| | | OFFLINE | | Post: 6.335 Post: 3.727 | Registrato il: 05/09/2006 | Città: SESTO CALENDE | Età: 33 | Sesso: Maschile | Handler | Undisputed Champion | Bass | |
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24/07/2007 00:09 | |
Spot Bass x Blood River 2007
Non so dove mi trovavo.
Era freddo, probabilmente era inverno, visto il paesaggio riempito di candida neve.
Ero steso su una panchina, sicuramente ero a Central Park.
Due erano le cose brutte.
La prima è che sentivo nel mio corpo una sensazione di merda, come se stessi per vomitare.
La seconda, e peggiore, è che non mi ricordavo assolutamente nulla degli eventi del mio recente passato.
Vediamo Mark seduto in un bar in un pomeriggio della trafficatissima New York, sta scrivendo quelle parole su un bloc notes, come se volesse tenere un diario della sua attività di cacciatore.
Bianco... Come un flash sparato dritto nelle pupille.
Mark cadde con uno scatto violento all'indietro, in preda ad una crisi convulsiva, venne subito soccorso.
Parecchie ore dopo.
Mark: D-d-ove sono??
Dottor.Pivetta: Lei è stto trasportato d'urgenza al Princenton Plansboro, ha avuto una forte crisi epilettica. Ha mai sofferto di epilessia in passato?
Mark: No, io sono nato da poco.
Dott.Pivetta: Come scusi?
Mark: Non si arrovelli dottore, non potrà mai capirmi, ci rinunci.
Dott.Pivetta: Ma io ho bisogno di questa informazione, non faccia il bambino.
Mark: La può consolare se le dico che non ho nessun ricordo precendente alla mia rinascita?
Dott.Pivetta: Vabbè, ho capito, continuerò la cura che le ho dato.Ma guarda se mi devono capitare tutti a me i pazzi...
Mark: Pazzia, Bah. Questi animali dovrebbero trattare la pazzia con più rispetto, d'altronde, è l'unica via che loro possono intraprendere per giungere alla felicità..
Felicità..
Questa parola collega la mia mente con moltre altre cose...
Ora ricordo!
Ero a terra, abbattuto dalla sconfitta subita da parte di un animale pensante nel corso di un Pay Per View della World Bloody Fight Federation, dove lavoro per poter mantere i miei stupidi bisogni corporali.
Io ho subito parecchie sconfitte in passato.
Ma nessuna mi brucia più di questa, questa è ancora una ferita aperta, su cui sembre si stia versando del sale da quanto brucia nel mio animo, nel mio orgoglio....
Nel mio EGO.
Io sono stato battuto da un essere inferiore, punto, la questione è questa.
Mi rifugia per la prima volta nella mia vera vita nella droga, ora il ricordo è nitido.
La comprai da un animale che i suoi simili chiamano in gergo "Pusher", era una polvere bianca, sembrava forfora, ma era in grado di dare la felicità agli animali pensanti.
Brucia i loro neuroni, i bottoni sinaptici del loro encefalo non reagiscono più alle stimolazioni elettriche a cui sono sottoposti, il loro cervello va volgarmente a puttane.
Ed è li che loro trovano la felicità,, una felicità effimera, pronta a spezzarsi in qualsiasi momento, come un aquilone in un temporale.
La provai anche io, aihmè, anche io ho avuto il mio momento di debolezza; La raccolsi su un tavolino di vetro del mio appartamento con l'ausilio di una lametta da barba, arrotolai una banconota da venti dollari e la misi su per la narice destra, mi tappai la sinistra con un dito.
Insiprai.
Sentii il mio cervello bruciare, come se si volesse espendere al di là della scatola cranica.
Sognai.
Era un sogno tetro,solo a ripensarci mi si gela il sangue nelle vene...
Era una cupa giornata, davanti a me vi era solo gente vestita di scuro, molti con la faccia tristi, altri presi da un pianto dirompente.
Chi erano questi? Cosa volevano da me?
Di fianco a me vi era un vecchio, di viola vestito, con una grande croce dorata sul petto.
Un funerale.
Tesseva le lodi di un suo simile, morto per chissà che cosa.
Ero seduto su una tomba.. la lapide recitava questo nome.
Mark Giuliani.
Ero morto.
Ma come?
Sbirciai dentro alla bara ancora aperta, loro non badavano a me, era come se non ci fossi.
Avevo un buco in piena fronte, sembrava proprio una ferita mortale procurata in uno scontro a fuoco... Qualche stronzo mi aveva sparato.
Mi giravo.
Lei, la morte.
Una Magnum Desert Eagle in mano.
Non esitò.
BANG!
E a quel punto mi svegliavo, con quella cazzo di droga non ho trovato felicità, ho trovato un destino terrificante.
Ma perchè ho fatto un sogno simile, così strano?
Una premonizione?
Un avvertimento della morte stessa?
Una domanda a cui nessuno sa rispondere..
Giuro a me stesso che quella è stata l'ultima volta che ho assunto qualsiasi tipo di droga esistente, la finta felicità degli animali pensanti non fa per me.
Intanto, nella stanza di fianco.
Dott.Wilson: Pivetta, venga qui un secondo per favore.
Dott.Pivetta: Cosa c'è ?
Infermiere: Guardi la Tac del paziente Giuliani.
Dott.Pivetta: Oh mio Dio... Vado subito ad avvisarlo. Grazie Wilson.
Infermiere: Dovere.
Il Dott.Pivetta si precipita subito nella stanza di Mark Giuliani.
Dott.Pivetta:Signor Giuliani!....Ma dov'è andato?
Un'ombra rapida come una saetta si porta alle sue spalle e cinge la sua testa soffocandola.
Dott.Pivetta: Signor Giuliani, cosa sta facendo, mi lasci immediatamente!!
Mark: Urli pure dottore, nessuno può sentirla, ho deciso di dimettermi, qualcosa in contrario?
Dott.Pivetta: Ma non può uscire, lei ha un...
Mark: Silenzio bestia! Ora è tempo che tu ti ricongiunga a quell'inutile Dio a cui tu ti stai affidando per avere salva la vita!!
Mark afferra un bisturi dal tavolo a fianco e lo conficca nella giugulare del dottore...
è una morte orrenda, sta soffocando nel suo stesso sangue.
Mark: Eri felice vero cara bestia? Con il tuo lavoro, i tuoi soldi, la tua troietta che ti aspetta a casa?? Questa la chiamate felicità... Ripetere un singolo giorno di vita 365 giorni l'anno.. Casa lavoro casa lavoro casa lavoro. Piccoli schiavi della vostra stessa società. Avete molto da imparare da noi cacciatori. Noi siamo degli spiriti liberi.Voi animali pensanti siete solo delle pecorelle smarrite, il vostro pastore un Dio e la vostra società è il recinto che vi delimita la libertà, noi cacciatori siamo dei lupi solitari, impariamo dalle nostre battute di caccia da voi poveri animali, ci nutriamo della vostra morte, siamo al di sopra del pastore.
Siamo LIBERI.
La libertà è la nostra felicità.
Seguire il nostro ego dove ci porta, questo è per noi sentirsi felici.
Seguire la nostra natura.
E uccidere.
La nostra è una felicità solida, forte come una motagna, la vostra fragile come una farfalla.. alla tua felicità dottore, per esempio, ho appna spezzato un'ala, contento?
Ora è meglio che mi affretti, voglio evitare la morte dopo quello strano sogno.
Mark raccoglie i suoi oggetti e si veste in fretta.
In men che non si dica è fuori dall'ospedale.
Caro dottore, voglio ringraziarla, sono pur sempre un lupo educato.. lei mi ha mostrato un lato della vita a me ancora sconosciuto.. il volto della vita attraverso il terrore.
In quanto a te cara morte, a presto.
Ma non ti piacerà il nostro prossimo incontro.
Renderò fragili le tue convinzioni, concretizzerò la tua felicità per poi rompertela in mille pezzi come uno specchioin frantumi.
Continuerò a seguire il cammino del lupo, dell'ego.
E uccidero senza disprezzo.
ANCHE TE!
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