…Uccidilo ti prego…
Una vita inutile, sogni irrealizzabili, desideri infranti, sguardi cupi, buio crudele, voglia di morire, voglia di andarsene, voglia di volare, voglia di sanguinare, voglia di vivere davvero, voglia di fare una scelta.
Scelte, decisioni, tutti diritti privatigli da tempo, un unico desiderio, morire, anche quello lungamente negatogli, uno schiavo che non parla se non interpellato, non è altro che questo, non è altro che un inutile ficco di neve caduto dal cielo, così bello, così fresco, così gioviale, ma in realtà così buio, così cupo, così triste, da sciogliersi semplicemente stando al sole.
Non è altro che un delicato fiore che vede i suoi petali sparire o che si vede lentamente appassire e che si accorge che di tutti quei sogni che gli parevano così veri e concreti non resta altro in mano che un fiore appassito…
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…
Essere dotati normalmente è una dote, per lui è una sfortuna. Non è niente è un cubetto di ghiaccio, se stretto in una mano i scioglie e di lui non resta traccia, di lui nessuno si ricorderà, lui è un inutile servo, una voce che non conta, un essere magnifico inglobato da qualcosa di terribile e più grande, un fiore splendido, il più bello, il più profumato, che si vede appassire poiché un’avida ape gli ha succhiato tutto il nettare, tutta la voglia di vivere.
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…
Vivere, un altro diritto negato, per lui è stata solo una tortura, una sofferenza, un’interminabile via crucis, in cui lui non è mai contato nulla, è sempre stato inutile e passivo a subire. Eppure il perché gli è celato. Perché proprio lui? Perché dev’essere proprio lui colui che incute timore e che nessuno ama? Perché? Perché deve sentirsi portar via tutto, perché deve restare prono ed inerme? Perché dev’essere inutile? Perché dev’essere solo? Perché di tutti quei sogni che gli parevano così veri e concreti non resta altro in mano che un fiore appassito?
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…
Sulla sua tomba le genti gioiranno, il giorno che sarebbe dovuto essere quello del suo compleanno le bandiere saranno a mezz’asta, e anni dopo la sua morte tutti si ricorderanno quella data con timore e quella della sua morte come una festa. Perché proprio lui doveva capitare in mano ad un dio così spregevole e spietato? Perché dev’essere l’unico lupo solitario, perché non può, per una volta, essere una persona qualsiasi?perchè non può scegliere nemmeno se porre o no fine alle sue sofferenze?
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…
La gente teme ciò che non conosce, la gente teme il male, la gente teme la morte e la sofferenza che provoca, la gente lo teme, ma non solo, allo stesso tempo la gente odia ciò che non conosce, la gente odia il male, la gente odia la morte e la sofferenza che provoca, la gente lo odia. Come al solito le maggiori conseguenze le subisce lui. Essere unici e dotati è un handicap spesso fatale. Per lui è stato così, è stato notato dal signore e per colpa sua la gente lo teme, dico che istighi alla morte ed alla fine è veramente così.
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…
Non ce la fa più, vuole finirla, la droga, l’alcol, tutto deleterio, ma lui pare immortale, la vita è veramente la peggiore delle punizioni…
…E si ritrova lì sperando che tutto finisca quando s’accorge che di tutti quei sogni che gli parevano così veri e concreti non resta altro in mano che un fiore appassito…
Parla di se in terza persona, è un fiore, ma non sa chi è, del resto non ha la capacità di scegliere per ciò si può considerare se stesso?
… E si ritrova lì sperando che tutto finisca quando s’accorge che di tutti quei sogni che gli parevano così veri e concreti non resta altro in mano che un fiore appassito…
…Un fiore appassito, lui non è altro…
…Uccidilo ti prego…