"Stendi quella gamba, Rainer!"
Il tedesco non riesce a stenderla del tutto, nonostante i tentativi. Il lottatore si trova in una stanza scarsamente illuminata, dalle pareti di un giallo scolorito, adagiato su di un lettino, sottoposto alle cure di un'avvenente fisioterapista. Kevin Habermann siede accanto.
"Mi fa male il cazzo. Non me lo massaggi?"
No. La donna fredda Rainer con un'occhiataccia e l'abbandona senza dir nulla, accompagnata dalle risate del corpulento fratello di Rainer.
"Ehi, non andare... fanculo! Ho i crampi! Scherzavo soltanto, io..."
"Non va, fratello."
"Oh, vada a farsi fottere. Quella è una di quelle zoccole scolarette che fanno la faccia schifata finché non le trascini in bagno, poi glielo cacci fuori e fanno la bavetta..."
"Elaorato come stereotipo. Sembra quasi una fantasia, ahahah."
"Tsè, 'elaborato come stereotipo', e da quando è che parli così complicato, Kev?"
Kevin avvicina la sedia al lettino.
"Cazzo ne so? Cerco di alzare il livello dei tuoi promo."
"Tu?"
"Ah-ah. Io sono il lume della ragione nei tuoi promo di merda. La gente ti guarda alla tele e pensa 'che cazzo succede? Mi sento perso e sfiduciato'... io sono la vostra strada verso casa."
Kevin si volta verso la telecamera e strizza l'occhio.
"Non c'è niente di ragionevole. Hai visto cos'è successo la scorsa settimana?"
Rainer si alza dal lettino e comincia a gironzolare per la stanza, zoppicando per via dei crampi.
"Ah-ah. Direi che sei ossessionato dalla tua faccia di culo. Una volta eri come tutti, ti ossessionavano le femmine, o i sensi di colpa dopo aver tirato..."
"Ho la sensazione che roba del genere possa succedere ogni momento della mia vita. Tipo che mentre sto cacando irrompe nel bagno qualche strano personaggio a dirmi che non capisco niente, è destabilizzante! Voglio solo indietro la vita che avevo prima convincermi che lo Straniero fosse la mia nemesi mistica."
"Quella vita era quella da cui scappavi, coso."
"Lo so!"
Rainer si appoggia con la schiena al muro, e goffamente si lascia scivolare verso terra per mettersi a sedere.
"È che da lì avevo un'uscita, da qui non riesco a trovarne una."
"C'è sempre una scappatoia. Sempre. Il punto è che forse dovresti cominciare a cercare altro."
"Cosa dovrei cominciare a cercare?"
"Comincia da quello che hai trovato, bello mio."
Stacco.
Rainer e Halina (o Nora?) siedono su un prato che sembra estendersi all'infinito.
"Da dove viene questa mania di tenere tutto sotto controllo? È Lena? Sta avendo una pessima influenza sulla tua vena artistica." Dice lei con tono annoiato.
"Non dovresti prendertela con lei. Io credo che ti scocci il fatto che non ha i capelli rossi."
"Che?"
"Intendo, che non è figlia tua."
"Pff. E perché dovrebbe scocciarmi?"
Rainer fa spallucce e si stende, sospirando.
"E come mai non è qui?"
"Questo non è posto per lei, Rainer... senza quella brutta mania di controllo potresti disfarti di Gaijin molto più facilmente."
"Però alla mia domanda non hai risposto."
"Dovresti pensare al nostro successo. Essere grati non vuol dire essere scemi."
"E poi che me ne farei di quel successo?"
"Te l'ho già spiegato: sarei io a crescere..."
"Ed io ti ho già spiegato che è un'idea di merda!"
"Certo! Perché a quel punto non avresti più Lena a pararti il sederino!"
"MA COS'HAI CONTRO DI LEI?!?! Tu dovresti aiutarmi con il Tizio!!"
HaliNora si alza in piedi e scuote la testa con aria sconfitta.
"Non posso. Lo sai, io... non ci riesco. Potrei con tutti, sul serio, ma con lui non posso."
Stacco.
Il pugno di Rainer stringe una ciocca di capelli rossi, cercando di impedire al forte vento di portarli con sé.
"È triste..." è il Nano, manager di Gaijin, a pronunciare tali parole. È in piedi accanto a Rainer, entrambi sono circondati da una tempesta di vento che rende praticamente invisibile l'ambiente circostante. "... vedere pezzi di te che vanno via così, e tu non puoi farci niente."
"Lo so."
"Lo Straniero ha subito le stesse cose, lo sapevi?"
"Lo immaginavo. Ma credo che le cose siano un po' diverse: io sono solo uno che fa il coglione."
"Ha perso tutto, finché non gli è rimasta neppure la parola. Pensaci: cosa saresti tu, senza la parola?"
"Uno che fa il coglione senza potersi giustificare."
I due ridono, in maniera contenuta.
"Ho saputo di Halina, abitante. Mi spiace."
"Naaah, non è vero che ti dispiace."
"Nel vostro mondo sono parole di conforto, pensavo che servissero."
"Mah. In fondo è così che doveva andare. Ci ho guadagnato in 'purezza', no?"
"Immagino di sì."
"Già. Spero solo che serva a qualcosa."
Rainer apre la mano e lascia che la tempesta investa la ciocca di capelli rossi, e la trascini nel nulla che lo circonda.
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Parte "In Places, empty spaces" dei The Most Serene Republic.
Pareti spoglie e blu, la telecamera le fissa.
Appare del fumo.
Nuvole si condensano, con una rapidità contrastante rispetto al ritmo cadenzato della traccia.
Quindi si disgregano, lasciando linee leggermente ricurve a delineare migliaia di differenti orizzonti immaginari.
Bussano ad una porta, la telecamera per continua ad inquadrare quella metafora del vuoto rappresentata dal muro.
-Claudio, posso entrare?
Una voce femminile, quella di Eliza Cazador, dietro la porta.
Il Cacciatore, di cui possiamo solo immaginare la presenza, non proferisce risposta.
-Ok, ripasso dopo...
Altre nuvole di fumo, una di queste curiosamente si dissipa accennando sbaditamente un punto interrogativo.
Segue un breve silenzio.
-Volevo solo dirti... Grazie. A nome mio e di papà. So quanto sacrficherà la tua carriera una tale scelta. Volevi lottare, ma un impegno del genere ti toglierà via molto tempo. E quei 100.000$ a vittoria sono una garanzia troppo esile di continuità, lo sai anche tu.
6 secondi di spazio profondo di pausa,intervallati da un grugnito maschile.
-Spero che il tuo amico possa di nuovo aiutarti quando sarà il momento... Fno ad allora, tieni duro, e sappi che se anche perderai quella cintura, resterai sempre tu il campione di casa.
Rumore di tacchi, passi che si allontanano, ovattati, di un sordo quasi delicato, come il pugno di un neonato che non riesce ancora a controllare bene le sue reazioni.
Altre nuvole di fumo.
La telecamera stacca improvvisamente, il Cacciatore è sdraiato su di un letto, schiena in giù, la mano sinistra sotto il cuscino, lo sguardo perso nel vuoto ma pieno di rammarico.
La telecamera inquadra la mano destra del Cacciatore, penzoloni, si lascia scivolare un joint con ancora parecchi tiri buoni sul pavimento.
La telecamera rimane fissa mentre Claudio si mette a sedere sul letto, vediamo la sua cavglia destra, pantalone jeans su scarpe adidas nere.
Lentamente, l'inquadratura risale diagonalmente, mostrandoci Claudio con la testa appoggiata tra le mani, stringenti folte ciocche di capelli dalla radice.
Il Cacciatore si alza, la telecamera torna a fissare un'altra porzione di parete blu, solo quella.
Clic.
La musica si stoppa.
Una porta si apre, si richiude rumore di passi lenti, ovattati, che si allontanano.
La telecamera sfuma.
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Derrick Mortimer è in ginocchio, la testa appoggiata sul freddo pavimento in atto di supplica, di fronte a lui un uomo giapponese con indosso uno sfarzoso kimono.
“Vi prego, fatemi diventare un adepto di Gaijin!”
“No”
“Perché? Sono disposto a tutto!”
“Anche a mordere la mano che ti nutre?”
“A Survivor of the Ring…ecco, io…non so perché gli sono andato addosso…con una sedia poi…non so nemmeno perché ero lì in effetti. Non ricordo niente!”
“Ti confermi del tutto inaffidabile. L’Ombra non può accettare uno come te”
“Non sono quello che pensate! Sono disposto a rinunciare a tutto, al mio passato, al mio nome…persino alla mia faccia se necessario!”
“Non capisci, uomo. Non ho detto che tu non abbia la stoffa per divenire ciò che vorresti essere, sebbene io lo pensi. Tu non puoi perché non sei NATO degno. E lo stesso discorso vale per la quasi totalità del genere umano. Non esiste una parola per descrivere ciò, quella che più vi si avvicina è PREDESTINAZIONE. Ma le parole sono futili, il linguaggio stesso lo è di fronte a tutto questo. Tu vuoi diventare un adepto…ma di cosa? Qui non c’è niente cui essere parte, non ci sono missioni. Cosa vuoi tu, uomo?”
“Io voglio diventare un membro dell’Ombra!”
“COSA? Chi ti ha parlato dell’Ombra?”
“M-ma…lei stesso poco fa!”
“FUORI DI QUI PER SEMPRE!”
Dalle tenebre escono fuori maschere che circondano Kolme in un girotondo occulto per concludere saltandogli addosso.
“MA L’AVETE DETTO VOI! NOOOOOOOOO!”
LUCE
Derrick Mortimer è in ginocchio, la testa appoggiata sulla terra arida in atto di supplica, il corpo seminudo martoriato da numerose ferite. Di fronte a lui uno sciamano pellerossa.
“Vi prego, fatemi diventare un adepto di Gaijin!”
“Di chi?”
“Lo Straniero!”
“Anche tu non mi sembri di queste parti”
“Quello con le maschere!”
“Ah, lo Straniero!”
“Quello intendevo!”
“E noi che c’entriamo?”
“Come cosa c’entrate? Ho percorso il deserto per venire fino a qui, nonostante le ferite subite! Sono morto di stanchezza e di sete!”
“Ma, viso pallido, noi siamo la tribù Muscogee. Dell’entità mistica conosciuta come lo Straniero conosciamo solo la fama”
“Ma…ma…c’è una tribù che lo segue sempre…”
“Sì, c’è una tribù che conosce l’entità…ma è un popolo nomade che non passa da queste parti ormai da anni”
“Quindi ho fatto tutta questa strada per niente?”
“Temo di sì, viso pallido…”
“NOOOOOOOOOO!”
BUIO
Derrick Mortimer è in ginocchio, la testa appoggiata sull’asfalto in atto di supplica, il corpo seminudo martoriato da numerose ferite e disidratato. Di fronte a lui un nano.
“Ti prego, fammi diventare un adepto di Gaijin!”
“Ma io sono Peter Dinklage”
“Non ho fatto tutta questa strada per un altro no, piccolo bastardo!”
“Ragazzi, fate sparire questo straccione”
Due enormi guardie del corpo afferrano uno stremato Kolme.
“NO! NO! NOOOOOOO! IO DEVO TROVARE LO STRANIERO!!!”
BUIO
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Grecia, nei pressi delle rovine di Sparta.
??: "Dai, dopo questa introduzione tutti penseranno che comparirà il Greek Warrior, che hype!"
L'uomo che sta arando il terreno è "Wizard" Eddie Dryward, sommerso dalla luce del sole.
JL: "Siamo stati sfortunati con quell'estrazione casuale. Con tutti i leader ci è capitato John Kratos."
BV: "Sei stato tu ad inserirlo."
JL: "Pensavo che non sarebbe mai uscito."
BV: "Ed ora Kratos non è più nella WBFF Wrestling e ci sta usando come servi della gleba."
Anche se non se lo aspettavano, Kratos fa il suo ritorno, con bretelle che tengono su pantaloni 'fantozziani' ed un berretto rosso da militare che 'più gaio di così non si può'.
Kratos: "Avanti, plebaglia, questo terreno necessita più lavoro. All'aratro, immediatamente!"
W: "Certo, boss, ma a breve dovremo tornare in WBFF Wrestling per Bloody Desperation."
Kratos: "Ah, sì? Io non posso, perciò ogni singolo giorno della settimana fuori dal venerdì vi seguirò mentre arate il terreno feudale."
JL: "Boss, non pensavo che tu avessi un feudo!"
Kratos: "Scellerato, villico, questo terreno appartiene al Duca di Kraprienjorisckhlaje. Inoltre, nessuno di voi sarà pagato, questo è un servizio nei confronti di un grande appassionato di guerrieri spartani."
BV: "Non è che ti ha detto questo per farti lavorare gratis?"
Kratos: "DANNAZIONE, e se fosse un inganno? Possibile che la mia fine mente da filosofo e guerriero sia stata scavalcata dal Duca di Kraprienjorisckhlaje?"
CM: "In quel caso è proprio un Ducazzo..."
Tutti si voltano verso Cactus Mike, che sta usando il trattore. Il Greek Warrior lo trascina fuori da esso e lo solleva sulle spalle.
Kratos: "Allora se questa è una trappola, distruggerò il suo terreno a suon di FEEL THE PAIN. Cento, mille, un milione di Feel The Pain. Mike, sarai la vittima sacrificale su cui utilizzarle!"
CM: "Non ci sono metodi più efficaci, tipo dar fuoco alla proprietà?"
Kratos: "Questo terreno è sacro."
FEEL THE PAIN del Greek Warrior sul povero Mike.
Il Duca di Kraprienjorisckhlaje raggiunge il campo a bordo del suo 4x4.
Duca: "Aho, ma che state a fà? Ve siete incriccati?"
Kratos: "Duca, sospetto che lei ci stia usando per fare il suo lavoro."
Duca: "Ma che stai a dì? Te sei 'ncorionito? Mica te lo devi lavorà! V'ho detto che potevate usarlo come base pe' la Caottic Quarcosa."
Kratos: "Ah, quindi non dobbiamo ararlo."
Duca: "Arridaje!"
Kratos: "Fermate i lavori, immediatamente! È tempo di studiare un nuovo piano."
I membri della stable si radunano attorno al nuovo leader John Kratos.
BV: "Siamo all'ascolto."
Kratos: "I QUIT! Tanto non è che posso tornare in WBFF Wrestling. Lascio la mia leadership a Black Violence."
BV: "Sarò un degno leader, lo prometto."
Il Greek Warrior cammina per i campi e contempla la situazione.
Kratos: "Per quanto tempo ancora dovrò aspettare il mio ritorno alle radici? Quando potrò varcare un ring e sentire sulla pelle la sensazione di poter combattere?"
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La regia ci mostra delle immagini dal backstage, un cameraman sta inquadrando la porta chiusa della stanza numero 334, posta affianco alla numero 333 di Jumala. Qualcuno penetra all'interno dell'inquadratura e forza l'apertura della porta verso l'interno, urtando con forza entrambi gli avambracci: Voodoo Doll, Sheenan.
Mentre il wrestler per metà americano e metà brasiliano si porta all'interno, la telecamera va a riprendere Viisi. La donna appare stupita da quel trambusto e quell'irruenza, non sembra affatto aver gradito i modi del Tribal Warrior.
Viisi: "Dovresti essere felice, Sheenan."
Sheenan: "Si? Dovrei gioire? Per quale ragione? Illuminami."
La ragazza si mette le mani sui fianchi e risponde al Voodoo Doll.
Viisi: "Perchè anche se hai fallito una grande occasione puoi tornare in corsa per il Desperation Iron Man Title, anche se per riuscirci dovrai riuscire a battere il grande Jumala."
Sheenan: "Ah si? Sai che hai ragione? Quella cintura maledetta reclama il suo campione maledetto, forse dovrei concentrarmi del tutto su questo nuovo obiettivo e pensare a come tritare la carne e le ossa del tuo mentore, tuttavia..."
Il Tribal Warrior AFFERRA VIISI PER IL COLLO! La donna inizia a soffocare!
Sheenan: "L'Undisputed WBFF Heavyweight Championship è un traguardo molto più prestigioso, e tu mi avevi detto che I MIEI OCCHI SI SAREBBERO POSATI SULL'ULTIMO GRADINO DI UNA LUNGA SCALINATA MARMOREA!"
La pressione sul collo dell'ex Liiva va aumentando, la donna non riesce a controbattere le parole di Sheenan.
Sheenan: "Quindi adesso io toglierò le mie mani dal tuo collo e ti darò dieci secondi per ammettere di essere una stupida sgualdrina che gioca a fare la veggente. Oppure, terminati quei dieci secondi, farò conoscere una nuova morsa al tuo collo, stavolta più forte, letale."
Sheenan lascia andare Viisi, la wrestler dell'Awakening riprende fiato. Ma prima di rispondere al Voodoo Doll assume un'espressione iraconda e lo colpisce in faccia con un sonorissimo ceffone!
Viisi: "Brutta testa di cazzo! Ti ho ripetuto centinaia di volte che quelle visioni vanno interpretate correttamente! Hai visto l'ultimo fottutissimo gradino della maledetta scalinata, IMBECILLE! Ma una cosa è posarvi su lo sguardo, un'altra METTERCI SOPRA I PIEDI!"
Sheenan rimane immobile, senza aprir bocca. Sta concedendo del tempo a Viisi per spiegarsi meglio ed essere più chiara. Probabilmente sta iniziando a realizzare che quella donna potrebbe avere ragione.
Viisi: "Hai intravisto la finale del Survivor of the Ring Tournament, ma non l'hai raggiunta. Ora è tutto più chiaro?!? O DEVO FARTI UN CAZZO DI DISEGNINO?!?"
Viisi va a colpire duramente le spalle di Sheenan con le proprie mani, facendolo indietreggiare di un passo.
Viisi: "E anche se fossi riuscito a mettere i piedi su quell'ultimo gradino, poi avresti dovuto gettare di sotto i tuoi ultimi avversari e risultare l'unico uomo ad essere rimasto in piedi e a meritare il trofeo ambito."
Sheenan spinge Viisi contro una parete, bloccandole i polsi.
Sheenan: "Potresti aver ragione. Ma l'ultima volta che qualcuno ha osato rivolgersi A ME in questo modo ha ottenuto un soggiorno di un mese su un letto d'ospedale. Continua, ti prego, induci la mia mente a perdere ogni cognizione di causa e le mie mani a divenire prive di controllo. Magari questa volta il letto d'ospedale finisce per essere sostituito da una fossa e una massiccia lapide in pietra."
Viisi: "Oppure uscirai fuori di qui prima che Jumala si accorga della tua presenza e ti dia un assaggio di quel che ti farà sul ring. Dovresti pensare al tuo match, sai? E a come reagirai quando i tuoi occhi, piuttosto che l'ultimo gradino di una scalinata, vedranno per l'ennesima volta un clamoroso fallimento di cui non potrai affibiare la colpa a nessuno, tranne che a te stesso."
TOC TOC!
Qualcuno ha bussato sulla porta già aperta, giusto per segnalare la propria presenza: JUMALA! E' proprio lui, il Self Proclaimed God!
Viisi: "Ahahah! Te l'avevo detto!"
Sheenan molla Viisi e si volta, soffermandosi a lungo sulla figura dell'avversario che dovrà affrontare questa sera.
Sheenan: "Dovresti giocare un po' di più con lei, sembra in crisi d'astinenza da secoli."
Viisi fa per reagire, ma Sheenan la spinge nuovamente contro il muro. Poi si avvicina a Jumala.
Sheenan: "Ci vediamo tra poco, Self Proclaimed God. Ti consiglio di pregare qualcuno o qualcosa in cui potresti credere, anche se ciò ti abbasserebbe dal livello di un dio a quello di un comune mortale. Ne hai bisogno."
I due lottatori rimangono in stare down per diversi secondi, poi le immagini vengono interrotte.
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Kokone: Il primo a fare il suo ingresso sul ring è Sheenan! Come al solito, Sean X al guinzaglio cerca di avventarsi contro gli spettatori, ma Sheenan riesce a trattenerlo ed a legarlo fuori dal ring.
Taggart: Le luci si spengono, e Jumala sulle note di Rainbow in the Dark il divino fa il suo ingresso sul ring.
Kokone: Io credo ancora in te, Jumala!
WBFF RULES MATCH (Winner is in Desperation Iron Man Title Match at Gates of Hell): Sheenan vs Jumala
DING DING
La campana dà il via alla contesa, e Jumala tende subito la mano a Sheenan, memori del loro recente passato lottato in squadra insieme. Sheenan sembra riluttante e rifiuta, CONTRATTACCANDO IL LEADER DELL'AWAKENING CON UNA CLOTHESLINE!
ALTRA CLOTHESLINE!
TERZA CLOTHESLINE CONSECUTIVA DI SHEENAN!
QUEIXADA. LA CAPOEIRA che confondo gli avversari! Sheenan colpisce il rivale ripetutamente con pugni e calci senza continuità di sosta, Jumala è in nettissima difficoltà e viene lanciato contro l'angolo!
TIDAL CRUSH PERFETTAMENTE CONNESSO ALL'ANGOLO! Jumala barcolla...LIGHTNING SPIRAL DI SHEENAN CHE E' PIENAMENTE IN CONTROLLO DELLA CONTESA E VA PER LO SCHIENAMENTO!
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2.....
Jumala ne esce ma è in serie difficoltà! Sheenan lo colpisce con dei pugni a terra ma il Leader dell'Awakening riesce in qualche modo a ripararsi...DITA NEGLI OCCHI DI JUMALA AL TRIBAL WARRIOR! Sheenan si rialza e si strofina gli occhi, Jumala con un DISCUS LARIAT manda al tappeto l'avversario! Jumala esita qualche istante per riprendersi dai colpi subiti fino ad ora, ma si lancia alle corde e con un FROM HEAVEN TO HELL COLPISCE IN PIENO SHEENAN che sembra dolorante! Jumala ne approfitta per tentare il pin:
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KICK OUT DI SHEENAN! Jumala ora applica una SHARPSHOOTER ai danni di Sheenan, il quale sembra veramente dolorante e sul punto di cedere...
Kokone: Ho paura che non cederà...
Taggart: Ho l'impressione che tu abbia ragione...
INFATTI SHEENAN RIESCE A RIALZARSI ED A SCALCIARE VIA JUMALA, che finisce contro le corde...Sheenan è in piedi:
SKULLSCRAPER!!!!
NO!!!!!! Jumala evita la manovra e scivola alle spalle del Tribal Warrior, provando un improvviso ROLL-UP!
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KICK OUT! Sheenan si libera ma Jumala è pronto a colpirlo con una CLOTHESLINE...NO! Sheenan la evita e abbranca il braccio di Jumala lanciandolo contro l'angolo! Sheenan prende nuovamente la rincorsa e tenta di connettere il suo TIDAL CRUSH!!!
MA STAVOLTA JUMALA EVITA BRILLANTEMENTE LA MANOVRA DEL VOODOO DOLL!!!! Jumala con una SPINEBUSTER SCHIACCIA A TERRA SHEENAN! PIN:
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NIENTE! Jumala allora si accanisce contro il rivale con calci e pugni, sembra in pieno controllo! Jumala capisce che è giunto il momento di chiudere la contesa...sale sulla terza corda mentre Sheenan sembra veramente in difficoltà nel rialzarsi...JUMALA VA PER LA JUMALA'S WAY!!!!!!
!!!!!!!
SHEENAN E' UN FELINO E COLPISCE JUMALA IN VOLO CON LA SKULLSCRAPER!!!!!
Taggart: Manovra eccezionale!!!!
Kokone: ...
Sheenan prova immediatamente lo schienamento:
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3!!!!!!!!
Sheenan si porta a casa la vittoria!
VINCITORE:
Vincitore e prossimo contendente al Desperation Iron Man Title a Gates Of Hell: Sheenan
Kokone: Altra sconfitta per il divino...uscirà mai da questo incubo?