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La lucertola [James Kirk]

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2011 20:35
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Aaron Kirk
Staffer
12/07/2011 16:21
 
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Dolore, dolore, dolore, dolore, dolore, dolore, dolore, dolore.

Mi osservo la gamba, la maledettissima gamba. Niente rancore, era ed è ancora solo un ragazzo. Ed il mio successo lo devo a lui. Infondo prima che arrivasse lui cos’ero? Avevo vinto si e no cinque titoli, nessuno degno di nota, ed ero stato accantonato come nulla. Poi Aaron arriva e scatta l’idea: la terza generazione dei Kirk, la storica famiglia di quella federazione. Perché hanno atteso tanto? Io ero lo stesso di prima, però ho vinto quattro titoli mondiali, ma soprattutto ho vinto dieci volte i titoli di coppia. In tre fottutissimi anni. Ero già leggenda, avevo stampato il Kirk’s Brand (il Marchio di Kirk) sulla fronte di tutti i miei avversari, ero ormai l’icona di quella federazione, ed avevo vinto, rivinto e stravinto ogni titolo in pochissimo tempo. E poi... lo split. Io ero già affermato da tre anni come singolo, e loro dovevano lanciare Aaron, dovevano lanciarlo come un heel e proporre un feud leggendario fra i due fratelli, un feud che sicuramente ci avrebbe portato in una federazione migliore. Quando seppi che dovevamo dividerci ero triste e sconvolto, Aaron già parlava di un incontro, diceva che io mi muovevo poco, che ero statico e che era il mio punto debole. E come poteva sapere che sarei diventato definitivamente statico?
Lo presi a cuore, mi allenai fino all’inverosimile alle gambe, per poter saltellare, correre. Ma ciò che feci fu solo stancarmi. Il giorno dopo ecco che parte Solid Rock, ecco che chiedo ad Aaron di parlare del nostro team.

“Perché non mi hai aiutato, Aaron? Io ti ho sempre aiutato”
“Tu mi aiuti troppo! Sono fottutamente stanco dei tuoi aiuti. Attento qui, ti proteggo là... SONO UN FOTTUTO UOMO!”
“Ma è così che funziona: io ti proteggo, tu mi proteggi. Siamo una squadra, Aaron, siamo la miglior squadra del mondo”
“No, noi siamo una famiglia. Il problema con la famiglia è che ti capita, mentre tu puoi scegliere di chi essere amico e di chi essere nemico”

Io rimango shockato da quelle parole. Cammino pensieroso per il ring avanti e indietro. La Highlander Revolution fa allora il suo ingresso, mi pesta, un tizio di nome Bud McWallen sbaglia uno stomp. SBAGLIA UN MALEDETTO STOMP. Mi colpisce quando la gamba è leggermente sollevata, mi colpisce molto, molto, molto stiff. E io l’avevo sempre detto che McWallen non sapeva far wrestling. La mia gamba è a pezzi probabilmente anche fratturata, ma solo io posso saperlo. Urlo e mi dimeno: the show must go on. Aaron mi si siede sopra e mi chiude nella Humbler, mi piega e storce la gamba, il dolore diventa immenso, la gamba si gira definitivamente. Aaron se ne accorge e fa chiamare immediatamente i paramedici. Troppo tardi, la mia gamba è andata, io non posso più combattere. Era tutta colpa di uno stomp, ma Aaron non se ne convinse mai, e così poco a poco divenne colpa della Humbler. Strano ma vero, l’ho sorpassato immediatamente. “Il wrestling non è più solo combattimento, io sono un wrestler: con umiltà ed intraprendenza posso trovarmi un altro ruolo. E così feci. Fui molte cose: arbitro speciale, ring announcer, soprattutto commentatore. Aaron intanto si vendicava della Highlander Revolution, ed aveva ripudiato la Humbler. Tutto per uno stomp, ma d’altronde è in questo modo che una mossa diventa leggendaria.

Ma quell’evento non posso semplicemente cancellarlo, dopotutto si ripercuote su di me ancora oggi.

Divenni il manager di Aaron, la sua spalla, l’uomo su cui fare affidamento. Sono sicuro di essere l’uomo giusto: ho più esperienza, ho la testa sulle spalle. Mi promise di restare tweener per tutto il resto della sua carriera, perché non voleva più arrecare danno ai suoi amici tradendoli. In questo modo non avrebbe più avuto amici.

Pensavo che tutto il mondo mi fosse caduto addosso, e invece sono riuscito a scrollarmi le macerie di dosso e rialzarmi. Io ed Aaron abbiamo fatto strada, lui divenne la stella indiscussa della federazione, io ero l’ombra scura nei suoi pensieri, così frustrante. Lui mi ha distrutto la gamba ed io faccio di tutto per aiutarlo?
Come può essere possibile?

Continuai a migliorare, ed un giorno arriva Aaron con gli occhi lucidi.
“Jim, abbiamo avuto un’offerta”
“E allora? È la terza in questo mese, la B...”
“No, Jim, quest’offerta è diversa”
Perché mi tenne sulle spine? “Che offerta è?”
“Non era mai successo ad un McGunner, ed i McGunner lottano da tre generazioni!”
“Che offerta è?”
“Jim... è la WBFF”

Me lo feci ripetere più volte. È LA WBFF. Inutile farmi illusioni, la WBFF aveva notato il SUO talento, di certo non il mio. Io sarei potuto essere il solito manager che serve ai ragazzi con poca personalità per avere personalità al posto loro. Una volta che Aaron sarebbe diventato un atleta affermato (e lo diventerà, ne ha tutte le capacità) io sarei semplicemente sparito nel nulla, sarei diventato una leggenda nelle Highlands. Come mio padre. Come mio nonno. E come McWallen, probabilmente.
Ma non mi perdo d’animo, non mi ha distrutto una gamba completamente andata e non mi distruggeranno timori e seghe mentali. Arrivo persino a combattere nel match d’addio, proprio contro McWallen. Gorilla Press Slam sul concrete floor, sviene per qualche secondo, scatta la squalifica per troppa violenza. Se l’è meritato. Ed Aaron mi chiese come mai mi sia accanito così tanto contro McWallen.

L’ansia cresce, perché non ci sarà solo lui, io sarò al suo fianco sarò il suo manager come lo sono stato negli ultimi tempi in Scozia,

Tempo del debutto. Lui è subito sotto i riflettori: sconfigge nientemeno che Andreas von Luther. Con la Humbler. Provo un brivido nel vederla e ricordo come la mia gamba si sia girata. Ci ha messo mesi per tornare dritta. Ed ancora di più per ricostruirsi. Ma le conseguenze sono queste: resterò zoppo probabilmente fino alla fine dei miei giorni.

L’emozione di essere guardato da milioni di fans è indescrivibile, anche se vissuta da bordoring. Io ero lì, e per sempre sarò lì.

Quanti scozzesi erano mai stati in WBFF? A memoria non ne ricordo nessuno. E se mai ce ne fossero stati io ed Aaron li eclisseremo tutti, poi passeremo ai britannici, poi agli europei, poi a qualsiasi persona di questo mondo. Ed intanto continua la notra scalata: Aaron fa incazzare Captain Mark, Captain Mark fa incazzare Sheenan. Intervengo e critico aspramente Aaron per il rapimento, ho finalmente una parte: Aaron si prende anche gioco di me, ma io passo avanti, dopotutto è tipico di Aaron anche nella realtà e lo sopporto senza problemi. Ma io sono pur sempre suo fratello maggiore, la mia autorità non può essere scavalcata. Mi arrabbio con lui, allora lui la prende più seriamente. Siamo sognatori, ma io sono un sognatore coi piedi per terra. Mi basta sapere di aver fatto meglio di mio padre e di mio nonno, sapere che la famiglia McGunner è migliorata. E l’ha fatto, io sono felice così. Ma a sogno iniziato, perché non continuare a sognare?
Quel segmento fu un gran successo. Riscuotemmo molti consensi, sia lui che io, soprattutto lui, ma è questo il mio obiettivo, e non posso che dire “missione compiuta”.

La settimana successiva Aaron arriva quasi a scusarsi con il pubblico, ci mostriamo uniti, anche io gaso il pubblico e lo esalto, da buon manager, e mi conquisto un po’ di pubblico. Captain Mark e Sheenan si intromettono, bella così.

Poi, Aaron Kirk esce sconfitto dal Triple Threat. Ecco che gioco il mio ruolo: lui è triste e sconsolato, io provo a tirarlo su, ed in parte ci riesco. Nessuno deve perdersi d’animo, si è solo all’inizio. La settimana dopo è inserito in un incontro per il Deadly Shiver, arriva vicinissimo a strapparla ma Sheenan tirà giù la scala.
Ancora dopo Aaron è arrabbiatissimo con Sheenan, ed arriva Captain Mark. Discutono, Aaron lo provoca, io sminuisco Mark, ma ho un ruolo importante: gli faccio notare che ha collezionato sconfitte, che io ed Aaron siamo vincenti e lui è un perdente. La settimana dopo arriva il mio momento.

Captain Mark è incazzato, prova a colpire Aaron, ma io lo proteggo, come è mio compito. Ho accettato di buon grado di tornare a fare un bladejob, il sapore del rischio che si gusta lottando l’ho riprovato dopo quasi un anno, e non lo faccio regolarmente da ancora di più. Mi rialzo, mi vendico e colpisco Captain Mark, vai così. Aaron ha persino deciso di rispolverare la mia finisher, la Kirk’s Brand. Sto ottenendo finalmente più spazio. Ma non è finita qui: tutto prosegue arriva il giorno della rivincita, e rivincita è stata. Aaron Kirk vince, Aaron Kirk dimostra di essere pronto per andare avanti, per sfondare. E James? James è lì.

Vittoria. Anche io mi lascio andare a un po’ di sana presa in giro, la bellezza della vittoria è indescrivibile. Tutti, compreso io, dicono che alla fine ciò che conta è aver dato il massimo, sapere che non avresti potuto fare nulla di più. Ma non è così. L’importante è portare a termine i tuoi obiettivi, e l’ho capito solo stando vicino ad Aaron, perché il mio obiettivo è vederlo vincere, vincere, vincere, vincere. Il tempo passa, la vittoria è già stata dimenticata: Captain Mark inizia a prendersela con i tifosi, Ed eccomi a rivivere il passato (neanche remoto, si tratta di pochi anni fa), mi vesto da wrestler e mi metto alla testa di un “esercito”, per la prima volta da quando mi sono ritirato faccio un vero promo per caricare i tifosi. Mi vesto come un lottatore, faccio un promo come un lottatore, ma ciò che avrebbe detto Captain Mark non l’avrei mai immaginato: avrei lottato... come un lottatore.

DIN DIN DIN! Aaron tenta da subito di tenermi fuori dalla contesa, ma alla fine Danny Angry (tornato per l’occasione) mi dà il cambio, ed eccomi a fronteggiare il gigante William. Inizio bene, INIZIO BENE! Lo colpisco, anche con l’aiuto di Aaron, lo prendo sulle spalle (non ero sicuro che ce l’avrei fatta!)... Kirk’s Brand combinata, e riecco affiorare il passato, i Kirks. Ma alla fine la mia gamba è un peso troppo grande, e cedo dopo due prese di sottomissione, Captain Mark sia maledetto. Ma l’importante non è questo, l’importante è che giorno dopo giorno ritorno più vivo, sto dimostrando che James Kirk non è morto, che James Kirk è come una lucertola. Sembra indifesa, fragile, e puoi mutilarla quanto vuoi. Ma la lucertola tornerà sempre a camminare sui muri, a star sui tetti ad un palmo dalle stelle, ed all’improvviso tirerà fuori la lingua ed avrà la sua parte, il suo pasto. Una volta vidi una lucertola investita da un’auto, era divisa a metà. Ma ancora resisteva, ancora cercava di arrivare al marciapiede. Poi è stata investita da un’altra macchina. Niente. Ancora viva. Quella lucertola raggiunse il marciapiede.

Ed io raggiungerò il marciapiede, mutilato e devastato, raggiungerò il marciapiede.

Sarò la guida, l’anziano, tutto ciò di cui Aaron ha bisogno è un’asta, un’asta che lo proietti in alto e si fletta quanto può per sostenerlo.
Sì, io sarò quell’asta.
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Aaron Kirk
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12/07/2011 16:31
 
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La storia dei Kirks dal punto di vista di James, che al contrario di quanto fa Aaron, che si dà tutta la colpa, non lo incolpa minimamente per l'infortunio. James ha un atteggiamento estremamente protettivo ed umile.

l'avvenimento della lucertola l'ho visto sul serio per strada, non è una balla poetica :D
[Modificato da Aaron Kirk 13/07/2011 01:53]
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Paul DeSade
12/07/2011 16:37
 
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Allora sei una merda che non l'hai aiutata a quella povera lucertola. :D

Mi è piaciuto molto questo spot.
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Aaron Kirk
Staffer
12/07/2011 16:50
 
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Pensa se avessi scritto "un ragazzo raccolse quella lucertola e la aiutò", bella merda xD
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Aaron Kirk
Staffer
13/07/2011 01:55
 
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Il post criptico appena dopo lo spot l'ho modificato, la tastiera non funzionava bene.
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Best of All Time!!!
Ava Misfit
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13/07/2011 19:58
 
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Molto bella questa analisi sulla storia dei Kirk dal punto di vista di James.

A parte il 'bravo' doveroso, mi viene da fare una battuta.

Sarò la guida, l’anziano, tutto ciò di cui Aaron ha bisogno è un’asta, un’asta che lo proietti in alto e si fletta quanto può per sostenerlo.
Sì, io sarò quell’asta.

BROMANCE!!!!!!!!!!!!!
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13/07/2011 20:35
 
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Re:
cell in the hell, 13/07/2011 19.58:


Sarò la guida, l’anziano, tutto ciò di cui Aaron ha bisogno è un’asta, un’asta che lo proietti in alto e si fletta quanto può per sostenerlo.
Sì, io sarò quell’asta.

BROMANCE!!!!!!!!!!!!!




[SM=x1183776]
[Modificato da Norshel 13/07/2011 20:35]
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