È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

Droga

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2007 12:57
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 5.468
Post: 384
Registrato il: 26/07/2006
Città: ACCIANO
Età: 30
Sesso: Maschile
Handler
King Of Fight
Brock Johnson
18/02/2007 00:40
 
Quota

“Mai avrei pensato di avere te come cliente..”

Fù tale frase a rompere il ghiaccio, condensatosi facilmente nell’imbarazzo dei due.
Le parole uscirono veloci dalla bocca dell’interlocutore, parole di circostanza, o forse l’interlocutore stava già lavorando, all’insaputa del cliente, che fissava il retro della sedia su cui era seduto, dandogli volgarmente le spalle
.

“Neanche io avrei mai pensato di essermi trovato qui, un giorno…”

Non si esponevano troppo, nessuno dei due.
Fra di loro c’era una confidenza quasi inesistente, ma avevano bisogno l’uno dell’altro ovviamente, altrimenti non si sarebbero ritrovati lì, in quel pomeriggio.
Entrambi avrebbero fatto cose diverse, sicuramente.
Entrambi però si trovavano là, circondati e in parte coccolati da una mobilia che tendeva al classico, con colori tipo il nero del cuoio delle sedie e il marrone rovere a dominare la scena circostante.
Finestre chiuse, poca luce doveva entrare, e soprattutto nessuno era autorizzato ad assistere a quel che stava succedendo, nessuno, al di fuori di loro due, poteva permettersi il lusso di osservare le poltrone in cuoio in legno, o magari l’imponente scrivania che occupava la gran parte della parete situata più a destra della stanza
.

“Insomma, vogliamo cominciare?”
“Si..ma io non saprei da dove iniziare...”

Un incontro segreto?
Per parlare d’afffari, che essi siano sporchi o puliti?
Non proprio.
Un incontro di cortesia?
Nemmeno.
Una via di mezzo, almeno così preferivano forse entrambi descriverlo, al loro interno.
Era un momento imbarazzante e delicato per entrambi, soprattutto per uno dei due
.

“Vedi…io non lo so perché ho deciso di venire qui, ma non sapevo più che fare..e di solito..”
“Non sai quanto mi suona strano sentire queste parole che ormai conosco a memoria da uno come te..”
“Lo so, lo so. E mi raccomando, se le tenga per se!”
“Certo, Brock, sono un professionista, non devi dirmelo tu questo. Posso darti del tu?”
“In un'altra situazione forse ti avrei detto di no, Dottor Condor…”
“Mi ritengo fortunato allora. Visto che ormai abbiamo saltato i convenevoli, posso anche chiederti…cos’è che più ti ha spinto a venire da me?”

Silenzio.
Era abituato a quel silenzio, il Dottor Condor, era quasi obbligatorio attenderselo per lui, arrivato ad un certo punto dei suoi incontri.
Il ghiaccio era rotto, e pian piano il suo sporco lavoro doveva iniziare a farlo sul serio. Doveva rimboccarsi le maniche.
Dall’altra parte, Brock..stava prendendo tempo.
Stava riorganizzando le idee.
Stava chiedendo a se stesso uno sforzo immane, nonostante era stato lui stesso a recarsi in quel luogo.
Ma era difficile fare mente locale, non tanto nel farlo, ma nel farlo senza rendersi conto o giudicarsi mentre lo faceva.
Contorto erano i suoi ragionamenti, ma non sarebbe stato l’unica cosa contorta di quel pomeriggio
.

“Bè…Connor…non credo che debba raccontarti qualcosa di me..la mia vita stà su tutti i giornali ogni santissimo giorno…quindi ti risparmierò una descrizione dei i miei soliti impegni quotidiani…”
“Ovvio…procedi, ti ascolto…”
“Vedi, Connor….io…non ce la faccio più..”
“Di cosa?”
“Di tutto.”
“Scusami…tutto..cosa?”
“Di tutto, cazzo! Di dover sorridere ad ogni stupida foto, di dover insultare il fallito di turno e di dover sempre sputare tutto il sangue che ho in corpo quando ho un match..”
“Bè..è il tuo lavoro..o sbaglio?”
“Si, certo, si. Ormai sono un wrestler a tempo pieno, ho lasciato il cinema, e mi riservo solo ospitate televisive per togliermi qualche sfizio in più. Ma.. non ne posso più..sono stanco di dover lottare, di dover misurarmi con le peggio bestie per ottenere successo, o fama..”
“Brock…il successo si ottiene con le vittorie, non credo che ad uno come te debba insegnartelo io..”
“Certo, certo..cazzo…ma sono stufo!!! Stufo!!”
“Non vuoi più lottare?”
“No…credo…però non posso lasciare, mi mancherebbe quella brezza, quella sensazione di superiorità nei confronti degli altri una volta ottenuta una vittoria…”
“Bè…non credo che ultimamente hai di questi problemi…”
“Che vuoo dire?”
“Brock, non sono appassionato di wrestling. Ma non mi sembra che tu vinca da parecchio qualcosa di importante…”

Silenzio, e fù il secondo.
Brock Johnson, l’arroganza fatta persona, la superbia in carne ed ossa, rimase ins silenzio davanti ad una beffa del genere.
Un’offesa, ma fatta con educazione, in punta di piedi, ma pungente e fastidiosa allo stesso modo di un’offesa qualsiasi.
Non ebbe la forza, o forse il coraggio di rispondere, e scelse il silenzio come scudo per quel colpo di spada del Dottor Connor.
Brock Johnson che si difese, magari impaurito.
Non sembra contorto tutto ciò?



“Vedi…Connor..se tu fossi stato uno dei miei tanti avversari, ti avrei già risposto a rima, ma..non ne ho voglia! Non ne ho più voglia!”
“Sai spiegarmi come mai?”
“Non lo so. Sarebbe bastata una telecamera e un migliaio di spettatori, e la non sarei stato in silenzio davanti ad una provocazione del genere, ci puoi giurare…avrei dovuto risponderti, non potevo lasciarti l’ultima parola…”
“Avrei…potevo…chi ti obbliga?”
“Come chi mi obbliga, che razza di domanda è? Il Leader del NDS che si fà prendere per il culo così? La 360° Star che non risponde ad un’offesa del genere? Mi faccia il favore, Connor..”
“Non mi hai risposto, Brock..”
“Cosa vuoi che ti risponda, diamine! E’ il mio lavoro, è la mia vita! E’ come se adesso tu ti rifiutasti di starmi ad ascoltare…”
“Io lo faccio perché lo voglio. E questo mi fa stare bene. Tu…hai detto che non hai più voglia..”
“Esatto, mi hai capito, finalmente!! Non ce la faccio più…ormai non conto nemmeno i miei nemici, qualunque sia, la solita solfa, la solita scazzottata, e la solita fatica sul ring, per vincere…”
“Bè, detta così…ti suggerirei di non impegnarti nei match, faticheresti di meno..”
“Si, bella stronzata. Non c’è bisogno di essere un appassionato di wrestling per capire che facendo così perderei ogni match…dal primo all’ultimo..”
“Non vuoi impegnarti, non vuoi perdere. Non ti sembra di essere contorto?”

Silenzio.
Siamo a tre, tre silenzi massacranti per la psiche di Brock, costretto a gettare la spugna ancora una volta di fronte alle manovre così dolorose del Dottor Connor, così dolorse da metterlo al tappeto pe ben tre volte.
In un'altra situazione, sarebbe stato un conto di tre, sarebbe stato un fallimento irrecuperabile, e sarebbe stato l’inizio di una serie di scuse e giustificazioni e parole, da usare come medicinali per scacciare la frustrazione della sconfitta.
Medicinali infallibili, di solito.
I medicinali di solito sono infallibili, ma se usati per la malattia per cui vengono prescritti.
Non c’è niente di contorto questa volta, per quanto strano possa sembrare
.

“Contorto…forse si…non lo so, l’unica cosa che ti posso dire Connor, è che io mi sono veramente stancato di tutto ciò…”
“Però non vuoi lasciare il wrestling, non vuoi lasciare la bella vita, non vuoi lasciare la tua popolarità e non vuoi lasciare quel senso di superiorità che senti quando riesci a strappare una vittoria, un successo e cosi via…giusto?”
“Esatto…”
“Non vuoi…o non puoi…?”
“Non posso? Io posso fare quello che mi pare, Connor. Io ho sempre potuto fare quello che mi pare in vita mia…”
“Capisco. Nato fortunato, non credi?”
“Più che fortunato, nato per vincere. Così, almeno, ho sempre creduto. Devo elencargli qualche soddisfazione che mi sono tolto ovunque sia andato?”
“No, no, non serve, Brock. Tu sei nato per vincere, e ora sei stanco di vincere…”
“No!”
“No?”
“No…io voglio vincere, voglio tornare sul tetto della WBFF, lo voglio…e di questo ne sono sicuro..”
“Scusami…ma allora di cosa sei stufo?”

Peccato.
Peccato che le finestre erano chiuse, altrimenti si sarebbe già tuffato di fuori, sfidando altezza e pressione.
Così fantasticava Brock, che ora rimase in silenzio perché le parole erano terminate.
Non le trovava più, non sapeva cosa rispondere.
E di sicuro nessuno poteva sapere meglio di lui cosa voleva dire, in quella stanza.
E nessuno poteva saperlo fuori di lì, ovviamente.
Niente di contorto, se non fosse che proprio lui non sapeva come dirlo.
E se non lo sapeva lui, forse non lo sapeva nessuno.
Questo è contorto.
Anche per il Dottor Connor?


“Posso indovinare?”
“Che cosa?”
“Che cosa stai pensando in questo momento..”
“Vai pure…non ne vedo la necessità però..”
“Eheheh! Ti sei accorto che stai dicendo qualcosa che non ha senso. Desideri una cosa di cui sei stufo, non vuoi più impegnarti per quello che più desideri. E ora non sai più rispondermi, e ovviamente non sai dare un nome al tuo disagio.”
“Più o meno…”
“E come giustifichi ciò?”
“ E no! Come me lo giustifica lei! Io la pago per questo….”
“Io non sono un mago, non posso inventarmi quello che pensi, posso solo indovinarlo. Lo hai tui il disagio, sei tu il paziente qui….”
“Bè, non so più che cazzo dire. E sono stufo e stressato. Credo che non mi serve più rimanere qui a parlare con lei, io me ne vado..”
“Dove vai?”
“Non lo so, chiamerò qualcuno e andrò da qualche parte, dove mi fotograferanno da ogni angolo. E sorriderò alle telecamere, facendo vedere quant’è felice Brock Johnson, la stella della WBFF che prometterà al primo giornalista che presto tornerà campione del mondo…che tristezza..ma meglio di stare qui a pagare lei e i suoi inutili indovinelli..”
“Non fa una grinza. E a giorni tornerai su quel ring, e ti farai qualche livido per cercare di ottenere una vittoria. Cosciente che non hai voglia, ma devi…”
“Io non devo niente a nessuno!!!”
“Te ne vai, Brock?”

Si alzò.
E cercò una via d’uscita, da quella situazione che stava diventando ormai insopportabile.
L’aria era ormai pesante all’interno della stanza, e Brock non ne poteva più.
Ogni secondo che passava, ogni botta e risposta con il Dottor Connor creava sempre di più in lui nervosismo, frustrazione, e rabbia.
Tutto cominciava a dargli fastidio in quella stanza, compreso il buio, compreso il cuoio delle sedie, compreso il legno della scrivania.
Tutto lo infastidiva, e parlare con il Dottor Connor lo stava infastidendo.
Non aveva senso continuare una discussione che lo infastidisse.
Logico.
Ma si parlava di se stesso, si parlava di Brock Johnson.
Logico,ora
?

“Me ne vado…si….”
“Ok, accetto la tua scelta. Posso farti solo un’ultima domanda?”
“Fammela…e poi addio..”
“Sei pronto per ritornare a fare quei scontri che tanto ti hanno stufato?”
“…….No….”
“Bene.”
“Che vuol dire bene?”
“Non te ne stavi andando?”
“No! Ora sto qui finchè non mi spieghi che voleva dire quel bene?”
“Brock Johnson, un campione…dico bene?”
“Bene…e quindi?”
“Tu…ti sei stufato di essere un campione, di essere destinato alla vittoria per sempre…”
“No, che cazzo dici!”
“Ragiona, non ha più voglia di scontri, verbali o fisici che siano…ti sei stufato di dover vincere sempre…Brock..”
“Non credo proprio!”
“Io invece credo di si…”


Silenzio!
Silenzio, silenzio, silenzio, silenzio!
Desiderava ciò Brock ora, sbattutagli in faccia una realtà del genere.
Ora la situazione diventava insopportabile.
Brock Johnson, un vincente, nato fortunato, o forse nato per vincere come sosteneva, stanco di vincere?
Stanco di lottare per la gloria o per il successo?
Questo poteva sembrare veramente contorto, di cosa avrebbe vissuto se si era stancato di quello per cui sempre aveva vissuto, e di quello per cui era costretto a continuare a vivere?
Costretto…si può essere costretti a vincere?
Suona…contorto
.


“Hai avuto successi che farebbero invidia e gola a tanti, Brock..”
“Si, e con questo..”
“Mettila così…sei su una giostra. Una giostra che ti costringe a fare sempre lo stesso giro. Tanti vorrebbero salire su quella giostra. Tu, invece ti sei stufato. Ma non puoi scendere. Non puoi scendere dalla giostra della popolarità, del successo, sei costretto a vincere sempre, a cercare sempre il massimo da ogni cosa che fai. E sei stufo. Ma non puoi dirlo. E non puoi scendere. Sei in un bel casino Brock…”
“E cosa dovrei fare….Connor?!?! Scendere da questa giostra e fregarmene di tutto quello che mi ha portato? Fregarmene di quello che ho conquistato, rendendo vano tutto solo perché sono stufo? Ti rendi conto di quello che stai dicendo?”
“Non lo sto dicendo io, Brock. Lo stai dicendo tu. Stai recitando Brock. Ogni attimo della tua vità reciti, reciti la parte che dalla nascita hai addosso. Non sei più te stesso, sei solo un burattino nelle mani di Brock Johnson, il Brock Johnson che deve vincere….perchè…non puà rendere vano tutto solo perché è stufo…”
“Forse…è proprio questo quello che prima non riuscivo a dire. E’ proprio questo il mio disagio. Io…”
“Tu non vivi. Tu sei succube del personaggio che ti sei creato. Lasci vivere lui, costringendoti a penare questo che tu chiami disagio. Stai recitando il film più difficile della tua vita…la tua vita stessa…”
“Bravo, bravo Connor! Bravo stronzo! E ora cosa cazzo devo fare? Parli, parli e giudichi. Tiri fuori tante belle frasi, ma io cosa devo fare adesso? Non ci faccio un bel niente delle tue belle frasi, lo capisci questo?!?!?”
“ Non lo so. Questo lo sai tu. Hai una scena che ti aspetta a breve, in questo film…”
“Parla chiaro!!!”
“Il tuo prossimo incontro, qual è?”
“Chris Lee, un buffone che si crede la nuova stella della federazione. Non capisce che c’è chi prima di lui sta dando il sangue per essere ricordato come l’unica stella della WBFF. Non capisce che non può competere con quello che ho fatto io…”
“Vuoi batterlo?”
“Si!!”
“E perché?”
“Che domande! Perché devo vincere, perché voglio tornare ai fasti di un tempo, perché ho appena perso il Survival Title e devo rilanciarmi…”
“Non mi hai risposto. Così mi hai solo detto che devi batterlo…”
“Cosa vuoi sapere, allora?!?!?!”
“Brock, hai una bella crisi d’identità. Tu non desideri poi così tanto battere questo Chris Lee. Così come non odi questo Lee. Ma devi farlo, e devi odiarlo, perché così dice il copione, così dice il personaggio che la gente è abituata a vedere. E se batterai Lee, non ti godrai il successo, farai solo un respiro di sollievo, perché hai salvato il tuo film, hai recitato bene la tua parte…”
“Si, sono stufo. Stufo di dover vincere per dimostrare qualcosa. Come se non bastasse tutto quello che ho ottenuto in vita mia…”
“Non basta, è una droga per te. Ogni dose di successo ne chiede un'altra, ogni astinenza ti porta a volerlo ancora. E in questo continua ricerca della tua droga, non hai il tempo per godertela.”
“Si..si…si. ok, forse è vero. Ma allora, cosa mi stai dicendo di fare?”
“Vai sul ring, e combatti. Ma non per vincere.”
“Impossibile, non ha senso, è contorto quello che stai dicendo!”
“Combatti per essere te stesso, non devi dimostrare a nessuno il tuo valore. Se non a te. Non a Chris Lee, non alla WBFF, e non ai mass-media. Devi dimostrarlo a te stesso. E se perderai, capita…saluta la cintura mondiale o qualsiasi sia il tuo traguardo…”
“Cosa?!?!? Mi stai dicendo di abbandonare i sogni di gloria? Di non cercare di vincere di nuovo, di raggiungere il tetto della federazione? Non esiste!”
“Allora, non so che dirti.”
“E io che ti pago a fare?”
“Bè, hai capito qual è il tuo nemico, intanto..se ti può bastare…ringraziami…”


Silenzio.
E questa volta, l’ultimo silenzio.
Un silenzio infinito, che rimase nelle mura di quella stanza, poiché più nessuno dei due ebbe il capriccio di romperlo con violenza.
Brock appoggiò le spalle al muro, confuso, frastornato.
Stava recitando, recitando con se stesso, il film della sua vita.
Ma non poteva fermarsi, per quanto ormai questo era chiaro ed evidente anche ai suoi occhi e alla sua coscienza.
Come in ogni dipendenza, una volta assuefatti, serve sempre qualcosa di più per placare la voglia.
E così era per Brock, un drogato di successo qualunque, appoggiato ad un muro, in una stanza quasi buia, e immersa nel silenzio.
Non poteva, di colpo, fermarsi e smettere di desiderare la sua droga in quantità sempre maggiore.
Non poteva, di colpo, fermarsi e assaporare ogni piccola vittoria come la massima cosa a cui poteva aspirare.
Non poteva, di colpo, fermarsi e non pensare più a progetti, a titolo del mondo o simili, cercando di godere alla giornata, ogni piccolo grammo della sua droga, senza desiderarne di più.
Non poteva, di colpo, fermarsi e chiedere alla produzione di spegnere luci e riflettori, calare un telo rosso davanti agli occhi di una platea sempre troppo esigente, troppo abituata a vedere spettacoli maestosi.
Perché in quella platea c’era anche Brock Johnson, nascosto tra numerose persone.
Poteva solo continuare quella sua vita di stenti, stenti chiamati successi e ambizioni.
Contorto, era Brock Johnson, contorto come i suoi problemi.
Ma del resto non era mai stata una persona normale, e da tale non poteva comportarsi.
Era contorto, e contorta era la sua vita, ora.
Aveva aperto gli occhi, e si era reso conto che sarebbe stato meglio non farlo.
Al di fuori di quella porta, di quella stanza buia, di quel silenzio, c’era il mondo che conosceva ormai troppo bene.
Basta silenzio, avanti urla e imprecazioni.
Basta buio, avanti luci e palcoscenici.
Basta tranquillità, avanti stress e frustrazione.
Basta Brock Johnson uomo, avanti Brock Johnson personaggio.
Era destinato a vivere così, tirando avanti fino alla prossima dose, e soffrendo se essa tardava ad arrivarte nelle sue vene.
Sorridendo, ad un pubblico che dava mille interpretazioni diverse al suo sorriso, tranne che quella che dava lui, in se stesso.
Sorridendo, lasciò la stanza, senza neanche salutare.
Forse le riprese erano già ripartite, e nel copione non vi era segnalato un “Grazie” non fatto di moneta al Dottor Connor.
Così, si allontanò, consumando la sua crisi, e il suo dramma.
Presto sarebbe arrivata una nuova dose a fargli tirare un po’ su il capo, e se non sarebbe arrivata, bastava aspettare, sapeva procurarsi la sua droga.
Si allontanò, la battaglia più difficile della sua vita era appena cominciata.
E non poteva difendersi, poteva solo farsi sottomettere dal suo avversario, troppo forte per lui.
Brock Johnson aveva sottomesso Brock Johnson.
E non poteva farne a meno.
Rimase solo, il Dottor Connor, andatosene via il drogato.
Perse i suoi occhi nella mobilia, riflettendo anche lui sulla contorta situazione di Brock Johnson, e su quanto avrebbe sofferto, costretto a fare un qualcosa che era stufo di fare, rendendosi infelici per non deludere, lottando contro se stesso, oltre che il suo avversario.
D’un tratto squillò il telefono, e si destò da quella specie di trance di riflessioni in cui si era imbattuto, alzando velocemente la cornetta
.

“Pronto?”
“Johnatan, ti dovrei parlare….”
“Cazzo! Ti ho detto che non puoi chiamarmi cosi!”
“Ok, Ok, scusami Dottor Albert J. Connor…non ti sembra contorto parlare così fra amici?”
“Non me ne frega niente se è contorto, voglio che tu mi chiami cosi. Ora dimmi….”
“Bè, prima di tutto volevo sapere com’è andata quella tua faccenda personale. E poi per quanto riguarda…”
“Per la faccenda personale ho appena concluso, tutto apposto, può andare solo come voglio io,è costretto a far felice suo padre. Per il resto, non voglio parlarne per telefono….”


Silenzio, ora nella stanza.
Connor stava aspettando una risposta dal suo interlocutore.
Risposta che nessuno è autorizzato a sapere.
Fatti personali del Dottor Connor, molto probabilmente.
Curioso come uno che può sapere tutto di tutti, non vuole che si sappia qualcosa di lui.
Curioso, o meglio, contorto
.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 5.469
Post: 385
Registrato il: 26/07/2006
Città: ACCIANO
Età: 30
Sesso: Maschile
Handler
King Of Fight
Brock Johnson
18/02/2007 00:42
 
Quota

Spot valido per TPC contro Chris Lee
Premetto che l'ultima parte molto probabilmente vi suonerà strana. Ovviamente non si può capire solo dopo aver letto questo spot, si capirà piu avanti, nei prossimi spot.

Prendetela come un allaccio al continuo di questo spot, niente di più.

Per il resto, questo è lo spot per Brock Johnson per il PPV.

Notte.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 504
Post: 502
Registrato il: 06/11/2006
Sesso: Maschile
Power Handler
Uppercarder
Stivi / Canzano
18/02/2007 03:54
 
Quota

Re: Spot valido per TPC contro Chris Lee

Scritto da: vd2 18/02/2007 0.42
Premetto che l'ultima parte molto probabilmente vi suonerà strana. Ovviamente non si può capire solo dopo aver letto questo spot, si capirà piu avanti, nei prossimi spot.

Prendetela come un allaccio al continuo di questo spot, niente di più.

Per il resto, questo è lo spot per Brock Johnson per il PPV.

Notte.



Mamma mia!
Peccato che tu non abbia spottato così per FE. Una chance di togliere il titolo al Jackal te la saresti giocata di sicuro!!!
Bravo!!!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 5.471
Post: 387
Registrato il: 26/07/2006
Città: ACCIANO
Età: 30
Sesso: Maschile
Handler
King Of Fight
Brock Johnson
18/02/2007 12:02
 
Quota

Re: Re: Spot valido per TPC contro Chris Lee

Scritto da: stivi handler 18/02/2007 3.54


Mamma mia!
Peccato che tu non abbia spottato così per FE. Una chance di togliere il titolo al Jackal te la saresti giocata di sicuro!!!
Bravo!!!



Grazie...
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 4.866
Post: 2.182
Registrato il:
Città: MILANO
Età: 37
Sesso: Maschile
Main Eventer
21/02/2007 12:37
 
Quota

Buono spot. BJ si sta riprendendo alla grande [SM=g27811]
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 4.495
Post: 312
Registrato il: 14/10/2006
Età: 36
Sesso: Maschile
Power Handler
King Of Fight
Drago / Denny Leone
Over the God
21/02/2007 12:39
 
Quota

Buono lo spot di Bj!
Sempre su ottimi livelli, anche se la lunghezza forse questa volta penalizza. Comunque il lavoro è eccellente, bravo!
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 26.926
Post: 3.074
Registrato il: 12/07/2006
Città: VERCELLI
Età: 39
Sesso: Maschile
CITH - Boss WBFF
Undisputed Champion
Ava Misfit
The Boss
21/02/2007 23:39
 
Quota

spot veramente buono, mi è proprio piaciuto nonostante la fatica a leggerlo tutto.
Il finale non l'ho capito, lo capirò in seguito.
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 5.478
Post: 394
Registrato il: 26/07/2006
Città: ACCIANO
Età: 30
Sesso: Maschile
Handler
King Of Fight
Brock Johnson
22/02/2007 12:56
 
Quota

Re:

Scritto da: cell in the hell 21/02/2007 23.39
spot veramente buono, mi è proprio piaciuto nonostante la fatica a leggerlo tutto.
Il finale non l'ho capito, lo capirò in seguito.




Il finale serve per il prossimi spot. Qualcosina si puo intuire però, se si rileggono qualche spot passato di Bj...ma non ne vale la pena, tanto poi tutto sarà spiegato...
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 26.938
Post: 3.085
Registrato il: 12/07/2006
Città: VERCELLI
Età: 39
Sesso: Maschile
CITH - Boss WBFF
Undisputed Champion
Ava Misfit
The Boss
22/02/2007 12:57
 
Quota

Re: Re:

Scritto da: vd2 22/02/2007 12.56



Il finale serve per il prossimi spot. Qualcosina si puo intuire però, se si rileggono qualche spot passato di Bj...ma non ne vale la pena, tanto poi tutto sarà spiegato...


io ricordo la storia del padre e di Brock, fra i due non scorreva assolutamente buon sangue. Mi pare che fosse riferito ad uno dei tuoi primissimi spot.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com