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JLW Pro Wrestling Wars II - i promo di squadra

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2017 01:58
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19/02/2017 01:57
 
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GENOCIDAL TENDENCIES


Ci troviamo all'interno dell'arena di San Antonio, sono le 15:00 del pomeriggio. Alcuni tecnici stanno facendo delle prove con l'impianto di illuminazione, attualmente le uniche due zone illuminate dai riflettori sono lo stage e il ring. In una zona degli spalti, esattamente sui posti a sedere della prima fila, troviamo la maggiorparte dei membri del team Genocidal Tendencies: Kramer, Bakunin, Crowford, Boom Jonny, Barone, Dragon Ninja e Cassie Carter.
Poco dopo il cameraman sposta l'inquadratura e riprende due uomini, in piedi al cospetto dei loro compagni: si tratta dei due leader, Red Kamen e Völkermord.
Il Berliner Annihilator invita Kamen a parlare, con un gesto della mano. Il wrestler mascherato annuisce e prende la parola.

Kamen: "Un po' d'attezione, grazie. Völkermord ha qualcosa da dirvi."

L'Unsterblich guarda malissimo Red Kamen.

Kamen: "Ecco, ora puoi."

Il tedesco, infastidito da quell'insensato scarica-barile, fa il finto tonto ed inizia a parlare. Dar da pensare che i due non abbiano le idee chiare potrebbe essere disastroso considerando la varietà delle personalità del gruppo e le difficoltà di cooperazione che potrebbero insorgere.

Völkermord: "Se siete qui è perchè siete stati scelti, ognuno di voi possiede delle qualità che possono portare il team alla vittoria finale di questa seconda edizione delle Pro Wrestling Wars.
Mi aspetto che ognuno di voi sia sincero, e in qualità di vostro leader voglio essere io il primo a dare l'esempio... Non me ne frega un cazzo di quali siano i vostri sogni, di come e perchè siete diventati dei pro-wrestlers, di cosa pensate al mattino appena svegli o la sera prima di andare a letto. E questo non è un party tra teammate del college, nessuno di noi si farà nuovi amici alla fine di questo evento targato JLW. Quando tutto sarà finito ognuno andrà per la propria strada, o con le ossa rotte o con una title shot tra le mani."

L'atleta berlinese alterna lo sguardo tra i vari membri del gruppo, concedendosi una lunga pausa.

Völkermord: "Non abbiamo un ideale di fondo che ci accomuna tutti, non siamo le persone più adatte per portare avanti una morale sensata e definita. Siamo qui, e combatteremo, semplicemente per AMBIZIONE. E' questa la verità, l'unica, forse il solo elemento che può trovarci tutti d'accordo.
In caso di vittoria ognuno di noi si aggiudicherà una title shot per una delle cinture della federazione, è questo il nostro unico obiettivo. Un obiettivo individuale che, per concretizzarsi, adesso DEVE diventare un obiettivo di gruppo. Il NOSTRO obiettivo."

L'Unsterblich adesso si volta e scruta lo squared circle, ponendosi di spalle rispetto ai propri compagni.

Völkermord: "Cos'è che può darci la spinta giusta, quella carica in più per superare il valore dei nostri nemici? Ci ho pensato a lungo in questi giorni, e ho trovato la risposta in quel nome cucito nel nostro stendardo, quella bandiera che bruceremo insieme alla fine dei giochi.
Loro combatteranno per vincere, come noi del resto. Bramano il nostro stesso risultato, lo stesso premio. Dispongono di un grande potenziale, tanto quanto noi, fattore che ci impone l'obbligo di NON sottovalutarli. E allora? Perchè noi? Perchè dovremmo essere proprio noi a trionfare, a vincere questa guerra?"

...

Völkermord: "Perchè il nostro approccio sarà differente. Noi cancelleremo dalle nostre menti tutto ciò che è superfluo e ci concentreremo su un unico fattore... Combatteremo per decimarli, massacrarli. Quando due fazioni inseguono lo stesso obiettivo spesso subentrano fattori secondari, incognite, imprevisti, che possono cambiare gli equilibri e le sorti della battaglia. Ma se rimaniamo concentrati SUL NEMICO e non sulla vittoria le cose possono cambiare... In questa corsa la vittoria è un traguardo da raggiungere correndo e lottando spalla contro spalla, ma se ci focalizziamo sul COME mandarli fuori pista e farli sfracellare contro un muro, allora sarà LA VITTORIA a venire verso di NOI. Semplicemente perchè a quel punto saremo gli unici ad essere rimasti in forze e sulle proprie gambe, gli unici in grado di varcare quel traguardo e conquistare l'ambito premio.
Noi, prima di tutto, saliremo su quel ring per compiere uno sterminio. Noi combatteremo per eliminarli, dal primo all'ultimo. Noi non ci batteremo per raggiungere quel traguardo prima degli altri, ma per fare in modo che i Genocidal Tendencies siano GLI UNICI a poterlo fare, I SOLI a poterci arrivare. E le carte in regola, signori, ci sono tutte."

Völkermord adesso si volta verso Red Kamen e lo fissa dritto negli occhi, ma continuando ad inidirizzare le sue parole al resto del gruppo.

Völkermord: "Osservatevi a vicenda. Vi renderete conto che questo gruppo è formato da fighter con una preparazione atletica completa e da personalità deviate, prive di qualsiasi scrupolo, capaci di rompere le barriere dei limiti... Di osare laddove qualsiasi altro individuo dotato di raziocinio avrebbe il buon senso di fermarsi.
Due modi diversi di vedere e fare wrestling, la forza bellica e l'insana follia, l'impeto e l'azzardo, la solida roccia che può schiacciare chiunque e il baratro dalla profondità non quantificabile nel quale farli cadere tutti, uno dopo l'altro. La nostra fusione plasmarerà una chiave...
La chiave che apre le porte della GLORIA."

Una mano, più minuta delle altre si alza.
Cassie Carter chiede la parola.
Maglietta degli Halestorm legata alla vita, gonnellina nera, anfibi e capelli rosso acceso sciolti:"Posso?"

La ragazza fa un passo avanti:"Ora, bello il tuo discorso eh, ma se mi pare che tu stia basando la tua tattica sul non sapere chi siano i membri della tua squadra.
Una parte almeno.
Punto primo" Cassie si indica:"Se pensi che io sia pazza, maniaca e fuori controllo è perchè qualche mio ex ti ha parlato di me" sorride e si guarda in giro, notando solo sguardi seri.

:"Divino, allora no, non agisco a cazzo, sono estremamente attenta a come mi muovo, chi e cosa colpisco.
Sarei anche bravina a gestire lottatori, ma temo che il testosterone ti impedisca di accettarlo.
Però vorrei anche farti capire che basarsi semplicemente sul proprio modo di fare è la strada perfetta per essere bellamente fregati"

Cassie si volta, indica gli altri membri della squadra:"Se davvero credi che siano tutti cavalli pazzi in che modo vuoi tenerli al serraglio?
Tolte le vuote minacce ovvio"

Cassie incrocia le braccia e fissa il suo interlocutore.

Volkermord: "Classico. Non ho mai visto un folle confutare e accettare la sua pazzia, sarebbe stato strano e preoccupante se fosse accaduto il contrario."

Il Berliner Annihilator si focalizza su Cassie, ma di tanto in tanto sposta lo sguardo anche sugli altri membri del team.

Volkermord: "Non pretendo di conoscervi, né di sapere chi e come siete. Ma l'unica vera follia, adesso, sarebbe quella di non vedere degli spostati in mezzo a questo branco e di non sfruttarne i possibili benefici.
Ci sono diversi modi di intendere la follia, io ci vedo la possibilità di dare libero sfogo al meglio e al peggio di voi stessi. Se ho posto l'accento su questo fattore è proprio perché desidero che non esista nessun serraglio, se non quello che ci tiene concentrati sull'obiettivo comune, quello che separa il massacrare tutti alla cieca - compresi i propri alleati - e il massacrare il nemico."

Cassie sembra titubante:"Ma quindi siamo folli o no?
Senti, a me interessa, come a tutti, mettere una tacca su una ennesima vittoria.
A me se vi sentite folli o meno non frega un cazzo.
Già mi tocca tollerare avere a che fare con un sacchetto di sterodidi che fa la controfigura di quel figlio di puttana di Genocide"

Cassie alza la mano:"Tranquillo tranquillo, non ce l'ho con te.
Arana mi piace, anche Bakunin, è Billy che è imbizzarrito con il suo pulcino della scuola (Cassie si riferisce agli eventi TWP tra Shinsegumi e Gold Fist Club)."

Fissa gli altri:"Voi chi siete?
Sono molto brava a muovere le pedine sulla scacchiera ma devo sapere chi sia chi e che manovre sappia compiere, chi siete?"

Sentiamo qualcuno mugolare o grugnire, l'inquadratura da Cassie si sposta verso il lato, poco in disparte, appoggiato con le mani sulle transenne, ad osservare il ring. Il Red Snowman, Yuri Bakunin.

Bakunin: "Total War Project, Wrestling War, War, War ... War. Tutti a parlare di guerra, poi pochi apprezza ferite e sangue dopo match violento.
Molti Vogliono trofeo, loro ambire a vittoria senza soffrire troppo.
Fortuna che questa volta è differente."

L'anarchico russo si volta verso gli altri membri, indossa una maglia a finissime righe orizzontali bianche e azzurre, tipiche delle spetsnaz, accompagnate da anfibi militari e pantaloni mimetici notturni.

Bakunin: "Volk, io quando ha dato disponibilità di lotta in Pro Wrestling Wars no avrei pensato di essere di tuo fianco. Ero già pronto di ennesima grande battaglia contro di te. Ma visti altri boss di squadre, sarei finito in mezzo di Клоуны и комики [Klouny i komiki (pagliacci e commedianti n.d.Shane).
Grasso circense insieme di suo piccolo amico giapponese, o criminale di bassa lega insieme a pazzo mascherato."

Sputa ai suoi piedi andandosi quindi a sedere su una delle sedie.

Bakunin: "Io Odia lottare di gruppo, Carter avrà già visto me, con sua scuola di idioti ... ma me poco ha importato cosa ha fatto mio Club, di guerre in cui è finita, di politica.
Io va dove c'è sfida.
Qua c'è sfida! Ed io è pronto per sfida e per andare a prendere trofeo di vincitore e compiere quello che nome di squadra promette ... Геноцид [Genotsid (Genocidio n.d.Shane)]."

Guarda la rossa, la guarda come guarderebbe un qualunque avversario, anche se è una donna.

Bakunin: "Ma io non è qua per fare "gestire" di donna, ma per fare squadra con degno nemico per raggiungere obiettivo comune. No siamo amici qua, nessuno di noi è amico e no deve fare finta di essere.
Io ha lottato e sconfitto due di questa squadra e questo so che voi no dimentica ... ma è convinto che anche voi, preferisce mettere di parte соперничество [sopernichestvo (rivalità n.d.Shane)] per raggiungere trofeo.
Ma anche se è contrario, io lotterà comunque di mio massimo per raggiungere traguardo."

Non certo una persona molto socievole il russo che incrocia gambe e braccia e si lascia cadere sullo schienale.

"Volete sapere chi cazzo siamo noi? Ve lo diciamo subito!"

A prendere la parola è stato Steve Barone e a lui subentra subito Dragon Ninja.

DN: "Io, lui e quell'altro mascherato là - Ninja indica Red Kamen - siamo coloro che presto domineranno questa federazione. Abbiamo con noi i titoli Trios della JLW ormai da tempo immemore, ma ormai non ci bastano più... Vogliamo altro, vogliamo di più, vogliamo tutto quello che è possibile ottenere qui dentro!"

SB: "E voi siete i fortunati con cui condivideremo la nostra espansione... Vero, Red Kamen?"

Il mascherato annuisce con convinzione.

DN: "Ciascuno di noi ha il suo ruolo qui... Chi è più adatto a comandare, chi è più adatto a stare in prima linea e chi a tramare nell'ombra, c'è anche chi è adatto a fungere da semplice carne da macello... L'importante è che ognuno faccia la sua parte senza uscire dai propri compiti..."

SB: "Siamo tutti d'accordo su questo, vero?"

E dopo le parole di Steve Barone anche il Diamond Of Pain decide di farsi avanti, intromettendosi nella discussione con un colpo di tosse.

Jonny: Ragazzi… Hey Ragazzi… è un piacere rivedere la maggior parte di voi, insomma ho avuto a che fare con te Yuri, con voi Hour Rush e anche con te John. Ma sapete… per questa volta non voglio avere problemi con voi, voglio cercare…. Per quanto mi sia difficile di collaborare, io non vi sto simpatico e voi non state simpatici a me, ma credo che ognuno di noi voglia vincere! Per il resto del team che non mi conosce, io sono Boom Jonny sono da poco qui in JLW ma molti di voi avranno la mia vittoria nella Battle Royal nello scorso show.
Queste sono le mie Pro Wrestling Wars… e non voglio di certo fallire, voglio portarmi quel titolo a casa a qualunque costo, sono stanco di rimanere nell’ombra e regalare la gloria agl’altri. Se Red Kamen e Völkermord mi hanno scelto, un motivo ci sarà.

Jonny incrocia le braccia e china il capo, evidente è la concentrazione del Diamond of Pain per queste Pro Wrestling Wars.

Jonny: Sai Völkermord, devo ammettere che tu mi piaci. Difficilmente qualcuno mi va a genio al primo istante ma devo ammettere che ci sai fare, gran bel discorso da vero Leader… in precedenza hai detto bene, abbiamo tutte le carte in regola per vincere queste Wars in un modo o nell’altro, alla fine siamo qui per questo no ? Non è per questo che ognuno di noi sputerà sangue ? Di solito non sono un tipo cosi collaborativo, amo accedere il fuoco in una discussione… ma come puoi ben notare, questa volta non lo farò, cercherò comunque di collaborare nonostante io abbia ancora un premio da reclamare… ma voglio ricambiare questa vostra fiducia nei miei confronti… non tutti al giorno d’oggi puntano su di me… e poi quale miglior occasione di fare un torto al mio acerrimo rivale Hiroshi Yagami ?
Potete contare su di me!

Dopo le parole del Diamond Of Pain , Boom Jonny , Kevin Bryan Crawford cerca di farsi spazio nel discorso

KBC: Avete detto la vostra ora tocca anche a me , quindi prestate attenzione visto che parlerò una volta sola e dovrete farvela bastare...Come la maggior parte di voi ,non sono un uomo che tende a fare gruppo , ma che fa tutto da solo , mi limiterò ad una sera ad unirmi a questa gente per vincere le pro wrestling wars e portarmi a casa il mio titolo

Kevin si gira attorno fissando tutti i suoi compagni di gruppo

KBC: Potrete essere in disaccordo sul fatto di aver una donna che ci comandi o che gente come Volkemord e Red Kamen ci impongano di fare codesta cosa , potrebbe starvi sulle palle Yuri e il suo parlare di merda , potrò farvi schifo io e i miei peli e potrete odiare chiunque , ma stasera siamo stati scelti per prepararci alla guerra , caricate i fucili , mettete i vostri giubbotti anti proiettili perché le Pro Wrestling Wars aspettano solo noi! Su quel Ring si dovrà vedere solo il sangue dei nostri avversari e le videocamere riprenderanno solo noi , ancora in piedi e con i titoli tra le mani

Tra quella zona degli spalti, tutti hanno detto la propria. Tutti tranne uno. John Kramer è rimasto in disparte sin dall’inizio, qualche fila sopra rispetto ai suoi compagni, con i piedi appoggiati al sedile di fronte, con il cappuccio del mantello a coprirgli il volto e la testa abbassata ad ascoltare. Non appena Crowford finisce il suo discorso, si alza, scende i gradini e raggiunge i Genocidal Tendencies.

JK: Bhe, vedo che alla fine della fiera, siamo tutti d’accordo. Noi non siamo una squadra. Siamo solo 8 esseri umani accomunati dal destino. Siamo solo 8 esseri umani che in questa notte, dovranno percorrere allo stesso tempo la via del sangue, per poi dividersi…. Qualche mese fa ho provato la strana esperienza di far parte di una squadra. La prima cosa che ho notato è stata l’ipocrisia. L’ipocrisia di coloro che volevano negare la realtà. Di coloro che volevano convincersi che fossimo una vera squadra. Che fossimo lì, l’uno per l’altro, pronti a sostenerci. In quella notte ho agito per me stesso, e sono riuscito a chiudere il cerchio. È da una vita che agisco per me stesso, per far capire a tutti quanti il valore della vita, della realtà, del dolore. In questa guerra non importerà quanto noi saremo “squadra”. Importerà quanto sangue sgorgherà. E su questo, vedo che nessuno si oppone. Vedo che siamo tutti pronti a prendere in mano il gioco e farlo nostro. Siamo tutti pronti ad intraprende questa guerra. Chi per un motivo, chi per l’altro. L’importante stanotte….sarà uccidere! Lasciare intrappolate tutte quelle anime nel nostro gioco, senza via di fuga, marchiandole nel profondo. Nessuna pietà. Loro saranno il sacrificio, per il nostro ultimo tassello del puzzle, per ciò per cui combattiamo.

Pausa di Kramer, che pone una mano sulla spalla di Red Kamen e lo guarda negli occhi.

JK: Sai Kamen, se sono qui adesso è solo grazie a te. Un anno fa mi hai introdotto in questo mondo e hai permesso che il mio gioco iniziasse. Te ne sono riconoscente. Tanti peccatori sono stati giustiziati dalla loro stessa vita, ed altrettanti devono ancora esserlo. Mi fa piacere che tu abbia rinnovato la tua fiducia nei miei confronti anche per quest’anno. Noi due abbiamo sul corpo i segni della stessa pazzia ed è per questo che ti stimo più di chiunque altro. Cercherò di rendermi utile il più possibile stanotte, per ricambiarti il favore. Cercherò di tagliare più gole possibili, di incidere più segni indelebili possibili.

Kramer si siede nella stessa fila dei suoi compagni, lasciando qualche posto vuoto.

JK: Ho cominciato un gioco….. e non voglio smettere di giocarci. Stanotte devo uccidere. Uccidere …. Per continuare la mia strada.

"Ihihihihihihihih!"

Red Kamen, rimasto finora quasi sempre in silenzio, ridacchia in maniera inquietante ora che ogni membro del team ha detto la sua.

"Bene, bene, bene... Vedo che siamo tutti uniti e affiatati come se fossimo una gruppo di fratelli, vero?"

Ma li ha sentiti parlare o cosa?

"Beh, io qui ho già dei miei fratelli... Ho Steve... Ho Dragon Ninja... Ho Cassie... Anche Völkermord ora è un mio fratello di sangue! Ed è un peccato che non ci sia Omega... Se solo qualcuno di voi altri si fosse fatto male lui sarebbe subentrato..."

Kamen si accorge subito di quanto siano sconvenienti le sue parole e cerca di recuperare, per quanto possa, i fili del discorso.

"Ma in fondo andiamo bene così come siamo... Perché da oggi tutti voi altri siete miei fratelli! Tutti voi altri condividete il mio stesso fine! Sapete qual è? No? Non fa nulla, non lo so nemmeno io!"

Red Kamen scoppia a ridere in maniera sguaiata.

"Non è vero, so benissimo qual è il fine mio e quale è il vostro! Uccidere! Uccidere, uccidere, uccidere! Uccidere tutti e non lasciare più nessun superstite! Uccidere tutti finché non resteremo solamente noi, finché il genocidio non sarà compiuto, finché non domineremo definitivamente questa federazione!"

Red Kamen sembra soddisfatto e annuisce guardando tutti gli altri membri dei Genocidal Tendencies, poi si blocca e inizia a parlare con se stesso come se gli altri non possano sentirlo.

"Però potrei ammazzare uno di loro per far subentrare Omega, che ne dici?"

"Oh sì, potresti, sarebbe una grande mossa!"

E mentre il pazzo mascherato continua a discutere tra sé e sé sotto lo sguardo interdetto dei suoi compagni di squadra le immagini vanno in dissolvenza.
[Modificato da cell in the hell 19/02/2017 01:59]
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