La Gazzetta del Wrestling #2: 2012, la fine del mondo WBFF

Ho già detto altre volte e non lo nascondo che il mio quit poche settimane prima della chiusura della WBFF era dovuta alle divergenze sempre più insanabili tra le mie vedute e quella che invece era la direzione in cui stava andando la WBFF stessa: ciò che mettevo in dubbio non erano le singole scelte di booking quanto la qualità stessa del prodotto che secondo me stava peggiorando sensibilmente e che mi portava a vivere l'attività prima da booker e poi da handler come un peso che avevo sempre meno voglia di affrontare.

Penso comunque che la chiusura abbia fatto bene, che ripartire quasi da zero e con un organigramma più definito (non conosco i rapporti interni al booking team, ma penso di poter affermare che Davide come head booker riesca a dare maggiore ordine e precisione, evitando divagazione e deviazioni nocive, e soprattutto impostando la scelta del prodotto da offrire su standard qualitativi che a mio parere si stanno rivelando tutto sommato vincenti) abbia dato alla WBFF una marcia in più che secondo me sta emergendo lentamente.

Per la prossima rubrica vorrei che si parlasse di Roux. Alla domanda A posso già rispondere con un secco "no" e la dimostrazione sta in alcuni fallimenti che la R-Pro ha incontrato nel corso della sua ancora breve vita.