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L'epopea del Gaijin - La guerra di Kolme

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2016 20:01
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Gaijin
Il Nano ti vede.
14/02/2016 20:01
 
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WBFF Freezing Evolution

Luce.

Derrick Mortimer alias Kolme esce da una limousine nera, dirigendosi verso lo MTS Centre di Winnipeg dove tra poche ore si terrà Freezing Evolution. Una folla oltre la recinzione metallica lo indica e lo saluta, lui risponde alzando la mano in un pacato cenno di risposta cui la calca risponde con grida estasiate.
Il distaccato Kolme prosegue verso l’ingresso dell’arena, lo sguardo celato dietro lo specchio degli occhiali da sole sebbene il cielo sia nuvoloso. Si rivolge alle sue guardie del corpo.

“Andate a portargli qualche mia foto. Veloci.”

Gli uomini in giacca eseguono e Kolme entra nell’arena, Jack Leone gli va incontro per accoglierlo a braccia aperte ma Derrick lo ferma con un cenno della mano, prosegue lungo il corridoio ignorando il cowboy di New York e bisbigliando tra sé e sé “sfigato di merda”.
È il corridoio dei camerini, numerosi nomi appaiono affissi sulle porte tra i quali Drago, Garet Jax, Paul DeSade…ma nessuno ha un cartello imponente come quello di Kolme, cui il possessore sta per accedere.

“Ma…ma tu sei Kolme!”

Kolme si ferma un attimo udendo una vocina infantile, a interpellarlo è un bambino di circa otto anni, gli occhi strabiliati nell’incontrare il wrestler.

“Chi ti ha fatto entrare, piccolo? Sei figlio di qualche lottatore?”
“Tu sei Kolme.”
“Già, vuoi un autografo?”
“Derrick Mortimer.”
“Beh…”
“Derrick Mortimer detto Kolme.”
“Sì, cosa vuoi? Un selfie?”
“Derrick Kolme Mortimer.”
“Lo so come mi chiamo!”
“Fai schifo al cazzo!”

Il bambino espone un innaturalmente largo sorriso sul volto d’improvviso pallido. Un Kolme offeso afferra per il colletto l’infante e lo solleva in un atteggiamento da vero bullo, ma il bimbo continua a fissarlo con un sorriso inquietante. Ora la sua testa è più grande, presenta qualche ruga e i capelli corvini sono pettinati all’indietro.
Non è nemmeno più un bambino, ma un nano.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”

Kolme si sveglia di soprassalto in mezzo a una nuvola di fumo, si guarda intorno cercando di distinguere l’ambiente in cui si trova tra le nebbie d’incenso e quelle del sonno che ancora dominano i suoi occhi. Capisce di trovarsi su un letto, vetusti tendaggi attorno a lui.

???: “L’eroe si è svegliato.”

Kolme tossisce e strizza gli occhi nel tentativo di aguzzare la vista per vedere chi si trova attorno a lui sebbene sia riuscito a distinguere la voce appena udita, voce che gli ha provocato dello stupore nel sentirsi chiamare ‘eroe’ e non ‘idiota’ come al solito.

Kolme: “Vecchio?”
Anziano: “Proprio così. Non fare caso all’incenso ma abbiamo dovuto eseguire un rito di purificazione sul tuo corpo, era necessario dopo quello che hai vissuto.”

Kolme si agita e tastandosi il corpo si rende conto di essere a petto nudo, nel muoversi crolla a terra con un buffo capitombolo e così si rende pure conto che non era un letto quello su cui era sdraiato bensì un’amaca.

Hawk: “Sarebbe stato meglio non avere fretta di alzarsi. Sei ferito?”
Kolme: “Ahia, ci sei anche tu? Dove mi trovo?”
Anziano: “Nel nostro villaggio. Per l’esattezza nella tenda dello sciamano”
Hawk: “Hai dormito per alcuni giorni, ti abbiamo trasportato di peso dalla caverna.”
Kolme: “La caverna? Il nano! Gaijin! Cos’è successo? Sto cominciando a ricordare!”

L’anziano e Artiglio-di-falco si scambiano uno sguardo tra la cortina di fumo ormai quasi del tutto dissipata, ma non pronunciano parola. Derrick Mortimer si alza massaggiandosi il fondoschiena.

Kolme: “Eh no, non pensate di proseguire con il vostro silenzio e i vostri misteri da due soldi! A causa vostra ho passato una disavventura mistica che meglio non parlarne e ho rischiato la vita qualche decina di volte! Ora sparate il rospo!”
Hawk: “Si dice sputate…”
Kolme: “Mi ci faccio la barba con le vostre correzioni!”
Anziano: “………………..va bene, viso pallido. Ponici i tuoi quesiti, noi ti diremo ciò che possiamo.”
Kolme: “Così va meglio! Allora…che diavolo è successo?”
Anziano: “Ti abbiamo trovato svenuto all’interno della caverna e ti abbiamo portato qui.”
Kolme: “Sì, e prima?”
Hawk: “Oltre a te c’era lo Straniero.”
Kolme: “Gaijin? Ero con Gaijin?”
Anziano: “Sì, ti abbiamo trovato privo di sensi ai suoi piedi. Era come se attendesse l’arrivo di qualcuno che ti prelevasse. Una volta che siamo giunti sul luogo lui se ne è andato.”
Kolme: “Allora io valgo qualcosa per lui! Oh gioia! Oh gaudio!”

Kolme afferra le mani di Artiglio-di-Falco nel tentativo di fare un ballo di giubilo, ma il giovane indiano le ritrae subito imbarazzato.

Hawk: “Non ci allarghiamo…”
Kolme: “E il nano?”
Anziano: “Quale nano?”
Kolme: “Non continuate a nascondere la verità! Quando nella caverna ho parlato del nano siete sbiancati, poi lui è apparso, la luce si è spenta…e a quel punto mi avete spedito in fondo alla cavità per inseguirlo! Non potete più nasconderlo!”

L’anziano sospira, si siede comodamente su un cuscino e con gesti da rituale accende un calumet.

Anziano: “Vuoi farti una pippata?”
Kolme: “Parla del nano.”
Anziano: “…………….non ho molto da dire a riguardo, viso pallido, ciò che posso riferirti sono solo congetture basate su miti e leggende. Pertanto ti avviso, potresti avere ancora più domande dopo ciò che dirò, ma io non potrò rispondervi. Sei ugualmente intenzionato ad ascoltarmi?”

Kolme annuisce col capo.

Anziano: “Come avrai notato noi non eravamo a conoscenza del nano prima che tu ce ne parlassi con conseguente sua apparizione all’interno della caverna. Tutto questo nonostante tu abbia affermato che esso è più volte apparso negli eventi di combattimento dove noi eravamo presenti. Allo stesso modo persino l’uomo dall’Oriente ha giurato di non averne sentito parlare né di averlo mai visto prima di allora.”
Kolme: “Com’è possibile?”
Anziano: “È stato possibile perché lui ha voluto così.”
Kolme: “Eh?”
Hawk: “Qui cessa di esistere la linea distintiva tra ciò che è possibile e ciò che non lo è.”
Anziano: “È così. Quell’essere ha il potere di decidere cosa far vedere e cosa no. Resta da capire se può esercitare questo potere solo sulla nostra tribù e sul clan chiamato Ombra a causa del nostro legame con lo Straniero, oppure se può farlo con chiunque.”
Kolme: “È per questo che avete inviato me a inseguirlo?”
Anziano: “Eri l’unico che poteva fermarlo, e così è stato.”

Kolme ripensa a ciò che è avvenuto in quel mondo paranormale, dove se non fosse intervenuto Gaijin l’essere malefico sarebbe riuscito nel suo oscuro intento.

Kolme: “Beh, sì…merito mio. Ma cos’è quel Nano? Cosa voleva fare?”
Anziano: “Devi sapere, viso pallido, che questo mondo è solo uno dei tanti che esistono nel filo rosso dell’Eterno, ed è l’unico che noi suoi abitanti riusciamo a percepire. Ogni mondo è unito a un altro, che a sua volta è unito a un altro mondo ancora, e così via…il mondo più vicino al nostro è il Mondo delle Anime, dove tutti noi andiamo una volta concluso il nostro tempo qui. Ebbene, all’interno della caverna vi è il passaggio per l’Altro Mondo.”
Kolme: “Vuoi dire…paradiso e inferno?”
Anziano: “Queste sono solo denominazioni generate da alcune culture di visi pallidi. Ma sì, puoi dare a tale mondo questi nomi se ciò ti facilita la comprensione.”

Kolme cerca di figurare il tutto all’interno della sua mente.

Kolme: “Penserei che mi state prendendo in giro se non avessi visto ciò che è avvenuto…”
Hawk: “Lo immagino.”
Kolme: “Quindi il Nano voleva andare nell’Altro Mondo? Perché?”
Anziano: “Qui cominciano le congetture. Tra i vari mondi esistono creature che possono viaggiarvi attraverso, alcune culture li chiamano angeli, altre demoni, mostri…ognuno ha una propria definizione, ma ogni cultura o tribù nell’arco della propria storia è stata testimone di episodi definibili ‘paranormali’ e ha cercato un nome con cui chiamarli. Questo nano potrebbe essere definito un demone che viaggia tra i mondi e il suo scopo potrebbe essere quello di impadronirsene.”
Kolme: “Fottuto nano.”
Anziano: “In questo caso il suo obiettivo pare essere l’Altro Mondo, e necessitava di un modo per accedervi. Il suo scopo cozza contro il nostro, in quanto la nostra tribù è sin dai tempi antichi addetta alla protezione del Varco. Nostro compito è quello di regolare il passaggio tra il Nostro e l’Altro mondo.”

Kolme: “Mi stai dicendo che tu sei una specie di San Pietro?”
Anziano: “No. Se vuoi chiamare qualcuno con quel brutto nome, questo potrebbe essere il Grande Sciamano”
Kolme: “E chi è?”
Anziano: “Ci puoi arrivare.”

Una nuova coltre di fumo invade la tenda.

Kolme: “Artiglio-di-Falco?”
Hawk: “No.”
Kolme: “Il manager giapponese?”
Anziano: “No.”
Kolme: “Io a mia insaputa?”
Anziano: “No!”
Kolme: “Mmmmmh…l’ho già detto Artiglio-di-Falco?”
Anziano: “Maledetto idiota! Lo Straniero è il Grande Sciamano!”
Kolme: “Gaijin è il Grande Sciamano? Minchia, che fico.”

L’anziano si alza lentamente e va a soffiare su alcune candele spegnendole.

Kolme: “E che diavolo è il Grande Sciamano?”
Anziano: “Ogni generazione un abitante di questo mondo viene scelto dal Grande Spirito per diventare Guardiano del Varco. In questa generazione tale compito è ricaduto sullo Straniero.”
Kolme: “Woooooow…e chi è il Grande Spirito?”

L’Anziano sbuffa.

Anziano: “Viso pallido, tu potresti descrivere a un cieco il colore del latte?”
Kolme: “Gli direi che è bianco.”
Anziano: “……………appunto.”
Kolme: “Vecchio?”
Anziano: “Sì?”
Kolme: “Ma perché diamine un Grande Sciamano fighissimo come Gaijin lotta in una federazione di wrestling?”
Anziano: “Chi può dirlo, forse è un modo per ricordare il suo passato. Ciò che era prima di essere designato dal Grande Spirito.”
Kolme: “Tu sai chi era Gaijin prima di diventare Gaijin?”
Anziano: “Sì.”
Kolme: “Me lo diresti?”
Anziano: “Vuoi davvero saperlo, viso pallido? Non è forse più appagante scoprire il mistero da soli? Non è forse l’attesa della rivelazione dell’identità dello Straniero essa stessa l’identità dello Straniero?”
Kolme: “Ma col cazzo, dimmi adesso chi è Gaijin!”
Anziano: “E io non te lo dico, così impari a fare tutte queste domande e ti attacchi al…”
Hawk: “Buono, anziano.”

Artiglio-di-Falco tiene fermo il vecchio che si stava fortemente animando.

Kolme: “Beh, ma non me lo merito? Dopotutto ho fermato io il Nano! Prima mi hai chiamato eroe!”
Anziano: “Ero ironico.”
Kolme: “Ma come!”
Anziano: “L’accesso alla caverna è protetto in modo che spiriti malvagi non possano passarvi attraverso, eppure il nano la volta scorsa è riuscito a entrare. Deve aver trovato una condizione, una chiave per farlo.”
Kolme: “E che c’entra con me?”
Anziano: “Potresti essere tu la chiave, idiota!”
Kolme: “Io?”
Anziano: “Sei fortunato che siano solo congetture, ma credo fortemente che fosse necessaria una condizione particolare perché il Nano potesse accedere: tre persone legate al Grande Sciamano per tre motivi diversi, tre facce. Tu potresti essere la faccia del Nano, la faccia del demone. Tu potresti essere la chiave che lui ha scelto.”

Derrick Mortimer ripensa al dado lanciato dal nano e che lui stesso ha raccolto, girato sul numero tre. Medita riguardo a questo ma evita di parlarne.

Kolme: “Il nano mi ha scelto come chiave?”
Anziano: “Il Nano ti ha scelto come strumento per accedere e allo stesso tempo sei così diventato l’unico strumento che poteva fermarlo. Hai salvato il mondo da un problema di cui tu stesso sei stato la causa scatenante! Ora dimmi, Kolme, puoi definirti eroe?”
Kolme: “Io…io...io non so niente!”
Anziano: “Sei fortunato che noi non ne sappiamo molto più di te. Queste sono congetture, ma tu rimani un pericolo per la stabilità di questo mondo e per questo adesso dovremo cacciarti dal nostro villaggio. Appena ti sarai ristabilito del tutto, te ne andrai per non tornare più.”

Kolme rimane sbalordito, si era ormai convinto di essere l’eroe della storia ma adesso si rende conto che potrebbe essere stato lui la causa di tutti i problemi. Oltretutto è stato lo Straniero a fermare il Nano, senza il suo intervento il mostriciattolo sarebbe riuscito a fargliela sotto il naso. La delusione nel sapere di essere stato la causa del problema e non la soluzione si sta impadronendo di lui, e solo la negazione può salvare la stima che ha di sé.

Kolme: “Io…io…io penso che ti sbagli, vecchio! Mi hai ubriacato con tutte queste parole ma di una cosa sono certo: io sono grande. E un giorno lo sarò quanto Gaijin! Magari sono io il prossimo Grande Sciamano, chissà! Ahahah! Ma adesso basta, i tuoi discorsi sembrano gli spiegoni finali di un lungometraggio giapponese! A proposito, che fine ha fatto il giapponese?”
Anziano: “Egli è stato rilasciato.”
Hawk: “Cosa?”

Artiglio-di-Falco riprende la parola con furore.

Hawk: “Hai di nuovo fatto di testa tua senza consultare il tuo popolo, vecchio? Perché lo hai lasciato andare?”
Anziano: “Egli è un’altra faccia dello Straniero, e deve stare lontano se non vogliamo che il Varco sia di nuovo aperto. Ha capito che non siamo nemici ma possibili alleati, la nostra inutile guerra si è conclusa.”
Hawk: “Alleati? Con chi ha ucciso un nostro compagno? Vai a farti fottere, vecchio, io da oggi lascio questa tribù!”
Anziano: “Ragazzo…”

Artiglio-di-Falco sputa a terra e lascia la tenda. Il giovane indiano se ne va per una seconda volta dal suo villaggio. L’anziano resta a fissare l’uscita della tenda, consapevole che questo potrebbe essere stato un ultimo addio.

Kolme: “Che tipo irruento, nevvero?”
Anziano: “Idiota di un viso pallido, vattene anche tu.”
Kolme: “Io? Guarda che sono io a volermene andare! Ho un PPV da disputare!”


EPILOGO

Luce.

Derrick Mortimer alias Kolme esce da un autobus colmo di gente, dirigendosi verso lo MTS Centre di Winnipeg dove tra poche ore si terrà Freezing Evolution. Una folla oltre la recinzione metallica lo ignora, lui saluta sventolando la mano ma tutti fanno finta di non accorgersene.
Kolme prosegue verso l’ingresso dell’arena, lo sguardo celato dietro lo specchio degli occhiali da sole sebbene il cielo sia nuvoloso. Si rivolge a dei funzionari dello staff.

“Andate a portare a quei fan qualche mia foto. Veloci.”

Gli uomini si guardano e ridono ma Kolme non se ne rende conto ed entra nell’arena, dà una pacca sulla spalla a Jack Leone che, una volta accortosi di chi gli ha rivolto tanta confidenza, bisbiglia tra sé e sé “sfigato di merda”.

Kolme guarda le porte in cerca del suo camerino, trova cartelli con scritto Skyblue, Aaron Kirk, Robert Dumas…ma il suo pare proprio assente.
Si ferma di fronte all’ultimo della fila, quello di Crystal Houghton. Si guarda attorno e una volta verificato che nessuno è nei paraggi afferra il cartello e lo volta, poi con un pennarello Uniposca tirato fuori dalla tasca vi scrive sopra “KOLME”, disegnando intorno una brutta stella a sei punte.

“Tanto le donne arrivano sempre in ritardo.”

Fiero del suo operato entra nel camerino e chiude la porta, fischietta come un usignolo ma si interrompe appena si accorge che qualcuno era già presente nella stanza, una chioma rossa infatti si trova seduta di fronte a uno specchio.

“Ops…C-Crystal? S-scusami, non pensavo fossi già…cioè volevo dire…ho sbagliato camerino! Eh-eh, che figura…oooh ti prego, non farmi del male!”

Ma Kolme vede lo specchio e scopre con orrore che la faccia riflessa coperta da una chioma di capelli vermigli non è quella di una donna, ma appartiene ad un mostruoso nano con un innaturale ghigno sul volto.

“Fai schifo al cazzo, Kolme!”

Il nano ride, Derrick Mortimer urla in preda al panico.

AHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAH
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH



Buio.
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