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  11/07/2011 00:14 | |
Ora del decesso (Ciclo Chaotic Existence)
John Kratos – Survivor of the Ring 2011
Genere: filmato d'animazione
Durata: 10 minuti
Ideatore: Kevin Citherman (feat. WBFF Network)
Nashville - Tennessee
10 luglio 2011
Ore 14:01
All'ospedale Charles Bukowski viene ricoverato d'urgenza un paziente. Un medico spinge la barella verso la sala operatoria.
“Ferita da fuoco multipla al torace, segni di morsi alla base del collo”
“Sembrano denti umani... canini!”
“Non ce la faremo mai a salvarlo”
“Vabbè, almeno iniziamo ad operarlo, almeno nessuno potrà farci causa!”
Il paziente non si muove, è in stato di shock, ma non pare provare dolore, la percezione del suo cervello non arriva ai suoi nervi.
BIP BIP BIP BIP BIP
Il battito cardiaco accelera, poi all'improvviso cessa.
BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP
Linea retta con pochi movimenti, non c'è più vita al suo interno, tuttavia c'è ancora la speranza di rianimarlo. Un medico lascia cadere una goccia di sudore sulla testa priva di capelli dell'uomo, l'acqua generata dal calore da lui emerso viene percepita. E' l'ultima sensazione che egli proverà nella sua vita.
BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP
“Alza la carica”
“Lo stiamo perdendo!”
“Dannazione, non c'è nulla che possiamo fare per lui?”
“Almeno identifichiamolo!”
John Doe indossa un paio di jeans nemmeno troppo puliti ed ordinati, non deve essere un uomo ricco, o in tal caso non ama vestirsi con eleganza.
BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP
“John Kratos, di origine greca, 34 anni, residente qui a Nashville”
“Non ci sono segni di vita. Dottoressa Red, lo annunci lei”
“Ora del decesso: 14:08”
John Kratos è morto. Crivellato da colpi di pistola, morso da un selvaggio. Il suo spirito esce dal corpo: non è un'anima, ma pura energia combattiva, ancora forte prima di slegarsi e tornare alla natura
Energy Kratos si sposta nella sala operatoria, vede un medico appoggiare un telo sul suo corpo. Si accorge di essere morto. Attorno al suo cadavere, piccole spore azzurre fluttuano via. Il telo si ricopre del sangue dell'uomo.
“Questa è la mia morte... il giorno in cui ho abbandonato la mia umanità. Come già immaginavo, l'anima non esiste. Sono tenuto legato dalla grinta che mi portava a combattere. Quanto potrà ancora durare senza un corpo in cui incanalarla? Mi rimane poco tempo... come impiegarlo???”
The Energy Warrior si allontana, camminando per l'ospedale. Al suo cospetto vi è una signora anziana in carrozzella.
“Oh, oh, ma che bel giovine defunto! Scommetto che è venuto qui per una consulenza”
“Ci conosciamo?”
“Certamente, io sono Napoleone Bonaparte”
“...”
“Lo sai che '…' è uno spreco di spazio e tempo?”
“...” “...” “...”
“Piuttosto, ti indicherò come sfruttare i pochi minuti che ti rimangono prima di disintegrarti e tornare alla polvere spartana da cui provieni, eliminato come tutti i tuoi antenati. Ma ti posso concedere un ultimo brivido, tu che con le doti da guerriero riesci a far tremare l'intera stanza in cui incroci il tuo cammino con una donna”
“Senza offesa, ma non ho intenzione di far sesso con una misteriosa anziana che parla con un morto”
“Oh, oh, oh... mi sei simpatico. Che ne dici se passiamo agli affari?”
La donna estrae un poster dal reggiseno. Esso raffigura una figura ben precisa.
Red Revolution Raven for President
A Champ never fails his people!
“Cosa significa tutto questo?”
“La tua morte ha aperto un varco nel presente, creando un mondo parallelo. Perché tu in questo momento sei perfettamente vivo e presto affronterai Raven a Survivor of the Ring 2011. Ma qui... tu sei sconfitto, morto e fra qualche giorno pure sepolto. Sei soltanto un Energy Drink in questo momento, pronto a sfaldarti a contatto con altre persone. Non sei altro che calore!”
“Stai dicendo che non esisto?”
“Oh, tu sei reale. John Kratos in due dimensioni, con una pelata tipica da Epic Villain alla Lex Luthor!”
“Non prenderti gioco di me. Sarò soltanto uno spiritello fluttuante, ma posso ancora maledirti e spingerti a soffocare nel sonno, patetica vecchiaccia ingannatrice”
“Mi hai tenuto compagnia a sufficienza. Esci da qui e goditi il mondo che hai generato”
“Chiuditi nel cesso se no l'uomo nero ti prenderà!”
Il fu John Kratos esce dall'ospedale e vede poster appesi in tutta la città. Ogni bambino porta la cintura-replica dell'Undisputed WBFF Heavyweight Champion, una donna si china di fronte ad una statua raffigurante Red Revolution Raven, il presidente mondiale e gli lustra i piedi, mentre una coppia di uomini escono da un negozio di vestiti con il nuovo modello estivo “Raven intimo”. Un commediografo si rivolge alla folla.
“Sapete che ci fa un motociclista dietro a Pikaciu? CAVALCA IL TUONO!!!”
“Ah, ah, ah”
La gente si dimena dalle risate, c'è gente che crolla a terra rotolando, presa dalla forte ironia dell'uomo.
“No... quella non è ironia! Quella non è gente normale. Queste persone sono manovrate”
La vecchia in carrozzella è in mezzo alla strada, ora indossa la divisa commemorativa di James McFist, che recita “Hammer – gettato in un pozzo in una notte come tante altre”. La donna si rivolge a Cartoon Kratos.
“Loro sono i fedelissimi di Raven, ora rappresentano il mondo intero. Più Red Revolution Raven vince, più questo mondo si unifica sotto la sua bandiera. Raven, Raven, Raven, questo è il suo mondo ed anche tu come tutti sei caduto come sua vittima per via della sconfitta”
“Ma il match doveva essere fra qualche giorno...”
“Hai perso in partenza! Tu non puoi battere colui che non può essere sconfitto. Lui è il campione, tu sei soltanto un avversario di transizione, un termine che condiziona la tua stessa carriera di wrestler”
“Perciò cosa dovrei fare? Rimanere a guardare?”
“Tecnicamente sei già morto, a proposito ti rimangono ancora pochi secondi, poi PUFF, sparirai nel nulla”
“Cosa posso fare, donna, dimmelo tu! Io DEVO fermarlo, non posso accettare che mondi perversi come questi esistano”
“Lascia un messaggio al tuo alter ego vivente. Puoi sfruttarlo come ultimo desiderio prima di sparire per sempre, rana spartana”
“E' quello che farò. Grazie, vecchia, ora mi sorge una domanda. Qual è la tua vera identità?”
“Ah, finalmente me lo chiedi. Io sono Amelia... Amelia Kratos. Provengo dal tuo mondo e come puoi vedere io sono ancora viva. Significa che puoi farcela, puoi superare gli ostacoli sul tuo cammino. Quante volte hai pensato di morire, John? Quante volte una parte dentro di te è deceduta? Ma tu continui ad andare avanti, perché questo è l'uomo che sei realmente. Tu sei un guerriero, un folle perverso con l'hobby del travestimento, eppure tu sei un campione. John Kratos... torna campione, sconfiggi Raven. Libera questo mondo, poni fine alla sua dittatura”
“Lo farò, Amelia. Ci rivediamo in un'altra vita!”
“Sarò lieta di accoglierti...”
Lo spirito raggiunge il mondo reale, uscendo da quello animato. Lì, vi è John Kratos disteso sul divano del suo spogliatoio. L'essenza combattiva entra in lui e l'uomo si sveglia.
Lamda: “cos'è successo?”
Kratos: “non so, è come se fossi stato travolto da una strana sensazione. Ho percepito la necessità di vincere”
Dovevo trasformarmi in un sentimento capace di donare forza al Greek Warrior, la scelta era molto difficile. Cosa gli manca? L'ambizione ce l'ha, la motivazione pure, sa amare e con più facilità riesce ad odiare. Credevo che non gli mancasse nulla, ma ho sempre ignorato un dettaglio fondamentale. A Kratos non interessa vivere, come ogni guerriero che si rispetti, è pronto al sacrificio. Tante volte è caduto perché ha creduto in un valore o in altre persone. Quindi, sono trasmigrato nella vita.
John Kratos, tu vivrai, combatterai per arrivare fino in fondo. Non perché un match di Wrestling è la tua missione, ma per una ragione più importante: esistere può permetterti di rimediare agli errori altrui. Ho vissuto in un mondo che gli altri ignorano, perciò voglio che tu lo capisca... vivi, guerriero, non finiranno mai le tue battaglie.
Red Revolution Raven rappresenta tutto quanto c'è di positivo: il nobile eroe che nessuno può sconfiggere. Il successo crea dimensioni di eccesso. Combatti quella piaga, sottomettilo alla tua esistenza caotica. Nel caos, non esiste un cardine, spezzalo insieme alle sue ossa.
Combatti.
Vivi.
Perdonati. |