Voci Anarchiche

DUE

DIALOGO

Danny scende velocemente di casa e varca la porta dell'edifico. Si ritrova per le strade di Firenze e comincia a guardarsi attorno come per approfittare di qualche secondo di contemplazione. E' la sua prima volta in Italia. Un paese così strano per lui, un paese tanto contorto da potersi sbizzarrire a proprio piacimento. Non e' però il momento di pensare. E' il momento di andare.
Danny si dirige così verso il Cafè all'angolo della strada e nel frattempo si mette alle orecchie gli auricolari del suo I-Pod. Mentre la musica gli pervade le orecchie, comincia a ancora a ripensare titubante alle ultime parole di Alex e si chiede come diavolo fa quell'uomo ad osservarlo senza che lui se ne accorga.
sarà davvero un vampiro o cartomante maledetto? Bah, che cazzo ce ne fotte adesso..
La gente che cammina nel verso opposto a Danny lo guarda con aria curiosa, come a sottolineare il fatto che sia un forestiero sotto tutti i punti di vista. Altri sembrano riconoscerlo in quanto wrestler ma Danny si avvede di non dar troppo nell'occhio. Altri ancora sono indifferenti al suo passaggio, meglio così.
Arriva dopo qualche minuto al Cafè all'angolo e, non vedendo ancora nessuno, decide di prendere l'iniziativa e di sedersi ad un tavolo all'omnbra.
Un cameriere arriva e si mette al suo servizio.
Daniel ordina un thè freddo e quest'ultimo va via velocemente per poi servirlo al tavolo.
Nel frattempo l'irlandese si toglie gli auricolari dalle orecchie e sgranchisce nuovamente le ossa del collo. Si gratta poi il pizzetto guardandosi attorno, aspettando Alex.
Il thè arriva al tavolo, Daniel ringrazia e congeda l'uomo.
Comincia a berne il primo sorso quando una mano si poggia sulla sua spalla ed il thè gli va di traverso.
Si gira ancora scombussolato verso la mano e vede un uomo abbastanza alto, viso pallido quasi cadaverico, lineamenti slavi e lunghi capelli neri. Lo sguardo di un vapiro. Alexej Opale. Kain.

AO: Scusa il mio leggero ritardo..

Alex fa così per sedersi e declina gentilmente l'offerta di servizio del cameriere.
Danny intanto si riprende e risponde a suo tono.

DA: Sapevo che al nostro primo incontro io mi sarei preso una gran paura.

AO: Paura? Io correggerei con modestia in una "sorpresa".

DA: Ma parla come mangi..

AO: Ad ogni modo.. ..bella Firenze non è vero?

DA: Me lo hai già ripetuto per telefono. Ti ripeto che non son venuto qui per far il turista..

AO: Okay, okay. Male comunque. L'Italia per quanto una nazione ferita ha un'estetica che ha dell'incredibile.

DA. Parli alla persona sbagliata. Non sono di certo un'esteta.

AO: Infatti. Sei un diavolo irrequieto o anche peggio.

DA: Vogliamo passare la giornata a regalarci degli onorifici?

AO: No, per questa volta soddisfo subito le tue richieste. E per tanto, la domanda resta una: perchè sei venuto fin qui?

DA: ...per sapere un pò di te...

AO: Potevi benissimo chiamarmi al cellulare o a "casa" mia.

DA: Apparte che il numero della tua villa è sempre staccato... ..comunque volevo vederti di persona. E' incredibile come abbiamo potuto formare un'alleanza senza nemmeno vederci..

AO: Va del fenomenale direi. Ricordo ancora la sera in cui mi chiamasti al cellulare. Ti presentasti con queste esatte parole: "Sono un amorevole bastardo di periferia irlandese".

DA: E' il mio primo titolo onorifico. Ne vado fiero.

AO: Per uno che si accontenta di poco..

DA: Per uno che si accontenta e basta. Poco o molto, è un altro discorso.

AO: Certo certo.. ..e poi per telefono mi raccontasti anche che avevi in mente un progetto, un progetto "Chaos" e ti servivano wrestler da assoldare. Tipi anche come me.

DA: Guarda che lessi molto tempo prima la tua biografia e la tua scheda tecnica. Ho fiuto per quelli come te.

AO: Io penso tu abbia più il fiuto deviato per il fumo che per queste cose.

DA: Neghi di essere un professionista?

AO: Nego di essere un coerente, che è diverso. Ultimamente con il mondo del wrestling non vado molto d'accordo. Tanto che appena te ne sei andato per via dell'infortunio, io ho cominciato solo a jobbare.

DA: Mi dispiace.

AO: La colpa è anche tua.

DA: Lo so.

AO: Quando entrai a far parte del tuo gruppo, ho avuto modo anche di far evolvere il mio personaggio ma con risultati vani.

DA: Mi dispiace anche questo. L'infortunio fu anche solo un pretesto per me.

AO: Pretesto per mollare?

DA: Per recuperare.

AO: A che pro?

DA: A nessun pro purtroppo. Ho solamente accumulato tensione e ansia. Voglio solo tornare a lottare.

AO: E perchè non lo fai?

DA: Ci sto lavorando..

AO: Ci lavoravi anche per "Maniacs"?

Lo sguardo di Daniel diventa più serio e determinato, quasi a voler tener testa all'inquietante calma di Alexej.

DA: Sai bene da che parte sto in questo mondo. Faccio parte di tutti quelli che non hanno preso parte. Un fiero anarchico e anticonformista. Vivendo da molto tempo in questo particolare gruppo, so bene cosa si guadagna e coaa si perde diventando uno di loro.
Una cosa che si perde entrando a far parte dell'Anarchia, è l'attendibilità delle cose.

AO: Lo supponevo.

DA: Supponevi anche il fatto che un tale "sussurro" spedito da un sito totalmente privo di fondamenta e "anarchico" sotto tutti i punti di vista avrebbe potuto avvelenare anche l'orecchio della WBFF? Quello non è più un sussurro, è una voce anarchica.
Per colpa dei gestori di quel sito adesso ho ricevuto fin troppe chiamate. E sono leggermente stanco..

AO: Non ti resta che rientrare..

DA: Lo farò. Ma non ora. Passerà ancora qualche settimana prima di rientrare. Sarebbe più confermato un rientro al "People's choice" che lo show dopo-maniacs.

AO: Fai come vuoi...

DA: E tu invece? Tu che farai?

AO: La mia dimora. Sto lavorando sodo per restaurarla e magari per sfruttarla in qualche buona attività. Per adesso il wrestling non fa parte dei miei piani.

DA: Capisco.. ..altre "voci anarchiche" gridavano un tuo ritorno imminente in Germania.

AO: Detto in tuo linguaggio: cazzate orbe.

Daniel si mette a ridere.

DA: Allora ti rendio conto anche tu che non ci si può fidare di nessuno, nemmeno di un sito?

AO: Lo sapevo questo già prima ancora di te.

DA: Continua. Continua pure a fare il superiore. Prima o poi il tuo bel castello di carte cadrà.

Alexej sorride ed esce di tasca un mazzo di carte tarocche ancora sigillato.

AO: Vuoi che legga il tuo futuro.

DA: Bruciale quelle carte piuttosto.. ..a proposito, come sapevi che stavo in quel monolocale??

AO: Io ti osservo.

Danny deglutisce e dopo qualche secondo di alza dalla sedia.

DA: Credo che questa breve discussione terminerà qui. Non avevo in mente grandi domande da farti. Solo sapere come andavano le cose.

AO: Adesso puoi definirti contento?

DA: mm... ...no. non ancora.

AO: Tornerai là?

DA: Ci devo pensare Alex.. ..ci devo pensare.

AO: Torna senza indugi ad intrattenere la gente. Ti riesce benissimo come mestiere. Torna a lottare.

Danny fissa Kain un pò turbato e non risponde al consiglio. Si limita solo a rimettersi le cuffie. Poi chiude il loro dialogo in questa maniera.

DA: Ho un aereo da prendere vampiro. Torno alla casa madre tra i miei simili. Torno all'inferno.

Con un gesto, congeda e saluta l'italo-russo che resta seduto a fissarlo mentre va via.
Alex sorride, si alza dalla sedia e abbandona il cafè, ormai soddisfatto del primo e ultimo confronto avuto a faccia a faccia col suo "datore di lavoro": un diavolo in carne ed ossa.

(TO BE CONTINUED)