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Un incontro a lungo atteso

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2009 17:16
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S.I.N.
18/04/2009 11:45
 
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“Si sentono molte voci in giro, che arrivano fino alle orecchie di chi stà nascosto, le voci dicono che non sei interessato a me, che non ti importa chi io sia, sotto sotto penso che le voci si sbaglino e che tu in realtà frema dalla voglia di sapere chi sono.
Te ne dò l’occasione giusta.
Sò che risiedi nello Utah, a Salt Lake City, e che passi lì il tuo tempo fuori dagli show.
488 della 32th avenue, alle dieci e mezzo di sera, ci vedremo lì.”


Ore 22:30, numero 488 di 32th avenue.

Un uomo aspetta, invano.

Ore 22:30, Helvete Pub

Saul è seduto al bancone ed è alle quarta birra della serata.

Ore 23:30, numero 488 di 32th avenue.

Il nulla, l’uomo che prima era qui ora non c’è più.

Ore 00:00, Helvete Pub

Saul non c’è, se ne è andato.
I suoi passi pesanti come macigni riecheggiano nella stazione della metropolitana, ormai priva della vita che la caratterizza di giorno.
Si dice che la metro non sia un mezzo sicuro per viaggiare la notte, ma SIN non si cura di queste dicerie, non se ne cura perchè sà che lui è una delle ragioni per cui non è sicuro viaggiare la notte.

Ore 00:30, abitazione di Saul Izan Noriega.

Il gigante sale lentamente le scale che portano al suo appartamento dopo una sera spesa a bere e fumare e bere ancora.
Il gigante si ferma davanti alla porta di casa e fa per aprirla inserire le chiavi nella toppa quando nota che l’uscio è socchiuso.
Rimette le chiavi in tasca ed entra nel buio dell’interno, per poi parlare ad un eventuale ascoltatore nascosto.

“Non sò chi sei ne cosa pensavi di trovare qui da poter rubare, ma stasera torni a casa strisciando”

Una voce arriva quindi in risposta da una poltrona che da le spalle a SIN.

“Non ti infuocare subito, non si tratta così uno che ti fa guadagnar soldi...sopratutto non gli si dà buca ad un appuntamento.”

“Così tu sei l’uomo dell’ombra? Non ricordo di aver mai accettato l’invito, quello che sapevo è che se uno si nasconde e fa tanto per farsi trovare, alla fine uscirà allo scoperto anche senza andarlo a cercare...infatti tu sei qui.”

L’uomo si alza dalla poltrona stando sempre di spalle rispetto a SIN.

“Quanta filosofia...Burro...”

Si volta. E’ anziano, la pelle grinzosa cade sul collo magro, la pelle è mulatta e i capelli bianchi e radi sulla testa, mentre la bocca è cinta da un pizzetto lungo che si unisce coi baffi.
SIN lo vede e dentro di lui scatta qualcosa, per un istante appare quello che sembra un VERO sorriso, ma dura così poco che chiunque negherebbe di averlo visto.

“Cosa ci fai qui”

L’uomo estrae un sigaro da una scatola metallica e lo mette in bocca, poi lounta con un tagliasigari e quindi lo accende con un fiammifero.
Prende un altro sigaro e lo mette nella tasca di Saul.

“C’è gente che strappa la protezione di plastica a morsi e accende il sigaro con gli accendini...tanto vale fumare carta di giornali...”

L’uomo prende due boccate di fumo, mentre Saul attende la risposta, per nulla spazientito.

“Cosa faccio qui? Credevo fosse chiaro, voglio che le cose tornino come un tempo, voglio essere tuo manager.
Ma ovviamente non potevo venire qui su due piedi a dirtelo, ti conosco hombre, sei testardo come un asino, non avresti visto i vantaggi ma solo i lati negativi, così ho fatto tutta questa operazione segreta.
Ho gestito il tuo merchandise, ho fatto un buon video promozionale, ho anche pubblicato le news per farti vedere che potevi avere dei vantaggi da uno come me. E mi riferisco ovviamente ai soldi che hai avuto una settimana fa in busta anonima.”

“I soldi...già...mi sono serviti giusto per accendere una sigaretta, non ho bisogno di un manager per questo.”

L’uomo non pare sconvolto e infatti mostra un sorriso beffardo.

“Lo immaginavo. Ho visto diversi zeri sul tuo conto eppure vivi in questa topaia, dovevo capire che i soldi non sono il tuo punto debole.”

“Perciò...tornatene a Cuba.”

“Non così in fretta Burro.
Muy bueno, non ti interessano i soldi, ma possible che non ti ricordi.
Quando eravamo nel circuito dei combattimenti clandestini eravamo i migliori. Non passava una settimana senza che io ti trovassi un avversario, tutti volevano combattere con te.
Tu mi chiedevi sangue e io te ne davo sempre di fresco.”

Il vecchio inzia a girovagare in tondo, in preda a un’eccitazione adrenalinica.

“Cazzo, era il tuo fottutissimo paradiso personale...e può esserlo ancora.
Non voglio prenderti per il culo, io lo faccio per soldi, ma la cosa porterebbe vantaggi a tutti e due.
Io mi prendo una fetta di guadagni, che cresceranno se mi fai gestire come dio comanda il tuo contratto, nel mentre ti porto in cima, al vertice, e faccio in modo che tutti, TUTTI vogliano avere un match contro di te.”

La voce è alta oramai, gli occhi sgranati, le mani tremanti. Il vecchio uomo davanti a Saul è ormai un esaltato in preda all’euforia.

“Mai più nessuno che si tira indietro, mai più sfide non all’altezza, vuoi il match più sanguinoso di tutti i tempi...IO TE LO FACCIO AVERE!”

Si blocca con un’espressione trionfale dipinta in volto e poi torna la calma sul suo viso.

“Che ne dici?”

Il gigante punta gli occhi al soffitto scostato ma il suo sguardo va oltre, fino ad avere una visone delle cose come potrebbero essere.

“D’accordo, ma ad una condizione: i match sono cosa mia.
Non dirmi come combattere, non pensare di venire a bordoring ad interferire o fare altre cazzate, tu stai nell’ombra. Sempre. Nessuno deve nemmeno sapere che faccia hai, altrimenti io te la cambio per sempre.”

Altre due boccate al sigaro cubano, un altro sorriso smagliante da parte dell’orami manager di SIN.

“Non chiedo di meglio”

L’uomo se ne va lanciando un ultimo saluto.

“Buenas Noche Burro”

“Buenas noche Escobar”

Il gigante rimane solo, prende il sigaro che Escobar gli aveva ficcato in tasca, strappa la protezione con un morso e poi lo accende col suo fedele zippo...
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Stivi / Canzano
18/04/2009 17:00
 
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Bravo, Joel!!!
L'ho letto tutto d'un sorso, mi è piaciuto molto. Bella l'idea e scritto davvero benissimo. Molto evocativa questa frase:

"La voce è alta oramai, gli occhi sgranati, le mani tremanti. Il vecchio uomo davanti a Saul è ormai un esaltato in preda all’euforia."

Tu ci sia fare, uomo...
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S.I.N.
18/04/2009 17:16
 
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Bao
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