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Post: 2.421 | Registrato il: 18/10/2006 | Città: SERRAVALLE PISTOIESE | Età: 37 | Sesso: Maschile | Power Handler | Main Eventer | Nick Porter/Kastriotis | |
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  25/07/2007 02:57 | |
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin………
E un’altra nottata di sonno è finita, interrotta come al solito dalla mia odiatissima sveglia, ormai divenuta per me una nemesi. Ma stamani però mi sento di buon’umore, la mia intenzione di afferrarla e scagliarla contro la parete è molto inferiore al solito e mi sento in gran forma.
E’ un periodo piuttosto positivo questo, almeno da un lato, infatti se la mia carriera di lottatore non si trova ad alti vertici, questo fatto è compensato dalla mia carriera giornalistica che invece va a gonfie vele.
E il motivo è facilmente intuibile: aver cambiato il titolo di un articolo da un anonimo “Svaligiato negozio esoterico” a un ben più glorioso “Giornalista e reporter catturano svaligiatori” è una cosa di gran vanto, non pensate?
Proprio così, Cyril ed io abbiamo fatto una grandiosa pubblicità al nostro giornale e ora ci stiamo godendo i frutti del nostro operato, una maggiore fiducia che ci consente di ottenere finalmente servizi molto più interessanti quindi più denaro, oltre che ammirazione e complimenti da tutti i colleghi (e anche qualche frecciata di gelosia, ma questo rende ancora più godibile il tutto); l’unico a non aver dimostrato apertamente un po’ di apprezzamento è Runnels, che ha commentato con un “non montatevi la testa, pivelli! Ai miei occhi valete ancora quanto uno sputo!”. Ma i nuovi servizi che ci vengono affidati dimostrano il contrario…
Insomma, finalmente sto vivendo un periodo positivo e niente potrà impedirmi di assaporarlo a pieno. Questo è quello che penso mentre esco dal mio solito bar dopo aver compiuto il rito del “cappuccino e ciambelle”, quando ad un certo punto lo sportello di un furgone parcheggiato adiacente al marciapiede si apre e ne escono dei tizi che mi afferrano e mi trascinano con la forza all’interno del mezzo.
Che diavolo mi sta per accadere?
Lo sportello viene chiuso mentre due dei tipi di prima continuano a trattenermi, sono di robusta corporatura e ogni mio tentativo di liberarmi risulta vano, così mi calmo arrendendomi almeno per il momento in attesa di un momento più propizio per fuggire.
Una volta che mi sono calmato scruto la situazione attorno a me, niente di speciale, è piuttosto buio e l’interno è vuoto. Perfetto, sono stato rapito da dei poveracci…
Intanto il furgone è stato messo in moto, e il tipo che ha chiuso la portiera si siede di fronte a me, faccia a faccia, aprendo la bocca per pronunciare parola.
???: “Ci scusi per il trattamento brusco, signor Porter”
Accipicchia, sono stato rapito da dei gentiluomini!
Ma preferisco tenere la battuta per me evitando di rischiare grosso, quindi cerco di ottenere almeno le informazioni basilari…
Nick: “Chi diavolo siete?”
???: “Domanda più che legittima, credo che questo risponderà ai suoi dubbi…”
Si infila la mano nel taschino della giacca e ne tira fuori il portafoglio mostrandomelo ad un palmo dal naso, e la mia attenzione viene attirata da una placca luccicante al suo interno.
N: “Cos’è? La medaglia delle Giovani Marmotte?”
???: “Molto divertente, ma non è così. Sono un agente di polizia in borghese.”
N: “Fico, e che volete da me?”
Poliziotto: “Beh, vogliamo il suo aiuto”
E a questo punto non la reggo più…
N: “Allora, spiegatemi bene: voi senza dirmi nemmeno ‘buongiorno’ mi strappate da terra inscenando un rapimento all’interno di un cesso sulle ruote, per chiedere il mio aiuto???”
P: “In parole molto povere…sì”
N: “E cosa vorrebbe da un povero lavoratore sfruttato la polizia? Se è per la violazione della privacy tanti saluti!”
E con la mia linguaccia lunga sono riuscito a far danni, ecco che lo sbirro si infuria…
P: “Senti, idiota, non sono qui per ascoltare stupide battutine del c***o! Stai a sentire ciò che ho da dirti senza fiatare o ti garantisco che avrai problemi con la legge per tutto il resto della tua vita!”
E allora chiudo il becco, sorpreso dall’improvviso cambio di umore del tizio che mi è di fronte. Cosa può far perdere la pazienza in un sospiro ad un agente in servizio?
Notando il mio silenzio si calma riprendendo il controllo di sé stesso, per continuare la spiegazione.
P: “Come stavo dicendo, abbiamo bisogno del tuo aiuto ma soprattutto, delle tue doti di fotografo per ottenere prove che ci permettano di incriminare un noto contrabbandiere che ha monopolizzato il commercio illegale di tutto lo stato del Michigan”
N: “Interessante…ma perché proprio io? Non credo che la mia abilità di fotografo possa aver raggiunto un simile livello di notorietà…”
P: “Invece in parte è proprio così, ma inoltre avevamo bisogno di qualcuno che non fosse nuovo a simili affari criminali…”
N: “Io sono della 8 Mile!”
P: “Ma cosa c’entra?”
N: “C’entra sempre”
P: “Falla finita! Mi riferivo alla cattura per mano tua dei Duckers, il caso di svaligiamento del negozio esoterico che tu stesso hai risolto!”
N: “Ah capisco, in effetti in quel caso ho dato sfoggio delle mie abilità…”
Quelle che si chiamano volgarmente “botte di culo”, ma forse complice la serietà della situazione, o la mia arroganza, evito di dire al poliziotto di fronte a me che quella volta solo delle coincidenze mi hanno permesso di risalire ai banditi, ma soprattutto che se non fosse intervenuto il mio collega Cyril Myers a quest’ora riposerei tre metri sotto terra…
P: “Allora, il tuo obbiettivo si chiama Ralph Caruso e grazie ad una soffiata abbiamo saputo che si incontrerà con un cliente tra circa un’ora e mezza nel punto che tra poco ti indicheremo. Il tuo compito sarà…”
N: “Ma se avete tutte queste informazioni perché non lo catturate e basta?”
P: “Vogliamo evitare un conflitto armato, quindi vogliamo solo ottenere prove con le quali sporgere denuncia per sbattere questo figlio di buona donna in galera, e sarai tu a procurarcele scattando foto senza farti beccare! Chiaro?”
N: “Ma tutti questi sospetti saranno venuti fuori in qualche modo, perché non…”
P: “Senti, noi svolgiamo il nostro mestiere come sappiamo fare e nessun reporter può permettersi di contestarlo o renderlo più efficiente! Tu dovrai svolgere il tuo lavoro come sempre ma stavolta lo farai per noi! Ecco dove dovrai recarti con il tuo macchinario…”
E così ricevo le mie dritte, pur sentendo che qualcosa puzza sono pronto a svolgerle sperando che Dio me la mandi buona impedendo a questo Ralph Caruso di scoprirmi e riempirmi di piombo, ma anche che faccia in modo che Runnels proprio oggi si ammali e si prenda una giornata di riposo o qualche miracolo del genere, perché quello mi scuoia appena scopre che non posso venire al lavoro…
Raggiungo il luogo designato, un vicolo con ampio spazio sufficiente a contenere automobili, ora il mio pensiero è rivolto tutto a trovarmi un nascondiglio che mi valga la sopravvivenza agendo indisturbato. Salgo in cima alle scalette di servizio di un condominio abbandonato, non una postazione comoda ma piuttosto sicura, e così spengo il telefono cellulare per non rischiare che squilli, immaginatevi se dovessi perdere la vita perché Runnels incazzato mi telefona chiedendomi perché non sono al lavoro.
Passa il tempo e puntuali come orologi svizzeri, sopraggiungono un paio di lussuose automobili dalle quali scendono dei gorilla di colore che controllano la situazione, dando poi il segnale di via libera al loro capo, ovvero proprio Caruso, completamente vestito di bianco con i suoi capelli impomatati che da questa altezza paiono luccicare. Hanno curiosi costumi questi italoamericani…
Arriva un’altra automobile, la situazione si ripete: gorilla che scendono per primi, poi tocca al capo. Stavolta un ometto corpulento visibilmente più anziano di Caruso; i due si scambiano calorosi abbracci per poi parlare di affari, e io evitando di essere controluce ed essere scoperto comincio a scattare foto su foto mentre Caruso mostra la merce per poi ricevere una valigetta piena di soldi. Bella vita quella del trafficante…
Finalmente la transizione si conclude, il primo ad andarsene è il cliente visibilmente soddisfatto mentre Caruso si dilunga ancora, mettendomi ansia dato che non vedevo l’ora di tornare ad essere un semplice fotoreporter…
CAZZO! I PICCIONI!!!
Uno stormo di piccioni vola sulle scale di servizio proprio dove mi trovo io catturando l’attenzione del contrabbandiere, e alcuni di questi sfottuti volatili mi si posa addosso costringendomi a dimenarmi per scacciarli. Temo che causeranno la peggior cosa possibile in questo momento…
Caruso: “TU! Scendi se non vuoi essere riempito di piombo!”
Per colpa dei piccioni.
Che vergogna…
Morire a causa dei topi volanti.
La sfiga mi porterà nella tomba.
Non posso far altro che scendere lasciando però la macchina fotografica ben nascosta sulle scalette, se proprio devo morire almeno voglio tentare di impedirlo giocandomi il tutto per tutto.
C: “Allora, piaciuto lo spettacolo?”
N: “Non male davvero, lei ha il naso per gli affari”
C: “Eh già, senza un po’ di fiuto non sarei arrivato dove sono, posso ritenermi soddisfatto di ciò che ho ottenuto in questa pazza capricciosa vita dove ho cominciato partendo da zero diventando il numero uno, almeno nel mio campo. Quanto a te, figliolo, vuoi la pallottola conficcata in testa o nel cuore?”
N: “Posso chiedere l’aiuto del pubblico?”
C: “Non credo ci sarà molta gente al tuo funerale dato che il tuo cadavere finirà ai pesci. Se non altro mi fa piacere notare che hai la battuta pronta. Mi piacciono i ragazzi come te, figliolo…”
N: “Anche lei non è da meno, signore…”
C: “Mi do da fare…”
N: “Anche il mio capo”
Caruso scambia delle rapide occhiate ai suoi gorilla, per poi rivolgersi nuovamente a me, che mi sto ancora giocando il tutto per tutto.
C: “E chi sarebbe il tuo capo, ragazzo?”
N: “Non conosce Derek Runnels?”
C: “Mai sentito”
N: “Ma lui conosce lei, signor Caruso, ed è molto interessato alla sua merce”
C: “E chi manderebbe un suo sottoposto a spiare un professionista col quale vorrebbe avere un rapporto di lavoro?”
N: “Derek Runnels, è ovvio! Lei non lo ha mai fatto?”
C: “…”
N: “Allora, che ne dice?”
C: “Sono molto incerto, figliolo, ma di una cosa sono certo: tutti sanno che a prendere in giro Ralph Caruso ci si fa male. E credo che anche tu lo sappia bene, quindi lasciami fissare pure ora e luogo d’incontro! Ma attento, perché se sgarri finisci male!”
N: “Non sgarrerò!”
E così mi ritrovo a fissare un appuntamento col più potente contrabbandiere del Michigan, ancora domandandomi come sia riuscito a conquistare la fiducia di quest’uomo, probabilmente a causa della sua arroganza e sicurezza in sé stesso dovuta ad anni di lavoro sporco senza mai fallire. Ma mi sto domandando anche come io abbia fatto a usare il nome del direttore del giornale per cui lavoro spacciandolo per un amante del commercio illegale.
Vorrei poter dire di essere stato in gamba, ma non posso, perché ho fallito la mia vera missione ovvero quella di fare semplicemente fotografie per poi tornare alla mia vita mondana. Adesso cosa dico alla polizia?
E allora telefono al numero che mi hanno fornito per avvertirli del cambiamento di programma.
“Spiacenti, il suo credito è esaurito…”
E adesso? Devo ricaricare il telefono, quando ecco che ricevo una telefonata e mi immagino che si tratti della redazione del giornale, infuriati per il mio inatteso ritardo.
Chi si sarà incaricato di chiamarmi?
Runnels in persona si sarà preso la briga di rintracciarmi?
Magari la Taylor per la quale ho una cotta?
E leggendo che sul display compare il nominativo “Cyril Myers” mi cadono i testicoli.
CM: “Pronto Nick? Dove sei finito? Runnels è infuriato per il tuo ritardo, perché non hai chiamato?”
N: “Senti Cyril, non ho potuto chiamare perché il credito è esaurito…e poi sono incasinato quindi avverti che mi prendo una giornata di riposo!”
CM: “Dove ti trovi?”
N: “Piazza Hart, ma…”
CM: “Ti raggiungo subito!”
N: “No, Asp…”
“Click!”
E adesso mi tocca aspettare l’arrivo di Cyril! Dannazione, e perché la polizia non si è presa la briga di chiamarmi? Pensano che la transizione non sia ancora conclusa?
Fortunatamente la sede giornalistica non è lontana ed infatti dopo dieci minuti Cyril è già qua, userò il suo cellulare per telefonare…
CM: “Mitico Nick! Che ti è successo?”
N: “Pochi convenevoli, dammi il tuo cellulare!”
CM: “Cosa ci dev…”
N: “Veloce, è urgente!”
Cyril prende il suo telefono dalla tasca, preme qualche tasto per sbloccare la tastiera immagino e me lo presta. Effettuo la chiamata da anonimo e mi preparo a parlare sottovoce e allontanandomi di qualche metro dal mio partner di lavoro, per non farlo ascoltare.
Poliziotto: “Pronto?”
N: “Sono Nick”
P: “Bene, hai le foto?”
N: “C’è stato un piccolo imprevisto…”
Fortunatamente la prende meglio del previsto, così gli spiego che ora ho un appuntamento con Caruso al molo 13 oggi pomeriggio alle 16. L’agente mi spiega che a questo punto saranno costretti ad intervenire e sarà necessario prepararsi ad un eventuale conflitto armato; mi dà le istruzioni necessarie e chiude la chiamata, così che posso restituire il cellulare a Cyril.
CM: “Nick, non mi hai ancora spiegato cosa c’è che non va!”
N: “E non lo farò, Cyril! Ho guai seri e nessuna intenzione di confidarli, ora torna al lavoro e grazie per la telefonata!”
CM: “Nick, se hai bisogno posso aiutarti…”
N: “VAI!”
Mi spiace trattarlo così, è un bravo ragazzo ma troppo curioso e io adesso ho le palle girate a causa di questa situazione intrigata nella quale non mi sono mai trovato ad avere a che fare. Penso sia meglio procurarsi un giubbotto antiproiettile o un amuleto come l’altra volta…
Sono al molo 13 e l’ora prestabilita si avvicina, inutile dire che sono teso come una corda di violino dato che l’unica cosa che posso fare è mettermi in mano alla polizia, con la quale non ho avuto contatto dall’ultima chiamata col telefono di Cyril. Ho paura, cazzo, e sapere che mi trovo su un molo nominato con un numero che porta sfiga non mi aiuta. Dannazione, la sfiga…
Ed ecco che arrivano le due auto di Caruso.
Stessa scena, gorilla fuori con l’italoamericano a seguire con la sua testa luccicante.
C: “Ragazzo, vedo che sei solo…il tuo capo?”
N: “Sono il suo braccio destro, ha mandato solo me ad occuparmi di queste semplici transizioni”
C: “Sai, la prima volta avevo solo il sospetto che tu non stessi dicendo la verità…adesso per me sei come un libro aperto. Stai mentendo, e chi mente a Caruso muore. Mi spiace!”
N: “Glom…”
C: “CHE DIAV…”
E finalmente suonarono le sirene, non ero stato abbandonato dopo tutto! Finalmente la polizia era giunta ed io ero salvo. Le volanti circondano i presenti e gli agenti scendono puntandoci le pistole contro, cerco il volto dell’agente con cui ho programmato tutto, ma stranamente non lo vedo.
In compenso si avvicina un altro, gli vengo incontro e lui in risposta mi punta la pistola alla tempia, mi gira un braccio dietro la schiena e mi sbatte sul cofano dell’auto.
N: “M-ma che ho fatto?”
Agente: “Silenzio! Tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te in tribunale!”
N: “Ma io sono dalla vostra parte! Qual è l’accusa???”
A. “Commercio illegale col qui presente Ralph Caruso!”
Com’è possibile?
Adesso mi trovo in cella, accusato di contrabbando quando ero convinto di essere dalla parte dei buoni. Dannazione, ho cooperato con un poliziotto e pare che questo non esista, e nessuno crede alla mia versione dei fatti. Cazzo, non posso stare dietro ad una cella sapendo che sono innoc…
“Sei libero di andare”
La sentinella ha appena aperto la cella. Allora la mia versione dei fatti è stata accettata?
“Nick!”
N: “Cyril?”
Adesso sono fuori dalla prigione, come cambiano inaspettatamente le situazioni da un momento ad un altro.
N: “Mi stai dicendo che sono stato usato da dei criminali?!?”
CM: “Esatto, ma tu non potevi saperlo. I tizi che ti hanno portato via stamani non erano poliziotti ma bensì i ricettatori dei Duckers, intenzionati a vendicarsi per aver rovinato il loro affare del negozio esoterico la volta scorsa”
N: “Ma non gli bastava uccidermi subito?”
CM: “No, dato che sei un fotografo ti hanno usato per immischiarti con Caruso, infatti se tu avessi portato loro le foto che lo incolpavano rivelando che egli è il più grande contrabbandiere del Michigan, avrebbero potuto farle avere alla polizia facendolo così arrestare togliendosi il più pericoloso concorrente dalla piazza, per poi toglierti di mezzo uccidendoti dopo averti sfruttato. Due piccioni con una fava, insomma”
N: “Ma io sono stato scoperto…”
CM: “Quello è stato un imprevisto come è incredibile che Caruso ti abbia lasciato vivo e addirittura abbia fissato con te un appuntamento. I ricettatori allora hanno deciso di cogliere la palla al balzo e chiamare la polizia, così sia Caruso che tu sareste finiti in prigione colti con le mani nel sacco e loro l’avrebbero comunque avuta vinta. E così sarebbe andato se…”
N: “Se…Appunto! Spiegami com’è che sono libero!”
CM: “Perché avevo una prova per scagionarti!”
N: “Quale?”
CM: “Tu hai chiamato i finti poliziotti col mio telefono, ricordi? Ecco, io ho attivato la registrazione della chiamata, così ho registrato la vostra conversazione e quella è stata la prova che ti ha scagionato!”
N: “Cazzo, Cyril! Sei un investigatore migliore della Signora in Giallo!”
CM: “Figuriamoci…ehi, perché ti gratti le palle?”
N: “Perché la Signora in Giallo porta sfiga”
CM: “Ah…vabbè, direi che possiamo andare…”
N: “E io dico che anche stavolta devo ringraziarti…ma spiegami una cosa”
CM: “Cosa?”
N: “Perché hai registrato la chiamata?”
CM: “Ehm…ecco…io…curiosità”
N: “E poi sono io quello che infrange la privacy!”
E così, è nuovamente grazie a Cyril se sono sano e salvo. Io che lo reputavo un grosso e grasso imbranato sto cambiando completamente opinione su di lui. E’ proprio vero che l’apparenza inganna…
Adesso sembra quasi che Cyril sia il mio angelo custode.
Oddio, che schifo!
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