| | | OFFLINE | | | Post: 47 Post: 16 | Registrato il: 28/08/2007 | Sesso: Maschile | Handler | New Star | Andreas Von Luther/Justice Squad | |
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23/09/2007 13:45 | |
È notte ormai, palle di fieno circondano un misera casa di legno in un deserto di campi di grano..
Le luci nella casupola sono ancora accese, c'è solo un individuo in casa.. Si dirige da una stanza all' altra molto pensieroso.. ogni tanto la sua testa sbuca dalle piccole finestre per vedere se arriva qualcuno, ma non c' è anima viva..
Proprio quando la figura richiude la finestrella un uomo inizia a incamminarsi verso la casa; è ciondolante e fa fatica a reggersi in piedi e con lui c'è un tizio che lo sostiene.. finalmente arrivano alla casa, i due uomini bussano alla porta mentre colui che si trovava in casa si affretta ad aprire..
“Buonasera Andreas, sono venuto a riportare tuo padre!”
A.:”Grazie, sei sempre molto cortese… ha bevuto anche stasera?!
“Sì ragazzo, non riesco proprio a farlo smettere, ogni volta dice che ne prende solo un boccale e poi ci manca poco che scoppi…”
A.:”Va bene, grazie e buonanotte John!”
“Anche a te!”
Uno dei due uomini se ne va molto lentamente dalla abitazione volgendo lo sguardo indietro qualche volta per vedere se è tutto a posto..
Le immagini ora si spostano nella casupola dove il ragazzo aiuta il signore a sedersi sulla poltrona, poi va in cucina e prende da un armadio una bottiglietta di acqua tonica e costringe l' ubriaco a bere.. pochi secondi dopo l' individuo corre verso una stanza che si scopre bagno e inizia a vomitare a causa dei forti dolori…
Ritorna nel salotto principale pochi minuti di dopo e il giovane inizia a sistemare il divano per la notte..
A.:”Allora, anche stanotte a bere eh?”
“Non è vero! Io ho buttato giù solo mezzo boccale di birra! Niente di più!”
A::”Non raccontare palle, me lo ha detto anche John prima che ti sei scolato un barile!”
“Allora John mente! Io non ho bevuto un bel niente!!” Subito dopo però cade stramazzato sul divano senza riuscire a reggersi in piedi…
A.:”Che ho detto? Guardati, sei uno straccio! Non ti sembra di aver esagerato?”
“Lasciami stare!! Anche tua madre mi assillava ogni notte!”
A.:”E faceva bene! Se ti rimproverava era solo per il tuo bene!!”
“Non dire cazzate! Era solo una rompicoglioni!! Ogni sera sempre la stessa storia: E non dovresti fare così e dovresti limitarti etc.etc.”
A.:”Diamine papà! Lo sai che l' alcool ti sta uccidendo! Te lo ha detto anche il dottore che devi smettere!!”
“Il dottore è solo una testa di cazzo! Non capisce che la birra fa bene!!”
A.:”Non dire minchiate!! Il tuo stomaco è ridotto a niente! Non ti resta nemmeno tanto da vivere!!”
“Anche tua madre diceva sempre così! Il fatto è che era un puttana e basta! Come te del resto! Sei sempre in giro con i tuoi amici e mai fai uno sforzo per impegnarti! Sei rimasto come in Inghilterra Andreas, come quando eravamo ricchi!”
A.:”Come ti permetti di offendere mia madre?! E poi ti ricordo se adesso no siamo più ricchi è colpa tua! In più non lavori e non fai niente per aiutare!”
D' un tratto il padre si alza, si avvicina ad Andreas e senza nemmeno rendersene conto, gli molla un ceffone sulla guancia! Andreas cade e si appoggia al tavolo mentre l' altro uomo si avvicina con in mano un coltello da cucina… ora è sempre più vicino ma ad un tratto, proprio mentre stava sferrando un colpo, il ragazzo gli si para davanti e gli blocca la mano; il padre molla la presa e il coltello cade sulla pentola sul tavolo provocando un fastidioso tintinnio…
A.:”Cosa volevi fare? Lo sai che è pericoloso usare le armi!”
“Non so cosa mi sia preso…perdonami!”
A.:”Questa è la 7° volta che ci provi in una settimana… ora basta… se non ti decidi a cambiare me ne vado…”
“Non puoi andartene sono stato chiaro? Io sono tuo padre e ho il compito di custodirti!!”
A.:”Spero di essere stato chiaro.. è l' ultima volta…”
Ora la luce viene spenta nelle stanze e il ragazzo si addormenta nel suo ruvido letto…
Ad un tratto si ritrova in casa sua, in piedi… sta preparando la cena… ad un tratto la porta si apre e si presenta suo padre.. è pallido in volto… si avvicina a lui con fare misterioso; ad un tratto infila la mano nel vecchio giaccone del nonno, ne estrae una pistola e la punta contro Andreas! Il ragazzo tenta di scappare ma non ci riesce!! È bloccato! Il padre gli si avvicina, gli punta la pistola in fronte.. Sta per premere il grilletto..BOOM!
Ad un tratto si ritrova nel suo letto disorientato e freddo… era solo un brutto incubo grazie a Dio. Tira un sospiro di sollievo Andreas che ora ripensa a tutto..
“E se fosse una visione? Se mio padre un giorno facesse veramente così? Se veramente mi uccidesse? Forse è meglio andarsene.. già è meglio così.:”
Andreas si alza e si dirige verso un grande armadio situato in un angolo della stretta e buia stanza.. lo apre e prende tutti i pochi indumenti riposti in esso, li mette in valigia e esce dalla stanza; si avvicina all' uscio.. è titubante ad aprire.. guarda verso suo padre, gli riviene in mento l' incubo.. si gira verso la porta e decide.. se ne deve andare.. gira la serratura e esce da quella casetta che forse mai più avrebbe rivisto e scomparve nel buio della notte.. per ritrovarsi solo, come un cane.. girava ancora attorno a casa sua.. indeciso su cosa fare. Ogni tanto pensava che forse sarebbe stato meglio ritornare, suo padre era malato, non ce l’ avrebbe fatta da solo.. ora aveva deciso. Si riavvicina alla porta di legno con molte tarlature, mette la mano sulla maniglia, sta per spingerla giù.. ma improvvisamente si blocca e gli ritorna in mente il sogno.. suo padre con in mano la pistola, il cappotto del nonno, lui che era bloccato.. e improvvisamente si gira.. e vede suo padre.. pallido, con il cappotto, con la pistola che gli si avvicina.. sta cercando di scappare ma la maniglia è incollata alla sua mano! È bloccato! Tutto d’ un tratto però si risveglia. È per strada, avvolto nei suoi stracci, sotto una forte pioggia.. gli è ritornato in mente il sogno.. e ora sa che non deve più tornare a casa. Si rialza dalla terra fangosa e si incammina lungo la strada, all’ improvviso vede una macchina.. allunga la mano ed ecco che l’ automobile si ferma. È una Wolsfwagen molto vecchia e polverosa ed ecco che il guidatore gli apre la portiera, Andreas sale e ringrazia. Il suo “autista” è un uomo di colore, rasato a zero e con gli occhi bruni, indossa una camicetta bianca e porta dei jeans, all’ improvviso gli rivolge la parola:”Ciao amico, come ti chiami?”
“Mi chiamo Andreas, Andreas Von Luther”
“Che strano nome, da dove vieni?”
“NewCastle, Inghilterra, però abito qui da molti anni..”
“Ok, Andreas,io sono Karl, vengo dall’ Etiopia, sono dovuto scappare perché c’ era guerra e mio padre era stato ucciso…”
“Ti manca tuo padre?”
“Molto..”
Mi fermo a pensare.. lui è scappato per motivi seri di casa.. io invece? Perché mio padre beve.. sono un’ essere infame, forse farei meglio a tornare a casa.. mi riporta però alla realtà la domanda dell’ africano.
“Dove ti devo portare amico?”
Lascio perdere i miei pensieri inutili e mi rivolgo a Karl..
“Lontano Karl, portami lontano..”
Da quella notte è iniziato il viaggio di Andreas, un viaggio che lo avrebbe riportato alla gloria e un viaggio che avrebbe destinato l’ inizio della nuova era del wrestling…
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“E chi l’ avrebbe detto? Da quella pessima serata riuscii a scalare il mondo del wrestling entertainment..”
“Da quel infausto giorno in cui lasciai ciò che mi rimaneva della mia famiglia io faticai per arrivare fino ad oggi, fino a diventare campione del mondo della BWF..
Fino a schienare Shagrath nella WXS e a sconfiggere Elisha Blake nella BFC...”
“E tutto questo non lo ho fatto da solo.. mi hanno aiutato i miei amici.. mi ha aiutato Karl.. me lo ricordo ancora, quella notte in cui per strada vidi gli abbaglianti della sua vecchia e polverosa Wolfswagen...
Lui mi portò via da lì e mi condusse a casa sua, a Houston, dove intrapresi i miei primi allenamenti da wrestler e da dove cominciò la mia vita..”
Adesso sono qui, al Summer Challenge con altri atleti determinati quanto me a ottenere la vittoria del torneo, ma io non gliela concederò tanto facilmente
Io sono Andreas “The King” Von Luther.. e il mio unico scopo è:
VINCERE. |