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JLW Pro Wrestling Wars II - i promo di squadra

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2017 01:58
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19/02/2017 01:58
 
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PERFECT TRINIDAD
Un lungo corridoio esplorato da una telecamera in movimento, come se fossimo lì in prima persona a seguire il percorso. Statue di antichi guerrieri delle steppe, statue di cavalli e cavalieri, statue che esaltano la guerra.
Oltre la porta, vi è un gruppo di persone, i componenti del Perfect Trinidad. Due leader, Keith Gutierrez Sanchez, e Mr. Khan, con il loro membro più importante, il terzo leader, non di nomea ma di fatto, Jacques Perrier, il due volte JLW World Champion.
Oltre a loro si scorgono i volti di Max Tartaglia, che indossa due cinture, una della WBFF e l’altra della VDW, l’Awesome Model Jeff Houston, i membri della Trinidad, Lindsey Park, meglio conosciuta come Atalanta, e Gaijin, il demone a tre facce. E non solo loro, ma c’è anche una vecchia conoscenza della WBFF, Underdog.
Il Demonic Entity impugna il suo bastone Khanate mentre osserva i suoi compagni e lo innalza al cielo.

MK: “Stanotte le porte del Khanato si aprono a voi tutti, benvenuti nella Perfect Trinidad. Un nome pieno di significati, abbiamo i tre membri della Trinidad, ma cosa rende perfetta questa squadra? Ognuno di noi ha un ruolo, e con il trionfo finale nelle Pro Wrestling Wars chiunque otterrà parte del tesoro. Sia i leader che gli operatori scelti per ottenere il successo completo. Ognuno di voi è stato scelto con cura e siete lo specchio perfetto di ciò che definisce il Khanato.”

Il Khan della JLW si avvicina a Gaijin, osserva attraverso una delle sue maschere.

MK: “L’oscurità è un elemento chiave, senza di essa non si può arrivare alla luce. Io credo nell’equo rapporto fra bene e male, fra luce e ombra, in una eterna battaglia senza vincitori né vinti che tiene in vita il nostro pianeta distribuendone le forze. Osare cambiare questo rapporto a favore di una o dell’altra forza è un affronto alla natura, ma è qualcosa che ci rende umani, capaci di usare le nostre capacità per compiere l’impossibile. Lo Straniero ha scelto l’oscurità, e io ho fatto un percorso simile che mi ha portato a una destinazione diversa. Lo stesso albero ha radici che possono raggiungere zone diverse del terreno, ecco il potere dell’oscurità nel mondo!”

Dream’s End si sposta poi presso Enfant Prodige.

MK: “Non c’è alcun rapporto di fiducia fra noi, ma questo astio tiene viva la competizione. Io punto a vincere per schiacciare la tua presenza, e tu vuoi lo stesso. Se saremo noi a emergere vincenti, potremo concludere tutto una volta per tutte con il massimo trofeo in palio, la cintura di campione del mondo.”

Lo sguardo di Perrier mostra disprezzo verso Khan, ma anche compostezza, le sue parole non lo urtano, gli donano determinazione.

MK: “Sanchez, tu sei il Custode del Khanato, ogni voce di corridoio giunge alle tue orecchie, possiedi le chiavi della federazione. Non voglio offendere il tuo credo, ma sono come il serpente che ti ha tentato a mangiare la mela della conoscenza e condividerla con i tuoi compagni. Il tuo potere è immenso, ancora devi rendertene conto, puoi divenire la più grande stella della federazione se ambirai a questo, ma dovrai passare sui corpi dei tuoi avversari, uno dopo l’altro.”

Il Khan punta il bastone verso tutti i componenti della squadra, uno dopo l’altro.

MK: “Esprimete i vostri dubbi, mostratemi determinazione, stasera saremo i guerrieri di una battaglia che dobbiamo vincere. Non siamo qui per competere, vogliamo dominare e prenderci tutto, perché c’è un solo tesoro e sarà nostro. Non rendiamo questa ricerca dell’oro come la nostra personale isola di Oak, scaviamo a fondo e trionfiamo insieme!”

Max Tartaglia squadra il posto punto per punto con i suoi scagnozzi, il boss ispeziona il luogo: tastando le statue, guardando i quadri e tutto ciò che li circonda, alla visione del luogo mistico il padrino non sembra affatto impressionato, anzi, ha un aria deliziata e svagata; il boss ha un sorriso sadico ed indossando le due rispettive cinture si mette dirimpetto a Khan pavoneggiandosi. L’ italo-americano indossa un capo raffinato con tanto di giacca e cravatta, facendo cenno con la mano richiama i suoi sgherri e gli consegna i titoli, tutto ciò avviene sotto gli occhi del leader. Le sue guardie presentano una canotta bianca, una coppola e dei pantaloni retti con le bretelle. Max indietreggia qualche passo e guardandosi la vita guarda la squadra e comincia a cianciare a voce bassa.

MT: “I grandi uomini non si accontentano mai, e guardatemi, dopo quasi un anno di regno da campione del Regno Unito, dopo aver preso una femmena a colpi di minchia ora mi ritrovo a contendermi un terzo titolo.”

Max si mostra agognato e, rivolgendosi a Mister Khan riprende nuovamente ad accentuare

MT: “Me scusate signor Khan, ma mi chiedevo se fosse così gentile da permettermi di fumare un sigaro.”

Tartaglia ordina ai suoi protettori di accedere un fiammifero ed un sigaro. La Ruspa caccia un fiammifero e fa andare a picco la testa del sigaro. Il sindacalista lascia cadere il fiammifero e la punta della scarpa del boss lo spegne a terra. Max guarda il Khan e parla.

MT: “So che siete grati di avermi qui stasera e di essere emozionati di dividere la gloria con uno dei pezzi grossi del ring, ma sapete? A me non importa di ciò che voi volete, voi non siete altro che un tramite che mi farà guadagnare credito quando avrò stramazzato al suolo Mark Pain e Kevin Bryan, in modo che non mi verranno chieste altre riconferme e avrò direttamente la possibilità di andare al titolo senza commettere altri spargimenti di sangue o sponsorizzazioni di: testa di cavallo, fondali con pesci e scarpe di cemento.”

Max getta il fumo verso Khan e parlottando a voce bassa riprende a ciarlare.

MT: “Ho sempre offerto protezione, prestato giustizia, ma non mi sono mai messo al servizio di un dissennato come guerriero, prima di essere un combattente, io sono il padrino e non verserò sangue rischiando per voi, se non vinco passo alle maniere forti.”

Qualcuno tossisce infastidito dal fumo del sigaro di Tartaglia.

Atalanta: << Prima cosa: spegni quell'affare! >>

La ragazza si fa avanti e strappa di mano il sigaro al mafioso per gettarlo a terra e calpestarlo spegnendone la fiamma.

Atalanta: << Sai, qui ci sono persone a cui il fumo danneggia i polmoni e cercano di evitarlo in quanto atleti, atletismo inteso come peculiarità che dovrebbe appartenere a chi combatte in una federazione di wrestling. Ora, io non ti conosco Tartaglia e non so come un fumatore possa vantarsi di aver conquistato molteplici cinture in varie federazioni... >>

L'amazzone si allontana dal padrino per camminare lungo il corridoio con le braccia incrociate dietro la schiena ma non lascia a Tartaglia il tempo di controbattere.

Atalanta: << ... ma non intendo considerare mio compagno chi non ha interesse a versare sangue per portare la squadra alla vittoria. Troppe sconfitte ho subito recentemente: ho perso il torneo femminile, non sono diventata la Khanum della JLW. >>

Lancia un'occhiata all'indirizzo di Mr. Khan.

Atalanta: << Ma questa guerra no, non la voglio proprio perdere. Il nostro team deve trionfare, persino se composto da freaks assurdi, tipo questo qua! >>

La Woman of the Year si ferma di fronte a Gaijin.

Gaijin si pone una mano sulla testa e ruota il tessuto che gli copre la faccia, ponendo la maschera della rabbia sul volto. Ora è in Berserker Mode e si lancia con una gomitata su Atalanta!
WARRIOR'S DEATH!

Ma la wrestler ha avuto tutto il tempo di reagire durante il cambio maschere, infatti riesce a schivare il Roaring Elbow chinandosi, si pone in posizione di battaglia ma lo Straniero non sembra voler colpire di nuovo.
Si volta verso i capitani del team, Khan e Perrier, poi corre verso di loro, vuole attaccarli!
I due sono pronti a riceverlo, Gaijin salta per colpirli con una doppia clothesline in salto, i tre impattano ma... Gaijin si dissolve in una nuvola di fumo!
Perrier si guarda intorno sconvolto, Khan non lascia trasparire alcuna emozione, forse abituato a questi poteri oscuri.
Ma all'improvviso da dietro una delle statue belligeranti esce fuori un minuto essere.

Nano: "È il suo modo di dirvi che è lieto di combattere al vostro fianco, messeri."

Il Nano torna dietro la statua per non comparire più.

Clap-Clap-Clap.
Un semplice battere delle mani attira l'attenzione dei presenti, a fare gli onori è Enfant Prodige, il ragazzo prodigio, Jacques Perrier.

EP: "Ma che bravi, ma che bel gruppo unito. Però ho notato quattro imperfezioni finora."

Il ragazzo prodigio si avvicina ad Atalanta.

EP: "Imperfetta, ti lamenti del fumo quando il tuo volto è quasi asimmetrico, non sei fotogenica, hai bisogno dei muscoli per avere valore, altrimenti saresti lo spreco di un rullino fotografico."

Poi Jacques si sposta verso il Nano, parlando a Gaijin attraverso di lui.

EP: "Imperfetto, non sei più il demone a tre facce, ora ne possiedi solo due e la mia preferita, quella tecnica, il Bardo, ti è stata sottratta. Non solo imperfetto ma anche incompleto."

Arriva il turno di Max Tartaglia.

EP: "Imperfetto, il tuo accento inglese è macchiato da radici profonde della Sicilia. Si trattta di italo-americano, mentre il mio inglese non mostra segni della provenienza francese, non uso la 'z', non mangio le ultime lettere. Sentirti parlare mi nausea perché avresti potuto correggere la tua parlantina."

Non può mancare il confronto con Mr. Khan, che lo osserva da vicino.

EP: "Imperfetto, che leader è un uomo che si nasconde dietro a una maschera, che non ha il coraggio di mostrare il suo volto? Non ho mai visto presidenti guidare le nazioni dietro a una maschera, tu non sei un Khan, sei un guerriero. E il guerriero è un mero combattente, non un leader. Lascia parlare me che non ho mai nascosto il mio volto, perché da ragazzo prodigio che ero sono divenuto due volte campione JLW. E tutto quello che ho da dirvi è che voi avere diritto a essere imperfetti, perché a portare la perfezione nella squadra ci penserò io con la mia presenza."

Enfant Prodige allarga le braccia per indicare la sua fiducia in se stesso.

"Questo, Jacques, è il motivo per cui siamo la Perfect Trinidad."

Keith Gutierrez Sanchez attira l'attenzione della squadra, fissa il suo compagno Enfant Prodige per qualche secondo.

KGS: "Nessuno ricerca la perfezione, in nessuno di voi. L'unico modo in cui aspetti divisi ma... complementari possono essere completi è attraverso l'unione."
Gutierrez si sforza per parlare correttamente, si prende tempo fra una parola e l'altra per congegnare bene il discorso.

KGS: "Ma voglio che sappiate che questa non è una guerra, è un match con regole semplici e obiettivi semplici. Nessuno di noi è un eroe, nessuno di noi è un pluri-campione. E nessuno di noi deve esserlo. Ho discusso con Mr. Khan e selezionato personalmente ciascuno di voi. Non vi chiederò di dare il centodieci percento, né di dare la vita per una squadra in cui non avete scelto di combattere. Ma pretendo che ricambiate la fiducia che ho riposto in voi. Pretendo che vi fidiate di me, di Mr. Khan, di Perrier e dei miei fratelli che..."

EE: "Noi, i tuoi fratelli..."

Elsa interrompe Keith e gli si para davanti.

EE: "Siamo spaesati dalla nostra presenza nel team esattamente quanto gli altri. Diglielo, Ilich."
II: "Elsa..."
KGS: "Spaesati da cosa? Siete il team migliore della federazione. Dovrei farmi sfuggire il team migliore della federazione?"
EE: "Oh, ma davvero? Quindi questo non è un palese tentativo di manipolazione? Ora sì che mi hai tolto un peso dallo stomaco."

Enfant Prodige rivolge uno sguardo sarcastico verso Keith, poi gli mostra il numero 5 con la mano.

EP: "Quinta imperfezione, Keith."

La Voz sorride e allarga le braccia.

KGS: "Sei, sette, otto imperfezioni, Perrier. L'uomo che ho portato con me (Keith fa cenno con la testa indicando Underdog) è il più imperfetto essere umano che abbia mai visto. Siamo tante anime perdute, Jacques, ma insieme siamo uno. Hai i campioni di coppia, hai il capo della federazione, hai un mostro dimenticato da Dio che combatte come tre uomini, hai la mente più acuta del circuito, e... hai un sopravvissuto, impossibile da distruggere (indica ancora Underdog). Vincere è una nostra responsabilità."

EP: "E tu, Underdog, tu odiavi Sánchez quanto i gatti odiano i cani. Cos'è cambiato?"

Underdog siede per terra, sembra sorpreso che Perrier si sia rivolto a lui. Ha un aspetto terribile: pallido come un cadavere, ancora più magro di come ci ricordassimo, ha perso entrambi gli incisivi centrali superiori e molti capelli.

U: "È con Underdog che parli?" Chiede con trepidazione fanciullesca.
Enfant Prodige annuisce.

U: "Underdog siede qui per terra, non attedia nessuno. Jacques gli domanda di imperfezione? Imperfetto sono io, certo... ma l'odio, l'odio è terribile. Non vi è cosa simile all'odio che Underdog possa serbare, tanto il suo cuore è fragile."

Il tono di voce di Underdog è mansueto, debole, Oliver sembra sforzarsi di parlare più rumorosamente possibile, ma esce solo un filo di voce.

U: "Underdog era perso in tutto quel bianco, bianche le pareti, bianchi i letti, bianche le pillole. Aveva una famiglia: madre, padre, fratelli, aveva una donna, le persone urlavano il suo nome, certo, ma s'è perso in tutto quel bianco e non uno di essi si è palesato, solo Sanchez il messicano, egli soltanto."

Keith dà ad Oliver una pacca di incoraggiamento.

U: "Lo scorrere del tempo è diventato un galleggiare, per Underdog. Niente lo avvicina all'infinito più che sentire il fiato fetido della morte, il freddo delle sue zanne strette attorno al collo. Non vi sono cose come questa che Underdog possa affrontare da solo! E così siamo tutti, per quanto riesca ad immaginare. Underdog ha fede in ciò che è più grande e potente di lui, e così è la nostra Perfetta Trinità, Una e Grande. Non posso odiare una cosa tanto bella!"

Underdog mostra a Perrier il suo sorriso sdentato.

Alla luce del discorso fatto, Mr. Khan torna nella posizione dominante per rivolgersi ai suoi compagni di squadra.

MK: “La Trinità perfetta è divenuta un discorso sull’imperfezione, sull’impurità individuale. È chiaro che nessun uomo è perfetto, è la nostra umanità a renderci impuri, perché fa parte del nostro diritto di scegliere come comportarci. In un modo o nell’altro emerge sempre un’occasione in cui scegliere se stessi agli altri. E io ho scelto di camminare sui corpi delle altre persone per invigorire il mio, questa è la mia scelta, ma con questa squadra porterò altre persone al trionfo.
Non guardate a me come leader, ma come Khan. Il capo di questo impero territoriale ha scelto di entrare in gioco per regolare i conti con ogni altra squadra, per mostrare che le scelte fatte hanno un significato, che ognuno di voi è parte di uno schema che porta alla vittoria incontrastata.”

Non c’è nessuno più convinto di Mr. Khan che il gruppo otterrà la vittoria che appagherà i loro sforzi.

MK: “Vi do un ordine solo, ed è di puntare a vincere ogni sfida, di abbattere ogni singolo avversario sul vostro percorso. C’è chi di voi non fa parte della JLW ed è qui come ospite, come Max Tartaglia, boss di una famiglia di tutto rispetto, c’è chi li chiama criminali, ma semplicemente è un portatore di ordine nelle strade. C’è Underdog, che non ha alcuna ragione di implorare un contratto quando la WBFF penderebbe dalle sue labbra se solo chiedesse di tornare. Ma anche voi che siete ospiti conoscete l’appagamento dato da una vittoria, dall’essere parte di un trionfo che rimane scritto nella storia.
La prima guerra è stata vinta dal War Machine Völkermord.
La seconda sarà nostra, perché la Perfect Trinidad ha lo schema vincente, che schiaccerà ogni ribellione mentre voi arriverete a dominare la federazione il prossimo mese.
Völkermord e Kamen comprenderanno di non aver mai avuto una chance.
Yagami e Blue sapranno che è ancora troppo presto per essere in cima a tutti, lo stesso Blue che è imbattuto e io rispetto non potrà mostrare la sua magia ancora a lungo.
Vinceremo noi, ed è nell’ordine delle cose, in questo Khanato dove i buoni propositi servono a poco e le azioni sono significative.
Perfetta o imperfetta, la Trinità rappresenta il numero 3, simbolo di tutto ciò che è maestoso. Il ring sarà il nostro campo di battaglia e le fiamme bruceranno le ambizioni dei nostri nemici. L’Orda del Khanato otterrà il trionfo finale.
Avanti in battaglia, avanti per la gloria, mai guardarsi indietro, combattete per voi stessi, sfogate le vostre ambizioni!”

Con un discorso motivazionale, Khan dà inizio alle ostilità, solleva il Khanate al cielo e il suo bastone demoniaco sembra riflettere la determinazione del padrone della federazione in vista delle Pro Wrestling Wars.
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