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JLW #30: Pro Wrestling Wars III - I Promo di Squadra

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2018 11:56
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04/07/2018 11:54
 
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Apocalypse
Lo spogliatoio dell’Apocalypse è adornato dalla sua appariscente tavola rotonda dei cavalieri. I Sei Cavalieri dell’Apocalisse.
“Time” Jack Leone è da un lato, “Time” John Kratos è da quello opposto, “Death” Sheenan e “War” Völkermord si osservano l’un l’altro mentre “Famine” Enfant Prodige e “Pestilence” Hiroshi Yagami sono ai lati opposti.
Non ci sono maschere sui loro volti, ognuna di queste è appoggiata sul tavolo, le identità sono già state rivelate da mesi e non ci sono più segreti.

Il leader del gruppo, il fondatore dell’Apocalypse Jack Leone, accarezza la sua maschera bianca, la tiene stretta vicino alla mano destra.


Leone: “Da piccolo sognavo di diventare un eroe mascherato come quelli dei fumetti, mi piaceva l’idea di salvare il mondo senza che nessuno sapesse la mia identità. Mi credevo un buono, e mi sentivo altruista.
Poi sono cresciuto e la prima cosa che ho compreso è che se mai avessi indossato una maschera, avrei fatto in modo che tutti sapessero chi c’era dietro. Perché salvare il mondo senza gratificazioni? Perché aiutare qualcuno che nemmeno sa chi sei? Io non volevo essere Superman, sempre pronto a sacrificarsi per la sua gente, e nemmeno Batman, perché non volevo dipendere da gadget tecnologici avanzati.
Ho deciso di modellare il mio fisico a sopportare di tutto, a diventare ‘estremo’, capace di resistere a ogni condizione. Così ho preso parte alle mie prime sfide di strada, dove ci si poteva ferire a causa della lamiera di un bidone, o con la plastica e le mattonelle. Ho sputato sangue, e ho compreso che rischiare la vita mi faceva sentire vivo.
Questo è il tipico discorso che potrebbe farvi ogni lottatore improntato all’Hardcore, ma io posso dirvi di più, è stato l’inizio di quella che in seguito è divenuta la Bloody Fight, meglio ancora conosciuta come la World Bloody Fight Federation, WBFF Wrestling.”

Kratos fa un segno d’assenso con il mento, ma mantiene la sua espressione seria.

Leone: “Ho abbandonato ogni proposito eroico, però ho iniziato a convivere con il mio ego, che è diventato sempre più grande, come un vortice pronto ad assorbirmi. Sono sfuggito dalle responsabilità della mia famiglia e allo stesso tempo mi sono trovato a farmi un nome, come il ‘gestore di una federazione di lottatori pazzi’, definiti così perché amavamo farci del male a vicenda. Ed è in questo modo che è emersa una fra le federazioni più longeve al mondo, che dopo 13 anni dalla sua fondazione si appresta a raggiungere il suo decimo WBFF Maniacs.
Con la JLW è stata una storia diversa, avevo perso tutto, e ho incontrato il mio ‘diavolo tentatore’, ho stipulato un patto con lui.
Mr. Khan… se il diavolo dovesse esistere gli assomiglierebbe parecchio. Un uomo misterioso, mai visto e mai sentito, ma noto nell’ambiente per essere brutale con i suoi nemici. Ho sentito parlare di morti atroci per chi lo tradiva, e forse ci ho pure creduto.
Ma guardandolo oggi questo autoproclamato Demonic Entity, esiste davvero questa brutalità? Tutto quello che gli ho visto fare da quando si è rivelato è un gioco politico dietro all’altro, un accumulo di potere con le tante promesse di rivoluzione.
La JLW è caduta in una spirale di oscurità, e ogni epoca buia ha bisogno di una via d’uscita, per quanto possa essere dannosa.
L’Apocalypse era servita in WBFF quando l’anarchia aveva preso il potere ed ha riportato tutto al giusto ordine delle cose, mantenendo la federazione in vita. L’Apocalypse è l’unico strumento che può fermare il Khanato, e la figura di questo uomo dietro alle quinte, questo grande burattinaio che più affronto e più mi accorgo che è un uomo tormentato dal suo passato esattamente come lo sono io.
Non so quale grande segreto stia nascondendo dietro a quella maschera, ma quando finalmente sapremo chi è, tutto quello che Khan rappresenta crollerà e il suo castello di carte riaffiorerà.”

Il Greek Warrior John Kratos interviene nel discorso.

Kratos: “Riconosco un guerriero quando ce l’ho di fronte. Khan è un fiero combattente, un lottatore di alto livello, ma in lui vi è inganno. Dov’è l’istinto mongolo che tanto dovrebbe rappresentare? No, lui non proviene dalla Mongolia, può avere un’impronta genetica con il Khanato dell’Orda d’Oro, ma la sua natura è quella di un uomo deviato da uno scopo più grande di lui, che non si diverte a combattere, ma lo fa per raggiungere il suo scopo.
Combattere Khan è una delle ragioni che mi hanno spinto a unirmi all’Apocalypse, perché da guerriero desidero fieri avversari, e ardo per la sua caduta.”

“Time” Jack Leone sembra concordare con lui con uno sguardo fulminante.

Leone: “Non disprezzo Archie Fisher. Non penso affatto che lui sarebbe un pessimo presidente per la JLW, tuttavia se la maschera di Khan è quella evidente sul suo volto, quella di Fisher è il suo doppiogiochismo, l’incapacità di liberarsi dei suoi discorsi da politico. A me i politici non piacciono e voglio sincerità da lui. Ma stasera è opposto all’Apocalypse, quindi lui e i nobili rappresentanti della JLW cadranno uno dopo l’altro, non per demerito personale ma per aver intralciato il nostro piano di liberazione. Devono fallire, e falliranno miseramente per essere i terzi incomodi in una lotta che non li riguarda nemmeno.
E fra loro c’è l’uomo che doveva essere con noi, Bjorn Ironside… il vecchio Famine, cavaliere della Carestia, ma alla fine lui stesso non era altro che un sostituto dell’uomo che doveva compiere questa missione.”

Old Jack si volta verso Enfant Prodige.

Leone: “Jacques Perrier… sei un simbolo della JLW, e il Khanato ha fatto di tutto per seppellire quanto hai ottenuto. Due titoli mondiali e la Pro Wrestling Legacy Championship, nessuno più di te merita di tornare a essere un volto di punta della federazione, ed era inevitabile che dopo tutti i soprusi che hai subito e il lungo infortunio, ti saresti di nuovo schierato con l’unico gruppo che può davvero fare piazza pulita. Sono felice di averti di nuovo fra noi.”

Perrier annuisce.

EP: "Nessuno è più pericoloso di un prodigio in un periodo di carestia. Famine è la parola esatta, questo periodo di assenza, nonostante i numerosi successi conseguiti in altri ambiti, mi ha sempre lasciato un vuoto dentro che faticavo a colmare con riconoscimenti e ricevimenti vari. Mancava qualcosa, il classico tassello che non si trova, disperso nel nulla, che non consente all'essere umano di completare il puzzle. E' la mia vita il puzzle al quale manca il tassello, e, forse, l'ho ritrovato."

Sorride Perrier.

EP: "La perenne insoddisfazione di aver raggiunto il top in ogni campo, di non avere più stimoli, sentire che manca qualcosa. Chi, realmente, soffre la carestia, potrebbe sentirsi offeso ascoltando le parole di una persona, tutto sommato, più che fortunata.
Benestante, ben vista, realizzata.
Eppure infelice."

Ora il sorriso diviene amaro.

EP: "Quando hai tutto, nulla più ti solletica nè stuzzica la tua curiosità, tranne qualcosa che, magari, pensi di avere, pensi che non 'manchi' alla tua personale indole, ed invece...beh, io cerco risposte, risposte che non so se il ring potrà donarmi, ma provarci non costa nulla."

Jack Leone sembra coinvolto dal discorso del cavaliere della Carestia ma è l’altro cavaliere del tempo, John Kratos, a intervenire.

Kratos: “A me non importa di essere un eroe della giustizia, né tantomeno un prodigio della natura. Sono pieno di difetti ma questi formano l’individuo che sono oggi, non ne rinnego nessuno. Il mio spirito combattivo mi porta a competere sul ring, ad affrontare sfide ardue come quella di oggi, e allo stesso tempo combattere lottatori nel pieno della loro intensità.
Stasera i membri del Khanato daranno il meglio, i membri del Team JLW saranno al massimo potenziale, perciò io sarò parte di questo turbine di aggressività, e starò al centro per incassare i colpi e rispondere a modo mio, come un fiero Spartano può fare.”

Dopo la parola Spartano, il Bald Basterd abbassa la testa, come se qualcosa lo disturbasse.

Kratos: “Non mi considero più il degno rappresentante della mia terra natia, perché finché non avrò riportato ad essa la gloria che merita sarò soltanto un guerriero come tanti altri. So che tornerò a rivedere la sabbia di Sparta, le rovine dell’antica civiltà trionfante. Ma stasera rappresento il lato nascosto del Tempo, l’altro lato della clessidra.
Jack Leone, come tuo opposto, sta a me guardare al futuro di questa federazione, e fare in modo che il nostro team ottenga il giusto risultato. Insieme formiamo il giusto scorrere del tempo, tu che sei così ancorato al passato, e io che devo solo guardare avanti verso la mia meta.
I cavalieri del Tempo sono entrambi pronti, ognuno con la sua funzione, e so per certo che la sfida sarà degna dell’attesa. Potrò finalmente regolare i conti con Mr. Khan, come tanti di noi anch’io ho subito ripercussioni per non essere stato nelle simpatie del Khanato. Perciò stasera arriverà la liberazione dopo tutto quanto abbiamo subito.”

Il Greek Warrior fissa Hiroshi Yagami con espressione seria in volto.

Kratos: “Sei l’eroe che ha vinto entrambe le Pro Wrestling Wars, e stasera puoi ottenere il tuo terzo successo. Questa è la Pestilenza che intendi portare ai nostri nemici?”

L’Otaku Senpai fissa Kratos con espressione seria e pensierosa, lascia infatti passare qualche lento e silenzioso istante prima di affacciarsi in avanti dalla sedia.

Yagami: Per la maggior parte della mia carriera non ho ottenuto nulla, non ho vinto niente e pensavo che mai avrei potuto dare qualcosa di concreto a questo sport.
Oggi mi trovo a questo tavolo a parlare con dei campioni riconosciuti dalla storia come tali, e sono qui come loro pari, come cavaliere dell’Apocalypse.

Lo sguardo del giapponese si sposta sulla maschera verde che lo fissa da sopra al tavolo, poi torna verso il guerriero di Sparta.

Yagami: Questo per dire che, dal nulla, oggi come hai detto, posso vincere la terza edizione delle Pro Wrestling Wars di fila.
Non nego che la cosa mi intrighi, mi fa sentire un po’ come gli eroi degli anime che mi affascinavano da bambino, i guerrieri che non crollavano mai e che continuavano a vincere.
Ora però, sento che il mio reale interesse non è verso la vittoria nuda e cruda delle Wars, né tantomeno verso una qualsivoglia shot ad un titolo, oggi voglio vincere e lo voglio più di quanto lo voglia di solito e lo abbia voluto per tutta la mia vita, ma non per un traguardo personale e materiale, ma perché sento il bisogno di liberare la JLW, la mia casa, dal Khanato.

Le parole del Best Pureya appaiono decise e oneste, mentre lo sguardo fiammeggiante del lottatore nipponico si scontra con quello degli altri cavalieri presenti al tavolo.

Yagami: Mentre altri si sono dimostrati meri mercenari o semplicemente opportunisti in cerca di gloria, noi siamo qui, siamo l’ultima incarnazione dell’Apocalypse e lo siamo perché evidentemente crediamo in quello per cui ci siamo uniti… almeno, spero sia così.
Quando sono arrivato in JLW c’era meritocrazia, c’era un ottimo clima, un misto di sfida, onore, voglia di vincere e quant’altro. Oggi abbiamo solamente un tiranno che premia chi china la testa di fronte a lui e schiaccia chi non accetta questo tipo di gestione.
Io non voglio che il Khanato domini la JLW di Jack Leone un giorno di più, quindi state pur certi che farò tutto ciò che è in mio potere per vincere, non il match, ma la guerra!

Al pronunciar la parola "Guerra", che ha concluso l'intervento di Hiroshi Yagami, l'uomo che più di tutti ne incarna lo spirito prende la parola. "War" Volkermord, senza maschera come tutti gli altri, distende gli avambracci delle sue poderose braccia sul tavolo ed intreccia le dita delle mani.

War: "E' trascorso troppo tempo. La piaga del Khanato veniva ritenuta come un male passeggero, come un virus che nuoce, fa danni ingenti, alle volte uccide... Ma che prima o poi sarebbe stato scacciato via, con una cura, la cura definitiva. Un Antidoto, che tutti noi intorno a questo tavolo rappresentiamo.
Eppure sono trascorsi gli anni e, dopo lunghe e sanguinose battaglie, sacrifici, Mr. Khan e l'idea di wrestling che rappresenta ha continuato ad infettare questo ambiente consacrato alla suprema arte del combattimento."

Volkermord adesso serra le mani a pugni.

War: "Noi abbiamo ottenuto molti successi, abbiamo vinto molte battaglie, ma non siamo ancora riusciti ad ELIMINARE definitivamente quel seme marcio. Questa federazione è stata più nelle mani del Tiranno che in quelle dell'uomo che le ha dato forma e vita. La JLW non è più la JLW da tempo immemore."

Il colosso di Berlino adesso urta i pugni contro la superficie lignea, scuotendo gli animi.

War: "La JLW è nata per distinguersi, per offrire competizione e wrestling allo stato puro. Noi oggi siamo qui per porre fine, DEFINITIVAMENTE, al dominio del Khanato e all'eresia di Fisher. Noi siamo qui per ripristinare gli Equilibri, attraverso il Caos... Per ottenere la salvezza dell'ambiente, attraverso LA SUA DISTRUZIONE. Siamo qui per radere al suolo l'arena e seppellire il Khanato e il presunto Team JLW sotto le sue macerie.

...

Siamo qui per combattere, e combattiamo affinchè le mura crollino per essere ricostruite.
Siamo qui per l'ultimo, grande, estenuate ASSEDIO FINALE. Siamo qui per la GUERRA ULTIMA. E io che ne incarno simbolicamente il valore prometto a tutti voi, Cavalieri dell'Apocalypse, che le imprese che mi avete visto compiere in passato sembreranno INSIGNIFICANTI in confronto a quella che porterò a termine oggi, INSIEME A VOI."

Volkermord si mette a braccia conserte e inclina la schiena all'indietro, andando a trovare appoggio con le spalle sulla sedia.

War: "Lotterò al vostro fianco, con una tenacia e una furia distruttiva spinti oltre ogni limite... Affinchè la JLW possa rinascere davvero, sulle spoglie esanimi del nemico. Quel nemico che, per mezzo delle nostre mani, troverà in fondo al tunnel del destino... La Morte."

E così Morte, Cavaliere fratello dell'Oscura Signora, si alza e rivolge temporaneamente le spalle ai suoi compagni, avanzando lentamente di qualche passo.

Death: "Ogni cosa, vivente e non, è destinata a disgregarsi. Un giorno la Morte stessa, non avendo più anime da mietere, quando saranno finiti lo spazio e il tempo, finirà per dissolversi così come ha dissolto nel nulla, per secoli, gli uomini e le donne toccati delle sue gelide dita.
Ma quel giorno è ancora lontano. I cicli continuano ad alternarsi. Finiscono ere, ne nascono di nuove.

...

L'era del Khanato in JLW però doveva terminare molto tempo addietro. Se siamo qui, oggi, è per chiudere un ciclo. Se SONO qui, oggi, è per dimostrare loro che NESSUNO può sottrarsi al giudizio finale e alla Falce Oscura."

"Death" Sheenan adesso torna a rivolgersi frontalmente rispetto ai compagni e fissa lo sguardo su Kratos e Leone.

Death: "La Morte e il Tempo collaborano insieme da sempre, dall'alba dei tempi. Questo Cavaliere della Morte, con l'armatura dalle piastre più nere che siano mai state forgiate, si rimette ancora una volta a questa causa, offrendo i suoi servigi a questa Apocalisse seguendo le orme tracciate dallo scorrere della Clessidra."

Sheenan adesso si avvicina al tavolo e allunga le mani su di esso, mentenendo le braccia distese e protese verso il basso, con il busto un po' piegato in avanti; alcuni dei suoi dreadlocks finiscono per celare parzialmente il suo volto.

Death: "Quest'oggi, tuttavia, non sarà sufficiente spegnere il nemico. Servirà CANCELLARLO, cancellare ogni traccia del suo passaggio, ogni MACCHIA scaturita dal suo operato, anche la più indelebile. Noi non saliremo su quel ring soltanto per eliminarli, per farli fuori, ma per DISSIPARE ogni molecola dei loro corpi, ogni ricordo legato al loro passaggio.

...

E per farlo servirà uno sforzo congiunto, in cui confluiscano le stesse idee di fondo, la stessa determinazione, la stessa voglia di prevalere. Le forze e il credo. Le energie e il desiderio di porre fine ad un SISTEMA MARCIO.
Oggi si combatte per segnare la VERA FINE di un'era che era già destinata a terminare molto tempo fa, per venire incontro ad un naturale processo di cui sono solo stati tardati i tempi. Oggi lotteremo per cancellarli ed imporre il NOSTRO SISTEMA, quello dell'APOCALYPSE.
Ognuno di noi vivrà o morirà per questo scopo. Morirà per far vivere il vero spirito della JLW o continuerà a vivere per uccidere coloro i quali l'hanno infangato."

Le parole di Sheenan lasciano il silenzio nella sala per diversi secondi. È un suo storico avversario e ora compagno a interrompere il vuoto di parole.

Kratos: "La morte di un sistema e la rinascita di questa federazione, così che il tempo possa tornare a scorrere.
Parole lodevoli, questa sera sono fiero di lottare al tuo stesso fianco. E al fianco di ognuno di voi, cavalieri dell'Apocalisse."

Il Greek Warrior scruta ogni membro presente con sguardo deciso. Jack Leone poggia ancora la sua mano destra sulla maschera da cavaliere.

Leone: "War, hai già guidato una fazione vincente ai War Games, e sei il campione di questa federazione.
Death, ti ho ceduto la mia anima e da quel momento perfino un miscredente come me deve ammettere che è come aver perso parte della mia umanità, tranne ciò che mi spinge a combattere per ottenere tutto.
Pestilence, hai assestato colpi pesanti ai danni del Khanato dal tuo ritorno, e so che anche stasera potrai continuare a inferire, e vincere un'altra guerra.
Famine, maestro delle parole e genio del ring, sei sempre il prodigio della JLW, l'eterno ragazzo che non si sazia mai di lottare.
Time John Kratos, come rivali e come alleati abbiamo combattuto tante battaglie, ma stasera tu ed io siamo due facce della stessa medaglia, insieme per la missione che ci spetta.
Abbattere il Khanato, tenere a freno il Team JLW. Soltanto noi possiamo rimodellare questa federazione, discesa nell'oscurità, in una bellissima creatura.
Ci apriamo al futuro, ora che le Pro Wrestling Wars porteranno con sé l'onda di cambiamento che ci si attendeva."

Old Jack tossisce con voce rauca.

Leone: "Più le cose cambiano, più rimangono le stesse. E noi siamo qui per azzerare le atrocità commesse dal Khanato.
No, non per azzerarle, ma per ripagarle con la nostra Apocalisse. La JLW non sarà più la stessa dopo stanotte."

Con veemenza, il cavaliere del Tempo ribadisce il concetto di una guerra che porterà grossi cambiamenti, e la fine di un'era. Ritorna il silenzio all'interno della stanza.
Non appena Leone solleva la sua maschera, anche i suoi compagni fanno lo stesso, mentre le luci si spengono, ogni maschera sembra dotata di un liquido fosforescente, che forma una scritta circolare.

T H E E N D
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