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Dante

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2017 00:35
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27/02/2017 23:30
 
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Real Name: Jonathan Bradley

Data di nascita: 18/04/1983

Ringname: Dante

Nickname: The Presence, Him

Provenienza: Glasgow, Scozia

Altezza: 1,89 m

Peso: 97 kg

Attitude: Non ama sbrigarsi. Nel ring cerca sempre di entrare nella mente del nemico, anche con inutili perdite di tempo come con tentativi di sistemarsi i parastinchi o semplicemente prendendosi delle pause fuori dal ring. In tal modo arriva all’esaurimento nervoso del nemico, il quale, una volta diventato più impulsivo e aggressivo, compirà degli errori e verrà colpito senza pietà da Dante, in pieno controllo di sé per via della sua tranquillità e grazie anche alla sua mente sgombra di pensieri e preoccupazioni.

Taunts: Egli, come già detto, più che un wrestler si ritiene un uomo, perciò non pensa di aver bisogno di taunts per insultare o fare innervosire il nemico poiché è già capace di farlo con il suo comportamento nel quadrato.

Entrance Style: Risuona in arena Shoots and Ladders, le luci si abbassano e sullo stage si palesa Dante, in gilet, con sguardo serio e fermo verso il ring. Egli tende a piegarsi sullo stage sulle ginocchia, a puntare il ring, fino proprio a poggiare a terra le ginocchia. In questo momento tutte le luci sono su di lui. Successivamente, queste ultime si diffondono velocemente non appena Dante inizia ad alzarsi. In piedi, si guarda intorno e cammina verso il quadrato, senza dare sguardo alla folla. Rotola quindi all’interno del ring restando in posizione supina per qualche attimo e poi sollevare la schiena, a guardare in camera e ciò che tiene intorno. A questo punto ritorna in piedi e si avvicina all’angolo, salendo sulla seconda corda, rivolto verso il pubblico. Osserva gli spettatori, mentre le luci pian piano si alzano, la musica sfuma e lui resta fermo immobile sulla seconda corda a fissare gli spettatori, con la musica completamente assente. Dopo qualche attimo torna coi piedi per terra e si apposta seduto in angolo ad attendere l’entrata dell’avversario.

Stile di lotta: Striker, brawler, tecnico in alcune fasi

Finishers: The Arrow (Fireman’s Carry Gutbuster + Sick Kick), Flash (Diving Double Foot Stomp)

Trademark Moves: Rite of Passage (Dragon Sleeper with body scissor), Wheelbarrow Suplex Release Slam

Normal moveset:
Rocket Kick (all’ angolo), Inverted Figure Four Leglock, Running Yakuza Kick, European Uppercut, German Suplex, Northern Lights Suplex, Sleeper Hold, Spinebuster, Indian Deathlock, Snap German Suplex, Snap Piledriver, Shotgun Dropkick, Wristlock Lariat, Straight Jacket German Suplex, Snap Release Dragon Suplex, Crossface, Sharpshooter, Running Bicycle High Knee, Spinning High Knee, Ripcord Elbow, Swanton Bomb, Springboard Front Dropkick, Inverted Suplex

Theme Song: Shoots and Ladders - Korn

Biografia: Jonathan Bradley nasce a Glasgow il 18 aprile del 1983 in una famiglia ricca e molto credente. Egli va in chiesa ogni domenica, obbedisce ai genitori, va bene a scuola: è il classico bambino modello. Qualcosa non va però. Il suo essere “il figlio che tutte le mamme vorrebbero” attira le attenzioni dei bulli che alle medie lo tengono sotto torchio, pestandolo spesso e prendendolo in giro per il suo comportamento da smidollato. Anche alle superiori egli è vittima di bullismo, ciò lo porta a sfogare la sua rabbia repressa e la sua frustrazione nel modo sbagliato. Profondamente insicuro di sé e certo di non poter buttare giù i bulli, egli si incuriosisce alla lotta quasi per caso. Si trova a passare da un pub di Glasgow in una fredda serata invernale nel 1999, osservando una rissa tra due uomini che si pestavano perché uno dei due doveva soldi all’altro. Chiedendo informazioni ad alcuni clienti del pub, Jonathan scoprì che nello scantinato del pub si tenevano delle risse clandestine sulle quali si puntavano quote in denaro, le quali spesso causavano disguidi e colluttazioni anche fuori dallo scantinato, tra clienti arrabbiati e indignati con altri clienti per aver perso la puntata ma anche per aver scoperto d’esser stati ingannati.
Johnny sembra profondamente schifato da questa realtà fatta di soldi, violenza e illegalità, ma allo stesso tempo vuole saperne di più. Così passa ogni giorno da quel pub, a testa bassa ma con voglia di capire. I clienti abituali del bar notarono il ragazzo, capirono che non era lì per farsi una birra e lo condussero a vedere gli scontri nello scantinato. Uno di questi clienti, guardando il modo di fare del ragazzo, capì di avere a che fare con un tipetto da niente, pertanto lo inserì in un combattimento e puntò 100 £ sulla sconfitta di Johnny. Tuttavia, qualcosa andò storto. L’avversario di Johnny sottovalutò quest’ultimo e finì per prenderne così tante che fu necessario chiamare un ambulanza. Qualcuno però non si limitò ad avvertire i paramedici, ma chiamò anche la polizia. Ed ecco smantellato il Fight Club. Sfortunatamente, tra gli arrestati ci fu anche Jonathan, il quale stupì molto i suoi genitori col suo comportamento, tanto da portare questi ultimi a non pagare la cauzione e a lasciarlo in galera a riflettere per gli anni della sua pena, ben due.
Durante gli anni della prigione, Dante, solo senza alcun amico, capisce di doversi fare nuove amicizie. Mentre era in palestra ad allenarsi, lo scozzese fa la conoscenza di Michael Smith, di due anni più grande di Dante, e Lisa Andrews, coetanea di Dante. Con loro, il ragazzo di Glasgow fa subito amicizia ed inizia ad interessarsi a quello che piace loro. Michael faceva il tatuatore prima di finire nel gabbio per una rapina a mano armata. Lisa invece aveva la fedina penale sporca per via di alcuni furti che l’avevano portata da poco in prigione. Con Mike, Dante scopre il fascino dei tatuaggi, pertanto inizia a riempirsi il corpo di inchiostro.
In una comune giornata di primavera, mentre si allena duramente col sacco da boxe, un vecchio signore si avvicina allo scozzese a lodare le sue doti. Dante in palestra ha smesso coi pugni. Ha infatti affinato la sua tecnica per pura curiosità e voglia di imparare. Diventa molto bravo coi calci e grazie allo yoga praticato da piccolo, riesce a concentrare molta forza nei suoi colpi, tanto da sfondare per due volte il sacco da boxe. Non a caso, il vecchio consiglia a Dante di lasciare stare la vita da galeotto e trovare fortuna nel wrestling, dove un bel visino come il suo avrebbe sicuramente sfondato senza rovinarsi.
Passano gli anni. Dante, Michael e Lisa escono di prigione e, grazie alla ragazza, cominciano ad interessarsi al satanismo. Il che è paradossale per Dante, molto cattolico fin da piccolo. Dante però vuole dimenticarsi del suo passato e ricominciare da zero la sua vita. Si mantiene facendo piccoli lavoretti qua e là, nel frattempo inizia a partecipare ad alcuni riti satanici assieme ai suoi nuovi amici. Riti che, nel corso delle settimane si facevano sempre più intensi. Ma a Dante non facevano poi tanto effetto, lui era piuttosto indifferente.
Una notte d’estate, Dante fa un sogno che gli cambierà la vita. Egli sogna che nel prossimo rito, la vittima sacrificale sarebbe stato lui, per cui capisce che è il momento di cambiare le cose. Nel suo ultimo rito, raggiunto il picco massimo di tensione, Dante spezza il rituale e si avventa contro Michael, massacrandolo e spezzandogli un braccio. Lisa continua il rito da sola, indifferente, come se sapesse già come sarebbe andata a finire. Dante la fa svenire con un colpo netto sul collo e poi va via dal bosco dove stava avvenendo il rito.
Ora ha capito cosa fare della sua vita.
Decide di isolarsi da tutto e tutti, concentrandosi solo su di sé e sul fatto d’esser stato in grado di salvarsi la vita da solo. Pensa spesso a cosa sarebbe successo se non avesse massacrato Michael e Lisa.
Si ricorda del consiglio del vecchio in prigione, quindi emigra in Gran Bretagna ed inizia ad allenarsi, specializzandosi nello striking ma restando comunque un puro rissaiolo. Fa un po’ di gavetta nelle federazioni indipendenti scozzesi fino all’arrivo, quasi per caso, della WBFF.
Il bello viene adesso.

Informazioni Gimmick: Dante è un ex satanista rinato: dopo aver abbandonato i riti satanici ed essersi dedicato completamente a sé stesso, ha realizzato di essere scampato alla morte grazie al suo sogno premonitore e questo lo ha reso profondamente pieno di sé. Egli non pensa di essere un angelo, un miracolato o qualcuno di speciale, pensa semplicemente d’esser stato baciato dalla fortuna, la quale gli ha offerto la possibilità di rifarsi una vita, ricominciare da capo con il wrestling mettendo insieme nel corpo di un uomo solo poche emozioni e sentimenti, la maggior parte concentrate sullo stesso Dante. Con la sua rinascita, egli non si è fermato a pensare quanto sia un uomo perfetto, perché del resto lui non pensa di esserlo. Per questo motivo ritiene inutile vantarsi, ergersi sopra agli altri. Lui pensa già di essere una spanna sopra a tutti grazie alla sua “Seconda vita” scaturita dal sogno, ma non per questo crede di doversi vantare o innalzarsi come un Dio. Fin dai primi incontri, più che un wrestler si è dimostrato un uomo, anzi, un eremita, fermamente concentrato su sé stesso, sempre a cercare di non sprecare ciò che gli è stato dato. Dante non ha bisogno di nessuno e non vuole nessuno: anche per questo è estremamente cinico e subdolo, provando quasi divertimento nel vedere quanto gli è facile far male alle persone. D’altronde, ricordiamoci che egli rimpiange di non essere stato un bambino come tutti gli altri durante la sua giovinezza per via della sua famiglia. Dante, pertanto, come wrestler si sente un uomo diverso dagli altri, non in bene o in male, solo diverso, a rispettare il suo essere nei primi 15 anni di vita, prima del carcere. A differenza della sua giovinezza, ora è lui a decidere come a differirsi dagli altri e come divertirsi, anziché i suoi genitori.
Nei promo tende sempre a comportarsi da mind controller. Lui pensa di non dover dimostrare niente a nessuno, semplicemente crede che con la sua dialettica, la sua cultura, il suo passato ed il suo trashtalking migliorato negli anni in galera debba prendere il controllo sulla mente del nemico poiché sostiene che il controllo mentale sulla mente degli avversari sia il primo passo verso la vittoria e crede che lo stesso controllo mentale gli trasmetta i punti deboli ed i primi segni di resa del nemico, che quindi lede psicologicamente con le sue parole.

Attire: Polsini bianchi, pantaloncini neri, lunghi fin poco sopra al ginocchio, ginocchiere nere, stivali e parastinchi neri. Durante l’entrata indossa un gilet di pelle nero.

Prestavolto: Tommy End
[Modificato da cell in the hell 07/03/2017 01:46]
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Ava Misfit
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28/02/2017 00:35
 
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Bentornato ufficialmente, Francesco!
Grande bio, qui sembra breve ma su Word erano quattro pagine.
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