Nuova Discussione
Rispondi
 

Chelsea e Clarke - Soap Opera ???

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2017 21:36
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 30
Post: 30
Registrato il: 11/03/2017
Città: ASCEA
Età: 29
Sesso: Femminile
Handler
Lowcarder
26/05/2017 21:36
 
Quota

« ...Fallo salire... »

Chelsea senza esitare al fratello, eppure ha un’espressione scura in volto. Di certo di vedere Saul non può che esserne felice, però forse non ha intenzione di ascoltare ancora le solite prediche del suo mentore. Tutto le fa ancora troppo male.
Forse.

Si sentono i passi lungo le scale, Chelsea sbuca con la testa fuori dalla porta della stanza. Saul la osserva, salutandola.

« Entra pure » Chelsea fa un cenno a Saul, poi rientra in stanza, raccogliendo la maschera e guardandola “negli occhi”, mentre se la riaggomitola fra le mani passandosela dalla destra alla sinistra.

Ha gli auricolari alle orecchie Saul, si sente fuoriuscire qualche frase del pezzo che stava ascoltando non appena libera da esse le orecchie.

Now that we’re dead my dear, we can live forever
Now that we’re dead my dear, we can be together


Spegne tutto. Non ha niente con sé. Infila nella tasca di un giubbotto di pelle smanicato il suo cellulare con le cuffiette collegate ad esso. Poi si libera anche del giubbotto. Indossa solo una T-shirt con su raffigurata la sedia elettrica di “Ride The Lightning”, un vecchio album dei Metallica. Le tasche dei jeans neri sono vuote. Non ha davvero nulla con sé il nativo di Seattle.
Si porta una mano alla barba, poi guarda negli occhi la ragazza, rivolgendosi a lei.

<< So a cosa stai pensando, Chelsea. Lo so benissimo.
Non ce la fai più. Sei sul punto di mollare. Forse starai pensando di aver chiesto troppo, di esserti spinta troppo oltre quella che per te era solo una banale passione da adolescente.
Non sarebbe dovuto diventare il tuo lavoro.
E non avresti dovuto mettere così a rischio la tua vita.
Starai pensando a questo.
E mi starai odiando in questo momento…>>

« Ma no, io... » timidamente prova a ribattere, vedendosi interrotta.

<< Sì. Tu mi stai odiando in questo momento. Perché è da settimane che ti ripeto le stesse cose. Ti continuo a dire quanto questa per te sia più che una semplice passione. Continuo a dirti quanto il tuo talento sia fuori dal comune e continuo a dirti di resistere, perché gli sforzi in futuro verranno ripagati. Se un Dio esiste.
Dico di credere in te. Io credo in te. Te l’ho sempre detto. Continuo a ripeterlo. Ora e sempre, come già ho fatto tante volte in passato.
Mi viene spontaneo Chelsea.
Scusami.
Tutte queste mie parole e queste mie confidenze non sono mai state dimostrate dai fatti. Tutto quello che ti ho detto si è infranto sempre contro un muro fin troppo grande. E purtroppo continuerà ad essere così, a meno che tu non decida di mollare >>

Si guardano i due. Chelsea resta basita e profondamente turbata dalle parole del suo mentore, non riuscendole ad interpretare in nessun modo.

<< Sai Chelsea…>>

Continua Saul.

<< Sarebbe da idioti credere che la vita sia sempre rose e fiori. Perché le difficoltà ci sono. Ci sono sempre state nella storia di queste umanità. Io non sarei mai diventato un musicista se il mio maestro non mi avesse mai schiaffeggiato nei saggi che facevo in pubblico da ragazzino.
Non sarei mai diventato un campione se non avessi mai subito le più atroci sconfitte. Se non avessi mai subito le più violenti torture ora non avrei una corazza sul mio corpo.
Ma non tutti assimilano in questo modo. Me ne rendo conto. Ogni personalità reagisce in modo diverso.
Tu sei più dolce di me. Sei tenera, carina. Fragile…>>

Chelsea arrossisce e si copre il volto con le mani.

<< Eppure io…>>

Saul si alza dalla sedia sulla quale si era in precedenza addossato.

<< Io ho conosciuto anche La Perra. Sempre dolce e carina, per carità. Ma con quella convinzione e determinazione in più che… diamine! Ti prende al cuore, in un modo o nell’altro!>>

Saul si avvicina a Chelsea che nasconde il volto ponendolo sulle sue stesse ginocchia.
Saul le passa una mano sui capelli. Poi sul collo…
E continua…

<< Ho conosciuto anche una persona che si è spinta oltre i propri limiti, cimentandosi nel mondo della musica. Spingendosi oltre le proprie capacità sul ring.
Ho conosciuto una ragazza che non si arrende davanti a nulla.
Ma poi… poi qualcosa è avvenuto in lei.
Un colpo.
Un tuono.
Una nota stonata.
Un errore.
L’autostima diminuisce. La paura sale.
Serve una scossa.
Una reazione uguale, ma contraria.
Io so come tu ti stia sentendo e so che stai male. Me lo hanno detto. E son stato così anch’io. Tempo fa.
Stai molto male.
Ho già provato a smuoverti in passato, ma non è servito, non devo creare mostri in te o altre personalità.
Forse basta ritrovare la tua essenza.
Forse>>

Scuote la testa Chelsea, Saul va alle sue spalle, abbracciandola. Prima di parlare. Ancora.

<< Ho scritto una canzone per te, prima, in una camera d’albergo, ripensando a quello che abbiamo passato in questi mesi.
E forse potrebbe finire. Basterebbe che tu ora getti quella maschera.
Non sono uno che piange. Ma forse, Chelsea, in quel caso lo farei.
Ho imparato a volerti bene. E non sopporterei questa perdita.
Se abbandoni La Perra, abbandoni me.
Rischieresti a spingerti di nuovo oltre, ma sappi che io ti sono vicino quanto mai lo sono stato.
Vuoi lanciarti con me attraverso il burrone?
O tornare indietro? Sola >>

La Canadese, meditabonda, lascia cadere lo sguardo sulla maschera che stringe tra le dita. E' come se un film con tutti i finali alternativi stesse venendo proiettato davanti ai suoi occhi color nocciola.
Si volge quindi a scrutare Clarke, non certa di riuscirne a fronteggiare lo sguardo.

« Sono parole... bellissime, Saul. Sono commossa.
Hai quasi riacceso un fuoco, te ne do atto... tuttavia, questo fuoco non è abbastanza ardente da farmi lanciare oltre qualsiasi burrone...
...mi dispiace tu sia arrivato fin qui solo per parlarmi, ma io non ho alcun voglia di tornare in WBFF.
Non è questo ciò che sognavo di fare da ragazzina. Volevo volare, non avere una catena al collo.
Ci sono altre realtà per persone come me. Forse la Masked Wrestling Federation farà al caso mio. Ma ci penserò poi.
Ora voglio solo del tempo per me...
...se proprio ci tieni, potresti darmi lezioni di chitarra, per mettere su una band... »

Il tono di voce è sconsolato, ma le labbra, che non nascondono le leggere cicatrici, pur si lasciano andare a un timido sorriso, mentre due lacrime le bagnano le guance.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com