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WBFF Maniacs VIII

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2015 23:12
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Over the God
27/12/2015 23:09
 
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Ci troviamo all'interno di un ambiente tetro, freddo, spoglio, ma sufficientemente illuminato da una dozzina di candele che consentono agli osservatori di distinguere un numero considerevole di immagini appese ad una parete. Alcune sono fotografie, altre ritagli di giornale, altre ancora stampe d'arte. La loro collocazione non sembra seguire una logica precisa, anzi, l'impressione iniziale è quella che siano disposte un po' alla rinfusa, senza alcun criterio.

Vi sono il disegno di un martelletto da giudice, il simbolo matematico della sottrazione, l'immagine di una carta da poker - un asso di picche; il ritaglio di una penna stilo, la foto di una porta dallo stile un po' retrò, la stampa artistica di un re seduto sul trono; e poi la rappresentazione di una finzione - una scena di teatro - in cui un attore interpreta la morte del suo personaggio.

Infine, poco a lato, lo sguardo agghiacciante di Sheenan, totalmente privo di vitalità umana. No, non si tratta di una fotografia, nè di una stampa, nè di qualsivoglia pittogramma, sono davvero gli occhi del Voodoo Doll. Il Tribal Warrior si distanzia dalla parete annullando il mimetismo camaleontico, vomitato fuori dalla bidimensionalità di quella superficie piatta, e il vento più gelido si insinua nelle ossa di tutto coloro che lo osservano.

Solleva la mano sinistra e ci mostra una ciotola: all'interno c'è del liquido vermiglio, probabilmente sangue.

Poi offre le spalle alla telecamera e torna ad avvicinarsi alla parete. Intinge le dita della mano destra all'interno della ciotola e, infine, inizia a tracciare qualcosa proprio affianco alle immagini sopra descritte.

Compare la scritta THIS alla sinistra del disegno che raffigura un martelletto da tribunale, che precede a sua volta il simbolo algebrico della sottrazione.
Poi PL alla sinistra della carta da poker.
IS e poi AN in una zona priva di immagini.
O alla sinistra del ritaglio di giornale con una penna stilografica.
AL alla destra della fotografia con la porta.
TO e poi THE in un'altra zona spoglia.
DOM segue alla stampa che raffigura un re sul trono.
OF precede la scena di teatro, segue BLES.

Voodoo Doll fa due passi indietro, si volta verso la telecamera, poi indica la sua opera con un gesto della mano che traccia un semicerchio a mezz'aria, quasi ad invitare l'osservatore a risolvere il suo rebus.

THIS *martelletto da giudice* *simbolo della sottrazione* PL *asso di picche* IS AN O *penna stilografica* *porta retrò* AL TO THE *Re sul trono* DOM OF *morte inscenata in teatro* BLES.

Per lunghi ed interminabili secondi in cui si presume che l'osservatore sia impegnato nella risoluzione del rebus, Sheenan fissa con insistenza l'obiettivo, rimanendo immobile come una statua. Il timore che possa accadere qualcosa di insolito sembra addirittura distogliere l'attenzione dall'enigma.

Poi il Tribal Warrior intinge nuovamente le dita nel liquido rossastro e torna verso la parete, tracciando dei segni sopra le immagini.

LAW. LESS. ACE. PEN. PORT. KING. SHAM.

"This lawless place is an open portal to the kingdom of shambles."

La voce del Voodoo Doll riecheggia nell'ambiente, dissipando i punti interrogativi. Sheenan avanza lentamente verso la telecamera.

"Siete riusciti a risolverlo prima che fossi io a darvi la soluzione? Non importa, davvero. Vi dirò di più, il rebus contiene un messaggio ideologico, ma non è il vero messaggio che voglio indirizzarvi questa sera. Voglio che ora tutti voi smettiate di pensare al rebus e vi concentriate sui processi che la vostra mente ha elaborato prima, quando avete visto le immagini, durante, mentre cercavate la soluzione, e dopo, quando avete trovato o vi è stata fornita la soluzione. Cosa avete fatto? Come ha lavorato il vostro pensiero?"

Il Tribal Warrior piega la testa sul collo, prima a destra, poi a sinistra.

"Avete provato a fare ciò a cui siete abituati per natura. Avete provato a mettere ordine, disporre ogni tassello laddove pensavate esistesse una collocazione predefinita. Vi siete affidati alla logica, avete composto uno schema, e se quello schema si rivelava errato voi continuavate a crearne di nuovi, continuando a cadere in errore. Quell'ordine esiste davvero, può sembrarvi strano detto da me, ma l'ordine vive dall'esatto istante in cui qualcuno di noi lo crea. Quindi c'era una spiegazione a tutto, bisognava soltanto trovarla. Ma cos'è accaduto nel mentre?"

Sul volto del Voodoo Doll compare un sorriso enigmatico.

"Mentre eravate impegnati a conferire un ordine logico alla mia creazione, la vostra mente è sprofondata in un oceano di ipotesi plausibili di cui soltanto una, una sola goccia, avrebbe contenuto l'unica vera risposta. Che siate disposti ad accettarlo o meno, nel momento stesso in cui la confusione ha preso piede tra i vostri pensieri, avete conosciuto il mio regno. The Kingdom of Shambles. Ho piantato il seme del dubbio nella vostra anima e, più credevate di poggiare i vostri piedi su un sentiero fatto di solida pietra, più siete sprofondati in quel vuoto infinito, in quella strada che vi ha condotti inesorabilmente verso il regno del Caos. Per farlo, mi sono bastate due dita. Non un piano diabolico architettato per anni e anni, non un'opera di oppressione a lungo termine, semplicemente due dita tinte di rosso."

Sheenan si mette a braccia conserte.

"Questo non è un messaggio rivolto a John Kratos e Psycho Roman, perchè qualunque sarà l'epilogo del nostro match... Loro hanno già trovato la loro strada, l'hanno trovata semplicemente accettando sè stessi. Loro sono già in tutto e per tutto due creature dell'immenso regno del Caos. Il mio messaggio è rivolto a tutti voi che mi state guardando, dal primo all'ultimo, nessuno escluso."

Il Tribal Warrior si avvicina ancora di più alla telecamera.

"Esiste il Caos ed esiste l'Ordine. E, come avrete visto, può esistere il Caos nell'Ordine. Ma nel regno del Caos, no signori, non può esserci alcun Ordine definito di tutte le cose. Qual è quindi la predisposizione naturale di questo mondo? Chiedetevelo, ADESSO. Perchè Sheenan può uccidere l'intera società umana con due dita, come può essere così facile?"

Il volto del Voodoo Doll invade l'inquadratura.

"Perchè la via che sembra più oscura e più difficile da accettare, forse, è la più semplice e naturale. Il Caos non va sposato perchè non è una fazione, il Caos va accettato perchè tutti voi ne siete intrisi fino al midollo. Siete nati sotto il segno del Caos e morirete sotto il segno del Caos. Potete tracciare il sentiero dell'Ordine per illudervi di sfuggire alle grinfie dell'oblio, ma ricordate sempre, quel sentiero si disgretolerà nel giorno stesso della vostra morte. Ricordate quell'oceano... Se dopo essere stati bagnati dalle sue acque avrete il coraggio di lasciarvi andare verso l'abisso... Vi accorgerete di non poter più affogare."

Camera fades.



Deserto dello Utah.
Primo pomeriggio di mercoledì pomeriggio.

Lontano dalla civiltà, un uomo con il mantello pesante si aggira per il deserto invernale, diverso nel clima da quello visto nei western. Ci sono antenne per la ricezione di segnali radio e tv, bar e luoghi per rilassarsi. Riconosciamo l’uomo dalla sua testa pelata, priva di capigliatura di alcun tipo.
Si tratta di John Kratos, che si china sul terreno e infila della sabbia nel suo sacco.

“Non è la sabbia di Sparta, ma saprò accontentarmi per una volta.”

Il gesto attira l’attenzione di un uomo con una casacca nera e l’immancabile cravatta, un look conosciuto in tutto il mondo come quello del becchino.

“Cosa ci fa un giovane come lei da queste parti?”
“Rifletto.”

Una singola parola ricca di significato.

“Ah, allora non voglio disturbarla, buongiorno.”
“Aspetti, lei è un impresario di pompe funebri?”
“Guardi che può ancora chiamarmi becchino, mica mi offendo!”
“Sapevo che avrei trovato delle risposte in un luogo come questo.”

Il Greek Warrior sembra ironizzare, il suo sguardo ricade sull’insegna del ‘locale’ del becchino.

“Mi chiamo John e vivo nello Utah da quando mio padre faceva la comparsa nei film western degli anni ’60.”
“Anch’io mi chiamo John e, uhm, faccio il lottatore di Wrestling.”
“Ah, un mestiere pericoloso!”

Il vecchio John estrae una sigaretta dal pacchetto e se la accende, poi porge il pacchetto al forestiero. Kratos ne prende una e la osserva con curiosità.

JK: “Non ne tocco una da anni.”
J: “Lei è sempre in tempo per iniziare.”
JK: “E lei, John, è sempre in tempo per smettere.”

I due John ridono fra loro, ma appare chiaro che sul volto del Greek Warrior non c’è alcuna espressione di gioia autentica.

JK: “Questa domenica sarà davvero un mestiere pericoloso, affronterò due lottatori che conosco da anni e con cui ho combattuto tante battaglie.”
J: “Ah, quindi colleghi di cui si può fidare?”
JK: “Mi posso fidare del loro desiderio di urtarmi con tutte le loro forze, fino a rendere questo mio corpo un guscio privo di vita.”
J: “Così tanto dolore, così tanta sofferenza… eppure, non mi pare turbato.”
JK: “Sono stato io a porli in quelle condizioni. Nel corso dell’ultimo anno ho scelto le due persone che più di tutte volevo affrontare in un duello finale. Tutto per esalare l’ultimo respiro di un guerriero contro altri due guerrieri spietati. Turbato? No, sono eccitato, l’unico dubbio al termine di questa sfida è se dovrò chiamarla per ordinare due bare… oppure tre.”

Il vecchio John sembra diventare cupo all’improvviso.

J: “Ora capisco perché lei trascorre l’attesa in un luogo come questo. Lontano dagli uomini, lontano dalla vita. Io sono l’ultima persona che le chiederebbe per quali ragioni un uomo dovrebbe volere dei nemici del genere, ho smesso di chiedermi come funziona il cervello dei vivi.”
JK: “È nel rispetto che forgio le mie battaglie migliori. Affrontando i due che stimo come lottatori, riesco a vedere in loro i mostri personali che devo sconfiggere.”
J: “Per diventare un uomo migliore?”
JK: “Per confrontarmi con l’uomo che c’è in me. E questo, John, significa che devo confrontare il me di oggi con il me di domani.”

Kratos getta via la sigaretta in un posaceneri senza aver mai tirato da essa, utilizzandola come oggetto del discorso.

J: “Mi auguro soltanto che il Lei del futuro debba continuare a confrontarsi con la morte per sopravvivere.”
JK: “Lo vedremo, mi auguro solo di non finire in una delle sue casse.”
J: “Ah, questo non lo saprà mai con certezza. Vada con Dio!”
JK: “Grazie, ma meglio soli che male accompagnati.”

Il Greek Warrior riprende la sua marcia, separandosi dal vecchio John. Alla distanza fra loro, i due John sembrano separati da confini di calcare rosso sulla sabbia, due poli dello stesso cerchio.
Quando la scena sfuma in nero, una scritta compare sullo schermo.

Buddha prese un pezzo di gesso rosso, tracciò un cerchio e disse:
Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere loro qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse, ma al giorno stabilito, ineluttabilmente, essi si ritroveranno in questo "CERCHIO ROSSO"... (J.P. Melville)




Immagini registrate.

Vari frammenti di vetro sono sparsi sul pavimento dello spogliatoio di Psycho Roman.

Psycho Roman è seduto per terra, le gambe incrociate, le mani impegnate a ricomporre uno specchio infranto.

Le immagini proposte dal WBFF Network vengono trasmesse in bianco e nero, vista la disturbante quantità di sangue che fuoriesce dalle dita del lottatore italo-americano.

“Ho bisogno di parlare con te”, dice Roman, rivolgendosi allo specchio rotto. “L’ho capito. Non avrei dovuto farlo. La verità è che io e te siamo così diversi, ma così simili… e l’uno dipende dall’altro. Non posso affrontare Sheenan e Kratos da solo. Rispondimi!”.

Nessuna risposta. Anche lo spettatore meno accorto può notare che nella stanza c’è solo lui.

“Avanti. Non puoi essertene andato per sempre. Vance Cover, il grande Vance Cover, l’imbattibile Vance Cover scappa nel momento in cui è chiamato a provare la sua grande forza. Non ci credo, cazzo”. Psycho Roman sputa per terra. “Non ci credo che sei così debole. Allora, lo sai che ti dico? Ho fatto bene. Sì, proprio così, ho proprio fatto bene a farti rompere il culo da Kratos e Sheenan, la scorsa settimana. Ma c’è una cosa che proprio non ti riesco a perdonare”.

Giuriamo che il bianco e il nero stiano nascondendo una minacciosa ombra rossa comparsa negli occhi di Roman.

“Il match contro Kirk. Vincere o perdere, per me, non significa niente: è il caos che conta, cazzo. Ma quel match contro Kirk avresti dovuto vincerlo. Un vigliacco nel corpo di un gigante, questo sei. Un cazzo di agnellino nel corpo di un leone, che scappa dal leone. Non ti ho eliminato io, ti sei suicidato”.

Psycho Roman lascia cadere lo specchio, le mani massacrate dal vetro tagliente. Si alza in piedi e si va a sedere sulla panca. Affonda la testa in mezzo alle ginocchia.

“Non vale la pena sentire la tua mancanza."

Pausa.

"Eppure, senza di te Kratos non ha più nulla da poter invocare. Senza di te Sheenan non potrà conoscere la sua fine. Senza di te…”

Psycho Roman alza la testa, lo sguardo diretto all’obiettivo della telecamera.

“Senza di te… non esiste nessun ‘Psycho’ Roman. C’è solo Roman, e sono costretto a convincerci per il resto della mia vita.”

Un calcio ben assestato allo specchio rotto. Psycho Roman inizia a fasciarsi le mani per coprire le ferite.

“Esiste il dolore. Esiste il caos. La vita non è tale senza la morte. Nasci, vivi e muori. Tre semplici passi. Tu non sei mai nato e non sei mai vissuto, ti sei solo limitato a morire. Per questo ora ti chiedo, e ti chiederò sempre, Vance Cover, tu, cosa sei stato per me?”

Roman si alza in piedi e si avvicina alla camera.

“Un nemico da sconfiggere? Una mano tesa che io avrei potuto stringere?”

Il passo di Roman, pesante, suggerisce una minaccia incombente per il povero cameraman.

"Ma adesso i nemici da sconfiggere sono due, Kratos e Sheenan."

Tende la mano.

"Adesso non posso stringere la mia mano ferita con quella di nessun altro".

La ritrae.

“Ti vedrò in ogni riflesso, fino alla fine dei miei giorni. E anche in quel momento, io e te, lotteremo per entrare nell’inferno, l’eternità ci appartiene, così come la dannazione. Oggi, Vance, combatterò in tuo onore contro Kratos e Sheenan.”

Avvicina la faccia alla camera. Il suo alito condensato sulla lente.

“Oggi gli mostrerò chi sono io veramente... Psycho Roman!"



Malcolm cammina per strada.

Una vecchia lo ferma, lo invita ad una ballata. Eh, la vita è un po' così, mischia il vecchio con il nuovo e quando non c'è pregiudizio si può fare una fusione di ideologia, vita, mentalità.

E siamo in una canzone blues.

E Malcolm ride.
E Malcolm piange.

Malcolm, perché sei tu Malcolm?

Hai forse perso la strada, trova il modo di confessarlo a te stesso. Perché non è la paura degli altri quella che ti limita, la paura di te.

E siamo tutti un film in bianco e nero.
E Malcolm è sottotitolato.
E Malcolm è doppiato.

Malcolm esprime un malessere da quando è tornato che non lo ha più liberato.

Senza di esso non sarebbe Malcolm.

Eppure fa male.
Eppure fa male.

E siamo tutti in un promo di Skyblue.
Piano sequenza, la faccia riflessa nello specchio.

Forme verbali azzeccate, cultura che emerge.

E siamo tutti in un promo di Kratos.

Filosofia, domande tante, risposte poche.

E siamo tutti in un promo di Malcolm.

Perché Malcolm è tutti e tutti siamo Malcolm.

Ve lo dico io, perché lo sento. Tu non lo senti.

Perché l'odio? Perché l'aggressività? Siamo fatti tutti della stessa materia. Siamo tutti la stessa cosa.

SIAMO TUTTI MALCOLM! EEEEEEH
SIAMO TUTTI MALCOLM! EEEEEEH
SIAMO TUTTI MALCOLM! EEEEEEH



12-16-2015, Thursday
15:17

Rainer apre gli occhi.
Emette un grugnito, sferra un pugno contro il cuscino candido, calcia via le lenzuola bianche, continuando a calciare l’aria anche dopo essersene liberato. Poggia i piedi sulla moquette della sua camera d’albergo facendo piuttosto attenzione a non calpestare la pozza di vomito ai piedi del letto, e si ripara con le mani da un raggio di luce che arriva dalla finestra. Sente poi rumore di chiavi, e la porta aprirsi e richiudersi sbattendo.
“Rainer!” sente chiamare, la voce ferma e severa di Lena Habermann.
Rumore di passi. Rainer non risponde, la telecamera viene raccolta ed avvicinata al suo volto,ancora contratto.

“Ma guardati. Ti ho preso del caffè, spero solo che non vomiti anche quello.”
Il lottatore ringrazia con un grugnito.
Lena apre la finestra, Rainer rantola tutta la sua disapprovazione. L’avvocato armeggia col proprio telefono e fa partire Sunshine degli Atmosphere, fischiettando l’intro suonata al pianoforte e mettendosi perfino a canticchiarla.
Ain’t no way, to explain or say
How painful the hangover was today
In front of the toilet, hands and knees
And trying to breathe in between the dry heaves...


Stacco.

17:25
Siamo in un’auto. Un’auto ferma. La manona di Rainer apre lentamente lo sportello, è il lottatore a tenere in mano la telecamera. La tiene puntata sui propri piedi, che calpestano un marciapiede prima, un prato non molto curato poi, infine uno zerbino piuttosto vecchio. Dall’interno della casa furenti urla femminili, una voce maschile dai toni distensivi. Sullo zerbino viene posato un mazzo di rose, un post-it giallo fa capolino tra i fiori, si fa giusto in tempo a leggere:
“To Jana Mrj-Whatever,
My fault. Don’t be pissed at Petr...”
Che la telecamera si allontana, ripercorrendo la strana battuta in precedenza.

Stacco.

20:15
Rainer è abbandonato su un divano, ha lo sguardo perso nel vuoto e l’espressione assente. Le luci sono spente, Lena è rannicchiata sul divano con la testa appoggiata sulla sua spalla.
“Non hai più paura di lui...”
Gli mormora.
“Non hai più paura di nessuno.”
“...”
“Non hai paura di nessuno.”
“...”
“Coglione. Domani devi riprendere l’allenamento. Non ti dimenticare.”
Lena si stringe ancora di più al fratello, che rimane muto e immobile.

12-17-2015, Wednesday
01:53

Rainer siede sullo stesso divano, con la stessa espressione assente. Stavolta è solo. Ai suoi piedi un paio di birre vuote, un joint acceso lasciato a consumarsi sul pavimento, col fumo che sale verso il soffitto. In sottofondo, a basso volume, una canzone.
Sunshine, sunshine, is fine
I feel it in my skin, warmin’ up my mind
Sometimes you gotta give in to win, I love the days when it shines,
Woah let it shine.
Woah let it shine.
Woa let it.




Michigan Stadium, sabato sera. L'arena è deserta, i tecnici hanno appena terminato il montaggio del ring ed eseguito un'ultima prova degli impianti; tra poco lasceranno il luogo di lavoro. Il sole è appena tramontato, l'unica fonte luminosa residua è quella proveniente da un faro laterale dell'arena, che riesce ad illuminare a sufficienza lo squared circle.

Quel luogo ha ospitato milioni di persone, decine di migliaia per volta; è stato pervaso da assordanti urla di gioia, è stato bagnato da pioggia e lacrime. Fa un certo effetto tutto quel silenzio, fa impressione non vedere nessuno. Il sabato sera è sacro, ci si gode un po' di meritato riposo o, magari, si ha l'occasione di uscire e divertirsi un po'. Ma forse quel sabato sera, per qualcuno, è più sacro degli altri. Non saranno molti i lottatori WBFF che riusciranno a chiudere occhio questa notte, questo è certo.

Arriva un momento in cui, terminato il tuo lavoro, devi tornare a casa. Quello di emettere un sospiro tanto ampio quante sono le ore che ti separano dal prossimo timbro sul cartellino.

Per altri domani non sarà un giorno di riposo, sarà il dì di guerra. E al sol pensiero, i cuscini sembreranno fatti di cemento.

Per altri ancora, l'unico desiderio è quello di calcare il ring, assimilarne la forma e calpestarne la consistenza, in attesa di rifarlo ancora, a distanza di 24 ore. Ci sono uomini che lottano per vivere, altri che vivono per lottare. E ancora altri, pochissimi, che oltre a vivere per lottare sembrano anche essere nati per farlo.

Völkermord sta fissando proprio quel ring, in solitudine. Si sbottona un po' la camicia, come per concedersi un'intima comodità, come se quell'apron fosse la soglia di casa propria. Vi sale sopra, passa in mezzo alle corde ed ottiene il centro del quadrato. Inizia a guardarsi intorno, respirando a pieni polmoni.

"Il wrestling premia il wrestling, sappiatelo."

Il teutonico pronuncia una prima frase, solenne, con tono di voce molto basso e caldo.

"Ho visto molti di voi cercare un motivo per esistere, per continuare ad esserci, per non essere dimenticati. Altri che hanno usato il wrestling per cercare sè stessi, o per fuggire da sè stessi. Uomini che nel wrestling hanno trovato rifugio, uomini che sono giunti al punto di cercare un rifugio dal wrestling. Ho visto molti di voi creare dei e titani, danzare con i fantasmi, compiacere aguzzini che accarezzavano il vostro viso."

Unsterblich ruota su sè stesso, come se in qualche modo ogni lato del ring fosse una parete colma di diapositive da descrivere, di immagini da raccontare.

"Ho visto, tutti quanti voi, trovare una ragione a ciò che una ragione non ce l'ha, né l'ha mai avuta. Avete trasformato il semplice in complesso, solo per giustificare la vostra presenza, solo per non essere tagliati fuori. Avete dato un senso al vuoto e gli avete dato un nome, solo perchè non eravate capaci di riempirlo. Avete creduto, con occhi sognanti, e avete lasciato che anche gli altri credessero a ciò che avete delineato nelle vostre menti. Avete dato vita ad un'illusione colossale, di proporzioni gigantesche, al punto da farci sprofondare dentro la VERA essenza del wrestling."

...

"A WBFF Maniacs, quando condividerete questo ring con me, finalmente capirete che tutto l'extra che avete portato qui dentro non era nient'altro che immondizia. Le vostre storie strappalacrime, i dilemmi esistenziali sui tights viola o arancioni, i nomi delle vostre divinità, il numero delle vostre fottute banconote, i vostri sogni, le vostre speranze del cazzo... Non avevano nulla a che fare con la LOTTA, con il COMBATTIMENTO, con il WRESTLING. Finalmente vi sveglierete, capirete che potevate fare di meglio semplicemente constatando - senza girarci intorno - la nuda e cruda realtà dei fatti. Potevate semplicemente affidarvi ai vostri sensi."

Völkermord si avvicina alle corde e afferra proprio la terza con ambedue le mani, stringendola.

"Dentro quella gabbia, signori, la collana che porterete al collo non farà la differenza. Non farà differenza neppure il vostro taglio di capelli, il timbro della vostra voce, il colore della vostra pelle o il nome della donna che vi scopate. Dentro quella gabbia sentirete freddo, perchè vi sembrerà di essere nudi. Ridurrò il nostro mondo all'essenziale e vi farò conoscere il wrestling per come non l'avete mai visto. Vi insegnerò una nuova filosofia della lotta, il criterio secondo il quale questa nostra dimensione, se non ne sarete all'altezza, vi risucchierà in un vortice dal quale non tornerete mai più indietro. Decidete, ora... Se affidarvi ai vostri dei o, finalmente, ai vostri sensi."

Il tedesco si tocca il naso con l'indice di una mano, invitando chi lo osserva a focalizzare l'attenzione sulla sfera olfattiva.

"Lo sentite questo profumo? Se la risposta è negativa, quei sensi vi hanno già traditi e la gloria, la vera gloria, vi sarà negata."

Camera fades.



Taggart: “Siamo giunti a una sfida che pare decisamente importante per il futuro dei tre lottatori coinvolti. Kratos, Sheenan e Psycho Roman sono stati trascinati insieme da diversi eventi, il Greek Warrior ha trovato il modo per ottenere due nemici pronti a distruggerlo.”
Kokone: “C’è da dire che non scorre buon sangue nemmeno fra Sheenan e Roman. Sarà un match imperdibile!”
Taggart: “Già, anche senza una stipulazione speciale questi tre lo renderanno brutale.”

John Kratos vs Sheenan vs Psycho Roman [Triple Threat match]

Parte la “Serenata Immortale” degli Immediate Music, grande ovazione del pubblico all’ingresso del Greek Warrior. John Kratos non si è mai perso una sola edizione di WBFF Maniacs e per lui infatti questa è l’ottava partecipazione. Il wrestler si presenta con l’armatura da generale spartano, ci tiene a rappresentare la sua terra natia in un evento così importante.
“VAAAAAAAAAAAAAAAAI!”
L’urlo di battaglia in greco gli permette di caricarsi. Stavolta niente schiera di opliti spartani ad accompagnarlo come nel Psycholiseum match a Roma contro Roman. Un ingresso decisamente più modesto e… wait. Il Greek Warrior si toglie l’armatura e da essa emerge un sofisticato congegno brillante, come un minerale che emana una potente luce verde. Il lottatore la appoggia sul ring ed arrivano gli opliti spartani, urlando e battendosi sul petto, anch’essi vestiti in armatura. Tutti si radunano all’esterno del ring ad acclamare il guerriero di Sparta, che consegna a un uomo di colore, probabilmente il suo ‘vice’, la pietra minerale, che viene presa in custodia e portata via mentre se ne vanno anche gli altri opliti. Qui si parla di un ingresso ad effetto!

Taggart: “La teatralità è un tratto importante per Kratos, ogni simbolo serve a ricordare la sua dedizione per mostrare l’enfasi della lotta vista come un’arte antica.”
Kokone: “Kratos è legato alla Grecia, nulla di nuovo, ormai lo sappiamo tutti. Devo dire però che l’ingresso è stato elettrizzante. Mi sento una scarica tremenda addosso.”
Taggart: “Fa sentire.”
Bzzzzzzzzzzzzz.
Kokone: “Oh, no, John, sei rimasto fulminato!”

Voodoo Gods, qui si va sulla musica dura e cruda. Compaiono delle danzatrici di ventre brasiliane (ndKokone: ma non erano arabe o persiane le danzatrici del ventre?) che sfilano sul ring in maniera contrastante al brano d’ingresso. Poi, dei cornetti vengono fatti cadere dal soffitto dello stadio, coperto, considerato il periodo dell’anno. Ognuna di loro afferra un cornetto e tutte si coordinano per fischiare al suo interno. Si tratta chiaramente di vuvuzele, suonate insieme.

VUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.

Testo nascosto - clicca qui


Kokone: “Le mie orecchie!”
Taggart: “Che succede? Sono morto con la scossa elettrica e ora sono all’inferno?”
Kokone: “Peggio, sei in vita e Sheenan in questo momento è diventato il top heel della federazione, qualcuno fermi questo suono selvaggio.”

La gente dell’arena si tappa le orecchie mentre Sheenan entra trionfante, a lui il rumore non dà fastidio, con lui c’è Zombie Sean X tenuto a guinzaglio. Il vecchio e caro Emo Sean X ormai è diventato freddo e insensibile, uno zombie al servizio del suo maestro. Il Tribal Warrior sale sul quadrato e tutte le suonatrici di vuvuzela si allontanano, sapendo quando lui sia pericoloso. Zombie Sean X si accanisce su una di esse e la stringe in una presa, lei scappa via lasciandosi indietro una scarpa.
Kratos e Sheenan ormai ci sono, manca l’ingresso del vero protagonista di questa rivalità, l’uomo attorno a cui giravano le loro attenzioni.


LE LUCI SI SPENGONO.
Il suono delle campane ci fa pregustare l’ingresso del secondo più grande rappresentante romano della WBFF Wrestling dopo Red Revolution Raven.
“THE ASSHOLE” PSYCHO ROMAN.
No, non arriva Roman, non sta entrando nessuno. Nell’oscurità la musica viene interrotta.


ENTER SANDMAN!!!
Questo è il vero tema di Roman, un vero fan avrebbe dovuto riconoscerlo immediatamente.
Il lottatore di Roma si presenta con la sua Kendo Stick personalizzata, la Slut.

Exit: light
Enter: night
Take my hand
We're off to never never land


I fans esplodono in un vero tributo per Roman. Dopo essere stato torturato psicologicamente e fisicamente da Kratos e Sheenan, dopo essersi illuso di avere una parte ‘umana’ in lui, ora è tornato il mostro di sempre, ma tutti lo conoscono e, seppure non ne approvino il metodo, lo rispettano.
Il lottatore vede la scarpa abbandonata a terra e comincia a colpirla brutalmente con la Slut prima di lasciarla all’esterno del ring e salire su di esso. Arriva faccia a faccia con Sheenan, poi fa lo stesso anche con Kratos, il quale non batte ciglia, rimanendo ad osservarlo con aria di sfida.

Taggart: “Che dire… dopo gli ingressi di Kratos e Sheenan non mi aspettavo nulla di folle, invece sono rimasto…”
Kokone: “Folgorato?”
Taggart: “Non so se è il momento adatto per dire quella parola.”
Kokone: “Balenato ad alto voltaggio?”
Taggart: “ALLORA LO FAI APPOSTA!”

Il dado è tratto, tutto è pronto.
L’arbitro del match è Eric Adams, in attesa di vedere quanto in là si spingeranno i tre lottatori. Se c’è qualcosa che avvicina i rivali fra loro è la passione per lo stile di lotta Hardcore.

DIN DIN DIN.
Il suono della campanella dà il via alla sfida.
A volte si dice ‘aspettiamoci il meglio dai lottatori’, ma in questo caso è più corretto dire ‘aspettiamoci il peggio’.
Shoulder Block da pogatore di Sheenan che cerca di travolgere Roman, ma lo scalfisce solo di un passo. L’italiano reagisce con una Chop, poi esegue una Side Hammerlock sul brasiliano. Il Greek Warrior osserva compiaciuto, sapendo che quello è un clima da guerra bellica al massimo stato di epicità.
Il Bald Basterd interviene, Chokehold su Roman, Chokehold su Sheenan. Il greco cerca di compiere lo sforzo della vita sollevando entrambi per una doppia Chokeslam, ma gli avversari trovano il modo di uscirne eseguendo un Double Vertical Suplex. Kratos viene scaraventato a terra.
È Roman a prendere l’iniziativa, applicando una Ankle Lock che di tecnico ha solo il nome, è più che altro un maciullamento alla caviglia di quelli che non lasciano alcuna via di fuga. Sheenan però non pare interessato ad osservare e solleva l’italiano alle spalle con un German Suplex.
Il Greek Warrior si libera e prova ad eseguire un Facebuster su Sheenan, ma lui lo solleva per una Lou Thesz Press.
A segno!
La Voodoo Doll applica la CEREBRO LOCK a Kratos, stringendo brutalmente il cranio del rivale. Il lottatore si tiene alle corde, ma non c’è via di fuga. Interviene Roman per riaprire i conti con il brasiliano.
SPINEBUSTER di Roman su Sheenan, poi ce n’è anche per il Bald Basterd. Sitting Rock Bottom.
A segno.
A segno.
A segno.
Roman is on fire!
Il lottatore è in posizione di Superkick, ma chi dei due avversari si alzerà per primo?
Sheenan pare rialzarsi ma appena vede la posizione del rivale si abbassa di nuovo mentre Kratos si accanisce sul Roman Gladiator.
CHAOTIC SOUL di John Kratos, una Crucifix Stand che poi va a travolgere l’avversario contro l’angolo.
Sbaaaaaaaaam.
Il rimbalzo permette a Kratos di concludere con le TERMOPILI.
DOUBLE HANDED CHOKESLAM.
PSYCHO ROMAN IMPATTA A TERRA E KRATOS VORREBBE SCHIENARLO.
… VORREBBE MA NON PUO’.
Sheenan ha già preso le misure.

THE SKULLSCRAPER.

MACACO KICK.

Incredibile manovra finale del Tribal Warrior su The Spartan, che impatta addirittura oltre la terza corda per via della brutalità dell’attacco.
Sheenan scende dal ring e afferra il suo Soul Stealer, il teschio rosso ruba-anime (da non confondere con Red Skull della Marvel, siamo in mitologie differenti). Il teschio viene usato per colpire Kratos alla nuca, il lottatore di Sparta rimane all’esterno del ring in condizioni tremende.
THAT WAS SICK!

Taggart: “Kratos pare fuori dai giochi, Sheenan l’ha veramente distrutto.”
Kokone: “Eh, me ne sono accorto, che aggressione!”

Non è un WBFF Rules match, quindi niente schienamento all’esterno, il Tribal Warrior si deve ‘accontentare’ di tornare da Roman, che pare pronto ad accoglierlo.
TIGER BOMB sul brasiliano!!!
Roman si scatena e sale all’angolo come raramente lo abbiamo visto fare in carriera. È talmente preso dall’euforia che si lascia cadere con un Legdrop controllato dalla terza corda, non un tuffo ma una discesa verso l’abisso sotto di lui.
E ARRIVA IL PRIMO SCHIENAMENTO DEL MATCH, ROMAN SU SHEENAN.

Oneeeeeeeeeeeeeee.
Twooooooooooooo.
JUST A COUNT OF TWO.

Il lottatore italiano batte il piede a terra. Una volta, due volte, tre volte.
Poi arriva il SUPERKICK su Sheenan, ma lui si abbassa, calcio da Capoeira, seguito dalla Gordo Especial a doppia rotazione (ndKokone: questa è la ragione per cui a Tekken resetto la partita se devo affrontare quel dannato lottatore e la sua Capoeira).
LIGHTNING SPIRAL.
La spirale del tuono colpisce Roman.
THUUUUUUUUUUUUUNDER.
Sheenan va a schienare Roman.
IS IT OVER?

1…………………………..



2……………………………….



Testo nascosto - clicca qui

È FINITA, la sfida si conclude qui! (Solo se siete troppo pigri per leggere lo spoiler).

Sheenan si dispera, poi decide di ricorrere a una vecchia tattica che l’ha reso estremamente popolare. Il lottatore afferra il TASER, lo stesso che ha usato contro Angel Obike Lowe!!!
L’espressione sadica del brasiliano appare ricca di crudeltà, Roman però non è Vance Cover, è un mostro furioso ma saggio, lo accoglie per contrattaccare.
SUPERKICK OUTTA NOWHERE!!!
Sheenan perde il controllo del taser e Roman sferra calci a ripetizione alla faccia dell’avversario. Un calcio al naso pare particolarmente brutale, potrebbe avergli rotto il setto nasale, non c’è alcuna pietà da parte del lottatore italiano.
Roman poi solleva l’avversario… solo perché vuole connettere con la SITTING ROCK BOTTOM.
Slaaaaaaaaaaaaaaaaam.
Arriva il nuovo schienamento.

ONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.

TWOOOOOOOOOOOOOOOOOO.

Just a count of two.
Ancora nulla da fare, Roman ha bisogno della sua manovra conclusiva per porre fine a questa devastante collisione.
PSYCHLYSM IN PREPARAZIONE, MA SI ERGE UN BORBOTTIO DAL PUBBLICO.
KRATOS SI È RIPRESO!
SPARTA KICK su Roman che lo fa finire all’angolo. Il Greek Warrior non perde tempo e lo solleva fino alla terza corda, così da poterlo caricare sulle spalle.
255 libbre sulle spalle, è uno sforzo sovraumano per connettere con la MUSCLEBUSTER.
LA TEMPLE OF DESTRUCTION DI KRATOS.
Con schienamento annesso!


1………………………..



2………………………….



KRATOS STA PER VINCERE.

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CLAMOROSO!
SIAMO DAVVERO SENZA PAROLE.

Il Greek Warrior non perde altro tempo, afferra Roman e cerca di sollevarlo sulle spalle, ma non ce la fa un’altra volta.
SPIN-OUT POWERBOMB del wrestler italiano.
A segno!
Kratos impatta a terra.
Roman va a schienarlo.


ONEEEEEEEEEEEEEEEEE.


TWOOOOOOOOOOOOOO.


THR… NOOOOOOOOOOO.
Ancora nulla da fare.
Il lottatore scende dal ring ed afferra la sua SLUT. La Kendo Stick non lo tradisce e diventa uno strumento di distruzione potente ai danni di Kratos, che collassa nuovamente.
DI NUOVO SCHIENAMENTO.
ROMAN STA PER VINCERE GRAZIE ALLA SLUT.


ONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.



TWOOOOOOOOOOOOOOOOOO.


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Il Tribal Warrior, sanguinante in volto e con il naso sospettosamente scuro, esegue la FROM JUNGLE.
Roman collassa nuovamente e la Voodoo Doll afferra il taser. MA LO USA SU KRATOS CHE SI STAVA RIALZANDO.
BZZZZZZZZZZZZZZ.
Il Greek Warrior impatta a terra e Sheenan lo scalcia fuori dal ring, LO GETTA FUORI COME UN SACCO DI SPAZZATURA.
Kratos è praticamente fuori dal match a tutti gli effetti, i paramedici intervengono per prestare soccorso al Bald Basterd mentre Sheenan e Roman si contendono la vittoria.

PUGNO DI ROMAN. OLEEEEEEEEE.
BACK HAND CHOP DI SHEENAN. BOOOOOOO.
BACK HAND CHOP DI SHEENAN. BOOOOOOO.
BACK HAND CHOP DI SHEENAN. BOOOOOOO.
PUGNO DI ROMAN. OLEEEEEEEEE.
TESTATA DI ROMAN. OLEEEEEEEE.
Arriva poi la Lou Thesz Press da parte del wrestler italiano.


A SEGNO.


A SEGNO.


A SEGNO.


Il lottatore si prepara a concludere il match come solo lui sa fare.
Intanto vediamo all’esterno che Kratos viene caricato su una barella mentre la sfida è ancora in corso. Le sue condizioni sembrano critiche, non pare in grado di continuare e l’arbitro Eric Adams fa il segno delle braccia incrociate.
INFORTUNIO PER KRATOS!
Roman va per il PSYCHLYSM.

LEGTRAP.
STUNNER.

Nulla da fare, Sheenan non si fa imprigionare nella manovra ed è lui ad attaccare con lo SKULLSCRAPER.
MACACO KICK AI DANNI DI ROMAN.


IT
IS
BLOODY
OVER!!!


Arriva lo schienamento per porre fine a questa sfida leggendaria.


1………………………………




2…………………………………



NO F’N WAY.
NO WAY.
REALLY… NO WAY!

ROMAN ESCE DALLA SKULLSCRAPER.
Sheenan non ci può credere, questa è la peggiore vendetta che l’italiano potesse preparare per lui. Il Tribal Warrior è incredulo, scuote le corde e si lamenta, distruggerebbe chiunque nell’arena se avesse il tempo per farlo.
La regia ci mostra i paramedici che portano via Kratos sulla barella, ormai a un passo dal backstage. MA SI ALZA UN BRACCIO!
Il Greek Warrior si dimena come può, non vuole accettare di uscire dalla contesa come un caduto in battaglia, si rialza con il sangue sulla fronte e l’espressione furiosa, poi scende dalla barella.
TERMOPILI SUL PRIMO PARAMEDICO.
TERMOPILI ANCHE SUL SECONDO.
POI ARRIVA LO SPARTA KICK SUL TERZO.
È UN MASSACRO TOTALE IN PERFETTO STILE WBFF MANIACS.

Fans: “THIS IS AWESOME!!!”
Taggart: “La gente si fa male e i fans vanno in visibilio, amo questa federazione.”
Kokone: “E io li odio sti caproni ignoranti che conoscono nemmeno dieci frasi nel loro vocabolario.”
Taggart: “El Kokone fa schifo è una di queste!”
Kokone: “Grrrrrrrrrrrr.”
(El Kokone vorrebbe strapparsi la maglietta dalla rabbia, ma era a petto nudo e quindi si è lacerato il torace. Purtroppo per lui, nessun paramedico ancora capace di rialzarsi!)

Sul ring, Sheenan ha il suo SOUL STEALER, Roman la sua SLUT.
È una battaglia finale armata.
UN COLPO DELLA SLUT FA VOLARE VIA IL SOUL STEALER.
Kratos sale sul ring, è il suo momento per attaccare, Sheenan viene sollevato sulle spalle.

POSIZIONE DI FEEL THE PAIN.

NOOOOOOOOOOOOOOOO.
ROMAN LO COLPISCE AL PETTO CON LA SLUT.
Il romano non può fare a meno di vendicarsi per tutti i soprusi che Kratos ha fatto ai suoi danni.
Un colpo per riscattare l’orgoglio, l’altro per vendicarsi dei suoi giochi mentali.
Magari un giorno saprà perdonare il comportamento di Kratos, ma ora vuole solo distruggerlo.
Il Greek Warrior, sapendo cosa lo attende, spalanca le braccia.

Kratos: “DO IT, ROMAN!”

L’italiano non si fa attendere e con la sua Slut colpisce alla testa il Greek Warrior, che vola nuovamente oltre alla terza corda. Con rabbia, il lottatore getta via la kendo stick, ma Sheenan è già pronto.


THE SKULLSCRAPER!!!!!!!!!!!!!


MACACO KICK.
Di nuovo la manovra brutale del Tribal Warrior.
Poi arriva lo schienamento.



1……………………………….




2…………………………………




3!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!





È finita! È la fine del match e di una faida decisamente longeva e massacrante.
Roman ha sconfitto Kratos un anno fa.
Sheenan ha sconfitto Kratos mesi fa.
E ora… Sheenan ha sconfitto sia Roman che Kratos.
È lui il trionfatore della sfida!

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Eric Adams solleva il braccio alla Voodoo Doll, il lottatore brasiliano esulta mentre “Rise of the Voodoo Ostinati” suona a pieno volume.
Un trionfo che conclude un anno incredibile per il lottatore che nel 2015 è diventato Desperation Iron Man Champion.
Roman e Kratos non danno responsi, non ci saranno gesti di rispetto reciproco, non stasera, forse… mai. Questo è stato un autentico massacro!

Taggart: “Non ci credo, è stato un match brutale, eclatante e colui che più ha acceso la sfida ne ha pagato le conseguenze. Kratos è stato massacrato, infortunato e distrutto in ogni modo possibile.”
Kokone: “E Sheenan, che non partiva da favorito, è stato l’uomo trionfante al termine della contesa.”
Taggart: “Non mi aspettavo QUESTO finale, tanta violenza ma non una conclusione. E anche stanotte si dorme domani, avrò gli incubi.”
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