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La sua schiena, un bicchiere di Rum e l'Undisputed Title

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2007 23:16
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King Of Fight
Brock Johnson
13/04/2007 19:18
 
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La sua schiena…mi è sempre davanti…devo raggiungerlo…!!

“Hai perso un’altra volta, Brock!”

“Voglio provarci un’altra volta!!”

“Non ce la farai mai a raggiungermi…”

“Vediamo…3..2..1.gooooooo!!”

E già avanti…perché non riesco mai a raggiungerlo, gli sto sempre dietro!! Sono costretto ad osservare la sua schiena, devo correre, dev’essere lui a osservare la mia di schiena..devo raggiungere la sua schiena e superarla….devo…

“Brock, stai bene?? Te l’avevo detto che non c’è l’avresti fatta,eheh. Andiamo, alzati da terra e andiamo a riposarci…”





Un raggio di sole dava l’annuncio dell’inizio del nuovo giorno.
Lentamente, ancora preda del sonno, Brock si muoveva nel suo letto, e pian piano concesse sempre più luce ai suoi occhi, che iniziarono a scrutare senza senso ciò che gli era attorno.
Erano giorni strani, lunghi da portare a termine e veloci ad iniziare per Brock, che intanto portava sulle spalle quel fardello così pesante che era la sua vita in quel periodo.
Non era di certo pesante per via di disgrazie, dolori o quant’altro, assolutamente.
Era pesante, perché incomprensibile, perché non era un uomo in forza a doverlo portare sulle spalle, era soltanto un povero uomo stanco e provato, preso a frustate dalla sua psiche e dalle sue emozioni.
Bastò allungare l’occhio ed ecco che una luce accecante lo disturbò, costringendolo a chiudere per un secondo la palpebra, per poi riaprila con cautela, stando attento a non farsi colpire nuovamente da quel gioco di luce che il sole creava con un oggetto posto su di un mobile.
Un oggetto, un oggetto che aveva reso il suo fardello ancora più pesante, che gli aveva dato un ulteriore frustata su quella schiena ormai da martire.
Martire del suo disagio, martire della sua situazione psichica così delicata e banale allo stesso tempo, e sicuramente dannosa per il suo lavoro, per le sue situazioni, per gli ambiti in cui deve trovarsi ogni giorno.
Un oggetto che rispondeva al nome di Undisputed Title.
Più desideri qualcosa, e più non la hai…e la frase poi si completa da sola invertendo le cose.
Non voleva quella cintura Brock, voleva prendersi una pausa da tutto, rinchiudersi dentro una bolla per poi scegliere il miglior momento per farla scoppiare.
Non lo poteva fare, e doveva continuare a portare quel fardello, il fardello della superstar, dell’uomo vincente e sprezzante che non si ferma mai, dall’uomo che non conosce verdetto che non sia un successo.
E più questa situazione lo tormentava, più lei si divertiva a vederlo soffrire, la dimostrazione era quella cintura, che ora produceva una bagliore fastidiosissimo con i raggi del sole.
L’aveva di nuovo nelle sue mani, a mesi di distanza dal primo, glorioso successo.
All’epoca aveva sconfitto Bruce, il personaggio del momento.
Ora l’aveva tolta a Dumas, il personaggio del momento.
Entrambi avrebbero dato un occhio della testa per non perdere quella cintura, ed entrambi hanno dovuto abbassare la testa davanti al destino, non il loro, ma quello di Brock.
Quel destino che ha sempre riempito la strada della 360° Star di petali di rosa e tappeti rossi, quel destino che una volta era il suo miglior amico, ma che ora odiava come il più infimo e meschino dei nemici.
Si alzò, e sposto il suo corpo verso il bagno, per darsi una sciacquata veloce.
Non degnò neanche di uno sguardo il suo trofeo, come se esso fosse una persona vera, lo snobbò con superiorità, c’era anche questo nella psiche delicata di Brock.
Una lavata veloce e i primi vestiti che il suo enorme e lussuosissimo guardaroba offriva, ed era pronto per uscire.
Per andare....A curarsi le ferite sulla schiena, a posare per un po’ il suo fardello, a chiudersi per un oretta nella sua bolla.
Non portò con se la cintura, c’era posto solo per uno nella bolla.
Veloce raggiunse la sua meta: studio privato del Dottor Connor.
Il Dottor Connor, era grazie a quel bastardo se ancora non aveva mandato a fanculo tutto, era colpa di quel bastardo se ad aspettarlo a casa c’era quel pesante oggetto, ma tuttavia non poteva farne a meno, era anche la sua cura.
Era un grande uomo, un po’ bastardo, ma un grande uomo.
Citofonò, e fù la solita voce della segretaria a rispondergli
.

“Studio Psichico Connor…”
“Buongiorno, Sono Johnson…”
“Ah, Brock. Bene, ti aspettavo..”
“Allora salgo..”
“No, in realtà lui non è qui. Ma ha lasciato un messaggio per te…ha detto di chiamarlo al numero che ti ha lasciato la scorsa volta..”
“Cosa?”
“Hai capito bene Brock!Chiamalo, ha qualcosa da dirti..”
“Va bene…Arrivederci..”
“Ciao.”

Perplessità da parte di Brock.
Chissà cosa aveva da dirgli il Dottor Connor, e soprattutto perché non lo stava aspettando nel suo studio.
Tirò fuori il suo cellulare, e veloce compose il numero, per poi attendere che Connor rispose
.

“Si?”
“Connor..sono Brock..mi ha detto la tua segretaria che..”
“Si, perfetto. Sei fuori dal mio studio?”
“Si!?”
“Torna a casa, dammi qualche minuto e sono da te..”
“Cosa?!?! Come fai a sapere dove abito..”
*SCLATCH*


Quella mattinata non era iniziata bene.
Che cosa voleva dire quel comportamento di Connor? E come faceva a sapere dove abitava Brock?
“Maledetti paparazzi!!”Pensò.
E nonostante il comportamento di Connor lo stava innervosendo, mise in moto la sua auto e obbedì, del resto voleva chiudersi nella sua bolla.
Ci mise poco, e non era ancora arrivato il suo “ospite”.
Si sedette sul divano, e apri una bottiglia di Zacapa, versandosene un bicchiere.
L’alcool del pregiato distillato di canna da zucchero scese per la gola, e d’impatto come il liquido colpì il suo stomaco, in mente gli tornò lo strano sogno con cui si era svegliato.
Era una giornata della sua infanzia, tra le tante case di cui disponeva la sua famiglia vi era una villa che dava sul mare, e quel giorno il piccolissimo Brock si era messo in testa di battere il papà in una corsa sulla spiaggia.
Ci provò più volte, ma ovviamente non ce la fece mai, e JJ, il signor Johnathan Johnson non era tipo di farlo vincere per un patetico amor paterno.
Ricordò che più correva, più la schiena del padre sembrava lontana, e più perdeva, più s’innervosiva, com’era prevedibile, era impossibile per lui accettare la sconfitta, e si ostinava a volerci riprovare.
Il risultato era sempre lo stesso, costretto ad osservare la schiena del padre da dietro, senza riuscire mai ne ad eguagliarlo ne tantomeno a superarlo.
Brock non sapeva battere suo padre, e ciò gli dava parecchio fastidio.
La giornata finì con Brock che dopo l’ennesima corsa cadde a terra stremato, con negli occhi ancora l’immagine della schiena paterna, così lontana, così irraggiungibile.
A distoglierlo da quei pensieri così inutili ma buoni per riempire quei momenti di attesa ci pensò un sorso in più di Rum e il suono del citofono, il Dottor Connor con la sua sacca di misteri che teneva quella mattina era arrivato
.

“Buongiorno Connor, spero che hai una spiegazione a quello che cazzo stai facendo?!?”
“Ciao Brock, ne ho di spiegazioni, e anche molte, ma accomodati.”
“Il solito presuntuoso, se permetti sono io che dico “accomodati” a casa mia, gradisci un bicchiere..?”
“Si, Grazie..”

Prese un secondo bicchiere dalla sua collezione, e lo riempì finchè il liquido color marroncino scuro caratteristico non fece il suo dovere adagiandosi sulla superficie di vetro, per poi riempire anche il suo di bicchiere.
Lo offrì al Dottor Connor, e si sedette di fronte a lui
.

“Allora Connor, come sai dove abito me lo spiegherai dopo, ora dimmi che cosa avevi fretta di dirmi…”
“Bene Brock, anche perché ho veramente pochissimo tempo. Prima ti voglio chiedere, come va la vita da Campione?”
“Come va? Non lo so, sono contento di aver vinto, di aver dimostrato di essere il migliore, ma se ci ripenso…Sarebbe stato bello se tutto fosse finito quella notte, dopo lo schienamento vincente. E invece no, la mattina dopo ero io il campione, io l’uomo che ora tutto il roster desidera avere tra le mani, io al centro dell’attenzione, la solita pesante solfa…”
“Ti sei già stancato di essere tornato al top?”
“Si!...Vorrei scappare subito, magari rendendola vacante. Ma….come sai…”
“E’ l’ultima cosa che puoi fare…Sei un vincente..”
“Si,non ripetermi le solite cose, le conosco già. E sono stufo di esserlo..”
“Bene, ora passiamo al motivo per cui sono qua…Sei pronto?”
“Per cos…”

Le parole gli si strozzarono in bocca.
Il resto fù compito degli occhi, che si sgranarono più possibile.
Presto fù della partita anche lo stomaco, con delle contrazioni dolorosissime.
Poi toccò al cuore, che impazzì, prima di lasciare l’onore del colpo di grazia ai polmoni.
Ma prima di ciò, il Dottor Connor fece cadere la parrucca che si era appena finito di togliere, dopo aver strappato via baffi, maschera, occhiali, e tutta la roba finta che indossava.
Quel cumulo di oggetti da travestimento lasciarono il suo corpo, lasciando spazio alla più cristallina verità, permettendo a Brock di osservare il vero volto del Dottor Connor, che fin’ora gli aveva tenuto nascosto.
Ecco, arrivò il momento dei polmoni, la pressione gli si alzò, l’aria gli mancò improvvisamente, gli occhi da sgranati si chiusero lentamente, lasciando il buio
.





La sua schiena…mi è sempre davanti…devo raggiungerlo…!!

“Hai perso un’altra volta, Brock!”

“Voglio provarci un’altra volta!!”

“Non ce la farai mai a raggiungermi…”

“Vediamo…3..2..1.gooooooo!!”

E già avanti…perché non riesco mai a raggiungerlo gli sto sempre dietro!! Sono costretto ad osservare la sua schiena, devo correre, dev’essere lui ad osservare la mia di schiena….Devo raggiungere la sua schiena e superarla….devo…

“Brock, stai bene?? Te l’avevo detto che non c’è l’avresti fatta,eheh. Andiamo, alzati da terra e andiamo a riposarci…”





“Brock?!?!” Brock!! Non dirmi che non reggi nemmeno un goccietto di Zacapa?”

Sfocato, solo questo vedeva Brock.
Sbattè più volte gli occhi, per cercare di riacquisire la vista, e la prima cosa che riuscì a vedere furono due bicchieri vuoti appoggiati su di un tavolo, ricordandosi che poco prima erano belli pieni.
Ancora qualc’ altro battito di palpebre,e la vista ora era tornata del tutto.
Quasi impaurito cercò di inclinare la testa per osservare il volto del Dottor Connor, sperando che quello che aveva visto qualche istante prima fosse frutto della sua più perversa immaginazione
.

“Brock?!”

Noooooooooooooooooo!
Pensò, no, non poteva essere, stava farneticando!
Non c’è ragione a questo mondo che poteva spiegare ciò che vedeva, almeno credeva.
Aveva chiuso gli occhi fissando il volto conosciuto del Dottor Connor…Li aveva riaperti…osservando con meraviglia un volto ancor più conosciuto..un volto che si aspettava di non vedere mai più


“Se te lo stai chiedendo...Si, Brock!! Sono io…”

Il Dottor Connor, se ancora così si poteva chiamare, così confermò il tutto.
Non era uno scherzo della sua mente, non era un illusione ottica e cosa più importante..Brock era ancora seduto sul suo divano, non era morto
!

“C…Che cazzo..Com’è possibile..cioè..insomma…spiegami qualcosa, cazzo!!!”
“Calmati, Brock, calmati!!!!Rilassati, ho poco tempo per dirti molte cose…rilassati d ascoltami…”

Il Dottor Connor prese i due bicchieri vuoti e li riempì nuovamente, per poi darlo uno a Brock.
Brock lo agguantò con tenacia, come a voler fare un dispetto a Connor, reao non solo di avergli arrecato il più grande spavento della sua vita, ma anche di essersi permesso di bere il suo bicchiere mentre Brock era svenuto sul divano.
Con non poche difficoltà, Brock riportò la calma e l’equilibrio all’interno di se stesso, si bagnò le labbra con un po’ di Zacapa, e si mise comodo….Era pronto ad ascoltare
.

“Vedi Brock…è una lunga storia…”
“Tu sei un pazzo! Tu sei un bastardo! Tu hai ingannato me, Trevor, tua moglie per tutto questo tempo!!!!”
“TI HO DETTO CALMARTI E DI STARE ZITTO!!!!”

Autoritario, il Dottor Connor.
Autoritario e convincente, del resto non poteva essere altrimenti, visto che è l’unica persona insieme a Johnatan Johnson capace di meritare rispetto e ubbidienza da Brock
.

“Brock..prima di tutto, sei il solo a non sapere che ero ancora vivo…”
“Cosa? Gli altri sapevano tutto? E perché io non lo potevo sapere?”
“Così…per sfizio…”
“Bastardo!!”
“Ehi, ehi!! Comunque, ho poco tempo a disposizione, devo scppare…”
“Dove devi andare?”
“Sono fatti che non ti riguardano, devo scappare, non sono più al sicuro qui. Lascerò gli States, andrò in Sud America, mi aspetta un aereo e una vita da signore…”
“Cos’è questa storia, perché io non so niente?”
“Brock, non tutto ti è dovuto sapere. E poi…..Sono cazzi miei quello che faccio e non faccio!!”
“No! Quando i tuoi affari rovinano la mia di vita…”
“Rovinare…sei sicuro???”
“….”
“Mi vuoi dire che quando hai saputo della mia morte sei stato davvero in pena per me? Vogliamo ricordare che non ti sei presentato al finto funerale perché impegnato con la WBFF?? E chè quando venisti a Los Angeles perché tua madre ti aveva avvertito che ero partito di mente mi hai salutato con uno schiaffo??!?! Non ero pazzo, Brock, dovevo far finta…e il tuo schiaffo..non era finto!!”
“…”
“E poi…non credo di averti rovinato la vita…visto la frequenza con cui ti recavi allo studio…del Dottor Connor!!!”
“Perché? Perché inscenare una patologia mentale prima e poi addirittura una morte? Perché far finta di essere uno psichiatra e non dirmelo per tutto questo tempo? Saranno cazzi tuoi, ma posso almeno sapere perché?!?!?”
“Perché…mi chiedi pechè Brock? Bè…tuo padre non era un semplice avvocato, avevo anche altri interessi, essere il miglior avvocato della mia zona mi ha stufato presto, e sono entrato in altre situazioni, non credere che tutto l’oro in cui vi ho fatto vivere lo prendevo solo e soltanto dalle causa che vincevo…”
“Non capisco..spiegami meglio..”
“Bè Brock, credo che qui torni il discorso…fatti i cazzi tuoi!”
“E quindi hai dovuto inscenare una malattia e una morte. Ed ora stai ancora scappando…che coglione!”
“Mi credi un coglione? Credo che se domani mi troverò su una bella spiaggia del Sud America a fare da padrone in un lugo che fino a ieri neanche sapevo com’era non sono un cojone..”
“Chi ti sta cercando?”
“Chi mi sta cercando? Nessuno! Sono cose troppe complicate, Brock. Mi serviva fare finta di essere pazzo, e dopo mi è servito anche morire. Per un periodo di tempo mi è servito di essere un bravo psicologo, e ora posso ritenermi soddisfatto, ho vinto la mia sfida…”
“Spero sia contento..”
“Ovvio!
“Quindi mi stai dando l’addio?”
“Non lo so, spero di si, ma il destino non può conoscerlo nessuno…”
“Capisco…E così ti sei divertito a prendermi per il culo per tutto questo tempo? Sai benissimo che non ti avrei mai detto tutte quelle cose se non avresti inscenato quella buffonata del Signor Connor??”
“Lo so, e preferirei non parlarne. Mi ha fatto quasi schifo sapere che il figlio di Johnatna Johnson è un frignone depresso…”
“ Bè, ora lo sai. Ma sta di fatto che il frignone depresso è l’Unsiputed Champion…”
“Ehi, non provare a recitare con me!! Pirma cosa sono tuo padre, seconda…Ti vorrei ricordare che fino a qualche minuto fa ero il Dottor Connor…so benissimo cosa pensi di quel titolo..”
“….”
“Che fine che farai…vabbè, almeno io mi sono goduto la mia di vita, e domani ne inizierò una nuova, vincente….”
“La vittoria per te è un onere…hai ancora quella targhetta?”
“UmMM..No! Credo che tua madre l’ha buttata dopo il finto funerale…”
“Allora…non ho un cazzo da dirti, và 4e viviti la tua vita, visto che ci tenevi tanto a vincere questa sfida di cui parli..”
“Mi saluti cosi?”
“E come dovrei salutarti, mi hai appena detto che ti fa schifo avere un figlio come me, sei qui a decantare la tua ennesima vittoria e distruggere le mie, sai che sono anche un coglione depresso…Mi sembra pure troppo questo saluto..”
“Giusto…Hai ragione, te ne sei reso conto che Brock Johnson non sarà mai come me?”
“Cosa cazzo vuol dire ora?”
“In un nostro incontro….O meglio, in un tuo incontro con il Dottor Connor hai detto che ti sei sempre sentito uguale a tuo padre, un vincente, un tipo che no ha mai voglia di smettere, un tipo che non conosce sconfitta, e che soprattutto non avrebbe mai avuto problemi tipo i tuoi…”
“Si…è vero…forse non sarò mai come Johnatan Johnson…ma mi accontenterò pezzo di merda!! Perché sono l’Undisputed Champion, sono il migliore in quello schifo di federazione, e lo sarò per sempre…perché alla fine…è questo che voglio nella vita…”
“Il Dottor Connor mi deve aver riferito male, allora!! Mi ha detto che nonne potevi più di fare la parte del migliore e di essere al centro delle attenzioni…”
“Il Dottor Connor…deve farsi anche lui un po’ di cazzi suoi!! E in quanto a Johnatan Johnson…addio!!”
“Addio…perdente…asahsahsuahushhua!!”

Contemporanemante le bocche dei due si bagnarono di Rum, contemporaneamente terminarono i loro bicchieri, ed era terminata anche la loro discussione.
Stava terminando per la terza volta la vita di Johnatan Johnson per Brock, un padre morto troppe volte, che in cuor suo non sa se essere sicuro di non rivederlo mai più.
Un padre che non riesce a farsi odiare, ma al quale Brock non riesce a smettere di impostare come modello di vita.
Un padre che che se ne va, lasciando Brock in misto indecifrabile di indifferenza, dolore che tenta di reprimere per il suo orgoglio, e piacere che neanche lui sa giudicare finto o reale.
La porta si apre, permettendo al sole di illuminare la casa, per poi richiudersi.
No, no si chiude, si riapre improvvisamente e Johnatan Johnson fa nuovamente capolino nella casa di Brock, ma solo con la testa, nel classico atteggiamento di una persona che si è scordata di dire qualcosa
.

“Ah Brock, mi sono scordato di dirti una cosa! Visto che molto probabilmente non ci vedremo mai più, ti permetto di farti un pochino….I cazzi miei!!”
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che puoi farmi una domanda riguardo quello che non ti ho detto..E ti risponderò….Sinceramente.”
“Perché…perché..quando hai preso i panni del Dottor Connor, hai scelto proprio di avermi come paziente?”
“Aaushuahsua, ci avrei giurato! Sei proprio un perdente, non assomigli proprio a tuo padre. Bè, se proprio lo vuoi sapere…Perché mi ero promesso di non partire finchè non sarei stato sicuro di lasciare un Johnson vincente qui…di cui essere fiero…E se non ti dispiace, ora me ne vado, gli aerei ancora non ritardano i voli per me, ma ci arriverò, ehehe!! Addio, perdente…”
“VAFFANCULOOOO!!!!”

Mille cristalli di vetro si sparsero per la stanza.
Il bicchiere lanciato da Brock contro la porta ormai chiusa si distrusse, ma no nmacchiò il pavimento, per fortuna del Rum al suo interno non vi era rimasto nemmeno un goccio.
Brock rimase immobile, ora il silenzio lo circondava, e no sapeva se lo avevano colpito di più le ultime parole o l’intero avvenimento.
I suoi occhi si mossero istintivamente, e il fato volle che incrociarono un particolare oggetto.
Era ancora lì, e stava ancora giocando con i raggi del sole.
E si chiamava ancora Undisputed Title.
Lo prese, e si rimise comodo sul divano, per poi afferrare il bicchiere precedentemente usato dal padre e riempirlo in maniera esagerata di Zacapa.
Da una parte il bicchiere, pesante.
Dall’altra la cintura, ancora più pesante.
Nell’aria, l’eco delle ultime frasi di Johnatan.
Non era nei suoi affari l’inganno del Dottor Connor, era solo una farsa per avvicinarsi a Brock, per assicurarsi che suo figlio fosse un uomo tanto quanto lui.
Sapeva Johnatan, nonostante prima del suo travestimento erano anni che i due non parlavano, che il Brock che si vedeva in televisione non era quello vero.
Lo aveva capito, di questo Brock poteva essere sicuro.
E doveva essere sicuro anche che non era un perdente, che era un degno portatore del nome Johnson, l’addio del padre divenne una conferma.
Era tutto cambiato grazie al Dottor Connor, ma grazi al suo addio era tutto cambiato per sempre.
Ora Brock…Avva solo voglia di vincere, di difendere quella cintura che fino a poco fa odiava profondamente.
Ora è amore, amore verso la cintura, amore verso se stesso.
Perché Johnatan, alla fine, gli aveva dato fiducia, e lui…Lui era convinto di essere un uomo molto più di suo padre.
Voleva tornare ad essere la Star di un tempo, basta paranoie e complessi mentali, Brock voleva, un giorno, andare davanti alla tomba, quella vera, di Johnatan Johnson e vantarsi dei suoi successi con arroganza e sbruffonaggine come aveva appena fatto il padre.
Lo voleva fare, lo voleva deridere e poi dargli la schiena, così che sapesse cosa si prova a dover guardare la schiena per anni.
E ancora adesso Brock aveva la sua schiena di fronte, ma presto sarebbe stato avanti, presto avrebbe vinto con lui la sua eterna sfida..Con Johnatan Johnson.
E una volta finito, magari gli avrebbe lasciato un fiore.
Un goccio di Rum, dal bicchiere del padre, erà più saporito….E una cintura stretta in mano, così si prometteva di essere Brock mentre gli occhi si chiudevano e lasciavano spazi ai sogni
.


La sua schiena…mi è sempre davanti…devo raggiungerlo…!!

“Hai perso un’altra volta, Brock!”

“Voglio provarci un’altra volta!!”

“Non ce la farai mai a raggiungermi…”

“Vediamo…3..2..1.gooooooo!!”

E già avanti…perché non riesco mai a raggiungerlo gli sto sempre dietro!! Sono costretto ad osservare la sua schiena, devo correre, dev’essere lui ad osservare la mia di schiena….Devo raggiungere la sua schiena e superarla….devo…

“Brock, stai bene?? Te l’avevo detto che non c’è l’avresti fatta,eheh. Andiamo, alzati da terra e andiamo a riposarci
…”










Distante….

Driin-Driiiin!! Drin-Driiiin!


“Pronto?”
“Johnatan, tutto bene? Stai ritardando!”
“Si, lo so. Volevo prima essere sicuro che Brock fosse sempre lo stesso…”
“E lo era?”
“Si, un vincente…”
“Va bene. Ma dove sei ora?”
“Sono all’aeroporto, fra poco prenderò il volo..”
“Bene, hai tutto si?”
“Si,si. E grazie per avermi trovato un lavoro in quel paese ci ui non ricordo nemmeno il nome, sei sicuro che è abbastanza lontano da Los Angeles??”
“Si, vai tranquillo, è più probabile che tuo figlio trovi l’inferno che la tua nuova casa!!”
“Ok, ti ringrazio, ancora.”
“E di cosa, con tutto quello che ti ho levato, ashauhsua!! Spero che tuo figlio non faccia la stessa tua fine, sarebbe un misero fallito che si è montato troppo la testa, non un vincente!!”
“Vaffanculo!!”
“Non ti incazzare, sei tu che hai voluto questo, e hai perso, ora paghi…ci vediamo quando arrivi, e mi raccomando…Con tutto il mio nuovo patrimonio!! Che domani ho il volo per il Sud America…”
“Si, arrivo…Figlio di puttana!”






[Modificato da vd2 13/04/2007 19.46]

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13/04/2007 19:21
 
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SPOT per SOD.


A differenza dei precedenti che dicevo che era un'impessione, questo è davvero lungo [SM=x1183764]

Chiude i 3 incentrati sugli incontri tra Brock e il Dottor Connor.

Alcune citazioni le capisce chi ha letto intanto i due precedenti spot e alcuni spot passati vecchissimi di Brock come quello per la Extreme Rumble 2006 e un altro che non mi ricordo per quale PPV, cmq uno dei miei primi spot.

Al piu presto li cercherò e li linko, se per caso qualcuno che deve votare vuole dargli una leggiucchiata, anche se so che non lo farete mai [SM=g27818] [SM=g27828]


Bella, buona fortuna a Max.

[Modificato da vd2 13/04/2007 19.22]

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figo, mi spiace questo spot x The Brock!! Attendo i link [SM=x1183765]
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13/04/2007 23:27
 
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Re:

Scritto da: vd2 13/04/2007 19.21
SPOT per SOD.


A differenza dei precedenti che dicevo che era un'impessione, questo è davvero lungo [SM=x1183764]

Chiude i 3 incentrati sugli incontri tra Brock e il Dottor Connor.

Alcune citazioni le capisce chi ha letto intanto i due precedenti spot e alcuni spot passati vecchissimi di Brock come quello per la Extreme Rumble 2006 e un altro che non mi ricordo per quale PPV, cmq uno dei miei primi spot.

Al piu presto li cercherò e li linko, se per caso qualcuno che deve votare vuole dargli una leggiucchiata, anche se so che non lo farete mai [SM=g27818] [SM=g27828]


Bella, buona fortuna a Max.

[Modificato da vd2 13/04/2007 19.22]




Da quando ti è venuto in mente questo colpo di scena? O ce l'avevi in testa fin dalla prima apparizione del Dr. Connor? Il fatto del famigliare creduto morto che ritorna solitamente è un'idea trita e ritrita (anch'io l'ho usata in un mio spot), ma dando il background e la giustificazione giusta, sei riuscito a renderla qualcosa di originale e unico della storia del tuo pg. E questo rende lo spot uno spot di grande valore!

Complimenti davvero!!!
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14/04/2007 02:04
 
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Quasi subito al primo spot con Connor, se infatti ricordi finiva con Connor al telefono che si alterava quando venito chiamato Johnatan e parlava di un affare personale andato a buon fine, è che il suo cliente non poteva deludere il padre.
Poi nel secondo ho inserito un paio di righe dove Connor dimostra di sapere qualcosa di troppo per essere semplicemente il suo analista e Brock si insospettisce ma il discorso cambia subito.

Cmq mo me metto a cerca i link....
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14/04/2007 02:38
 
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Se potessero servire

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=67914&idd=3720

Questo è il primo, fate conto che è uno spot disastroso e uno dei miei primi in assoluto, cmq se vi interessa si capisce certi accenni durante i dialoghi dei due.


rapidshare.com/files/25873973/muore_JJ__eXtreme_Rumble....

Il secondo, la morte di Johnatan Johnson.


Ora, dopo che sono tornato da una festa e vi ho trovato pure i link....direi che mi merito un po di riposo.....Notteee!!!
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14/04/2007 02:56
 
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Re:

Scritto da: vd2 14/04/2007 2.38
Se potessero servire

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=67914&idd=3720

Questo è il primo, fate conto che è uno spot disastroso e uno dei miei primi in assoluto, cmq se vi interessa si capisce certi accenni durante i dialoghi dei due.


rapidshare.com/files/25873973/muore_JJ__eXtreme_Rumble....

Il secondo, la morte di Johnatan Johnson.


Ora, dopo che sono tornato da una festa e vi ho trovato pure i link....direi che mi merito un po di riposo.....Notteee!!!



[SM=x1183768]
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King Of Fight
Drago / Denny Leone
Over the God
17/04/2007 09:19
 
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Spot fighissimo!
Il finale poi è davvero spiazzante, e mi piace l'idea dei dialoghi ad oltranza, poichè uno spot di questo genere senza la massiccia presenza di dialoghi sarebbe risultato controproducente.
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Felix Owens
25/04/2007 13:05
 
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Molto lungo, pecca un pò di cura nei particolari(ci sono molti errori grammaticali e troppe parolacce sparse anche dove potevano essere evitate).

Però è un grande spot, incentrato sui dialoghi che sono la linfa vitale dei lavori di BJ.
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Jaz / Cazador / McClure
25/04/2007 17:56
 
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un buon lavoro, di certo non il migliore di Bj.
viene però salvato dai colpi di scena [SM=g27811]
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26/04/2007 23:16
 
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che avevo detto? BJ è cosi... sorprende un mese e poi crolla quello dopo... decisamente non a livello di un campione, pieno zeppo di errori e poco curato in alcune parti... ma l'idea di fondo è carina... direi che la sfida x il titolo nn ha i voti da titolo...
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