, che devo ricordarmi chi sono e quello che mi riesce meglio.”
Per quanto sia difficile intravedere emozioni dietro a una maschera piena come la sua, è facile comprendere il conflitto interiore del lottatore.
“Vorrei aiutare Yagami ad avere una sfida di rilievo ma finirò per farlo soffrire, vorrei stare alla larga dai rischi ma sarò posto in condizioni estreme. Tutta la bontà e la volontà di essere l’uomo che vorrei in quel momento non conteranno nulla, perché io sono quello che sono, una tautologia che identifico come Black Violence. La mia violenza non è una personalità suggerita da qualche dirigente, è un aspetto di me che continuerò a portarmi dietro nella vita. E ogni volta che mi ritrovo in sfide del genere ogni mio progresso si azzera all’istante perché non c’è alcuna via d’uscita dalla mia natura. Io sono la maschera che porto, io sono la Violenza Nera che si abbatte sui miei nemici.”
Il lottatore si rialza, non è più tempo per recitare il suo Salmo 23.
“Yagami… sei un giocatore accanito, ti riporterò alle origini, ai primi anni ’80, quando tutta la trama di un gioco consisteva in ‘Level Cleared’ e ‘Game Over’. Nel tuo caso, avrai di fronte una schermata di Game Over e nessun gettone per poter continuare. Ti maccherai di disonore perché sei giapponese e non puoi vincere questo Japanese Death match. Questo bastone è la mia forza e il mio vincastro, mi conduce a pascoli erbosi e mi fa riposare. Però, il mio riposo arriverà accompagnato dalla conquista della Pro Wrestling Legacy Championship. Come in un cabinato ci picchieremo fino alla morte. Scatenerai il peggio di te, cercherai di darmi fuoco, ma alla fine di tutto io rimarrò in piedi.”
Il bastone viene alzato al cielo.
“Wombo Combo, figlio di una geisha di Babilonia!”
Camera Fades.
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Buio pesto. In lontananza si sente un treno in movimento, presumibilmente ci troviamo nei pressi di una stazione ferroviaria. Pian piano il treno si allontana, il silenzio è intervallato dal rumore della messa a fuoco dell'obiettivo di una macchina fotografica compatta.
D'un tratto si accende una luce. Siamo all'interno di una stanza sudicia, totalmente scarna per quanto riguarda il mobilio, da sembrare una camera da interrogatorio. La fotocamera riprende solo un tavolo che deve sicuramente aver visto anni migliori. La lampadina che illumina il locale è appesa al soffitto e non smette di dondolare a destra e sinistra.
All'improvviso un paio di mani affiorano dall'oscurità, per andarsi ad adagiarsi sulla superficie lercia del tavolo. Non si riesce a vedere alcun volto, solo un paio di bianchissime mani costellate da strane cicatrici. Le mani si avvicinano l'una all'altra, i polpastrelli di quella sinistra sono perfettamente poggiati su quelli della mano destra.
“Una volta un uomo disse che 'non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.', ma ormai mi sembra più che chiaro che la follia non è altro che la massima espressione dell'arte. Eppure questa società mi ha spinto giù, perché aveva paura di me. 'siamo preoccupati, dovresti fare un passo indietro e riposarti”. Cazzate, volevate soltanto distruggermi, per paura che sarebbero arrivati altri come me, degli illuminati”
La voce si interrompe di scatto. La lampadina lentamente inizia a diminuire il dondolio, ma continua nella sua forsennata corsa verso l'ignoto.
Le mani adesso iniziano a sfregarsi l'un l'altra, qualche volta si soffermano su una cicatrice in particolare, poi proseguono il loro moto perpetuo.
“Mi hanno detto più volte che sono un fallito, una sorta di macchia rossa sulla gloriosa storia del wrestling professionistico. Sono stato rinchiuso, come un animale in gabbia. Ognuno di noi commette degli errori, io ho commesso i miei come ogni essere umano. Sono stato chi non ero, ho preso in prestito un pezzo di personalità dopo l'altra, ma mi sono rialzato, ho ripreso in mano la mia vita. L'unica vera persona che mi è stata accanto, dopo tutti questi anni, dopo tutta questa merda, sono stato io.”
Le mani si fermano, toccano dolcemente il legno del tavolo, poi quella sinistra si fa strada sinuosamente verso la lampadina e la ferma una volta per tutte. Il viso piano piano si avvicina verso il fievole bagliore di luce. Il viso di Ichi è visibilmente sfregiato, alle vecchie cicatrici che aveva sfoggiato anni fa in WBFF se ne sono aggiunte di nuove. Un ghigno mette in risalto tutte le sue imperfezioni, la carne martoriata sembra un campo di battaglia. Le rughe sembrano formare un dipinto di Vasilij Kandinskij, linee sinuose che si incontrano per poi districarsi sulle candide gote del wrestler giapponese.
“Sono tornato, questa volta non commetterò errori, sarò me stesso. Non ci saranno impostori che saliranno al posto mio sul ring. La mia voce sarà mia e soltanto mia. Che ci sia la luce o meno, l'ombra dell'assassino sarà sempre in agguato. Preparati JLW, sto arrivando...”
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DeWitt: “Per Black Violence si tratta della prima sfida da lottatore singolo in JLW, tuttavia è un veterano e mi pare una buona scelta per mettere alla prova il lato più duro e crudo di Hiroshi Yagami.”
Silente: “Non è un segreto che Yagami arrivi qui da favorito, eppure è un Ultraviolent Japanese Death match, sarà in grado di reggere il confronto con un uomo abituato a ogni forma di violenza?”
Lover: “Il Japanese Death match è quello dove bisogna fare harakiri e trafiggersi l’ombelico con una katana?”
DeWitt: “Vuol dire che prima del conto di 10 bisogna schienare l’avversario.”
Match 5: JLW Pro Wrestling Legacy Championship: Hiroshi Yagami (c) vs Black Violence [Ultraviolent Japanese Death match]
Referee: Big Newmann
JLW CAREER STATS [win-lose-draw]
Hiroshi Yagami 3-2
Black Violence /
Il pastore, l’eroe della Numidia… fa il suo ingresso uno dei personaggi maggiori della Chaotic Existence, Black Violence. Il lottatore mascherato nel corso del tempo ha rivelato la sua identità, quella di Anjeh Leeu, tuttavia continua a tenere fede alla sua maschera da hockey nera, raggiungendo il ring per appoggiare il suo bastone di legno all’angolo.
Se lo sfidante entra con un brano Cristiano, invece Hiroshi Yagami inquieta tutti con un tema macabro e inquietante. Il Pro Wrestling Legacy Champion ha lasciato tutti sorpresi dalle sue prestazioni, chi lo avrebbe detto che un wrestler partito con le statistiche di 0 vittorie e 2 sconfitte avrebbe ottenuto lo schienamento vincente nelle Pro Wrestling Wars e sarebbe diventato il nuovo Pro Wrestling Legacy Champion? Dopo aver sconfitto per due volte di fila Red Kamen, stavolta parte da favorito contro Black Violence, ma questo vuol dire poco.
L’arbitro del match è lo specialista dell’Hardcore Big Newmann, che come dice il nome è un uomo corpulento. Disparità fisica fra i due lottatori, Yagami è 174 cm x 78 kg, mentre Black Violence è 192 cm x 119 kg. Non è ai livelli del precedente Yagami vs Völkermord, ma è pur sempre una sfida fra wrestler con peso e caratteristiche fisiche differenti.
Dopo la consueta stretta di mano pre-match, che ai wrestler piaccia o meno, viene dato il via alla sfida e il suono della campanella fa partire il contatore.
DIN DIN DIN.
Si parte con Black Violence fermo al centro del ring mentre l’avversario gli gira attorno, cercando un qualsiasi varco per urtarlo. Calcio alla gamba destra di The Shepherd, poi un altro calcio veloce a quella sinistra. Yagami vuole ‘giocare’ con l’avversario, fargli sentire la sua presenza come uno spettro pronto a manifestarsi nella sfida fino a farlo impazzire. Ci sarà poca tecnica, ma lo spettacolo, per quanto brutale, sarà di livello intenso.
E arriva subito uno SHINING WIZARD su Black Violence, il wrestler impatta alle corde, ma parte di rimbalzo e connette con il REBOUND LARIAT, il suo LORD-STRIKE.
Manovra a segno, entrambi i lottatori cadono a terra per aver subito un impatto. La fisicità di Yagami gli permette di rialzarsi prima dell’avversario, perciò l’Otaku Senpai sfrutta l’occasione per applicare al rivale la KABUTO LOCK, la sua Triangle Hold.
God’s Hand si sposta a terra e allunga il braccio verso le corde, salvandosi dalla presa del campione.
Una partenza più tecnica del previsto per una sfida con questa stipulazione.
Black Violence però vuole accenderla e afferra il suo bastone, lo fa strisciare a terra per mostrare al rivale che è pronto a usarlo contro di lui.
Yagami non ha paura e si scatena con il Roaring Elbow, poi seguito da un Michinoku Driver.
Grande partenza per il giapponese, che non perde tempo e scende dal ring per afferrare un pannello di vetro, che lascia appena all’esterno, ha già in mente qualcosa. Infatti lo vediamo raggiungere Black Violence… ma arriva un COLPO CON IL BASTONE! Yagami si è fatto travolgere da questo attacco a sorpresa, ora è il wrestler della Chaotic Existence ad attaccare e lo fa con il CHAOTIC IMPACT.
Devastante Orange Crush Bomb ai danni del campione.
Questo è un grande momento per Black Violence, che carica l’avversario sopra le spalle e si porta verso le corde, dove fuori c’è il pannello di vetro. È pronto a gettarlo di sotto, ma Yagami oppone resistenza, riesce a sgusciare via e lo fa schiantare all’angolo, facendogli sbattere la testa contro il turnbuckle. Tremendo dolore per Black Violence, ma l’Otaku Senpai è già pronto a colpirlo di nuovo.
JET SCRANDER.
Top Rope Missile Dropkick.
Dalla terza corda si scaglia contro Black Violence e lo fa volare all’esterno… c’è il pannello di vetro lì sotto.
BLACK VIOLENCE IMPATTA SUL VETRO.
CRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH.
DeWitt: “Tremenda caduta per lo sfidante, che si ritrova a subire una manovra decisamente ben eseguita, tanto da farlo cadere proprio nel punto peggiore, quello più pericoloso.”
Silente: “Quando Black Violence sembrava a un passo dalla vittoria, tutto si è riversato ai suoi danni.”
Lover: “E ora che farà Hiroshi, andrà per la vittoria?”
Yagami non perde tempo e va a schienare il rivale all’esterno.
1……………….
2……………….
3!!!
Lo schienamento arriva, ma è solo il preludio del vero conteggio da parte di Big Newmann, quello fino a dieci.
Uno… Due… Tre…
Black Violence comincia a rialzarsi in piedi.
Quattro… Cinque…
Finisce qui il conteggio, lo sfidante è più che pronto a riprendere la sfida nonostante i cocci di vetro conficcati nella spessa divisa dietro alla schiena. Non gli è bastato proteggersi a dovere, il danno subito è evidente.
Yagami cerca di colpirlo con dei calci all’esterno del ring, ma l’avversario lo afferra con potenza e lo scaraventa contro i gradoni d’acciaio.
SDEEEEEEEEEEEEENG.
Rumore tremendo all’impatto del lottatore sulla struttura per entrare nel ring. Black Violence la solleva con potenza… E LA FA CADERE SUL PETTO DEL RIVALE.
Colpo devastante che costringe l’Otaku Senpai a rotolare a terra per il dolore, mentre il rivale in modo ossessivo continua a sistemare quei gradoni a terra, pronto a connettere con un STO ai danni di Yagami… ma lui riesce a porre resistenza.
BRAINBUSTER AI DANNI DI UN WRESTLER DI 120 KG?
PARE PROPRIO DI SI’.
BRAINBUSTER SUI GRADONI D’ACCIAIO.
Wooooooooooooooah. Questa fa malissimo.
Yagami va a schienare l’avversario dopo questa incredibile prova di forza.
1………………
2……………....
3!!!
Ora parte il vero conteggio di dieci da parte dell’arbitro.
Uno… Due… Tre…
Stavolta Black Violence rimane a terra.
Quattro…
No, c’è un tentativo di rialzarsi.
Cinque… Sei… Sette…
Il wrestler è ormai in piedi, manca solo l’ufficialità.
Otto…
Niente da fare, si va avanti.
DeWitt: “Due schienamenti subiti da Black Violence, ha subito impatti duri e mirati, ma è stato in grado di rialzarsi.”
Silente: “Quella che sembra una sfida a senso unico invece si sta trasformando in una prova di resistenza da parte di Black Violence, che non vuole saperne di mollare.”
Lover: “Che forza d’attrazione per questa cintura da parte del lottatore.”
Black Violence si scatena con una raffica di pugni contro Yagami, lo getta al centro del ring e poi va per un nuovo LORD-STRIKE, il suo Rebound Lariat.
Il lottatore vuole rifarsi dagli attacchi subiti durante la sfida e stavolta usa il bastone per colpire il rivale alla nuca con dei colpi durissimi mentre lui è a terra.
THE MILLIONAIRE WALTZ, una serie di colpi di bastone con ritmo a tre tempi ai danni dell’avversario.
Arriva anche il ’39, il suo S.A.T. Driver proprio sul bastone di legno.
1………………….
2………………….
3!!!
Arriva lo schienamento da parte di Black Violence, che pare comunque provato dai danni ricevuti nella sfida, spera che dieci secondi possano bastare per garantirgli la vittoria.
Uno… Due…
Yagami si muove a terra.
Tre… Quattro…
Reazione del campione, che inizia a rialzarsi lentamente.
Cinque… Sei…
Stavolta Yagami è in piedi, conteggio interrotto.
IL GIAPPONESE RIDE!
Ha un’espressione deviata, come se avesse già capito come vuole sconfiggere Black Violence. Il lottatore della Chaotic Existence cerca di riprendere il suo bastone, ma Yagami lo usa contro di lui per colpirlo alla fronte.
SANGUE! Arriva subito del sangue dalla fronte del Pastore.
Yagami scende dal ring e raggiunge Jimmy Lover.
Lover: “Abbraccione?”
DeWitt: “Non penso che sia qui per quello.”
Lover: “Ehi, il mio accendino, come faccio a rollare senza di quello? Se non rollo poi non trollo!”
Silente: “Yagami ha preso l’accendino di Jimmy Lover e lo porta sul ring.”
Viene dato fuoco… al bastone, non a Black Violence. Essendo di legno comincia subito a bruciare, Yagami ha fra le mani un BASTONE INFUOCATO. No, non è la quest di un gioco di ruolo o una lezione preistorica, si tratta del trattamento speciale che il Pro Wrestling Legacy Champion ha riservato all’avversario.
TI DARO’ FUOCO!
O qualcosa del genere…
Hiroshi Yagami comincia a colpire l’avversario a terra con il bastone infuocato. Durissimi colpi uno dopo l’altro. Il bastone si spegne a causa dell’impatto, ma c’è una conseguenza.
LA DIVISA DI BLACK VIOLENCE VA A FUOCO!!!
YAGAMI GLI HA DATO FUOCO!
Intervengono i membri dello staff a usare l’estintore.
Swooooooooooooooosh.
Viene spento l’incendio ai danni di Black Violence, che comunque deve spogliarsi della sua divisa, rimanendo a petto nudo con le sue cicatrici in evidenza.
Il pubblico è scioccato ma in visibilio, Yagami ora ha un chiaro vantaggio.
ZETTO CHOGOKIN, l’Edge-O-Matic.
Il campione sistema il bastone a terra.
MORTAL KOMBAT FATALITY.
Devastante DDT in slancio… BLACK VIOLENCE IMPATTA SUL BASTONE!
ANCORA DISTRUZIONE AI DANNI DELLO SFIDANTE.
Ora arriva lo schienamento da parte di Hiroshi Yagami.
1………………………
2………………………
3!!!
Grandissimo momento per il campione, che si siede alle corde in attesa del conteggio da parte dell’arbitro.
Uno… Due… Tre…
Nessuna reazione da parte di Black Violence.
Quattro… Cinque…
Ancora nulla da fare.
Sei…
Stavolta lo sfidante inizia a riprendere conoscenza.
Sette… Otto…
Tentativo di rialzarsi per Black Violence.
Nove…
Ma il wrestler crolla di nuovo a terra, visibilmente provato.
Dieci!!!
È finita, abbiamo un vincitore.
Testo nascosto - clicca qui
Vincitore in 12:17 via schienamento e ancora Pro Wrestling Legacy Champion: Hiroshi Yagami
DeWitt: “Eccezionale finale per questa sfida.”
Lover: “YAGAMI GLI HA DATO FUOCO!!!”
Silente: “Scommetto che morivi dalla voglia di dirlo, eh?”
Lover: “Puoi ben dirlo, ma ora rivoglio il mio accendino indietro.”
DeWitt: “Il Pro Wrestling Legacy Champion ha avuto successo nella sua seconda difesa titolata, nulla da fare invece per Black Violence, eroico nella resistenza ma incapace di reggere il confronto con uno fra i migliori wrestler della JLW.”
Silente: “Il 2016 potrebbe essere l’anno dell’Otaku Senpai!”
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