Il Gatto e il Vento.

Ah, se faceva freddo quella notte.

Ricordo ancora la nevicata del giorno prima e quella del pomeriggio stesso. Ero impossibilitato ad uscire di casa, e ciò causava la mia profonda irritazione. Erano giorni particolari, non ero abituato a non muovermi all’aria aperta e a non estraniarmi per qualche ora dai pensieri terribili che alloggiavano nella mia mente.

[Sono pazzo? No, non lo sono].

Esco molto spesso. Mi piace l’aria fresca invece del chiuso stantio delle pareti domestiche. Lo trovo divertente e al tempo stesso rilassante. Per me passare un pomeriggio chiuso in casa era una novità. E le novità le trovo irritanti e, al tempo stesso, inutili. Purtroppo ancora non è nato l’individuo capace di tenere testa a Giove, e allora è meglio adattarsi.

Quella notte tuttavia il grande dio mi fece una sorta di favore, visto che provocò nella mia testa profondo interesse e fatti su cui riflettere nei giorni che seguirono agli avvenimenti che racconterò tra poco. Successero cose strane che parevano casi più unici che rari nella vita. Sinceramente non ho la più pallida idea se ciò che accadde fu semplicemente frutto della mia superba immaginazione o la dura e gelida realtà. Fatto sta che ciò che accadde mi turbò. E non poco. E chi mi conosce sa che per farmi rabbrividire serve estremo impegno.

Ma ora è meglio che cominci a raccontare ciò che successe e la smetta di dilungarmi in futili spiegazioni atte ad allungare semplicemente il brodo.

Quel pomeriggio guardai la televisione, e, di tanto in tanto, con aria triste rimiravo i grandi fiocchi di neve che scendevano dal cielo con un movimento così strano che pareva fossero comandati come burattini in un teatro. Ero profondamente annoiato, e gli stupidi programmi in televisione a cui assistevo non facevano che accrescere dentro di me la voglia di uscire di casa.

Quando il sole, come un operaio che puntuale smette il lavoro e si dirige nella sua umile dimora, tramontò e il cielo si colorò di un nero tenebroso, feci molta fatica a tenere aperti i miei stanchi occhi. Era molto presto, e già mi preparavo per andare a letto.

La nevicata pareva essere cessata e io per la rabbia sferrai un pugno contro un tavolino impolverato in salone. Inutile dire che lo frantumai. Mentre percorrevo il corridoio privo di luci che collega il salone alla mia modesta camera da letto, avevo una sensazione strana. Era come se…sì, detto così può destare stupore e un senso di ridicolaggine ridicolo, ma mi sentivo osservato.

Sentivo che non ero solo.

Mi girai per vedere se magari qualche ladro sprovveduto ed inesperto si era intrufolato nella mia abitazione, e nel farlo urtai uno specchio. Questo cadde a terra, e il vetro ovviamente andò in frantumi. La voglia che avevo di raccogliere i cocci era assolutamente assente, e fu così che mi infilai il pigiama più pesante che possiedo e mi coricai nel mio comodo letto.

Afferrai dal comodino un libro, mentre un’alitata gelida proveniente dall’esterno mi fece venire la pelle d’oca. Ormai mi ero infilato dentro le coperte, perché rovinare una così bella sensazione di sicurezza alzandomi e andando a chiudere la finestra?

Lessi il mio libro per circa mezz’ora. Poi quando le mie palpebre facevano a botte con la mia volontà di non chiudere gli occhi e sembravano avere la meglio, decisi che era ora di andare nelle calde braccia di Morfeo. Spensi la luce sul comodino, e mi addentrai nell’oscurità.

Dormii.

Per non so quante ore.

E ad un tratto mi svegliai.

Ero convinto che fosse mattina, che la nevicata fosse ormai acqua passata e che mi attendesse una giornata di passeggio. Ma non era così. Era ancora notte fonda, e mi accorsi guardando l’orologio lampeggiante che avevo dormito solamente per un’ora.

Il sonno era completamente assente, e i miei tentativi di riaddormentarmi risultarono vani. Provai ad accendere la luce sul mio comodino…Ma niente. Non si accendeva. Era fulminata, oppure semplicemente non voleva assistere a qualcosa che stava per avvenire e che si poteva fiutare facilmente nell’aria.

Con l’assenza della luce non potevo neanche leggere e, visto che ormai le motivazioni per restare avvolti nelle coperte erano completamente scomparse, mi alzai e mi diressi verso l’interruttore del lampadario posto sopra al letto. Spinsi il pulsante…Ma niente. Non si accese neanche il lampadario.

E l’inquietudine generata dalle tenebre cominciò a farsi sentire.

Percorsi nuovamente il corridoio al fine di raggiungere la finestra nel salotto, e nel farlo mi imbattei per terra nei cocci di vetro presenti poco prima. E in un coccio vidi riflesso un volto demoniaco con due occhi di ghiaccio: doveva essere nel soffitto. Alzai subito la testa ma non vidi assolutamente nulla. Al contrario, avvertii nuovamente quel brivido di freddo che poco prima mi aveva sorpreso quando stavo coricato sopra il comodo materasso, che ora nostalgicamente ricordavo.

Affrettai il passo per giungere alla mia meta più velocemente e, mentre varcavo la soglia del confine tra corridoio e salone, con la coda dell’occhio vidi la figura di un gatto gettarsi dalla finestra della cucina lì a fianco. Non volli assolutamente recarmi al balcone per osservare a terra il macabro spettacolo, e decisi di entrare finalmente nel salone.

Qui provai ad accendere l’interruttore…

Buio.

Presi il telecomando e provai ad accendere la televisione per illuminare la sala…

Buio.

Il mio istinto mi fece guardare fuori dalla finestra, e ciò che vidi mi procurò un brivido di paura che attraversò tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi. Due occhi stavano lì, dietro la finestra spalancata ad osservarmi…gli occhi di un felino, di un gatto.

Rimasi in silenzio a fissarlo nelle sue strane pupille, e lui ricambiava lo gelido sguardo. Lentamente mi avvicinavo, e ogni volta che ripensavo a pochi istanti prima la convinzione che quel gatto fosse lo stesso che si era buttato dalla finestra poco prima si rafforzava.

D’un tratto non vidi più nulla. Né il gatto, né la sala, non sapevo dove mi trovavo.

…

“Non ti hanno mai detto che i gatti hanno 7 vite?”

Una roca voce mi aveva appena rivolto la parola. Ero steso sul divano, e davanti a me la figura di una donna in abito bianco con due occhi azzurri agghiaccianti mi stava disintegrando con la forza del suo sguardo.

Mia madre, pensai. Effettivamente era proprio lei, nel pieno splendore che la giovinezza le aveva donato. Provai a toccarla, e appena compii questo movimento di nuovo piombai nelle tenebre.

…

Ero nuovamente davanti alla finestra, quel gatto continuava a fissarmi e colsi un particolare che mi fece rabbrividire…non aveva occhi gialli, come un gatto comune, ma occhi azzurri, gelidi e penetranti…come quelli di mia madre. Per pochi attimi rimasi spiazzato. Quel che sapevo in quel momento è che avevo visto per la prima volta mia madre dopo tanti anni, e che mi sentivo morire.

Avvertii nuovamente quel freddo che, come una spada trafigge il burro, colpiva mortalmente il cuore. Caddi a terra, ferito, ero sicuro della mia morte. Il gatto scese dalla finestra e mi osservò nuovamente con il suo cupo e misterioso sguardo…per poi scappare nelle tenebre della notte nella città.

Tutto era finito.

…

Ero morto.

…

[Sono pazzo? Sì, lo sono]

I raggi del sole illuminavano le mie palpebre, la mattina dopo. Appena mi alzai, provai ad accendere la televisione, e il giornalista del TG sul primo canale annunciava le notizie del giorno. Spinsi il bottone della luce nel corridoio e questa, regolarmente, si accese. Infine andai nella mia camera da letto, e la lampada nel comodino illuminò, sovrastata dai raggi più potenti del sole, il letto.

Mi precipitai nuovamente in salone e guardai alla finestra. Un barbone si era appena svegliato, dopo una notte passata ad ubriacarsi in non si sa quale locale malfamato, i bambini si recavano a scuola accompagnati dai genitori, due vecchi parlavano animatamente seduti in una panchina nel parco e… un gatto nero stava mangiando nella spazzatura. Osservai poi la finestra spalancata e esclamai ad alta voce:

”Oh, era solo un po’ di vento”.

Chiusi la finestra e uscii di casa, deciso come non mai a godermi il giorno che stava per arrivare.

Ah, se faceva freddo, quella notte.

Questo potrebbe essere uno dei miei ultimi spot con P.R in WBFF per motivi di tempo e gravi problemi personali. A tal proposito mi voglio impegnare al massimo per chiudere in bellezza una carriera che, specialmente negli ultimi periodi, mi sta regalando molte soddisfazioni. Ringrazio in anticipo chi commenterà, se qualcuno lo farà.

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Scritto da: IL TAGLIAGOLE CANADESE 16/03/2007 14.30
Questo potrebbe essere uno dei miei ultimi spot con P.R in WBFF per motivi di tempo e gravi problemi personali. A tal proposito mi voglio impegnare al massimo per chiudere in bellezza una carriera che, specialmente negli ultimi periodi, mi sta regalando molte soddisfazioni. Ringrazio in anticipo chi commenterà, se qualcuno lo farà.

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Non te ne andare

Uno che fa spot del genere non può andarsene.....

Per Gabe e Max: Ehi, mica è ufficiale ancora. Tutto dipenderà da una chiacchierata che dovremo fare io e CITH non so quando su MSN, io spero di rimanere, purtroppo devo fare i conti con delle cose che in questo periodo ne avrei fatto tantissimo a meno, spero solo di trovare una soluzione che soddisfi tutti.

Grazie infinite per il sostegno.

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Scritto da: IL TAGLIAGOLE CANADESE 16/03/2007 17.56
Per Gabe e Max: Ehi, mica è ufficiale ancora. Tutto dipenderà da una chiacchierata che dovremo fare io e CITH non so quando su MSN, io spero di rimanere, purtroppo devo fare i conti con delle cose che in questo periodo ne avrei fatto tantissimo a meno, spero solo di trovare una soluzione che soddisfi tutti.

Grazie infinite per il sostegno.

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abbiamo fatto la chiaccherata. Non dico il risultato, vi chiedo solo di badare attentamente a The Last War.

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Scritto da: cell in the hell 17/03/2007 11.48


abbiamo fatto la chiaccherata. Non dico il risultato, vi chiedo solo di badare attentamente a The Last War.

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Confermo...

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Scritto da: the legend killer of raw 17/03/2007 13.44

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Invece di spammare inutilmente potresti anche commentare lo Spot, cretino.

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Scritto da: White croW 17/03/2007 13.46
Invece di spammare inutilmente potresti anche commentare lo Spot, cretino.

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Ultimo match?

Leggerlo a quest'ora mi ha fatto venire i brividi, un bello spot per me che adoro la narrazione in prima persona, con ottime descrizioni anche se in qualche punto manca un pò di "emozione", (in alcuni punti non viene trasmesso al lettore lo stato d'animo che colpisce il protagonista) ma sono piccolezze che non lo penalizzano.
Mi è piaciuto

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Scritto da: White croW 17/03/2007 13.46
Invece di spammare inutilmente potresti anche commentare lo Spot, cretino.

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Scritto da: IL TAGLIAGOLE CANADESE 16/03/2007 14.30
Questo potrebbe essere uno dei miei ultimi spot con P.R in WBFF per motivi di tempo e gravi problemi personali. A tal proposito mi voglio impegnare al massimo per chiudere in bellezza una carriera che, specialmente negli ultimi periodi, mi sta regalando molte soddisfazioni. Ringrazio in anticipo chi commenterà, se qualcuno lo farà.

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Se questo è il tuo modo di chiudere in bellezza, non potevi fare di meglio, credimi! Ottimo, ricco di suspence, allegorico, e con metafore esemplari. Non c'è che dire: sai scrivere, ragazzo!

Detto questo, ti auguro di cuore di risolvere i tuoi problemi personali. Anch'io non passo un momento felice, quindi posso capirti... In bocca al lupo, e torna appena puoi con Roman (magari un giorno si fa Roman vs Stivi, chissà...)!!!

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Scritto da: stivi handler 20/03/2007 2.19


Se questo è il tuo modo di chiudere in bellezza, non potevi fare di meglio, credimi! Ottimo, ricco di suspence, allegorico, e con metafore esemplari. Non c'è che dire: sai scrivere, ragazzo!

Detto questo, ti auguro di cuore di risolvere i tuoi problemi personali. Anch'io non passo un momento felice, quindi posso capirti... In bocca al lupo, e torna appena puoi con Roman (magari un giorno si fa Roman vs Stivi, chissà...)!!!

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confermo quanto detto da Stivi. Grandissimo spot. Quando l'ho letto mi sono venuti i brividi.