È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

War vol.2 ( Spot Garrett per UTP )

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2007 14:32
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 429
Post: 276
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
26/09/2007 22:31
 
Quota

I primi ad arrivare furono gli elicotteri: si avvicinarono all'isola con baldanza, credendo di avere a che fare solo con un pugno di terroristi; il comandante di quell'operazione, che era sul pattugliatore, aveva ordinato loro di sorvolare l'isola e fare a pezzi qualsiasi postazione difensiva avessero individuato.

I due piloti si fecero sotto: non riuscivano a vedere nulla, probabilmente le difese erano nascoste fra gli alberi. Gli avevano detto di stare attenti poiché da quell'isola erano partiti dei missili, ma durante il loro avvicinamento non erano stati disturbati, perciò si fecero velocemente incoscienti: si portarono sopra la scogliera, cercando di individuare difese, uomini, attrezzature; e alla fine individuarono diverse mitragliatrici, qualche mortaio e molti uomini mettersi al riparo; troppo facile, pensarono nella loro incoscienza, e si avvicinarono subito, intenzionati a lanciare i razzi e spianare la strada alle forze speciali; poi le videro, all'improvviso, troppo tardi per fare qualcosa: dalla montagna, attraverso aperture dissimulate, erano venute fuori le canne trinate di una serie di lanciamissili.



Burton era pronto: aveva atteso che gli elicotteri si avvicinassero prima di farsi vedere; sapeva di stare rischiando, che se quei due elicotteri avessero sparato i razzi contro i mercenari Garrett, se fosse sopravvissuto, prima lo avrebbe impiccato e poi gli avrebbe fatto molto male, ma voleva che fossero abbastanza vicini da colpirli senza possibilità di errore. Quando furono a trecento metri appena dalla montagna, ordinò ai suoi uomini:- Fuori i Tigercat!

Le postazioni furono aperte di volata, e i lanciamissili a corto raggio messi in posizione; in pochi secondi i due elicotteri furono inquadrati; era troppo tardi per fuggire, e la sola cosa che i piloti poterono fare, sapendo di essere caduti stupidamente in trappola e di essere morti ugualmente, fu prendere la mira contro la montagna e sparare una salva di razzi come inutile gesto di sfida. Gli ordigni si incrociarono nel cielo con una dozzina di missili Tigercat.

I razzi esplosero contro la roccia, smontando uno dei lanciamissili e uccidendo tre uomini, ma i due Sea King furono colpiti da tutti gli ordigni, sei ciascuno, ed esplosero come due petardi; nessuno di quelli a bordo ebbe scampo.



Garrett, che si era riparato in una postazione di sacchi di sabbia con Koskin e i suoi uomini; avevano già montato una serie di lanciamissili antiaerei portatili, ma probabilmente non sarebbero bastati a evitare loro di essere decimati; quando però vide cadere le carcasse dei due elicotteri abbattersi in fiamme sulla scogliera si alzò in piedi, mormorando soddisfatto:- Un gran bel colpo! Gli uomini di Greg sparano dritto! Un punto a favore nostro. Anzi, due!

Leonid era decisamente meno contento e ottimista:- Ora il pattugliatore si farà sotto ed inizierà a bombardare, e ci manderanno addosso quegli elicotteri con le forze speciali. Non abbiamo ancora vinto.

Garrett si voltò; aveva uno sguardo duro come l'acciaio:- Che vengano! Hanno intenzione di invadere la mia casa, il luogo che mi sono creato con le mie mani, e con le mani li macellerò! Nessuno di loro uscirà vivo da quì!



Il comandante canadese ordinò di far avvicinare il pattugliatore alla costa; il disastroso esito dell'attacco con gli elicotteri lo aveva duramente colpito, oltre a togliergli almeno la metà della sua potenza offensiva. Cominciava a rendersi conto di non avere a che fare con dei normali contrabbandieri; eppure doveva fare qualcosa, altrimenti anche gli uomini del Canadian Special Regiment, che stavano arrivando con gli elicotteri da trasporto, avrebbero fatto la stessa fine.

Ma chi diavolo poteva esserci su quell'isola? Terroristi, probabilmente. Magari Al Quaeda. O forse gli indipendentisti francesi del Quebec avevano alzato il tiro. Maledì mentalmente il suo governo, che si era rifiutato di chiedere aiuto agli americani, convinto di poter fare da solo. E ora toccava a lui, con pochi uomini e pochi mezzi, vedersela con quei pazzi armati fino ai denti.

S riscosse quando uno dei suoi ufficiali lo chiamò:- Signore, gli elicotteri comunicano di stare per iniziare l'avvicinamento finale. Che facciamo?

Era il momento di decidere qualcosa: se non dava loro una mano alla svelta gli elicotteri da trasporto avrebbero fatto la stessa fine dei due Sea King. Rimpianse di non avere più il comando del caccia Iroquois. I suoi lanciamissili avrebbero potuto dire la loro in quella battaglia che stava per cominciare. Si passò tristemente la mano sui capelli argentei: quel pattugliatore piccolo e poco armato avrebbe dovuto essere per lui l'anticamera della pensione, non credeva di doverlo condurre in battaglia. Eppure, anche se il pezzo da 40 mm di quella nave non avrebbe potuto fare molto contro le numerose postazioni lanciamissili di cui quell'isola sembrava dotata, doveva ad ogni costo distogliere in qualche modo l'attenzione dall'arrivo delle forze speciali, anche se questo rischiava di costargli la vita. Con voce sommessa ma rassegnata ordinò:- Portiamoci ad un miglio e mezzo dalla costa; pronti ad aprire il fuoco contro la montagna con il pezzo principale.


La radio di Garrett gracchiò:- Capo, quì Hollis. Il pattugliatore ha compiuto una virata e si sta avvicinando più o meno da sud. Credo si stia preparando ad attaccare, dirige verso la "Rocca".

Era così che loro chiamavano la montagna: "La Rocca". I giovani soldati l'avevano sempre considerata la fortezza centrale, l'ultima difesa in caso di attacco. Già si stavano preparando a combattere fino alla morte. Garrett però non l'aveva mai pensata così: per lui arrivare a quel punto voleva dire essere già battuti, e lui odiava perdere. Se un giorno si fosse arrivati ad una vera emergenza, lui non avrebbe esitato ad evaquare l'isola. E probabilmente ci sarebbero arrivati presto. Ma non ancora. Voleva far vedere i sorci verdi ai Canadesi ancora per un po'.

- Che stanno facendo gli elicotteri?

- Si avvicinano; saranno quì fra circa cinque minuti.

- E il pattugliatore quando sarà a distanza di tiro?

- Più o meno un minuto prima.

Garrett sorrise: era una tattica niente male, buona quando ci si sente in inferiorità; il comandante canadese doveva avere capito di essere messo male, e voleva attirare l'attenzione sul pattugliatore per coprire lo sbarco delle Forze Speciali; poco fine, senza dubbio; anche dispendioso, visto che sapeva che disponevano di missili antinave e che il pattugliatore era condannato se si avvicinava, ma di sicuro quell'uomo aveva coraggio. A Garrett quasi dispiacque di doverlo condannare a morte. Quasi.

- Burton, mi senti?- disse nella radio.

- Si, capo.- rispose l'inglese,- Quì va tutto bene, abbiamo perduto un lanciatore di missili Tigercat ma siamo pronti a ricominciare.

- Ascoltami bene: un pattugliatore si sta avvicinando all'isola, sarà alla distanza per sparare tra tre minuti circa. Lo vedi sul radar?

Burton ci mise qualche secondo prima di rispondere, poi tornò a parlare:- A poco meno di tre miglia a sud.

- E' lui. Piazza fuori gli RBS e gli Exocet; si aspettano che li attacchiamo, saranno pronti a compiere delle azioni elusive. Fateli a pezzi; occupatevi solo di quella barca. Agli elicotteri pensiamo noi.

- Fidati di me, capo. Non ti deluderemo.

- Lo spero per voi.- rispose gelido Garrett, e chiuse la comunicazione; si voltò verso Koskin, afferrando il mitra:- Fai preparare gli Stinger e le mitragliatrici; schiera i tuoi uomini intorno alla radura a ovest della "Rocca". Digli di lanciare solo quando saranno sulla verticale della radura, subito prima che facciano scendere i soldati. Credo che riusciremo ad abbatterne due, o forse tre prima che gli altri sbarchino le truppe, quindi i tuoi dovranno essere pronti a sparare appena toccheranno terra. Chiama anche Sardout, digli di puntare i suoi mortai al centro del nostro cerchio e di tirare appena cominceremo a sparare.

- Va bene, capo.- rispose il russo, e fece per allontanarsi e dare gli ordini.

- Leonid?

Koskin si voltò: il viso di Garrett era duro come l'acciaio, nei suoi occhi risplendeva un crudele fuoco:- Che nessuno di loro ne esca vivo!



La resistenza del pattugliatore non fu lunga: si gettò all'assalto come la cavalleria inglese a Balaklava, zigzagando e sparando all'impazzata; cinque o sei proiettili da 40 mm colpirono la roccia senza fare danni prima che una salva di missili RBS partisse dalle postazioni; al timone del pattugliatore però si era messo il vecchio capitano in persona, e con delle manovre pressoché folli ad alta velocità riuscì a far esplodere in mare tutti e sei i missili che Burton gli aveva lanciato contro. La piccola nave continuava a sparare. l'inglese, infuriato, fece lanciare due Exocet. Uno fu evitato grazie ad un'altra azzardata manovra, ma il secondo prese in pieno la sovratruttura. E, incredibile ma vero, attraversò le murate non corazzate come se fossero state di latta, uscì dall'altra parte ed esplose in mare.

L'inglese era inviperito: quel guscio di noce lo stava sfidando apertamente; fece perciò sparare una salva imponente: sei RBS e tre Exocet contemporaneamente, tutto quello che gli restava nelle armi.

Questa volta la piccola nave non ebbe scampo: colpita da almeno tre o quattro ordigni, saltò letteralmente in aria; il suo cannone ancora sparava; il vecchio capitano morì al timone.

Il silenzio calò sulla "Rocca". Non appena le armi si quietarono Burton poté sentire le ultime sventagliate di armi automatiche risuonare nella radura.



Tutto andò come Garrett aveva previsto: i cinque elicotteri arrivarono sulla radura, mentre il piccolo pattugliatore combatteva la sua impari battaglia contro i missili di Burton; probabilmente i piloti non si domandarono neanche perché non ci fosse opposizione, ringraziarono solo la loro buona stella e si prepararono a far scendere gli uomini del Canadian Special Regiment; erano solo centodieci, ma erano specialisti, armati fino ai denti; potevano vedersela con chiunque. Ma non potevano sapere con cosa avrebbero avuto a che fare.

Garrett attese che i portelloni venissero aperti, poi fece un semplice cenno con il braccio.

Quattro missili Stinger partirono all'unisono; due andarono a segno, e due elicotteri esplosero, cadendo a terra come torce accese; nessuno di quelli che erano a bordo sopravvisse.

Contemporaneamente tutte le armi automatiche si infiammarono, iniziando a sforacchiare gli altri tre; benché totalmente sorpresi, i soldati iniziarono a saltare a terra; molti furono falciati subito, altri riuscirono a mettersi al riparo dietro delle rocce o negli avvallamenti del terreno, e cercarono di rispondere al fuoco, ma erano pochi, tremendamente pochi. Un istante, e anche i mortai iniziarono a sparare, spargendo altra morte tra quegli uomini già condannati; una bomba colpì il rotore di uno degli elicotteri, che piroettando su se stesso si schiantò al suolo; solo sei di quelli che erano a bordo riuscirono ad uscire, e due vennero subito abbattuti.

Il tempo sembrava aver rallentato: i canadesi sapevano di essere morti comunque, ma volevano in tutti i modi combattere fino in ondo, fino alla morte, portare con se qualcuno di quegli uomini che li stavano sterminando. Un altro elicottero, fatto a pezzi dai proiettili, si afflosciò al suolo; l'ultimo, dopo che l'ultimo soldato ancora vivo fu saltato giù, con a bordo almeno na decina di cadaveri, cercò di riprendere quota, ma subito un altro Stinger lo colpì, facendolo esplodere.

In tutto non più di una ventina di canadesi erano ancora vivi, e cadevano uno dopo l'altro; anche Garrett faceva fuoco: scaricava il mitra, cambiava il caricatore e ricominciava a sparare. Ancora pochi secondi, poi saltò fuori dal riparo urlando come un pazzo, gettò il mitra, estrasse la Colt e si lanciò all'attacco; non ebbe bisogno di dare ordini, i suoi uomini lo seguirono da soli, come un'orda di demoni.

La dozzina di soldati ancora vivi non ebbe scampo: fu sommersa da quei diavoli dell'Inferno, e ben presto nessuno di loro fu più vivo. Quando si fermò Garrett aveva la pistola scarrellata e il coltello piantato nella gola di un soldato, che ancora rantolava. Era finita. Oltre centoventi uomini erano stati uccisi; nessuno dei mercenari era morto, una mezza dozzina erano stati lievemente feriti.

Si voltò verso Koskin, che era un paio di metri dietro di lui, con la pistola in mano che gli pendeva lungo il fianco; il russo poté vedere che sul suo volto era dipinta una sadica soddisfazione:- Pratica chiusa. Ora rientriamo, dobbiamo organizzarci.

- E i cadaveri?

L'ex marine sorrise sadicamente:- Ci sono gabbiani su questo scoglio?

Il russo annuì, orripilato da quello che stava per sentire.

- E allora che ci pensino loro!





Una volta preso atto del massacro subito, i canadesi caddero preda dello sconforto: da quando il loro esercito si era separato da quello inglese, mai era accaduto un simile disastro. ma ben presto al dolore si sostituì la rebbia: il Comando voleva vendetta, e i soldati erano decisi a dargliela.

La mattina dopo dodici F-18 compirono una serie di passaggi sul'isola, lanciando tonnellate di bombe e missili aria terra, trasformando il bosco di conifere in un inferno di fuoco, facendo crollare ampi pezzi della montagna; neanche un colpo fu sparato contro di loro.

Poche ore dopo due cacciatorpediniere giunsero in prossimità del campo di battaglia e ripresero il bombardamento, continuando a polverizzare l'isola per mezzora; poi un intero battaglione del Royal Canadian Regiment si avvicinò alla terra su dei gommoni. Era stato ordinato loro di non far prigionieri.

Non trovarono nulla; solo i cadaveri della battaglia del giorno prima, postazioni difensive abbandonate e devastate, una base nella montagna semidistrutta ma svuotata. non c'era più nessuno dei terroristi, né vivo né morto.

Il maggiore che aveva comandato lo sbarco, rendendosi conto di quello che era successo, si tolse l'elmetto e lo scagliò a terra con rabbia:- Maledetti bastardi! Ci hanno fregato! Sono scappati!

OFFLINE
Scheda Utente
Post: 429
Post: 276
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
26/09/2007 22:31
 
Quota

Ragazzi, ho lavorato a tempo di record per scrivere questo spot, quindi COMMENTATE!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 11.140
Post: 2.462
Registrato il: 06/08/2006
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Power Handler
Main Eventer
Jaz / Cazador / McClure
27/09/2007 15:45
 
Quota

"Magari Al Quaeda"


senza U [SM=g27828]

cmq lo stile c'è, però possibile che Garrett semrpe storie di guerra c'ha? [SM=g27828]
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 431
Post: 278
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
27/09/2007 21:24
 
Quota

Mah...insomma Dib considera che è pur sempre un mercenario, non è che posso fargli fare storie d'amore! [SM=x1183763]

Comunque ho capito cosa intendi, sto già pensando al prossimo e a come variare.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 31.623
Post: 6.573
Registrato il: 12/07/2006
Città: VERCELLI
Età: 39
Sesso: Maschile
CITH - Boss WBFF
Wrestler of the Decade
Ava Misfit
The Boss
27/09/2007 21:49
 
Quota

mucho bueno. A parte che arrivo da una trentina di minuti a giocare ad Halo 3 (prima di perdere la vista per la stanchezza), perciò mi è sembrato di essere ancora nel gioco.
Uno spot che sa far vivere una grande atmosfera, ma i canadesi restano mitici.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 433
Post: 280
Registrato il: 11/11/2006
Sesso: Maschile
Handler
Tag Team Champion
Mark Harrison/Jonathan Garrett
27/09/2007 22:31
 
Quota

Grazie CITH, ti assicuro che scriverlo è stata una battaglia anche peggiore di quella sostenuta da Garrett!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 8.362
Post: 863
Registrato il: 29/12/2006
Città: MONZA
Età: 36
Sesso: Femminile
Power Handler
Uppercarder
Problem Solver
28/09/2007 21:12
 
Quota

Bello spot per Garrett... [SM=x1183762]
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 6.508
Post: 3.853
Registrato il: 05/09/2006
Città: SESTO CALENDE
Età: 33
Sesso: Maschile
Handler
Undisputed Champion
Bass
30/09/2007 14:32
 
Quota

sarà che non ci capisco un cazzo, ma è lo spot che mi ha deluso magiormente a sto giro, per uno spotter come marco mi aspettavo uno spot migliore.

Garrett deve smetterla di parlare solo di guerra secondo me..
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:44. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com