È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

Survivor of the Ring 2015

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2015 20:27
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Scheda Utente
Post: 18.952
Post: 3.070
Registrato il: 14/10/2006
Età: 36
Sesso: Maschile
Power Handler
Undisputed Champion
Drago / Denny Leone
Over the God
18/09/2015 20:25
 
Quota

1, 2, 3...

Gli amminoacidi ramificati non servono a una mazza. Te li spacciano per chissà per cosa e poi il recupero muscolare è sempre lo stesso. Nemmeno come effetto placebo funzionano. Forse per un rinsecchito che entra per la prima volta in palestra ma...

4, 5, 6...

ma uno che si spaccia per un demone che vive nell'oscurità come fa ad avere un fisico da palestrato? Hanno la panca piana anche all'inferno? Oppure li fanno con lo stampino? Per me quello lì quando si toglie le maschere e il costume si mette un completo Nike e va in una di quelle palestra col nome banale, tipo Gym Center o che ne so...Lunedì: petto e schiena, martedì: riposo, mercoledì: gambe e spalle, giovedì: gnocchi?

7, 8, 9...

Ma adesso basta con quella roba, devo rimanere concentrato. Sì, ma quando te la iniettano di nascosto quella roba allucinogena? Però, Kolme che sparisce mentre sono sopra di lui lo hanno visto tutti. Un'arena intera mi è testimone. Io avevo dalla mia il senso del tatto ma gli altri avevano la vista, una volta tornata la luce...

10, 11, 12...

Vorrei poter pensare che ho troppe distrazioni, ma ultimamente penso sia il contrario. Sono concentratissimo. Forse è quello che mi rende debole, lo stress. Ma ho appena ammesso a me stesso di essere debole? No, no. Mai stato più in forma né più concentrato. Stay Focused, come dicono loro. E io lo sono. Ma avrò messo almeno una bottiglia d'acqua nella borsa?

"Altre tre, forza!"
"Gnnnnnnnn...MA CHI CAZZO SEI?!?"

Bluebird con uno scatto solleva il bilanciere rischiando uno strappo muscolare, il grosso nativo americano che a sua insaputa lo stava assistendo trattiene il bilanciere senza alcuno sforzo, permettendo a Rainer Habermann di balzare via dalla panca piana, sudato per lo sforzo ginnico nonché spaventato e confuso per la brusca e inattesa interruzione della sua catena di pensieri.

"UN'ALTRA VOLTA! UN'ALTRA FOTTUTISSIMA VOLTA!!! Un'altra apparizione dal nulla! Un altro idiota vestito da cretino pronto a dare il ciak ad un episodio di Twin Peaks! Ascoltami bene: IO NON SO CHI DIAVOLO TU SIA! Non oso nemmeno lontanamente immaginare cosa diavolo accadrà adesso! Sappi che non mi interessa! Ormai ho visto tutto! Dimmi cosa farai adesso, Grande Capo! Le luci si spegneranno e compariranno i fuochi fatui???Chiamerai un esercito di locuste??? Sappi che non mi interessa! IO TI ROMPO IL CULO LO STESSO!"

L'ormai esasperato Rainer si mette in posa da combattimento scrutando il suo papabile avversario. Il grosso pellerossa non è invece per nulla scosso e lo dimostra riponendo il bilanciere al suo posto come fosse un cuscino di piume.
Rainer si rende conto che l'uomo di fronte a lui è davvero gargantuesco: lo supera di una spanna ed è largo quanto un armadio a più ante, ma dal volto inespressivo traspare bontà d'animo.

"Ti voglio solo parlare"
"Ah, allora prendi tutta la merda che ho detto prima per un 'buonasera', eh? Parlare... IO NON STO FACENDO TUTTO QUESTO CAZZO DI ESERCIZIO PER PARLARE!! VOGLIO LA TESTA DEL TUO ASSISTITO, VOGLIO..."
"Calma."
"Esatto. Voglio calma. Stavo spottando, sai? Hai, hai, hai interrotto il mio spot! Sai quanto ci ho messo a scrivere una merda che somigliasse vagamente al casino che ho in testa?"
"No, e francamente non mi interessa."
"No, certo che no!" Rainer comincia a gironzolare nervosamente. "Effetti vocali del cazzo, sessioni in studio per registrare la merda che ho scritto, ma sembra che tu e la tua crew non vogliate altro che rovinare tutto il mio fottuto lavoro!"
"In realtà io voglio soltanto che tu ti sieda."
Rainer sbuffa e si siede sullo stesso, scomodissimo divano contro il quale ha lottato durante il dialogo con Felix Owens.
"Come ti ho detto, vorrei parlare. O meglio, vorrei introdurre qualcuno che aveva voglia di parlarti."

Rainer spalanca gli occhi, ogni suo muscolo diviene di pietra.

"Mi offri una birra, oppure devo prenderla senza permesso?"

È Gaijin.
Lo Straniero.
Ha parlato. Ha finalmente parlato!
E vuole una birra.

“Tu...”
“Certo che parlo.”
“E...”
“Lunga storia. Ma credo che tu abbia domande più interessanti da farmi. No?”
“Come... hai intenzione di bere birra attraverso la... insomma. No, senti, la risposta che voglio è una sola, so-solo una: cosa mi stai facendo?”
“Nulla.”
Il volto di Bluebird comincia ad arrossire dalla rabbia.
“Non è vero. Ok? NON È VERO, vaffanculo!”
“Più che altro mi chiedo cos’è che tu stia facendo a me. Io in realtà non c’entro niente coi tuoi fantasmi personali, sei soltanto tu che hai bisogno di trasporli dentro un avversario, perché così puoi incanalare la tua rabbia. Sei molto bravo a capire gli altri, ma te stesso... ti conosci molto poco, e io posso dirlo!”
La voce di Gaijin assume un tono divertito.
“Figlio di puttana...” mormora Rainer, disperato. “Cosa sei venuto a parlarmi a fare? Non mi hai detto niente, continui solo a provocarmi! Io non... ci cado, fottuto bastardo, ricordi com’è che è andata sul ring? Prima che scomparissi, eri col culo sul tappeto! Cosa ti fa credere che non possa rifarlo, eh? Dici quello che vuoi, ma io non proietto in te nessun demone personale. Voglio soltanto zittire i pagliacci del cazzo come te, e ci sarei anche riuscito...”
“Ci saresti riuscito? È un discorso molto tosto il tuo, sarebbe perfino convincente se non tremassi come una foglia nel pronunciarlo. L’unica differenza tra me e te, Rosso, è che tu hai scelto meno saggiamente le persone a cui mentire.”
"Stai mentendo. Lo stai facendo anche ad alta voce adesso, questo non fa che rendere tutto più chiaro... tutto più fottutamente chiaro."
"Per me è tutto molto chiaro. Potrebbe essere altrimenti? Credo che tutto questo abbia un valore artistico, sai? L'ho trovata nella tua testa questa convinzione che l'arte è espressione, e credo che da questo punto di vista tu stia facendo grandi progressi, rispetto a quando facevi il pagliaccio dentro casa tua predicando che quello squallore fosse 'vita'. Ciò che dicono nel tuo mondo sul fatto che dall'esterno di una persona il quadro sia più chiaro, è tutto falso. È chiaro quello che una persona manifesta, e tu puoi ingannare tanta gente, tantissima, ma non me. Non puoi ingannare me."
"Perché mi stai..."
"FACENDO COSA?! Cosa? Non riesci a vedere nulla oltre la squallida dicotomia successo-sconfitta?"

Gaijin tira un pugno al muro.

"Ragazzo." Interviene l'indiano "È arrivato il momento."

Gaijin pone entrambe le mani alla base della maschera...
... comincia lentamente a sfilarla.
Rainer ingoia saliva.
La maschera cade sul pavimento.
Capelli rossi.

"No..."

Sotto la maschera c'è Rainer Habermann.

L'indiano si lascia andare ad una risata sguaiata.

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Viisi: Ormai siamo sempre nel pre-show, non vi sembra umiliante la cosa?
Crashindenton: A me, non piacnz per niente...
Kolme: Come osate dire questo? Insubordinazione! Insubordinazione!
Viisi: Shhhhhhhhhht, stai zitto! Non deve sentirci nessuno, compreso il sommo. Queste nostre considerazioni potrebbero non essere gradite.
Jumala: Quali considerazioni, mia cara Viisi?
Viisi: Oh...maestro, non l'avevo sentita arrivare. Nulla di importante, nulla di importante.
Jumala: Lascia giudicare a me, esprimi le tue preoccupazioni.
Viisi: Ecco...beh...i risultati non arrivano, l'Awakening non è in un momento di splendore, e la situazione non sembra volgere al meglio.
Jumala: Ti manca la fiducia in me?
Viisi: No, certo che no, maestro!
Jumala: E a te, Crashindenton, manca la fiducia in me?
Crashindenton: Io credo ciecamente in lei, maestro!
Jumala: E tu, Kolme, tu credi in me?
Kolme: Io...io...beh, ecco...io...non lo so! Non so più a cosa credere!
Jumala: Il tarlo del dubbio si è insinuato nel tuo cervello?
Kolme: Non posso nasconderlo, maestro. Io DUBITO.
Viisi: Silenzio, stolto! Come osi rivolgerti così al maestro?
Jumala: E' tutto a posto, Viisi. E' tutto a posto.

Jumala si allontana mentre sul volto di Kolme fa capolino un sorriso sornione. Viisi e Crashindenton osservano con stupore la scena mentre le immagini sfumano.

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Press the recorder.
Button pressed -> PLAY.
Bzzzzzzzzzzzzzzzzz.

Mi chiamo Black Violence e, come potete immaginare, questo non è il mio vero nome. Non ha particolarmente importanza, sono un servo del Pastore e messaggero del Caos.

Più volte viene messa in dubbio la mia fede.
Jacob L., che ha voluto rimanere anonimo, mi ha chiesto questa domanda.

Ma se il primo uomo era Adamo e la prima donna era Eva, che hanno avuto due figli, Abele (RIP) e Caino, allora tutto il resto dell'umanità com'è nata, dalla stessa famiglia?

Una provocazione irritante, eppure che esige una risposta.
Ho scelto di rispondergli con uno schema.

Adamo = padre
Eva = madre
Abele = morto prima di procreare
Caino = villico individuo

Adamo ed Eva ebbero altri figli, ma c'era sempre lo stesso problema. "Come diventiamo nonno e nonna?"
La donna chiese aiuto al serpente, l'uomo al Creatore. Ma la guerra era in corso.
Allora ecco che arrivò una scimmia che passava di lì per caso.

"Ciao, Eva, io sono stato creato il giorno prima di te."
"Vedo che hai la coda..."
"Sì, ho la coda!"
"Ho avuto un'idea. Quante scimmie siete?"
"Parecchie!"
"S'ha da lavorarci sopra!"

Tutto coincide! I primi uomini divennero nuovamente ibridi alle scimmie. Così Darwin e la Creazione vanno avanti mano nella mano.
Semplice risposta a tutto. E l'umanità ha quasi raggiunto i sette miliardi di persone che vivono nello stesso momento, non è fantastico?

La Chaotic Existence ha la risposta ad ogni dilemma. E stasera, Malcolm, vincerà il Survivor of the Ring 2015.
Facile come essere progenitori dell'umanità!

Bzzzzzzzzzzz.
Button pressed -> STOP.


[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

WBFF WRESTLING PRESENTS...
Survivor of the Ring 2015
18/09/2015
Philadelphia (Pennsylvania)
[IMG]http://i61.tinypic.com/yyyv8.jpg[/IMG]


CARD UFFICIALE SURVIVOR OF THE RING

Round 1

* Q1 - 4way: Bluebird vs Gaijin vs Völkermord vs Paul DeSade [Forbidden Fruit match]
* Q2 - 3way: Desperation Iron Man Championship: "Time" Angel Obike Lowe (c) vs Jack Leone vs Denny Leone [TLC^2 match]
* Q3 - 4way: Felix Owens vs Wizard vs Michael McFarry vs Joseph Roux [Bed of Thumbthacks match]
* Q4 - 4way: Artemis vs Crystal Houghton vs David Barriage vs Skyblue [Car Graveyard match]
* Q5 - 4way: Claudio Cazador vs Jumala vs Malcolm Clark vs Sheenan [Panel of Glasses match]
* Q6 - 3way: Aaron Kirk vs James McFist vs Robert Dumas [Barbed Wire Steel Cage match]


Round 2 (semifinali)
3 sfide 1 vs 1, un solo qualificato.
Totale: da 6 lottatori a 3 finalisti.

* S1: Vincitore Q1 vs Vincitore Q2 [200 Light Tubes match]
* S2: Vincitore Q3 vs Vincitore Q4 [Inferno match]
* S3: Vincitore Q5 vs Vincitore Q6 [Japanese Death match]


Round 3 (finale)

S1 vs S2 vs S3 [Fans Bring The Weapons match]

Main Event: WBFF RULES MATCH for WBFF Undisputed Heavyweight Title: Drago (c) vs Garet Jax

Buio.

Nel cuore della notte. Ne avverto ogni singolo battito. Poi mi accorgo che è troppo buio per essere notte; che la notte, in realtà, indossa sempre lo stesso vestito nero, che si toglie quando incontra una luce. Bianco e nero non sono opposti, ma sono attratti l’uno dall’altra, incapaci di farne a meno.

Nessuna luce mi mostra un cammino da seguire. Una ragnatela di emozioni mi imprigiona, in attesa dell’affamato padrone di casa. Sono costretto a farmi strada da solo, a seguire il buio, ora e per sempre.

Il Survivor of the Ring. Devo tornare. Sta per iniziare. Inizieranno senza di me. Diventerà un triple threat, Barriage contro Crystal contro Artemis. La mia maschera. Dove diavolo è finita la mia maschera. Chi me l’ha tolta. Cosa…

L’erba contro il gomito. Il profumo della terra mi sale sulle narici, il suono dell’acqua mi rimbalza nelle orecchie. Fango tra i denti. Sono vicino a un lago, non c’è dubbio. Striscio come un verme. Se lo tagli in due l’altra metà ricresce, se togli la mia maschera l’altra mia metà si mostra per quel che è, un dannato storpio.

Chi mi ha fatto questo la pagherà. La pagherà cara.

Non posso perdere. Non questa volta. Mi alzo in piedi, mi incammino verso il lago. Sono forse nel Minnesota? Ho viaggiato così tanto? Sono di nuovo a casa? Mi reggo contro un albero, il muschio sulla mano, mi aggrappo all’ultimo residuo di speranza rimasto, l’acqua del lago, se c’è un lago ci dev’essere dell’acqua, se c’è acqua ci sono io, c’è il mio riflesso, e con lui la mia vita. Celeste, come il cielo.

Ma dove sono, io?

Sento dei passi, qualcuno dietro di me. Arriva. Mi vuole finire. Forse tutto finisce così. Ogni cosa. Così com’è iniziata.

Al buio.

Alla luce.

Incespicando per quest’improvviso bagliore che mi acceca, sguardo menomato che non riesce più a distinguere nulla. Non v’è distinzione nei confini delle cose che mi circondano, potrei essere in un bosco, su una montagna, in una città fantasma, nel deserto…

…sabbia in gola, prosciuga il mio respiro, entra nelle nari indifese togliendomi quell’olfatto su cui avrei dovuto fare affidamento per muovermi. Sono perso. Sono perso in un campo probabilmente infinito, quando il mio mondo si distingue quasi meccanicamente in settori - disorientato dalla troppa possibilità di orientamento.

Provando ad avanzare incoccio contro qualcosa, un rantolo indefinito, potrebbe essere una persona un animale uno scherzo della mia mente. Arranco. Fiato asciugato, completare il gioco di bilanciamento fra ossigeno e idrogeno sta divenendo impresa titanica. Sputo. Sputo. Sputo. Mi inginocchio.

Cosa mi sta accadendo? Chi è colpevole di tutto ciò? Sono io stesso, fautore di questa devastazione?

C’è solo sabbia, sassi, ghiaia, sofferenza sulle mie carni mentre mi muovo rovinosamente a quattro zampe - l’udito amplificato che non mi lascia intendere se attorno vi sono prede o predatori, mi confonde circa il mio ruolo. Divorare selvaggina in un ambiente che mi vuol vedere sopravvivere, contro ogni possibilità concessa dal mio carattere, divorare in fretta per poter saggiare il freddo metallo sotto i denti all’ultimo morso. O tutto quell’astratto sbranare mi sta lasciando con le ossa completamente in vista, lo shock ad alterare la mia percezione delle cose?

E’ tutto bianco davanti dietro sopra sotto intorno.

Devo lavarmi il volto, cancellare le privazioni impostemi dalla natura - ma quanto tocco l’acqua improvvisamente palesatasi sotto i palmi delle mie mani, ciò che avverto invece che salvezza è paura, uno smarrimento definitivo.

Luce.

Skyblue davanti a Felix Owens. Senza maschera.
Felix Owens davanti a Skyblue. Con la maschera.

Entrambi incapaci di vedere.

"Allora sei tu", esordisce Skyblue. "Sei sempre stato tu. Mi hai rubato la maschera e l'hai indossata, per cercare di conoscere il mio segreto e farlo tuo, prima del Survivor of the Ring. Forse è vero, Owens. Forse è vero che il destino muove i fili delle nostre esistenze, e che tu ed io, io e te, siamo destinato a trovarci uno di fronte all'altro, solo una distesa d'acqua a separarci. Sai cosa ho scoperto, Felix. da quando sono qui?"

Skyblue, senza maschera, si siede sul tronco di un albero. L'ombra delle foglie si staglia sul suo volto nudo.

"Che il volto che ho visto nell'acqua, quando ero bambino, era il volto più bello di tutti, perché era frutto della mia fantasia. I miei occhi non mi restituirono niente. Niente..."

Il vento accompagna le parole di Skyblue, pesanti come macigni.

"Ed è stato in WBFF che mi sono accorto che i sogni possono divenire realtà. Quando ho indossato quella maschera, che mi ha regalato un dono inimmaginabile. I colori, le persone, tutto è diventato più chiaro. Ma al contempo, ogni volta che sono su quel ring, viene meno la mia immaginazione."
"Un po' me ne pento, Felix. Aver venduto quello che sono, in cambio di un po' di gloria. Nascondere alle persone che, sotto la maschera, non si cela altro che nero, nero, nero."

Ora dimmi...

Skyblue si avvicina all'acqua, vi si specchia.

"Tu sotto la mia maschera, che cosa vedi? Vedi il nulla? Ne osservi la grandezza, la magnificenza? Quella maschera va bene solo per me. Avresti dovuto saperlo, prima di rubarmela."

Owens si avvicina all'acqua, ma non vi si specchia.
Guarda il riflesso di Skyblue, e risponde ad esso.

"Lo sapevo, ed è per questo che l'ho rubata. Volevo introdurmi in un ambiente che non potevo in alcun modo controllare. Allucinazione, un senso di impotenza, un senso di cecità, di appannamento dei sensi. Consapevole di essere menomato, avanzavo con ferocia per arrivare alla fonte di tutto questa dispersione sensoriale. Ero perduto, da solo."

Il Master of Chambers si china e poggia la mano sul riflesso di Skyblue nell'acqua - ancor prima che chiunque altro possa assaporarne il tratto.
Con la medesima mano, gocciolante di quell'acqua che per un istante era stata vetro, restituisce la maschera al suo dirimpettaio.

"Sotto la tua maschera si cela bianco, bianco, bianco."

Owens si volta di spalle mentre Skyblue si riappropria dei suoi sensi, reindossando il suo prezioso cimelio.

"Io sono un arcobaleno. Come tale, sarà l'acqua a generarmi e potrai vedere tu stesso la gamma di colori di cui dispongo. Semplicemente, non sono ancora pronto per comprendere qualcosa che trascende dalla cromatura multipla: sono tante stanze, eppure ancora incapace di comprenderne una singolarmente."

Felix Owens accenna ad allontanarsi, mentre lo specchio d'acqua si adegua alla rinnovata calma - restituendo il riflesso di Skyblue con la maschera indosso, e del Master che rivolge le spalle ad un mondo nel quale si è addentrato, ma che ancora non ha assimilato.

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Kokone: Survivor of the Ring! Finalmente!
Taggart: Un torneo fantastico per una federazione fantastica con un Main Event fantastico in una cornice di pubblico fantastica...
Kokone: Ed una varietà di vocaboli fantastica!

Risuona Can't Hold Us dei Pentatonix, e il WBFF Undisputed Heavyweight Champion Drago apre lo show con il suo classico balletto. Cintura alla vita, il fighter di Liberec scambia il cinque con diversi fan presenti tra le prime file, prima di salire sul quadrato armato di microfono.

"La scorsa settimana, sono stato ad un passo da perdere tutto questo..."

CROWD: "You're the champion! You're the champion!"

"Lo sono, lo sono...ma, in tutta franchezza, merito ancora di essere considerato campione? Vedete..."

GET LUCKY interrompe le parole del campione, Garet Jax accolto da un mix di fischi ed applausi fa il suo ingresso sullo stage! Il Luckyman prende la parola nonostante non si avvicini a Drago, rimanendo in prossimità del backstage.

-Allora Drago, come ci si sente nei panni di uno strano scherzo del destino? Tu pensa, a casa tua perdesti un titolo, a casa mia riuscisti a mantenere il tuo, giocando nel mio campo: la fortuna. Eppure, se fossi qui solamente per piagnucolare su quanto accaduto la settimana scorsa, in quel di Las Vegas, non farei che il tuo gioco, non farei che il gioco di tutti quelli che mi credono e che mi vogliono come il cattivo. Oh no, non sono qui per questo. E' palese, scontato, lapalissiano, sotto gli occhi di tutti, come il match fosse stato segnato la scorsa settimana. Ed è altrettanto evidente come non sia stato tanto o solo il fato a togliermi quanto era già mio di diritto, quanto scelte errate della dirigenza. D'altronde, il marchio Jax è un marchio che già di suo lascia parlare a sufficienza per gonfiare i ratings, perché non dargli un incentivo? Perché non mettere un po' di pepe ad una sfida titolata che altrimenti non avrebbe interessato nessuno, in quanto c'è il SOTR a garantire la minima visibilità sindacale al PPV?
E' meglio mantenere Garet Jax come sfidante e rimandare tale conquista di una settimana, piuttosto che permettergli di arrivare al vertice già prima di Survivor of the Ring e difendere il suo trofeo contro un avversario esausto e provato da tre sfide precedenti. Si tratta di business, un meccanismo infallibile, ben rodato e ben oliato. Le scommesse scontate non hanno interesse per nessuno, allibratori esclusi, ma sai com'è, scommettere su un cavallo vincente, come me, contro un avversario sotto le sue potenzialità, è voler vincere facile. Voler scommettere su di me contro un avversario in forma, ma sotto le MIE potenzialità, è comunque una scommessa di una semplicità disarmante, tuttavia abbiamo già visto come la fortuna possa volgere le carte alla controparte debole nella partita. Drago, pensi di ripetere il miracolo di settimana scorsa, o finalmente ti senti pronto a dire addio a quella cintura?

Drago, dopo aver ascoltato le critiche del Luckyman alla federazione, decide di prendere la parola.

"Non posso che confermare le parole dette da Garet Jax. La fortuna, per una volta, ha voltato le spalle al Luckyman ed ha sorriso al fighter di Liberec, è innegabile. Non saremmo qui a discutere di tutto questo se le cose fossero andate come dovevano andare. Purtroppo, o per fortuna, questi elementi incontrollabili sono da mettere in conto. Il destino, sette giorni fa, ha giocato a mio favore."

Garet Jax rimane sorpreso dalle concilianti parole del fighter, il quale con molta flemma scende dal ring tra il silenzio generale della folla che non percepisce in Petr la classica baldanza che lo contraddistingue in situazioni importanti come questa. Il campione passa accanto a Jax e rivolge allo sfidante le ultime parole in vista della loro imminente sfida.

"Questa sera hai l'opportunità di dimostrare a tutti quanti quanto siano reali le parole da te pronunciate e da me incoraggiate. Hai la possibilità di sconfiggermi e di laurearti WBFF Undisputed Heavyweight Champion. Hai la possibilità di porre fine al regno del campione costruito, impostato, finto. Hai la possibilità di dimostrare a tutti che fenomeno è Garet Jax sul quadrato, a discapito di risultati non sempre all'altezza. Stasera è il momento giusto, ma ci tengo a dire una cosa, una cosa che deve essere ben chiara a te ed a tutti coloro che ci stanno ascoltando: io non ti regalerò nulla! Ciò che la fortuna mi ha permesso di conservare e custodire gelosamente per altri sette giorni, voglio protrarlo oltre, ed ancora oltre, ed ancora oltre! Se riuscirai a sottomettermi o a schienarmi, ammetterò senza rimorsi che il vero campione sei tu. Non ho nulla da aggiungere, se non una piccola ma significativa richiesta nei tuoi confronti: zero interferenze, zero scorrettezze. Un match tra due uomini agli antipodi che vogliono primeggiare l'uno sull'altro. Non sei tenuto a rispondermi, spero semplicemente che tu possa acconsentire a tutto questo."

Drago osserva negli occhi Garet Jax ed il Luckyman osserva con fierezza il campione mentre risuona nuovamente Can't Hold Us e le immagini lentamente sfumano, mandando in onda la pubblicità.

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Backstage dell'arena di Philadelphia. Seduto su una panchina, con un asciugamano sulla testa e visibilmente sudato per aver appena terminato il riscaldamento pre-match, c'è Paul DeSade mentre di fronte a lui, in piedi, c'è suo padre Morgan.

MDS: "Conosci bene l'importanza del prossimo match... Tutte le energie che hai profuso nelle ultime settimane dentro e fuori dal ring hanno avuto come unico fine la partecipazione a questo torneo."

PDS: "Non solo la partecipazione, padre... La vittoria."

Morgan non sembra approvare le parole del figlio.

MDS: "Sai bene che non devi eccedere con l'ambizione..."

Paul, allo stesso modo, non reagisce bene alle parole del padre.

PDS: "E dovrei dunque partire sconfitto in partenza? E' questo che mi state dicendo?"

Morgan cerca di riportare la calma.

MDS: "Ciò che voglio dirti è che conosci bene gli esiti che comporta un'eccessiva avventatezza... Non l'hai visto solo su chi lottava vicino a te ma anche su te stesso. E' estremamente importante che tu lotti con giudizio e soprattutto mantenendo sempre stabile il controllo della tua mente sul tuo corpo."

Paul si alza e raggiunge suo padre guardandolo fisso negli occhi.

PDS: "Questi discorsi li conosco a menadito... E posso rassicurarvi che in nessun momento questa sera mi vedrete abbandonarmi all'ira o alla superbia! La mia carriera dipende anche da questo, la mia carriera passa attraverso tre match che se, qualoria riuscissi a vincerlo, mi garantirebbero gloria e onore per lungo, lunghissimo tempo!"

PDS: "Conosco i miei avversari, conosco tanto l'incredibile imprevedibilità di Bluebird e Gaijin quanto il violento pragmatismo di Völkermord. Conosco la voglia di riscatto di Bluebird e conosco l'imperscrutabilità delle azioni di Gaijin. Conosco le tre maschere di quest'ultimo, conosco gli individui poco ortodossi che lo seguono e che lo aiutano. Conosco Lena Habermann, conosco il suo essere quel quid in più, quell'elemento determinante per i risultati di suoi fratello. Conosco i disturbi di Rainer, conosco le sue frustrazioni perché le ho provate anche io, conosco le sue paure perché le ho avute anche io. Conosco la determinazione di Völkermord, conosco il suo essere implacabile, conosco il suo essere inarrestabile."

Morgan annuisce mentre Paul continua il suo discorso.

PDS: "Ma quello che voglio sapere ora, padre, è se loro conoscono me. Gaijin conosce l'imperscrutabilità delle mie azioni? Conosce i destini che il Dolore riserva a ciascuno di noi? E Völkermord è a conoscenza della mia implacabilità? Sa che la mia determinazione è di gran lunga superiore alla sua? E infine Bluebird è pronto a conoscere un nuovo significato della parola "paura"? E' pronto a mettere da parte ogni sua paranoia e a iniziare a sudare freddo ogni mattina della sua misera vita al solo ricordo dell'incontro con me?"

PDS: "Questo è ciò che voglio sapere, padre... Io sono pronto per ognuno di loro. Ma loro sono pronti ad affrontare Paul DeSade?"

Non ci è dato sapere cosa risponde Morgan DeSade a questa domanda, piuttosto retorica in verità, da parte di suo figlio, perché le immagini vanno in dissolvenza proprio in questo istante.

CAMERA FADES

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Un uomo giapponese indossante un costume nero cammina lungo un corridoio, a illuminargli il cammino torce appese. Arrivato di fronte a un enorme portone dalle arcane incisioni protende le braccia e spingendo si apre un varco.
“Era solito trovarsi qui”
Ma nella stanza non c’è nessuno.
Eccetto una maschera, poggiata su un cuscino in mezzo a due candele. Ritrae un volto feroce. L’uomo la afferra.
“Se non ti fai trovare, sarà qualcun altro a mostrarsi in tua rappresentanza. L’Ombra deve continuare a vagare, fino al tuo ritorno e oltre”

BUIO

Uno sciamano pellerossa cammina reggendo un vassoio con una tazza fumante, attraversa l’ingresso di una tenda con un sorriso sardonico sulle labbra.
“Largo, largo! Arriva il portentoso medicamento approvato dal Grande Spirito in persona!”
Ma nella tenda non c’è nessuno.
Eccetto una maschera, poggiata su un cuscino in mezzo a due candele. Ritrae un volto addolorato. L’uomo la guarda.
“Ma è questo il modo di comportarsi?”

BUIO

Un nano proveniente da una dimensione ignota cammina lungo il deserto, saltellando allegro con le mani in tasca fino a giungere presso una duna.
“Nel regno delle tenebre, una luce può folgorare gli occhi”
Di fronte a lui c’è un uomo.
Completamente nudo, le sue gambe sono immerse nel laghetto di una inusuale oasi. Non lo si vede in volto in quando volge la schiena al nano. Una schiena con cicatrici procurate di recente, che regge una nuca composta da lunghi capelli color del grano.
“Noi non apparteniamo a questo mondo. Esso appartiene a te”
Una tempesta improvvisa sul deserto, ma senza pioggia. Solo nuvole, nubi nefaste che rendono il cielo buio come la notte.
L’uomo nudo sprofonda nell’acqua.
A riemergere è solo una maschera dal ghigno beffardo come la malasorte.

LUCE

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Il titantron si accende.

Mercoledì 16 settembre 2015, ore 20:24. Una terrazza dà su una distesa infinita di mare nero, appena appena illuminato dal riflesso della Luna. Un uomo di mezza età dalla folta capigliatura canuta abbinata ad una barba lunga e molto curata, vestito di un elegantissimo completo nero gessato grigio, fuma un enorme sigaro, di quelli che costano un occhio della testa. Forse entrambi gli occhi, ma non ci è dato saperlo, dal momento che indossa due occhiali da sole nero pece.

“Delicatissimo.” Dice l’uomo con aria sognante, assaporando il sigaro.
“Non per farmi i cazzi suoi, sir, ma perché indossa occhiali da sole di notte?” è la voce di Rainer Habermann.
“Occhiali, ragazzo, occhiali che coprono gli occhi.”
“Oh mio Dio, lei è molto affascinante! Un momento, cosa?”
“Sai perché alla gente piacciono gli angeli?”
“Ma che domanda è? Che c’entra?”
“È la domanda che ti sto ponendo adesso. Prova a rispondere.”
“Io non... c’entra qualcosa con la morte? O con Victoria’s Secret?”
“Vedi, in loro la salita si fonde e si confonde con la discesa. Dunque le pulsioni di vita e di morte sono entrambe accontentate.”
“Sembra convincente, merda. Ma se fosse vero, allora cosa sarebbe la morte?”
“Prospettiva.”
“E... perché me lo stai dicendo?”
“Ah, non sei stufo di sentirti dare sempre la stessa risposta?”
“Aspetta un momento! Tu sei lo psicologo che era nel promo di Time! Cosa... perché sei qui a ripetermi le stesse cose?”
“Evindentemente non le hai comprese.”
“Eccola, sempre la stessa risposta. Perché non darmi una mano? Dov’è che sbaglio?”
“Sai? È tanto tempo che non fumo buona erba. Ne hai da qualche parte?”
“Oh, basta con i joint nei promo, rischio di fare la fine di...”
“Di Garet Jax? Ahahah, beh, ragazzo, non credo che ti dispiacerebbe. Ma forse questo è uno dei tuoi errori: essere uguale a come sei sembra essere la tua massima aspirazione.”
“Se non credessi di essere nel giusto cambierei semplicemente. Non sei brillante quanto ti atteggi.”
“Entrambe le frasi sono solo falsità, mister Habermann. Oltretutto mi rattrista che lei dica questa frase proprio a me.”
“E perché?”
“Non hai compreso che in questo mondo che ti circonda, noi tutti siamo estensioni del tuo stesso ego?”
“Sembra che non stia capendo niente, qui. Sai che c’è? Io non sono male come mi dipingete! Insomma, se c’è un motivo per cui i tedeschi accendono la TV e guardano tutti ‘sti filosofi del cazzo blaterare le loro strane manie di grandezza sono IO, io ho aperto le porte dell’Europa a...”
“Non dire castronerie, ragazzo.”
“Ma vaffanculo!”
“E perché te la prendi con me, un povero vecchio, probabilmente albino? Ti comporti come una... ragazzina.”
“Come cazzo fai ad essere così calmo? Ti ho appena mandato a quel paese, reagisci, cazzo!”
“Hai creduto che le tue parole fossero sufficienti per scatenare in me una reazione scomposta? Il fatto che tu stia disperatamente cercando di provocare in me una reazione dovrebbe farti riflettere. Sento... sento che ti stai avvicinando all’uscita di questo labirinto, mister Habermann, passo dopo passo.”
“Hai ragione, dovrei soltanto sedermi e riflettere, io... lo faccio troppo poco spesso, è che rimanere fermo mi inquieta. Sai che c’è? Dimentica tutto... scusami, è che prima di qualsivoglia chiacchierata pretendo di bere il mio caffè. Sono nervoso senza.”
“Pensavo che solo Lena fosse...”
“Anch’io! Cazzo... io non... credo che tutto questo abbia senso. È una delle chiacchierate più assurde della mia vita... non ha senso!”
“No?”

L’uomo si toglie gli occhiali, mostrando alla telecamera due occhi di uno splendido e profondo blu.

“Quegli occhi... merda, sembrano quelli di Lena...”
“Siamo tutti la stessa cosa, e tu ci dividi in tanti piccoli pezzi, nonostante sia proprio tu quello che sostiene di essere così familiare con l’uccellino blu di tutti. Ecco, dunque, qual è il tuo errore. Ora va’, e cerca tua madre.”

Stacco.

Rainer siede sul ripiano in marmo accanto al lavandino del proprio modesto appartamento. È a torso nudo, e ciò rende apprezzabili gli incredibili progressi che il suo fisico ha fatto dal momento del debutto. Accanto a lui, ad accarezzare il suo bicipite sinistro, Nora Dietrich, che con un movimento del capo discosta dalla fronte ciocche della sua fluente chioma rossa.

“Hai fatto esercizio, nevvero?”
Rainer finge maldestramente disinteresse. “Un po’.” Risponde, con voce acuta.
“Si vede... guarda quelle braccia!”
“Ti piacciono i... muscoli?”
Nora sorride e si lecca le labbra, Rainer ingoia saliva.
“Ok, se... sembri grande, voglio dire, quando ti ho vista io non avrei mai pensato che... ma insomma, sei una ragazzina!”
“Mmh, e allora perché non mi cresci tu?”
“Woah, woah! Cosa?! Si... sta diventando un po’ strano, eh?”

Nora, sbuffa e schiaffeggia il braccio che prima accarezzava, poi si mette a sedere accanto a Rainer.

“Perché, perché non...”
“Non capisco? Perché ogni persona che incontro continua a dirmi che non capisco? Porca puttana, andateci voi contro lo Straniero se siete così furbi, cazzo!”
“Tu sei l’unico che può fare qualcosa per fermarlo. Facendolo mi faresti un gran favore.”
“Perché?”
“Perché finalmente crescerei. E magari potremmo finalmente...”
“NO, ehi. Cos’è ‘sta storia? Se cresci tu cresco anche io, non ha senso ‘sta cosa che hai detto!”
“Hai una strana concezione del tempo, redhead.”
“Stavo per dirti la stessa cosa.”
“Sarebbe logico.”
“Sarà, ma io non ci vedo niente di così fottutamente logico. Che cazzo vuol dire che se faccio a strisce il Tizio tu cresci?”
“Per ora sembro adulta, ma lo sembro soltanto. Sono come dice Kevin, una ‘jailbait’. Batti Gaijin e questa disparità tra realtà e apparenze scomparirà, lo capisci?”
“Non capisco ancora cos’è che c’entri tu con il Tizio, Nora.”
“Io non sono Nora.”
Rainer abbozza un sorriso. “Certo che no...”
“No, idiota. Io sono Halina.”
Rainer è impietrito.
“Scommetto che adesso ha più senso, per te.”
“Cioè, ti ho... trovata?”

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Taggart: "E ora linea al Backstage .."

El Kokone: "Uhm .. interessante .."

Taggart: "No, fermati, non è quello che pensi perché primo, non avverrà mai, secondo siamo all'interno di un camerino!"

El Kokone: "Bene, bene, ancora più interessante .."

Taggart: "Ma non in quel senso .. va beh .. regia, prenditi sta maledetta linea."

La linea stacca e ci porta nel Backstage, come già detto da John Taggart siamo più precisamente all'interno di un camerino, ma non un camerino qualunque, siamo all'interno del camerino di Joseph Roux.
La Rockstar Francese è seduta su una sedia, è piegato in avanti perché si sta allacciando gli anfibi.
Finito di allacciarsi le scarpe si sistema anche i pantaloni neri in Jeans per poi alzare pian piano la testa, sistemarsi la camicia e guardare fisso la telecamera, anzi no, alla destra della telecamera.

Roux: "Scusami, mi stavo preparando in vista dell'incontro."

Ancora una volta il Frontman dei Chain Reaction parla con qualcuno, che sia diventato strabico? Si sta rivolgendo alla telecamera ma guarda da un'altra parte?

Monsieur X: "Figurati."

Ah no, è il solito. E' quel personaggio misterioso che sta accompagnando DarkPussy da un mese a questa parte.
La sua identità non è ancora stata svelata e sembra che non sia oggi il giorno adatto.

Roux: "Questa è una serata importante per la WBFF e anche per me. C'è il Survivor of the Ring e per l'occasione non ho potuto fare a meno di chiamarti per scambiare due paroline, per stare più tranquillo insomma, grazie per essere qui, come sempre."

Monsieur X: "Non ti preoccupare, l'ho detto sin dall'inizio, se è possibile vorrei seguire la tua crescita all'interno di questa federazione e sono disposto a farlo in qualsiasi momento."

Roux: "Ti ringrazio, sei davvero un'atleta speciale. Comunque non voglio farti perdere altro tempo, come avrai potuto vedere settimana scorsa mi sono battuto con Owens in un Iron-Man Match di ben 20 minuti e devo dire che non ho sfigurato affatto, anzi, ho ricevuto la stima da parte del pubblico e soprattutto da parte di Felix Owens stesso ma .. ma stasera, se avrai letto la Card, sono di nuovo contro di lui e contro l'Owner McFarry e Wizard. Ora, cosa devo fare? Settimana scorsa pensavo che la Dea Bendata fosse dalla mia parte ed invece mi sbagliavo, contro Owens ho perso e questa sera rischio di fare la stessa fine, come posso evitare tutto ciò? Io, lasciando da parte gli ultimi trascorsi con Monsieur DeSade, questa sera ho intenzione di vincere perché voglio essere un'atleta credibile anche in singolo .. è possibile che tutto questo avvenga Monsieur? E' possibile che io questa sera riesca a vincere? Spiegami, illuminami .."

Lyon d'Or è si carico per il suo incontro, ma ha dei dubbi e spera che il personaggio misterioso possa dargli l'aiuto o i consigli necessari per fare un buon incontro in vista del Fatal 4 Way di questa sera ..

“Con tutta l’onestà del mondo, Joseph…non sono convinto che tu riesca a trionfare nel Survivor of the Ring Tournament. Credo che le tue indubbie capacità e la tua voglia di migliorare non siano ancora sufficienti ad emergere in un mare di squali quale è la WBFF. Gente come Felix Owens, Robert Dumas, Aaron Kirk…gente che ha scritto pagine indelebili di storia della WBFF sono ostacoli difficili da superare se presi singolarmente, pressoché impossibili se incontrati tutti in una sola volta. Il sorteggio non è stato affatto benevolo, e credo che questa sia per te un’occasione più unica che rara per maturare esperienza.”

Roux indietreggia stupito dalle parole di Monsieur X. La rockstar si aspettava sicuramente un discorso d’incoraggiamento differente.

“Se riuscirai a vincere il torneo, sarai al settimo cielo e ti sentirai arrivato prima del lecito, rischiando di bruciare una carriera che sta decollando con i giusti tempi e metodi. Una sconfitta di Dumas, di Aaron Kirk, di Jack Leone…minerebbe la loro credibilità? No, perché sono leggende di questo sport che non vivono di semplici risultati, la loro fama va oltre la singola vittoria o sconfitta. Una tua sconfitta oggi significherebbe minore credibilità nel breve termine? Può darsi, dipende da diversi fattori, se sarai tu ad essere schienato oppure no, se riuscirai ad avanzare di un turno oppure no. Tuttavia, non sarebbe un sogno poter pensare di perdere un incontro in qualunque maniera senza perdere al tempo stesso credibilità? Non sarebbe un sogno diventare una leggenda di questo sport? Meglio tutto subito o esperienza esperienza esperienza e divenire parte della storia? Vai e fai quello che sai e che puoi fare. Senza crucciarti. Comunque vada, per te questo è solo l’inizio.”

Joseph Roux annuisce e ringrazia Monsieur X mentre le immagini sfumano.

Taggart: Hai capito chi è Monsieur X?
Kokone: Ho una qualche idea in merito…

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Situazione ormai consolidata.
Un uomo in una stanza.
Da solo, avvolto da una luce pallida e instabile.
Unica variazione.
E’ sdraiato a terra.
Faccia sul pavimento, fronte poggiata sulle mani che sono l’unica separazione fra la pelle del suo visto e il freddo pavimento.

Non parla.
Questa è la variazione più insolita.
Felix Owens resta immobile per un paio di decine di secondi, fino a quando la luce si sbilancia su una tonalità azzurra.
Una voce si solleva da terra, al contrario del corpo.

“Azzurro come lo sono i sogni, con quell’aura eterea ed irraggiungibile che altro non fa se non creare illusioni.
Dalle quali inevitabilmente sorgono aspettative.
Che altrettanto inevitabilmente sfociano in delusioni.
Non abbiamo più bisogno di sognare, dobbiamo limitarci a concretizzare.
Re per una notte, Re per tutte le lotte.”

Ruotando leggermente, il Master of Chambers si trova ora poggiato sul fianco destro.
La luce sfuma dal blu al verde.

“Verde come la speranza.
Speranza in che cosa? In noi stessi? Nel destino? Ma il destino dobbiamo scriverlo con le nostre mani, è della stessa perniciosa materia di cui sono fatti i sogni - non date ascolto a Shakespeare. Sogni e speranze viaggiano a braccetto, hanno lo stesso ingrato compito di illudere i meno audaci, di sostenere i più vili. Così come non sogno, non spero.
Eseguo.
Verde come il prato su cui camminerò, tenendo alta sopra la testa una placca dorata.
Re, o nostro Re!
Sei Sopravvissuto!”

Owens torna faccia a terra.
Ogni sua rotazione corporea viene accompagnata dalla variazione luminosa.
Ora si è creato un alone giallo.

“La colorazione che più spesso viene abbinata alla luce. Nessuno comprende che il nostro cammino riusciamo a visualizzarlo meglio al buio.
Strappatemi gli occhi, mi orienterò con l’istinto.
Tagliatemi le orecchie, mi muoverò seguendo la ferocia.
Falciatemi la lingua, vi salverete dal mio veleno ma non dalla mia furia.
Lotta per noi, nostro Re!”

Lato sinistro. Il braccio che ora dà verso l’alto, mostra piccoli intarsi artisticamente dettati dal pulviscolo e dai minuscoli detriti del pavimento.
Luce che vira sul rosso.
Scatenando un doppio movimento, ora Felix Owens guarda verso l’alto con un’espressione folle eppur statica.

“Carminio scarlatto amaranto granata vermiglio magenta cardinale.
Guardate quante tonalità si congregano sotto il medesimo colore, nessuna di esse capace di celare la furia che ristagna nel rosso.
Rosso come il sangue che sgorga dalle nostre ferite, una volta che siamo Sopravvissuti.
Rosso come le nostre lacrime sanguigne, una volta che siamo Sopravvissuti.
Sopravvivere è sconfitta.
Sopravvivere è vittoria.
Sopravvivere è morire.
Piango sangue mentre dalle mie vene sgorgano lacrime, complotto del mio stesso corpo atto a farmi degenerare.
Non vedete muovere alcun muscolo su questa faccia.
Questa faccia insensibile che nasconde l’inenarrabile.”

Sdraiato a terra, la schiena a toccare alla perfezione il pavimento sottostante, il Master of Chambers allunga le mani sul suo volto.
E tira con forza, strappando la maschera che aveva indosso.
Gettata verso l’alto, verso la luce, la maschera rivela i tratti somatici di Felix Owens, ma non la sua espressività.
Mentre sta per toccare la fonte luminosa, attraverso il foro degli occhi si intravede il volto segnato dalle emozioni del Master of Chambers.
Due segni rossi che partono al lato degli occhi intaccano le sue guance, disperdendosi ai lati del volto.
Luce spenta.
Dal buio, una voce spezza l’intensità quasi mortale del momento.

“Squillino le trombe per il Re, per il Sopravvissuto, per il Re Sopravvissuto, per il Sopravvissuto fra i Re, per il Re fra i Sopravvissuti!
Guidaci, Re!
Guidaci, Sopravvissuto!
Guidaci, Morte!”

[IMG]http://i62.tinypic.com/21ajt4g.jpg[/IMG]

Nel backstage si aggira un uomo il cui volto ci è noto, ma la sua identità è ormai diventata confusionaria. Angel Obike Lowe, colui che non vuole essere chiamato né Time, né Alfonso. “Lowe” ormai si è aggrappato ad un’identità incompleta. Le reazioni nei suoi confronti sono state durissime, non si è portato dietro i tifosi di Alfonso, mentre molti sostenitori di Time provano una sensazione ‘agrodolce’ nel vederlo smascherato.
Mentre cammina, apparentemente tranquillo, incontra forse l’unica persona che non avrebbe voluto vedere in quel posto, il suo avversario Denny Leone.

"Alfonso, e così saresti tu l'allievo prediletto di mio padre."

Fragorosa risata di Denny Leone, al che Angel Obike Lowe si pone muso a muso con il fu rapper di Portland, il quale smette di ridere in maniera sguaiata e apre la bocca a ritmo cadenzato.

"Ah! Ah! Ah!"

Una falsa risata nei confronti del suo prossimo rivale nel Survivor of the Ring tournament.

"Non so se esser più divertito o più deluso da questa rivelazione. Il fatto che l'unico uomo che sia riuscito a schienarmi sia tu nel corso di questi mesi, con tutta l'eccezionalità del caso dovuta ad intervento esterno senza il quale avresti ottenuto una seconda umiliazione...non so, mi lascia basito. E schifato. E l'onta di quella sconfitta va lavata il prima possibile. Questo è il giorno, Alf! Posso chiamarti Alf?"

"Il mio nome è Angel."

"Il tuo nome è fallimento..."

Denny dà una pacca sulla spalla a Angel e procede per la sua strada, quando dietro di lui sbuca accanto al fu Time un volto conosciuto, quello di Jack Leone.

“Sai, ‘figlio’, penso di aver sbollito un po’ troppo nei tuoi confronti. Non sono l’unico, pensa a James McFist, il tuo compagno dei Super Heroes. Voi due avreste potuto ottenere tutto, divertirvi e far divertire i fans, ma hai voluto bruciare le tappe. Hai fatto una scelta quando hai indossato quella maschera, hai scelto di diventare Time. Dannazione, che ti è passato per la mente di toglierla? Sei finito, ragazzo, finito!”

Le parole di Mr. Attitude sono dure ma prive della collera vista la scorsa settimana. Lowe afferra la cintura di Desperation Iron Man Champion, ma Jack gliela strappa dalle mani e la getta a terra.

“Vuoi far vedere a me quella cintura? Anch’io ne ho una, ma non vado nel backstage a dire a tutti ‘il campione è qui, bla bla bla’. Angel, sei da solo, è necessario, è fondamentale. Tu hai negato non solo Time, ma pure Alfonso. Hai distrutto un mito dei fans, e non importa quanto tu odiassi l’idea di essere un giullare da palcoscenico, eri amato. Ed ora, cosa vuoi fare? Stasera, io non sarò un tuo alleato, ma non sarò nemmeno un tuo nemico. Ricordati che io ci sono sempre stato. Ricordati che io so meglio di te quello che tu devi fare.”

Mr. Attitude si prepara ad andarsene, ma la voce del prossimo avversario lo raggiunge.

“Sono confuso, Jack, ma non credo di avere torto. Ho scelto la libertà dal vincolo della maschera!”

Leone si volta, lo scruta negli occhi, non gli risponde a voce, si tocca la barba, infine decide di andarsene.

“La libertà”, dice Jack, “ha un prezzo!”

Una separazione amara, ‘Old Jack non pare voler perdere altro tempo a dialogare con il ‘figlio’.

[Modificato da Aaron Kirk 19/09/2015 01:53]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:34. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com