Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Bloody Desperation 3x03 (Bravely Meditation) - 17/04/2015

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2015 20:58
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Crashindenton
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17/04/2015 20:57
 
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Prima dello show ci viene mostrata l'esibizione a Dancing With the Trans del J@M: John & Michael... ma soprattutto @melia.
Il presentatore della trasmissione è una nostra nota conoscenza.

Jimmy Lover: "Questo amore per la musica supera le barriere della sessualità. Maschi? Femmine? Trapponi o travioni? Non ha importanza finché si prova amoooooooore per la musica! Con grande gioia vi introduco una coppia proveniente dalla WBFF Wrestling. Gli unici, i più gai di sempre... J@M: John @melia Michael"
Musica


John Kratos e Michael McFarry si presentano con la Lambada in sottofondo. I due indossano metà parrucca di Amelia a testa.

McFarry: "Non sono mai stato così teso."
Kratos: "Segui il vento, lasciati trasportare dai tuoi istinti primordiali. Questa è la danza, non si può dirle di no."
McFarry: "Ma io... sono etero."
Kratos: "Pure io..."
McFarry: "Okay, posso fare un ballo selvaggio insieme ad un altro eterosessuale."
Kratos: "Be', in realtà IO sono etero, ma adesso sono Amelia, non posso garantire nulla."
McFarry: "Ma che stai dicendo? IO sono Amelia!"
Lover: "Guardate che passione, questi due si odiano talmente tanto da essere in competizione su chi danzerà meglio. Riusciranno a farsi strada nelle selezioni di Dancing With the Trans?"

Mentre i due lottatori vestiti elegantemente si muovono insieme sul palcoscenico a passi di danza, l'inquadratura sfuma via. Chissà se sapremo com'è andata a finire.

[IMG]http://i61.tinypic.com/29wof1j.jpg[/IMG]
WBFF Wrestling Presents...
Bravely Meditation - Bloody Desperation in India 3x03
17/04/2015
@Kanpur (India)

Opener, King of Fight: Crashindenton (c) vs ??? (??? match)
Match 2: Skyblue (/w James McFist) vs John Kratos (/w Michael McFarry)
Match 3: 2 vs 5 handicap match; Felix Owens & Robert Dumas vs Jumala's Crew)
Main Event: Punjabi Prison Fatal 4 Way match; Aaron Kirk vs Time vs Denny Leone vs Sheenan)


[IMG]http://i62.tinypic.com/2w2hu1s.jpg[/IMG]

Malcolm si trova nel camerino dedicato alla Chaotic Existence, seduto su una sedia e intento a osservare in maniera studiosa Cactus Mike. L’intervistatore WBFF è legato a una sedia. Attorno ai due sono presenti Black Violence e Jacob Lambda.

Cactus Mike: “Basta Malcolm, perché continui a tenermi qui? Non ti ho fatto niente!”

Lo stronzo individuo si alza dalla sedia e si mette affianco a Cactus Mike. Gli poggia una mano sulla spalla come per confortarlo.

Malcolm: “Io so che non è colpa tua. Sei stato manovrato, plagiato, privato delle tue idee e della tua personalità, e diventato ormai burattino, sei stato costretto a compiere quel gesto. Non è assolutamente colpa tua. Io infatti non ti ho torto un capello, e nemmeno lo farò. Ma devi accettare quello che hai fatto, diventarne cosciente e intraprendere la via della redenzione.”

Cactus Mike inizia a piagnucolare.

Cactus Mike: “Per l’ennesima volta, non so di cosa stai parlando!”

Malcolm fa un segno con la mano a Black Violence, il quale ricambia con un cenno d’intesa e poi srotola il pannello montato sul muro.

Malcolm: “Mike. Per favore rispondimi. Dov’eri quando hanno sparato a Kennedy?”

Jacob Lambda al computer fa proiettare alcune immagini sul pannello. Vediamo la macchina del presidente farsi strada in mezzo alla gente osannante in quel di Dallas; poi la testa del presidente sbalzata indietro, verso la sinistra. La moglie scappa, JFK rimane macabramente seduto, morto e senza una parte della faccia.

Cactus Mike: “Ma… Ma… ho trent’anni… Non ero neanche nato all’epoca!”

Black Violence si sposta con grande impeto e afferra Cactus Mike per il colletto.

Black Violence: “Piantala con le tue patetiche scuse! Siamo qui per aiutarti, lo vuoi capire o no?”

Malcolm interviene a calmare Black Violence. Cactus Mike prende un grosso respiro.

Malcolm: “Non volevo arrivare a questo punto, ma mi stai costringendo. Ti avviso, Mike, posso farti vedere qualcosa che ti turberebbe per sempre. Te lo chiederò per l’ultima volta: dov’eri quando hanno sparato a Kennedy?”
Cactus Mike: “Non ero nato! Cazzo, ho trent’anni. Basta! Basta! Basta!”

Clic! Clic! Clic!

Jacob Lambda dalla postazione computer va avanti con le immagini, poi si ferma. Vediamo una foto in bianco e nero assemblata in modo da mostrare una panoramica a 180°. La metà di sinistra è la famosissima foto di Kennedy colpito dal proiettile. La metà di destra mostra una collinetta erbosa su cui è presente un uomo che imbraccia un fucile. Su quell’uomo è photoshoppata l’immagine a colori della testa di Cactus Mike.

Malcolm: “Non traumatizzarti. Elabora. Capisci.”

Cactus Mike scoppia a piangere.

Cactus: “uèèèèèèèè, è vero! Ho ucciso io Kennedy! Perché l’ho fatto? Perché l’ho fatto?”
Malcolm: “Perché tu sei un agente del caos. Lo sei sempre stato. Avevi solamente dimenticato di esserlo. Ma adesso ci siamo noi ad aiutarti. Insieme potremo sconvolgere la WBFF. Ho bisogno solamente che tu faccia una cosa per me…”

Lo stronzo individuo si mette a bisbigliare nell’orecchio di Cactus Mike, il quale ascolta esterrefatto.

Jacob Lambda: “Lo sapevo che non era stato Lee Harvey Oswald. Il nuovo ordine mondiale ci ha sempre manipolati, e sempre lo farà. Ma noi lo fermeremo. Prossima missione: fermare le scie chimiche!”

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Maniacs 7 è un evento archiviato, dai risvolti che chiunque ha accettato per continuare ad andare avanti. Ma nella residenza americana di Drago forse quel ppv non è mai terminato, non tanto per Petr Vesely, ma per Jana Mirjakova.
Artemis è seduta sul divano con un telecomando tra le mani, davanti a lei c'è un televisore sul quale scorrono i momenti salienti del match finale di Maniacs, quel maledetto match tra Drago e Aaron Kirk. La lottatrice manda le immagini in rewind tornando al frangente in cui Kirk sta applicando la sua sottomissione su Drago, quella mossa che gli ha fatto perdere i sensi e che ha costretto lei a sospendere il match.

Drago: "Finito, mia madre mi tempesta di chiamate giorno e notte, è preoccupata per la mia salute e non capisce che queste cose fanno parte del gioco."

Drago era al telefono con i genitori e si era assentato diversi minuti, lasciando Artemis da sola quel tanto che bastava per permetterle di rivedere immagini del recente passato Wbff, ad insaputa di Petr.
Artemis pigia il pulsante di spegnimento sul telecomando interrompendo la sua riflessione autodistruttiva, ma forse è già tardi. Petr l'ha raggiunta e ha notato chiaramente che Jana ha interrotto qualcosa proprio nel momento in cui si è accorta di non essere più da sola.

Drago: "Allora, che c'era di così interessante e misterioso in televisione da doverla spegnere nel momento stesso in cui sono tornato di qua? Sentiamo un pò, illuminami."

Artemis non risponde, si limita a voltare il capo dall'altra parte sfuggendo al suo sguardo. Drago prende il telecomando e accende nuovamente il televisore, ritrovandosi davanti la scena bloccata in cui Artemis lo schiaffeggia per provare a farlo riprendere.

Drago: "Sapevo benissimo cosa stavi guardando, sono settimane che andiamo avanti con questa storia, settimane nelle quali io ho convissuto con l'onta della sconfitta, ho metabolizzato la mia inferiorità nei confronti di Kirk, ho superato il problema e tu?? Tu cosa fai??"

Drago è furioso nei confronti di Artemis, e la incalza.

Drago: "Tu non hai dovuto subire nulla, tu non sei stata sconfitta nel Main Event di Wbff Maniacs! Non hai dovuto subire l'umiliazione più grande della tua vita, a livello professionale! Tu sei stata solo parte della sceneggiata, sei stata colei che ha avuto l'ingrato compito di arbitrare una contesa che io ho meritato di perdere! Tu non hai subìto nulla nè a livello fisico nè per ciò che concerne il mondo Wbff, dovresti pensare alla sconfitta subita nello Scent of Glory, nel quale nonostante tu abbia lottato con valore non sei riuscita a trionfare, dovresti pensare a ciò che sta accadendo in seno alla federazione in questo momento, dovresti pensare a te stessa e preoccuparti delle tue cose, parlarmi di ciò che ti accade e cercare di trovare conforto in me o in ciò che ti circonda, e invece cosa fai?"

Drago riprende fiato un istante ma continua imperterrito nell'attaccare la sua fidanzata.

Drago: "Tu rivivi la mia disfatta e continui a sostenere nel tuo cervello che quella disfatta sia direttamente riconducibile ad un tuo errore! Credi di essere una parte importante di ciò che è accaduto a Wbff Maniacs? Credi di essere un'attrice protagonista in un film drammatico?"

Drago prende il braccio di Artemis e la gira, ritrovandosi nuovamente faccia a faccia con lei.

Drago: "Non ti sopravvalutare ragazzina. Non sei l’attrice protagonista del film, sei solo la comparsa. L’attore protagonista, lo sfigato che l’ha presa nel culo sono io. Con l’aggravante che non sono state le negligenze altrui a causare questa disfatta, è stata opera mia. Solo ed esclusivamente mia. E come io ho superato e sto cercando di metabolizzare un problema che mi riguarda direttamente, tu non dovresti, tu DEVI superarlo per il bene tuo, della tua carriera e della mia pazienza. Noi dovremmo essere qui a parlare dei tuoi problemi, dei tuoi risultati, quando c’era da parlare dei miei problemi non te ne ho fatto mistero, ma ora che chiedo che questa storia non venga più tirata fuori, tu continui a struggere te stessa millantando una colpevolezza e un’importanza che non hai nella vicenda in questione. Sei una delusione, una totale delusione.”

Drago molla bruscamente il braccio di Artemis e si versa un bicchiere di vodka, che manda giù “alla goccia”, mentre Lady Dizziness prende la parola.

§Artemis§ Ti aspetti che giri i tacchi e me ne vada via con aria altezzosa e indifferente come farebbero le altre? No Petr, IO NON PORTO I TACCHI!!

Artemis si alza dal divano e colpisce Drago in faccia con un pugno fortissimo, il bicchiere con la vodka precipita a terra spaccandosi in mille pezzi.

§Artemis§ Se in questa stanza c'è una ragazzina, QUELLA SEI TU PETR! Come puoi, COME PUOI TU, dirmi che ho fatto una comparsa, che sono stata solo parte della sceneggiata! Quindi quello che hanno detto Neith e Kirk di recente sono cose che pensi anche tu, non è così?? Ma che simpaticone, proprio tu che mi inviti a reagire e a non crogiolarmi nei dissapori quando in queste settimane non hai fatto altro che stare spaparanzato sul divano senza mettere più piede nelle arene di Bloody Desperation! Non importa tanto il fatto che tu non possa combattere per il momento, ma per esempio avresti potuto affrontare la sconfitta con un minimo di personalità, davanti a tutti e SUL RING! E invece non hai fatto altro che dare adito a Kirk di continuare a sbeffeggiarti con quell'orrendo soprannome!

La lottatrice trema di rabbia con le mani chiuse a pugno e rivolte verso il basso.

§Artemis§ E ora che fai? Mi chiedi di parlarti della mia situazione e di quella delle altre lottatrici? Mi chiedi di affrontare una riflessione su una guerra nata perchè a qualcuno non sta bene che una donna ambisca a vincere contro un uomo? PERFETTO! Non potevi fare di meglio, dato che a quanto pare SEI TU il primo a ritenermi una una comparsa, un'atleta con un ruolo secondario.....Aaaah Petr tu mi provocherai un arresto cardiaco un giorno di questi!

Artemis è fuori di sè e senza pensarci neanche un attimo tira un calcio di lato diretto sul fianco di Drago, senza riflettere neanche sull'infortunio del suo uomo. Ma stavolta Drago non gliela da vinta e la blocca immobilizzandola completamente con gran maestria.

Drago: "E' già qualcosa, ragazzina. E' già qualcosa"

Drago libera Artemis e inizia a ripulire il pavimento dai cocci sparpagliati a terra dal bicchiere andato in frantumi, mentre Artemis osserva con stupore la reazione stranamente pacata di Drago, il quale conclude il suo discorso.

Drago: "Cazzo se fanno male i tuoi pugni!"

La telecamera inquadra un primo piano sorridente del fighter di Liberec.

§Artemis§ Non ci credo, lo hai fatto di nuovo.

Artemis si china mettendosi molto vicina a Petr.

§Artemis§ Grazie.....e ti chiedo scusa anche se hai rischiato di farmi ricoverare in reparto cardiologia, come si dice....a mali estremi, estremi rimedi. Nessuno può capire me, nessuno può capire te, ma noi possiamo farlo l'uno con l'altra a vicenda.

Artemis e Drago si guardano negli occhi con enfasi e le immagini vengono interrotte.

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Siamo nel camerino di Claudio Cazador.
La stanza è pitturata di bianco, sulla parete sinistra ci sono alcuni armadietti verdi con accanto delle panchine che ricordano molto gli spogliatoi delle società sportive di periferie diroccate.
Al centro della stanza c'è una scrivania, sopra di esso una scatola di sigari, aperta, con dentro cinque joint di dimensione notevole; dietro di essa, seduto, con i gomiti sul tavolo e le mani giunte, il Cacciatore.
Bussano alla porta.
-Avanti.
Entra Garet Jax. Claudio Cazador rimane impassibile ad osservarlo, il Luckyman con una smorfia, alzando un sopracciglio e serrando le labbra verso l'esterno gli fa un cenno di saluto; è vagamente a disagio, in questo silenzio irreale, capisce che qualcosa non va, ma riesce a nasconderlo bene.
-Mi posso accomodare o mi hai chiamato per farmi mettere in ginocchio sui ceci?- esordisce Jax per rompere il ghiaccio.
Il Cacciatore si limita ad un gesto con la mano destra, prima di ricongiungerla specularmente alla sinistra; Garet tira indietro la sedia, in legno e metallo, piuttosto grezza, prima di sedersi in maniera decisamente composta.
Passano interminabili secondi di silenzio, quando è ancora una volta il Luckyman a prendere l'iniziativa per il discorso: -Beh?
Cazador deglutisce, inclinando leggermente la testa verso sinistra inizia a strizzare gli occhi, quindi prende un bel respiro ed apre la bocca, immobilizzandosi, senza produrre alcun suono, come se volesse creare una suspense ancora maggiore prima di iniziare a parlare.
-Tu stai cercando di incularmi, Garet- esordisce Claudio -mi hai preso per uno stupido, forse, o forse hai fatto troppo leva sulla fiducia incondizionata che ti ho dato in crescendo da quando ti conosco.
Jax resta in ascolto, ora è lui ad essere impassibile.
-Molti pensano che per noi wrestlers il tempo sia bloccato, pensa che viviamo solo in quell'ora e quarantacinque minuti in cui appariamo sul teleschermo, non li sfiora minimamente l'idea che tra di noi abbiamo spesso anche rapporti nella vita reale e che sono ben diversi da quelli in cui veniamo ripresi nei tv shows. E soprattutto, pensano che noi wrestlers non ci rivediamo quando poi la puntata va in onda. Tu, Garet, hai peccato di questa stessa presunzione.
Ancora una volta, il Luckyman imita la mimica facciale del Cacciatore, stavolta è lui ad inclinare la testa e strizzare gli occhi, tuttavia sembra non voler ancora parlare.
-Inoltre, ti sei dimenticato che il mio primo lavoro resta sempre quello del bounty hunter. Io sono come un detective privato, con la differenza che in più ai criminali gli spacco anche il culo. E se non ricordo male, il nostro rapporto lavorativo è iniziato così. Correggimi se sbaglio.
Garet chiude gli occhi, tendendo in avanti le labbra e scuotendo la testa in segno di approvazione, invitando el Cazador a proseguire.
-Ora, io so che dietro di te stanno girando molti soldi. Ci sono assegni da 6.000$ dollari, dei quali uno è stato ricevuto da Denny Leone. E non venirmi a dire che è una coincidenza, non sono caduto con l'ultima pioggia. Due assegni sono ancora scoperti, ed inoltre ho tutto il diritto di sospettare che anche i proventi dal tuo spot pubblicitario non siano ancora stati incassati perché punti a fare un'altra cospicua donazione a chissà chi.
-Claudio- interviene finalmente il Luckyman -se vuoi andare al Pantheon, non chiedermi della rotonda. Dove vuoi arrivare?
-Io penso che tu abbia pagato Denny Leone a Maniacs così da aggiudicarti i titoli senza sporcarti le mani. Dopo l'eliminazione alla rumble, ti sei bruciato tutto il push conquistato con il lavoro al microfono ed i props del pubblico; lo stesso vale per me, e l'indice di gradimento è a portata di tutti e parla chiaro. Io non sono più l'invincibile gigante della fed, ora c'è quel pompato tedesco, e tu non sei più la leggenda della riapertura, ora c'è McFist, colui che ti sconfisse sul ring e ti aprì le porte per la strada verso la riabilitazione. I Cazadores sarebbero stati prossimi ad un lento declino, se tu non avessi agito in maniera drastica per mantenerli a galla grazie ad un titolo, seppur minore, e saresti stato disposto a tutto pur di vincerlo. Sapevi benissimo che Denny Leone, anche se fuori forma, e suo padre Jack, restano sempre degli avversari temibili ed imprevedibili, ed una sconfitta sul ring contro di loro ci avrebbe trascinato dritti nel lowcarding, pronti a far decollare i volti nuovi della federazione. This is business. Se così fosse, vorrebbe dire che soffri di scarsa autostima, amico. Ma di questo non me ne frega un cazzo. La cosa che mi infastidisce ancora di più, è che hai avuto poca fiducia nelle mie capacità, tra i quattro presenti sul ring di Maniacs, forse l'unico vero atleta al top della condizione.
-Beh, però adesso hai un titolo e ancora non mi hai ringraziato, se davvero pensi che stiano così le cose.
-Il secondo titolo della mia carriera è stato conquistato in maniera ancora più torbida rispetto al primo titolo, di cosa dovrei ringraziarti?
-Del titolo!
Il Cacciatore gonfia tutte le vene del suo collo e sbatte con violenza il pugno destro sulla scrivania, quindi sbuffa, prima di riprendere a parlare a denti stretti mantenendo una calma forzata.
-Sentimi bene: su quanto accaduto a Maniacs, sono anche disposto a metterci una pietra sopra, sebbene avresti fatto meglio a consultarti prima con me. Siamo dei professionisti, ed effettivamente ora come ora un nostro split distruggerebbe la nostra immagine. Ora, io non ho le prove sul fatto che tu stia macchinando un giro di mazzette per comprarci un posto fisso nel main event, ma se così fosse, ti consiglio di smetterla subito, altrimenti arriverò nel main eventing da solo con una collana fatta dalle tue ossa annodata intorno al mio collo. Perciò, Garet, dimmi: ci ho visto giusto o sono semplicemente malfidato?
Claudio Cazador, concludendo la frase, con la mano sinistra prende uno special cigar dalla scatola, se lo porta alle labbra e fa per accenderselo, quando il Luckyman glielo toglie di bocca e se lo accende lui!
-Close but no cigar- replica Garet -io non mi sto comprando il main event. Locker ci ha puntati, è il suo modo di fare, è come una donna discinta, o come un gatto viziato. Prima ti snobba, poi ti lancia frecciatine, poi ti ignora di nuovo, vede che non te lo caghi e spacca tutto millantando presunte amanti. Se gli dai attenzione, cadi nel suo gioco e ti incula, vedi Jack Leone.
-E perché lo avresti pagato, allora?
-Perché Locker ragiona in C.R.E.A.M.
-Cash Rules Everything Around Me?
-Hai vinto il sigaro.
Garet fa per passare il sigaro a Cazador, quando la porta si spalanca ed entrano nello spogliatoio Kratos e McFarry!
I J@M sono vestiti in giacca e cravatta, occhiali da sole e cappello nero sulla testa. Un ibrido fra i Men in Black ed i Blues Brothers. Il Greek Warrior John Kratos aggredisce Cazador, afferrandolo per la gola.
-Dimmi dove sono le cartine! Dove sono le stradannatissime cartine.-
-Easy, Kratos, easy- ribatte McFarry -prendiamola con calma. Saremo qui per tutta la notte. Permettetemi di spiegarvi cosa ci facciamo qui.-
L'Irish Multimillionaire estrae un foglio dal taschino della giacca elegante, si tratta di un mandato ufficiale?!?
-In collaborazione con la polizia indiana, mi è stato conferito il permesso di indagare personalmente all'interno della MIA federazione. Su cosa sto indagando? Semplice, ragazzi, semplice, siete noti fumatori di canapa. E so che siete abituati a portarvi dietro un grosso quantitativo di quella che a me piace chiamare 'ganja'. Sapete... l'India è un paese povero, ma ci sono anche persone ricche che pagherebbero bene per avere un po' del vostro oppio dei sensi.-
L'irlandese fa una smorfia soddisfatta. Kratos, vedendo che Cazador non gli risponde, se la prende con Jax, con un calcio irruento getta via una sedia, poi arriva da lui.
-In questo momento non si tratta di una rivalità, ci è stato conferito il permesso di investigare ed ho il diritto di usare la forza per estrarvi informazioni. Conoscete il dilemma del prigioniero? Due persone vengono interrogate separatamente, viene offerto uno sconto della pena al primo che confessa mentre tutti i capi d'accusa vengono rivolti all'altro. Perciò, se nessuno confessa, tutti gli imputati vincono. Se uno confessa, è solo uno dei due a perdere. So che fra voi c'è tensione, l'assegno di 6000$ firmato G.J., i segreti che tu nascondi continuamente a Claudio, e poi quello che forse non avete ancora realizzato: vi scavalcate a vicenda, la vostra affinità è giunta al termine. Dunque, chi di voi confesserà per primo? In ogni caso otterremo le informazioni che ci servono e metteremo le mani sulla vostra canapa proibita.-
Il Bald Basterd si unisce a McFarry ed i due osservano i Cazadores aspettando che uno dei due ceda, tradendo l'altro.
Cazador, a quel punto, senza togliere la mano di Kratos dal proprio collo, con l'indice ed il pollice della mano destra stringe il proprio joint, aspira profondamente ed espira proprio in faccia al Bald Basterd!
Sul capo glabro del guerriero greco iniziano a deformarsi i lineamenti ponendo in evidenza le vene cicatrizzate da mille battaglie, contrae il volto in un'espressione rabbiosa, quindi con quanta più forza ha a disposizione serra la sua stretta sbattendo Cazador contro il muro!
Di risposta, Claudio scoppia in una risata sguaiata, sotto gli occhi di un McFarry che inizia a mostrare i primi cenni di un malcelato nervosismo!
-Calma, ragazzi!- si intromette di prepotenza Jax, cercando di stemperare la tensione crescente -siamo tutti uomini adulti, e c'è una soluzione piuttosto ovvia che farà felici tutti quanti.
Claudio continua a sorridere, Kratos rilascia la presa e rivolge incuriosito le sue attenzioni al Luckyman, l'Irish Multimillionaire invece si limita a porsi a braccia conserte a pochi centimetri di distanza dal wrestler di Las Vegas.
-Allora, qui ci sono quattro canne ed una accesa. Questa ce la fumiamo tutti insieme, e delle altre quattro facciamo una a testa, che ne dite?
-Quindi tu, un mio dipendente, vorresti trattare con me, il tuo capo?- risponde borioso McFarry -E se ci fossero in ballo i titoli di tag? Spereresti di cavartela così a buon mercato? Quelle sono solo due cinture, come sai bene.
-Non hai risposto alla mia domanda- è tutto quello che replica il Luckyman, improvvisamente serio e deciso a spuntarla, così come Cazador che ha smesso di sorridere assumendo un'espressione decisamente minacciosa.
L'Irish Multimillionaire appare aggressivo, stavolta è lui a sbattere il pugno contro il muro per la tensione.
-Kratos, impugna un'arma e lascia il segno!-
-Ahhhhhhhhhhhh, sto così bene. Non sapevo che esistessero droghe che si possono fumare.-
Il Greek Warrior sta fumando in compagnia di Claudio Cazador, dal naso esce un fumo sottile, quasi terapeutico.
-La tua aggressività, pelato discrasico! Se ti metti a fumare, perderai la tua aggressività.-
Kratos dà un'altra tirata dalla sigaretta e sembra al settimo cielo.
-Vedo la gente storta! Sì, Michael, la tua testa d'uovo mi sembra un mango dorato.-
Il membro dei J@M sembra stordito, la sua collera è cessata del tutto. McFarry, vedendo i tre lottatori che sembrano rilassarsi con quella canapa che lui voleva portare via per farsi i soldi, scuote la testa ed esclama, mostrando un altro precetto del McFarry's Minimalism (catchphrase stealer).
-Io non dovrei essere qui.-

[IMG]http://i62.tinypic.com/2w2hu1s.jpg[/IMG]

Sad News Kobayashi è il primo personaggio Wbff a fare il suo ingresso sul ring, accolto dal classico coro anche dai fan indiani:

CROWD: #SadnewsKobayashi

Kobayashi: La dirigenza Wbff mi ha imposto di dare le possibili stipulazioni valevoli per i Wbff World Tag Team Titles tra i pessimi Cazadores e la coppia che tutti vogliono vedere sul tetto della federazione, il magnifico McFarry e la sua spalla John Kratos!

Crowd: Kratos! Kratos!

Kobayashi: McFarry! McFarry!

Crowd: Kratos! Kratos!

Kokone: Jumala!
Taggart: Non c'entra nulla!
Kokone: Mortimer! Mortimer!

Kobayashi: Le opzioni tra le quali potete votare sono:

TORNADO TAG TEAM MATCH
BRA AND PANTIES TAG TEAM MATCH (il pubblico scoppia a ridere)
STEEL CAGE TAG TEAM MATCH
ELIMINATION TAG TEAM MATCH


Kobayashi: Questo viaggio è stato massacrante, sono costretto ad uscire per il ruolo che rappresento e non sono per nulla contento di tutto ciò, quindi senza perdere troppo tempo vi dico subito che The People's Choice si svolgerà al...

Testo nascosto - clicca qui


Kobayashi: Procediamo con le inutili notizie, il match tra Time e Sheenan valido per il Desperation Iron Man Title sarà un...

Testo nascosto - clicca qui


CROWD: Wooooooooooooooooo

Kobayashi: E finiamo con le notizie della serata, vediamo quale sarà il match di stasera che aprirà lo show...bene, sarà finalmente il match che noi tutti qua in Wbff volevamo vedere da tempo, uno straordinario, fantastico...TRANQ GUN MATCH

Kokone: Siamo riusciti a piazzarlo!!!!!!! Finalmente!!!!!!!
Taggart: Vedremo chi sarà il "fortunato" a dover affrontare Crashindenton questa sera...

Crashindenton entra sul ring, ed è pronto ad attendere il suo avversario, un arbitro porta una pistola a tranquillanti che viene posta a centro ring.

Kobayashi: IO MI RIFIUTO! QUESTA E' UN INGIUSTIZIA!

Crowd: WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Kokone: Ho come la sensazione che il "fortunato" sia proprio...

Kobayashi: ...sono io che dovrò affrontare Crashindenton per il King of Fight Title! Lo farò perchè il mio ruolo me lo impone, ma siete solamente un ammasso di idioti!

Crowd: #letsgoKobayashi!

Kobayashi sale sul ring molto lentamente mentre Crashindenton osserva il suo rivale, il quale sembra estremamente intimorito.

King of Fight Title TRANQ GUN MATCH: Crashindenton (c) vs Kobayashi

DING DING

L'arbitro dà il via alla contesa, Kobayashi lentamente cerca di raggiungere il centro del ring e Crashindenton scimmiotta l'avvocato, arrivando praticamente insieme a lui in mezzo al quadrato. Entrambi si osservano per qualche secondo, ma è Crashindenton che raccoglie la pistola mentre Kobayashi sembra pregarlo di non colpirlo in un ruolo doloroso...

BANG

CRASHINDENTON SPARA UN DARDO TRANQUILLANTE DIRETTAMENTE SULLA COSCIA DI KOBAYASHI, VINCENDO IL MATCH PIU' BREVE DELLA STORIA WBFF!!!!!

DING DING

Testo nascosto - clicca qui


CROWD: #Kobayashisaloser

Kobayashi crolla al tappeto e cerca di trascinarsi fuori, con una gamba visibilmente addormentata! Viene aiutato dagli inservienti mentre Crashindenton esulta a centro ring, e il pubblico fischia il gigante di Piacenza vincitore di un match farsa...

Taggart: Oh my god!!!!!!!!!!
Kokone: Cosa è questo brusio????

NEITH E ARTEMIS ARRIVANO DI GRAN CARRIERA SUL RING E ATTACCANO INSIEME CRASHINDENTON!!!!!! Scatta una rissa a tre, dove le due rivali o presunte tali lottano con ferocia e riescono ad avere la meglio sul gigante, mettendolo al tappeto...

CALCIO NELLE PARTI BASSE DI NEITH CHE METTE IN GINOCCHIO IL CAMPIONE!!!!!!!
HORNSMOOTHER DI ARTEMIS!!!!!!!!!

Kobayashi: COSA STATE FACENDO??? NON VI RENDETE CONTO CHE TUTTO QUESTO NON HA SENSO??? VOLETE LA GUERRA, E GUERRA SIA!!!!!!
Prendo io iniziativa questa volta, la prossima settimana non ci saranno voti per il King of Fight Title, decideremo noi chi mandare contro Crashindenton, e ci sarà da divertirsi, quantomeno per molti di voi! Per altri, invece, saranno tristi tristi notizie!!!!!!!

Crashindenton rotola dolorante fuori dal ring e trova la via del backstage, insieme a Kobayashi che è sempre dolorante ad una gamba, mentre Artemis e Neith si prendono la meritata ovazione del pubblico indiano!

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Suona "Time" di Freddie Mercury. 'Suona' è una parola grossa, si può quasi dire che viene sussurrata nella notte.
Il Cowboy di New York si presenta con la casacca degli Indiana Pacers, il pubblico non capisce il senso di tutto ciò. Mr. Attitude chiede ai fans di acclamarlo, ma più lo chiede, più loro rimangono interdetti dalla richiesta.

Leone: "Avete visto? Mi sono presentato come un beniamino di casa, c'è scritto INDIAna, non è forse la stessa cosa? D'altronde voi indiani siete abituati al concetto di occupazione, vero... fratelli britannici?"
Fans: "Booooooooooooo."
Leone: "Non vi preoccupate, l'America è la terra delle opportunità. Dove italo-americani come me possono stare sulla cima di un grattacielo e voi indiani potete trasportarci con i vostri taxi."
Fans: "Booooooooooooooooo."
Leone: "Sembra quasi che non capiate quello che voglio dire, di solito dove vado la gente mi apprezza, ma qui in India sono partito con il piede sbagliato, dunque mi voglio scusare con voi."

Mr. Attitude si asciuga la fronte con una statuetta di legno con forti connotati religiosi. Gli indiani cominciano a lanciare oggetti sul ring in segno di protesta.

Leone: "Okay, smetto di dedicarmi a voi. Sono venuto qui per lasciare un messaggio a mio figlio Denny. So che sei in ascolto, vestito solo di catene mentre ti esalti per la vittoria di Phoenix, Arizona. Già stai facendo i tuoi progetti per entrare nella tua casa con la casacca dei Trail Blazers ed essere osannato."

Leone si sposta vicino alla tribuna dove ancora i fans sono in tumulto, ruba il turbante da un fan e lo indossa.

Leone: "Denny, Denny, Denny. È questo che vuoi sentire? Vuoi la magia di un pubblico acceso, della gente di casa? Certo che lo vuoi, è il sogno di ogni uomo quello di avere un posto a cui tornare, una 'famiglia'. Lì a Portland sentirai di avere un'AURA POTENTISSIMA! E sì, con il turbante suona meglio."

Il Cowboy di New York dona il turbante al fan da cui l'ha preso, schiacciandoglielo sulla faccia senza rispetto.

Leone: "Sai, Denny Boy, c'è un piccolo problema in questo tuo ragionamento da figliol prodigo. Portland ama gli eroi, è una città che va fiera di chi la rappresenta. Il grande Denny Locker è stato campione del mondo e Portland l'ha tifato contro il padre malvagio che l'aveva abbandonato. Oh, sì, Denny, Portland è sempre stata dalla tua parte... fino ad un certo punto. Poi, tu sei diventato un tossico da vicolo che venderebbe tutti i suoi idoli pur di guadagnare soldi per potersi bucare di nuovo. Può capitare di cadere nel tunnel della droga, ma da come ne sei uscito... sei diventato un mostro!"

I fans sembrano sbigottiti dalle parole di Mr. Attitude.

Leone: "Un mostro, un evaso di galera, un'infezione letale. Con tutta la tua brutalità, la tua violenza, la tua sfacciataggine, pensi davvero che Portland ti festeggerà? No, tu sei l'incarnazione del male, tu sei il diavolo venuto a prendersi le loro anime. I padri di famiglia ti chiuderanno le porta in faccia, le madri chiuderanno gli occhi alle loro figlie perché non ti guardino negli occhi. Tu sei un mostro!!! Portland non vuole la tua infezione, non vuole la tua violenza, vuole un eroe. E tu non sei un eroe. Sei un mostro! Un mostro! Un mostro affamato di brutalità e denaro."

Jack Leone solleva le braccia, sommerso dai fischi.

Leone: "Entrerai con la maglia dei BlozerZ? Cercheranno di strappartela perché tu NON rappresenti Portland. Tu rappresenti la feccia al mondo, quelle persone che hanno superato una linea da cui non possono fare ritorno. Ne avevi la possibilità, ma hai scelto una strada terrificante. Nessuno potrà mai comprendere le tue decisioni, dannazione, se penso a quello che hai fatto e continuerai a fare mi sale l'acido gastrico! Perciò, inutile che ti fai illusioni, nessuno, in nessun posto al mondo, vuole un mostro a terrorizzare la sua gente. Denny Leone, questo pubblico indiano fa schifo e capisce una parola su dieci, ma tu fai proprio paura!"
Fans: "Booooooooooooooooooo."

Mr. Attitude sembra divertito, sta frantumando le speranze del figlio.

Leone: "Tranquillo, figlio mio, c'è un solo posto dove puoi essere te stesso e sentirti acclamare con un tripudio sincero: fra le mie braccia. Io sono l'UNICO che può accettarti per quello che sei, perché sono tuo padre! Gente come questi ex coloni britannici o i ritardati di Portland non potranno mai accettare la tua natura mostruosa. Appena metterai piede nell'arena, diventeranno tutti Toys con accento scozzese. Perciò, ignora questa patetica gente, questi ingrati che pensano prima alle loro vite che alla tua carriera, io sono dalla tua parte e lo sarò sempre. Io sono tutto quello di cui hai bisogno. Io... e le cinture che ti attendono. Diventerai Undisputed WBFF Heavyweight Champion fra gli insulti, ma ci sarò io a sollevarti le braccia nello sgomento generale."

Il Cowboy di New York continua ad essere sommerso dai fischi.

Leone: "Perciò, l'unica voce che ti serve è la mia. Il primo maggio a Portland, Arizona, in mezzo a quel branco di pecore con cui non condividi alcun legame di sangue, io ti annuncerò come il Nuovo UNDISPUTED WBFF Heavyweight Champion!!!!! Per il resto, qualsiasi persona in quell'arena, o in questa, può crepare nel peggiore dei modi per quanto mi riguarda. Se tu sei il fulcro del male, un mostro incontrollabile, io sarò il male necessario per renderti un campione."

Mr. Attitude getta il microfono a terra e si pulisce le scarpe su di esso con disprezzo, poi si allontana con espressione infastidita con i fans che continuano ad insultarlo dopo le sue parole terribili nei confronti del pubblico.

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Denny Leone è nel backstage e attende che il padre finisca il suo promo. Il giovane Leone sta ascoltando le parole del padre che ha speso contro Portland e contro il pubblico in generale. Jack , varcata la soglia che delimita il backstae dall'arena, si ritrova sorprendentemente faccia a faccia con il figlio, lasciando il vecchio Leone di stucco.

Denny: "Ti senti realizzato? Anche oggi hai avuto i tuoi cinque minuti di gloria, la cosa mi consola, quantomeno la tua esistenza ha ancora un seppur insulso significato, quello di soffiare del fumo nel occhi delle persone per darsi un tono, un briciolo di importanza."

Jack sembra voler interrompere il figlio, il quale mette una mano in bocca al padre evitando che questi possa rispondere, e ricomincia a parlare.

Denny: "Io sono nato a Portland, enterò con la maglia dei Blazers perchè io tifo Blazers, non perchè la cosa mi venga imposta dalla gente del luogo. Io, a differenza tua, non cerco di accattivarmi le antipatie o le simpatie del pubblico. Sono diversi anni che il tuo unico scopo è quello di venderti per qualcosa di più rispetto a ciò che rappresenti in realtà. Sei un fallito, un uomo sul viale del tramonto che ha ritrovato l'unica luce che poteva dargli credito, la luce che di riflesso io infondo in te, avendo il tuo stesso cognome. Ringrazia Dio, giorno e notte, per averti dato un figlio come me, altrimenti il nome Leone sarebbe sparito dai radar da tempo. Ciò che il sottoscritto ha rappresentato per la federazione negli ultimi mesi, pur senza fare nulla di particolare, è più di quanto da te dimostrato negli ultimi anni."

Denny toglie la mano dalla bocca del padre e si volta, allontanandosi nuovamente da lui...salvo poi girarsi e concludere.

Denny: "Sei la mia maledizione, mio padre ridotto ad elemosinare la popolarità riflessa del figlio quale potenziale Wbff Undisputed Champion per agguantare un briciolo di credibilità. Meglio una vita da larva che un minuto da Jack Leone. E ora seguimi, padre ombra, cibati della mia esistenza da buon parassita."

Denny Leone se ne va e Jack Leone, dopo qualche attimo di incertezza, prosegue per la sua strada. Le telecamere non ci mostrano se abbia effettivamente seguito Denny oppure no, rimane il dubbio negli spettatori mentre le immagini sfumano e va in onda la pubblicità.

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Spogliatoio dell’arena di Kanpur. Una panchina ospita un lottatore concentrato in un rituale che precede un incontro, di spalle rispetto alla porta d’ingresso. Il suo volto si nasconde dallo sguardo della telecamera, che si concentra su una maschera celeste posata su una sedia alla sua destra.

Un lento e fastidioso cigolio di cardini, il silenzio rotto da una porta che sbatte, un colpo secco si disperde nella stanza e una ventata d’aria gelida travolge la schiena del lottatore come una violenta frustata, facendolo istintivamente irrigidire, ma non lasciando segni apparenti.

"Il luogo più frequentato da tutti noi, ma che al contempo attira poco le nostre attenzioni perchè considerato un luogo di transizione. Eppure qui... Non mettiamo a nudo solo i nostri attributi, ma soprattutto la nostra anima".

James McFist avanza lentamente verso la panchina.

“Skyblue…”

Si siede, rivolgendo il suo busto nella direzione opposta rispetto a quella del former Desperation Iron Man Champion. Lo spettatore accorto avvertirà un’invisibile scarica elettrica scorrere verticalmente attraverso le due schiene a stretto contatto. Il cameraman si defila per inquadrarli entrambi, McFist frontalmente, Skyblue di spalle, la testa china.

“Voglio essere sincero con te, questa sera non ho intenzione di strumentalizzare il tuo match per trovare il modo di confrontarmi nuovamente con quel cane di McFarry, sarò lì solo perché la sua ingombrante presenza potrebbe mettere a rischio la regolarità della sfida tra te e John Kratos”.

Dalla bocca di Skyblue fuoriesce un sussurro, forte quanto un respiro.

“John Kratos…”

McFist allunga la sua mano sinistra verso la sedia sulla quale è poggiata la maschera riflettente di Skyblue, l’avvicina ai suoi occhi ed inizia a fissare il suo riflesso per interminabili istanti. La contemplazione fa perdere il suo sguardo nel vuoto.

“Che cosa sai di me?”, gli chiede infine incuriosito.

“Niente più di quanto veda quella maschera”.

“Allora, vediamo… Due occhi e un naso. La bocca è nascosta da una modesta barba. Quei lineamenti sono tipici di…”

“Chicago, Illinois, dove sei nato…”

Skyblue avvolge la sua mano destra in una fascia, scavalca il pollice, penetra nello spazio tra medio ed anulare, come un serpente che imprigiona la sua preda.

“Perdona l’osservazione, ma non ci vuole un purificatore mascherato per sapere da dove vengo, è un’informazione accessibile a tutti.”

“…il 10 giugno 2009.”

McFist si irrigidisce improvvisamente.

“John Kratos e Chicago, la tua fine e il tuo inizio. Hai raggiunto il tuo sogno levando una cintura dalla vita di Jeff Hyghtler, e sono passati cinque anni dal tuo match contro John Kratos. Te lo ricordi? O ricordi più quei dieci mesi? Preferisci una mezz’ora di delusioni, dieci mesi di vittorie o cinque anni di ricordi? Come misuri il tempo trascorso e quello che ti rimane, James McFist?”.

McFist distoglie, finalmente, il suo sguardo dalla maschera, che stringe ancora in pugno.

"Con le immagini che si sono scolpite nella mia memoria, nella tua e in quella di tutti gli altri. Ma non restano altro che immagini, non riesco più a rievocare le urla festanti della gente che mi acclamava come loro beniamino".

Lo sguardo di McFist cade nuovamente sulla maschera di Skyblue, che continua a stringere tra le sue mani.

"Ma la memoria è storia, la storia può essere raccontata ma viverla è tutt'altra cosa. Tu potresti sapere tutto di me senza conoscermi realmente, perchè non sai chi sono fuori dalle arene. Al momento non sai neppure chi io sia all'interno di un ring a quattro lati pur avendomi già visto lottarci innumerevoli volte, la tua maschera è un'arma a doppio taglio".

James si alza dalla panchina e inverte la sua posizione, pericolosamente, mettendosi a sedere nuovamente, stavolta rivolto frontalmente verso Skyblue.

"Perché distorce quelle immagini mettendo in crisi le certezze più solide di chi la osserva, anche per un solo istante, come sta accadendo a me adesso. Ma distorcere la realtà apparente non muta la realtà in sè, la differenza sta tutta in chi ti ritroverai davanti, nelle sue capacità di interpretare quelle sottili varianti della realtà che tu gli presenterai".

McFist abbandona la maschera sulla sedia, poi poggia la propria mano destra sulla spalla destra di Skyblue.

"La memoria è come la tua maschera, costruisce fantasmi, la conoscenza è il tuo sguardo che incontra il mio, costruisce uomini. Voltati Skyblue, voglio vedere il tuo volto".

Skyblue non accenna a muoversi.

“Ho detto voltati!”.

Skyblue si alza e trascina con sé la mano di McFist, che infine la ritrae. Uno specchio in frantumi appeso alla parete di fronte a lui nega la vista del suo riflesso ai rapaci occhi del compagno.

“Tu ed io, James…”, inizia, “non siamo poi così diversi”, e chiude, chinandosi per raccogliere un frammento di vetro.

“Per entrambi, l’immagine equivale ad una rivelazione. Ciò che vedi senza il filtro di un riflesso equivale a ciò che sai. Ma se io ti dicessi che lo straordinario, in te, si nasconde ai miei occhi…”

Skyblue infila il frammento di vetro nel lavandino che, presumibilmente, ora ospita il suo riflesso, nascosto dallo sguardo della telecamera. McFist pensa, per un breve istante, di alzarsi per andarlo a vedere, ma improvvisamente ci ripensa, deciso a rispettare lo spazio di Skyblue.

“Se ti dicessi che tu vivi per vedere, annusare – quindi difenderti - e mangiare – quindi sopravvivere -, come reagiresti? Che i tuoi principali bisogni non si discostano così tanto dall'ubriacone per strada, dalla gazzella che scappa rincorsa dalla tigre?”.

McFist apre la bocca per proferir parola, poi ci ripensa.

"O da quella stessa tigre?"

Skyblue non prosegue il suo discorso, chiedendo implicitamente una risposta.

“Suonare…”, sussurra McFist.

“Nella mia maschera hai visto i tuoi occhi, il tuo naso e la tua bocca. Dici di voler sopravvivere, ma qual è la posta in palio a cui puoi ambire nella tua vita, James? Qual è il tuo desiderio più grande? Il primo premio! Perché non prendi questa scheggia di vetro e non ti tagli le vene, qui, adesso, davanti a me?”.

Skyblue lancia all’indietro la scheggia di vetro, McFist la prende al volo - un piccolo taglio rivela una strisciolina di sangue - e osserva il suo riflesso.

Due occhi, un naso, una bocca e due orecchie.

McFist riprende la maschera di Skyblue, e confronta le due immagini.

Due occhi, un naso e una bocca. Il viso, contorto dalla maschera, che produce un effetto simile a quello ottenibile con un obiettivo fish-eye, nasconde la più grande dote di McFist, oltre al wrestling.

“La musica, McFist”, Skyblue prosegue. “Non riesci a vedere le tue orecchie nella mia maschera. Ma è quella chitarra che ti spinge ad andare avanti. Che ti dona un ricordo apparente, invisibile ai tuoi occhi. Una compagna nelle notti difficili e una sconosciuta in un ring condiviso con me.”

McFist posa la maschera sulla sedia.

“Perché vedere, e intendo la vera vista, quella che non si serve degli occhi, significa nascondere. Il trucco del prestigiatore scatena le risate dello spettatore quando estrae il coniglio che ha mostrato all’inizio dal cilindro. Quando non lo vediamo, attendiamo. È questo il mio ruolo in questo nello spogliatoio, radicato nella mia maschera: nasconderti da te stesso, perché vorrebbe dire salvarti.”

Skyblue si avvicina alla sedia e afferra la maschera lasciata da McFist.

La indossa. Si volta e avanza frontalmente verso McFist, seduto con lo sguardo perso nel vuoto. I due volti si sfiorano, uno nascosto da una maschera, l'altro nudo e pensieroso.

“Ti capita mai di piangere al buio? Perché piangi? Solo spegnendo la luce i tuoi ricordi diventano visibili. E, in quel momento, conosci. Vivi…”

James McFist si alza, volta le spalle a Skyblue, apre la porta dello spogliatoio e si dirige verso il ring.

Skyblue non ha mutato la propria posizione, nonostante l'assenza dell'interlocutore.

Un debole respiro.

“Sopravvivi.”

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Off Topic - condividiamo un fantastico commento del nostro boss Wordlife85, che analizza lo stile di gestione di ogni singolo utente.

Kirk: cultore dell'attenzione rivolta ai fan, intrattenitore delle folle, venditore di belle parole, al servizio del pubblico.

Supervale: Folle, visionario e completamente libero da preconcetti, gioca per divertirsi e mette in campo ciò che gli passa per la testa senza farsi problemi.

Hammer: Vario, intelligentemente scaltro nel sapersi adattare ad ogni situazione, capace di introspezioni restando nei canoni inerenti al wrestling, non sembra di leggere un libro ma una storia ad uso e consumo di una e-fed.

Cith: Lascia trasparire le sue emozioni, parzialmente autobiografico, decisamente scenico ma assolutamente non egocentrico, capace di adattarsi al rivale e al momento che i suoi personaggi stanno vivendo.

Wordlife: Metodico, programmatore, il promo improntato al promo successivo, il promo successivo a quello successivo e così via, pratico e poco teorico.

Dibbio: Eclettico, molto narrativo, talvolta fuori dalle righe, innovatore e temerario.

Charismatic Enigma: Colto, elegante, attento ai particolari, il suo carattere flemmatico da persona intelligente si riflette molto sul suo personaggio.

TG Canadese: Estimatore di libri e film molto particolari, attento ad ogni minimo dettaglio, esageratamente riflessivo, ogni cosa nasconde un'altra cosa che nasconde un'altra cosa.

Artemis: Alle parole preferisce i fatti, persona che suppongo impulsiva nella vita reale, si riflette sul suo personaggio che agisce prima di pensare e ha la lingua tagliente come un coltello.

Neith: Narcisisticamente meravigliosa, spocchiosa ma mai banale nello scrivere i suoi promo, il personaggio funziona meravigliosamente ed è facilmente fruibile in una E-Fed.

Jumala: Ironico e volubile, di settimana in settimana modifica la storia che vuole raccontare in base a come gli gira in quel momento, va a strappi non ha un piano ben preciso ma tante buone idee.

KB24: Interessato, si lascia guidare dagli altri, segue una linea base e ci mette del suo, pensa molto e gioca su ciò che gli altri vogliono vedere di lui.

Dummie: Il prototipo di colui che vuole fare colpo, altezzoso ma al tempo stesso simpatico nel gestire il suo personaggio, che cerca di accaparrarsi la simpatia altrui senza sminuire se stesso.

Bene o male la vedo così [SM=g27828]

Ringraziamo Wordlife85 per la sua esistenza, rende le nostre giornate migliori!
[Modificato da WBFFstaff 17/04/2015 21:04]
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