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JLW #30: Pro Wrestling Wars III - I Promo di Squadra

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2018 11:56
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04/07/2018 11:52
 
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Questa sezione racchiude i tre promo definitivi delle fazioni partecipanti alle Pro Wrestling Wars III (2018).
Data dei promo: 8 luglio 2018.




Apocalypse (5/6 membri):
- "Time" Jack Leone (leader)
- "Time" John Kratos
- "War" Völkermord
- "Pestilence" Hiroshi Yagami
- "Famine" Enfant Prodige
- "Death" Sheenan [se team ottiene 6 membri]
Nota: "Lust" Cold Snow partecipa nella divisione Minerva ma non nei War Games, quindi NON nel promo di gruppo.

Khanato (6/7 membri):
- Mr. Khan (leader)
- Yuri Bakunin
- The Terrific Blue
- Boom Jonny
- Liiva
- Beatrice
- Golden Horde [se team ottiene 7 membri]

Team JLW (5/6 membri):
- Archie Fisher (leader)
- Bjorn Ironside
- Atalanta
- Red Kamen
- Ethan Joel Simond
- King "Pimp" Caesar VI [se team ottiene 6 membri]


Nota: il Khanato parte con almeno sei membri per la vittoria conseguita a JLW May We Beat Again e si gioca a punteggio il settimo membro, mentre Apocalypse e Team JLW si giocano il sesto membro.
[Modificato da cell in the hell 04/07/2018 11:57]
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04/07/2018 11:53
 
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Khanato
La sala dei trofei del Khanato è piena di agenti posizionati vicini alle pareti, mentre al centro vi sono i membri del Khanato, coloro che combatteranno nei War Games. Mr. Khan si posiziona al centro mentre impugna il suo bastone, la sua maschera emette una disturbante oscurità.
Con espressione fiera, il leader del Khanato si esprime dinnanzi ai suoi compagni di squadra. I tanti agenti mascherati sullo sfondo sono immobili, ma in perfetto ascolto.

Khan: << Il Khanato dell’Orda d’Oro nel 1318… sei milioni di chilometri d’estensione, il dominio di terre europee ed asiatiche, il rumore dei passi sulla steppa appena conquistata.
Il Khanato nel 2018… una federazione di Wrestling, una presa forte per il primo tassello di un’espansione senza confini. >>

L’ambizione del Demonic Entity è forte sia nelle parole che nella voce forte.

Khan: << Noi, i discendenti dei conquistatori di stirpe mongola, cambieremo la storia, sfruttando la società moderna per il controllo totale. Non sarà più una battaglia con asce e lance, bensì con carte di credito e giochi di potere. Ecco come l’antica stirpe tornerà a conquistare tutto.
So che la mia figura non causa più il timore del primo periodo, ma in verità ho scelto di essere un comandante in capo comprensivo, non legato alla mentalità dei miei predecessori. Non conosco solo la violenza, ma so come applicarla per trionfare.
Io sono il khan, il termine che oggi in questa nazione viene definito leader, e come tale intendo portare il Khanato a un’altra vittoria, quella decisiva di questa lunga guerra con l’Apocalypse. >>

Il lottatore si muove con il bastone demoniaco in suo possesso, il Khanate. Lo batte a terra mentre scruta dalla distanza i membri del gruppo, i suoi fieri combattenti che prenderanno parte alle Pro Wrestling Wars e successivamente ai War Games.

Khan: << Abbiamo sconfitto l’Apocalypse alla Battle of New York, quello che rimane di loro è l’incertezza di chi non ha ottenuto ciò che desiderava.
Archie Fisher ha creato una sua squadra per portare l’America agli Americani, che triste concetto in questo decennio di regressione sociale.
Io sono per la libertà, per la legge della steppa, dove il più forte ottiene ciò che gli spetta per merito, e non per diritto imposto. Ecco la legge del Khan, concedere a chiunque l’opportunità di opporsi, ma solo per finire giustiziato da chi è più forte.
Forse può sembrare una guerra a senso unico, ed infatti lo è.
Terrific Blue, Yuri Bakunin, nessuno di loro può vantare la vostra presenza dominante. Due conquistatori della cintura mondiale, due uomini imbattibili. Tu, One Man Circus, non sei mai stato schienato e non sei mai stato sottomesso, indi non sei mai stato sconfitto. Tu, Red Anarchist, hai perso contro un solo uomo, Völkermord, e stasera otterrai la tua vendetta, non solo in una sfida bensì in due.
Boom Jonny, Liiva, Beatrice, nessuno di loro può vantare le vostre doti atletiche, il desiderio di conquista che vi portate dietro. Il trionfatore del Pro Wrestling Legacy Championship, la Mistress of Elementals e la Minerva Champion più longeva.
Golden Horde, tu sei il mio pupillo, la selezione più pura di tutti i miei agenti. Il tuo sangue mongolo è reale, inalterato, di stirpe che mai si è mischiata con gli impuri. Sei stato chiamato Genetic Messiah perché devi far parte di questa guerra e vincerla, trionfare sui nostri nemici e portare gloria al tuo Khan e al Khanato di cui sei parte. >>

Le parole di Khan sembrano far breccia nel cuore del giovane Genetic Messiah, che rimane impassibile ma è chiaro che vorrebbe esprimersi. Khan scruta questa sua reazione.

Khan: << Puoi parlare. >>

Golden Horde: << Mio Khan… ti servirò con onore, se dovessi sacrificare il mio corpo per vincere io lo farei senza esitazione.

Tuttavia, c’è un uomo che cerca di cambiare la direzione che ho preso, Countdown, ha cercato di spingermi contro il Khanato, ma io so di appartenere qui. Ho avuto dubbi, forse non sono degno di far parte di questa sfida, sono la riserva del gruppo. >>

L’esitazione si mostra nel giovane combattente.

Khan: << Stasera Countdown non è qui, sei in questo luogo per servire me e la tua missione. Quindi rialza la testa, il Khanato conquisterà anche il settimo slot e tu sarai nei War Games per giustiziare i nostri nemici.
Senza pietà verso l’Apocalypse e il Team JLW. Il Khanato sarà l’unico gruppo trionfante e questa guerra arriverà alla fine. È il tuo momento di trionfare, ragazzo, hai sacrificato la tua identità per esserne parte, ora ti spetta il sapore della vittoria. >>

Mr. Khan allunga la mano e Golden Horde abbassa la testa, come una cavia che sa di essere in preda a uno scienziato pronto a sperimentare su di lei, tuttavia la mano del Khan è quella paterna, e tocca la sua spalla come un uomo farebbe nei confronti del figlio pieno di esitazione.

Khan: << Il Khanato è la tua casa, non l’abbandonerai mai. >>

Golden Horde: << Grazie, Mio Khan, ti servirò fedelmente. Io… io… eliminerò Archie Fisher e Jack Leone, abbatterò entrambi i leader con le mie forze! >>

The Demonic Entity sembra soddisfatto dalle parole del ragazzo e poi si volta verso il resto del gruppo.

Khan: << Non siete servitori, non siete combattenti, siete parte del Khanato e vi prometto che questo è come un orto che porterà frutto, ognuno di voi potrà deliziarsi delle prelibatezze del successo che ci spetta. Ogni vostra ambizione sarà appagata, tutto quello che vi chiedo è di vincere, e di abbattere le fazioni rivali. >>

Mr. Khan promette ricompense per i suoi compagni, sa benissimo che ognuno di loro è lì per conquistare, ed è pronto ad offrire tutto ciò che desiderano.

L'Angry Clairvoyant Liiva alterna lo sguardo tra Mr. Khan e i trofei esposti intorno a loro. Ha con sè, come sempre, gli anelli elementali e lo Scettro, che ha conquistato con il Master of Elementals Tournament, poi divenuto Mistress of Elementals.
La lottatrice svizzera sospira, profondamente, finendo per gonfiare i suoi già abbondantemente prosperosi seni.

Liiva: "Io non ero nessuno, prima di giungere qui. Alcuni di voi lo sanno già, ma voglio ribadirlo a tutti voi e a ME STESSA. Sono nata, come lottatrice professionista, in un ambiente ostico in cui facevo fatica ad emergere. Mi sono spostata altrove, ho cercato di sfondare ancora, ma il destino ha continuato a giocarmi brutti scherzi, a farmi sentire inadatta.
Nonostante ce la mettessi tutta man mano che passava il tempo stavo iniziando a realizzare di non essere tagliata per il wrestling."

Breve pausa retorica per Bitch of a Witch, che sembra aver catalizzato su di sè l'attenzione dei compagni.

Liiva: "Poi, però, sono arrivata qui. Ho conosciuto il nostro leader, Mr. Khan. Tutti mi mettevano in guardia, sottolineando quanto egli fosse un uomo privo di scrupoli che bada solo ed esclusivamente ai propri interessi personali. Eppure io non mi lasciai condizionare da queste chiacchiere e decisi di valutare di persona, con un approccio critico e diretto.

...

Quell'uomo che in molti disprezzavano, senza che io chiedessi nulla, ha valorizzato il mio talento permettendomi di cimentarmi in competizioni di alto livello. Mi ha permesso di emergere, pur NON FAVORENDOMI in alcun modo. Quest'uomo, che in molti ritengono ingiusto, ha creato un torneo offrendo al suo vincitore la possibilità di acquisire parte dei SUOI POTERI.
Io ho combattuto in quel torneo. Io HO VINTO. Io sono, oggi, una Khanum. Io oggi sono la lottatrice che tutti conoscete anche grazie a Mr. Khan e credo FERMAMENTE che sia LUI l'uomo giusto per il vertice di questo business, l'unico in grado di garantire wrestling di alto livello e sana competizione."

L'Angry Clairvoyant adesso si indica ripetutamente.

Liiva: "Guardatemi. Sono perfino riuscita, da poco, a vincere i titoli tag team femminili della THEA, una delle federazioni di women pro-wrestling più importanti al mondo. Ho avuto addirittura la possibilità di competere per il titolo più prestigioso del circuito, il FWF World Women's Championship. Qualcuno ha visto chi sono, cosa so fare, grazie anche e soprattutto alle imprese che ho compiuto QUI in JLW e allo spazio che QUI mi è stato offerto.
La mia esperienza, da sola, dovrebbe bastare a chiudere il becco a tutti i detrattori del Khanato. Noi oggi combatteremo per cucire la bocca agli invidiosi, a tutti i wrestler di questo ambiente che vorrebbero conseguire il successo attraverso le scorciatoie, senza versare lacrime e sudore.

...

Io lotterò con tutta me stessa, dimostrando la mia fedeltà a questa causa. Non a priori, ma conseguita nel tempo. Non per dogma, ma per dimostrazioni pratiche."

Adesso Liiva torna un'ultima volta con lo sguardo su Mr. Khan. Indugia per diversi istanti, poi conclude...

Liiva: "Non ho di meglio da chiedere di quanto non abbia già ottenuto. Ma se alla fine di questa guerra vi sarà un forziere da distribuire tra di noi in maniera equa, allora non mi farò problemi ad ammettere di avere, tra i miei obiettivi, quello di fortificare il mio status conseguendo il mio primo titolo in JLW. E, in particolare...
Di essere affascinata dall'idea di poter rappresentare il Khanato da Minerva Champion della JLW."

Beatrice, rimasta in silenzio fino ad ora fumando la sua pipa d'oro, si alza in piedi con uno sguardo freddo e calcolatore.

Beatrice: Credo che stiamo perdendo il nocciolo della questione vantandoci troppo dei nostri trionfi: l'Apocalypse. Costoro sono una legione compatta che per troppe volte ci hanno umiliati, per troppe volte hanno voluto fare i ribelli contro il potere che NOI stessi rappresentiamo ... e sono rimasti impuniti! Noi dobbiamo riservare loro una punizione a dir poco ESEMPLARE! Mi sono unita al Khanato grazie alla "buona parola" di Liiva e solo ora comprendo che il mio oro combaci a perfezione con il potere che questo gruppo rappresenta; ma i ribelli vanno stroncati subito ma sopratutto vanno stroncati in maniera dura e crudele.

Fuma un altro po' per poi espirare dei vapori azzurrini.

Beatrice: Nobiltà e rispetto non sono doni da elargire con tanta generosità a traditori e sovversivi. Prima ci liberiamo di questa Apocalisse meglio è per ciò che NOI rappresentiamo! Oltretutto ho un altro motivo per affrontare l'Apocalypse: un motivo di nome Cold Snow.

Sul volto della italo-giapponese si manifesta una smorfia di rabbia.

Beatrice: Ha distrutto il mio regno da Minerva Champion: il mio regno costituito dalla disfatta di quella sciocca di Nurse Lisa, distrutto ... fatto a pezzi ... annichilito ... distrutto ... DA UNA STORTA AL PIEDE!!!

Da un pugno sul tavolo.

Beatrice: Io riprenderò il titolo che mi spetta e mischierò l'oro della placca al sangue di quella donnaccia che usa quell'omuncolo ritardato come suo figlio! Io la distruggerò e la annienterò. È UNA DANNATA PROMESSA!

Stringendo le mani convulsamente dalla rabbia si rimette seduta.

Beatrice: Spero di essere stata chiara per tutti voi.

Poco distante dal gruppo, ad osservare la parete dei trofei del Khanato, il russo Yuri Bakunin mira i traguardi dell'Uomo mascherato per poi grugnire quando le due donne hanno terminato di parlare.

Yuri: "Fight no è disciplina per donne. Donne è inferiore a uomini. Khanato dovrebbe essere meglio di meglio.
Eppure, qua, unico lottatore di valore è Yuri Bakunin. Dove sono altri? Dove è meglio di meglio di famosa Orda di Oro?
Bakunin teme che dovrà fare tutto da solo."

Passa qualche attimo in silenzio prima di voltarsi verso i presenti, il suo sguardo come sempre è serio oltre ogni misura, fa per tornare a parlare ma improvvisamente, IL Nano batte il suo bastone a terra.

Il Nano: "Amico mio sono sciocchezze
Questo non è luogo d'incertezze!
E' vero, ci son donne
ma del Khanato noi saremo le colonne."

Il manager del Terrific Blue sale in piedi su una sedia per guardarsi attorno.

Il Nano: "Non v'è nessuno a nostra altezza
Il Khanato non avrà delicatezza.
Né Patriota né riottoso avrà riposo."

Asserisce con la testa mostrando convinzione.

Il Nano: "Ma con il Khan ci dobbiamo lamentare
le donne non ci possono rappresentare!
Speriamo che tal'idea non sia fallimentare
perché il Khanato alla fine ci dovrà accontentare!"

Improvvisamente un botto, l'attenzione torna su Bakunin che con un calcio ha lanciato via una sedia mandandola ad impattare contro una parete.

Yuri: "Заткнись, карлик![Zatknis', karlik!(Zitto, nano!)] Tu no interrompe me."

A queste parole, per la prima volta il piccolo omino sembra farsi ancora più piccolo. E mentre questi si mette a sedere, il russo torna a parlare.

Yuri: "Bakunin ha perso torneo di Two World One Cup. Mancava davvero poco per avvicinarsi di vittoria ma Bakunin in fine ha perso. Pochi incontri e avrebbe vinto.
Bakunin però ancora è uomo di Khanato, Bakunin vuole ancora dimostra che è uomo forte, in vista di suo match in King of Rome."

Si avvicina al gruppo.

Yuri: "Khanato è possibilità di mostra potere di Yuri. Ecco perché Yuri schiaccerà qualunque rivale avrà di avanti.
Si vendicherà di Volkermord, suo eterno nemico e schiaccerà una volta di tutte ogni nemico di Khanato.
Anche dovesse fare lui di solo, visto che Donne no è capaci di fare lavoro di uomo."

Jonny per tutta la durata del discorso è stato in disparte ad ascoltare i suoi compagni di squadra, l’ex Pro Wrestling Legacy Champion dunque decide di farsi avanti e prende spazio tra il gruppo.

Jonny: Ormai ne è passato di tempo, siamo diventati un gruppo ostico per ogni fazione, noi siamo coloro che vincono, noi siamo coloro che gli altri temono. Parliamoci chiaro ragazzi, abbiamo vinto alla Battle Of New York, abbiamo vinto a May We Beat Again ed inoltre per non parlare dei nostri successi personali che hanno alimentato il potenziale ed il valore del Khanate, abbiamo ottenuto l’intero controllo della JLW anche se per pochi minuti, abbiamo ottenuto uno slot in più per queste wars ed ora è il momento di lottare anche per il settimo slot…

Il diamond of pain china il capo fancendoci intravedere un piccolo sorriso

Jonny: Loro ci guardano dal basso verso l’alto, sperando che un giorno possano prendere il nostro posto, il Khanate è potere, il Khanate è lussuria, il khanate è invidia come ha detto Liiva.
Noi siamo il Khanate e questa sera lo ricorderemo ad Archie Fisher ed a Jack Leone che evidentemente fra una batosta e l’altra si scordano il nostro vero valore:
Quel valore che Mr.Khan ci ha trasmetto…

Jonny va d’innanzi a Mr.Khan.

Jonny: Con onore ti prometto che questa sera come cavalieri delle tenebre ne usciremo vincitori ancora una volta, andrò contro il mio passato, contro Yagami e Simond, lì dove ho quasi sempre fallito…
Lì dove questa sera andrò a conquistare un punto, permettimi di chiamarti Khan ora: Khan, mio carissimo Khan tu che mi hai aiutato a diventare grande, che hai riposto fiducia in me dove nessuno ci avrebbe puntato un soldo, mi hai preso dal posto più basso delle tenebre ed me ne hai reso rè al tuo fianco.
Io sono un membro del Khanate, su di me potrai contare sempre.
Anche quando la situazione sarà la più tragica.
Anche quando tutto questo sarà finito.
Anche quando torneremo in questa sala da padroni indiscussi!
Per il Khanate!

Il leader del Khanato è rimasto in silenzio ad ascoltare voci e pensieri differenti, ma ora torna a impugnare il suo bastone. Tutti gli sguardi sono rivolti a lui.

Khan: << Siete i combattenti con cui condividere questa battaglia finale. Non mi piace il termine War Games, perché è una guerra ma non è un gioco.
Abbattere l’Apocalypse e soggiogare Archie Fisher e il resto del Team JLW è la nostra missione. >>

The Demonic Entity si rivolge verso Yuri Bakunin.

Khan: << Non ti preoccupare, all’interno del Khanato sei ancora una forza dominante, non c’è modo che tu possa perdere quanto hai ottenuto, e stasera non hai più nulla da perdere, perché senza cintura sei libero di riconquistarla. >>

Il leader si rivolge a Blue.

Khan: << E tu, One Man Circus, sarai in grado di massacrare avversari, di garantire lo spettacolo di distruzione a cui sei abituato.
Potrai agire finché nessuno dei nostri avversari sarà in piedi. >>

Poi il Khan si volge verso Jonny.

Khan: << Hai bisogno di saziare la tua vendetta contro i nemici che in questi mesi hanno cercato di infangare la tua reputazione o di superarti, come Red Kamen, che sarà nostro rivale nei War Games. >>

Il leader del Khanato infine torna al centro della stanza, i suoi agenti rimangono immobili. Il bastone viene sollevato con enfasi.

Khan: << Verso la conquista!
Verso il trionfo!
Verso l’annichilimento dei disertori!
Verso l’abbattimento del sistema!
Verso un’epoca di fiera oscurità!
Verso il dominio della Volontà!
Che non sia un’ombra chiaro-oscura… che sia il buio più totale, che rinnova la marcia verso l’era trionfante del Khanato. Senza più nemici, ma con un gran numero di uomini e donne abbattuti.
Il Khanato vincerà questa guerra! >>

Le sue parole fanno partire cori di incitamento, il gruppo è entusiasta e motivato in vista della guerra finale. Apocalypse e Team JLW attendono l’impeto combattivo del Khanato.

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Apocalypse
Lo spogliatoio dell’Apocalypse è adornato dalla sua appariscente tavola rotonda dei cavalieri. I Sei Cavalieri dell’Apocalisse.
“Time” Jack Leone è da un lato, “Time” John Kratos è da quello opposto, “Death” Sheenan e “War” Völkermord si osservano l’un l’altro mentre “Famine” Enfant Prodige e “Pestilence” Hiroshi Yagami sono ai lati opposti.
Non ci sono maschere sui loro volti, ognuna di queste è appoggiata sul tavolo, le identità sono già state rivelate da mesi e non ci sono più segreti.

Il leader del gruppo, il fondatore dell’Apocalypse Jack Leone, accarezza la sua maschera bianca, la tiene stretta vicino alla mano destra.


Leone: “Da piccolo sognavo di diventare un eroe mascherato come quelli dei fumetti, mi piaceva l’idea di salvare il mondo senza che nessuno sapesse la mia identità. Mi credevo un buono, e mi sentivo altruista.
Poi sono cresciuto e la prima cosa che ho compreso è che se mai avessi indossato una maschera, avrei fatto in modo che tutti sapessero chi c’era dietro. Perché salvare il mondo senza gratificazioni? Perché aiutare qualcuno che nemmeno sa chi sei? Io non volevo essere Superman, sempre pronto a sacrificarsi per la sua gente, e nemmeno Batman, perché non volevo dipendere da gadget tecnologici avanzati.
Ho deciso di modellare il mio fisico a sopportare di tutto, a diventare ‘estremo’, capace di resistere a ogni condizione. Così ho preso parte alle mie prime sfide di strada, dove ci si poteva ferire a causa della lamiera di un bidone, o con la plastica e le mattonelle. Ho sputato sangue, e ho compreso che rischiare la vita mi faceva sentire vivo.
Questo è il tipico discorso che potrebbe farvi ogni lottatore improntato all’Hardcore, ma io posso dirvi di più, è stato l’inizio di quella che in seguito è divenuta la Bloody Fight, meglio ancora conosciuta come la World Bloody Fight Federation, WBFF Wrestling.”

Kratos fa un segno d’assenso con il mento, ma mantiene la sua espressione seria.

Leone: “Ho abbandonato ogni proposito eroico, però ho iniziato a convivere con il mio ego, che è diventato sempre più grande, come un vortice pronto ad assorbirmi. Sono sfuggito dalle responsabilità della mia famiglia e allo stesso tempo mi sono trovato a farmi un nome, come il ‘gestore di una federazione di lottatori pazzi’, definiti così perché amavamo farci del male a vicenda. Ed è in questo modo che è emersa una fra le federazioni più longeve al mondo, che dopo 13 anni dalla sua fondazione si appresta a raggiungere il suo decimo WBFF Maniacs.
Con la JLW è stata una storia diversa, avevo perso tutto, e ho incontrato il mio ‘diavolo tentatore’, ho stipulato un patto con lui.
Mr. Khan… se il diavolo dovesse esistere gli assomiglierebbe parecchio. Un uomo misterioso, mai visto e mai sentito, ma noto nell’ambiente per essere brutale con i suoi nemici. Ho sentito parlare di morti atroci per chi lo tradiva, e forse ci ho pure creduto.
Ma guardandolo oggi questo autoproclamato Demonic Entity, esiste davvero questa brutalità? Tutto quello che gli ho visto fare da quando si è rivelato è un gioco politico dietro all’altro, un accumulo di potere con le tante promesse di rivoluzione.
La JLW è caduta in una spirale di oscurità, e ogni epoca buia ha bisogno di una via d’uscita, per quanto possa essere dannosa.
L’Apocalypse era servita in WBFF quando l’anarchia aveva preso il potere ed ha riportato tutto al giusto ordine delle cose, mantenendo la federazione in vita. L’Apocalypse è l’unico strumento che può fermare il Khanato, e la figura di questo uomo dietro alle quinte, questo grande burattinaio che più affronto e più mi accorgo che è un uomo tormentato dal suo passato esattamente come lo sono io.
Non so quale grande segreto stia nascondendo dietro a quella maschera, ma quando finalmente sapremo chi è, tutto quello che Khan rappresenta crollerà e il suo castello di carte riaffiorerà.”

Il Greek Warrior John Kratos interviene nel discorso.

Kratos: “Riconosco un guerriero quando ce l’ho di fronte. Khan è un fiero combattente, un lottatore di alto livello, ma in lui vi è inganno. Dov’è l’istinto mongolo che tanto dovrebbe rappresentare? No, lui non proviene dalla Mongolia, può avere un’impronta genetica con il Khanato dell’Orda d’Oro, ma la sua natura è quella di un uomo deviato da uno scopo più grande di lui, che non si diverte a combattere, ma lo fa per raggiungere il suo scopo.
Combattere Khan è una delle ragioni che mi hanno spinto a unirmi all’Apocalypse, perché da guerriero desidero fieri avversari, e ardo per la sua caduta.”

“Time” Jack Leone sembra concordare con lui con uno sguardo fulminante.

Leone: “Non disprezzo Archie Fisher. Non penso affatto che lui sarebbe un pessimo presidente per la JLW, tuttavia se la maschera di Khan è quella evidente sul suo volto, quella di Fisher è il suo doppiogiochismo, l’incapacità di liberarsi dei suoi discorsi da politico. A me i politici non piacciono e voglio sincerità da lui. Ma stasera è opposto all’Apocalypse, quindi lui e i nobili rappresentanti della JLW cadranno uno dopo l’altro, non per demerito personale ma per aver intralciato il nostro piano di liberazione. Devono fallire, e falliranno miseramente per essere i terzi incomodi in una lotta che non li riguarda nemmeno.
E fra loro c’è l’uomo che doveva essere con noi, Bjorn Ironside… il vecchio Famine, cavaliere della Carestia, ma alla fine lui stesso non era altro che un sostituto dell’uomo che doveva compiere questa missione.”

Old Jack si volta verso Enfant Prodige.

Leone: “Jacques Perrier… sei un simbolo della JLW, e il Khanato ha fatto di tutto per seppellire quanto hai ottenuto. Due titoli mondiali e la Pro Wrestling Legacy Championship, nessuno più di te merita di tornare a essere un volto di punta della federazione, ed era inevitabile che dopo tutti i soprusi che hai subito e il lungo infortunio, ti saresti di nuovo schierato con l’unico gruppo che può davvero fare piazza pulita. Sono felice di averti di nuovo fra noi.”

Perrier annuisce.

EP: "Nessuno è più pericoloso di un prodigio in un periodo di carestia. Famine è la parola esatta, questo periodo di assenza, nonostante i numerosi successi conseguiti in altri ambiti, mi ha sempre lasciato un vuoto dentro che faticavo a colmare con riconoscimenti e ricevimenti vari. Mancava qualcosa, il classico tassello che non si trova, disperso nel nulla, che non consente all'essere umano di completare il puzzle. E' la mia vita il puzzle al quale manca il tassello, e, forse, l'ho ritrovato."

Sorride Perrier.

EP: "La perenne insoddisfazione di aver raggiunto il top in ogni campo, di non avere più stimoli, sentire che manca qualcosa. Chi, realmente, soffre la carestia, potrebbe sentirsi offeso ascoltando le parole di una persona, tutto sommato, più che fortunata.
Benestante, ben vista, realizzata.
Eppure infelice."

Ora il sorriso diviene amaro.

EP: "Quando hai tutto, nulla più ti solletica nè stuzzica la tua curiosità, tranne qualcosa che, magari, pensi di avere, pensi che non 'manchi' alla tua personale indole, ed invece...beh, io cerco risposte, risposte che non so se il ring potrà donarmi, ma provarci non costa nulla."

Jack Leone sembra coinvolto dal discorso del cavaliere della Carestia ma è l’altro cavaliere del tempo, John Kratos, a intervenire.

Kratos: “A me non importa di essere un eroe della giustizia, né tantomeno un prodigio della natura. Sono pieno di difetti ma questi formano l’individuo che sono oggi, non ne rinnego nessuno. Il mio spirito combattivo mi porta a competere sul ring, ad affrontare sfide ardue come quella di oggi, e allo stesso tempo combattere lottatori nel pieno della loro intensità.
Stasera i membri del Khanato daranno il meglio, i membri del Team JLW saranno al massimo potenziale, perciò io sarò parte di questo turbine di aggressività, e starò al centro per incassare i colpi e rispondere a modo mio, come un fiero Spartano può fare.”

Dopo la parola Spartano, il Bald Basterd abbassa la testa, come se qualcosa lo disturbasse.

Kratos: “Non mi considero più il degno rappresentante della mia terra natia, perché finché non avrò riportato ad essa la gloria che merita sarò soltanto un guerriero come tanti altri. So che tornerò a rivedere la sabbia di Sparta, le rovine dell’antica civiltà trionfante. Ma stasera rappresento il lato nascosto del Tempo, l’altro lato della clessidra.
Jack Leone, come tuo opposto, sta a me guardare al futuro di questa federazione, e fare in modo che il nostro team ottenga il giusto risultato. Insieme formiamo il giusto scorrere del tempo, tu che sei così ancorato al passato, e io che devo solo guardare avanti verso la mia meta.
I cavalieri del Tempo sono entrambi pronti, ognuno con la sua funzione, e so per certo che la sfida sarà degna dell’attesa. Potrò finalmente regolare i conti con Mr. Khan, come tanti di noi anch’io ho subito ripercussioni per non essere stato nelle simpatie del Khanato. Perciò stasera arriverà la liberazione dopo tutto quanto abbiamo subito.”

Il Greek Warrior fissa Hiroshi Yagami con espressione seria in volto.

Kratos: “Sei l’eroe che ha vinto entrambe le Pro Wrestling Wars, e stasera puoi ottenere il tuo terzo successo. Questa è la Pestilenza che intendi portare ai nostri nemici?”

L’Otaku Senpai fissa Kratos con espressione seria e pensierosa, lascia infatti passare qualche lento e silenzioso istante prima di affacciarsi in avanti dalla sedia.

Yagami: Per la maggior parte della mia carriera non ho ottenuto nulla, non ho vinto niente e pensavo che mai avrei potuto dare qualcosa di concreto a questo sport.
Oggi mi trovo a questo tavolo a parlare con dei campioni riconosciuti dalla storia come tali, e sono qui come loro pari, come cavaliere dell’Apocalypse.

Lo sguardo del giapponese si sposta sulla maschera verde che lo fissa da sopra al tavolo, poi torna verso il guerriero di Sparta.

Yagami: Questo per dire che, dal nulla, oggi come hai detto, posso vincere la terza edizione delle Pro Wrestling Wars di fila.
Non nego che la cosa mi intrighi, mi fa sentire un po’ come gli eroi degli anime che mi affascinavano da bambino, i guerrieri che non crollavano mai e che continuavano a vincere.
Ora però, sento che il mio reale interesse non è verso la vittoria nuda e cruda delle Wars, né tantomeno verso una qualsivoglia shot ad un titolo, oggi voglio vincere e lo voglio più di quanto lo voglia di solito e lo abbia voluto per tutta la mia vita, ma non per un traguardo personale e materiale, ma perché sento il bisogno di liberare la JLW, la mia casa, dal Khanato.

Le parole del Best Pureya appaiono decise e oneste, mentre lo sguardo fiammeggiante del lottatore nipponico si scontra con quello degli altri cavalieri presenti al tavolo.

Yagami: Mentre altri si sono dimostrati meri mercenari o semplicemente opportunisti in cerca di gloria, noi siamo qui, siamo l’ultima incarnazione dell’Apocalypse e lo siamo perché evidentemente crediamo in quello per cui ci siamo uniti… almeno, spero sia così.
Quando sono arrivato in JLW c’era meritocrazia, c’era un ottimo clima, un misto di sfida, onore, voglia di vincere e quant’altro. Oggi abbiamo solamente un tiranno che premia chi china la testa di fronte a lui e schiaccia chi non accetta questo tipo di gestione.
Io non voglio che il Khanato domini la JLW di Jack Leone un giorno di più, quindi state pur certi che farò tutto ciò che è in mio potere per vincere, non il match, ma la guerra!

Al pronunciar la parola "Guerra", che ha concluso l'intervento di Hiroshi Yagami, l'uomo che più di tutti ne incarna lo spirito prende la parola. "War" Volkermord, senza maschera come tutti gli altri, distende gli avambracci delle sue poderose braccia sul tavolo ed intreccia le dita delle mani.

War: "E' trascorso troppo tempo. La piaga del Khanato veniva ritenuta come un male passeggero, come un virus che nuoce, fa danni ingenti, alle volte uccide... Ma che prima o poi sarebbe stato scacciato via, con una cura, la cura definitiva. Un Antidoto, che tutti noi intorno a questo tavolo rappresentiamo.
Eppure sono trascorsi gli anni e, dopo lunghe e sanguinose battaglie, sacrifici, Mr. Khan e l'idea di wrestling che rappresenta ha continuato ad infettare questo ambiente consacrato alla suprema arte del combattimento."

Volkermord adesso serra le mani a pugni.

War: "Noi abbiamo ottenuto molti successi, abbiamo vinto molte battaglie, ma non siamo ancora riusciti ad ELIMINARE definitivamente quel seme marcio. Questa federazione è stata più nelle mani del Tiranno che in quelle dell'uomo che le ha dato forma e vita. La JLW non è più la JLW da tempo immemore."

Il colosso di Berlino adesso urta i pugni contro la superficie lignea, scuotendo gli animi.

War: "La JLW è nata per distinguersi, per offrire competizione e wrestling allo stato puro. Noi oggi siamo qui per porre fine, DEFINITIVAMENTE, al dominio del Khanato e all'eresia di Fisher. Noi siamo qui per ripristinare gli Equilibri, attraverso il Caos... Per ottenere la salvezza dell'ambiente, attraverso LA SUA DISTRUZIONE. Siamo qui per radere al suolo l'arena e seppellire il Khanato e il presunto Team JLW sotto le sue macerie.

...

Siamo qui per combattere, e combattiamo affinchè le mura crollino per essere ricostruite.
Siamo qui per l'ultimo, grande, estenuate ASSEDIO FINALE. Siamo qui per la GUERRA ULTIMA. E io che ne incarno simbolicamente il valore prometto a tutti voi, Cavalieri dell'Apocalypse, che le imprese che mi avete visto compiere in passato sembreranno INSIGNIFICANTI in confronto a quella che porterò a termine oggi, INSIEME A VOI."

Volkermord si mette a braccia conserte e inclina la schiena all'indietro, andando a trovare appoggio con le spalle sulla sedia.

War: "Lotterò al vostro fianco, con una tenacia e una furia distruttiva spinti oltre ogni limite... Affinchè la JLW possa rinascere davvero, sulle spoglie esanimi del nemico. Quel nemico che, per mezzo delle nostre mani, troverà in fondo al tunnel del destino... La Morte."

E così Morte, Cavaliere fratello dell'Oscura Signora, si alza e rivolge temporaneamente le spalle ai suoi compagni, avanzando lentamente di qualche passo.

Death: "Ogni cosa, vivente e non, è destinata a disgregarsi. Un giorno la Morte stessa, non avendo più anime da mietere, quando saranno finiti lo spazio e il tempo, finirà per dissolversi così come ha dissolto nel nulla, per secoli, gli uomini e le donne toccati delle sue gelide dita.
Ma quel giorno è ancora lontano. I cicli continuano ad alternarsi. Finiscono ere, ne nascono di nuove.

...

L'era del Khanato in JLW però doveva terminare molto tempo addietro. Se siamo qui, oggi, è per chiudere un ciclo. Se SONO qui, oggi, è per dimostrare loro che NESSUNO può sottrarsi al giudizio finale e alla Falce Oscura."

"Death" Sheenan adesso torna a rivolgersi frontalmente rispetto ai compagni e fissa lo sguardo su Kratos e Leone.

Death: "La Morte e il Tempo collaborano insieme da sempre, dall'alba dei tempi. Questo Cavaliere della Morte, con l'armatura dalle piastre più nere che siano mai state forgiate, si rimette ancora una volta a questa causa, offrendo i suoi servigi a questa Apocalisse seguendo le orme tracciate dallo scorrere della Clessidra."

Sheenan adesso si avvicina al tavolo e allunga le mani su di esso, mentenendo le braccia distese e protese verso il basso, con il busto un po' piegato in avanti; alcuni dei suoi dreadlocks finiscono per celare parzialmente il suo volto.

Death: "Quest'oggi, tuttavia, non sarà sufficiente spegnere il nemico. Servirà CANCELLARLO, cancellare ogni traccia del suo passaggio, ogni MACCHIA scaturita dal suo operato, anche la più indelebile. Noi non saliremo su quel ring soltanto per eliminarli, per farli fuori, ma per DISSIPARE ogni molecola dei loro corpi, ogni ricordo legato al loro passaggio.

...

E per farlo servirà uno sforzo congiunto, in cui confluiscano le stesse idee di fondo, la stessa determinazione, la stessa voglia di prevalere. Le forze e il credo. Le energie e il desiderio di porre fine ad un SISTEMA MARCIO.
Oggi si combatte per segnare la VERA FINE di un'era che era già destinata a terminare molto tempo fa, per venire incontro ad un naturale processo di cui sono solo stati tardati i tempi. Oggi lotteremo per cancellarli ed imporre il NOSTRO SISTEMA, quello dell'APOCALYPSE.
Ognuno di noi vivrà o morirà per questo scopo. Morirà per far vivere il vero spirito della JLW o continuerà a vivere per uccidere coloro i quali l'hanno infangato."

Le parole di Sheenan lasciano il silenzio nella sala per diversi secondi. È un suo storico avversario e ora compagno a interrompere il vuoto di parole.

Kratos: "La morte di un sistema e la rinascita di questa federazione, così che il tempo possa tornare a scorrere.
Parole lodevoli, questa sera sono fiero di lottare al tuo stesso fianco. E al fianco di ognuno di voi, cavalieri dell'Apocalisse."

Il Greek Warrior scruta ogni membro presente con sguardo deciso. Jack Leone poggia ancora la sua mano destra sulla maschera da cavaliere.

Leone: "War, hai già guidato una fazione vincente ai War Games, e sei il campione di questa federazione.
Death, ti ho ceduto la mia anima e da quel momento perfino un miscredente come me deve ammettere che è come aver perso parte della mia umanità, tranne ciò che mi spinge a combattere per ottenere tutto.
Pestilence, hai assestato colpi pesanti ai danni del Khanato dal tuo ritorno, e so che anche stasera potrai continuare a inferire, e vincere un'altra guerra.
Famine, maestro delle parole e genio del ring, sei sempre il prodigio della JLW, l'eterno ragazzo che non si sazia mai di lottare.
Time John Kratos, come rivali e come alleati abbiamo combattuto tante battaglie, ma stasera tu ed io siamo due facce della stessa medaglia, insieme per la missione che ci spetta.
Abbattere il Khanato, tenere a freno il Team JLW. Soltanto noi possiamo rimodellare questa federazione, discesa nell'oscurità, in una bellissima creatura.
Ci apriamo al futuro, ora che le Pro Wrestling Wars porteranno con sé l'onda di cambiamento che ci si attendeva."

Old Jack tossisce con voce rauca.

Leone: "Più le cose cambiano, più rimangono le stesse. E noi siamo qui per azzerare le atrocità commesse dal Khanato.
No, non per azzerarle, ma per ripagarle con la nostra Apocalisse. La JLW non sarà più la stessa dopo stanotte."

Con veemenza, il cavaliere del Tempo ribadisce il concetto di una guerra che porterà grossi cambiamenti, e la fine di un'era. Ritorna il silenzio all'interno della stanza.
Non appena Leone solleva la sua maschera, anche i suoi compagni fanno lo stesso, mentre le luci si spengono, ogni maschera sembra dotata di un liquido fosforescente, che forma una scritta circolare.

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Team JLW
Siamo nello Studio Ovale, o quasi: è più una forma di ghianda.
E se di Ghianda si parla, ARCHIEPIGNA, si tratta sicuramente dello studio finto-presidenziale di Archie Fisher!
Il Sindaco di Warchiengton D.C., cittadella farlocca al centro del Parco Divertimento di Ghiandaland, siede dietro la scrivania, attorniato da due gorilla - che però non sono animali, ma solo due bodyguard particolarmente grossi - che indossano un cappellino col faccione di uno scoiattolo - che in questo caso non è un modo slang per dire altro: è proprio uno scoiattolo.

Ai lati della stanza, su sedie e poltroncine, siedono variamente schierati i futuri compagni di squadra del capitano del team JLW.
Red Kamen, Bjorn Ironside, Ethan Joel Simond, King Pimp Ceaser VI.
Fisher, con abito color panna, incrocia le dita delle mani e si sporge sulla scrivania prorompendo con tono passionale e deciso.

Archie << SIGNORI... non posso negare a me stesso che avrei preferito compagni dalla moralità meno ambigua>>

Lancia un'occhiataccia a Ethan e Caesar, che prestano assai più attenzione a una avvenente poliziotta dall'altro capo della stanza.

Archie << Tuttavia se siamo qui e perché a dispetto della nostra etica... della nostra origine...>>

Sguardo di intesa con Bjorn.

Archie << ...del nostro Sesso... >>

Sorriso a 32 denti ad Atalanta da vera copertina da Magazine.

Archie << ...o del fatto che non abbiate comprato i Gadget del Luna Park...>>

Il ragazzo ammonisce con l'indice Red Kamen che allarga le braccia come a scrollarsi ogni colpa.

Archie << ...noi lavoreremo come squadra perché noi TENIAMO alla JLW. La JLW non è diversa dalla nostra BELLA... AMERICA!
Non chiude le porte a nessuno... se sei Messicano forse ti maltratta un po', ma a nessuno piacciono quei baffoni e i Sombrero sono passati di moda... ma TUTTI hanno una opportunità in America.
Perché alla Signora Libertà che svetta a New York coi suoi 93 metri di metallo vuole che tutti possano sentirsi protetti dalla sua gigantesca sottana!>>

Batte il pugno sulla scrivania

Archie << Non è importante se sei un pazzo, un visionario, un potenziale terrorista, un mafioso, o uno schiavista di neri: DEVI AVERE LA TUA LIBERTA' DI ARRIVARE IN AMERICA.
E la JLW è identica. Noi non vogliamo un maledetto Khanato che comandi, dico bene?!?>>

Prima che chiunque possa intervenire un "SIII!" preregistrato parte in filodiffusione: è palesemente la vocina di MrFurble ingrossata alla bell'e meglio.

Archie << Io sarò anche un Radical Chic, manipolatore, buonista.... ... e no, non sto per dire che "non sono una pornostar", perché a noi le pornostar non dispiacciono, Ethan! ...
...Dicevo, io sarò pure un Radical Chic, buonista e manipolatore, ma non sono un dittatore. IO CREDO in ciò di cui parlo ma non ve lo imporrò MAI. Insieme, possiamo far sì che la JLW resti libera.
La JLW è il fottuto posto dove succede ogni diavolo di assurdità e noi non impediremo a questa follia travolgente, che questo creativo di spirito dell'arte di industriarsi venga meno.
Che la Statua della Libertà sia il simbolo in cui credete, l'emblema della Donna Forte e indipendente, la dea Vichinga della vostra fede, o la protagonista di uno strambo porno da girare... non mi interessa.
E' IL NOSTRO SIMBOLO!>>

...lancia uno sguardo annoiato verso Kamen.

Archie << Tu però vediti di comprare un Gadget almeno della Statua eh?>>

...

Archie << E ORA... VOGLIO SENTIRVI, O' MIEI COMPAGNI!
Siete con me?! Lotterete per La Statua?!?>>

Atalanta: "Io sono la Statua della Libertà!"

Tutti, o almeno molti, guardano increduli la colossale bionda.

Atalanta: "L'hai detto tu, Archie: emblema della Donna Forte e indipendente, la dea Vichinga della vostra fede... sembrava la mia descrizione fino a quando non hai fatto quell'orribile battuta sul porno."

Lancia un'occhiataccia ai Bad Guys.

Atalanta: "Diciamoci la verità: in questa squadra ci sono personaggi che non mi piacciono... anzi, che preferirei non esistessero affatto. Ma tutti sapete che sono una che fa gruppo, pronta ad asfaltare chiunque le si pari davanti pur di regalare la vittoria al proprio team. Sarò la vostra Statua della Libertà!"

Si guarda intorno.

Atalanta: "... anche se sono canadese."

Red Kamen, che dopo il discorso di Fisher ha tenuto sempre il capo chino senza curarsi di nulla, sembra ora risvegliarsi da un lungo sonno e si guarda intorno con circospezione.

RK: "Chi siete voi? Cosa volete da me? Siete emissari di Red Revolution Raven? Maledetti!"

Il lottatore mascherato ringhia a tutti nonostante Fisher cerchi di rassicurarlo.

RK: "Ma avrete pane per i vostri denti! Non mi avrete, non mi avrete mai! Questa cintura resterà sempre con me e ad essa si aggiungerà anche il JLW World Title! Distruggerò Völkermord e Yuri Bakunin e porterò il mio team alla vittoria delle Pro-Wrestling Wars!"

Red Kamen se la ride.

RK: "Andatelo a dire a Red Revolution Raven quando tornerete da lui con le pive nel sacco... Ditegli che Red Kamen è pronto a riprendersi ciò che lui gli ha tolto!"

Il mascherato si guarda le mani e scoppia nuovamente a ridere.

RK: "Non mi avete nemmeno legato, che stupidi!"

Con un balzo felino, Red Kamen salta sul tavolo dello studio di Fisher e lo usa come trampolino per gettarsi dalla finestra e fuggire, senza rendersi conto che finora non ha fatto altro che sposare la causa di quelli che riteneva essere i suoi aguzzini.

Atalanta si reca sul punto dove stava prima Red Kamen e vi afferra qualcosa.

Atalanta: "Ha dimenticato qui la cintura!"

Bjorn ridacchia, una risata che fa interrompere quel singolare battibecco.

Bjorn: Dì un po' Fisher ... questo sarebbe il meglio che sei riuscito a raccattare? Per la mano mozzata di Tyr, persino una capra impazzita sarebbe meglio di questo gruppetto. Oh non fraintendetemi: non sottovaluto la vostra forza ... sopratutto la sua.

Fa un cenno verso la finestra da dove è scappato Kamen.

Bjorn: Parlo di spirito di squadra. Fisher cerca di infondere un mezzo comune e la prima voce che si leva è quella di un cazzo di battibecco! TIRATE FUORI IL CUORE INVECE CHE LE PALLE QUESTA VOLTA! Se siamo qui a questo tavolo non è per mangiare carne di renna o bere birra di prima qualità ma per eliminare due fazioni che ormai qui in JLW sono diventate particolarmente scomode e noiose: il Khanato e l'Apocalypse. Il Khanato ormai è un regno decadente che cerca di restaurare la sua forza stroncando ogni dissenso e l'Apocalypse ... beh ...

Sospira divertito.

Bjorn: Si fanno passare per rivoluzionari, per difensori della libertà ma la loro è una scaltra forma di demagogia: appena trionferanno la loro dittatura sarà peggiore del Khanato. NOI dobbiamo trionfare, non LORO ma noi ... noi che nonostante gli interessi diversi, gli aspetti diversi e lo stile di lotta diverso rappresentiamo la vera anima della JLW: la libertà. Noi siamo la vera essenza.

Uno dei corvi di Bjorn, Muninn, gracchia.

Bjorn: Muninn è quello che sto dicendo, non mi interrompere.

Si passa una mano sulla barba e osserva i suoi compagni di squadra, confusi su quello che stanno vedendo: Bjorn parla con i corvi?

Bjorn: Quello che sta dicendo Muninn è che, per oggi, ogni motivo di dissenso che proviamo per ognuno va inchiodato alla porta d'ingresso di questa stanza perchè quando verrà il momento e litigheremo come due puttane per contendersi il guerriero mascherato ... perderemo in maniera stupida e umiliante perchè il Khanato e l'Apocalypse crogiolerà nella nostra disunione facendoci a pezzi uno dopo l'altro. Ma se rimaniamo uniti come una falange noi li potremo sconfiggere; io stesso ho affrontato John Kratos, uno dei leader dell'Apocalypse, e ho dimostrato a tutti che non è un superuomo ma è battibile in un duello: ma in gruppo sono temibili e così dovremmo esserlo noi! La mia gente è addestrata nel lavoro di gruppo prima ancora che la barba spunti sui loro menti quindi posso darvi consigli su come lavorare di squadra ma voi dovrete ascoltarli codesti consigli altrimenti saranno parole buttate al vento. La JLW deve liberarsi di queste due fazioni o morirà soffocata dalla loro presenza!

Passa qualche attimo di silenzio dopo le parole di Bjorn Ironside, un silenzio che presto diventa assordante con tutti i presenti voltati verso Ethan e il suo compare dei Bad Guys: King Pimp Caesar VI, eppure i due sembrano impegnati a fare altro.
Ethan sta Chattando con qualcuno mentre Il Re King si sta lisciando i capelli rimirandosi su un mobile leggermente riflettente.
Quando finalmente qualcuno sta per attirare la loro attenzione, ecco che la porta della grande camera ovale si apre, ad entrare, vestita in tenuta patriottica: shorts, giacchettina e cilindro tutto in versione sexy, la She-Guard di Ethan Joel Simond: Rosebud Sixincher.

La Sexy "Aunt Sam" cammina fino da Ethan per poi baciarlo sulla fronte, quindi procede oltre fino alla grande scrivania sulla quale si siede mettendo in mostra le lunghissime gambe, ricordandoci essere alta quasi due metri senza i tacchi.

Rinvigorito dalla sua presenta, o forse perché attendeva proprio lei, Ethan finalmente prende la parola, alzandosi e iniziando a camminare per la stanza.

Ethan: "We Figa amici miei! Questo è un momento storico ciò! E' il momento del cambiamento! Basta Khanato! Basta Apocalisse.
E' il momento del cambiamento e noi ce la possiamo fare!
Yes We Cum!"

Asserisce soddisfatto, eppure gli unici a battere le mani sono il Re King e Rosebud che continua a sventolare le sue lunghissime gambe lisce di fronte ai presenti.

Ethan: "Volete una statua della libertà su cui credere?
una statua della Libertà Figa! Figa. Un nuovo esempio, un nuovo modo di pensare. We amici, noi siamo liberali! Siamo Democratici e per questo dobbiamo essere progressisti!
Basta Femministe di ferro che prendono fuoco per una campagna di donne nude. Basta uomini che si lamentano se la ex fidanzata figa li costringe a fare sesso con lei.
Basta lamentarsi se un produttore vi ha toccato il culo! Questo è il nuovo che avanza! We! E' il momento del fatturato non delle lamentele!"

Caesar: "Cazzo sì! Basta finocchietti strani che si lamentano perché un uomo gli ha toccato il cazzo in pubblico! Terry Crews sei un fallito! Un grosso nero fallito!
Sicuramente Volkermord farebbe la stessa cosa! Mentre noi no! Noi lasceremmo che gli altri tocchino per sentire la vera presenza di due veri uomini! Cazzo sì!"

Ethan: "Ecco perché, amici miei. Dobbiamo avere un ideale ferreo! Una vera statua della Libertà,
la NUOVA DONNA!"

Si sposta indicando Rosebud che sorride mentre osserva i presenti e fa "ciao" con la manina.

Ethan: "Figa! Lei sì che è un esempio per tutti noi! Ecco perché il team JLW è il nuovo che avanza!
Perché dobbiamo vivere in un mondo che guarda avanti! WE! Ti rubo il lavoro FisCher!"

Si volta verso un Fisher che per un attimo sembra aggrottare le sopracciglia. Ma Ethan sembra voler finire il discorso.

Ethan: "Figa! Sono un due volte campione Custom e un tre volte vincitore del trofeo Awersome!
E per questo, Ethan è l'uomo del momento!! Figa, Ethan vi porterà a nuove vette! Ethan ci crede in questo team!"

Rosebud: "Forza ragazzi, possiamo farcela!"

L'espressione finale di Rosebud è detta con un tono tranquillo e festoso.

Fisher: "ESATTO SIGNOR ROSEBUD. SIGNORA. SIGN...
...ESATTO! Voglio vedere questo entusiasmo. E sì, avrò assortito un team di SCARTI, ma siete i MIEI scarti. Ed è questo il punto"

Batte il pugno sul tavolo e inizia a lacrimare.
Non di commozione. Si è fatto male.

Fisher: "Noi tutti non saremo i più temerari, i più potenti, i più decorati... ma noi siamo IL CUORE del cambiamento.
Noi siamo Larger-than-Life. Noi abbiamo un credo.
SI, ANCHE L'UOMO FUGGITO DALLA FINESTRA!
Noi tutti abbiamo uno scopo e un motivo per cui combattere.
Bjorn ha ragione. E insieme ce la faremo.
Io credo in voi e nella forza di opporsi al Khanato.
Domani è un altro giorno...
...e ora... LASCIATE CHE VI OFFRA DA BERE!!!"

I presenti urlano di gioia alla proposta, tranne Atlanta che deve seguire una strettissima dieta in base al suo allenamento, ma segue di buon grado la bizzarra squadra, guidata da Archie Fisher.

Archie: "Amerete questo succo di Ghianda, vedrete!"

La voce è oramai udibile dal corridoio. Rispondo borbottii infastiditi di compagni che speravano di bere tutt'altro.
Ma la telecamera resta fissa al centro della stanza.
Non stacca.
Per una manciata di secondi.

La sala è ormai vuota e il silenzio regna sovrano ma ecco che si sente un rumore di vetri rotti e la telecamera si sposta a inquadrare Red Kamen che sta rientrando dalla finestra che aveva infranto per scappare.

Il wrestler mascherato si dirige al suo posto dove sta ancora la sua cintura di Pro Wrestling Legacy Champion e sghignazzando se la allaccia alla vita prima di andarsene sempre dalla finestra.

CAMERA FADES
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