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L'epopea del Gaijin - La guerra di Kolme

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2016 20:01
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14/02/2016 19:56
 
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RIASSUNTONE DEL 15.01.2016


L’EPOPEA DEL GAIJIN FINORA

ALTRESÌ TRADUCIBILE COME
IL NANO TI DÀ UNA MANO (A CAPIRCI QUALCOSA)


______________________________________________________________________________

Il Nano danzante, viaggiatore dei mondi e sfondatore della quarta parete, interviene per spiegarti cosa è successo finora nelle assurde vicende che circondano Colui che tu chiami lo Straniero. Buona lettura.
______________________________________________________________________________


Salve, abitanti. Cercherò di essere breve.
Come chi ha avuto la pazienza di leggere la bio sarà a conoscenza lo Straniero è un essere diviso tra tre mondi, uno per ogni manager, uno per ogni maschera. Io rappresento ciò che sfugge alla vostra mente, amerindi e giapponesi, due realtà più simili alle vostre.
Di recente questi ultimi due mondi sono entrati in conflitto: il misterioso Clan denominato Ombra ha dichiarato apertamente guerra alla tribù dei nativi americani, con lo scopo di avere lo Straniero tutto per sé così da poter perseguire i propri oscuri scopi che ancora vi restano ignoti.
In questa guerra a farne le spese finora è stato un giovane pellerossa, la cui scomparsa ha generato un tumulto all’interno della sua tribù. Ciò ha provocato la partenza del giovane Artiglio-di-Falco che, disobbedendo al ben più cauto Anziano, è partito alla ricerca di Gaijin con l’intenzione di parlargli apertamente della faccenda nel tentativo di convincerlo a muoversi, così da concludere questo sanguinoso conflitto del quale è Egli stesso la causa scatenante.
Questo viaggio porta la strada di Artiglio-di-Falco a intrecciarsi con quella di Derrick Mortimer alias Kolme, wrestler inetto, alla ricerca di un nuovo obiettivo dopo il fallimento nell’Awakening. Kolme pare aver trovato in Gaijin un nuovo oscuro mentore e per questo negli ultimi mesi ha fatto di tutto pur di avvicinarsi al suo idolo, riuscendo persino a diventare un membro dell’Ombra. Ovviamente Kolme fallisce anche qui, facendosi catturare dagli indiani d’America che senza troppi complimenti, lo rinchiudono in una grotta.
Kolme riesce però a sorpresa a evadere (com’è successo? Ci avrà mica messo lo zampino qualcuno molto piccolo dotato di poteri sovrannaturali?) per riapparire a Maniacs, nuovamente vestito come membro dell’Ombra, tradendo però quest’ultima per intervenire in salvataggio di Artiglio-di-Falco. Quest’ultimo infatti stava soccombendo sotto i colpi del clan di asiatici mascherati dopo aver tentato invano di ottenere l’aiuto del pubblico WBFF per fermare la guerra nella quale la sua tribù è coinvolta.
Ovviamente Kolme fallisce pure in questo tentativo di salvataggio, ma interviene a sorpresa Gaijin a portare i due virgulti fuori dalle grinfie dell’Ombra, cosa che stupisce tutti ma che viene accettata dal manager giapponese, rendendo ancora più indecifrabile ai vostri occhi mortali il suo rapporto con lo Straniero.
Settimana scorsa, voi abitanti avete assistito alle conseguenze di quanto successo a WBFF Maniacs, dove Gaijin è andato a cozzare contro gli interessi dei suoi seguaci e ha perso il suo match.
Il manager giapponese rivela nuovamente l’ambiguità della sua relazione con lo Straniero, esortandolo nuovamente ad abbandonare il wrestling, disciplina alla quale è Gaijin a volersi confrontare contro il volere del suo accompagnatore asiatico. L’Ombra in questi mesi ha infatti accompagnato il Demone a tre facce alternandosi con gli indigeni americani e il qui presente Nano, talvolta persino vestendo i suoi panni quando risultava assente dall’arena.
Ma di recente l’uomo dell’estremo Oriente sta facendo di tutto per mettere i bastoni tra le ruote allo Straniero nel suo percorso in WBFF, invitando persino i suoi avversari ad allearsi allo scopo di eliminare Gaijin dalle contese. L’Ombra reputa la WBFF una distrazione e pretende che lo Straniero abbandoni la federazione per dedicarsi completamente ai loro oscuri scopi.
Mentre rivela tutto questo, Kolme si toglie il costume del Silent Cerberus colpendo il manager con un vaso in testa facendogli perdere i sensi, riuscendo a prendersi una delle poche soddisfazioni nella sua inutile vita.
Adesso siete pronti per vedere ciò che viene dopo.
Nel frattempo, questo Nano narrante, segue tutte queste vicende dal suo mondo buio.
Lui cosa sta tramando secondo voi?
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14/02/2016 19:57
 
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Bloody Desperation 15.01.2016

“Ritrovarsi a fare da sentinella a un prigioniero nello stesso posto dove si è stati prigionieri è una cosa bellissima.”

Derrick Mortimer si bulla all’interno di una grotta illuminata da un falò posto di fronte a lui, oltre il fuoco una figura legata e incappucciata con una maschera sul volto.

“Sento dei passi, tra poco non saremo più soli.”

Due figure entrano nel cerchio di luce che taglia le tenebre della caverna, sono due indiani pellirossa: Artiglio-di-Falco e l’Anziano.

Anziano: “Perché lo avete portato qui, pazzi!?”
Kolme: “Tranquillo, vecchio. L’ho legato io personalmente!”
Anziano: “Questo aggrava la situazione!”
Kolme: “Ehi! Voi non avete fatto tante storie quando avete fatto prigioniero me!”
Artiglio-di-Falco: “Puoi fidarti di questo viso pallido, anziano. È intervenuto per salvarmi dai nostri nemici ed è stato lui a catturare il loro capo.”
Anziano: “E voi avete ben pensato di portare il capo di un clan mistico affiliato allo Straniero in questo luogo sacro!”
Kolme: “Luogo sacro questo? Cos’è? La Bat-caverna?”
Artiglio-di-Falco: “Anziano, non hanno senso le tue proteste. La volta scorsa voi stesso rinchiudeste Derrick Mortimer qua dentro”
Anziano: “Ma lui è palese che è solo un idiota!”
Kolme: “Oh, ancora?”
Artiglio-di-Falco: “Basta così, adesso sentiamo cos’ha da dire.”

Il giovane guerriero scopre il volto al prigioniero. Il leader dell’Ombra nonché manager di Gaijin tiene gli occhi chiusi, li apre molto lentamente per abituarsi alla luce del fuoco innanzi a lui.

Continua…

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14/02/2016 19:58
 
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Bloody Desperation 22.01.2016

Hawk: “Basta così, adesso sentiamo cos’ha da dire.”

Il giovane guerriero scopre il volto al prigioniero. Il leader dell’Ombra nonché manager di Gaijin tiene gli occhi chiusi, li apre molto lentamente per abituarsi alla luce del fuoco innanzi a lui.
Kolme: “Brutto essere prigionieri, eh? Scommetto che non sai dove ti trovi né chi siamo e avrai un sacco di domande da farci!”
Giapponese: “No, idiota. Avevo gli occhi bendati, non le orecchie tappate. Ho sentito tutto quello che vi siete detti finora.”
Kolme: “Anche lui a chiamarmi idiota adesso?”
Anziano: “Almeno su una cosa i nostri pareri convergono!”
Hawk: “Uomo dall’Estremo Oriente, tu ci hai dichiarato guerra e hai ucciso un nostro compagno. Ora sarai giudicato e infine condannato in questo luogo sacro.”
Anziano: “Sangue non sarà versato in questo luogo, Artiglio-di-Falco. Non prendere decisioni avventate, all’Anziano spetta il verdetto finale.”
Hawk: “È la tribù a dover decidere, Anziano, per il suo bene. Questa si chiama democrazia!”
Anziano: “Sentitelo, gli è bastata qualche settimana nella società dei visi pallidi per finirne avvelenato! Quella che tu chiami democrazia è nelle mani dell’Anziano, che veglia e dirige i membri della tribù da prima che nascessero!”
Giapponese: “Eh eh eh…”

Una risata a denti stretti, dal tono basso, esce dalla bocca del prigioniero suonando odiosa ai suoi carcerieri.

Hawk: “Cosa c’è di divertente?”
Giapponese: “La guerra è divertente. Vedere come si è insinuata persino all’interno di una rigida gerarchia secolare come quella del vostro villaggio. Mi trovo d’accordo col vecchio, la società occidentale è veleno. E anche tra di voi ha seminato scompiglio.”
Hawk: “Tu ci hai dichiarato guerra! Tu hai turbato la nostra pace!”
Giapponese: “Io? Noi? Signori miei, simili discorsi spiegano come siete finiti a vivere in misere riserve. L’uomo definito occidentale è il cancro del mondo, e voi avreste dovuto appoggiare il nostro progetto di estirparlo, lasciandoci lo Straniero.”
Kolme: “Gaijin?”
Giapponese: “Curioso che gli occidentali lo chiamino usando una parola del nostro dizionario. Dovreste sciacquarvi bene la bocca prima di pronunciare quel vocabolo.”
Anziano: “Lo Straniero non è vostro né nostro, lo Straniero è libero di fare ciò che vuole. Egli sa però che la sua esistenza ha uno scopo fondamentale per la salvaguardia di questo mondo, è per questo motivo che ci affianca. Non siamo certo noi a portarvelo via.”
Giapponese: “Per salvaguardare questo mondo è necessario estirpare la cultura occidentale, lo Straniero deve vivere con l’Ombra per perseguire lo scopo di cui parli.”
Anziano: “Il che equivale a dire che per salvare un albero è sufficiente staccare la foglia che si scurisce. La tua visione è limitata, uomo dall’Estremo Oriente. Mi rattrista pensare che tu abbia versato sangue per un motivo tanto futile.”
Kolme: “Ma perché volete tutti Gaijin? Capisco che il suo costume sia fantastico, le sue mosse eccezionali, e poi tutto quel mistero, quell’oscurità…Aaaaaaah, no, vi capisco eccome!”
Hawk: ”Perché devi interrompere una conversazione di cruciale importanza con le tue idiozie?”
Kolme: “Ma io sono come voi! Anche io seguo Gaijin in tutto e per tutto, sono entrato nell’Ombra apposta per stargli vicino e potermi vestire come lui! Voglio seguirlo come fate voi e il Nano!”

Silenzio.
Le facce dei presenti mutano in uno stato di allarme e gli sguardi di tutti si incrociano. L’Anziano guarda in faccia Artiglio-di-Falco, poi fissa il Giapponese, il Giapponese incrocia gli occhi del giovane indiano…poi tutti si voltano verso Derrick Mortimer.

Kolme: “Che ho detto di male? Non avrete mica pensato…no, no, Gaijin lo ammiro molto, ma non sono di quella spond…”
Anziano: “Di quale nano stai parlando?”
Kolme: “Come quale nano? Ma scherzate? È ovunque! Non puoi camminare nei corridoi che quello appare all’improvviso! C’è un tizio coi capelli rossi in WBFF che ha quasi dato di matto perché questo lo perseguitava…”
Giapponese: “Descrivi questo nano!”
Kolme: “È…basso.”
Hawk: “Questo lo deducevamo, idiota! E poi?”
Kolme: “Mah, è tutto bianco e inquietante…ma che volete? Lo avete visto! Assieme a voi è uno dei manager di Gaijin, spesso vi siete pure scambiati durante match e segmenti!”
Giapponese: “Ci prendi in giro, miserabile pezzente? Loro non hanno mai accompagnato lo Straniero in una federazione di puroresu!”
Anziano: “Che stai dicendo tu, viso giallo? Sei tu a non averlo mai accompagnato!”

Derrick Mortimer in mezzo a quel putiferio non ci sta capendo più niente, ma dato che non ha capito nulla sin dall’inizio è più corretto dire che adesso è solo ancora più turbato di prima.

Kolme: “Voi avete dei problemi, seri problemi. Siete ancora più sciroccati del nano.”
?: “Le pedine non dovrebbero parlare male del giocatore che le muove.”

Tutti sobbalzano, il Nano è comparso dietro a Kolme. Il colore bianco della sua pelle e del suo abito sembrano emanare luce propria nel buio della caverna. Alza la mano in cenno di saluto.

Nano: “Grazie pedine, per aver aperto la strada. Le vostre vite sono servite a qualcosa. Adesso questo nano vi saluta.”

L’essere si infila l’altra mano in tasca tirando fuori qualcosa che lancia ai piedi dei presenti, ancora immobilizzati dalla sorpresa, poi si unisce alle tenebre.
Kolme guarda l’oggetto rotolato ai suoi piedi: un dado da gioco, la faccia uscita fuori è il tre.
Poi il fuoco si spegne, lasciando tutti al buio.

CONTINUA…
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14/02/2016 20:00
 
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Bloody Desperation 29.01.2016

Nano: “Grazie pedine, per aver aperto la strada. Le vostre vite sono servite a qualcosa. Adesso questo nano vi saluta.”

L’essere si infila l’altra mano in tasca tirando fuori qualcosa che lancia ai piedi dei presenti, ancora immobilizzati dalla sorpresa, poi si unisce alle tenebre.
Kolme guarda l’oggetto rotolato ai suoi piedi: un dado da gioco, la faccia uscita fuori è il tre.
Poi il fuoco si spegne, lasciando tutti al buio.

È il bianco che comanda.
Una piccola e candida figura lascia delle piccole impronte grigie su uno sfondo bianco, questo minuto essere riesce ad apparire tenero e pacioso in tutto quel candore, il contrario del tremore nelle viscere che provoca quando ha sullo sfondo un colore diverso.
Cammina, saltella, va su e giù.
Balza qua e là, rotola, qui non c’è la gravità.
Le piccole impronte grigie svaniscono via via che avanza nel bianco, come se sabbia mossa dal vento le coprisse. Ma non c’è sabbia né vento, non c’è niente di niente. Solo un nano nel bianco.

“Nano!”

Derrick Mortimer appare dal nulla e il nano si arresta.

“Tu sei Derrick Mortimer”
“Detto Kolme. Ma non ha importanza il chi o il quando, conta il dove. Sono qui per riportarti indietro.”
“Se conta il dove, perché non chiedi cos’è questo, Derrick Mortimer?”

Kolme si guarda attorno.

“Questo è il nulla!”
“Tutto è parte di qualcosa di più grande, niente è nulla”
“Mi stai mettendo una gran confusione in testa…”
“Vuoi fare ordine?”
“No, voglio che torniamo indietro! Sono qui per fermarti!”
“Dal fare cosa?”

Kolme rimane interdetto.

“Dal…dal…insomma…”
“Tralasciamo il cosa e parliamo del chi, Derrick Mortimer. Sei stato spedito al mio inseguimento dagli abitanti che poco fa si trovavano con te nella caverna. I membri delle due fazioni in guerra tra loro. Quelli che ti hanno fatto prigioniero. Quelli che ti hanno picchiato. Quelli che ti chiamano idiota.”
“Quanto odio quella parola!”
“E così giungiamo al cosa: ti hanno detto che devi fermarmi per salvare il mondo, nevvero?”
“Beh…”

Kolme rimane a bocca aperta mentre naviga tra i suoi ricordi alla ricerca degli ordini che gli sono stati impartiti, non riesce a ricordare le parole precise ma sembravano pressappoco quelle che ha appena pronunciato il nano. Mentre scava nella sua memoria prova un senso di offesa, si domanda perché dovrebbe prendere ordini da quei tipi con i quali niente ha da spartire. Durante questo processo nasce anche un senso di inquietudine dovuto al sadico sorriso del personaggio di fronte a lui, sembra che il nano riesca a leggere la sua mente meglio di lui.

“Salvare il mondo da cosa? Quanta premura hanno messo per inviarti qui, Kolme. Ed un compito così gravoso per un uomo qualunque. Perché tu sei un uomo qualunque, giusto Derrick Mortimer?”
“No! Io sono…io sono…”
“Il buio?”
“Sì, esatto. Sono il buio. E tutto questo bianco mi infastidisce!”

Il nano sorride e si volta.

“Allora andiamo avanti.”

I due avanzano nel nulla lasciando orme grigie di breve durata dietro di sé. Kolme segue il nano per inerzia, tante domande avrebbe da fare ma non sa da dove cominciare.
D’un tratto uno squarcio marrone si apre nel biancore, i due camminano dentro a quella voragine mentre pietre appaiono a ogni passo sotto i loro piedi.

“Cos’è questo posto?”
“La risposta per gli uomini di questo mondo.”
“A quale domanda?”
“Voi abitanti fate tante domande, il cui solo scopo è quello di riempire il vuoto lasciato dalla grande domanda insoluta, quella che vi ponete sin dalla nascita.”

Le parole escono dalla bocca di Kolme come aria espirata.

“C’è vita dopo la morte?”

Il nano non risponde, ora camminano all’interno di un abisso.

“Quindi…questo posto è l’aldilà?”
“Non aspettarti risposte da me, Derrick Mortimer. Il luogo è la Risposta.”

Nebbia tutt’attorno.

“Smetti di essere così criptico, nano! Io voglio sapere dove mi trovo! Voglio sapere perché mi trovo qua! Voglio sapere perché quei tre hanno inviato me al tuo inseguimento! Me! L’unico che non sa nulla di nulla! Quello che chiamano tutti idiota! Perché devo essere io a fermarti? Fermarti dal fare cosa? Io non so niente!”
“Domande, domande, domande…”

Erba tutt’attorno, un sole accecante di fronte a loro, un ruscello scorre sulla sinistra.

“Ma le risposte me le vuoi dare? Perché ci sono io nell’aldilà e non qualcun altro? Sono forse morto?”
“Pensi di essere morto?”
“….no.”
“Bravo.”

Il nano ignora Kolme, si ferma su un colle ai piedi di una enorme croce, pone le sue manine a terra fissando ciò che tocca.
Le mani del nano divengono nere, anche l’erba che tocca assume quel colore, poi il cerchio nero si allarga estendendosi e raggiungendo alcuni metri di diametro.

“Che fai, nano?”
“Finora hai fatto molte domande, Derrick Mortimer, e queste sono state una grossa distrazione. Gli abitanti ti avevano dato una missione. Sono spiacente, ma se fossi intervenuto pochi secondi fa saresti stato ancora in grado di portarla a termine.”

Il cerchio di tenebra si estende enormemente, divorando il colle e le valli attorno. Tutto diviene il buio. Kolme di impulso abbranca il nano ma si ritrova in mano solo la piccola giacca. Il minuscolo essere non c’è più, al suo posto un’ombra con la forma di scorpione che diviene gargantuesca.

“ODDIO! MA CHE DIAVOLO SEI TU?!?”

Una voce metallica risuona nell’aria:
“Domande…”

Tutto diviene oscurità, valli e colli sono nere, anche la croce di fronte a loro è stata inghiottita dalla tenebra che si sta rapidamente espandendo verso i cieli. Kolme è inerme con la giacca del nano tra le sue braccia, occhi e bocca spalancati e fiato assente.
Al suo fianco compare un’ombra, che appare meno scura rispetto all’oscurità tutta intorno, quest’ombra ha tre maschere sulla sua testa.



“G-Gaijin?!?”

Lo Straniero afferra la mano di Kolme stringendola a pugno, la alza in aria per poi scagliarsi contro lo scorpione in un doppio pugno.
I due vengono inghiottititi dalla massa informe, Kolme non vede, non sente. I sensi si amalgamano creando una mistura di sensazioni talmente potente da far esplodere il cervello.
Poi tutto finisce, compreso il buio.
Luce.





CONTINUA…
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14/02/2016 20:01
 
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WBFF Freezing Evolution

Luce.

Derrick Mortimer alias Kolme esce da una limousine nera, dirigendosi verso lo MTS Centre di Winnipeg dove tra poche ore si terrà Freezing Evolution. Una folla oltre la recinzione metallica lo indica e lo saluta, lui risponde alzando la mano in un pacato cenno di risposta cui la calca risponde con grida estasiate.
Il distaccato Kolme prosegue verso l’ingresso dell’arena, lo sguardo celato dietro lo specchio degli occhiali da sole sebbene il cielo sia nuvoloso. Si rivolge alle sue guardie del corpo.

“Andate a portargli qualche mia foto. Veloci.”

Gli uomini in giacca eseguono e Kolme entra nell’arena, Jack Leone gli va incontro per accoglierlo a braccia aperte ma Derrick lo ferma con un cenno della mano, prosegue lungo il corridoio ignorando il cowboy di New York e bisbigliando tra sé e sé “sfigato di merda”.
È il corridoio dei camerini, numerosi nomi appaiono affissi sulle porte tra i quali Drago, Garet Jax, Paul DeSade…ma nessuno ha un cartello imponente come quello di Kolme, cui il possessore sta per accedere.

“Ma…ma tu sei Kolme!”

Kolme si ferma un attimo udendo una vocina infantile, a interpellarlo è un bambino di circa otto anni, gli occhi strabiliati nell’incontrare il wrestler.

“Chi ti ha fatto entrare, piccolo? Sei figlio di qualche lottatore?”
“Tu sei Kolme.”
“Già, vuoi un autografo?”
“Derrick Mortimer.”
“Beh…”
“Derrick Mortimer detto Kolme.”
“Sì, cosa vuoi? Un selfie?”
“Derrick Kolme Mortimer.”
“Lo so come mi chiamo!”
“Fai schifo al cazzo!”

Il bambino espone un innaturalmente largo sorriso sul volto d’improvviso pallido. Un Kolme offeso afferra per il colletto l’infante e lo solleva in un atteggiamento da vero bullo, ma il bimbo continua a fissarlo con un sorriso inquietante. Ora la sua testa è più grande, presenta qualche ruga e i capelli corvini sono pettinati all’indietro.
Non è nemmeno più un bambino, ma un nano.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”

Kolme si sveglia di soprassalto in mezzo a una nuvola di fumo, si guarda intorno cercando di distinguere l’ambiente in cui si trova tra le nebbie d’incenso e quelle del sonno che ancora dominano i suoi occhi. Capisce di trovarsi su un letto, vetusti tendaggi attorno a lui.

???: “L’eroe si è svegliato.”

Kolme tossisce e strizza gli occhi nel tentativo di aguzzare la vista per vedere chi si trova attorno a lui sebbene sia riuscito a distinguere la voce appena udita, voce che gli ha provocato dello stupore nel sentirsi chiamare ‘eroe’ e non ‘idiota’ come al solito.

Kolme: “Vecchio?”
Anziano: “Proprio così. Non fare caso all’incenso ma abbiamo dovuto eseguire un rito di purificazione sul tuo corpo, era necessario dopo quello che hai vissuto.”

Kolme si agita e tastandosi il corpo si rende conto di essere a petto nudo, nel muoversi crolla a terra con un buffo capitombolo e così si rende pure conto che non era un letto quello su cui era sdraiato bensì un’amaca.

Hawk: “Sarebbe stato meglio non avere fretta di alzarsi. Sei ferito?”
Kolme: “Ahia, ci sei anche tu? Dove mi trovo?”
Anziano: “Nel nostro villaggio. Per l’esattezza nella tenda dello sciamano”
Hawk: “Hai dormito per alcuni giorni, ti abbiamo trasportato di peso dalla caverna.”
Kolme: “La caverna? Il nano! Gaijin! Cos’è successo? Sto cominciando a ricordare!”

L’anziano e Artiglio-di-falco si scambiano uno sguardo tra la cortina di fumo ormai quasi del tutto dissipata, ma non pronunciano parola. Derrick Mortimer si alza massaggiandosi il fondoschiena.

Kolme: “Eh no, non pensate di proseguire con il vostro silenzio e i vostri misteri da due soldi! A causa vostra ho passato una disavventura mistica che meglio non parlarne e ho rischiato la vita qualche decina di volte! Ora sparate il rospo!”
Hawk: “Si dice sputate…”
Kolme: “Mi ci faccio la barba con le vostre correzioni!”
Anziano: “………………..va bene, viso pallido. Ponici i tuoi quesiti, noi ti diremo ciò che possiamo.”
Kolme: “Così va meglio! Allora…che diavolo è successo?”
Anziano: “Ti abbiamo trovato svenuto all’interno della caverna e ti abbiamo portato qui.”
Kolme: “Sì, e prima?”
Hawk: “Oltre a te c’era lo Straniero.”
Kolme: “Gaijin? Ero con Gaijin?”
Anziano: “Sì, ti abbiamo trovato privo di sensi ai suoi piedi. Era come se attendesse l’arrivo di qualcuno che ti prelevasse. Una volta che siamo giunti sul luogo lui se ne è andato.”
Kolme: “Allora io valgo qualcosa per lui! Oh gioia! Oh gaudio!”

Kolme afferra le mani di Artiglio-di-Falco nel tentativo di fare un ballo di giubilo, ma il giovane indiano le ritrae subito imbarazzato.

Hawk: “Non ci allarghiamo…”
Kolme: “E il nano?”
Anziano: “Quale nano?”
Kolme: “Non continuate a nascondere la verità! Quando nella caverna ho parlato del nano siete sbiancati, poi lui è apparso, la luce si è spenta…e a quel punto mi avete spedito in fondo alla cavità per inseguirlo! Non potete più nasconderlo!”

L’anziano sospira, si siede comodamente su un cuscino e con gesti da rituale accende un calumet.

Anziano: “Vuoi farti una pippata?”
Kolme: “Parla del nano.”
Anziano: “…………….non ho molto da dire a riguardo, viso pallido, ciò che posso riferirti sono solo congetture basate su miti e leggende. Pertanto ti avviso, potresti avere ancora più domande dopo ciò che dirò, ma io non potrò rispondervi. Sei ugualmente intenzionato ad ascoltarmi?”

Kolme annuisce col capo.

Anziano: “Come avrai notato noi non eravamo a conoscenza del nano prima che tu ce ne parlassi con conseguente sua apparizione all’interno della caverna. Tutto questo nonostante tu abbia affermato che esso è più volte apparso negli eventi di combattimento dove noi eravamo presenti. Allo stesso modo persino l’uomo dall’Oriente ha giurato di non averne sentito parlare né di averlo mai visto prima di allora.”
Kolme: “Com’è possibile?”
Anziano: “È stato possibile perché lui ha voluto così.”
Kolme: “Eh?”
Hawk: “Qui cessa di esistere la linea distintiva tra ciò che è possibile e ciò che non lo è.”
Anziano: “È così. Quell’essere ha il potere di decidere cosa far vedere e cosa no. Resta da capire se può esercitare questo potere solo sulla nostra tribù e sul clan chiamato Ombra a causa del nostro legame con lo Straniero, oppure se può farlo con chiunque.”
Kolme: “È per questo che avete inviato me a inseguirlo?”
Anziano: “Eri l’unico che poteva fermarlo, e così è stato.”

Kolme ripensa a ciò che è avvenuto in quel mondo paranormale, dove se non fosse intervenuto Gaijin l’essere malefico sarebbe riuscito nel suo oscuro intento.

Kolme: “Beh, sì…merito mio. Ma cos’è quel Nano? Cosa voleva fare?”
Anziano: “Devi sapere, viso pallido, che questo mondo è solo uno dei tanti che esistono nel filo rosso dell’Eterno, ed è l’unico che noi suoi abitanti riusciamo a percepire. Ogni mondo è unito a un altro, che a sua volta è unito a un altro mondo ancora, e così via…il mondo più vicino al nostro è il Mondo delle Anime, dove tutti noi andiamo una volta concluso il nostro tempo qui. Ebbene, all’interno della caverna vi è il passaggio per l’Altro Mondo.”
Kolme: “Vuoi dire…paradiso e inferno?”
Anziano: “Queste sono solo denominazioni generate da alcune culture di visi pallidi. Ma sì, puoi dare a tale mondo questi nomi se ciò ti facilita la comprensione.”

Kolme cerca di figurare il tutto all’interno della sua mente.

Kolme: “Penserei che mi state prendendo in giro se non avessi visto ciò che è avvenuto…”
Hawk: “Lo immagino.”
Kolme: “Quindi il Nano voleva andare nell’Altro Mondo? Perché?”
Anziano: “Qui cominciano le congetture. Tra i vari mondi esistono creature che possono viaggiarvi attraverso, alcune culture li chiamano angeli, altre demoni, mostri…ognuno ha una propria definizione, ma ogni cultura o tribù nell’arco della propria storia è stata testimone di episodi definibili ‘paranormali’ e ha cercato un nome con cui chiamarli. Questo nano potrebbe essere definito un demone che viaggia tra i mondi e il suo scopo potrebbe essere quello di impadronirsene.”
Kolme: “Fottuto nano.”
Anziano: “In questo caso il suo obiettivo pare essere l’Altro Mondo, e necessitava di un modo per accedervi. Il suo scopo cozza contro il nostro, in quanto la nostra tribù è sin dai tempi antichi addetta alla protezione del Varco. Nostro compito è quello di regolare il passaggio tra il Nostro e l’Altro mondo.”

Kolme: “Mi stai dicendo che tu sei una specie di San Pietro?”
Anziano: “No. Se vuoi chiamare qualcuno con quel brutto nome, questo potrebbe essere il Grande Sciamano”
Kolme: “E chi è?”
Anziano: “Ci puoi arrivare.”

Una nuova coltre di fumo invade la tenda.

Kolme: “Artiglio-di-Falco?”
Hawk: “No.”
Kolme: “Il manager giapponese?”
Anziano: “No.”
Kolme: “Io a mia insaputa?”
Anziano: “No!”
Kolme: “Mmmmmh…l’ho già detto Artiglio-di-Falco?”
Anziano: “Maledetto idiota! Lo Straniero è il Grande Sciamano!”
Kolme: “Gaijin è il Grande Sciamano? Minchia, che fico.”

L’anziano si alza lentamente e va a soffiare su alcune candele spegnendole.

Kolme: “E che diavolo è il Grande Sciamano?”
Anziano: “Ogni generazione un abitante di questo mondo viene scelto dal Grande Spirito per diventare Guardiano del Varco. In questa generazione tale compito è ricaduto sullo Straniero.”
Kolme: “Woooooow…e chi è il Grande Spirito?”

L’Anziano sbuffa.

Anziano: “Viso pallido, tu potresti descrivere a un cieco il colore del latte?”
Kolme: “Gli direi che è bianco.”
Anziano: “……………appunto.”
Kolme: “Vecchio?”
Anziano: “Sì?”
Kolme: “Ma perché diamine un Grande Sciamano fighissimo come Gaijin lotta in una federazione di wrestling?”
Anziano: “Chi può dirlo, forse è un modo per ricordare il suo passato. Ciò che era prima di essere designato dal Grande Spirito.”
Kolme: “Tu sai chi era Gaijin prima di diventare Gaijin?”
Anziano: “Sì.”
Kolme: “Me lo diresti?”
Anziano: “Vuoi davvero saperlo, viso pallido? Non è forse più appagante scoprire il mistero da soli? Non è forse l’attesa della rivelazione dell’identità dello Straniero essa stessa l’identità dello Straniero?”
Kolme: “Ma col cazzo, dimmi adesso chi è Gaijin!”
Anziano: “E io non te lo dico, così impari a fare tutte queste domande e ti attacchi al…”
Hawk: “Buono, anziano.”

Artiglio-di-Falco tiene fermo il vecchio che si stava fortemente animando.

Kolme: “Beh, ma non me lo merito? Dopotutto ho fermato io il Nano! Prima mi hai chiamato eroe!”
Anziano: “Ero ironico.”
Kolme: “Ma come!”
Anziano: “L’accesso alla caverna è protetto in modo che spiriti malvagi non possano passarvi attraverso, eppure il nano la volta scorsa è riuscito a entrare. Deve aver trovato una condizione, una chiave per farlo.”
Kolme: “E che c’entra con me?”
Anziano: “Potresti essere tu la chiave, idiota!”
Kolme: “Io?”
Anziano: “Sei fortunato che siano solo congetture, ma credo fortemente che fosse necessaria una condizione particolare perché il Nano potesse accedere: tre persone legate al Grande Sciamano per tre motivi diversi, tre facce. Tu potresti essere la faccia del Nano, la faccia del demone. Tu potresti essere la chiave che lui ha scelto.”

Derrick Mortimer ripensa al dado lanciato dal nano e che lui stesso ha raccolto, girato sul numero tre. Medita riguardo a questo ma evita di parlarne.

Kolme: “Il nano mi ha scelto come chiave?”
Anziano: “Il Nano ti ha scelto come strumento per accedere e allo stesso tempo sei così diventato l’unico strumento che poteva fermarlo. Hai salvato il mondo da un problema di cui tu stesso sei stato la causa scatenante! Ora dimmi, Kolme, puoi definirti eroe?”
Kolme: “Io…io...io non so niente!”
Anziano: “Sei fortunato che noi non ne sappiamo molto più di te. Queste sono congetture, ma tu rimani un pericolo per la stabilità di questo mondo e per questo adesso dovremo cacciarti dal nostro villaggio. Appena ti sarai ristabilito del tutto, te ne andrai per non tornare più.”

Kolme rimane sbalordito, si era ormai convinto di essere l’eroe della storia ma adesso si rende conto che potrebbe essere stato lui la causa di tutti i problemi. Oltretutto è stato lo Straniero a fermare il Nano, senza il suo intervento il mostriciattolo sarebbe riuscito a fargliela sotto il naso. La delusione nel sapere di essere stato la causa del problema e non la soluzione si sta impadronendo di lui, e solo la negazione può salvare la stima che ha di sé.

Kolme: “Io…io…io penso che ti sbagli, vecchio! Mi hai ubriacato con tutte queste parole ma di una cosa sono certo: io sono grande. E un giorno lo sarò quanto Gaijin! Magari sono io il prossimo Grande Sciamano, chissà! Ahahah! Ma adesso basta, i tuoi discorsi sembrano gli spiegoni finali di un lungometraggio giapponese! A proposito, che fine ha fatto il giapponese?”
Anziano: “Egli è stato rilasciato.”
Hawk: “Cosa?”

Artiglio-di-Falco riprende la parola con furore.

Hawk: “Hai di nuovo fatto di testa tua senza consultare il tuo popolo, vecchio? Perché lo hai lasciato andare?”
Anziano: “Egli è un’altra faccia dello Straniero, e deve stare lontano se non vogliamo che il Varco sia di nuovo aperto. Ha capito che non siamo nemici ma possibili alleati, la nostra inutile guerra si è conclusa.”
Hawk: “Alleati? Con chi ha ucciso un nostro compagno? Vai a farti fottere, vecchio, io da oggi lascio questa tribù!”
Anziano: “Ragazzo…”

Artiglio-di-Falco sputa a terra e lascia la tenda. Il giovane indiano se ne va per una seconda volta dal suo villaggio. L’anziano resta a fissare l’uscita della tenda, consapevole che questo potrebbe essere stato un ultimo addio.

Kolme: “Che tipo irruento, nevvero?”
Anziano: “Idiota di un viso pallido, vattene anche tu.”
Kolme: “Io? Guarda che sono io a volermene andare! Ho un PPV da disputare!”


EPILOGO

Luce.

Derrick Mortimer alias Kolme esce da un autobus colmo di gente, dirigendosi verso lo MTS Centre di Winnipeg dove tra poche ore si terrà Freezing Evolution. Una folla oltre la recinzione metallica lo ignora, lui saluta sventolando la mano ma tutti fanno finta di non accorgersene.
Kolme prosegue verso l’ingresso dell’arena, lo sguardo celato dietro lo specchio degli occhiali da sole sebbene il cielo sia nuvoloso. Si rivolge a dei funzionari dello staff.

“Andate a portare a quei fan qualche mia foto. Veloci.”

Gli uomini si guardano e ridono ma Kolme non se ne rende conto ed entra nell’arena, dà una pacca sulla spalla a Jack Leone che, una volta accortosi di chi gli ha rivolto tanta confidenza, bisbiglia tra sé e sé “sfigato di merda”.

Kolme guarda le porte in cerca del suo camerino, trova cartelli con scritto Skyblue, Aaron Kirk, Robert Dumas…ma il suo pare proprio assente.
Si ferma di fronte all’ultimo della fila, quello di Crystal Houghton. Si guarda attorno e una volta verificato che nessuno è nei paraggi afferra il cartello e lo volta, poi con un pennarello Uniposca tirato fuori dalla tasca vi scrive sopra “KOLME”, disegnando intorno una brutta stella a sei punte.

“Tanto le donne arrivano sempre in ritardo.”

Fiero del suo operato entra nel camerino e chiude la porta, fischietta come un usignolo ma si interrompe appena si accorge che qualcuno era già presente nella stanza, una chioma rossa infatti si trova seduta di fronte a uno specchio.

“Ops…C-Crystal? S-scusami, non pensavo fossi già…cioè volevo dire…ho sbagliato camerino! Eh-eh, che figura…oooh ti prego, non farmi del male!”

Ma Kolme vede lo specchio e scopre con orrore che la faccia riflessa coperta da una chioma di capelli vermigli non è quella di una donna, ma appartiene ad un mostruoso nano con un innaturale ghigno sul volto.

“Fai schifo al cazzo, Kolme!”

Il nano ride, Derrick Mortimer urla in preda al panico.

AHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAH
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH



Buio.
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