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JLW Pro Wrestling Wars II - i promo di squadra

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2017 01:58
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19/02/2017 01:57
 
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GENOCIDAL TENDENCIES


Ci troviamo all'interno dell'arena di San Antonio, sono le 15:00 del pomeriggio. Alcuni tecnici stanno facendo delle prove con l'impianto di illuminazione, attualmente le uniche due zone illuminate dai riflettori sono lo stage e il ring. In una zona degli spalti, esattamente sui posti a sedere della prima fila, troviamo la maggiorparte dei membri del team Genocidal Tendencies: Kramer, Bakunin, Crowford, Boom Jonny, Barone, Dragon Ninja e Cassie Carter.
Poco dopo il cameraman sposta l'inquadratura e riprende due uomini, in piedi al cospetto dei loro compagni: si tratta dei due leader, Red Kamen e Völkermord.
Il Berliner Annihilator invita Kamen a parlare, con un gesto della mano. Il wrestler mascherato annuisce e prende la parola.

Kamen: "Un po' d'attezione, grazie. Völkermord ha qualcosa da dirvi."

L'Unsterblich guarda malissimo Red Kamen.

Kamen: "Ecco, ora puoi."

Il tedesco, infastidito da quell'insensato scarica-barile, fa il finto tonto ed inizia a parlare. Dar da pensare che i due non abbiano le idee chiare potrebbe essere disastroso considerando la varietà delle personalità del gruppo e le difficoltà di cooperazione che potrebbero insorgere.

Völkermord: "Se siete qui è perchè siete stati scelti, ognuno di voi possiede delle qualità che possono portare il team alla vittoria finale di questa seconda edizione delle Pro Wrestling Wars.
Mi aspetto che ognuno di voi sia sincero, e in qualità di vostro leader voglio essere io il primo a dare l'esempio... Non me ne frega un cazzo di quali siano i vostri sogni, di come e perchè siete diventati dei pro-wrestlers, di cosa pensate al mattino appena svegli o la sera prima di andare a letto. E questo non è un party tra teammate del college, nessuno di noi si farà nuovi amici alla fine di questo evento targato JLW. Quando tutto sarà finito ognuno andrà per la propria strada, o con le ossa rotte o con una title shot tra le mani."

L'atleta berlinese alterna lo sguardo tra i vari membri del gruppo, concedendosi una lunga pausa.

Völkermord: "Non abbiamo un ideale di fondo che ci accomuna tutti, non siamo le persone più adatte per portare avanti una morale sensata e definita. Siamo qui, e combatteremo, semplicemente per AMBIZIONE. E' questa la verità, l'unica, forse il solo elemento che può trovarci tutti d'accordo.
In caso di vittoria ognuno di noi si aggiudicherà una title shot per una delle cinture della federazione, è questo il nostro unico obiettivo. Un obiettivo individuale che, per concretizzarsi, adesso DEVE diventare un obiettivo di gruppo. Il NOSTRO obiettivo."

L'Unsterblich adesso si volta e scruta lo squared circle, ponendosi di spalle rispetto ai propri compagni.

Völkermord: "Cos'è che può darci la spinta giusta, quella carica in più per superare il valore dei nostri nemici? Ci ho pensato a lungo in questi giorni, e ho trovato la risposta in quel nome cucito nel nostro stendardo, quella bandiera che bruceremo insieme alla fine dei giochi.
Loro combatteranno per vincere, come noi del resto. Bramano il nostro stesso risultato, lo stesso premio. Dispongono di un grande potenziale, tanto quanto noi, fattore che ci impone l'obbligo di NON sottovalutarli. E allora? Perchè noi? Perchè dovremmo essere proprio noi a trionfare, a vincere questa guerra?"

...

Völkermord: "Perchè il nostro approccio sarà differente. Noi cancelleremo dalle nostre menti tutto ciò che è superfluo e ci concentreremo su un unico fattore... Combatteremo per decimarli, massacrarli. Quando due fazioni inseguono lo stesso obiettivo spesso subentrano fattori secondari, incognite, imprevisti, che possono cambiare gli equilibri e le sorti della battaglia. Ma se rimaniamo concentrati SUL NEMICO e non sulla vittoria le cose possono cambiare... In questa corsa la vittoria è un traguardo da raggiungere correndo e lottando spalla contro spalla, ma se ci focalizziamo sul COME mandarli fuori pista e farli sfracellare contro un muro, allora sarà LA VITTORIA a venire verso di NOI. Semplicemente perchè a quel punto saremo gli unici ad essere rimasti in forze e sulle proprie gambe, gli unici in grado di varcare quel traguardo e conquistare l'ambito premio.
Noi, prima di tutto, saliremo su quel ring per compiere uno sterminio. Noi combatteremo per eliminarli, dal primo all'ultimo. Noi non ci batteremo per raggiungere quel traguardo prima degli altri, ma per fare in modo che i Genocidal Tendencies siano GLI UNICI a poterlo fare, I SOLI a poterci arrivare. E le carte in regola, signori, ci sono tutte."

Völkermord adesso si volta verso Red Kamen e lo fissa dritto negli occhi, ma continuando ad inidirizzare le sue parole al resto del gruppo.

Völkermord: "Osservatevi a vicenda. Vi renderete conto che questo gruppo è formato da fighter con una preparazione atletica completa e da personalità deviate, prive di qualsiasi scrupolo, capaci di rompere le barriere dei limiti... Di osare laddove qualsiasi altro individuo dotato di raziocinio avrebbe il buon senso di fermarsi.
Due modi diversi di vedere e fare wrestling, la forza bellica e l'insana follia, l'impeto e l'azzardo, la solida roccia che può schiacciare chiunque e il baratro dalla profondità non quantificabile nel quale farli cadere tutti, uno dopo l'altro. La nostra fusione plasmarerà una chiave...
La chiave che apre le porte della GLORIA."

Una mano, più minuta delle altre si alza.
Cassie Carter chiede la parola.
Maglietta degli Halestorm legata alla vita, gonnellina nera, anfibi e capelli rosso acceso sciolti:"Posso?"

La ragazza fa un passo avanti:"Ora, bello il tuo discorso eh, ma se mi pare che tu stia basando la tua tattica sul non sapere chi siano i membri della tua squadra.
Una parte almeno.
Punto primo" Cassie si indica:"Se pensi che io sia pazza, maniaca e fuori controllo è perchè qualche mio ex ti ha parlato di me" sorride e si guarda in giro, notando solo sguardi seri.

:"Divino, allora no, non agisco a cazzo, sono estremamente attenta a come mi muovo, chi e cosa colpisco.
Sarei anche bravina a gestire lottatori, ma temo che il testosterone ti impedisca di accettarlo.
Però vorrei anche farti capire che basarsi semplicemente sul proprio modo di fare è la strada perfetta per essere bellamente fregati"

Cassie si volta, indica gli altri membri della squadra:"Se davvero credi che siano tutti cavalli pazzi in che modo vuoi tenerli al serraglio?
Tolte le vuote minacce ovvio"

Cassie incrocia le braccia e fissa il suo interlocutore.

Volkermord: "Classico. Non ho mai visto un folle confutare e accettare la sua pazzia, sarebbe stato strano e preoccupante se fosse accaduto il contrario."

Il Berliner Annihilator si focalizza su Cassie, ma di tanto in tanto sposta lo sguardo anche sugli altri membri del team.

Volkermord: "Non pretendo di conoscervi, né di sapere chi e come siete. Ma l'unica vera follia, adesso, sarebbe quella di non vedere degli spostati in mezzo a questo branco e di non sfruttarne i possibili benefici.
Ci sono diversi modi di intendere la follia, io ci vedo la possibilità di dare libero sfogo al meglio e al peggio di voi stessi. Se ho posto l'accento su questo fattore è proprio perché desidero che non esista nessun serraglio, se non quello che ci tiene concentrati sull'obiettivo comune, quello che separa il massacrare tutti alla cieca - compresi i propri alleati - e il massacrare il nemico."

Cassie sembra titubante:"Ma quindi siamo folli o no?
Senti, a me interessa, come a tutti, mettere una tacca su una ennesima vittoria.
A me se vi sentite folli o meno non frega un cazzo.
Già mi tocca tollerare avere a che fare con un sacchetto di sterodidi che fa la controfigura di quel figlio di puttana di Genocide"

Cassie alza la mano:"Tranquillo tranquillo, non ce l'ho con te.
Arana mi piace, anche Bakunin, è Billy che è imbizzarrito con il suo pulcino della scuola (Cassie si riferisce agli eventi TWP tra Shinsegumi e Gold Fist Club)."

Fissa gli altri:"Voi chi siete?
Sono molto brava a muovere le pedine sulla scacchiera ma devo sapere chi sia chi e che manovre sappia compiere, chi siete?"

Sentiamo qualcuno mugolare o grugnire, l'inquadratura da Cassie si sposta verso il lato, poco in disparte, appoggiato con le mani sulle transenne, ad osservare il ring. Il Red Snowman, Yuri Bakunin.

Bakunin: "Total War Project, Wrestling War, War, War ... War. Tutti a parlare di guerra, poi pochi apprezza ferite e sangue dopo match violento.
Molti Vogliono trofeo, loro ambire a vittoria senza soffrire troppo.
Fortuna che questa volta è differente."

L'anarchico russo si volta verso gli altri membri, indossa una maglia a finissime righe orizzontali bianche e azzurre, tipiche delle spetsnaz, accompagnate da anfibi militari e pantaloni mimetici notturni.

Bakunin: "Volk, io quando ha dato disponibilità di lotta in Pro Wrestling Wars no avrei pensato di essere di tuo fianco. Ero già pronto di ennesima grande battaglia contro di te. Ma visti altri boss di squadre, sarei finito in mezzo di Клоуны и комики [Klouny i komiki (pagliacci e commedianti n.d.Shane).
Grasso circense insieme di suo piccolo amico giapponese, o criminale di bassa lega insieme a pazzo mascherato."

Sputa ai suoi piedi andandosi quindi a sedere su una delle sedie.

Bakunin: "Io Odia lottare di gruppo, Carter avrà già visto me, con sua scuola di idioti ... ma me poco ha importato cosa ha fatto mio Club, di guerre in cui è finita, di politica.
Io va dove c'è sfida.
Qua c'è sfida! Ed io è pronto per sfida e per andare a prendere trofeo di vincitore e compiere quello che nome di squadra promette ... Геноцид [Genotsid (Genocidio n.d.Shane)]."

Guarda la rossa, la guarda come guarderebbe un qualunque avversario, anche se è una donna.

Bakunin: "Ma io non è qua per fare "gestire" di donna, ma per fare squadra con degno nemico per raggiungere obiettivo comune. No siamo amici qua, nessuno di noi è amico e no deve fare finta di essere.
Io ha lottato e sconfitto due di questa squadra e questo so che voi no dimentica ... ma è convinto che anche voi, preferisce mettere di parte соперничество [sopernichestvo (rivalità n.d.Shane)] per raggiungere trofeo.
Ma anche se è contrario, io lotterà comunque di mio massimo per raggiungere traguardo."

Non certo una persona molto socievole il russo che incrocia gambe e braccia e si lascia cadere sullo schienale.

"Volete sapere chi cazzo siamo noi? Ve lo diciamo subito!"

A prendere la parola è stato Steve Barone e a lui subentra subito Dragon Ninja.

DN: "Io, lui e quell'altro mascherato là - Ninja indica Red Kamen - siamo coloro che presto domineranno questa federazione. Abbiamo con noi i titoli Trios della JLW ormai da tempo immemore, ma ormai non ci bastano più... Vogliamo altro, vogliamo di più, vogliamo tutto quello che è possibile ottenere qui dentro!"

SB: "E voi siete i fortunati con cui condivideremo la nostra espansione... Vero, Red Kamen?"

Il mascherato annuisce con convinzione.

DN: "Ciascuno di noi ha il suo ruolo qui... Chi è più adatto a comandare, chi è più adatto a stare in prima linea e chi a tramare nell'ombra, c'è anche chi è adatto a fungere da semplice carne da macello... L'importante è che ognuno faccia la sua parte senza uscire dai propri compiti..."

SB: "Siamo tutti d'accordo su questo, vero?"

E dopo le parole di Steve Barone anche il Diamond Of Pain decide di farsi avanti, intromettendosi nella discussione con un colpo di tosse.

Jonny: Ragazzi… Hey Ragazzi… è un piacere rivedere la maggior parte di voi, insomma ho avuto a che fare con te Yuri, con voi Hour Rush e anche con te John. Ma sapete… per questa volta non voglio avere problemi con voi, voglio cercare…. Per quanto mi sia difficile di collaborare, io non vi sto simpatico e voi non state simpatici a me, ma credo che ognuno di noi voglia vincere! Per il resto del team che non mi conosce, io sono Boom Jonny sono da poco qui in JLW ma molti di voi avranno la mia vittoria nella Battle Royal nello scorso show.
Queste sono le mie Pro Wrestling Wars… e non voglio di certo fallire, voglio portarmi quel titolo a casa a qualunque costo, sono stanco di rimanere nell’ombra e regalare la gloria agl’altri. Se Red Kamen e Völkermord mi hanno scelto, un motivo ci sarà.

Jonny incrocia le braccia e china il capo, evidente è la concentrazione del Diamond of Pain per queste Pro Wrestling Wars.

Jonny: Sai Völkermord, devo ammettere che tu mi piaci. Difficilmente qualcuno mi va a genio al primo istante ma devo ammettere che ci sai fare, gran bel discorso da vero Leader… in precedenza hai detto bene, abbiamo tutte le carte in regola per vincere queste Wars in un modo o nell’altro, alla fine siamo qui per questo no ? Non è per questo che ognuno di noi sputerà sangue ? Di solito non sono un tipo cosi collaborativo, amo accedere il fuoco in una discussione… ma come puoi ben notare, questa volta non lo farò, cercherò comunque di collaborare nonostante io abbia ancora un premio da reclamare… ma voglio ricambiare questa vostra fiducia nei miei confronti… non tutti al giorno d’oggi puntano su di me… e poi quale miglior occasione di fare un torto al mio acerrimo rivale Hiroshi Yagami ?
Potete contare su di me!

Dopo le parole del Diamond Of Pain , Boom Jonny , Kevin Bryan Crawford cerca di farsi spazio nel discorso

KBC: Avete detto la vostra ora tocca anche a me , quindi prestate attenzione visto che parlerò una volta sola e dovrete farvela bastare...Come la maggior parte di voi ,non sono un uomo che tende a fare gruppo , ma che fa tutto da solo , mi limiterò ad una sera ad unirmi a questa gente per vincere le pro wrestling wars e portarmi a casa il mio titolo

Kevin si gira attorno fissando tutti i suoi compagni di gruppo

KBC: Potrete essere in disaccordo sul fatto di aver una donna che ci comandi o che gente come Volkemord e Red Kamen ci impongano di fare codesta cosa , potrebbe starvi sulle palle Yuri e il suo parlare di merda , potrò farvi schifo io e i miei peli e potrete odiare chiunque , ma stasera siamo stati scelti per prepararci alla guerra , caricate i fucili , mettete i vostri giubbotti anti proiettili perché le Pro Wrestling Wars aspettano solo noi! Su quel Ring si dovrà vedere solo il sangue dei nostri avversari e le videocamere riprenderanno solo noi , ancora in piedi e con i titoli tra le mani

Tra quella zona degli spalti, tutti hanno detto la propria. Tutti tranne uno. John Kramer è rimasto in disparte sin dall’inizio, qualche fila sopra rispetto ai suoi compagni, con i piedi appoggiati al sedile di fronte, con il cappuccio del mantello a coprirgli il volto e la testa abbassata ad ascoltare. Non appena Crowford finisce il suo discorso, si alza, scende i gradini e raggiunge i Genocidal Tendencies.

JK: Bhe, vedo che alla fine della fiera, siamo tutti d’accordo. Noi non siamo una squadra. Siamo solo 8 esseri umani accomunati dal destino. Siamo solo 8 esseri umani che in questa notte, dovranno percorrere allo stesso tempo la via del sangue, per poi dividersi…. Qualche mese fa ho provato la strana esperienza di far parte di una squadra. La prima cosa che ho notato è stata l’ipocrisia. L’ipocrisia di coloro che volevano negare la realtà. Di coloro che volevano convincersi che fossimo una vera squadra. Che fossimo lì, l’uno per l’altro, pronti a sostenerci. In quella notte ho agito per me stesso, e sono riuscito a chiudere il cerchio. È da una vita che agisco per me stesso, per far capire a tutti quanti il valore della vita, della realtà, del dolore. In questa guerra non importerà quanto noi saremo “squadra”. Importerà quanto sangue sgorgherà. E su questo, vedo che nessuno si oppone. Vedo che siamo tutti pronti a prendere in mano il gioco e farlo nostro. Siamo tutti pronti ad intraprende questa guerra. Chi per un motivo, chi per l’altro. L’importante stanotte….sarà uccidere! Lasciare intrappolate tutte quelle anime nel nostro gioco, senza via di fuga, marchiandole nel profondo. Nessuna pietà. Loro saranno il sacrificio, per il nostro ultimo tassello del puzzle, per ciò per cui combattiamo.

Pausa di Kramer, che pone una mano sulla spalla di Red Kamen e lo guarda negli occhi.

JK: Sai Kamen, se sono qui adesso è solo grazie a te. Un anno fa mi hai introdotto in questo mondo e hai permesso che il mio gioco iniziasse. Te ne sono riconoscente. Tanti peccatori sono stati giustiziati dalla loro stessa vita, ed altrettanti devono ancora esserlo. Mi fa piacere che tu abbia rinnovato la tua fiducia nei miei confronti anche per quest’anno. Noi due abbiamo sul corpo i segni della stessa pazzia ed è per questo che ti stimo più di chiunque altro. Cercherò di rendermi utile il più possibile stanotte, per ricambiarti il favore. Cercherò di tagliare più gole possibili, di incidere più segni indelebili possibili.

Kramer si siede nella stessa fila dei suoi compagni, lasciando qualche posto vuoto.

JK: Ho cominciato un gioco….. e non voglio smettere di giocarci. Stanotte devo uccidere. Uccidere …. Per continuare la mia strada.

"Ihihihihihihihih!"

Red Kamen, rimasto finora quasi sempre in silenzio, ridacchia in maniera inquietante ora che ogni membro del team ha detto la sua.

"Bene, bene, bene... Vedo che siamo tutti uniti e affiatati come se fossimo una gruppo di fratelli, vero?"

Ma li ha sentiti parlare o cosa?

"Beh, io qui ho già dei miei fratelli... Ho Steve... Ho Dragon Ninja... Ho Cassie... Anche Völkermord ora è un mio fratello di sangue! Ed è un peccato che non ci sia Omega... Se solo qualcuno di voi altri si fosse fatto male lui sarebbe subentrato..."

Kamen si accorge subito di quanto siano sconvenienti le sue parole e cerca di recuperare, per quanto possa, i fili del discorso.

"Ma in fondo andiamo bene così come siamo... Perché da oggi tutti voi altri siete miei fratelli! Tutti voi altri condividete il mio stesso fine! Sapete qual è? No? Non fa nulla, non lo so nemmeno io!"

Red Kamen scoppia a ridere in maniera sguaiata.

"Non è vero, so benissimo qual è il fine mio e quale è il vostro! Uccidere! Uccidere, uccidere, uccidere! Uccidere tutti e non lasciare più nessun superstite! Uccidere tutti finché non resteremo solamente noi, finché il genocidio non sarà compiuto, finché non domineremo definitivamente questa federazione!"

Red Kamen sembra soddisfatto e annuisce guardando tutti gli altri membri dei Genocidal Tendencies, poi si blocca e inizia a parlare con se stesso come se gli altri non possano sentirlo.

"Però potrei ammazzare uno di loro per far subentrare Omega, che ne dici?"

"Oh sì, potresti, sarebbe una grande mossa!"

E mentre il pazzo mascherato continua a discutere tra sé e sé sotto lo sguardo interdetto dei suoi compagni di squadra le immagini vanno in dissolvenza.
[Modificato da cell in the hell 19/02/2017 01:59]
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STRANGE CIRCUS
Siamo all'esterno dell'enorme tendone del Mad Circus che per l'occasione è stato rinominato Strange Circus ... Il protagonista in questo momento è Hiroshi Yagami che indossa una maglietta rossa, con uno strano disegno sul davanti, ovvero, l’immagine di una donna e una bambina, sdraiate su un’infinità di rose rosse.
Chiude con un paio di jeans e scarpe da ginnastica rosse, nulla di elegante per il nostro Otaku Senpai.
A fargli seguito troviamo tutti i membri selezionati dallo strano duo Yagami/Nano ... Vediamo parte del Dragon Clan ovvero Fuji Kitano e Ichi The Killer seguiti da Mark Pain, Ethan Joel Simond e la sua she-guard Rosebud, i Lethal Weapons e Kim Popart accompagnata da Nurse Lisa.

L'Otaku Senpai li porta con se dentro l'immenso tendone a strisce verticali blu e bianche.
Una volta dentro troviamo a dare il benvenuto all'intera fazione, un esercito di uomini del circo. Clown, uomini travestiti da animali, trapezisti con maschere bianche con sopra disegnato volti eleganti e wrestler da circo e sollevatori di pesi con maschere ornate da grandi baffoni.

Yagami: Dico, avete mai ricevuto un’accoglienza così calorosa?!

Quella dell’asiatico dovrebbe essere una frase atta a smorzare la tensione dei presenti, dovuta anche agli inquietanti abitanti del circo del Nano.

I circensi si spostano lasciando spazio ai wrestler che ben presto trovano di fronte a loro una tavola imbandita illuminata da alcune fiaccole e lampade a gas messe vicino ad esse.
A dare loro il benvenuto. Agghindato a festa, il Nano che in piedi sul tavolo concede un inchino al gruppo.

Yagami: Signore e signori, dovremmo ringraziare il Nano per averci invitati nel suo regno per discutere della sfida a cui stiamo per prendere parte.
Credo proprio che una situazione… ecco… familiare? Cioè, una cena, possa renderci un gruppo più affiatato… almeno lo spero, in tutti i casi, confido sulla vostra sete di vittoria…
Ma sto divagando…

Nano: "Benvenuti
Miei amici sconosciuti.
Spero che in questi minuti
Vi siate approfonditamente conosciuti.
Il sono il Nano e vi porgo i miei saluti.
Ora fatemi il piacere di mettervi seduti."

Indica le sedie attorno a sé. Quindi ognuno di loro si mette seduto al suo posto.
Yagami e Nano ai due capi opposti del tavolo. Da un lato, dalla destra dell'Otaku Senpai verso il nano vediamo in ordine Fuji Kitano, Ichi The Killer, Mark Pain e i due dei Lethal Weapons.
Dal lato opposto, sempre partendo da Yagami.
Kim Popart, Nurse Lisa, Rosebud Sixincher e Ethan Joel Simond.

A prendere parola per primo è sempre il nano, in piedi sulla propria sedia a capo tavola.

Nano: "Presto si farà la storia
Sarà una fase decisoria.
Amici miei ...
Sieste stati scelti da un occhio accurato
Ma probabilmente è il destino che vi ha chiamato.
Questo Nano sa che nella vostra inferiorità
Avete delle degne qualità.
Questo non toglie che per spronarvi
Ad ognuno un premio avrò da donarvi
Sempre che alla vittoria riuscite a portarmi."

Si guarda attorno in attesa che qualcuno prenda la parola.

Nell'eccitazione generale si va avanti Kim Popart, che indossa la cintura di WTF Women's Tag Team Champion.

Kim: "Che bello essere qui insieme alla mia super amica Rox... no, volevo dire Jenn... no, nemmeno lei, con la mia super amica Lisa-Lisa! Devo proprio ammettere che siamo un gruppo strano, c'è anche il Dragon Clan quasi al completo."

La pop idol si avvicina a Fuji Kitano e Hiroshi Yagami, mentre Ichisake Katsunan rimane nell'ombra a distanza.

Kim: "Ho sempre desiderato essere in squadra con dei giapponesi, ho una passione incredibile per il karaoke, ed è la ragione per cui metà dei miei brani sono cover, non devo nemmeno scrivere i testi o le musiche, mi limito a cantare.
Visto che mi piace il Giappone ho anche provato a comporre un haiku, non ho seguito lo schema sillabale perché non sono brava con i giochi linguistici, ma penso che sia venuto bene."

La cantante di Dover si concentra e recita l'haiku.

Kim: "Sotto i fiori di sakura, d'inverno fa freddo, d'estate fa caldo."

Sia Kitano che Yagami la guardano senza rimanere impressionati, ha citato uno fra gli haiku più famosi della storia e lo ha smantellato con una constatazione banale.

Kim: "Sono felice di essere stata scelta per competere nel match femminile contro Atalanta, la donna più forzuta della federazione, e Cassie Carter, che è una celebrità, è l'Adele del mondo del Wrestling, sarà un'occasione più unica che rara di competere contro di lei, e questo mi esalta. Lei è il tassello fondamentale degli Shinsegumi!"

La popstar sembra veramente esaltata dall'idea di competere contro Cassie e Atalanta.

Kim: "Ho la sensazione che questo team sia ottimo, Terrific Blue è come Gene Simmons, il cantante dei KISS, se si truccasse da circense! Yagami è il wrestler of the year, perciò è come avere in squadra Taylor Swift. Kitano è ormai un veterano, il nostro Hironobu Kageyama pronto a gridare "POWER" sul ring.
E poi... e poi...
Ehi, un altro 'collega' della WTF, Mark Pain, l'eroe irlandese. Ci voleva un po' di folklore nel gruppo."

La pop idol intona un pezzo molto famoso, Whiskey in the Jar.

Kim: "Musha ring dum a doo dum a da
Whack for my daddy-o
Whack for my daddy-o
There's whiskey in the jar-o."

Pain appare divertito dall'interpretazione della cantante, che ha una pronuncia orrenda dell'irlandese ma è divertita. Poi si avvicina a Ethan Joel Simond.

Kim: "Non ho mai visto un tuo film, ma dicono che sei il Johnny Depp del tuo... ehm, genere. Anche se ho sentito che il tuo soprannome è Johnny Deep, anche se non ho capito il motivo. Sono sicura che ci darai dentro con tutto il meglio di te, perciò fatti forza, Ethan, che stasera avremo bisogno delle tue doti."

La ragazza si sposta poi nei pressi dei Lethal Weapons.

Kim: "Voi siete citazioni viventi a uno fra i film più divertenti di sempre! E non dico questo perché uno è nero e l'altro è bianco. Anche il mio fidanzato è di colore ma non sembriamo usciti da Arma Letale. Perciò conto anch'io su di voi, dai che è la volta buona che vi prendete le cinture di coppia e stavolta non ci saranno decisioni arbitrali a separarvi dalla vittoria. Credetemi, è un onore indossare cinture di coppia, specialmente quando c'è amicizia come noi de La Belle Art."

Kim si volta verso Lisa, ricordandosi ancora troppo tardi di non essere al fianco di Jennifer Belle.

Kim: "Comunque voglio tanto bene anche a te, Fukuro Lady."

La bionda stringe una guancia all'amica con tenerezza, ma con modo di fare quasi irritante per quanto è manesca. Si lascia trasportare dal suo entusiasmo mentre si mischia nuovamente nel gruppo.

Dopo l’esibizione/ sproloquio di Kim Popart a prendere parola è Mark Pain. The Acrobhatic Elf si toglie il cappuccio della sua grigia felpa e mostra a tutti la quella che è la maschera che gli copre il volto ormai da settimane; sembra che dai rintocchi Mark l’ abbia ornata con delle linee di cuciture arancioni, bianche e verdi, ossia i colori che si rifanno alla sua nazione. Pain indossa anche dei guantoni stile MMA dove ha inciso la scritta ‘Masked Gladiator’ ossia il soprannome che lui stesso si è auto-menzionato; passano i secondi, Mark si schiarisce la voce e inizia a ciarlare.

MP: “Devo ammettere che sono molto diffidente sul concetto di squadra, non fraintendetemi, ma vedete? Io sono stato come un marito lasciato sull’ altare, ho lavorato mesi e mesi in cerca del mio momento di gloria e quando mancava poco al grande traguardo, quando mancava una riconferma per farci eleggere come campioni effettivi, ecco che mi sono ritrovato a fare tutto da solo e a farne a meno del mio compare. Ma so che qui tutti gioviamo e assumere una buona alchimia può garantirci delle chance, quindi seppure titubante non posso fare altro che essere grato a Hiroshi ed il nano di avermi accolto nel loro circo dell’ ipocrisia.”

Attraverso la maschera Mark ammicca l’occhio al duo insano, nel frattempo l’irlandese annuisce a adotta un’ intonazione persuasiva. Pain mette le mani dietro la testa e fa cenno di mettersi adagiato accomodato e con la sedia appoggiata solo su due piedi, poco dopo riprende ad asserire

MP: “È strano come vedere due rivali come me ed Hiroshi stingere amicizia nel giro di due settimane esatte, tra l’ altro questo dannato muso giallo mi aveva rotto anche il naso e prima della Rumble disputata in WTF il mio animo da guerriero era oscurato da desiderio di vendetta e lo ammetto, penso e ripenso a come lui sia riuscito a battermi, ma solo ora sono riuscito a mettermi le spalle tutto e a convincermi che il caso Yagami sia acqua passata. Ora so che in quel ring dovrei avere occhi solo per Kevin Bryan e Max Tartaglia.”

Mark sogghigna e fissa tutti i suoi componenti che (si presume) lo ascoltano. Pain si avvicina al tavolo e si mostra serio e motivato come non mai.

MP: “Se il circo ha deciso di tenermi impegnato contro Max e Kevin allora vuol dire che mi ha risparmiato di prendere informazioni sui miei rivali, anche se il nome Kevin non mi dice nulla, io so che lui è un membro VDW. So che il suo primato attualmente prevede una vittoria, ma sapete, sminuire il suo status non mi aiuta ad accrescere il mio ed anche se questo sacco di pulci che ulula alla luna non mi sembra tutta questa bravura, io mi prometto di avere gli occhi puntati su di lui.”

Minuto di pausa per il britannico che di gratta il capo mimando il gesto di pensare. Mark giochicchiando con delle carte che un illusionista ha rimasto lì tiene lo sguardo basso e riprende a cianciare

MP: “Max Tartaglia: cosa nostra, gli spaghetti, il mandolino, sono stereotipi, lui è un uomo senza scrupoli capace di fare davvero di tutto pur di arrivare alla vittoria, attualmente detiene 2 cinture: il VDW Great Britain e l’Heavans Paradise . So che lui è un pezzo grosso e che devo scrutarlo meglio prima del match, io prometto che comunque darò il mio contributo.”

Mark si allontana dal tavolo e restando sempre seduto se ne esce con una frase.

MP: “Io ho finito.”

La parola vien concessa agli altri membri.

"Uhhhhh!!"

Tutti i membri del circo sembrano non aver apprezzato l'atmosfera che Pain ha creato, e lo stesso nano sembra rabbuiato.

Nano: "Queste parole mi hanno deluso
Ma anche se capisco, cerca di non farne un abuso.
Ci sta che qualcuno sia contrariato
Ma nessuno di questo gruppo sarà abbandonato.
Questa non è che una temporanea alleanza
Per portare tutti noi ad un lungo periodo d'abbondanza.
Che sia arroganza
Baldanza
o devianza
Dopo questa vittoria ognuno prenderà la sua strada
Eppure per far che tutto ciò accada ...
Tutti per una notte dovremo collaborare
Così che l'agognato premio possiamo abbrancare."

Il Nano con atteggiamento accondiscendente si inchina leggermente.
Le sue parole anche se in rima e a tratti non molto dirette. Sono una risposta più che esaustiva per l'irlandese. O almeno deve farsele bastare.
Tutta la massa di circensi batte le mani all'ennesimo discorso del nano.

Ethan: "Hey Hey Hey! Quando mi hanno chiamato nello Strange Circus immaginavo che si trattasse di un nuovo film.
In questi giorni sono molto molto impregnato a dirigere, sceneggiare e recitare il mio film dell'anno!
Ethan Fotter!
Sfrutto l'occasione per consigliare a tutti di vederlo. Anche voi a casa che leggete!"

Rosebud lo richiama all'ordine schiarendosi la voce.

Ethan: "Giusto Giusto! Beh CazzoCazzo! Io non credo di conoscere nessuno di voi.
Un po' come nel porno.
Un giorno viene qualcuno da voi, un regista o uno sceneggiatore o un vostro agente e vi dice.
< Hey Ethan! Ti vogliono per fare il remake di Gola Profonda > tu vai là sul set.
Non conosci nessuno, l'unica cosa che sai è che tutti sono privi di malattie perché è prassi.
Quindi li saluti ... gli stringi la mano pensando che con quella ragazza o con quel ragazzo presto ci fotterai.
E fotterai al meglio come se non ci fosse un cazzo di domani.
Che tu debba fottere con una bella gnocca o con una milfona non tanto bella.
Che tu debba fottere un bel ragazzo o farti fottere da uno chiamato "Super Pedro" con un cazzo di trenta centimetri."

Rosebud si mette le mani in faccia.

Rosebud: "Beh ... scusatemi; non l'abbiamo fatto apposta.
Ethan è stato diretto e quello che ha detto è la sacrosanta verità.
Al contrario di quanto ha detto Pain, Non conta conoscere con chi devi collaborare, almeno nel porno.
E' questione di fiducia verso chi ci ha scelto. Ed Ethan si fida.
Si fida che gli attori non hanno malattie e che sapranno fare il loro lavoro."

Ethan: "Quante volte aprite Sky? Andate su AXN la notte tarda, guardate i set dei film porno se non mi credete.
Quante volte vediamo ragazze che tra loro litigano e subito dopo si sforbiciano come se non ci fosse un domani."

Rosebud: "Ecco perché sicuro sei stato scelto Pain; perché sanno che tu farai il tuo lavoro, proprio come Ethan con la pessima nomea che ha, darà comunque il suo meglio come nei suoi migliori film"

Ethan: "Cazzo si!
Ci daremo sotto come nelle meglio gangbang!
Ed Ethan Joel Simond darà del suo meglio, anche perché il trofeo mi interessa."

Ichisake esce dalla penombra, sembra intenzionato a parlare. Apre la bocca per un attimo ma senza produrre alcun suono. Ci pensa un istante, guarda nuovamente tutto il resto dello Strange Circus, per poi iniziare a parlare.

Ichi: “Ero restio a trovarmi qui, non lo nascondo. Forse l'unica ragione per cui ho accettato è che il mio grande amico Hiroshi è coinvolto e che il mio fidato boss sia qui.
Nutro per meno della metà di voi metà del rispetto che meritate, eppure farò da parte qualsiasi pregiudizio e mi abbandonerò completamente alle vostre capacità, riponendovi fiducia.”

Guarda per un attimo Ethan con titubanza.

Ichi: “D'accordo, forse 'abbandonerò completamente alle vostre capacità' non è il massimo considerando alcuni elementi della nostra brigata, ma senza indugiare sulla scelta delle parole, vorrei accodarmi al discorso che ha fatto il Nano, seppur con il suo linguaggio oscuro e non privo di frivolezze.
Questo non è un baraccone temporaneo, qui abbiamo bisogno di continuità, abbiamo bisogno di essere uniti e di spaccare quante più teste è possibile, solo restando uniti e fedeli alla causa potremo portare a casa qualcosa che conti veramente.
Lasciatemelo dire: non è il massimo farsi portare via qualcosa, soprattutto quando quel qualcosa viene rinominato come “horror championship”, so cosa significa sentirsi mortificati per non essere riusciti a raggiungere un obiettivo...”

si volta verso Pain questa volta.

Ichisake: “è un atteggiamento disfattista non è affatto la miglior tattica della storia, lo scetticismo deve essere messo da parte, come ho fatto io il secondo dopo aver accettato questa causa. Bisogna essere uniti, bisogna mettere da parte qualsiasi tipo di pregiudizio e sentirsi parte di qualcosa di importante, solo così riusciremo a meritare il giusto premio...”

Ichisake, così come era emerso dall'ombra, torna silenzioso, appoggiandosi sullo schienale e piombando nuovamente nell'oscurità della stanza.

Hoffmann e Reeks per il momento sembrano un po' in disparte.

Molto in disparte.

Mentre Hoffmann osserva tutto con attenzione, quella di Reeks... è più che attenzione. Il più giovane del duo ha praticamente gli occhi sbarrati, sembra incredulo riguardo ciò che vede. Hoffmann se ne accorge e gli da una spallata, cercando di non attirare l'attenzione del resto del gruppo. Reeks si volta verso il suo anziano compare.

AR: "Eh?"

MH (sussurrando): "Piantala."

AR: "Ma non ho fatto niente!"

MH (cercando di tenere la voce quanto più bassa possibile) : "Stai lì a fissare tutti, con la bocca aperta e gli occhi sgranati. Sembri un pesce lesso."

AR: "Ma... hai visto dove siamo?"

Reeks si guarda intorno.

AR: "E' un circo! Un cazzo di circo!"

Poi torna a fissare il teammate.

AR: "Marty ma che cazzo ci facciamo in un circo?"

Hoffmann alza gli occhi al cielo.

MH: "Di nuovo? Allora, siamo parte di una squadra e alle "Wars" quindi.."

AR: "Si, si, OK. Ma perchè siamo in questa squadra?"

MH: "PERCHE' CI HANNO SCELTO, PORCA PUTTANA!"

L'intero gruppo dei presenti si volta verso i Lethal Weapons. Reeks fa l'indifferente; Hoffmann nonostante la carnagione scura, sembra arrossire.

MH: "Ehm.. noi... ecco..."

Reeks interviene salutando tutti con la manina.

AR: "Ciao eh! Ci vediamo sul ring! E tu... "

Indica il Nano.

AR: "Complimenti eh. E' raro trovare uomini tutti d'un pezzo. Cioè... proprio un solo pezzo. Se devi recuperare il resto fammi un fischio, casomai ti do una mano."

Così dicendo, Avery si allontana, mentre Hoffmann scuote la testa.

MH: "Sono troppo vecchio per queste stronzate..."

L’attenzione si sposta su Fuji Kitano, in special modo, l’attenzione di Yagami, che sembra mortificarsi nei confronti del suo boss.

Yagami: Pittoreschi… no?!

Kitano, serio com’è, non risponde.

Yagami: Signori… e signore… ma questa l’ho già detta…
Beh, da co-leader dello Strange Circus, vorrei farvi presente qualcosa che reputo basilare per la convivenza della serata.

Addirittura Kitano sembra sorpreso dalla padronanza dei vocaboli.

Yagami: Noi non siamo amici, probabilmente non siamo nemmeno affiatati, non c’è alchimia tra noi.
Ma non sarà l’amicizia a farci arrivare in fondo, sarà la singola voglia di ognuno di noi di vincere.
Perché non prendiamoci in giro, questa sera non si lotta per la fratellanza, ma perché ognuno di noi, vincendo, avrebbe qualcosa in cambio.
Quindi non facciamo finta che non ci sia fame di titoli, non nascondiamo questo egocentrismo.
Sfruttiamolo per arrivare in fondo, usiamo quello come trampolino per saltare fino alla vittoria, che ci permetterà non solo di vincere il torneo ma di ottenere un premio in cambio, che siano titoli o title shot.

Finalmente, arriva un discorso onesto, che forse ha motivato i presenti più di frasi fatte e frasi discutibili.

Yagami: Lei che ne pensa, boss?

Kitano: Penso che quanto hai appena detto, se fossi stato al posto tuo, l’avrei detto in maniera identica.
Mi trovi dunque d’accordo Hiroshi.

Il giovane otaku dai capelli rossi ha un sorriso che ricorda quello di Gluttony in Fullmetal Alchemist.

Yagami: Grazie boss, ho imparato dal migliore!

Kitano: Comunque sia Hiroshi, tu e il tuo… collega, vi siete guardati attorno e avete cercato di trarre il meglio dalle possibili scelte all’interno del roster JLW e fuori.
Io non amo vantarmi, ma non posso negare di avere un’esperienza sul ring che molti dei presenti non immaginano, dunque, si potrebbe dire che nelle fila dello Strange Circus, vi è un veterano, anche se mai mi sono considerato tale.
Senza contare, che Hiroshi e Ichisake non sono da meno, anche loro hanno anni di esperienza alle spalle e questi, sono anni che si faranno sentire sul ring, perché abbiamo dalla nostra parte, appunto, esperienza e conoscenza dell’arte del wrestling.

Per un solo istante, nella testa dell’Otaku Senpai sorvola l’idea di far partire un applauso, ma ci ripensa appena alza le mani.

Kitano: Ma comunque sia, apprezzo l’idea che hai avuto, costruire sì un team, ma facendolo formando all’interno di esso un sottogruppo già costruito e collaudato, come siamo noi tre.

Ovviamente il giovane drago si riferisce a quello che in WTF viene chiamato “Dragon Clan”, formato appunto da Kitano, Yagami e Ichi.

Kitano: Questa è un’ottima mossa, potrebbe avvantaggiarci per l’incontro finale.
Devo ammetterlo Hiroshi, hai utilizzato grande astuzia e grande strategia.

La miglior superstar dell’anno, per quanto riguarda la JLW, sembra commossa dalle parole dell’uomo che ha fatto da mentore.

Yagami: Bene, penso che quello che avevamo da dire, lo abbiamo detto, ora, spero che tutti vogliate favorire la cena che il nostro ospite ci ha concesso.

Alcuni orrendi mimi portano vassoi colmi di cibarie alla tavola dello Strange Circuì che, seppur con una certa titubanza, comincia a prendere da mangiare.
Su questo stravagante quadro, l’immagine sfuma.

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19/02/2017 01:58
 
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PERFECT TRINIDAD
Un lungo corridoio esplorato da una telecamera in movimento, come se fossimo lì in prima persona a seguire il percorso. Statue di antichi guerrieri delle steppe, statue di cavalli e cavalieri, statue che esaltano la guerra.
Oltre la porta, vi è un gruppo di persone, i componenti del Perfect Trinidad. Due leader, Keith Gutierrez Sanchez, e Mr. Khan, con il loro membro più importante, il terzo leader, non di nomea ma di fatto, Jacques Perrier, il due volte JLW World Champion.
Oltre a loro si scorgono i volti di Max Tartaglia, che indossa due cinture, una della WBFF e l’altra della VDW, l’Awesome Model Jeff Houston, i membri della Trinidad, Lindsey Park, meglio conosciuta come Atalanta, e Gaijin, il demone a tre facce. E non solo loro, ma c’è anche una vecchia conoscenza della WBFF, Underdog.
Il Demonic Entity impugna il suo bastone Khanate mentre osserva i suoi compagni e lo innalza al cielo.

MK: “Stanotte le porte del Khanato si aprono a voi tutti, benvenuti nella Perfect Trinidad. Un nome pieno di significati, abbiamo i tre membri della Trinidad, ma cosa rende perfetta questa squadra? Ognuno di noi ha un ruolo, e con il trionfo finale nelle Pro Wrestling Wars chiunque otterrà parte del tesoro. Sia i leader che gli operatori scelti per ottenere il successo completo. Ognuno di voi è stato scelto con cura e siete lo specchio perfetto di ciò che definisce il Khanato.”

Il Khan della JLW si avvicina a Gaijin, osserva attraverso una delle sue maschere.

MK: “L’oscurità è un elemento chiave, senza di essa non si può arrivare alla luce. Io credo nell’equo rapporto fra bene e male, fra luce e ombra, in una eterna battaglia senza vincitori né vinti che tiene in vita il nostro pianeta distribuendone le forze. Osare cambiare questo rapporto a favore di una o dell’altra forza è un affronto alla natura, ma è qualcosa che ci rende umani, capaci di usare le nostre capacità per compiere l’impossibile. Lo Straniero ha scelto l’oscurità, e io ho fatto un percorso simile che mi ha portato a una destinazione diversa. Lo stesso albero ha radici che possono raggiungere zone diverse del terreno, ecco il potere dell’oscurità nel mondo!”

Dream’s End si sposta poi presso Enfant Prodige.

MK: “Non c’è alcun rapporto di fiducia fra noi, ma questo astio tiene viva la competizione. Io punto a vincere per schiacciare la tua presenza, e tu vuoi lo stesso. Se saremo noi a emergere vincenti, potremo concludere tutto una volta per tutte con il massimo trofeo in palio, la cintura di campione del mondo.”

Lo sguardo di Perrier mostra disprezzo verso Khan, ma anche compostezza, le sue parole non lo urtano, gli donano determinazione.

MK: “Sanchez, tu sei il Custode del Khanato, ogni voce di corridoio giunge alle tue orecchie, possiedi le chiavi della federazione. Non voglio offendere il tuo credo, ma sono come il serpente che ti ha tentato a mangiare la mela della conoscenza e condividerla con i tuoi compagni. Il tuo potere è immenso, ancora devi rendertene conto, puoi divenire la più grande stella della federazione se ambirai a questo, ma dovrai passare sui corpi dei tuoi avversari, uno dopo l’altro.”

Il Khan punta il bastone verso tutti i componenti della squadra, uno dopo l’altro.

MK: “Esprimete i vostri dubbi, mostratemi determinazione, stasera saremo i guerrieri di una battaglia che dobbiamo vincere. Non siamo qui per competere, vogliamo dominare e prenderci tutto, perché c’è un solo tesoro e sarà nostro. Non rendiamo questa ricerca dell’oro come la nostra personale isola di Oak, scaviamo a fondo e trionfiamo insieme!”

Max Tartaglia squadra il posto punto per punto con i suoi scagnozzi, il boss ispeziona il luogo: tastando le statue, guardando i quadri e tutto ciò che li circonda, alla visione del luogo mistico il padrino non sembra affatto impressionato, anzi, ha un aria deliziata e svagata; il boss ha un sorriso sadico ed indossando le due rispettive cinture si mette dirimpetto a Khan pavoneggiandosi. L’ italo-americano indossa un capo raffinato con tanto di giacca e cravatta, facendo cenno con la mano richiama i suoi sgherri e gli consegna i titoli, tutto ciò avviene sotto gli occhi del leader. Le sue guardie presentano una canotta bianca, una coppola e dei pantaloni retti con le bretelle. Max indietreggia qualche passo e guardandosi la vita guarda la squadra e comincia a cianciare a voce bassa.

MT: “I grandi uomini non si accontentano mai, e guardatemi, dopo quasi un anno di regno da campione del Regno Unito, dopo aver preso una femmena a colpi di minchia ora mi ritrovo a contendermi un terzo titolo.”

Max si mostra agognato e, rivolgendosi a Mister Khan riprende nuovamente ad accentuare

MT: “Me scusate signor Khan, ma mi chiedevo se fosse così gentile da permettermi di fumare un sigaro.”

Tartaglia ordina ai suoi protettori di accedere un fiammifero ed un sigaro. La Ruspa caccia un fiammifero e fa andare a picco la testa del sigaro. Il sindacalista lascia cadere il fiammifero e la punta della scarpa del boss lo spegne a terra. Max guarda il Khan e parla.

MT: “So che siete grati di avermi qui stasera e di essere emozionati di dividere la gloria con uno dei pezzi grossi del ring, ma sapete? A me non importa di ciò che voi volete, voi non siete altro che un tramite che mi farà guadagnare credito quando avrò stramazzato al suolo Mark Pain e Kevin Bryan, in modo che non mi verranno chieste altre riconferme e avrò direttamente la possibilità di andare al titolo senza commettere altri spargimenti di sangue o sponsorizzazioni di: testa di cavallo, fondali con pesci e scarpe di cemento.”

Max getta il fumo verso Khan e parlottando a voce bassa riprende a ciarlare.

MT: “Ho sempre offerto protezione, prestato giustizia, ma non mi sono mai messo al servizio di un dissennato come guerriero, prima di essere un combattente, io sono il padrino e non verserò sangue rischiando per voi, se non vinco passo alle maniere forti.”

Qualcuno tossisce infastidito dal fumo del sigaro di Tartaglia.

Atalanta: << Prima cosa: spegni quell'affare! >>

La ragazza si fa avanti e strappa di mano il sigaro al mafioso per gettarlo a terra e calpestarlo spegnendone la fiamma.

Atalanta: << Sai, qui ci sono persone a cui il fumo danneggia i polmoni e cercano di evitarlo in quanto atleti, atletismo inteso come peculiarità che dovrebbe appartenere a chi combatte in una federazione di wrestling. Ora, io non ti conosco Tartaglia e non so come un fumatore possa vantarsi di aver conquistato molteplici cinture in varie federazioni... >>

L'amazzone si allontana dal padrino per camminare lungo il corridoio con le braccia incrociate dietro la schiena ma non lascia a Tartaglia il tempo di controbattere.

Atalanta: << ... ma non intendo considerare mio compagno chi non ha interesse a versare sangue per portare la squadra alla vittoria. Troppe sconfitte ho subito recentemente: ho perso il torneo femminile, non sono diventata la Khanum della JLW. >>

Lancia un'occhiata all'indirizzo di Mr. Khan.

Atalanta: << Ma questa guerra no, non la voglio proprio perdere. Il nostro team deve trionfare, persino se composto da freaks assurdi, tipo questo qua! >>

La Woman of the Year si ferma di fronte a Gaijin.

Gaijin si pone una mano sulla testa e ruota il tessuto che gli copre la faccia, ponendo la maschera della rabbia sul volto. Ora è in Berserker Mode e si lancia con una gomitata su Atalanta!
WARRIOR'S DEATH!

Ma la wrestler ha avuto tutto il tempo di reagire durante il cambio maschere, infatti riesce a schivare il Roaring Elbow chinandosi, si pone in posizione di battaglia ma lo Straniero non sembra voler colpire di nuovo.
Si volta verso i capitani del team, Khan e Perrier, poi corre verso di loro, vuole attaccarli!
I due sono pronti a riceverlo, Gaijin salta per colpirli con una doppia clothesline in salto, i tre impattano ma... Gaijin si dissolve in una nuvola di fumo!
Perrier si guarda intorno sconvolto, Khan non lascia trasparire alcuna emozione, forse abituato a questi poteri oscuri.
Ma all'improvviso da dietro una delle statue belligeranti esce fuori un minuto essere.

Nano: "È il suo modo di dirvi che è lieto di combattere al vostro fianco, messeri."

Il Nano torna dietro la statua per non comparire più.

Clap-Clap-Clap.
Un semplice battere delle mani attira l'attenzione dei presenti, a fare gli onori è Enfant Prodige, il ragazzo prodigio, Jacques Perrier.

EP: "Ma che bravi, ma che bel gruppo unito. Però ho notato quattro imperfezioni finora."

Il ragazzo prodigio si avvicina ad Atalanta.

EP: "Imperfetta, ti lamenti del fumo quando il tuo volto è quasi asimmetrico, non sei fotogenica, hai bisogno dei muscoli per avere valore, altrimenti saresti lo spreco di un rullino fotografico."

Poi Jacques si sposta verso il Nano, parlando a Gaijin attraverso di lui.

EP: "Imperfetto, non sei più il demone a tre facce, ora ne possiedi solo due e la mia preferita, quella tecnica, il Bardo, ti è stata sottratta. Non solo imperfetto ma anche incompleto."

Arriva il turno di Max Tartaglia.

EP: "Imperfetto, il tuo accento inglese è macchiato da radici profonde della Sicilia. Si trattta di italo-americano, mentre il mio inglese non mostra segni della provenienza francese, non uso la 'z', non mangio le ultime lettere. Sentirti parlare mi nausea perché avresti potuto correggere la tua parlantina."

Non può mancare il confronto con Mr. Khan, che lo osserva da vicino.

EP: "Imperfetto, che leader è un uomo che si nasconde dietro a una maschera, che non ha il coraggio di mostrare il suo volto? Non ho mai visto presidenti guidare le nazioni dietro a una maschera, tu non sei un Khan, sei un guerriero. E il guerriero è un mero combattente, non un leader. Lascia parlare me che non ho mai nascosto il mio volto, perché da ragazzo prodigio che ero sono divenuto due volte campione JLW. E tutto quello che ho da dirvi è che voi avere diritto a essere imperfetti, perché a portare la perfezione nella squadra ci penserò io con la mia presenza."

Enfant Prodige allarga le braccia per indicare la sua fiducia in se stesso.

"Questo, Jacques, è il motivo per cui siamo la Perfect Trinidad."

Keith Gutierrez Sanchez attira l'attenzione della squadra, fissa il suo compagno Enfant Prodige per qualche secondo.

KGS: "Nessuno ricerca la perfezione, in nessuno di voi. L'unico modo in cui aspetti divisi ma... complementari possono essere completi è attraverso l'unione."
Gutierrez si sforza per parlare correttamente, si prende tempo fra una parola e l'altra per congegnare bene il discorso.

KGS: "Ma voglio che sappiate che questa non è una guerra, è un match con regole semplici e obiettivi semplici. Nessuno di noi è un eroe, nessuno di noi è un pluri-campione. E nessuno di noi deve esserlo. Ho discusso con Mr. Khan e selezionato personalmente ciascuno di voi. Non vi chiederò di dare il centodieci percento, né di dare la vita per una squadra in cui non avete scelto di combattere. Ma pretendo che ricambiate la fiducia che ho riposto in voi. Pretendo che vi fidiate di me, di Mr. Khan, di Perrier e dei miei fratelli che..."

EE: "Noi, i tuoi fratelli..."

Elsa interrompe Keith e gli si para davanti.

EE: "Siamo spaesati dalla nostra presenza nel team esattamente quanto gli altri. Diglielo, Ilich."
II: "Elsa..."
KGS: "Spaesati da cosa? Siete il team migliore della federazione. Dovrei farmi sfuggire il team migliore della federazione?"
EE: "Oh, ma davvero? Quindi questo non è un palese tentativo di manipolazione? Ora sì che mi hai tolto un peso dallo stomaco."

Enfant Prodige rivolge uno sguardo sarcastico verso Keith, poi gli mostra il numero 5 con la mano.

EP: "Quinta imperfezione, Keith."

La Voz sorride e allarga le braccia.

KGS: "Sei, sette, otto imperfezioni, Perrier. L'uomo che ho portato con me (Keith fa cenno con la testa indicando Underdog) è il più imperfetto essere umano che abbia mai visto. Siamo tante anime perdute, Jacques, ma insieme siamo uno. Hai i campioni di coppia, hai il capo della federazione, hai un mostro dimenticato da Dio che combatte come tre uomini, hai la mente più acuta del circuito, e... hai un sopravvissuto, impossibile da distruggere (indica ancora Underdog). Vincere è una nostra responsabilità."

EP: "E tu, Underdog, tu odiavi Sánchez quanto i gatti odiano i cani. Cos'è cambiato?"

Underdog siede per terra, sembra sorpreso che Perrier si sia rivolto a lui. Ha un aspetto terribile: pallido come un cadavere, ancora più magro di come ci ricordassimo, ha perso entrambi gli incisivi centrali superiori e molti capelli.

U: "È con Underdog che parli?" Chiede con trepidazione fanciullesca.
Enfant Prodige annuisce.

U: "Underdog siede qui per terra, non attedia nessuno. Jacques gli domanda di imperfezione? Imperfetto sono io, certo... ma l'odio, l'odio è terribile. Non vi è cosa simile all'odio che Underdog possa serbare, tanto il suo cuore è fragile."

Il tono di voce di Underdog è mansueto, debole, Oliver sembra sforzarsi di parlare più rumorosamente possibile, ma esce solo un filo di voce.

U: "Underdog era perso in tutto quel bianco, bianche le pareti, bianchi i letti, bianche le pillole. Aveva una famiglia: madre, padre, fratelli, aveva una donna, le persone urlavano il suo nome, certo, ma s'è perso in tutto quel bianco e non uno di essi si è palesato, solo Sanchez il messicano, egli soltanto."

Keith dà ad Oliver una pacca di incoraggiamento.

U: "Lo scorrere del tempo è diventato un galleggiare, per Underdog. Niente lo avvicina all'infinito più che sentire il fiato fetido della morte, il freddo delle sue zanne strette attorno al collo. Non vi sono cose come questa che Underdog possa affrontare da solo! E così siamo tutti, per quanto riesca ad immaginare. Underdog ha fede in ciò che è più grande e potente di lui, e così è la nostra Perfetta Trinità, Una e Grande. Non posso odiare una cosa tanto bella!"

Underdog mostra a Perrier il suo sorriso sdentato.

Alla luce del discorso fatto, Mr. Khan torna nella posizione dominante per rivolgersi ai suoi compagni di squadra.

MK: “La Trinità perfetta è divenuta un discorso sull’imperfezione, sull’impurità individuale. È chiaro che nessun uomo è perfetto, è la nostra umanità a renderci impuri, perché fa parte del nostro diritto di scegliere come comportarci. In un modo o nell’altro emerge sempre un’occasione in cui scegliere se stessi agli altri. E io ho scelto di camminare sui corpi delle altre persone per invigorire il mio, questa è la mia scelta, ma con questa squadra porterò altre persone al trionfo.
Non guardate a me come leader, ma come Khan. Il capo di questo impero territoriale ha scelto di entrare in gioco per regolare i conti con ogni altra squadra, per mostrare che le scelte fatte hanno un significato, che ognuno di voi è parte di uno schema che porta alla vittoria incontrastata.”

Non c’è nessuno più convinto di Mr. Khan che il gruppo otterrà la vittoria che appagherà i loro sforzi.

MK: “Vi do un ordine solo, ed è di puntare a vincere ogni sfida, di abbattere ogni singolo avversario sul vostro percorso. C’è chi di voi non fa parte della JLW ed è qui come ospite, come Max Tartaglia, boss di una famiglia di tutto rispetto, c’è chi li chiama criminali, ma semplicemente è un portatore di ordine nelle strade. C’è Underdog, che non ha alcuna ragione di implorare un contratto quando la WBFF penderebbe dalle sue labbra se solo chiedesse di tornare. Ma anche voi che siete ospiti conoscete l’appagamento dato da una vittoria, dall’essere parte di un trionfo che rimane scritto nella storia.
La prima guerra è stata vinta dal War Machine Völkermord.
La seconda sarà nostra, perché la Perfect Trinidad ha lo schema vincente, che schiaccerà ogni ribellione mentre voi arriverete a dominare la federazione il prossimo mese.
Völkermord e Kamen comprenderanno di non aver mai avuto una chance.
Yagami e Blue sapranno che è ancora troppo presto per essere in cima a tutti, lo stesso Blue che è imbattuto e io rispetto non potrà mostrare la sua magia ancora a lungo.
Vinceremo noi, ed è nell’ordine delle cose, in questo Khanato dove i buoni propositi servono a poco e le azioni sono significative.
Perfetta o imperfetta, la Trinità rappresenta il numero 3, simbolo di tutto ciò che è maestoso. Il ring sarà il nostro campo di battaglia e le fiamme bruceranno le ambizioni dei nostri nemici. L’Orda del Khanato otterrà il trionfo finale.
Avanti in battaglia, avanti per la gloria, mai guardarsi indietro, combattete per voi stessi, sfogate le vostre ambizioni!”

Con un discorso motivazionale, Khan dà inizio alle ostilità, solleva il Khanate al cielo e il suo bastone demoniaco sembra riflettere la determinazione del padrone della federazione in vista delle Pro Wrestling Wars.
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