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Promo Gabe 2006/2007 (Gaijin prima di diventare Gaijin)

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2017 09:00
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04/04/2017 12:07
 
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[20 Settembre 2006 - Feud con Dan Dracomir per l'Undisputed WBFF Heavyweight Title]


La via del dolore


Cos’è il dolore?
Innanzitutto è necessario fare una distinzione tra i vari concetti legati a questo termine, tutti atti a dare un significato diverso a questo complesso meccanismo naturale. La distinzione più generale potrebbe essere quella tra il dolore fisico e quello psicologico, astrazioni assolutamente diverse tra loro eppure identificate dalla stessa identica parola chiave, forse per il fatto che il risultato di entrambe è lo stesso: provocare danni a chi le soffre.
Tuttavia, mentre il dolore psicologico è una caratteristica esclusiva dell’essere umano, dotato del dono dell’intelletto, il dolore fisico è una caratteristica comune di tutte le creature viventi presenti sulla Terra. Questa caratteristica assume un certo grado di interesse proprio per questo particolare fatto che rende uomo e animale più simili, questo però porta spesso a commettere un grave errore di valutazione: pensare che il dolore fisico renda l’essere umano un selvaggio.
Non si può commettere errore più sciocco nel valutare questa riflessione, il fatto di essere consapevoli di arrecare o subire dolore è un aspetto che nobilita l’uomo e lo avvicina alla propria natura, alle proprie origini.
Per quanto questa teoria possa trovare un gran numero di oppositori è da ritenersi assolutamente esatta: il dolore fisico non è altro che un modo per scoprire sé stessi e raggiungere la verità sulla propria esistenza.
Esistono quindi dei “saggi” fra gli uomini, spesso immeritatamente ritenuti degli stolti, che fondano la propria vita su questo concetto sebbene con metodi assolutamente diversi. Molti sono questi metodi ma due in particolare meritano di essere citati in questo momento, dato che due dei loro rappresentanti si scontreranno a breve.
Il primo metodo consiste nel divenire veri e propri seguaci del dolore, far dell’arrecamento di danni fisici una vera e propria arte da insegnare a coloro che non hanno ancora trovato la giusta ispirazione nella propria vita.
Il secondo metodo è qualcosa di molto più vago e conosciuto: basare la propria vita sul subire e provocare dolore per così raggiungere un obbiettivo, qualcosa di astratto ma molto ambito come la gloria e il successo, oppure un oggetto concreto come un trofeo.


In questo momento un discepolo di quest’ultimo sistema si trova nella sua dimora e sta ammirando uno degli obbiettivi raggiunti grazie alla sua disciplina, una cintura lucente con scritto “WBFF Undisputed Champion” posizionata su un piedistallo.

Ammirare i frutti raccolti tramite la via del dolore, è cosa più che giusta…


Ma non si limita ad ammirarla, gli scatta addirittura una fotografia con una macchina fotografica a sviluppo istantaneo.
Dopo pochi secondi la fotocamera partorisce l’immagine artificiale dello splendido alloro, il possessore la scuote per asciugarne velocemente l’inchiostro, dopodiché prende una busta da lettera postale, vi inserisce la foto della cintura e scrive un indirizzo sul retro:

To: Barry Kenderson’s Gym
Butler Streer
Pittsburgh PA 15255

“Pagherei per vedere la faccia del vecchio quando aprirà il contenuto di questa lettera…”


Ride di gusto, una risata sincera e quasi lugubre, che mai ci si aspetterebbe di sentirla uscire dalla bocca di un individuo di così bell’aspetto…

…dato che la pratica del dolore è assai dura, così dura che può comportare un cambiamento in chi la segue, difatti solo i migliori mantengono la loro essenza…

Afferra il telefono ed effettua una chiamata, dopo alcuni minuti suonano alla porta. La apre e si ritrova di fronte due individui in abito elegante:

Uomo: “Era ora che arrivaste, belle guardie del corpo che siete!”
Bodyguard: “Ma signor Dincht, abbiamo impiegato solo pochi minuti…”
Gabe: “E sono troppi! Ora prendete le valigie e datevi una mossa, la compagnia aerea non aspetta i vostri comodi…”


I due bodyguards entrano nella lussuosa abitazione, afferrano le valigie e le caricano nella limousine parcheggiata nell’atrio. Una volta che Gabe (accessoriato della cintura di campione WBFF e di quella hardcore EWF) e i bodyguards sono saliti sul retro l’autista avvia l’auto, destinazione aeroporto.

Bodyguard: “Signor Dincht, è sicuro che valga la pena di fare un viaggio così lungo solo per prepararsi ad un incontro di wrestling?”
Gabe(senza degnare l’interlocutore di uno sguardo): “Donkey, quando il tuo quoziente intellettivo sarà più alto della taglia europea delle tue scarpe potrai valutare la validità delle mie scelte, fino ad allora tieni la bocca chiusa!”
Donkey: “Scusi…”


Richard e Bill, questi sono i veri nomi delle due guardie del corpo di Gabe, che si è permesso però di ribattezzarli Donkey e Kong, per esaltare la loro scarsa (secondo il wrestler) intelligenza e il loro aspetto duro ma goffo. Scontato aggiungere che questi due odiano il loro capo con tutto il cuore…

…La via del dolore ci rende migliori degli altri? Forse…

Questi appellativi sono però stati coniati solo di recente, pochi mesi prima c’era un reciproco rispetto tra Gabe e le sue due guardie, svanito con l’arrivo del successo che ha incrementato l’orgoglio del campione modificando parte della sua personalità.


…ma vale la pena di lasciarsi andare e distaccarsi da chi ci circonda?


Il viaggio prosegue in un tumultuoso silenzio finchè la limousine non giunge all’aeroporto, Donkey e Kong scaricano le valigie senza ricevere il minimo aiuto dal loro capo, poi i tre si dirigono verso il banco accettazione del loro volo:

11.00 AM
Pittsburgh PA – Bucarest


La destinazione di Gabe è proprio la Romania, la nazione che ha visto nascere il suo prossimo avversario in WBFF, Dan Dracomir dei Cruciatus Messiae.
Una decisione simile renderebbe l’idea che l’attuale campione sia un pazzo. A chi salterebbe in mente di fare un viaggio così lungo verso un paese europeo solo perché si tratta del luogo d’origine del proprio avversario? Persino il suo bodyguard ha tentato di farglielo notare pochi minuti prima…
Ma Gabe è un pazzo, o meglio, è un uomo che mette in atto ciò che gli passa per la testa, giusto o sbagliato che esso sia. Una volta non era così, i soldi e il successo lo hanno cambiato…quei soldi che faticando ha guadagnato e ora gli permettono di fare ciò che vuole.
Secondo lui andare in Romania e conoscere la cultura del popolo potrebbe rivelarsi utile per conoscere il proprio rivale, e questo non è del tutto sbagliato, in fin dei conti lui non ha mai sottovalutato i suoi avversari e ha sempre cercato di studiare le loro mosse…


Quello che sicuramente va evitato quando si segue la via del dolore, è sottovalutare gli ostacoli che ci si parano davanti…Conoscerli e fronteggiarli…


Ed è così che dopo molte ore di viaggio in compagnia dei fedeli bodyguards (ai quali ha rivolto la parola solo per impartire ordini) il WBFF Undisputed Champion giunge a Bucarest, capitale del paese natale di Dan Dracomir, primo contendente al titolo che detiene.
Passa qualche giorno a visitare questo luogo in cui non ha mai messo piede prima d’ora, cercando di carpire più informazioni possibili per poi dare un giudizio finale a ciò che vede e apprende. Quando la sua visita sta per giungere al termine cerca di dare una valutazione…

Il giudizio è negativo.

Gabe rimane insoddisfatto di ciò che vede, la Romania ai suoi occhi appare come un paese arretrato rispetto agli Stati Uniti, e soprattutto alla sua bella Pittsburgh, la città dell’acciaio.
Forse il motivo di questa valutazione negativa sta proprio nel fatto di paragonare continuamente questa terra con la sua patria, ma Gabe rimane della sua idea: la Romania ai suoi occhi è un paese modesto troppo legato al passato, confermando la sua anonimia a livello internazionale che la rende quasi inutile al mondo secondo l’arrogante turista americano.
Ma la cosa più degradante è la popolazione…
L’opinione che il wrestler si fa dei rumeni è pessima, a suo modo di vedere sono gente insignificante e misera che non ci penserebbe due volte ad accoltellare un concittadino solo per ricavarne qualcosa che migliorerebbe i suoi interessi.
E Dracomir non può essere diverso dai suoi connazionali…


L’impressione che si ha dell’ostacolo non è mai buona, ma d’altronde come si può essere ben impressionati da qualcosa che cerca di bloccare la nostra direzione?


E’ ormai giunta l’ultima notte prima del ritorno a casa, la limousine noleggiata per questa breve visita scorre per le strade della capitale rumena in cerca di un luogo che permetta al narcisista di cercare un po’ di svago prima di affrontare nuovamente quel lungo viaggio in aereo.
Il wrestler guarda gli edifici scorrere rapidamente fuori dal finestrino dell’automobile scartando i locali che non colpiscono il suo interesse; l’auto raggiunge una strada assai meno gradevole rispetto alle altre viste finora, forse addirittura malfamata, in questa via compare un pub dall’aspetto poco raccomandato ma che colpisce il turista americano…

G: “Ferma la macchina”
Kong: ”Ma capo…non vorrà fermarsi in un posto del genere?”
G: “Ti ho dato il permesso di contraddirmi?”
K: “…”


I tre scendono dall’auto ma Gabe raccomanda alle guardie del corpo di non entrare per alcuna ragione e di limitarsi ad attenderlo fuori.
L’americano entra quindi da solo nel pub e l’interno non si rivela poi molto diverso dalla brutta impressione che dà vedendolo da fuori: è un posto squallido dalla scarsa igiene, caratterizzato da una luce tenue che lo rende ancora più lugubre e la clientela non potrebbe essere più idonea ad un simile loco: vagabondi esausti e ubriaconi dall’aspetto scontroso, pronti ad attaccare briga solo per avergli pestato un piede.
Proprio il posto che Gabe stava cercando…
Una nuova idea pazza gli è balzata in testa quando ha notato il locale, pazza ma sorretta da un ragionamento logico cui difficilmente qualcuno sarebbe in grado di trovare una contraddizione pienamente ragionevole.

La gente nota subito la presenza così inusuale dell’elegante americano, una figura completamente estranea a questo pub malconcio. Incurante di tutto ciò, si avvicina al bancone e ordina una birra nonostante non sia minimamente assetato, la paga con una banconota intera dicendo al barista di tenere il resto, proprio nel suo stile. Ma invece di alzare il bicchiere per gustare il prodotto nazionale, ne versa il contenuto sul rumeno seduto accanto a lui nella peggiore interpretazione di un malaugurato incidente.

Rumeno: “Che cazzo fai?”(tradotto dal rumeno)
G: “Scusa, pensavo che avresti gradito della birra gratuita da succhiare dai tuoi stracci”
R: “Che cazzo stai dicendo, brutto stronzo?!?”(in uno scarso inglese)
G: “Parli la mia lingua? Questa sì che è una sorpresa, ero certo che oltre ad essere brutto e sporco fossi anche ignorante, d'altronde in questa merda di paese ci si può aspettare di trovare solo gente altrettanto merdosa…”


In un attimo si passa dalle parole alle mani. Il rumeno sferra un pugno sullo zigomo destro di Gabe che potrebbe evitarlo, ma non lo fa…
Era proprio questa la conclusione alla quale avrebbe portato la pazza idea che gli era balzata in mente quando era in auto, provocare un connazionale di Dracomir e farsi pestare. E’ un pazzo? Sì, ma c’è una spiegazione logica a fornire una valida motivazione, almeno al suo cervello…
Chi è Dracomir? Un rumeno che dice di essere un seguace del dolore, che trova nella sofferenza l’unica via da seguire nella propria vita.
Come prepararsi per il match contro un avversario del genere? Questa è la domanda che si è fatto Gabe e la risposta sta in quello che sta subendo adesso: provare il dolore per mano di qualcuno che ha qualcosa in comune con il suo rivale.
Pazzia? Sicuramente. Ma qualcuno sarebbe riuscito a trovare una saggia giustificazione capace di fermare Gabe dall’applicare questo tentativo?


Per conoscere il prossimo ostacolo è necessario provare sofferenza. Altrimenti perché si chiamerebbe “via del dolore”?


POW!!

Il pugno si infrange con forza sul volto del wrestler che barcolla, sangue fuoriesce dalla sua bocca, ma rimane in piedi, è pur sempre un lottatore professionista…
Avrebbe il tempo di restituire il favore e rendere all’improbabile avversario lo stesso dolore moltiplicato per cento, ma si limita a voltarsi verso di lui, subendo un secondo pugno. Poi un altro, e un altro ancora…per poi finire a terra.
Il rumeno lo colpisce pure con qualche calcio per poi rendersi conto che è finita, si volta e riceve gli elogi dei suoi concittadini presenti nel pub, che sarebbero stati pronti a dargli man forte pur di tenere alto l’onore del loro paese.
Il rissaiolo non deve mai essere stato tanto festeggiato nella sua misera vita, è al settimo cielo, tanto da non accorgersi che i presenti hanno chiuso i festeggiamenti e stanno guardando ammutoliti alle sue spalle…

G: “Che cazzo hai da festeggiare, idiota?”

Nemmeno il tempo di voltarsi e il malcapitato rumeno si prende una testata sulla fronte capace di stordire persino un toro, per poi essere colpito da un pugno devastante in pieno volto che lo sbatte a terra nel giro di mezzo secondo.
Il pugno è stato così forte da ferire le nocche di chi lo ha sferrato, il sangue di Gabe si mescola sul dorso della sua mano a quello dell’uomo esanime a terra. I clienti del pub rimangono impietriti nel vedere quell’americano, col volto ridotto ad una maschera di sangue, in piedi inaspettatamente trionfante mentre lancia uno sputo vermiglio sul loro malcapitato concittadino.

G: “Pensavate che questa feccia potesse farmi perdere i sensi? Sono parecchio deluso dai pugni rumeni, vediamo se voialtri riuscite a farmi cambiare idea”

Lo scontro si è rivelato una delusione, il dolore provato è stato talmente scarso da mantenere in Gabe la pazza intenzione di continuare a provarlo, e adesso ha una nuova opportunità pochi secondi dopo la prima. Ben quattro energumeni si avvicinano con lo stesso violento spirito patriottico dell’uomo ora a terra, ma anche con possibilità di successo assai superiore…


Non ci si ferma finchè la sofferenza subita non è soddisfacente, mettendo a rischio anche la propria vita…


“Fermi tutti!”

Armati di pistole irrompono Donkey e Kong, i due bodyguards, decisi a salvare la vita del loro capo e convinti di fare la cosa giusta, del resto questo è il loro lavoro.
Tutti i presenti alzano le mani temendo che si tratti di due agenti di polizia, qualcuno riesce a scappare dalla porta di servizio. Ormai ogni ostilità è stata sedata, per il momento questo locale non assisterà a nessuna scena di violenza.
I tre statunitensi escono dal locale e le due guardie del corpo sono costrette a subire un’inaspettata ramanzina. Convinti di aver fatto al meglio il loro lavoro irrompendo dopo aver sentito rumori molesti, ora scoprono che il loro capo è infuriato con loro perché non hanno rispettato l’ordine di rimanere fuori e di non intervenire in nessun caso.



…non ottenere la preparazione necessaria crea insoddisfazione, e l’insoddisfazione crea rabbia…


L’astio nei confronti delle sue due guardie del corpo rimane acceso in Gabe che rifiuta i consigli di sottoporsi a cure mediche dopo tutto il sangue che ha perso, non poi molto per un uomo che passa la sua vita su di un ring.
Voleva continuare quella rissa, la vedeva come parte della sua preparazione al match contro Dracomir e gli brucia che abbia dovuto rinunciarvi a causa dei suoi due “gorilla”, e gli rode anche il fatto che una sua idea non sia andata in porto, quasi come il capriccio di un bimbo viziato.
Ma ormai così era andata, in parte aveva provato la dura filosofia di vita di Dracomir, o almeno così crede…


…e talvolta è questa rabbia a creare la forza necessaria per continuare il proprio sentiero.


In viaggio, gli torna in mente anche il cambiamento che ha fatto lui stesso, mesi fa non avrebbe mai causato una rissa mentre adesso lo ha fatto e senza alcun ritegno. Che la perdita della sua identità non sia causata solo dall’egocentrismo causato dal successo ma anche da questo continuo vortice di dolore e violenza vissuto sul ring?
Chi può dirlo? L’unica certezza che ha adesso è il senso di realizzazione che gli dà quella cintura splendente ogni volta che la contempla, e tanto gli basta.
Per questo, sofferenza o meno, sconfiggerà Dan Dracomir nel suo prossimo match.



La via del dolore diventa quindi un processo di eliminazione diretta tra i vari esponenti del proprio metodo. Alla fine ne prevarrà solo uno, che predicherà la sua realtà, giusta o sbagliata che sia.
[Modificato da Straight_Punk 04/04/2017 12:08]
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