| | | OFFLINE | | Post: 72 Post: 70 | Registrato il: 06/11/2006 | Sesso: Maschile | Power Handler | Lowcarder | Stivi / Canzano | |
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22/11/2006 18:59 | |
Luci e ombre extra: the Jackal.
Esiste un personaggio più controverso, più difficile da prevedere e decifrare di The Jackal? Di fronte alla sua crudeltà e alla sua intemperanza si rimane a volte sbalorditi. Esecutore di mafia abile come un felino e viscido come un rettile, ha seminato il panico nella WBFF durante gli ultimi mesi, cosa che gli è tornata utile, a quanto pare, dal momento che siede tuttora sul trono della federazione. È giunto il momento, dunque, di gettare uno sguardo più attento e profondo a questo genio del crimine prestato (si spera per lungo tempo) alle corde del ring.
The Jackal’s Pre-WBFF Story
Sul ring si fa chiamare The Jackal. Nessuno sa il suo vero nome. La sua vita privata è costellata di nomi falsi ed enigmi (ad esempio: che significato hanno quelle due A impresse su di un cuore che campeggiano sul tatuaggio?), qualcuno dice che il suo vero nome sia Richard Tomaselli, ma non c’è nessuno a confermarlo con certezza e prove inconfutabili. Rimane The Jackal. E anche se sappiamo che è nato agli inizi degli anni Ottanta, poco trapela dalla sua storia. Sembra infatti che, appena diciassettenne, abbia rischiato la vita in un agguato mafioso, dal quale si sarebbe ripreso colmo di rabbia e cercando vendetta nei confronti degli esecutori materiali e dei mandanti. Lo fa entrando nel giro della mafia, cercando di conoscerne il mondo, familiarizzare con esso per cercare di carpire più informazioni possibili. Ottenuta una soffiata, entra in GCZ e, durante uno show della federazione amica EWF, rapisce la figlia del GM della federazione nascente Kevin Petruzzi. Ricattandolo, finisce per entrare nel main event per il Gladiator Title che vince, dopo un estenuante feud, battendo Rob Market e Rail Rage. Jackal però è tutto fuorché soddisfatto. Non gli basta la cintura? No, vuole ben altro: chiede (sarebbe meglio dire intima) il passaggio di consegne come GM da Petruzzi a… lui stesso! Che cosa aveva in mente Jackal con questa mossa improvvisa? Lo Sciacallo è astuto come una volpe e viscido come un serpente: non fa mai niente per niente; e non sempre ciò che fa, è animato da nobili propositi. Ed infatti, ecco che The Jackal, ottenuto il ruolo di GM, svela le sue reali intenzioni: chiudere la GCZ; cosa che gli riesce, e che gli permette di tenersi la cintura del Gladiator Title come cimelio. La sua arroganza è grande, insopportabile, anche se lui crede di muovere le sue azioni sotto la guida dello spirito della vendetta. Ma la vendetta lo acceca, lo rende poco lucido nei suoi obiettivi, vede nemici ovunque, chiunque potrebbe aver sparato a lui, alla sua ragazza Samantha e al suo amico, in quel tragico giorno in cui la sua vita cambiò…
The Jackal’s WBFF Story (in Pay per View)
ATTO PRIMO: Extreme Desperation 2006.
Al suo esordio in PPV, The Jackal fa vedere subito la sua resistenza, la sua crudeltà, la sua incoscienza. Affronta Kina Kanu in un match che si rivelerà quasi da subito come molto hardcore, e che nel finale tocca il culmine. Qui la gimmick dello Sciacallo prende tutta la sua forma: dopo aver steso Kanu con una violenta sediata che fa perdere i sensi al lottatore, lo posiziona su un tavolo dove vi sono puntine e filo spinato, ed esegue la sua Pay Day dalla sommità di una scala. Fosse tutto qui, la cosa sarebbe sì esaltante e caratteristica per una gimmick, ma Jackal non è uomo dalle mezze misure: prima di eseguire la Pay Day con conseguente schienamento vincente, infatti, dà fuoco al suo avversario! Se la cosa ha lasciato sgomenti il pubblico, beh… non possiamo che dirvi: “Questo è The Jackal, signore e signori! Lui e fatto così…”
OCCASIONE MANCATA: Blood River 2006.
Contro Robert Dumas, lo Sciacallo ha l’occasione per centrare il suo primo titolo in WBFF: il Desperation Iron Man Title. La stipulazione è da brividi (un Hardcore match per iniziare, un Inferno match per continuare e un Ladder match per finire). Il primo match va appannaggio dell’esecutore di mafia, che connette una Hardcore Pay Day su Dumas, utilizzando una barra al neon posizionata sotto al gomito. È un bump dal quale il Desperation Man Champ non sa riprendersi e così The Jackal va sull’1-0. E il match riprende con la stipulazione “Inferno”. Fiamme tutto attorno al ring, la situazione si fa incandescente, e non solo metaforicamente. Ma nel secondo round del match lo Sciacallo compie un’ingenuità: convinto di aver ottenuto il pin vincente (la vittoria si ottiene per pin, sottomissione o facendo bruciare l’avversario), si gira verso l’arbitro e inscena una lunga protesta, che gli fa perdere il controllo del match; Dumas, da buon campione, ne approfitta e getta Jackal fuori ring. I jeans di Mr. 1 Shot si incendiano: 1-1. Nel terzo round (un Ladder match) lo Sciacallo vende cara la pelle, e sembra anche poterlo portare a casa (con cintura annessa), ma proprio quando sembra fatta, Dumas, detto il Bastardo, lo getta dalla scala e afferra la cintura, mantenendo il titolo. Appuntamento mancato con un regno da campione per l’esecutore di mafia… ma occasione solo rimandata. Vedremo come più avanti, ma prima…
PRONTO RISCATTO: Gates of Hell 2006.
Il pronto riscatto dell’esecutore di mafia avviene in un match che, alla vigilia, non sembrava dover essere a suo appannaggio: un You’re Under Arrest match contro il poliziotto Market. Eppure, dopo una lotta intensa, è proprio colui che per logica avrebbe dovuto finire con i ceppi ai polsi ad ammanettare l’avversario. Detto così avrebbe del comico: The Jackal che riscrive le regole del genere “Guardi e ladri”, ma di comico c’è gran poco. Nel finale, infatti, Jackal colpisce Market con il manganello strappato al poliziotto, lasciandolo a terra in un lago di sangue. Il poliziotto appeso alle corde e sanguinate lascia il pubblico di stucco. Ancora una volta lo Sciacallo ha lasciato il segno.
NÈ VINCITORE NÈ VINTO: Stop the Panic 2006.
A Stop the panic attacca Bruce Borgetti, aiutato dalla ormai ex moglie del wrestler di Chicago, colpendolo violentemente con una barra al neon. Jackal crede così di averlo messo fuori combattimento per il match, ma quanto errata si rivelerà la sua opinione! Bruce e Jackal si affrontano in una match incredibile, senza esclusione di colpi e soluzione di continuità alcuna. Un match estremamente tecnico, nella cui prima parte lo Sciacallo (e Bruce con lui) può dar mostra delle sue doti tecniche, accantonando per un attimo la furia iperviolenta del suo hardcore style. In un secondo momento, appaiono tavoli, sedie, filo spinato… è lecito credere, a questo punto, che il match giri in favore di Mr. 1 Shot, ed invece è proprio Bruce a primeggiare, procurando ferite alla testa dell’esecutore di mafia. (Ma anche lo stesso Jackal non è da meno: applicando la sua This is the End, riduce Bruce ad una maschera di sangue.) E proprio nel momento in cui per Jackal sembravano aprirsi le strade della vittoria, ecco che si trova vittima di una dolorosissima mossa di sottomissione applicatagli dal suo avversario. Cederà? Non cederà? Beh, non lo sapremo mai! Con una mossa astuta, e tirando in ballo la partecipazione dell’ex marito al PPV successivo (al quale dichiara di volerlo vivo e integro per affrontare la EWF), Sylvia Borgetti (che da qui in poi si farà chiamare con il suo cognome da nubile, Madison) sancisce la fine del match, salvando il suo assistito. Come sarebbe andata a finire, se la donna non fosse intervenuto in tale maniera? Probabilmente non lo sapremo mai. Forse però è lecito pensare che alla fine Jackal, stremato e sanguinante, avrebbe ceduto alla mossa di Bruce… e quindi lo Sciacallo deve molto più di un caffè a Sylvia se, nel PPV successivo, avrà l’opportunità di entrare nell’Olimpo della WBFF.
SUL TETTO DEL MONDO: The End of an Era 2006.
La grande occasione è dunque arrivata: può mirare al titolo mondiale della federazione, sfidando il campione in carica Dan Dracomir, in un Third Blood match. Il primo punto lo confezionano entrambi con una mossa su dei tavoli ed una lastra di vetro: entrambi sanguinano, entrambi sono 1-1. Successivamente Jackal, mentre appaiono sul ring una serie impressionante di armi, attacca Dracomir e gli provoca una seconda ferita e si porta in vantaggio: 2-1. Ma Dracomir non ha nessuna intenzione di lasciar vita facile allo Sciacallo, e dopo una bella reazione, creando una croce con barre al neon legate da filo spinato, ferisce l’esecutore di mafia e il rumeno si porta in perfetta parità. Ma sarà ancora una volta il filo spinato ad incidere sul match (e sulla carne), e ancora una ferita addominale ad essere protagonista. Stavolta però è Jackal abile ad avvalersi di tale arma… e suona la campana. Lo Sciacallo è WBFF Undisputed Champion per la prima volta in carriera! Ma non può godersi la vittoria ed il titolo per intero: la cintura deve essere difesa, più avanti nello show, contro il Reverend Krancher. Jackal affronta il secondo match notevolmente debilitato, sembra senza scampo, visto che il reverendo sembra cercare di approfittare della maggiore freschezza atletica che lo contraddistingue. Le ferite però non fermano lo Sciacallo. Pieno di cerotti, dimostra una grande intelligenza tattica, evitando power moves che potrebbero ulteriormente stancarlo, preferisce giocarsi la contesa utilizzando prese di sottomissione, e lasciando all’avversario l’onere semmai di aumentare la velocità del match. Ed infatti è proprio una mossa di sottomissione, la terribile Walls of The Jackal, che gli permette di vincere il match: Reverend Krancher non è in grado di resistere al dolore della mossa, e cede, contribuendo così a coronare una serata impeccabile per questo odiatissimo lottatore di Los Angeles. Ma i boos dei tifosi possono essere quanti a loro pare, la sostanza in realtà non cambia: Jackal è sul tetto del mondo, è WBFF Undisputed Champion; non solo: nella stessa sera, vince il titolo e lo difende poco dopo, nonostante stanchezza e ferite. Che impresa! Un’impresa che lo pone accanto ai grandissimi della federazione, come Bruce Borgetti, Black Devil, Destroyer.
Warning: the future!
Che lo Sciacallo dovesse avere addosso gli occhi di entrambi i roster, era inevitabile: la cintura che porta con sé fa gola a molti. Ora che si trova al top della federazione, molti avranno l’intenzione di spodestarlo, e sarebbe dunque d’obbligo per l’esecutore di mafia muoversi con discrezione e cautela. Ma abbiamo già detto che lui non è uomo dalle mezze misure, e fedele a questa sua caratteristica ha da subito ingaggiato un feud durissimo con Denny Leone, suo prossimo sfidante, inimicandosi tutta la famiglia: ha attaccato la moglie di Denny, ha rapito la nuova compagna di Jack Leone, in avanzato stato di gravidanza, accelerando il suo parto, e di fatto rischiando di comprometterlo. Fedele al suo stile, certo (in pratica, non ha fatto altro che rimettere in scena il rapimento della figlia del boss della GCZ), ma stavolta osare tanto potrebbe costargli caro: JL non commetterà certo l’errore che fu di Petrucci, non cederà mai al ricatto, non darà mai in mano la federazione a The Jackal, memore delle sue gesta precedenti in questa veste. Leone senior è uomo dai nervi d’acciaio, è owner con gli attributi, che ne ha passate troppe per poter ancora contemplare la paura nel suo vocabolario. Jackal potrà portarlo all’esasperazione, ma Mr. 1 Shot dovrà stare attento: mettersi contro la famiglia Leone è pericoloso, Denny è avversario da non sottovalutare, anzi da prendere con le pinze, visto con quanta carenza di timore reverenziale lo ha affrontato durante la firma del contratto, nell’ultimo show targato Bloody Desperation. Ma Jackal va avanti per la sua strada, non controlla nemmeno la lunga via tormentata che lo ha portato fin dove è arrivato, in cima alla WBFF, e va verso il PPV Extreme Rumble con l’arrogante sicurezza dei più forti; e dei più sfacciati, va doverosamente aggiunto. Questa arroganza, questa superbia lo porteranno alla definitiva consacrazione o ad una rovinosa caduta? Lo sapremo domenica prossima. Ma anche qualora dovesse uscire vincitore nella sfida con Denny Leone e famiglia, ben altri pericoli gli si parerebbero contro. Essi portano il nome di Bruce Borgetti, di Psycho Roman, di Robert Dumas. Per lo Sciacallo, saranno comunque giorni piuttosto movimentati.
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